Maggio amaro per le due ruote elettriche che arretrano rispetto allo scorso anno e perdono quote di mercato rispetto alle termiche, in forte crescita. Moto e scooter alla spina, insomma, non seguono il trend delle auto che nello stesso mese hanno più che raddoppiato le vendite rispetto al 2020 e hanno toccato una penetrazione record (3,6% del totale dei veicoli immatricolati, quasi il 9% comprendendo le ibride plug-in). I veicoli a due ruote, viceversa, sono fermi al 2,3% del venduto.
Pur con le dovute cautele dovute al raffronto con un anno anomalo come il “pandemico” 2020, i dati diffusi dall’associazione di categoria Confindustria ANCMA sul maggio amaro delle elettriche ripropongono più di un interrogativo.
Sono efficaci le misure di sostegno (sono ancora in vigore gli incentivi del 30 o 40%)? Quali sono i limiti funzionali di una transizione elettrica che nel settore della mobilità leggera tende a premiare monopattini ed e-bikes a scapito di scooter e moto? E’ adeguata l’offerta dei costruttori?
Vediamo i dati. Il mercato nel suo complesso è arretrato del 6,97% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, con vendite totali di 894 veicoli. E’ il 2,31% del venduto totale, che per moto e scooter nel suo complesso ha registrato un forte aumento del 42,74% rispetto all’anno scorso (38.553 veicoli in totale) e del 26,6% sul 2019. Il calo delle elettriche è «imputabile agli effetti distorsivi di alcune commesse legate alla sharing mobility» commenta ANCA. Riguarda infatti il solo settore dei “cinquantini” Le1, tipici veicoli delle flotte di sharing, che lo scorso anno furono protagoniste di boom di ordini.
Va un pò meglio il raffronto sull’arco dei primi 5 mesi, con vendite in crescita del 13,35% a 3.694 unità. Se il raffronto è all’anno pre Covid, il 2019, il mercato è addirittura più che raddoppiato (+118,5%). Le vendite cumulate 2021 fanno registrare un calo del 12,50% per i ciclomotori a 1.533 unità, un aumento del 148,48% delle moto (246 in totale) e del 36,01% per gli scooter con targa, il segmento più venduto con 1.915 immatricolazioni. Nei primi 5 mesi la penetrazione di moto e scooter elettrici sul totale delle due ruote è del 2,74%.
Fra i ciclomotori svettano Askoll Es1 (338 unità), Niu N series (221) e M+ (115), Lifan E3 (177), la new entry francese Imf Industrie con il modello e.PTIO (123), Reiju MRT 50 (87), Vmoto Soco Cux (56). Fra gli scooter targati figura nella classifica dei 30 veicoli più venduti solo Niu NGT con 428 unità.
Se è vero che «le due ruote rappresentano indubbiamente un simbolo della mobilità post Covid» come sostiene il presidente di ANCMA Paolo Magri, è ovvio chiedersi perchè la «voglia di due ruote degli italiani» non vada a braccetto con la voglia di sostenibilità. E dopo questo maggio amaro, sarà necessario analizzare a fondo il fenomeno.
A NOSTRO PARERE Tutti i dati di mercato dimostrano ormai senza alcun dubbio che l’elettrificazione nelle due ruote è più lenta rispetto al settore auto. Perché? Gli incentivi non sono meno generosi. La tecnologia elettrica non è meno efficiente ed efficace. Il differenziale di prezzo rispetto ai termici non è superiore, anzi, a livelli assoluti molto più bassi, è alla fine quasi trascurabile.
La vocazione urbana è molto più marcata, quindi per sua natura adatta al range di autonomia garantito dalle batterie. La diffusa funzionalità delle batterie estraibili consente alla maggioranza dei veicoli una comoda ricarica in casa o in ufficio. Eppure, come si dice in gergo, “il cavallo non beve”. Proviamo quindi ad abbozzare qualche ipotesi, chiedendo ai lettori di dire la propria sui nimeri di questo maggio amaro.
-I grandi costruttori europei e giapponesei sono troppo timidi e restano prevalentemente legati al termico (a partire dagli italiani Ducati, Guzzi, Aprilia). Perciò l’offerta è dominata da new entry o da semisconosciuti brand di costruttori cinesi, senza storia e senza rete di vendita-assistenza.
-Le due ruote sono una scelta di cuore anzichè di cervello. Quindi poco importa la funzionalità, a fronte dei miti del rombro, dell’odore di benzina, della “scalata in staccata”.
-Il vincolo del maggior peso costringe oggettivmente i costruttori a compromessi telaistici e strutturali. Come dimostrano le gare di MOTO-E, le prestazioni in curva sono ancora modeste, nonosrante la potenza dei motori. Sono limiti che un utente medio non avvertirà mai, ma che colpiscono l’immaginazione dei più appassionati.
-Non esiste una rete di ricarica pubblica dedicata ai veicoli a due ruote, e sono pochissimi i veicoli in grado di connettersi con le colonnine di tipo due. E’ un vincolo pesantissimo nell’uso extra urbano.
-La funzionalità urbana di moto e scooter elettrici è schiacciata da veicoli a zero emissioni ritenuti ancora più efficaci, come i monopattini e le biciclette a pedalata assistita. Anche l’utilizzo in sharing è meno immediato e più macchinoso a causa dell’obbligo del casco e di adeguata patente di guida.
-I grandi costruttori stanno studiando la soluzione delle batterie standard intercambiabili. Soluzione assai problematica per le grandi batterie auto, ma praticabile per le piccole (7-8 kg) batterie di scooter e moto che potrebbero essere sostituite presso una capillare rete di distributori self service. Può essere questa la strada giusta?
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Il problema principale ( per quanto riguarda le moto) è come dicevate voi nell’articolo, che poco importa che abbiano buone prestazioni, la moto è di cuore e non di cervello, il rombo le cambiate ecc sono alla base per il motociclista, io non ho mai avuto una moto ma conosco molti motociclisti, e non ho mai visto una moto endotermica originale, sulle moto elettriche dubito si possano fare certe customizzazioni che piacciono tanto a i centauri. Al contrario lo scooter è i motorini essendo più da portata e quotidianità possono bucare meglio il mercato.
Dai commenti che ho letto ho conferma dei miei sospetti riguardo l’ignoranza di molti su moto e scooter elettrici…
Qualcuno gli definisce “paparielli” (= mezzi con potenza e prestazione scarsi), eppure con il mio “125” elettrico (un SuperSoco TC max) mi diverto a “bruciare” ai semafori non solo scooter ma anche moto di media cilindrata! Sarà vero che avrà una velocità massima limitata (solo 95 km/h) ma comunque per legge non ci posso andare in autostrada.
Proprio il pregio degli elettrici è la coppia motrice, già disponibile a 0 giri al 100%, questo permette accelerazioni notevoli, assolutamente non paragonabili a mezzi equivalenti con motore endotermico.
I primi scooterini cinesi con batterie al piombo di OLTRE 10 anni fa avevano prestazioni deludenti, dovute principalmente al tipo di batteria montata (scarsa capacità, al piombo, pesante e con un elevata impedenza, che non garantisce un buono spunto).
Signor Degli Esposti lei che ne pensa?
Concordo con lei. Ho provato diversi scooter elettrici e quasi tutti mi sono piaciuti. I “cinquantini” per il relax di guida e di gestione con la bagteria estraibile; i simil 125 per l’efficacia anche axtra urbana; gli scooteroni per le prestazioni, che come dice lei hanno poco da invidiare ai termici. Direi che la quadratura del cerchio sarebbero 150 km di autonomia e la possibilità di ricaricare dalle colonnine pubbliche Tipo 2. Penso che quando cominceranno a uscire i modelli elettrici dei big, saranno in molti a ricredersi. Per le moto ad alte prestazioni il discorso è più complesso: si aggiunge l’ostacolo del costo e quello della maneggevolezza
Io, invece, dalle repliche che leggo, capisco quanti “poco intelligenti” ed “esauriti” ci sono in giro, da non capire quando un commento è volutamente provocatorio, portato all’estremo di proposito per evidenziare un problema… Conosco perfettamente la Super Soco, sia il TC Max che il PCX, tanto da aver ordinato quest’ultimo i primi di gennaio ed aver versato 1000€. di acconto ad un concessionario a Napoli, aver aspettato invano più di 2 mesi prima di rompermi le scatole e farmi rimborsare, azienda pochissimo seria.(Super soco, non il concessionario). Buone prestazioni è vero, ma ringrazio Dio di non averlo acquistato, se il buongiorno si vede dal mattino, immagino cosa sarebbe successo se avessi avuto bisogno di un pezzo di ricambio importante. Quello che volevo dire è che non tutti i segmenti sono coperti dagli scooter e moto elettriche, ne tantomeno c’è possibilità di scelta al loro interno. Io sono il primo ad averlo acquistato, mi piace essere pioniere nelle innovazioni e tengo al “discorso ecologico”, a settembre mi arriverà la Dacia Spring, ed ho avuto una decina tra bici e monopattini elettrici, perché ho 3 ragazzi. Ma ciò non toglie però che il mercato è estremamente “acerbo”. Le grandi case automobilistiche si sono “buttate dentro”, loro malgrado, per non perdere mercato e perché era oramai inevitabile, spinti dall’incubo crescente di un certo Elon Reeve Musk.
Tornando alla mia “beata ignoranza”, sono stanco di leggere questi presunti “sapientini”, che ripetono a pappardella la storia della “coppia subito”, la conosciamo tutti, che palle!! Si impara un concetto e subito lo si ricicla per apparire competenti, cerchiamo di andare un po’ oltre.. Cordiali Saluti.
Mi spiace che la pensi così, anche io ho aspettato circa 3 mesi per ritirare la mia TC max, (e chi ordina un mezzo qualsiasi auto o moto a meno che non sia in pronta consegna fatica ad averlo prima!!) la colpa non era di Soco italia ma direttamente dai produttori che inviano i container dalla Cina in Olanda. A suo tempo c’erano molte prenotazioni di questo mezzo e in Italia ne arrivarono a ottobre del 2019 appena 36! tra cui il mio. Venivano inviati in preferenza al mercato interno olandese, francese ed inglese, poi Germania e via via gli altri Stati, non so il motivo. Nulla da ridire a Soco Italia, conosco personalmente uno dei loro responsabili, il sig. Cucca Massimo che mi offrì pure 2 biglietti omaggio ad Eicma 2019.
Per eventuali ricambi (necessari?!) si possono ordinare da loro o addirittura in Germania. So che chi ne ha avuto bisogno in Europa (per qualche incidente stradale) gli ha avuti in pochi giorni.
Io non so cosa le abbia detto il concessionario di Napoli, in qualsiasi caso non sia così cinico, pensi più positivo!
Il primo problema, già delineato, è nell’invasione di scooter di marche sconosciute e sulla cui rete di assistenza ci sono molti dubbi, senza parlare di stili perlomeno discutibili. Non parliamo poi dell’autonomia che offrono, francamente inadeguata in città grandi tipo Roma o Milano ove l’interland metropolitano risulta sostanzialmente tagliato fuori o al più richiederebbe di ricaricare quotidianamente il mezzo impedendo di fatto di riusare per svago il mezzo già usato per il lavoro nello stesso giorno. Infine, per permettersi almeno 100-120 km di autonomia, lo stretto minimo per usare uno scooterone o una moto per una breve gita in due nel weekend, occorre spendere ben più del doppio di una moto termica… In definitiva, visto che la moto ha una connotazione d’uso molto più orientata al piacere che alla semplice necessità di trasporto, sono veramente pochi coloro che possono optare per una due ruote elettrica. In più ritengo che i prezzi delle moto elettriche, esclusi i simil cinquantini, siano artificiosamente gonfiati e non giustificati dalla presenza di batterie grandi solo una piccola frazione di quelle automobilistiche
per il commuting urbano (13 km di media giornaliera) lo scooter elettrico è la soluzione ideale. sicuramente permane ancora una mancata percezione dei vantaggi della soluzione elettrica vs termica. e concordo molto con la tua affermazione “’offerta dominata da new entry o da semisconosciuti brand di costruttori cinesi, senza storia e senza rete di vendita-assistenza.” questo limita sicuramente la diffusione. ma credo sia solo questione di tempo. i dati sono distorti dalle commesse di società di sharing, non c’è dubbio
Prezzi troppo alti per veicoli a due ruote brutti come la fame. Quelli veramente belli costano un occhio.
Interessante il Piaggio ONE ma dipende dal prezzo.
hi appena preso un SH 150. arrivo a fare quasi 50 chilometri con un litro.
hai voglia pareggiare i costi in più di un motore elettrico!
Paolo il mio nuuk é costato 4800 euro con l’ecoincentivo quanto per il tuo sh?! 3600?! 10000 km a 50km/l sono 200 litri a 1,5 euro al litro sono 300euro… Considerando che col mio fotovoltaico il mio girare é a zero euro carburante.. quando avrò 40000 km avrò azzerato il sovracosto del mio nuuk.. e non avrò immesso nell’aria 1600kg di CO2… E la mia stima non tiene conto che il motore forse tra 4 anni proprio i 50 non te li farà più perché il motore si usura …
Sono possessore di un Rieju nuuk… É fantastico! Il 🛵 elettrico é libertà assoluta.. 10000 km senza benzina e spedendo meno di 100 euro di corrente… Per chi ha la possibilità non c’è paragone… Peccato per i pochi modelli che possano andare ad insidiare i vari sh … Non abbiamo stilisticamente modelli realmente accattivanti.. un po’ come le macchine elettriche ti dovevi accontentare di guidare una scatoletta su ruote (fortunatamente non più..)uguale per gli scooter elettrici devono essere spartani…. Ma perché?!?!?!
Apprezzo la spiegazione, da Veneto ora mi è più chiaro cosa intendeva il sig. Colicchio.
Paparielli o no, io sono veramente convinto che a breve acquisterò un L1 di Niu o Askoll.
Non capisco in cosa consista la “tristezza” di cui parlate. Trovo molto “allegro” il costo di esercizio e il non dipendere dalla benzina.
Sono consapevole dei limiti di uno scooter elettrico, ma altrettanto consapevole del fatto che se di elettrico si deve parlare, comincio proprio dallo scooter.
La Tristezza forse viene dal non poter fare rumore o taroccare il motore in stile Vespa. Forse dal non cambiare marcia e non poter fare altro che spostarsi da A a B e ritorno. A me piace parecchio.
Il mio unico dubbio è sulla vita delle batterie e sulla affidabilità del gruppo motorel/inverter. La ragione per cui ancora mi sto guardando in giro…
il popolo delle partite iva ..
aspetta tempi migliori .
eppure le e-bike vanno alla grande ..
forse è meglio così
Da possessore di Niu GT 2021 ed ex motociclista e scooterista, posso dire le 2 ruote elettriche coprono solo due fasce di mercato, i “paparielli”, cosi li chiamiamo a Napoli, perche di questo si tratta, o L1 o L3 come il mio, le prestazioni non sono affatto come quelle di un 125, diciamoci la verità, io il Niu lo uso ed è perfetto per le mie necessità lavorative, ma lo trovo molto “triste”, ho avuto moto e scooter termici di tutti il livelli, ed oramai ho una certa età, ma non tale da camminare col papariello, nè tantomeno però, da acquistare una Energica, visti anche i prezzi esorbitanti. Se il mercato mi avesse offerto uno scooter medio o una motociclettina leggera da una 20/25 CV, con prestazioni dignitose, spendendo 4/5000 €. invece dei 2700 spesi per il Niu, l’avrei acquistata di corsa…Non c’è l’opportunità di acquistare l’equivalente di un vecchio 250cc o 400cc. Questo per me è il vero problema.. In subordine poi, c’è la questione del design bruttino dei “cinesini” e quella dei grandi marchi, sia europei che giapponesi che non cominciano ancora a muoversi “seriamente”, e quando lo faranno, prevedo sarà a carissimo prezzo.. Saluti a tutti.
Traduco per i non campani. Papariello = ciclomotore con potenza e prestazioni scarsi (generalmente inferiori a paragonabili a quelle di un vecchio Piaggio Ciao). Credo che l’origine del nome derivi dal Piaggio Ape, 3 ruote “pickup” con motore 50cc e prestazioni ridotte. L’etimologia (forse): “L’Ape” = “L’Apariello” (nel senso dispregiativo di piccola Ape) = “Lapariello” o anche “Papariello”
Il problema è che Kymco, Yamaha, Honda, Piaggio ( a parte la vespa che costa 6k euro), e le altre grandi marche non hanno ancora messo in commercio scooter elettrici. Il nuovo piaggio elettrico, se non costerà una fortuna, venderà molto.
A mio avviso hanno prezzi troppo elevati , rispetto ad un ciclomotore a combustione .
il motore è paragonabile ad un frullino e il cambio è un banale variatore .
Gli incentivi statali vengono vanificati da prezzi di fabbrica gonfiati
Io avevo un Askoll eS3 ottimo x il casa-lavoro totale 20 Km.
Ma l’ho venduto x pensionamento.
Ora non trovo un mezzo che abbia un’autonomia extraurbana decente “vera” che so, 150 Km senza spendere cifre assurde (BMW evolution).
L’elettrico avrà senso quando potrò fare 150 Km e arrivare in sicurezza al mate, poi ricaricare.
L’Italia è lunga e stretta: è raro dover fare più di 100 km per arrivare al mare. Lei però ne dovrà far meno per arrivare in montagna. Scherzi a parte, i 100 km si fanno agevolmente. Qui trova una decina di modelli con autonomia sufficiente https://www.vaielettrico.it/un-e-scooter-per-la-gita-al-mare-vaielettrico-risponde/. E ce ne sarebbero altri
Gesù, Massimo, andare al mare è farsi una passeggiata, non una necessità! Quanto sei lumbard nell’anima (doppio smile)! Puoi passare l’estate andando tutti i weekend alla stessa spiaggia? Una volta vai a Formia, un’altra a Salerno, un’altra a Gaeta, un’altra a Napoli, un’altra a Vasto … Il mondo è bello perché è vario, non perché monotono (Ciao da Mr Hide)
Io sono emiliano, altro che lumbard: 100 km è la distanza standard Bologna-Cesenatico.
Sono proprio brutti gli e-scooter… poco potenti, e con poca autonomia, oltreché pochi di marca conosciuta..
Gli scooter elettrici pagano lo scotto di avere una targa sul posteriore. Non c’è peggior concorrente che uno al di sopra della legge rispetto a te.
Quelli termici no?
la maggior parte dell’energia elettrica nel mondo viene prodotta tutt’ora dal carbone e solo in piccolissima parte dalle rinnovabili, invece di’incentivare sempre di piu’ all’uso delle moto e delle auto non sarebbe meglio andare un po’ di piu’ a piedi?
Certo, potremmo anche usare le candele per illuminare le case e i buoi per lavorare i campi. Le rinnovabili in Italia producono il 40% dell’energia elettrica. Le sembra “pochissima parte”?
Secondo me il mercato moto sarà l’ultimo a cedere proprio perché la moto deve rombare.. ho avuto 5 moto nella mia vita e nessuna ha mai mantenuto lo scarico originale per più di un mese. Per lo scooter invece che vedo più idoneo al passaggio elettrico credo che il limite ad oggi sia legato all’offerta che è veramente poca e di cattivo gusto. Sono certo che quando avremo dei t-max o similari elettrici (o piccoli scarabeo graziosi anche per il pubblico femminile) allora il passaggio sarà automatico. Per ora ho visto solo grandi ciofeche stile cinese. Dovrei essere ubriaco per comprare un coso del genere
Perché la moto si sceglie per piacere, non per lavoro. Vivevo a Caserta, andavo spesso a Formia (180 km in tutto). Se arrivo a Formia mi faccio una passeggiata sul lungomare e appena trovo un luogo “cool” parcheggio dove mi capito e vado. Ma vi pare che debba andare a Formia col navigatore che mi porta chissà in quale periferia a caricare?
C’è anche un secondo motivo, ed è ambientale: la moto percorre mediamente pochi km nella sua vita, non arriva a chilometraggio elevati, il vantaggio sulla CO2 risparmiata è poco. Inoltre sono mezzi affidabili, non hanno bisogno di molta manutenzione: una moto elettrica ha più svantaggi che vantaggi. Infine: quante moto conoscete con cambio automatico? Ok gli scooter, ma le moto?
Ci sono mille modi per godere una cosa che si vuole fare, ma bisogna considerare e rispettare tutti gli altri. Da due anni che utilizzo lo scooter elettrico ed è la cosa più bella che esiste. Non ho più voglia di correre e rischiare come facevo una volta con quello a combustione. O utilizzo sia per piacere che per lavoro e mai dati problemi. Mi rendo conto sempre di più che tutte le nostre scelte di prima ci hanno viziati e adesso è difficile a cambiare mentalità. Consiglio a tutti a cambiare prima possibile ed utilizzare elettrico. All’inizio si trova difficoltà come ogni cosa quando cambi, ma quell’inizio sarà una svolta per tutti e godremo meglio l’aria, acqua e sole. Non dimentichiamo che non c’è un’altra casa da curare, questa è la nostra casa e noi stessi siamo la Terra. Rispettiamola!
Infatti io ho parlato di moto, non di scooter. Sostituire uno scooter con analogo modello elettrico dovrebbe essere semplice, con la moto è un’altra storia
Apunto, non insista citando altre testate. Noi abbiamo riportato quel che ci ha detto Massimo Capaldi di Masterati. Al momento opportuno, vedremo.
La svolta nell’elettrico su due ruote si avrà con la possibilità di swap dei pacchi batterie. A meno di non investire cifre elevate, un utilizzo misto lavoro-divertimento, è pesantemente pregiudicato. Io vedo poca chiarezza sull’orientamento tecnologico da seguire e di conseguenza il rischio di acquistare un veicolo che diventa obsoleto pochi anni dopo, per esempio che valore residuo potrebbe avere un veicolo a batteria fissa nel momento in cui dovesse diffondersi la tecnologia di scambio di batterie standardizzate? Una cosa su cui i produttori dovrebbero concentrarsi è garantire compatibilità con le tecnologie future ad esempio adottando form factor e protocolli standard anche per i veicoli a batteria fissa. Io mi sentirei molto piú sereno ad acquistare un veicolo la cui alimentazione è aggiornabile in futuro alle tecnologie disponibili al momento.
In qualità di utilizzatore ormai da cinque anni di uno scooter ad alte prestazioni come Vectrix,attualmente in grado di offrire batterie con percorrenze che superano i trecento km, doppio caricatore con presa 2 o addirittura carica ultra rapida a CC, l’unico ostacolo che vedo è la penuria di postazioni di ricarica al di fuori delle città.
Anche al Nord vi sono intere zone del tutto sguarnite
A ciò si aggiunge spesso anche la mancanza di interoperabilità fra gestori.
Sarebbe sufficiente che ad almeno ogni due distributori di carburante fosse presente una postazione per veicoli elettrici e il problema sarebbe quasi del tutto risolto.
Il vero “nodo da sciogliere” non sono le colonnine in città (pur importanti ,sia chiaro!) ma una rete infrastrutturale coerente dislocata su tutto il territorio.
Saluti
Mi tolga una curuosità: quale modello di Vectrix possiede? Dopo il fallimento dell’azienda americana e l’acquisto del marchio da parte di un terzista polacco, Vectrix ha ancora una rete di assistenza in Italia?
La questione è più semplice del previsto: Yamaha, Honda, Suzuki ed Aprilia ancora dormono in piedi non avendo un brand new entry con elevato appeal che gli rubi le vendite. Nelle auto wolkswagen, Ford, BMW e Hunday si sono svegliate quando un signor nessuno (Elon Musk) ha iniziato a rubare vendite in settori “profittevoli”. Negli scooter ci sono solo brand cinesi 50cc che fanno solo il solletico ai grandi brand. Facessero uscire un simil sh 300, un simil Tmax, un simil Burgman a prezzi decorosi….vedrete come le vendite iniziano ad impennarsi ed i brand prestigiosi iniziano a correre
Concordo appieno! Ci vorrebbe una equivalente Tesla anche nelle 2 ruote. Poteva essere vectrix ma evidentemente gli è mancato un Elon Musk al momento giusto.
Secondo me il problema principale è che la maggioranza dei marchi “elettrici” sono semi-sconosciuti, con rete di vendita e assistenza ancora troppo limitata, inoltre il fatto di non poter ricaricare la maggioranza degli scooter alle colonnine pubbliche sicuramente non aiuta. Pochi ancora sanno che molti scooter hanno le batterie estraibili, il che consente (se uno non ha una rimessa con presa elettrica) di portarsi la batteria in casa per ricaricarla.
L’Ecobonus è stato anche poco pubblicizzato per le “due ruote” e purtroppo c’è ancora troppa ignoranza sulle “elettriche” in generale, riguardo poi la loro affidabilità di GRAN LUNGA superiore alle “termiche”, parlo con cognizione di causa, avendo una moto elettrica tipo “125” con cui ho già percorso 20000 km, senza guasti e senza cali di prestazioni della batteria.
Sono sostanzialmente d’accordo con l’articolo peró non ho capito il punto sul peso e le prestazioni in curva : a differenza di auto e furgoni, il peso di scooter e moto elettriche è quasi sempre paragonabile a quello dei loro equivalenti termici. Per quanto riguarda le prestazioni in curva (e diciamo il comportamento su strada in generale), penso che non ci siano grossi problemi se le batterie sono collocate in basso per migliorare il baricentro del veicolo.
Il problema è proprio questo: è impossibile collocare le batterie in basso se devono essere abbastanza capienti da garantire 100 o più km di autonomia con potenze e prestazioni paragonabili almeno a quelle di una 125 termico. Si va attorno ai 25-30 kg di peso per un volume di 15-20 litri.
Nella Moto e , energica si confronta con prototipi al top della tecnologia endotermica e qui paga pegno seppur poi neppure tanto. Nel confronto con la tecnologia sulle strade di tutti i giorni le 2 ruote elettriche ben progettate non hanno potenzialmente nessun gap negativo. Quello che manca a oggi nella fascia entry level è un mezzo con ricarica veloce ( sotto a 1 ora ). E manca anche l’infrastruttura di ricarica extraurbana. C’è un buco nell’offerta delle 2 ruote elettriche, spero venga colmato in tempi stretti
Buongiorno a tutti, da motociclista e vespista di lungo corso mi permetto di esprimere delle opinioni.
Indubbiamente il mercato moto è umorale, di pancia, la moto si compra con il cuore e poco con il raziocinio, l’utente moto è poi da anni poco “giovane” diciamo così e quindi a maggior ragione refrattario a nuove tecnologie.
Dove invece l’elettrico dovrebbe essere vincente è nella mobilità urbana, gli scooter sono i re delle città. Qui credo si scontino principalmente la totale assenza dei grandi costruttori, ora arriverà piaggio e vedremo dei numeri diversi sicuramente, grandi marchi che significano soprattutto rete di assistenza diffusa e concessionari su tutto il territorio.
Gli attuali marchi cinesi sono pressoché sconosciuti al grande pubblico e venduti tramite venditori che spesso spuntano dal nulla e non hanno la necessaria competenza.
Non tutti hanno il box e questo a sua volta è un gap non indifferente, qui a Genova dove la densità moto/abitante è molto alta, pochi ricoverano lo scooter di notte in luoghi chiusi, molti lo lasciano per strada.
Aggiungo inoltre e concludo che gli attuali prodotti termici, sono dei buoni prodotti, euro 5 con consumi molto bassi ed un alta affidabilità.
Insomma, c’è ancora da lavorare per avere un futuro elettrico a due ruote, bisogna essere ottimisti, il futuro è quello.
Ciao Enrico, bravissimo, credo che hai centrato in pieno con il tuo post.
Da aggiungere, a mio parere, anche il design, spesso difficile da digerire. Anche se molto originali (probabilmente per uscire dal mucchio e come valore aggiunto), molte volte dimenticano la funzionalità, che uno scooter deve per forza di cose avere (è nel suo DNA).