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Mai dire colonnine…troppe Installazioni un tanto al chilo

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Arco (TN), una nuova colonnina di ricarica è stata installata a servizio del parcheggio dedicato agli utenti del servizio bancomat della banca. La sosta massima consentita è di 15 minuti. Le due cose sono incompatibili.

Mai dire colonnine… Le installazioni sono in costante crescita, ma troppo spesso sono fatte un tanto al chilo, senza tener conto delle reali necessità. Piazzate male e poco curate dai Comuni, che le rendono di fatto inaccessibili.

Mai dire colonnine… quando a decidere il dove è chi ragiona ancora “a benzina”

Ad oggi circolano in Italia senza dubbio più auto elettriche che in passato. E la rete di rofornimento si sta ampliando. L’ultimo annuncio riguarda altre 48 ricariche a Bologna entro l’anno. Molte amministrazioni comunali mettono mano al portafogli per adeguarsi. Ma purtroppo spesso chi lo fa si muove più per “essere moderno” o di mostrare una buona attitudine ecologica, piuttosto che non con la priorità di favorire chi guida elettrico. E questo è davvero un peccato. Perché le installazioni hanno costi importanti. Non solo: le colonnine rappresentano un veicolo di comunicazione con il pubblico, l’elemento attraverso il quale l’uomo della strada entra in contatto con la mobilità elettrica.  È controproducente non cogliere questa occasione per mostrare alle persone come funziona razionalmente la mobilità elettrica (o mostrandolo in modo distorto), no? Ecco tre esempi (tra i tanti) di installazioni-colonnine improbabili o inaccessibili.

Mai dire colonnine: Type 2 con massimo minuti di sosta, a che servono?

Esempio: ad Arco (TN) una colonnina di ricarica Type 2 è stata installata nel parcheggio della Cassa Rurale, riservato agli utenti del servizio bancomat. La sosta è consentita per un massimo di 15 minuti. Quando ho visto la nuova installazione, ho pensato che forse quei posteggi non fossero più riservati ai clienti della banca. In realtà l’istituto mi ha confermato che così non è e che continueranno ad esserlo.

Arco (TN), l’installazione improbabile con sosta massima di 15 minuti

Ma chi si prende il disturbo di autenticarsi sulla colonnina, estrarre e collegare i cavi, scollegare e riporli per pochi minuti di ricarica AC, non fast? Peraltro i posteggi non sono riservati alle sole auto elettriche. Quindi è molto probabile che saranno spesso occupati da veicoli tradizionali. Ci sfugge davvero, a questo punto, lo scopo dell’installazione. Non mettiamo in dubbio le buone intenzioni di chi ha deciso per questo tipo di servizio, ma viene da pensare che non abbia mai guidato auto elettriche. Né si sia confrontato con chi un’elettrica la guida, che l’avrebbe indotto a qualcosa di diverso. Spostando l’installazione in un posteggio adiacente, non riservato a operazioni bancarie.

Roma, colonnine con strisce bianche: sempre occupate

mai dire colonnine
Roma, via Giolitti: colonnine non segnalate e stalli con strisce bianche. Quasi sempre inaccessibili.

Non è che nelle grandi città le cose vadano meglio: spostiamoci nella capitale, raccogliendo la segnalazione di un lettore, Paolo. “Qui a Roma, in via Giolitti 45 ci sono due colonnine di ricarica  ma davanti hanno il parcheggio bianco. Non c’è né il cartello verticale né la segnaletica orizzontale che delimita lo spazio adibito alla ricarica. Vorrei  sapere se se c’è un numero al quale segnalare la cosa?“. Non siamo nella periferia più desolata, ma davanti alla Stazione Termini. Paolo ha provato a chiamare la Polizia di Roma Capitale senza ottenere risposta. Morale: Enel X ha installato le colonnine, basterebbe un piccolo sforzo dell’amministrazione per renderle realmente utilizzabili. Così creano solo frustrazione in chi ha l’auto elettrica e vede gli stalli occupati da auto termiche, nelle strisce bianche.

Spazi di parcheggio stretti, per soli contorsionisti

Riva del Garda (TN), colonnina presso area pubblica. Parcheggi, ma non riesci ad aprire la portiera. Inutilizzabile.

Torniamo in Trentino. La colonnina della foto sopra si trova presso un parcheggio pubblico, a Riva del Garda (TN). Se il posto auto accanto a quello riservato ai veicoli elettrici è occupato, di fatto la colonnina è inutilizzabile. Una volta posteggiata l’auto è quasi impossibile uscirne. Anche se si tratta di una compatta come la E-Golf. Immaginiamo la situazione nel caso di Suv di grandi dimensioni. Questo è un’altro esempio di una situazione in cui si sarebbe potuto fare di meglio, magari allargando di qualche decina di centimetri il parcheggio, o rinunciando a un posto auto. Così com’è la colonnina è solo sulla carta, ahimè.

SECONDO NOI. Questi sono solo tre esempi di quanto è possibile vedere in giro per l’Italia. Il nostro è un appello ad amministrazioni comunali, gestori, installatori. Grazie innanzitutto per quanto state facendo. La sola rete di Enel X sta raggiungendo un grande livello di capillarità (qui la mappa aggiornata). mai dire colonnineMa c’è chi pianifica in modo scientifico e chi invece vuole solo piantare delle bandierine. L’invito è a cercare di lavorare al meglio, a porsi dalla parte dell’utente, consultandolo. La mobilità elettrica ha regole tutte sue, da comprendere se davvero vogliamo un cambiamento.

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14 COMMENTI

  1. io ho la zoe da 6 anni (prima la “vecchia” e poi la “nuova”), e le colonnine che dovrebbero ricaricarmi a “circa” 20 kw non hanno mai superato i 17,500…ma da poco tempo! prima solo 12/13 kw, la classica vergogna italiana!

  2. VaiDiesel buona sera,
    il cavo non è corto. Ma se la golf fosse stata parcheggiata nell’altro senso, non sarebbe stato possibile aprire lo sportello per via della pianta. Inoltre non sarebbe stato possibile per il poco spazio, né consigliabile, passare il cavo tra un veicolo e l’altro. La presa su e-Golf si trova sul lato destro dell’auto, nella parte posteriore.

  3. Intanto un osservazione: nell’ultima foto dell’articolo con l’auto elettrica gialla ci si può osservare cos’è una colonnina con il cavo e per giunta messa sul marciapiede e questa rappresenterà lo scenario finale lungo tutti i marciapiedi italiani con questa soluzione a dominare.
    Questo perché la gente non ha box o non parcheggia tutte le sue auto in un autorimessa quindi tutte le auto che di notte vedete parcheggiate in mezzo alla strada nelle vostre città come dovrebbero essere mai ricaricate a se diventeranno elettriche se non in questo modo? Perché caro nello roscini, a non abitare vicino ad un centro commerciale come di fa visto i tempi di ricarica?
    D’altronde, a rendere i centri storici inaccessibili, non rimane che far questo visto che tutte le auto elettriche già adesso lì si concentreranno altrimenti, ad averne bisogno così come già succede, non se ne troveranno visto che quelle che ci sono saranno occupate .
    Questo comporterà non solo la presenza delle colonnine con tanti fili a penzolare creando situazioni di pericolo ma pure la creazione di una rete a hoc in alta tensione con una conseguente trasformazione urbana.

    L’osservazione del nuovo cds è giusta da parte di Andrea venturi con l’obbligo di imporre l’installazione di una colonnina per 1000 abitanti e questo crea colonnine là dove adesso non ci sono ma di fatto li limita in quanto un amministrazione non virtuosa una volta installate quelle che deve installare per legge poi non ne installerà più e prima o poi saranno pochi. Inoltre la legge non specifica la distribuzione delle colonnine nel senso che se li installi uno per ogni 1000 abitanti tipo a come ci si possa mettere una farmacia o un tabacchi, se si blocca il centro lì non ci saranno a sufficienza visto che sono distribuiti per ogni 1000 abitanti lungo tutto il territorio.

    L’osservazione di nello roscini sarebbe anche giusta visto che senz’altro pure negli autogrill servono ma visto i tempi di ricarica la colonnina non potrebbe più funzionare come la pompa di benzina quindi a concentrarsi nelle ore di punta tutte le persone che frequentano oggi abitualmente un autogrill, per non parlare della gente di passaggio per pura casualità, quante colonnine ci vorrebbero per trovarne una libera considerando pure i giorni da bollino nero ad agosto lungo le arterie autostradali italiani ? ma soprattutto, anche a non volerle mettere sui marciapiedi, per far questo negli autogrill ci vorrebbero parcheggi da stadi?

    Nel nuovo cds (oppure in fase di studio per un immediato futuro) si parla, a se non erro, pure di mettere un tempo massimo per la ricarica (tipo un parcometro con conta alla rovescia) in modo da non consentire abusi ed utilizzare quelli che ci sono come parcheggi fissi (già sono previste multe per chi occupa gli spazi ad uso di parcheggio avente un endotermico) e, a passare il limite di tempo, ci sarebbero inasprimenti delle tariffe. Tutto questo perché a mio avviso sono ancora pochi ma questo comporterà un enorme esborso per far restare l’auto lì da parte di chi lavora e non può spostarla altrove.

    Sinceramente, così come stiamo messi con questi tempi di ricarica, non vedo futuro per questa soluzione a se non rimane una nicchia.

    • caro peppe, vatti a vedere come sono le postazioni di ricarica Tesla. vatti a vedere come sono le colonnine installate nei paesi CIVILI (Norvegia, Svezia, Olanda, Danimarca, Germania, ecc.):
      MINIMO 150 KW CC fino a 350 KW CC. Tempi di ricarica? Da 10 a 20 minuti.
      Colonnine enel schifo da 3,7 a 22 kw in CA, sia mono che trifase; 50 kw in CC. Tempi di ricarica fino a due giorni.
      Medita, medita, prima di pontificare.

      • E pensi se non ci fosse nemmeno Enel… (Non risulta che ci siano colonnine pubbliche a 3,7 kW; piuttosto non ci sono auto che accettino la ricarica a 22 in AC, tranne la Zoe)

  4. Curiosità personale: perché la Golf ha parcheggiato a retromarcia? Perché – immagino – il cavo di ricarica è corto? Perché se avesse parcheggiato come la Peugeot sarebbe stato l’unico del parcheggio ad avere tutto lo spazio per uscire, non avendo veicoli alla sua sinistra …

    • @VaiDiesel… Per non conoscere esattamente le caratteristiche della Golf, posso solo ragionando per logica pensare che la “presa di corrente” della Golf sia o nel posteriore oppure inserita nella fiancata tipo lo sportello del carburante e quindi solo così poteva parcheggiare.

  5. A me piace pensare, Andrea, che si tratti di errori di valutazione dovuti a scarsa conoscenza dell’argomento. 🙂

  6. E’ proprio la stessa “riflessione” che stavo facendo su un Forum, con l’obiettivo di “scatenare” una discussione costruttiva, che porti alla stesura di un “vademecum” per la PA che ora si trova incentivata dal “descreto semplificazioni” a metter su le famose “colonnine ogni 1000 abitanti” e magari per semplice ignoranza [*] (senza offesa), disattenzione o mancanza di documentazione, potrebbe “perpetuare” queste scelte che soddisfano “teoricamente” la legge nella “sostanza” ma non nello “spirito”!

    certamente c’è da sperare che in ogni caso la PA si rivolga a “operatori del settore” (CPO e MSP..) che dovrebbero avere le idee chiare su cosa serve nella infrastruttura di ricarica EV. Evitare di voler fare le cose “in casa” solo allo scopo di fare una inaugurazione in più!

    [*] ovviamente dove il problema parte proprio dalla (mancanza di) “buona fede”, la soluzione NON è questa, della “informazione sintetizzata e diffusa”, ma di altro tipo, più “giudiziario”! 🙂

  7. Onestamente non capisco il criterio utilizzato da EnelX per la distribuzione dei punti di ricarica. Dando un’occhiata alla mappa, noto che in Sardegna c’e’ una distribuzione quasi capillare di colonnine AC da 22 kW (che poche auto possono sfruttare alla massima potenza) e solamente 2 DC da 50 prevalentemente nella fascia centrale dell’isola, lasciando scoperto quasi integralmente l’intero sud, capoluogo compreso. Sono probabilmente i comuni a dover concedere gli spazi per il posizionamento degli stalli… ma davvero solo l’Oristanese si e’ mosso in tal senso?

    • Le colonnine da 22 kW sono in corrente alternata (AC) e sono molto più semplici, economiche e meno ingombranti di quelle in Corrente conntinua (DC).
      Se vado da una città ad un’altra per far eunì’attività: shopping, lavoro, cinema, teatro, ecc. le colonnine da 22 kW sarebbero eccellenti per ricaricare in un paio d’ore prima di rientrare nella nostra città.
      Purtroppo i costruttori di auto stanno sempre più dismettendo la possibilità di caricare a 22 kW in AC, scegliendo 11 kW o peggio, 7.4. Onestamente credo che passare da 22 kW (32 A) a 11 kW (16 A) impatti quasi nulla sul costo (forse un po’ di più sull’ingombro, ma non credo sia questo il vero problema), quindi non capisco la loro scelta.
      Meno male che la mia Zoe accetta fino a 22 kW in AC e 50 kW in DC.

  8. Parcheggi per Supermercati ,Centri commerciali ,aereoporti e cinema
    sono le uniche soste sensate per la ricarica
    po c’è casa per chi ha il box

    • dimenticavo i benzinai grandi sulle tangenziali
      GRA per Roma ,possibilmente con punto ristoro ,per una ricarica durante la pausa pranzo

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