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Made in Italy, gli scooter WOW! in strada in autunno

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Dello scooter italiano WOW! scrivemmo alla fine dell’anno scorso suscitando una tempesta di domande e ulteriori approfondimenti. Da allora molti lettori ci hanno chiesto che fine avesse fatto. Ecco la risposta. Sarà in vendita in tutta Europa dopo l’estate. Frattanto ha ottenuto l’omologazione europea Euro 5 e fissato i prezzi definitivi. E l’a start up lombarda WOW! srl che lo produce ha avviato un aumento di capitale per finanziare l’attività industriale.

Nuovi soci con l’aumento di capitale

Con l’aumento di capitale da 400.000 euro sono  entrati nella società quattro nuovi soci, tre italiani e uno tedesco, decolla così un nuovo protagonista della nuova mobilità elettrica made in Italy.

Dopo il lock down sono riprese le attività strategiche che permetteranno in autunno di vedere i primi due modelli, il Model 4 (ciclomotore L1e) e il Model 6 (motociclo L3e), circolare sulle strade italiane ed europee.

I prezzi: 3.750 euro per il “piccolo”, 4.790 per il “grande”

Su tutto il territorio europeo gli scooter WOW! saranno venduti a  3.750,00 euro inclusa IVA 22%  per il Model 4 (3,9 kW potenza massima e pacco batterie -2 agli ioni di litio- da 32Ah / 2,2 kWh) e a 4.790,00 inclusa IVA per il Model 6 (4,73 kW potenza massima e pacco batterie -2 agli ioni di litio- da 42Ah / 3,0 kWh).

«L’effetto WoW! si è messo ufficialmente in moto. Consumatori, società di scooter sharing e delivery, hanno oggi dei nuovi mezzi innovativi e performanti, per soddisfare le aspettative di una mobilità urbana a zero emissioni», dice Diego Gajani, CEO di WoW!.

«Abbiamo deciso di progettare un nuovo prodotto caratterizzato da un design moderno, elegante e originale, in grado di competere con i migliori scooter a benzina in termini di prestazioni, comfort, dimensioni e prezzo».

Effetto WOW! Scooter urbano ma non solo

Come scrivemmo al momento della prima presentazione gli scooter WOW! nascono per occupare uno spazio vuoto nell’offerta italiana delle due ruote. Vale a dire mezzi dimensionati per viaggiare in sicurezza anche su percorsi extra urbani, con due posti comodi. Soluzioni pratiche per l’uso quotidiano (per esempio le due batterie laterali estraibili). Design moderno e tecnico. Prestazioni superiori alla media delle due categorie sia come velocità sia come autonomia. Risparmio energetico fino al 15% con l’adozione del recupero di energia in frenata.

Distribuzione ottimale dei pesi grazie al motore centrale anzichè nella ruota posteriore. Ampio vano sottosella (55 litri) per alloggiare due caschi. Retromarcia per le manovre negli spazi urbani ristretti. Gli scooter WOW sono ideati, progettati e costruiti in Italia. 

Le caratteristiche tecniche

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6 COMMENTI

  1. I mezzi elettrici hanno emissioni zero perciò non vedo nessuna problematica su possibili blocchi futuri ai mezzi inquinanti a combustione interna.

    • Euro 5 è la classe di emissioni per le moto fissata dall’Unione europea. E’ entrata in vigore quest’anno e dal 2021 sarà obbligatoria per tutte le moto di nuova immatricolazione. Dal 2024 scatterà l’obbligo di migliorare ancora passando in classe 5+. Ovvio che le moto elettriche non hanno alcun problema a rientrare nei limiti.

      • Sì ma l’unione europea si diverte a fare norme definite in modo stupido?

        Per favore non ditemi che è così anche per le auto!?!?!?

          • Sì ha ragione, intendevo dire che non ha molto senso omologare un veicolo a zero emissioni secondo una normativa creata per veicoli che emettono inquinanti. Di per sé sembra una questione innocua ma, conoscendo le bizzarrie della burocrazia italiana, in futuro si potrebbero verificare alcuni effetti indesiderati come ad esempio nel caso in cui qualche amministrazione “distratta” formuli ordinanze con limiti di circolazione ai mezzi che non rispettano alcune normative (es. “fino a Euro 5”) dimenticando di escludere esplicitamente i veicoli elettrici e/o a zero emissioni. In teoria sarebbe possibile riomologare i mezzi in conformità di normative più restrittive, ma con costi e notevoli difficoltà burocratiche. Fino a scenari ancora più strani per cui potrebbero essere creati incentivi per la rottamazione dei mezzi “fino a Euro 5” in favore di mezzi meno inquinanti, per cui un mezzo elettrico sarebbe ingiustamente incluso. Insomma un modo bizzarro di omologare gli ZEV che invece dovrebbero avere una categoria specifica.

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