Ma quanti guadagnano sulle ricariche? Stefano ha fatto due conti e trova che le tariffe siano del tutto spropositate, rispetto ai costi per i gestori. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@Vaielettrico.it
Quando ho comprato l’auto spendevo 0,30/0,35/kWh…
“Spiace leggere di chi ‘si stupisce’ rispetto a chi si lamenta dei rincari. Pochissimi possono ricaricare a casa e in ogni caso sarebbe il problema minore, perché i costi pesano soprattutto quando si viaggia.
Sono nel mondo elettrico dal 2020 senza alcun pentimento, ho acquistato l’auto sfruttando gli incentivi e senza preoccuparmi troppo di dove e come ricaricare. Quantomeno non da farne un dramma inutile. Le difficoltà sono oggettive, ma basta usare buonsenso informazione e un minimo di intelligenza.
Faccio parte dei lamentosi, orgogliosamente e a ragion veduta, visto che per tantissimo tempo (con gli abbonamenti ormai eliminati) il costo era di 0,30/0,35 euro al kWh. E con interoperabilità molto vantaggiose. Ora, il poco rimasto offre un costo di 0,55/0,69cent che significa spendere per un ‘pieno’ più del Gpl, Personalmente sono vicinissimo al limite, spendere quasi 40euro (per 64kwh) in AC e addirittura quasi 60/65euro per DC/HPC è una follia oltre che ingiustificato.
Ma quanto guadagnano? Certi prezzi non li capisci, come se la benzina costasse…
Ben vengano i Supercharger Tesla, ma non sono manna dal cielo e non sono capillari, purtroppo. Ho avuto occasione di sfruttarne efficienza e facilità a un prezzo abbastanza buono rispetto ad altri fornitori. Riguardo i vari gestori, faccio polemicamente un conto approssimativo da non addetto ai lavori e da utilizzatore indignato.
Ipotizzando 100mila euro per una colonnina HPC (cifra immaginaria), ipotizzando minimo 1.000 clienti che si abbonano a 100 euro al mese….Quanti miseri giorni ci vogliono per rientrare della spesa? Quanti mesi per le varie installazioni??
Quanto invece costano le pubblicità a tutte le ore che ammiccano convenienza e trattamenti di riguardo se passi con loro?? O forse sono un ingrato io che per mesi e mesi (dal 2020 al 2023!!!!!) ho speso ‘poco’ perché i gestori ci hanno regalato la corrente a un prezzo di favore?
Possiamo discutere quanto ci pare, ma siamo impotenti contro le imposizioni tariffarie. Se domani un proprietario di auto termica andasse a rifornirsi e trovasse il prezzo al litro aumentato a 5 euro quando fino al giorno prima era 1,80...Non reagirebbe come o peggio di noi?.
Gli aumenti ci stanno, ma qui si è più che raddoppiato
Ho la fortuna (elettrica) di abitare a Vercelli: le colonnine irenGo (per adesso) costano 20cent/kWh (AC) e a Borgo d’Ale ci sono due postazioni HPC a 0,17/kWh!!!! Come fa una piccola azienda del fotovoltaico a vendere a così poco e invece le grandi società (Enel, Eni, A2A..etc) ci propinano solo aumenti del doppio e triplo? Ok, due HPC private sono nulla rispetto alle centinaia dei colossi, ma la differenza è abissale e palesemente anomala.
Le risorse e gli investimenti di un colosso sono enormemente diverse, no? Nel mio caso passo da una ricarica piena di 64kWh per 13euro circa (23euro coi vecchi abbonamenti ) e arrivo a 35/40 con EnelX o Plenitude o A2A. Nei viaggi, presso Ionity circa 45/50euro, sempre ipotizzando una carica totale da zero come esempio (circa 400 km reali a 110km/h).
E siamo solo all’inizio credo…In pratica il vantaggio di non pagare il bollo e non avere tagliandi viene vanificato nel giro di pochi mesi. Gli aumenti sono normali, ma quelli spropositati e non del tutto giustificati sono intollerabili„. Stefano

Ma quanto guadagnano? Non c’è trasparenza sulle tariffe…
Risposta. Come abbiamo già scritto più volte il problema è che non c’è trasparenza sulle tariffe. In un settore tutto sommato nuovo come questo, ci si sarebbe aspettato dalle grandi società una spiegazione sul come si arriva al prezzo al kWh.
Che è un discorso complesso e tiene conto di costi generali che vanno al di là della spesa per l’installazione (da ammortizzare nel tempo) e la gestione della colonnina. Quando nacque Free to X, la rete di ricarica di Autostrade per l’Italia, i dirigenti parlarono di un investimento medio per ogni stazione piuttosto importante, sui 500-600 mila euro. Non facile da ammortizzare, tenendo conto che in Italia l’occupazione media di tutte le colonnine è di circa il 2% (due ore ogni 100).
E qui stiamo parlando di stazioni HPC, fino a 300 kW, che richiedono supporti tecnici che vanno al di là della semplice colonnina. Per cui, da profani, a noi in proporzione sembra più esoso il prezzo delle AC, che richiedono costi di installazione infinitamente più bassi. Ma non siamo specialisti in materia e se qualcuno più esperto di noi ci aiuterà ricostruire il mosaico-tariffe gliene saremo grati. Qui potete comunque trovare una prima spiegazione della struttura tariffaria oggi in vigore.
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Veramente l’autore “Stefano” pensa che in 1000 si abbonerebbero ad una colonnina spendendo 100 euro al mese?
Quella colonnina sarebbe sempre occupata!
Se intendeva (come sarebbe più sensato) intendere che ha un solo abbonamento da 100 euro con cui caricare a tutte le colonnine del CPO (per bontà tralascio il roaming…) dubito che poi si possa considerare il costo di una sola colonnina (100.000€).
Basta questa premessa per capire che la lettera non è molto sensata…. ci sarebbe poi da ridire su tutto il resto ma se già si parte male….
Nella mia zona (quartiere densamente abitato, e tutti i servizi disponibili nei pressi) stanno ultimando una stazione di ricarica HPC: 3 grossi frigoriferi Alpitronic, fino a 6 veicoli in ricarica contemporaneamente, 2 lampioni, niente pensiline. Totale dei costi (come documentazione di cantiere esposta): 400mila euro.
Se i prezzi praticati saranno accettabili, considerando anche che il 40% viene dai fondi PNRR, sara’ un’ottima soluzione per chi in zona volesse passare all’elettrico pur senza aver la possibilita’ di ricaricare a casa.
I prezzi li fanno ENEL (Enel X) ed ENI (be charge) che sono del ministero delle finanze che è comandato da Giorgetti che è della Lega (che è nella coalizione dei partiti di destra che sono al potere) che é nemica giurata delle auto elettriche (chissà per quale motivo!?!?!?!).
Di riflesso, attraverso roaming ecc. costringono anche gli altri operatori ad adeguarsi.
Il problema sono i governi di destra, infatti la … LaPen nel suo programma prevede:
– dismissione dell’eolico;
– moratoria del FV;
– riduzione delle tasse su benzina e diesel;
– investimenti massicci sul nucleare.
TUTTO IL CONTRARIO DEL BUON SENSO, IN BARBA ALLA CRISI CLIMATICA ED ALLE CATASTROFI ALLE QUALI ASSISTIAMO.
L’unica cosa che posso dire é: LA CATTIVA INFORMAZIONE HA DATO I SUOI FRUTTI.
Ma il problema (perlomeno in italia) non sono solo le destre, ma anche una parte di centro non ben definita: allo scienziato climatologo Luca Mercalli qualche anno fa fu chiuso il programma serale su raitre.
Io, così come moltissimi in Italia, ho appena installato un impianto fotovoltaico con il contributo di una regione guidata da partiti di centrodestra (nel mio caso Regione Marche con Presidente FDI) e allora? Tra l’altro, i contributi erogati sono stati inferiori a quanto stanziato. Mi sa che questo “accanimento” di molti nel sito e il volerla buttare in politica sempre e comunque creando schieramenti non faccia bene alla causa. Non si vuole capire che, relativamente all’elettrico, ci sono stati tanti sbagli da parte di tutti gli attori in Europa (politica, industriale,….). Saluti
il problema delle hpc , è che sono spesso istallate “ad minkiam” in luoghi poco frequentati , lasciate inattive , difficilmente accessibili , e lontane da qualunque area di ristoro o area di interesse . in più , spesso sono delle mosche bianche , vengono installate due o tre colonnine massimo , considerate che tra allacciamenti , cabine di trasfromazione etc…. il costo raddoppia o triplica …. per cui dovrebbero installarne tante per zona , e vicino a centri commerciali , luoghi di interesse , uscite di autostrade , e nelle aree di servizio porca ….!
Se vengono offerti incentivi pubblici ad installare “tot” colonnine, senza prima aver redatto un piano-mobilità coerente.. ovviamente si trovano pubbliche ricariche in posti mal pensati, senza molti utenti presenti o futuri, in ZTL o aree destinate anche ad altri usi -posti disabili, fiere e mercati – con bassissime possibilità di ritorno dell’investimento.
(mi ricorda le iniziali “piste ciclabili” delle città italiane, fatte a tratti di poche centinaia di metri a volte, sparsi tra lato destro e sinistro senza collegamento o protezioni o…senza che abbiano coerenti direttrici di traffico per l’utente-ciclista; venivano fatte perché eran disponibili fondi europei… giusto per far lavorare qualche impresa locale).
In Italia la gran parte delle ricariche pubbliche è stata inizialmente fatta con AC 11/22kW sicuramente perché facili da alimentare dalle cabine di media tensione nelle vicinanze, che hanno richiesto minori costi di cablaggio.
Portare tutto in HPC presume l’aver individuato sia le direttrici di traffico e stazionamento degli utenti elettrici sia aver risolto i problemi di alimentazione e collegamento dati. Ovviamente la tesi sempre proposta da @Enzo ossia HPC = DISTRIBUTORE o simili è più comprensibile all’utenza abituata agli idrocarburi.
Forse la problematica principale è il non aver incentivato di più le Zone Industriali / Artigianali ed i Centri Commerciali Naturali o altre entità capaci di raggruppare grandi masse di lavoratori/imprenditori ad avere disponibilità di punti di ricarica a disposizione di dipendenti e clienti, in modo da favorire chi può caricare mentre è al lavoro (con almeno 4 ore di sosta garantita).
Se per i lavoratori / imprenditori / artigiani fosse più facile ricaricare durante il lavoro, tutto sarebbe più facile e naturale…. arrivo in ditta, carico alla wall-box a bassa potenza (magari facendo accordi per turni coi colleghi), torno a casa… magari ripeto l’operazione tranquillamente quando vado a far la spesa (o alle Poste…che a volte nel tempo di una raccomandata o pagamento di un bollettino ci faccio “il pieno” (nb. per chi ancora fa queste operazioni allo sportello, visto che sia le raccomandate che i pagamenti sarebbero tutti gestibili da app Poste ).
Se le suddette entità tra l’altro avessero anche dotazione propria di energia (tramite F.E.R. anche C.E.R. create ad ok) il costo energetico si abbatterebbe, e pur restando alti i costi delle ricariche pubbliche “in itinere” sarebbero accettabili (in autostrada i costi di rifornimento son sempre stati decisamente più alti che altrove, persino dei piccolissimi distributori di alta montagna…. e non è che gli autogrill sono difficili da raggiungere per le autobotti !!).
“in autostrada i costi di rifornimento son sempre stati decisamente più alti che altrove, persino dei piccolissimi distributori di alta montagna…. e non è che gli autogrill sono difficili da raggiungere per le autobotti !!”
Guarda che la Società che gestisce l’autostrada (o la tangenziale) prende l’accisa sul prezzo del carburante, non si tratta di difficoltà di raggiungere l’autogrill da parte dell’autobotte!
mai parlato di accise.. ma di prezzo alla pompa… che in autostrada è più caro che in zone montane isolate, specie durante gli spostamenti estivi..
A Brescia siamo all’assurdo che A2A chiede 0,65€ al kWh (in alternata 22Kw) mentre AGSM AIM che una multiutility VERONESE che (ho una colonnina a 50m da quella A2A) chiede 0,43€ al kWh (in alternata 22Kw)
Questa è concorrenza.
no, semplicemente hanno fatto la scelta di non andare in roaming… in più AGSM si produce energia attraverso l’idroelettrico e l’eolico e la vende al prezzo che decide lei…
Ricordo che l’inizio della nuova era dei prezzi ha coinciso con le nuove nomine politicizzate.
Qui non c’entra un fico secco il computo dei costi o il piano di rientro degli investimenti altrimenti i prezzi sarebbero rimasti stabili, o in calo, per inseguire i volumi necessari al pieno sfruttamento degli impianti.
È solo una questione politica. L’elettrico DEVE costare come o più del carburante. Punto.
Sono pronto a scommettere che la prossima mossa sarà l’abolizione della gratuità del bollo o una tassa sulle wallbox domestiche.
Ringraziamo chi ha scelto questa classe politica non andando a votare.
La HPC costa di più per due motivi:
1) Devi usare cavi di rame molto più grossi per limitare l’effetto Joule e questo impatta sul costo di installazione della colonnina che deve essere ammortato;
2) Siccome nell’HPC la corrente è continua devi usare un raddrizzatore che trasformi la corrente da AC a DC. Ma un raddrizzatore fa passare solo una semionda della corrente AC mentre l’altra semionda va sprecata. Ma ovviamente uno paga la corrente AC in entrata e quindi anche la parte che il raddrizzatore spreca (che come minimo è il 50%).
Spero che lei stia scherzando, un raddrizzatore che utilizza solo la semionda positiva non lo preogetti neanche in prima superiore. Mai sentito parlare di ponte a diodi? Ma perchè scrivete cose di cui non avete neanche le minime basi?
Non diciamo minchiate, le DC usano raddrizzatori igbt per minimizzare le perdite dovute a effetto joule. Pure ci fosse un ponte a diodi su una ricarica a 150kW dovrebbe dissipare 300w di energia, a 300kW quasi 600w.
– DC usano raddrizzatori igbt-
Ecco, lo sapevo! La solita propaganda gender!
🤭🤭🤭
Appunto.
con MASSIMO non so mai se scherza per fare delle burle a chi legge o se dice sul serio, però apprezzo la tua creatività, mette allegria 🙂
Per quanto riguarda il rame, non è oro. La linea che alimenta una hpc non è lunga km perché le cabine di trasformazione sono sempre nei pressi quindi si parla di qualche decina di metri, il costo può aumentare rispetto ad una ac di un centinaio di euro. Per il raddrizzatore hanno già risposto e comunque teniamo conto che un’auto intera con sistemi elettronici di bordo che gestiscono potenze enormi costa meno di quello che secondo loro costa una colonnina, come questo sia possibile non lo so. Io credo che abbia ragione chi dice che muoversi con l’auto deve avere un costo preciso, che si tratti di benzina o elettricità bisogna sottostare a quello
Cerchi il ponte a diodi o full bridge rectifier, vero l’ efficienza non è del 100%, ma è sicuramente molto di più del 50%.
E questo componente è quello base che ti puoi costruire pure tu con 4 diodi, e l’ effetto che ha sulla sinusoide della corrente è che inverte i picchi negativi, ottenendo così una corrente pulsata alla stessa frequenza della corrente alternata in entrata, se ci metti pure un condensatore, ti “spiana” i picchi e ottieni corrente continua. La spiegazione è molto semplicistica, ma dovresti riuscire a capire
Dunque, ad essere precisi: il ponte di Graetz è usato per raddrizzare l’alternata : la corrente in ogni ramo deve attraversare due diodi ed ogni diodo,se al silicio, ha una caduta di tensione di circa 0,7V. Quindi abbiamo in uscita 1,4V di caduta di tensione, ipotizzando di una ricarica a 100 kW, quindi 250A perché si raddrizzano i 400V ac la potenza persa sarà circa 350W. La frequenza in uscita non è la stessa di quella in entrata ma esattamente il doppio quindi 100Hz. Poi in realtà le colonnine hpc sono molto più complesse, non hanno un semplice raddrizzatore a diodi