Ma quanto è diventato costoso viaggiare in elettrico

costoso viaggiare in elettrico

Ma quanto è diventato costoso viaggiare in elettrico: Marco ha fatto un viaggio di 1.484 km con un’ibrida Renault. E confronta la spesa con il costo in elettrico con la sua VW ID.4. Ricordiamo che le mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

costoso viaggiare in elettricoMa quanto è diventato costoso: i conti di un viaggio Torino-Terni e ritorno

punto interrogativo“Vi leggo da tempo e apprezzo la passione nel rappresentare in modo corretto la mobilità elettrica. Vi scrivo per condividere un’esperienza che mi fa riflettere sui costi di ricarica. Dovendo organizzare un viaggio a 650km da casa, pensavo di utilizzare la mia ID.3 58kWh che uso da un anno e mezzo con 50.000km all’attivo e di cui sono molto soddisfatto. Essendo in 4, ho condiviso la scelta con i compagni di viaggio e alla fine si è optato per una Renault Captur E-Tech full hybrid. Principalmente perché da Torino a Terni ci volevano 3 ricariche in autostrada (calcolate con ABRP che uso sovente, molto valido). E almeno un ora in più sulle 6,5 previste. Dopo il viaggio (1.484km percorsi),  tiro le somme del viaggio: 

  • circa 80% autostrada con velocità secondo codice (impostando il limitatore per evitare foto indesiderate…) 
  • consumati 86 litri di benzina, 146€ di spesa con rifornimenti (non in autostrada, in distributori trovati grazie a “Prezzi Benzina”).

Il confronto tra la Captur ibrida e la mia VW ID.3 elettrica: i numeri vi tornano?

La Captur avrebbe potuto sicuramente fare di meglio se solo avesse avuto più batteria per incamerare energia dalle lunghe discese. In B arriva facilmente al 100% e poi attacca il motore termico per aumentare il freno motore, come fosse un compressore. Ho poi provato a simulare tutto il viaggio in ABRP (impostando correttamente i parametri di carico, velocità e temperatura), e qui la sorpresa: 

  • mi sarebbero serviti 335 kWh per percorrere i 1460 km
  • al miglior prezzo che ho trovato (Enel X Way, abbonamento Travel Plus con 320kWh a 129€) avrei speso 144€, considerando anche circa 15kWh a 0,99€/kWh
  • se non considero abbonamenti e considerando di caricare un 80% alle fast e il resto in AC avrei speso oltre 300€.

Secondo voi è corretto dire che l’elettrico conviene solo a chi carica a casa ed è attento ai costi applicati? Spero di essere stato chiaro“. Marco 

Ma quanto è diventato costosoMa quanto è diventato costoso? Solo se non scegli le soluzione giuste

 

punto interrogativoRisposta. Diciamo che oggi per risparmiare bisogna essere molto attenti nelle ricariche fuori casa. Dando per scontato che chi ha la possibilità di fare regolarmente “il pieno” in garage ha tuttora la sua bella convenienza.

In viaggio, è vero, ci si difende con gli abbonamenti e c’è chi, facendo per lavoro molti km, ne utilizza più di uno, ovviamente pesandone le varie proposte. E qui la faccenda si complica, perché abbiamo visto che i grandi gestori cominciano a trattarti meglio se diventi cliente anche per le utenze di casa. A2A ha imboccato questa strada .

Per un pacchetto da 200 kWh di ricariche al mese, i clienti di A2A Energia spendono 66 euro (33 centesimi/kWh), chi non è cliente ne paga 92, (0,46 centesimi al kWh). E anche Enel con le ultime offerte sta cercando di spingere l’accoppiata ricarica-bolletta domestica. E proposte di questo tipo, con il mercato libero dell’energia per tutti, si moltiplicheranno: bisogna perderci un po’ di tempo per capire che cosa conviene.

Visualizza commenti (58)
  1. Citroen E-C4 . L’auto è bella, ha un buon motore, comoda, confortevole, con una buona elettronica, ma ha un’autonomia insufficiente per viaggi lunghi. Con i costi esorbitanti delle ricariche ad alta potenza, la rende una city car.

  2. Ho una macchina elettrica da circa un mese, e già sono pentito dell’acquisto. Si parla tanto di transizione, per un mondo più pulito e meno inquinato, ma con queste politiche dei prezzi, non si va da nessuna parte, fanno solo impaurire il consumatore che poi abbandona il pensiero dell’elettrico.
    La ricarica dell’auto non deve essere conveniente solo se carichi da casa, deve essere conveniente anche ricaricare alle pubbliche colonnine. Ricaricare da casa riduce l’uso dell’auto elettrica a spostamenti in città o nelle vicinanze, diminuendo di molto la mobilità del consumatore, che poi tende all’ acquisto dell’endotermico, più conveniente sia dal lato economico che dell’autonomia. Io personalmente, allo scadere dei tre anni, se non cambieranno le.cose, restituirò l’auto elettrica a favore di una a benzina e/o GPL
    Buona giornata.

  3. Vivo su una piccola isola. Questo crea alcuni vantaggi e alcuni svantaggi.

    Fra i primi figura il fatto che con 120 km di autonomia puoi fare tutto e che l’energia costa poco. Tra i secondi il fatto che l’impianto che produce energia va a fuel oil, uno scarto di produzione del gasolio, ed è quindi estremamente inquinante ed inefficiente.

    Allora è sorta anche qui una cooperativa che sta cercando di creare delle “reti” locali di case completamente off-grid, il che permette di mettere in comune l’energia che eccede i propri consumi. Per esempio se uno è in viaggio può fornire energia (dietro compenso) a chi invece ha un paio di ospiti.

    Questa soluzione non è né perfetta né applicabile ovunque, lo so, ma sarebbe comunque applicabile in piccoli centri e risolverebbe (risolverà?) almeno alcuni di questi problemi, almeno per applicazioni civili. Soprattutto nei piccoli centri. Possedere non solo (o non tanto) i mezzi di produzione, ma la rete di distribuzione.

    Leggere prima di sparare che non è possibile, è stato già fatto (certo, anche in altri paesi), è una stupidaggine. 🙂

  4. Questa testimonianza che in molti non ho capito ancora xche mettono in dubbio mette allo scoperto tutte le incertezze del mercato elettrico, cioè chi compra una macchina elettrica non solo deve pagarla (tesla a parte) un 30% in piu…non solo deve programmare e quindi stressarsi per ogni viaggio che superi 200/300 km e/o contempli autostrada e/o temperature estive/invernali ma deve anche scervellarsi in una giungla di app, abbonamenti applicazioni da nerds per non pagare dei veri e propri salassi però l’italiano medio è ignorante. l’Elettrico salve un uso prettamente cittadino corredato da un garage e relativo wall box rappresenta una scommessa che non si vince. Mai.
    Per ora, un domani chissa….

  5. Diesel tutta la vita. La svolta elettrica è una Scommessa persa in partenza e i commenti a questo post ne sono la dimostrazione: scarsa autonomia, totale Mancanza di trasparenza sui prezzi, tempi di ricarica biblici. Ho una Lynk&co ‘ibrida e non jo la colonnina a casa. 40 min di ricarica per 36 km di autonoma ad oltre 5 euro. E questo sarebbe il futuro? Grazie ma no.

  6. Noto che quando si parla di costo delle colonnine pubbliche si fa sempre solo riferimento al pun attuale.
    Pero’ se andiamo a vedere nelle nostre case il costo della componente energia (pun + guadagno dell’azienda) è spesso solo la metà della bolletta.
    Considerando poi che:
    – la tassazione per la gli usi residenziali è agevolata rispetto ad altri usi (per fare un es semplice, nel caso di utenza domestica, l’aliquota IVA applicata è quella del 10%. Mentre per le utenze ad uso non domestico (industriale o altro) viene applicata l’aliquota del 22%).
    – i costi di manutenzione delle coloninne
    – il cronico sottoutilizzo

    E cosi assurdo che il costo delle coloninne pubbliche (in particolare le hpc) arrivi a 90 cent al kw?
    Senza scomodare complotti e antitrust…

    1. Dimentichi che nel caso non domestico di tipo industriale l’IVA dell’impresa che acquista viene scaricata o meglio è a carico solo dei consultare finale e quindi non pesa sulle imprese che fanno solo da esattori per conto dello stato.
      Quindi anche se sulla bolletta di un’impresa il costo lordo sarà di 0,50 €/kWh compreso IVA, in realtà bisognerà considerare il prezzo senza IVA ovvero 0,45 €/kWh. Questo se le imprese avesse le wallbox. Non ho idea se sulle colonnine le imprese possano detrarre l’IVA, se sì, anche a tariffa piena per HPC di 0,99 €/kWh si avrebbe un costo di 0,8115 €/kWh.
      Alto, ma sicuramente inferiore a quanto paga un privato cittadino su cui presa IVA.

    2. Guido Baccarini

      “E cosi assurdo che il costo delle coloninne pubbliche (in particolare le hpc) arrivi a 90 cent al kw?” sì, dato che c’è qualcuno, Tesla, che pone le proprie colonnine, tutte ultrafast, a 0,49 – 0,53 pur non essendo un produttore di energia, a differenza degli altri, e pur avendo la divisione Supercharger in attivo, non vende affatto in perdita, ci guadagna. Ci guadagna al punto da continuare ad installarle ed essere la rete più estesa di tutte (in DC ultrafast) nella maggior parte dei paesi europei e non lo fa solo come servizio per i propri clienti, visto che circa il 70% delle colonnine ora è aperto a chiunque con un sovrapprezzo di 9 centesimi, cosa che la rende comunque la più conveniente in assoluto per tipologia di colonnina pay per use.
      Escludendo l’ovvio, cioè che tutti tranne Tesla sono incompetenti, rimane solo una ipotesi: che i due maggiori distributori-produttori nazionali abbiano deciso di rimandare gli utili della divisione ai prossimi anni, quando cambierà l’azionista di riferimento.
      Non si venga a raccontare che ci stra-guadagnano, dato che pochissimi le usano: ad esempio, in Italia la maggior parte dei “Teslari” non usava prima i Supercharger preferendo le altre colonnine con abbonamento, perchè costavano meno. Ora TUTTI quelli che conosco (e basta farsi un giro sui forum) hanno abbandonato gli abbonamenti e sono tornati ai Supercharger. Affarone, dato che Tesla è il 25% del mercato elettrico e probabilmente il 50% del mercato elettrico dei grandi viaggiatori…. Puoi anche guadagnarci il doppio, ma hai la metà dei consumi di prima e stai spingendo anche il restante 75% del mercato a cercare alternative, si guardano intorno e vedono una rete che è affidabilissima, sempre disponibile e costa più o meno come le altre con abbonamento, ma non devi farlo… voi cosa fareste?
      Una volta provati, non torni indietro, salvo offerte economiche davvero vantaggiose.

  7. Tommaso Vietina

    I prezzi sono sicuramente folli, ma il tuo consumo ipotizzato è completamente fuori. 23kWh/100km, mai visto pur essendo in autostrada 130, in 4 di inverno. (MG 4 64kWh). Non voglio giustificare i prezzi, ma saresti riuscito a rientrare nel tuo abbonamento evitando quei 15kWh fuori abbo.

  8. Basta con sta storia che si deve fare l’abbonamento alle colonnine, vi prego.
    Ho 300km di autonomia e quindi ricarico a casa l’auto tutto l’anno; se voglio fare un viaggio, devo poter ricaricare dove voglio e con una tariffa normale e in linea col mercato. È evidente che non posso farmi un abbonamento solo perché nel weekend voglio andare fuori regione.
    Ma poi tutti quelli che parlano dell’abbonamento, cosa fanno, calcolano al km ogni mese per non buttare via i kwh?

    L’auto elettrica deve esssere un mezzo che dà maggiore libertà rispetto alla benzina.
    Parere mio, ma i prezzi si commentano da soli: 90 centesimi al kwh, praticamente il doppio della benzina. Se poi fai l’abbonamento, non è che te la regalano, semplicemente diventa leggermente più conveniente (almeno qualche tempo fa)

    1. Eugenio Davolio

      Gabriele, le cose sono molto più semplici di quanto lei le dipinga. E mi pare strano che le dipinga così se già guida un’auto elettrica e se legge regolarmente Vaielettrico o altri siti di informazione.

      Anche io ricarico a casa, e anch’io da aprile ad ottobre nei weekend me ne vado in giro come tutti: mi basta davvero un minimo di programmazione — parola che, ahimè, provoca dolori insopportabili nell’italiano medio, lo so… — delle mie escursioni per definire più o meno quanto consumerò nei successivi 30 giorni e decidere se e quale abbonamento attivare e di quale taglia.
      Non occorre essere precisi al kWh: posso sempre terminare qualche kWh avanzato ricaricando ad una colonnina vicino a casa o al posto di lavoro, oppure posso sempre acquistare qualche kWh in più “a consumo” o attivare un altro abbonamento di un altro gestore (che sono quasi tutti interoperabili l’ho detto, vero?) qualora esaurisca l’abbonamento prima del tempo.

      Ma perché mi conviene pensare ad un abbonamento invece di ricaricare “a consumo” e “con una tariffa normale e in linea col mercato”?
      Semplicemente perché oggi in Italia è impossibile ricaricare (come dice lei) “con una tariffa normale e in linea col mercato”!
      Mentre infatti il PUN (prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso) è in calo da mesi e oggi si aggira attorno a 0,12 €/kWh, i due principali proprietari delle colonnine, nonché fornitori di ricarica e di roaming agli altri fornitori più piccoli, hanno deciso – forse perché controllati dallo Stato, che oggi è notoriamente schierato totalmente contro la mobilità elettrica – di innalzare il costo della ricarica “a consumo” fino a 5, 6 e anche 9 volte il valore del PUN, danneggiando fra l’altro gli altri operatori costretti ad innalzare anch’essi le proprie tariffe oppure a rinunciare al roaming sulle colonnine dei due principali fornitori, perdendo così attrattività e quindi clienti.

      Gli abbonamenti – almeno alcuni, purtroppo ormai pochi e sempre meno – consentono di ricaricare spuntando un prezzo al kWh più abbordabile – 3-4 volte il valore del PUN – ma soprattutto valido anche nelle stazioni di ricarica autostradali ad alta potenza (HPC), fondamentali per poter veramente effettuare viaggi lunghi ricaricando velocemente ma carissime se utilizzate “a consumo” (si arriva anche oltre 1 €/kWh, cioè appunto 9 volte il PUN).

      Siamo tutti d’accordo che sarebbe comodissimo ricaricare dovunque e comunque semplicemente pagando con carte elettroniche come per i carburanti. Ma fino a quando permarrà l’attuale livello di speculazione sul costo “a consumo”, l’utilizzo oculato degli abbonamenti rimane uno strumento indispensabile per poter effettuare viaggi oltre l’autonomia della propria auto senza dover a spendere cifre artificialmente gonfiate e assurde.

  9. Invece di fare mille calcoli, perché le associazioni di categoria (es. Motus-E) non si rivolgono all’Antitrust per segnalare l’evidente cartello che coinvolge i due principali operatori del settore e a seguire gli altri? È impossibile che in fase di PUN basso non si possano offrire tariffe pay-pee-use a prezzi decenti. Io intravedo un certo abuso da posizione dominante di Enel ed Eni, poi ad ognuno il suo giudizio…

  10. Mah,tra abbonamenti Enel di qua Enel di la ricarica da casa o in cantina e quello costa così e quello costa cosa’ io non ci ho capito na minchia..ibrido si ibrido no,la terra dei cachi

  11. Bah.. rimango sorpreso dai numeri… io ho appena fatto 2300 km da Livorno a Lisbona con kia niro ev. 18.5 di media. Abbonamento ionity x 7 euro grazie a kia charge. Disdetto all’arrivo..Spesa totale 170 euro…dati alla mano…
    Saluti dal Portogallo

  12. 335 kWh per fare 1460 km fanno 23kWh/100km… sono tantissimi per una ID.3, mi sembra davvero esagerato. La gestione degli abbonamenti è comunque una complicazione che allontana la gente dalla mobilità elettrica. Eliminare l’obbligo di fattura per la vendita di energia aiuterebbe a semplificare le cose

      1. In che senso la mancanza dell’emissione della fattura potrebbe aiutare i furbastri?

        Tanto fattura o no mi sembra che i maggiori fornitori fanno quello che vogliono senza dover ricorrere a sotterfugi ma tutto in maniera palese.

        1. L’energia elettrica non viaggia nelle autobotti con bolla d’accompagnamento: si preleva da una rete unica, ma la tassazione è diversa a seconda dell’utilizzo. La vendita al pubblico non è libera. E’ regolata per legge ed è riservata a soggetti vigilati: i distributori. Ecco perchè la fatturazione è obbligatoria

  13. Secondo il Fondo monetario internazionale l’Italia devolve 63 miliardi anno di sussidi alle fonti fossili ( qui per chi vuole approfondire e w ww.imf.org/en/Publications/WP/Issues/2023/08/22/IMF-Fossil-Fuel-Subsidies-Data-2023-Update-537281). Facciamo che prendiamo i sussidi, gli aggiungiamo i costi dei danni ambientali e togliamo le accise……non credo che economicamente converrebbe ancora girare coi combustibili………

    1. infatti

      se ricordo bene, 63 miliardi sono nell’anno anomalo 2022,

      la cifra tipica annuale per l’Italia è circa 43 miliardi di sussidi alle fonti fossili; di questi, non tutti sono susssidi specificatamente alla filiera dei carburanti, diciamo circa la metà

      mentre le accise sui carburanti da autorazione sono circa 25 miliardi l’anno, più altri dall’iva

      in pratica è probabile che le accise si compensino in buona parte con le spese per i sussidi erogati alla filera dei carburanti fossili

    1. mario milanesio

      ti do una notizia: leggiti la bolletta elettrica, le varie voci
      vedrai che trovi già la tassazione di cui parli,
      e pure bella sostenuta

    2. le accise si compensano in buona parte con i sussidi ai carburanti fossili

      capito questo,

      – le bollette elettriche domestiche sono già tassate, e per ovvi motivi non rincarereranno (si usano anche per casa, servizi e industrie), anzi scenderanno un poco, il costo energia è in leta discesa, mentre ora nei prezzi ci sono ancora strascichi della crisi del 2022

      – per le colonnine al momento ci sono margini gonfiatissimi dei gestori, che dovranno scendere appena si torna in regime di concorrenza; in questi margini gonfiati, volendo c’è spazio per aumentare la tassazione ma con un prezzo al kwh complessivo inferiore ad ora

      per avere un’idea dei prezzi futuri alle colonnine, quando finisce questa fase un po’ anomala, penso vadano ossrvate le tariffe degli abbonamenti più grandi o le le tariffe dei supercharger, e considerato che anche il prezzo energià è in lenta discesa

  14. L’energia elettrica è una forma di energia più “nobile “,”pregiata” rispetto a quella fossile. Per fare un brutto paragone direi che è come il cachemire rispetto al poliacrilico ed è naturale che costi di più. Chi compra una elettrica per risparmiare forse non ha ben presente i costi per unità di energia delle varie forme ovvero euro/MWh per usare delle unità. A questo si aggiunga che tra poco lo stato chiederà la “tangente” sull’elettricità. Chi sa fare i conti provi a calcolare quanto incassa ogni 100 km fatti a benzina/gasolio e quanto in elettrico. E di sicuro lo stato non rinuncia a 35-40 miliardi annui che incassa. Forse qualcuno ricorda ancora il superbollo anni 80.sulle auto Diesel e io penso che non siamo lontani.

    1. Eugenio Davolio

      Luciano, qui il problema è molto semplice e si chiama SPECULAZIONE e VOLONTÀ POLITICA.
      Il PUN per l’energia elettrica viaggia da 8 mesi sotto 0,200 €/kWh con la media del mese di novembre pari a 0,121 €/kWh. Come vediamo tutti dalle bollette di casa, rispetto alla fiammata dei prezzi del 2022 e della prima parte del 2023 i prezzi stanno rapidamente tornando su valori molto più accettabili e vicini, anche se ancora un po’ superiori, ai valori del 2021 grazie alla progressiva sostituzione dei combustibili fossili – tutti da acquisire da altri paesi – con energia da fonti rinnovabili autoprodotta (siamo o no “o’paese d’o sole”???), ormai arrivata coprire il 40% e oltre del fabbisogno nazionale.
      Ma c’è chi, pur in questo scenario di costo dell’energia già calato e ulteriormente calante, approfittando di una posizione sostanzialmente dominante nel business delle colonnine di ricarica, controllato dallo Stato e controllando quanto far pagare agli altri operatori il roaming sulle sue colonnine, da alcuni mesi ha alzato a dismisura il prezzo delle ricariche alle colonnine pubbliche fino a prezzi al kWh da 5 a 9 volte il costo al kWh del PUN e mettendo in seria difficoltà gli altri fornitori, tutti più piccoli dei due giganti in questione, operanti nello stesso mercato.
      Ed è lo stesso Stato che ogni anno da un lato carica di accise il costo dei carburanti pagato da tutti i cittadini e poi dall’altro elargisce miliardi su miliardi (siamo a oltre 60 nel 2023… quanto due leggi finanziarie di quest’anno!) al settore dei trasporti per agevolarli riguardo al prezzo dei combustibili fossili che lo Stato stesso fissa. Schizofrenico!
      Basterebbe che lo Stato, come peraltro richiesto dalle nuove normative europee sulla transizione energetica e dai consessi internazionali sul clima, arrivasse davvero ad eliminare nel giro di pochi anni quelle elargizioni multimiliardarie per recuperare quell’enorme quantità di denaro oggi letteralmente buttata in fumo.

  15. Trovo la risposta della redazione veramente assurda, ma ci pensate se ci fosse la stessa situazione sulla benzina? Cioè, se la benzina costasse 3 euro al litro e per pagarla 2 euro fosse necessario avere Eni anche come fornitore del gas a casa e limitarsi a fare rifornimento solo nei loro distributori? Con l’aggravante, per l’elettrico, che data la minore autonomia rispetto al termico (e il minor numero di punti di rifornimento) non è sempre possibile aspettare di raggiungere una colonnina del gestore desiderato. Davvero la redazione non vede il problema che c’è in Italia con le tariffe delle colonnine e con il sistema di abbonamenti o ancora peggio legami con il fornitore di energia di casa? Davvero Vaielettrico considera questa situazione come normale? Ho letto spesso anche la risposta “la colpa è vostra che non vi fate un abbonamento, se lo faceste spendereste X”, senza contare che si va a pagare un prezzo fisso che non verrà ammortizzato perfettamente tutti i mesi, oppure verrà superato. Francamente, l’atteggiamento di Vaielettrico mi sembra molto ideologico e di parte, il problema c’è e non andrebbe minimizzato.

    1. Gli abbonamenti sono interoperabili. Quello citato, il Large di A2A, costa 92 euro, può essere utilizzato sugli impianti degli altri gestori e chiunque può sottoscriverlo. Garantisce 200 kWh mensili al prezzo unitario di 0,46 euro a kWh. Per i titolari di un contratto domestico con A2A il costo scende a 66 euro mensili, equivalenti a 0,33 euro a kWh. Cosa trova di così scandaloso in un’offerta riservata ai migliori clienti? E in cosa sarebbe “ideologica” la risposta di Vaielettrico? I problemi dell’alto costo delle ricariche li vediamo benissimo e ne parliamo spesso. A differenza sua, però, lo facciamo a ragion veduta.

    2. Moreno Cerquiglini

      Non mi sembra neanche una novità assoluta abbinare uno sconto se sei loro cliente su più fronti…
      Esistono da anni offerte da parte dei gestori che si occupano sia di energia elettrica che di gas che ti fanno sconti se fai il contratto per entrambe le forniture….
      Qui non c’è nulla di diverso in fin dei conti, dove sarebbe la differenza???

      P.S. Gli abbonamenti oltre ad essere inereoperabili come già le hanno risposto sono anche modificabili nella taglia (lo puoi anche mettere a consumo e non pagare nulla nel mese/i che non ti serve) mese per mese in base alle esigenze…
      Non è che per avere copertura nel mese in cui vai in ferie devi pagare la quota fissa tutto l’anno… ogni mese scegli la taglia che ti serve.

    3. Eugenio Davolio

      Tommy, scrivi “Ho letto spesso…” (su Vaielettrico, si intende) e poi non sai che gli abbonamenti sono interoperabili fra operatori diversi e modificabili nella taglia e attivabili / disattivabili mese per mese… mah! 🤦‍♂️

    4. Hai ragione, si fa passare come una grande conquista il “consiglio” camorrista del tipo “se paghi, non ti succede nulla al tuo negozio”. Qua siamo al “se fai l’abbonamento di casa con noi, ti faccio pagare meno (ma sempre un botto) l’abbonamento dell’auto”. A me non mi sembra una grande conquista e cosa da esaltare con giubilo quello che ha fatto A2A.

  16. Mah, non capisco questi commenti…l’elettrico è una scelta etica, con tutti i veleni che respiriamo tutti i giorni, le morti premature….se anche costa di più che problema c’è?

    1. Per lei magari, ma per la maggior parte delle persone che con una auto deve coprire tutti gli utilizzi no. La compro se ho dei vantaggi, altrimenti se costa uguale no visto l’impegno aggiuntivo per pianificare un viaggio, tanto mezzo mondo sta costruendo centrali a carbone e quindi non mi faccio prendere in giro dalla ridicola propaganda (scelta etica) salviamo il mondo. Una full hybrid richiede meno impegno e inquina comunque pochissimo

      1. Quindi stai dicendo che il contratto che ho, e ce ne sono altri disponibili, che dice che l’energia elettrica che uso a casa (anche per caricare la macchina) viene prodotta al 100% da fonti rinnovabili è una pagliacciata? Peccato che nella regione in cui abito la maggior parte dell’energia viene prodotta da fonti rinnovabili (idroelettrico e fotovoltaico)
        Ps. se non ci credi visita pure il sito Terna
        https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/statistiche/evoluzione-mercato-elettrico/produzione-fonti-rinnovabili
        Abito in Trentino, quindi…

    2. mario milanesio

      quindi tu che non guidi elettrico sei a-morale?
      e se sei amorale
      perchè vieni a parlarci di etica?

  17. Così costoso che lo scorso weekend ho fatto Vicenza / paese a ovest di Milano e pure ritorno pagando la bellezza di 0€, con una e208. Si, ho caricato a scrocco del comune alla data e a scrocco di in amico per il ritorno. Ma anche se avessi caricato a casa, avrei pagato sui 7€ andata e sui (supponendo il mio amico abbia la mia stessa tariffa) sui 5/6€ al ritorno (sono partito con il 75% invece che con il 100 come all’andata, e sono arrivato comunque con 30/40km residui)

    Costosissimo.

    1. Hai speso 0€ semplicemente perché qualcun altro ha speso per te, ovvero noi contribuenti. Prego, non c’è di che.

  18. Moreno Cerquiglini

    Il costo dell’abbonamento aumento è corretto, ciò che non mi ridice tanto è il consumo stinato per l’elettrica….
    335 kWh per fare 1460 km, che vuol dire una media di 229,5 Wh/km, mi sembrano esagerati. Sarà che io sono abituato alla mia M3 SR+, che evidentemente è più efficiente della ID3 ma nei 2 anni e mezzo che ce l’ho ci ho fatto almeno una decina di volte la tratta Bergamo-Perugia (500 km) con 4 persone (+ cane e bagagliaio stracolmo) a bordo e autopilot impostato a limite codice della,strada per tutto il viaggio… quindi bene o male lo stesso tipo di viaggio… ed anche in pieno inverno e partenza la mattina presto (nelle vacanze natale-capodanno andiamo sempre tutti gli anni, la prossima saràfra 15 giorni…) non ho mai raggiunto quei livelli di consumi, il massimo “ottenuto” è stato di 175 Wh/100 km ben il 30% in meno (quindi anche la spesa calcolata si abbassa del 30%)….

    Quindi, la conclusione che mi viene spontanea è che, come è sempre valso anche per il termico, anche per l’elettrico il risparmio o meno dipende mokto dal modello di auto che si è scelto…

    1. Chiedo una confema se lo so sa:

      ho letto che nei superchager Tesla fatturerebbe (solo ai propri utenti) i kwh “netti” caricati in batteria (quelli leggibili a display dell’auto), e non i kwh “lordi” erogati dalla colonnina

      se confermato, sarebbe come uno sconto ulteriore del 10% rispetto alle altre vetture che si somma all’efficenza delle vettura

    2. Alessio Troiano

      Stai confrontando l’auto più efficiente in autostrada con una nella media. Più ti sei dimenticato le perdite di ricarica (non basta guardare il trip computer). 23kWh/100km in 4 in inverno a me sembrano anche pochi. Parlo per “poca” esperienza (3 anni) con corsa-e, megane e q4

      1. Moreno Cerquiglini

        Le perdite di ricarica in d.c. sono ben poca roba, è tabto se attivano al 5 %…

        Per il fatto che sto confrontando l’auto più efficiente con una nella media sostanzialmente confermi ciò che ho etto io…. con l’elettrica “giusta” il risparmio c’è tutt’ora…
        E dato che non ve l’ha ordinato il dottore di acquistare elettriche poco efficienti mi verrebbe da dire: chi è causa del proprio male pianga se stesso…

        P.S. se 230 Wh/km sono poco per la media delle elettriche sono contentissimo di aver scelto l’elettrica 10 anni avanti alla media… perchè che che se ne dica l’efficienza in una elettrica è tutto, molto di più dell’estetica o di un accoppiamento fatto al decimo di millimetro….

        1. Buongiorno,
          forse non val la pena esagerare con i giudizi negativi nei confronti di altri acquirenti elettrici. Chi ha una Tesla tende purtroppo, spesso, a farlo, in modo anche un po’ acritico.
          La ID3 non è campionessa di efficienza ma non è nemmeno inefficiente. A tal proposito ricordo un testa autostradale esattamente a pari condizioni fatto proprio da Mariano qualche tempo fa, in cui lui guidava la ID3 e sullo stesso percorso e in contemporanea un’altra persona guidava una M3, e i consumi erano del tutto sovrapponibili.
          Ci sta che nella simulazione riportata la app sia stata un po’ troppo “pessimista”, il dato andrebbe confrontato sul reale, ma credo che il l’argomento esposto sia comunque corretto sebbene parziale: è vero che, ricaricando a colonnina e anche con abbonamento, a determinate condizioni la guida in elettrico non sia più conveniente che quella a termico: con i recenti aumenti e considerando i consumi invernali in autostrada, una elettrica ha costi di consumo paragonabili ad una auto a gasolio o ibrida. Con in più la scomodità (perché questo è, è inutile negarlo) di soste per i rabbocchi più frequenti e più lunghe.
          D’estate il discorso cambia, e considerando tanti altri fattori (manutenzione, bollo etc.) la convenienza c’è ancora, pure alle colonnine, per non parlare della ricarica casalinga.
          Però l’argomento esposto ha delle ragioni, considerate a determinate condizioni. Non in senso assoluto, forse.

  19. Non basta la burocrazia… Come al solito, anziché semplificare le cose, ce le incasiniamo sempre più.. Ora per ricaricare fuori casa a prezzi umani, mi tocca cambiare il contratto di casa? Che senso ha?
    Non esiste un ente di controllo? Ci vuole qualcuno che regoli questa giungla, e probabilmente questo cartello che stanno facendo le varie aziende.

    1. Eugenio Davolio

      Quando i due principali proprietari di colonnine, fornitori di servizi di ricarica e in posizione dominante per determinare il prezzo del roaming sono controllati dallo Stato, e lo Stato è dichiaratamente contrario alla mobilità elettrica… no, non c’è alcun ente di controllo, non c’è alcuno che regoli la giungla e il cartello vince.

  20. L’elettrico sta diventando sempre più un lusso e meno accessibile.
    E’ una nuova tecnologia ed è normale che sia così, ma non può essere “per tutti”, dipende dalle esigenze e dalle disponibilità economiche/logistiche.
    Sì perché chi ha un garage o un posto privato per l’auto vicino all’appartamento è avvantaggiato.
    In futuro sarà diverso? Lo spero, ma ad oggi non è la SOLA soluzione, ma una delle tante, come è il diesel, il metano, il GPL, ecc.

    1. Eugenio Davolio

      Sono assolutamente in disaccordo con il fatto che sia “normale che sia così”, perché ciò che vediamo sta succedendo praticamente solo in Italia.

      Il PUN dell’energia elettrica, fissato a 0,128 €/kWh per dicembre e tutto sommato abbastanza in linea con buona parte dell’Europa, è rimasto costantemente sotto 0,200 €/kWh da maggio 2023; le auto elettriche, pur se a passo di lumaca rispetto al resto d’Europa, aumentano anche da noi; ogni poche settimane si leggono notizie di nuovi marchi che entrano nel mercato della ricarica di auto elettriche.

      In questo scenario non si capisce quindi la ragione per cui, contrariamente ad ogni logica, i due gruppi che hanno investito milioni di euro nel mercato della ricarica per esserne attori principali, detenendo almeno il 50-60% delle colonnine esistenti e di fatto controllando il prezzo del roaming verso altri fornitori, di colpo alzino il costo delle ricariche “a consumo” a valori fino anche 6-7 volte il PUN e degli abbonamenti (quando non li aboliscono tout court…) fino a 3-4 volte il PUN.

      A meno che per “normale” non si intenda che non può essere diversamente dove c’è uno Stato che pubblicamente e senza remore si dichiara totalmente contrario alla mobilità elettrica e che controlla i due principali installatori e gestori di colonnine, che determinano anche il prezzo del roaming da applicare ad altri fornitori.

      1. Nuova tecnologia -> grandi investimenti -> poco mercato -> prezzi alti.
        Negli altri stati Europei sappiamo che sono avanti anni luce su questa tecnologia (elettrico) anche grazie ad un differente potere d’acquisto, ma non pensare che sia molto più economico. Per esempio anche in UK la ricarica pubblica è salita alle stelle, tanto che la differenza tra ricarica al SuC (con auto Tesla) e ricarica con altri operatori è quasi doppia.

  21. mario milanesio

    I conti di Marco sono giusti, e non potrebbe essere altrimenti, è una moltiplicazione e poco più.

    quindi sì, in elettrico comprando corrente in giro costa come con altre motorizzazioni, più o meno:
    amaramente
    mi pare di poter dire che l’obiettivo (governativo?) è stato pienamente raggiunto.

    a differenza della redazione
    io non penso che sia una buona idea, alla lunga, vincolarsi casa e ricarica dallo stesso fornitore:
    se questo cambia la tariffa diventano dolori, tocca cambiare e si sente profumo di lobby sotterranea.
    quindi?

    quindi chi può carichi da fotovoltaico,
    faccia un investimento e installi un impianto,
    allora sì il risparmio è evidente e indiscutibile.

    per tutti gli altri…
    amaramente anche io senza fotovoltaico ora come ora non comprerei elettrico.

    pagheremo carissima questa scelta del nostro Paese,
    in termini di know-how, lavoro, esternalizzazioni, impoverimento culturale e ambientale.

    1. In realtà il fotovoltaico è comodo, si, ma non è che ti permetta di caricare sempre gratis. Noi a casa abbiamo un impianto da circa 3KWh e in questi giorni di inverno non si riesce a caricare solo con i pannelli. Resta il fatto che comunque si risparmia, caricando di notte, avendo una tariffa che comprese tutte le tasse e le imposte varie (tolto il canone RAI) viene fuori un prezzo al KWh di 0.27€, prezzo calcolato dalla bolletta prendendo il costo fatturato e dividendolo per i KWh consumati.

      1. ciao, c’entra anche quando carichi ,io rabbocco ogni giorno a mezzogiorno in pausa pranzo e sabato e/o domenica se non uso l’auto ,sempre e solo col fotovoltaico .

  22. Il mito che la italiano è furbo e sa fare i conti,cade completamente con le lettere che si leggono qui , sempre usano le tariffe più care e non sano confrontare. Come benzina sempre in autostrada a 2 euro e 30 in Olanda 2 euro e 60 cent . Italiani ci fate o ci siete….

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