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Ma in vacanza come farò con l’autonomia in autostrada?

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Ma in vacanza come faccio con l’autonomia in autostrada? È la domanda che ci ha posto Marco, un lettore, sui nostri forum.  Un’obiezione piuttosto frequente all’auto elettrica. L’articolo in questione si riferiva alla Skoda Enyaq 50, un Suv che, con incentivi, costa meno di 30 mila euro. O ancora meno se arriva il super-bonus 40% per chi ha l’Isee entro i 30 mila euro. Facciamo qualche calcolo.

Ma in vacanza…quando ci arrivi con le soste-ricarica?

ma in vacanza
La Skoda Enyaq, uno dei Suv elettrici meno costosi nella versione base, la 50. Ma l’autonomia…

“Caro Paolo, la Enyaq è più che perfetta per una famiglia anche di due o tre figli (più facilmente nella fascia Isee a meno di 30 mila euro), ma l’unica sotto i 30 mila euro più IVA è il modello base con solo 362 km di autonomia… in vacanza al mare (tutta autostrada Novara-San Benedetto del Tronto) non ci arrivi più… La app di ABRT prevede 2 ore e 30′ ma in vacanzadi ricariche (e arrivi scarico), ma se come la Skoda CitiGo la ricarica fast va a 20kW invece di 40 nominali si trasformano in  5 di ricarica per 5 di viaggio. Torniamo alla seconda auto elettrica e non alla prima. Allora chi ha un Isee a 30 mila è più saggio a prendere una Volkswagen e-Up come seconda auto (ma in Italia non te la vendono più, in pratica). Unica prima auto realmente accessibile è la ID.3 Life e ti tocca sborsare 28 mila euro come minimo. Marco

Novara – San Benedetto del Tronto? 7 ore e un quarto, con due pause da meno di un’ora l’una

Questo è quanto calcola ABRP per un viaggio autostradale da Novara a San Benedetto del Tronto. Le ore di guida sono 5 e 24 minuti, con due pause, la prima (di 53 minuti) dopo quasi due ore e mezza e la seconda (di 58 minuti) dopo un’ulteriore ora e mezza di guida. Se lei dovesse effettuare questo viaggio ogni settimana,  quest’auto le andrebbe un po’ stretta. Ma se si tratta di un viaggio che fa una volta l’anno, potrebbe non essere così tragico allungare un po’ le pause. Non crede? Ho preso spunto dal post di Marco per analizzare come cambiano in un’elettrica i tempi di percorrenza e il costi in base alle lunghezze delle tratte autostradali. E per farlo ho preso ho preso in esame proprio il comportamento della “50”, la versione base di Skoda Enyaq. Auto che potenzialmente si porta a casa, grazie agli incentivi statali, a un prezzo attorno ai 25.000 euro. Uno spazioso SUV di 4.649 mm lunghezza x 1.879 mm larghezza x 1.616 mm altezza. Batteria da 52 kWh netti e autonomia WLTP di 362 km.

Ma in vacanza…Il prezzo ci sta, in viaggio ti regoli così

Se il percorso autostradale è entro i 200 km e a destinazione possiamo ricaricare l’auto durante la notte, nessun problema. Possiamo affrontare il viaggio senza particolari vincoli di velocità (restando nei limiti del codice) e senza soste intermedie per la ricarica. Certo, ridurre la velocità a 120 km/h ci permetterebbe di arrivare a destinazione con qualche kWh in più nella batteria. E in una tratta di 200 km rappresenterebbe un aggravio di tempo di soli 8 minuti. Forse può essere interessante. Se immaginiamo che la destinazione sia invece a 300 km di distanza, affrontare il viaggio a 130 km/h presupporrebbe una sosta intermedia di circa 30 minuti per la ricarica (tempo totale di percorrenza 168 minuti). Ma, attenzione, e questo è interessante, riducendo la velocità a 90 km/h, potremmo coprire l’intera tratta senza soste di ricarica intermedie. E con un tempo di percorrenza totale di soli 33 minuti in più (201 minuti).

Quanto si consuma andando ai 120 o ai 130?

Nel caso in cui la meta delle ferie fosse a 400 o 500 km di distanza, viaggiare a 120 km/h o 130 km/h ci porterebbe sostanzialmente agli stessi tempi di percorrenza totali. Cioè 250 minuti per coprire 400 km o 4 minuti in più per farlo a 130 km/h, e 330 minuti per percorrere 500 km a 120 km/h o 334 minuti per farlo a 130 km/h.

ma in vacanza

Purtroppo, a penalizzare un po’ questi risultati è la velocità di ricarica consentita da Enyaq in questa versione (50 kW). Interessante però notare come nelle percorrenze brevi (quelle entro i range di autonomia dell’auto e quindi senza soste) le differenze nei tempi di percorrenza al variare della velocità siano davvero minime. E questo ovviamente vale naturalmente anche per qualsiasi auto termica! Spesso vedo gente dannarsi perché il traffico procede a non oltre 90 km/h in autostrada, quando magari sta effettuando spostamenti di 50 km. Viaggiare a 90 km/h invece che a 130 km/h su una tratta di 50 km comporta un “ritardo” di 10 minuti. Davvero non lo possiamo gestire?

E i costi sui percorsi più lunghi come cambiano?

La Enyaq 50 a meno di 30 mila euro è una proposta interessante. Ma in vacanza, su viaggi lunghi,  che tipo di costi ho? Dobbiamo tenere presente che, partendo per le vacanze, usciamo da casa con il 100% di carica (effettuata a circa 0,20 euro/kWh, se con la nostra utenza domestica). Mentre in itinere saremo costretti a ricaricare presso le FAST, a un costo più alto. Nel calcolo in alto ho considerato un prezzo medio alle FAST (accessibile per la maggior parte degli utenti grazie ad accordi del costruttore) di 0,30 euro/kWh. E’ evidente che, nel caso in cui riusciamo a coprire l’intera tratta o la maggior parte di essa con l’autonomia dell’auto, ci sposteremo a un prezzo a kWh molto basso (quello del nostro contratto casalingo). Mentre, più è alta la tratta extra, più aumenterà il nostro costo medio di ricarica. Fino alla situazione in cui, nel caso di un viaggio di 500 km a 130 km/h finiamo per spendere quasi il doppio di quanto avremmo speso andando a 90 km/h.

— Qui altro info sulla Skoda Enyaq dal sito ufficiale —

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48 COMMENTI

  1. A parte che i giorni in un anno sono ancora 365, ma non è che preso forse dall’entusiasmo dell’elettrico rende le cose più facili di quello che sono? Pur condividendo con le lei il pensiero che l’elettrico ha tanti vantaggi. Buona Pasqua

  2. Grazie per la risposta,
    Non volevo essere scortese e mi dispiace se lo sono sembrato. Ovviamente ci sono anche altre motivazioni, oltre al discorso della tratta Bologna-Brindisi tre volte l’anno. Ho la necessità di viaggiare in auto e il costo di un auto a noleggio di medie dimensioni non è proprio conveniente…
    Inoltre non ho un mio box, sono in affitto presso un condominio. Dovrei pertanto ricaricare presso le colonnine pubbliche e anche in questo caso nonostante gli abbonamenti i prezzi non sono ancora realmente competitivi. Promesso comunque di pensarci quando nei prossimi mesi cambierò auto, sperando che nel frattempo la tecnologia è i costi migliorino. Buona Pasqua 🙂

    • Non è sembrato scortese Roberto, non si preoccupi. Semmai, senza offesa, un po’ troppo superficiale nelle considerazioni.
      Non conosco le sue percorrenze annue, ma molto spesso il risparmio dell’elettrico compensa ampiamente il costo dell’eventuale noleggio di una termica a necessità.
      Se non ha tuttavia la possibilità di ricaricare a casa, ci andrei molto con i piedi di piombo. Il problema non è il costo alle colonnine pubbliche, ma la gestione nella quotidianità.

      • Accetto le critiche volentieri se la persona si pone in maniera educata come lei. Al momento purtroppo non posso ricaricare dal garage: ho già parlato con gli altri condomini e non sono d’accordo. Abbiamo un contatore unico e hanno tutti l’auto termica (neanche plug in hybrid). La ringrazio ancora per le cortesi risposte

  3. Buongiorno,
    Mi dispiace ma non posso essere d’accordo perché ci sono casi differenti. Io faccio tre volte l’anno la tratta Bologna-Brindisi (andata e ritorno). Considerando che viaggio solo e sono quasi 800 km allo stato attuale nessuna macchina elettrica può soddisfare davvero le mie esigenze. I compromessi sarebbero troppi e francamente non me la sentirei. Amo la natura e vorrei fare qualcosa di più per l’ambiente ma siamo ancora all’inizi della “mobilità elettrica”. Non prendiamoci in giro

    • Buon giorno Roberto,
      se ha a cuore la sua sicurezza e quella degli altri utenti della strada, è sconsigliabile che guidi per oltre 2 ore e mezza/ 3 ore senza effettuare una sosta. E la tratta Bologna – Brindisi può essere tranquillamente coperta con una ID.3 Tour in meno di 9 ore (comprese due soste per la ricarica). La prima di circa 40 minuti e la seconda di un’ora e dieci. E questo solo perché sul percorso non ci sono (non ancora) ultra FAST. Altrimenti sarebbero meno le ore necessarie.
      Nessuno la vuole prendere in giro, Roberto, ci mancherebbe, ma il cambiamento dobbiamo anche guadagnarcelo se davvero lo vogliamo. Non possiamo solo aspettarlo. Non crede?
      La domanda però è un’altra: davvero per quei tre viaggi l’anno (che forse potrebbe fare con un’auto termica a noleggio, o in aereo, oppure in treno) lei vuole rinunciare a tutti i vantaggi dell’elettrico?

    • Due ore in più tre volte all’anno, e per questo lei rinncia all’auto elettrica gli altri 389 giorni? Stento a crederci

  4. Chi viaggia in auto elettrica inconsapevolmente fa un passo in più verso il brevetto da pilota… Dopo qualche tempo i piani di volo non avranno più segreti

  5. È palese che l’auto elettrica non è fatta per questo uso sino a che non ci sarà uno step serio nella tecnologia delle batterie. per chi non usa la macchina solo per spostarsi in città può anche avere senso ma altrimenti stiamo parlando di fuffa

      • Per i viaggi più lunghi. L’auto elettrica è ottima per il casa lavoro entro i 150o 200 km al giorno.
        Altrimenti è poco sensata ed ha troppi limiti…

        • Stefano, lei generalizza un po’ troppo. L'”auto elettrica” può essere una piccola citycar ma può essere anche un’auto da oltre 500 km di autonomia.
          Qui abbiamo analizzato il caso della più economica delle Skoda Enyaq, che può probabilmente abbracciare le esigenze di moltissime persone nel quotidiano e che, nel caso di uno spostamento autostradale un po’ più lungo, sottostà a qualche compromesso. Per coloro che viaggi di questo tipo li affrontano con maggior frequenza esistono alternative apposite.

    • La grande maggioranza delle persone fa un viaggio l’anno per le vacanze di 500 km e oltre, perdere un paio d’ore per le ricariche mi sembra quasi trascurabile, magari si viaggia di notte e si sfrutta il tempo della ricarica per un pisolino o per pranzare. Risparmiare 10/20 Mila € e fare un paio di soste in più mi sembra un buon compromesso

  6. C’è da dire però che questi calcoli sono puramente teorici basati sui dati dichiarati di consumo wltp che in base a quanto si legge e vede in giro sono ben diversi da quelli effettivi. Bisognerà vedere i consumi reali a tali velocità. Per farsi un’idea si possono verificare le prove della ID.4 che è praticamente la gemella della Enyaq

    • Buona sera,
      è vero. Sono dati teorici derivati dai dall’elaborazione di ABRP. Al momento ABRP basa i suoi calcoli sui dati dichiarati dal costruttore. Quando l’auto sarà in circolazione, le proiezioni di ABRP diventeranno più precise. Ma l’esperienza ci insegna che non si discostano mai di molto. Inoltre c’è da dire che, se anche non dovessero essere confermati cosi come sono, non cambierebbe comunque il principio.

  7. Buongiorno
    Chiedo una cosa ;
    Ma se si va in vacanza in un appartamento in affitto, di solito ti fanno nel prezzo gas acqua e luce, ma sarà poi compreso nella luce la ricarica dell’auto per ogni giorno?
    Sarà meglio avvisare per correttezza il proprietario dell’appartamento preso in affitto per le vacanze che si va con un’auto elettrica e che si possa ricaricare sulla linea elettrica di questo?

    Saluti

    • Buon giorno a lei Gianfranco,
      è senza dubbio necessario spiegare al proprietario la necessità di ricaricare il proprio veicolo, affinché lui possa confermare che l’impianto (e la fornitura) sia opportunamente dimensionato per supportare la ricarica.
      Va inoltre spiegato al proprietario quale sia l’assorbimento e di conseguenza cosa deve aspettarsi in bolletta. Sarà poi lui a decidere se proporre io pagamento di un extra oppure no.

    • A noi è capitato. Abbiamo avvertito all’arrivo. Ci hanno fatto una stima del consumo medio settimanale e alla fine abbiamo versato una ventina di euro di differenza, sulla base delle lettura reale. Tutto molto easy per la verità

  8. Capisco e condivido. Il problema è che una volta una famigliare la prendevi anche a 13k (es. ottima e spaziosa Skoda Fabia sw 1.4TDI), ora la Fabia sw ne costa 20k! E’ pazzesco secondo me… Per quello anche ragionare su 26k per una elettrica chiavi in mano ha senso… Sono solo 6k in più che recuperi velocemente tra assicurazione più bassa, rifornimento metà del diesel, e quasi nessuna manutenzione.

  9. Con tutto quello che risparmi durante l’anno grazie all’elettrico, ti ci viene largamente il noleggio di un’auto termica, se è un discorso di un paio di settimane l’anno

    Capisco le buone intenzioni ma trovo che al momento sia anche costruttivo proporre un’opzione del genere a chi ancora deve fare “il grande passo”, più che cercare di far capire che metterci un po’ di più non sia un problema. Già molti sono scettici, figuriamoci in vacanza, quando si vuole stare tranquilli e senza il minimo pensiero

  10. Io ho risolto il problema alla radice. Ancora prima di ordinare l’auto elettrica ho capito che è molto più conveniente possedere una vettura più piccola, quindi con minori costi di gestione, e noleggiare oppure usare i mezzi pubblici per le vacanze. Tanto la realtà dei fatti è che per il 95% delle volte l’auto viene usata per brevi tratte e con bagagliaio vuoto. Quindi a che mi serve un suv da 25q? I costi del noleggio di un auto per le 2 settimane delle vacanze sono abbondantemente ammortizzati dal risparmio delle altre 50 settimane

    • Questa è una considerazione intelligente che in effetti vale la pena valutare!
      @Paolo il mio dubbio sul tempo di ricarica deriva dall’esperienza con la mia CitiGo. Alla super fast non va oltre i 20-22kW mentre è dichiarata per 40kW. In questo caso le 2h di ricarica della tratta di esempio diventano più di 4…in pratica raddoppierebbero il tempo di viaggio rendendolo inaccettabile. Pensi che la CitiGo abbia un problema per il fatto che non supera i 22kW nemmeno quando è al 20% di batteria?

      • Buon giorno Marco,
        il pacco batteria di Skoda Enyaq, a differenza di quello di Citigo, è climatizzato e dovrebbe garantire performance ripetibili in un range di temperature piuttosto ampio.
        La sua Citigo ad ogni modo dovrebbe toccare punte di 36/38 kW se ricaricata presso una fast. Almeno nella parte iniziale e con temperature miti.

  11. Sono da poco andato in pensione, mia moglie ancora lavora, abbiamo 3 figli ormai grandi che stanno lasciando a poco a poco il nucleo familiare; grazie al cielo non abbiamo mai avuto un ISEE inferiore a 30.000€, ma non abbiamo mai nemmeno potuto permetterci auto da 30.000€ e oltre, scegliendo di dare priorità ad altre spese, per noi ritenute più importanti

    • Ribadisco il concetto: difficilmente chi si puo’ permettere un auto da circa 30.000 eur ha un ISEE inferiore a 30.000.
      Altrimenti qualcosa “sfugge” nel dichiarare il reddito…

      • Il concetto è chiaro, ma discutibile, perché quell’auto la paga 18 mila e non 30 mila. Dopo di che si può obiettare che anche un’auto da 18 mila euro è troppo per chi ne guadagna all’anno 30 mila, ma è di questo che si parla.

      • La Skoda Enyaq in questione, al netto del bonus del 40%, e in assenza di ulteriori incentivi locali, costa 18.000 Euro.
        Una volta acquistata consuma tra i 2,50 e i 3,00 Euro per 100 km di energia, non paga bollo per almeno 5 anni, paga un’RC notevolmente più bassa di una paritetica auto termica e ha costi di manutenzione trascurabili.
        Non equivale nei costi di gestione a una qualsiasi auto termica del costo di 18.000 Euro.

  12. “Cioè 250 minuti per coprire 400 km o 4 minuti in più per farlo a 130 km/h, e 330 minuti per percorrere 500 km a 120 km/h o 334 minuti per farlo a 130 km/h.”
    Che cosa strana… Una volta più si correva e prima si arrivava 🙂

    • Perché non si considerava la sosta al distributore. Più si corre, più l’auto consuma, sia essa elettrica sia termica.

  13. Questo post contiene un messaggio molto interessante, per quanto ovvio. Non si può aver tutto: vuoi spendere poco e fare tanti km? Allora inquina. Vuoi fare tanti km senza inquinare? allora spendi. L’anno passato ho speso 1200E in più per una emtb solo per avere batteria da 700W anziché 500W. Temevo la sola. Poi quando ho comparato la mia tranquillità di utilizzo con l’angoscia di amici equipaggiati con 500w, ogni Euro speso in più é valso.

  14. E’ vero. lo ammetto, in occasione di qualche viaggio più lungo del solito, bisogna programmare bene ed adattarsi. Capita che la colonnina non funzioni, oppure semplicemente piova….e stranamente colonnine con tettoia non esistono quasi. Ma la situazione non può che migliorare, anche a breve (quindi per le vacanze estive, per chi può). Eppoi, vuoi mettere la soddisfazione di guidare elettrico per l’altro 90% del tempo?

      • Forse non ti è mai capitato. Ma se metti insieme la pioggia con la macchinosità della procedura per ricaricare, il dover tenere ombrello, cellulare, pistola da ricarica, il risultato è un bagno completo. No, non mi sembra un problema marginale.

        • Mi è capitato Luigi, ma, visto che non piove a dirotto tutti i giorni e che, nonostante i miei (ormai lontani) oltre 5000 km al mese, non ho mai avuto necessità di ricaricare presso le FAST, non reputo questo un grave problema.
          Ad ogni modo, anche presso le FAST stanno per arrivare delle tettoie.

  15. Scusate, ma non posso esimermi da una nota polemica. E se invece di una sosta ne facessi due, cambiando la batteria in 3/5 minuti?

        • Si, l’avevo intuito. Ma non mi pare una pratica che si possa consigliare, visto che non esiste la relativa infrastruttura, e non è nemmeno previsto dal modello di auto in questione.

          • la polemica era riferita ad un mio commento recente sul battery-swap in Cina, che a me pare la soluzione per una vera rivoluzione in tempi brevi per superare il rischio tecnologico e il costo attuale delle batterie. Vero che non c’è la struttura, in Cina lo stanno facendo e forse uno standard europeo lancerebbe anche questa opzione.

          • ok, più che una polemica, mi sembra l’espressione di un’opinione 🙂
            la vedo come un’alternativa che, a meno di un’inaspettata standardizzazione dei pacchi batteria, vedo di difficile applicazione.

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