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Ma quale app? Voglio pagare la ricarica come pago la benzina

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colonnine
Alessandro: "Perché non possiamo pagare la ricarica in contanti o col bancomat, come la benzina?".

Ma quale app? Voglio pagare la ricarica come pago la benzina, con carte du credito o anche in contanti, ci scrive Alessandro, un lettore. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it .

ma quale appMa quale app? Sono solo complicazioni

Possiedo una VW e-Up da novembre 2021. Finora ho usato soltanto la ricarica casalinga, ma con l’avvicinarsi delle vacanze sto approfondendo la questione colonnine. Da quel che ho capito, dovrei usare una app generica per vedere dove sono le colonnine e di che marca. Poi cercare un’app che la gestisce, farmi un account, inserire i dati della carta ed usarla per attivare la ricarica. Personalmente questo mi crea un po’ d’ansia: anche se trovo la colonnina ed è libera, magari non è di una marca che posso gestire. E mi dovrei mettere sotto il sole a creare l’account. Senza contare viaggi all’estero. La mia domanda è: perché non posso semplicemente pagare con la carta (o addirittura in contanti) alla colonnina come uno farebbe da un benzinaio self-service? Se vado all’estero con un’auto ICE, ho solo bisogno di verificare che la mia carta è abilitata per i pagamenti all’estero. Per come la vedo io: vado alla colonnina X, passo la carta, seleziono 5€, pago, mi ricarica di kWh equivalenti. Qual è il problema?. Alessandro Scarozza

ma quale app
Alessandro guida una Volkswagen e-Up

Con una app o una card non è poi così complicato…

Risposta. Non servono molte app, ne basta una sola di un grande operatore (i primi due nell’ordine sono Enel X Way e Plenitude Be Charge) che dia accesso a tutte le principali reti di ricarica in Italia e all’estero, grazie alla cosiddetta interoperabilità. E che offra una situazione aggiornata delle colonnine di ricarica che troveremo lungo il percorso. Le colonnine di ricarica, infatti, sarebbero impossibili da individuare senza uno strumento come l’app che le geolocalizza, ne descrive le caratteristiche (lente , fast e super fast) una per una,  fa sapere da remoto se sono libere o occupate, se in funzione o in manutenzione, consente di prenotarle con 15 minuti di anticipo sull’orario d’arrivo, attiva Google Map per condurre a destinazione.  Quindi deve considerare l’app come un grande aiuto, anzi uno strumenti indispensabile per chi viaggia in elettrico al di fuori delle zone che conosce.

Quanto al problema del pagamento, ci sono operatori che accettano il saldo con carta di credito, come Alperia-Neogy e Ionity. Nessuno accetta contanti o bancomat. Ma la maggior parte dei gestori richiede l’uso di una App o di una card Rfid, con un contratto sottoscritto in precedenza. Questo per un motivo fiscale: l’esigenza di fatturare quella che si presenta pur sempre come una “somministrazione di energia” e non di un semplice “bene fisico” tracciabile. Ci rendiamo conto che, per chi è stato abituato per anni a far benzina usando i contanti o il bancomat, questa può sembrare una complicazione. Ma in realtà ci si abitua subito: basta strisciare la card sulla colonnina o collegarsi con due mosse via telefonino e il gioco è fatto.

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92 COMMENTI

  1. Io utilizzo BeaglePlug
    una nuova APP che permette con un’unica APP di ricaricare in qualsiasi stazione di ricarica AD e DC,
    puoi pagare con un “Abbonamento” oppure con il pagamento tramite carta di credito associata all’utente….
    Un’unica APP che fa tutto. Italia ed estero

  2. Assurdo che ENEL X, il maggior attore del settore, non accetti care di credito. Centro commerciale FUENTES vicino a Colico, Alto Lago di Como: parcheggio coperto al pianoterra, il telefono non prende internet e io non posso ricaricare. Io risolvo il problema ricaricando altrove presso un altro fornitore, ENEL X perde un cliente, perlomenoun ricarica. Non penso servano commenti.
    A quando colonnine come i distributori di carburante?
    Non mi stancherò di ripeterlo: è proprio così difficile imitare TESLA?

      • Se il cellulare è dotato di NFC dovrebbe essere possibile usarlo come una tessera RFID, senza necessità di connessione Internet, a patto che l’app JuicePass sia aggiornata. Parlo al condizionale perché non l’ho ancora provata, ma la funzionalità si chiama proprio “card digitale”.

        • In realtà è vero che lo smartphone è dotato di tecnologia NFC per cui è retrocompatibile con Rfit ma senza un app appositamente studiata non funziona, ho provato con Google pay ma non la carica come un bancomat o carta di credito, solo come tessera fideuzione e quindi con bar code e non Rfit ( non sto parlando delle Rfit per le ricariche ma le tessere fedeltà anche con Rfit)

          • Io sto parlando di una funzione dell’ecosistema Enel X Way, quindi con l’app JuicePass.

        • Anche la sim deve supportare nfc, oramai le ultime da almeno 4 o 5 anni lo sono, ma in molti si portano dietro una vecchia sim, magari ritagliata a mano hehe

          • Onestamente non mi risulta che la SIM abbia nulla a che vedere con il supporto alle tecnologie contactless (alias NFC, vedasi Mifare e RFID 125 kHz) da parte del cellulare.
            Piuttosto, potrebbero esserci cellulari che supportano una tecnologia diversa dalla Mifare (che è quella più diffusa e immagino quella usata da JuicePass), com’era il caso del mio vecchio cellulare, ma parliamo di uno dei primi con NFC disponibili sul mercato.

  3. Ok i problemi ci sono e sono emersi, come le soluzioni per mitigarli o risolverli, se il legislatore e/o gli operatori volessero veramente impegnarsi. Vorrei pero’ sollevare anche un problema di mancata “trasparenza”, che invece nn mi sembra essere stato tirato fuori: quando vado, pardon ANDAVO al distributore, al self, a prescindere che pagassi con carta, contanti alla macchinetta o in cassa sul distributore tovavo e si trova tutt’ora il prezzo/litro il totale litri erogati e la somma da pagare. Oltre ai tasti se vuoi metter 10e, 20e, il pieno, etc. Ebbene, alle colonnine elettriche non e’ tutto cosi’ chiaro, non tanto ovviam sulle piccoline in AC, ma neppure sugli armadi in CC e tanto meno sulle app…non e’ chiaro ne quanto pagherai a kw ne quanto ti verra’ scalato dalla carta di credito. Ovviam nn ho la situazione di tutte le colonnine e di tutte le app, ma fin’ora vedo queste indicazioni in genere assai poco evidenziate. E meno che mai la possibilita’ di scegliere all’inizio per quale somma caricare. Sbaglio? Anche su tale aspetto credo si demma ancora molto lavorare …

    • Il prezzo al kWh è pubblico nel app, se hai abbonamento lo hai già pagato e sai a quanto, per quanto riguarda il prezzo del pieno lo sai, e non ti preoccupare non serve il pulsante 10€ o 20€ perché puoi vedere in tempo reale cosa stai imbarcando, quindi puoi bloccare la ricarica in qualsiasi momento.

      • Gran parte delle auto hanno anche la possibilità di impostare la percentuale di batteria a cui interrompere la carica. Non è come mettere 20€ ma d’altra parte le tecnologie cambiano e non ci sono più le stazioni di posta per i cavalli…

        • Cari Leonardo e Fabio M, so che il prezzo nell’app e’ pubblico, come so che facendo un po di calcoli e smanettando con il display dell’auto posso dirle a quanto interrompersi, ma io ho posto un problema di semplicita’ e direi trasparenza: carico alle colonnine veloci usando la tessera rfid e NON l’app, colonnine grosse come i distributori di benzina, con dei bei display con mille colori, giochi di luce, che mi comunicano i kwh introdotti, il tempo stimato e tutto quello che vuoi, ma NON il prezzo/kwh NE la somma che state spendendo, e NON consente di impostare un limite di spesa. Tanta tecnologia ma si son ben guardati dall’usarla per essere chiari e trasparenti! E questo non e’ bello…
          Ah, se poi aprite l’app per monitorare la ricarica che avete avviato con la rfid … prezzo/kwh, e somma che state spendendo … anche li non si vedono piu’!
          Ditemi, al vecchio distributore di carburante, quando non c’era tutta questa “tecnologia” verificare, monitorare e gestire la spesa non era forse piu’ semplice??

  4. Basta che non hai connessione, o lo smartphone non ti funziona, anche momentaneamente, e sei con il cu@o per terra.

    • In effetti mi è successo, all’isola d’Elba, per questo ho con me anche una card. (nextcharge)
      Comunque qualche anno fa a mia moglie è successo lo stesso dal benzinaio: bancomat smagnetizzato e auto a secco… come vedi non è un rischio esclusivo di chi ha l’auto elettrica…

      • Non so se ti sei reso conto che la banda magnetica dei bancomat non viene più utilizzata da anni, soprattutto nei distributori di benzina dove inserisci la card (se non contacless) per la lettura del chip…
        Poi non parliamo della probabilità di trovarsi il bancomat smagnetizzato rispetto a non avere campo…tipo 1 a 1000…

        • A me ( mia moglie) è successo due volte nel trovarmi la carta inutilizzabile perché non funzionante, striscia, contactless e chip poi ho scoperto il motivo/problema, ma in quel caso per fortuna ero vicino e sono arrivato a salvare la moglie.

          Comunque avere una semplicissima Rfit salva la vita 🤷
          E può succedere che anche il terminale sia non connesso alla banca, quindi puoi trovarti nelle stesse condizioni.

  5. Se pago in contanti o con la carta di credito non ho la possibilità di fare i pacchetti flat…avete mai visto un distributore che ti rilascia il carburante in simil pacchetti flat

  6. Sono stata in vacanza con la mia Twingo, trovare le colonnine è stato un delirio, ne ho abbandonate due, non si riusciva a scaricare l’app sotto il sole cocente, Beba capire la logica. Spero di ricaricare in un autogrill o simili così sto all’ ombra e magari bevo un caffè

      • Ma… non ho letto decine di volte da questo account messaggi del tipo, commenti poco intelligenti o altro li ignoriamo?
        Tutto bene? Una Twingo, che autonomia ha a velocità di una statale per non dire di un autostrada? Una persona in vacanza lei la vede seduta sotto l’ombrellone tutto il giorno o si può supporre che magari giri a vedere qualche località?
        “caricarsela a casa prima di partire…” ha un senso?

        • Ho realizzato solo ora che il caricarsela a casa era rivolto all’app… se riuscite ad eliminare entrambi i commenti bene, sennò amen 🙂 chiedo venia, al di là di a casa o meno, tra l’altro credo che se uno va a ricaricare la macchina abbia modo anche di sedercisi dentro 5 minuti e capire come fare rendendo meno fastidioso l’effetto del sole…

        • Lei non ha mai letto su questo accont che “commenti poco intelligenti o altri li ignoriamo” perchè non è vero. Cestiniamo quelli offensivi, quelli che diffondono ripetutamente fake news già smentite, quelli dei negazionisti climatici, quelli di pura propaganda politica. Nel merito del suo commento, vedo una persona in vacanza dormire in albergo più o meno 8 ore a notte, con l’auto in carica nella wall box dell’hotel. Molti ne dispongono già, tanti altri le stanno installando.

          • Beh non è che tutti vanno a fare le vacanze in hotel con wallbox, e nel caso, seppur fuori contesto rispetto a quanto affermato prima che si riferiva al caricare l’app, una macchina con un’autonomia simile alla Twingo non garantisce la tranquillità di fare una giornata in giro e tornare a ‘casa’ o all’hotel con la wallbox senza un ‘rifornimento’.

          • Se l’albergo non ha la wallbox, avrà pure una presa shucko. O lei frequenta alberghi senza energia elettrica?

          • Eh niente rispondo qui visto che nei post successivi è inbita la risposta, forse non è chiaro che…
            1-la mia prima risposta era per aver letto male
            2-non tutti quelli che vanno in vacanza vanno in hotel, anche se uno che si può permettere un elettrica resta in quel target
            3-dando per scontato che con una ricarica lenta alla mattina la Twingo sia carica, avendo un autonomia wltp dichiarata ‘fino a 190 km in ciclo misto’ quindi condizioni ottimali, supponendo che l’autonomia reale possa essere di 150km o inferiore utilizzata normalmente magari con l’AC accesa, può chi è possessore di tale veicolo pensare di fare un viaggio e magari ricaricare durante la giornata o deve per forza tornare in hotel? Pare che la soluzione al problema app sia “ricarica a casa o in hotel”

          • Se le app le vanno di traverso, può dotarsi di un contratto con un grande operatore della ricarica e caricare attraverso carta Rfid interoperabile da qualsiasi colonnina pubblica. Ce ne sono 30 mila in Italia. Con l’app, però, potrà geolocalizzarle, prenotarle, raggiungele con l’ausilio di google map e pagare in un colpo solo.

          • Intanto la presa shuko è una presa tipicamente tedesca e non italiana e quindi non è assolutamente sconato trovarla in tutti gli stabili, specialmente tipo in hotel datati dove nel caso bisognerebbe dotarsi di una adattatore o prolunga che supporti almeno 1800W (non i semplici adattatori da 1500W che trovi in giro).

            Per quanto riguarda la wallbox in hotel vi racconto la mia esperienza. Prenotato un hotel a marzo nella riviera romagnola sapendo che era dotato di wallbox. Arrivati chiedo dove sta la wallbox e quando posso usarla: la wallbox (da 7kw) l’hanno montata sul vialetto (ad una corsia) di accesso al parcheggio dell’hotel, quindi mettendo l’auto in carica blocchi l’ingresso/uscita del parcheggio; per questo mi dicono di passare la sera quando sono rientrati tutti. Alle 22, rientrati dalla cena chiedo e mi dicono che deve ancora rientrare gente (e siamo a marzo, bassissima stagione, la desolazione attorno). Andiamo a letto e mi metto una sveglia alle 23 per riprovare: alle 23 scendo e niente, non posso ricaricare. A quel punto ovviamente ho rinunciato e mi sono accordato di metterla in carica la mattina presto durante la colazione. Mi sveglio molto presto tipo alle 6:30 e metto l’auto in carica, ma durante la colazione tipo le 8 mi chiedono di spostarla perchè c’è gente che deve uscire. A quel punto ho rinunciato definitivamente e alle 18 del pomeriggio l’ho messa in carica ad una colonnina pubblica (con svariati problemi a farla partire con l’app di EnelX) e sono andato a recuperarla la sera tardi dopo la cena. Al checkout il proprietario mi ha fatto presente che “gentilmente” non mi hanno addebitato niente per quell’ora e mezza di carica che sono riuscito a fare.

            Ecco questo è per darvi un’idea della vita “vera” (essere in vacanza e dover mettere una sveglia alle 23 e una alle 6:30 per poter far “benzina”), perchè il mondo e l’Italia soprattutto non è tutta uguale come sembra che molti qui, che guardano solo al proprio orticello, diano per scontato.

          • ziki
            Certo che quelli dell’Hotel sono dei geni assoluti…

            Per caso, in quell’hotel, c’è anche una SPA il cui accesso è solo passando per il bagno di una stanza e quindi ci si può accedere solo se l’ospite non è in camera?

          • Ho fatto la foto…quando l’ho vista non ci credevo…ma questa è la realtà 🤦

    • Io l’altro giorno ho fatto un viaggio in Trentino, ed ho caricato in autostrada, stazione di servizio nogaredo est… Una figata, parcheggio l’auto, seleziono la colonna da cui voglio caricare, c’è ne di 3 tipi, attacco la presa, la colonna fa partire il collegamento e ricarica… 50 kw all’ora, senza app, è udite udite completamente gratis(tant’è che al ritorno mi sono fermato a nogaredo ovest, stessa storia), bevuro il caffè, stracciato un po’ le gambe e dopo 20 minuti ripartito. Certo questo è il massimo, un mondo a se la a22, però non pretendo siano tutte gratis le colonnine, ma un po’ più semplici si. Ciao a tutti…

  7. Io invece la vedo esattamente nella maniera opposta…
    Perchè dovrei usare carte o contanti e non il telefono ?
    Usando il telefono, posso scegliere con quale operatore effettuare la ricarica, e posso avere prezzi diversi dal listino standard, (magari pagando di meno) o sfruttando un abbonamento.
    Ho il telefono scarico ( improbabile visto che lo posso caricare in auto) ma bene, ho la card in caso di emergenza…

    Ed è più probabile che dimentichi a casa il portafogli con i contanti che il telefono…

  8. Scusate ma questa volta non mi trovo concorde con voi. In Germania il governo ha emanato una legge che obbligherà tutti i distributori ad accettare le ricariche tramite carte bancomat o di credito. Quindi è fattibile, la storiella delle app per sapere quale colonnine c’è e di che tipo dura poco ci sono migliaia di app e c’è ne saranno ancora in futuro, in primis Google maps.

    • Si ma in Germania anche i condomini possono mettere 100 kW di pannelli sul tetto e tutti i condomini possono usare l’energia che producono. Da noi se superi 20 kW sei considerato “centrale elettrica” e hai bisogno della partita IVA, sei soggetto a controlli che neanche Fukushima e Chernobyl. Per mettere 100 kW, probabilmente ti serve una dispensa direttamente dal Vaticano. Figuriamoci semplificare l’acquisto della corrente elettrica mentre sei a zonzo con la tua macchina silenziosa: poi magari la ggente ci prende gusto e non compera più i V8 3000cc che tanto lustro hanno portato alla industria nostrana!

    • Certo, si può modificare la legge. Ma oggi la legge è quella e gli operatori della ricarica non possono violarla. Quanto alle app…Google maps cos’altro è? Non trova che sia più comodo localizzare una colonnina, prenotarla, attivarle e pagare con una sola?

      • E non so la dico difficile, se la posizione e la prenotazione la faccio da Google maps, e quando arrivo ci appoggio il bancomat che è senza commissioni per la dilazione di pagamento?
        Il telefono può avere mille problemi, essere scarico, non prendere rete (non tutti i gestori prendono uguale ovunque fuori città) perderlo, dimenticarlo a lavoro o a casa andando a lavoro, può avere un guasto etc, per cui per star tranquillo dovrai cmq muniti di tessera rfid, tantovale evitare tutti questi passaggi (su diverse app) e pagare col bancomat o carta, ma già escludere i bancomat obbligando a passare dalla app con carta…
        Poi lei è tecnologico, lavora in mobilità scrive e gestisce un forum, da per scontato una registrazione a un servizio.. Se domani dovessi dare a mia madre o padre una elettrica passerei i tre anni successivi a guidarli passo passo per ogni singola ricarica esterna che faranno, c’è una enorme fetta di persone che non usa una lampadina smart perché semplicemente poi non sa usarla sul telefono. In questo momento l’auto elettrica pone un cuneo bello grosso sulla preparazione delle persone, oggi non tene accorgi perché tutte queste persone fanno benzina esclusivamente al servito e quando va bene pagano col bancomat, ma non vanno mai e poi mai al self la domenica perché non sanno come farlo da soli.. Questo è un problema che non puoi risolvere obbligando a usare carta app tessera, interconnessione tra app diverse (ma mai tutte),
        Pare il Signore delle app, 7 app per i gestori delle colonnine, 5 app ai comuni per i parcheggi, 3 ai signori dello youtubbe e una app per trovarle e alla tua presa incatenarle

        E invece pensa noi stron… Boli.. Che vorremmo solo una semplificazione.. Che se uno non è un viaggiatore dopo 4 mesi gli frega poco di trovare le colonnine e prenotare a distanza, gli interessa non svalvolare per pagare installando app e cedendo dati molto sensibili a enti a cui avrebbe fatto volentieri a meno esponendo gli stessi poco tecnologici di cui sopra a truffe enormi con app fake o simili a cui daranno la loro carta e codice a tre cifre ingenuamente.. Carta non ricaricabile perché poi devi caricarla di continuo ed è una rogna

        • Si anche il portafogli puoi lasciarlo a casa, ma se lo fai sei senza patente e difficilmente non torni indietro a costo di arrivare tardi a lavoro, se dimentichi a casa il telefono che lasceresti cmq nell’armadietto in azienda.. Ti frega niente di non averlo

        • E si fino ad ora i lettori pos non hanno mai avuto problemi 🤦
          Io preferisco di gran lunga lo smartphone, mai dimenticato da nessuna parte, mentre il portafoglio spesso e volentieri dimenticato a casa.
          Col cavolo che avrei fatto rifornimento (diesel) se non avessi avuto lo smartphone 🤷

          Poi tutte ste pateme, ci sono problemi veramente più gravi, colonnine abbusate tra occupate da termiche o da elettriche non in ricarica o non funzionanti, le app sono la normalità, e non vedo questa presa di posizione assurda.

  9. L’alternativa, ancora più comoda, è il sistema di Tesla: attacchi l’auto e te ne freghi di app/carte ecc. Plug&Charge prossimo standard necessario.
    Per la localizzazione ormai tra Maps/Waze/NextCharge ecc, non è necessaria un’app proprietaria per ciascun gestore

    • il sistema di Tesla ora come ora non è la soluzione: vale solo se hai una macchina Tesla con la colonnina tesla.

      sarebbe una soluzione se fosse uno standard aperto e che tutti fossero obbligati ad adottarlo.

      • E’ quello che le case auto e i gestori degli impianti di ricarica stanno cercando di fare. Capirà che non è facilissimo se deve riguardare tutte le auto, tutte le reti e in tutti i paesi del modo.

        • Si chiama “interoperabilità”.

          Ad esempio, se alzo la cornetta del telefono in Italia, posso chiamare un collega in Australia, o in Cina, o in Perù, o su una piattaforma petrolifera nel Mare del Nord: funziona con tutti i telefoni, tutte le reti e in tutti i Paesi del mondo.

          Anche a Bruxelles lo sanno bene che l’interoperabilità è un vantaggio per gli utenti.

          Ad esempio, dal 2023, da WhatsApp dovrò poter mandare un messaggio a un utente Telegram, o a un utente Matrix, perché il Digital Markets Act in via di approvazione lo richiede.

  10. sono l’autore della domanda,
    una cosa non chiara è che userei le colonnine pubbliche pochissime volte l’anno, avendo la possibilità di caricare a casa. quindi dovrei avere un app con i dati della carta di credito sopra per usarla 2 o 3 volte l’anno ?

    per assurdo pensate che ogni cosa funzioni cosi, i tabaccai hanno la loro app per pagare, i supermercati ognuno la sua etc etc sarebbe un inferno.

    la carta di credito è un sistema di pagamento universale e dovrebbe essere utilizzato da tutti. se la legge non lo permette va modificata, non devo essere obbligato ad essere profilato per poter pagare.

    mia opinione personale

    • Concordo con te e lo chiedo da anni. Ho perfino suggerito a Cingolani, Giorgetti e Giovannini di chiamare come consulenti quelli che fabbricano macchine per vendere merendine. Non mi ascoltano! 🙂

      Come spiegano quelli di VaiElettrico, il problema non è (ovviamente, siamo in Italia) tecnico, ma è un ben noto cavillo. Si sa, purtroppo, che i cavilli, dai tempi dei capponi di Renzo, servono a proteggere qualcuno.

    • Concordo in tutto, sono nella tua stessa situazione, ho caricato alle colonnine una sola volta per fare una prova, ma devo portarmi in auto tre tessere e 4/5 app sul telefono così sono coperto in caso di lunghi viaggi.
      Ok, niente di drammatico, ma una semplificazione farebbe comodo a tutti. Pagamento con carta di credito/bancomat sempre disponibile, poi fate pure le tessere fedeltà con gli sconti per fidelizzare i clienti, ma è una libera scelta.
      Questo è l’unico aspetto che non mi piace del mondo della mobilità elettrica

    • Legittima e sacrosanta considerazione.
      Manca la volontà di farlo, prima di tutto. Poi i problemi tecnici si risolvono, se si vuole.
      Quella della interoperabilità per permettere il plug&charge, ad esempio, è sicuramente complicatissimo ma probabilmente è quello che ci salverà, alla fine: dove non arriva lo Stato (soprattutto italiano), arriva il privato.

    • Ciao Alessandro, possiedo anche io una Volkswagen e-up, se può esserti utile, le poche volte in cui effettuo una ricarica fuori casa, utilizzo la app nextcharge. Ricarico un wallet sulla app e poi in automatico scala l’importo quando ricarichi. La puoi utilizzare praticamente su tutte le colonnine. Io in particolare fuori casa cerco quelle in DC, finora ho ricaricato su Enel x e Be charge/plenitude. Comunque vedrai, con Nextcharge ti troverai benissimo

    • Mi sembra che di obblighi ne hanno messo molti, ma nessuno si è mai lamentato, vedasi entrate negli uffici della pubblicità amministrazione, devi prenotare on-line e hai solo due possibilità di acci, o con carta d’identità elettronica o con SPID , sai che fetta di popolazione è già stata tagliata fuori, lo dico perché devo farlo per i suoceri e i genitori, e come loro ce ne sono moltissimi.
      Mi sembra che la ricarica sia l’ultimo dei problemi.

      Comunque come tutte le cose in Italia, se si vuole cambiare una norma o una legge, si raccolgono le firme e si chiede un referendum 🤷

  11. Penso che Albert Einstein si rivolterebbe nella tomba se leggesse le motivazioni degli azzeccagarbugli romani per giustificare che l’energia non è un “bene fisico”. Scusate: rido anche io per 10 secondi. Finito.

    Ma la sua indignazione potrebbe poco dal momento che sono spalleggiati da quelli di Bruxelles che classificano “verdi” (perché non “indaco”) il metano e l’uranio.

    Probabilmente l’energia oggi, culturalmente, è un taboo come il sesso negli anni ’50: tutti ne fanno cenno, nessuno ne parla compiutamente e tutti ne accettano i conseguenti compromessi.

  12. Io pago le ricariche EV come pago la benzina/diesel
    Sicuramente non con bancomat o carta di credito, visto che continuano a clonarle e con la sicurezza biometrica, non devo nemmeno digitare il pin, quindi meglio le App.

    • La “clonazione” di una carta di debito o di credito moderna con microchip è un falso mito. Non è possibile clonare una smart card, non è una carta con banda magnetica il cui contenuto può essere copiato.

  13. Ho una Tesla e quindi il problema non si pone. Però ho anche il Telepass che con la sua app permette di utilizzare un bel numero di gestori e con nessuna complicazione. Mettici poi che hanno prolungato il 3 x 2 fino al 30 settembre, promozione che mi ha permesso di percorrere fino ad ora 4000 km con 120 euro

    • In realtà anche la Tesla usa la sua app, per trovare le colonnine e attivare la ricarica, è che il propietario non fa nulla perché l’auto si arrangia.
      Ma se esce dal circuito Tesla deve avere app sullo smartphone o Rfit.

  14. Premetto che non so nulla dell’argomento e non so se esistano normative fiscali od altri ostacoli che ne impediscano l’applicazione anche in un prossimo futuro.
    Però, ciò che credo abbia determinato il successo delle auto termiche e che, probabilmente insieme all’ansia da autonomia (che esiste), è di ostacolo all’esplosione dell’elettrico (prezzi e diversificazione dei modelli a parte), siano anche stati due fatti pratici:
    1) con una termica non ho bisogno di avere uno strumento che mi dica dov’è la stazione di servizio. Viaggio, ed a un certo punto un cartello mi avvisa che tra 10 Km ci sarà la stazione di servizio del marchio XXX, e che la prossima del marchio YYY sarà a 50 Km di distanza;
    2) Sia che la mia autonomia richieda di fermarmi dopo 10 Km presso la XXX, sia che io possa proseguire fino alla YYY, so con certezza che potrò pagare o in contanti o con bancomat.
    Come dicevo, non so se sia possibile farlo, ma credo che queste due cose insieme sarebbero un importante fattore per il successo delle BEV che, come auto in sé, sono superiori alle termiche di pari categoria. Anche perché così l’ansia da autonomia non avrebbe più granché senso.
    Quindi quantità e disponibilità di “stazioni” lungo le autostrade e stessa modalità di pagamento. Se poi non sarà possibile, impareremo a destreggiarci tra card ed APP. Però, come praticità… (sarà che sono vecchio e orbo…).

    • Ma infatti Ivano il governo sta investendo per dotare i distributori di colonnine: sono ben segnalati e visibili, come dici tu, e hanno tanti vantaggi (dal presidio, al bagno, etc.)

      • Ottimo! Ed è la strada da perseguire per i caricamenti in viaggio.
        Resta il “nodino” del pagamento. Come dici tu più sotto, esistono già colonnine che ti identificano tramite la carta dei servizi nazionale/tessera sanitaria, e sono infinitamente più semplici da usare rispetto a quelle con le APP. E senza grotteschi “contrattempi” tipo l’essere davanti alla colonnina ma, col GPS non ancora ben tarato, ti dice che sei troppo distante, e tu che ti muovi nel parcheggio come uno zombie per fare in modo che il puntino blu si posizioni dov’è la colonnina, ecc…
        Con questo sistema, basterebbe solo un’altra “fessurina” per il Bancomat ed il gioco sarebbe fatto: identificato e fatturato per il fisco (certo che abbiamo normative fiscali e procedure burocratiche da film!).

        • Ecco questa mi mancava, perché il GPS non c’entra una fava, visto che ho attivato la ricarica da casa e l’auto la stava usando mio figlio, quindi un altro falso mito.

          • Sig. Fabio, non ho capito!? Ricarica da casa e auto di suo figlio? Mito? E’ certo di aver risposto nel posto giusto?
            In ogni caso, preciso che nelle colonnine della RePower l’APP dedicata, per attivare la carica, richiede che il “caricante” sia nei pressi della palina. Per capire che sei nei pressi utilizza il GPS. Ed appena la apri (non so se sia un difetto dell’APP od il fatto che non “dialoga” bene col mio smartphone), il punto che individua dove sei ha un alone azzurro che prende mezzo parcheggio ed è a svariati metri dalla colonnina alla quale sei davanti. Il tutto è complicato dal fatto che ci sono 8 stalli, quindi 4 paline poste a pochi metri di distanza una dall’altra. Ci vogliono diversi minuti perché la precisione sia corretta (senza aloni azzurri e nel punto giusto). La cosa più veloce, è spostarsi nel parcheggio finché il punto blu non è sulla palina, e si pigia “avvia la ricarica”. Da lì in poi, il solito tran-tran…

      • Questa è la colonnina di cui riferivo sopra:
        https://www.flickr.com/photos/140815723@N06/52190241766/in/photostream/
        ed è la mia preferita (per altro gratuita, ma se fosse necessario basterebbe far leggere il bancomat), con una operatività semplicissima: parcheggi, scegli la presa (ce ne sono 2: una da 22 ed una da 7. Io scelgo sempre quella da 7 per dare modo a chi ha delle BEV di avere più velocità, come in questo caso, tanto io vado al massimo a 3,7 e per me sono indifferenti), attacchi il cavo alle due prese, infili la tessera sanitaria. E stop!
        Troppo comodo!

  15. Le app fanno parte della nostra vita. Per gestire il conto in banca, per chattare con gli amici, per fare molte cose della vita di tutti i giorni. Secondo lei per ogni colonnina dovrebbe esserci un lettore di carta di credito e/o un accettatore di banconote. Magari qualcuno chiederà un cassetto per fare il baratto… Ma dai… Io uso una chiavetta RFID. la appoggio e funziona. Senza aprire le app. lavora con tutti gli operatori della mia zona e anche all’estero la uso senza problemi. Non diamo spunto ai termici per ulteriori critiche.

    • Non tiriamo in ballo ‘i termici’ nemici di tutto. La critica è stata esposta da un ‘elettrico’, la motivazione fiscale alla base di questa carenza (sì, carenza: c’è chi vuole usare carte di debito senza legare i propri soldi ad app e magari non ha carte di credito) è stata ben esposta al termine del post.

      • L’argomento è stato già affrontato. Non c’è una motivazione fiscale, basterebbe inserire il codice fiscale da tastiera o da lettore / barcode (e infatti le colonnine che funzionano così ci sono già). Dopotutto lei quando va dal medico gli dà la tessera sanitaria o sottoscrive un contratto con lo spid per l’autenticazione sicura del suo codice fiscale?

        Chiaramente i CSP hanno convenienza a farti registrare sulla loro app, profilarti, inviarti notifiche, etc. Tutto assolutamente legittimo.

        • Infatti, è proprio così: basterebbe inserire il codice fiscale ogni volta che si fa una ricarica, anzichè una sola volta sottoscrivendo il contratto e poi usando la carta Rfid o l’app. Grandissimo passo avanti, grandissima comodità

          • Beh, al di là di ogni sacrosanta considerazione… ma non è che acquistare le sigarette al distributore automatico sia molto diverso. Non mi sembra che in merito si verifichino sollevazioni tra i tabagisti.

            …..
            Certo che… 🤭🤭🤭

            ” voglio la app per le MS!” ☝️☝️☝️
            “Il qr code delle Muratti non funziona!”🤬
            “Non riesco più a trovare sulla mappa le Nazionali!”😡
            “Il sistema non è aggiornato per quanto riguarda le winston blu”😳
            “Le cartine nella app te le danno disponibili, ma invece sono sempre esaurite…”🤦‍♂️

            Ti immagini che risate? 😂😂😂😂

          • Massimo anche la tessera sanitaria è dotata di chip rfid, proprio come la card di cui parli tu. Quindi prima passeresti la tessera rfid e un attimo dopo la carta di credito, l’input manuale del codice fiscale rimarrebbe solo per chi ha tessere sanitarie molto vecchie o non ha con sé la tessera sanitaria. Tra l’altro nulla vieterebbe alla colonnina di far apparire un messaggio del genere “vuoi associare questa carta di credito al codice fiscale ABCDEF?”. E le volte successive, quando ripassi la stessa carta di credito presso una qualunque colonnina dello stesso circuito, il sistema chiederebbe “clicca SI per confermare il codice fiscale ABCDEF o clicca NO e inserisci il nuovo codice fiscale”.

            Detto ciò io non ho nulla contro le app, figuriamoci. Stamani ho passato 10 minuti a telefono con una persona senza riuscire a spiegarle come inviare un whatsapp ad un numero che non ha già in rubrica; e questa persona non ha mai fatto benzina in modalità self service. Non siamo tutti tiktoker come te 😉

          • Bel problema… dovrebbero cambiare le norme fiscali, immagino, o non se ne esce…
            Dovrebbe però diventare finalmente una fiscalità europea, con tutti che fanno le stesse cose e rispettano le stesse regole. Non andrà mai bene fino a quando questa Europa non diventerà davvero unita. Ora è una macedonia. E questo è solo uno dei problemi. Finché siamo messi così… APP e tutto il resto! Non credo che ci siano altre soluzioni

    • Che discorsi, da impiegato dell’ufficio complicazioni affari semplici. Metti le stesse colonnine self dei distributori tradizionali e via. Poi se tu usi l’app buon per te

      • Almeno legga l’articoo, Pietro, dove è spiegato molto chiaramente che la vendita di energia elettrica deve essere fatturata, altrimenti è illegale. Quindi non si può paragonare un distributore dove viene venduto un liquido tracciabile che passa da un proprietario all’altro, a un colonnina che preleva l’energia elettrica da una rete comune pubblica, dove gli elettroni non hanno un “proprietario”. Può sembrare una questione di lana caprina, ma se ci riflette un poco una logica c’è. Comunque, questo prevede la legge che gli operatori della ricarica semplicemente applicano. E non potrebbero fare diversamente.

    • Non sono d’accordo. Ci vuole poco ad aggiungere un lettore contactless alla colonnina. In effetti ce l’hanno già ma per le tessere proprietarie.
      Ci dovrebbero essere sempre due metodi di pagamento alternativi e fisicamente distinti.
      Cosa succede se lo smartphone va kaputt? O ce l’hanno rubato? O la rete dati dell’operatore mobile smette di funzionare?
      Oppure, perché dovrei essere obbligato a portare uno smartphone con me? Se avessi un Nokia 3110 che faccio?

    • beh…. il 90% dei distributori ce l’hanno, non vedo dove stà il problema per le colonnine….
      che cmq andrebbe bene anche una sola app che vada bene con TUTTE le colonnine

      • Ma li leggete gli articoli? Nella risposta scriviamo che tutte le app dei principali operatori sono interoperabili, quindi utilizzabili sul 95% delle colonnine pubbliche. E scriviamo che carburanti ed elettricità sono due cose disciplinate diversamente dalla legge: l’erogazione di energia elettrica deve sempre essere fatturata, cosa che con bancomat o contanti non è possibile se non digitando a parte il codice fiscale o utilizzando altri strumenti di identificazione. Secondo lei, così, l’operazione di ricarica sarebbe più veloce o più semplice?

        • Se si vuole le soluzioni si trovano e le leggi si possono adattare alle esigenze che cambiano.
          Se poi a lei interessa solo aver ragione a tutti i costi gliela dò volentieri, contento lei…

          • Lei è un bel personaggio. Io ho solo spiegato perchè oggi, con le leggi attuali, non è possibile pagare la corrente in contanti o con il Bancomat. Le soluzioni si trovano, certo. Ma per cambiare una legge non deve rivolgersi a noi, ma al Parlamento italiano.

          • Massimo Degli Esposti 7 Luglio 2022 at 18:36

            Mi sembra che non capiscano che non è lei che legifera, o che può chiedere di cambiare un a legge, e sì che per quello è molto semplice, se ci sono tutte queste persone che vogliono pagare l’energia elettrica come i carburanti, basta fare una petizione, raccogliere le firme, se in numero sufficiente si può richiedere un referendum, e se al referendum si vince la legge viene cambiata.
            Mi sembra che in fin dei conti se vi stanno strette le app c’è il modo legale per fare cambiare una legge, che non è il sig.Massimo

          • Caro Massimo Degli Esposti le rispondo quà perchè per qualche motivo non le posso rispondere direttamente. Io sarò anche un bel personaggio, ma lei e Fabio M mi dovete spiegare in quale punto avrei affermato che siete voi a dover cambiare le leggi…. io rispondevo al post di Luciano che riteneva difficoltoso dotare tutte le colonnine di lettore bancomat, lei ha voluto precisare le difficoltà burocratico/fiscali (e tralasciamo il tono della risposta) e io le ho risposto che le difficoltà burocratiche si possono superare. (viviamo in un paese che per mesi ha limitato (giustamente) la libertà di circolazione delle persone, l’Unione di cui fa parte il nostro paese ha appena deciso (giustamente) di vietare la vendita di veicoli ad idrocarburi e il problema sarebbe cambiare la legislazione fiscale delle colonnine?) Non ho mai affermato che sia lei o la redazione a doverlo fare.
            Con questo chiudo e le auguro una buona giornata

          • Roberto 8 Luglio 2022 at 9:10

            Io non ho risposto a te, ma ho risposto a Massimo, e ho detto come procedere per cambiare una legge o norma che non comoda, tutto qui.

  16. Io ho le card di diversi operatori non ho mai avuto problemi di ricarica per l’ estero uso la card kia e quella plugsurfing.Non uso le app perche’ sono un tantino orbo e non mi va di perdere tempo anche avendo i multifocali.

    • Una domanda: senza app, come individua le colonnine quando è fuori dalla sua città o all’estero?

      • Generalmente si usa L’Antica tecnica della Rabdomanzia Elettrica. Serve una forcella rigorosamente di rame, che si punta in ogni dove finché non si comincia a sentire un leggero pizzicorio sulle mani. Facendo molta attenzione non avvicinarsi troppo, perché potrebbe essere molto pericoloso, si insegue quella pista basandosi sull’aumento del pizzicorio alle mani finché non si trova la colonnina. Effettivamente l’uso delle app ha diminuito notevolmente il numero di incidenti. ☝️

      • Inutile una app che ti dice dov’è una colonnina, ma poi non te la fa attivare…
        Un conto è la localizzazione delle colonnine, fattibile senza aver dovuto creare nessun account o dare i dati bancari o della carta di credito, un altro conto è il metodo di pagamento.

    • Ma almeno lo sapete che le carte di credito contacteless usano la medesima tecnologia RFID e che quindi ogni colonnina che accetta la vostra “chiavetta” RFID può tranquillamente leggere una carta di credito contacteless (praticamente tutte ormai… anche i bancomat)? Le soluzione ci sono già…
      Io sono d’accordissimo con l’autore dell’articolo, eccetto che per il contante che eliminerei anche dalle casse automatiche dei caselli autostradali. Come paghi la benzina all’automatico con la CC potresti farlo alla colonnina, semplice, veloce e alla portata di tutti.
      Sono piuttosto sicuro che questo avverrà in futuro, è la cosa più sensata ed è innegabile che ora con le app è decisamente una cosa non alla portata di tutti, io stesso (che non sono proprio un newbie con oltre 100 app installate su smartphone su cui modificavo i binari dei SW bit a bit) l’ultima volta che ho voluto caricare la mia plug-in volendo usare EnelX alla fine, dopo svariati tentativi, decine di minuti persi e bestemmie, ho dovuto usare Next Charge anche se meno conveniente…

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