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Ma dove le piazzano le colonnine? A Genova…

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Busalla: spazio di ricarica angusto e spesso occupato da auto termiche in sosta.
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Ma dove le piazzano le colonnine? Marco ci segnala la precaria situazione di Busalla (Genova), coi soliti abusivi che poi parcheggiano nelle ricariche.

Ma dove le piazzano le colonnine? Ma dove le piazzano le colonnine? Infilarsi e tirare fuori i cavi dal baule è un’impresa

“Dopo l’ennesimo episodio odierno di colonnina occupata vorrei commentare l’elemento che lo caratterizza: DOVE è posizionata la colonnina. Parliamo di Busalla (GE) e della colonnina Enel X posta in Piazza Enrico Macciò con due prese : PRESA TIPO 3A 2.3kW  / AC – fase singolaPRESA TIPO 2 22kW  / AC – tre fasi. Questa colonnina si trova proprio sotto le finestre della sede dei vigili urbani, nell’edificio del Comune. Molto spesso, come questa mattina, è occupata da veicoli termici. E, se la colonnina non è occupata, lo è un punto che rende praticamente impossibile la manovra per un’auto elettrica non piccola, vedi seconda foto sotto. Mi è capitato con la ID.3 di non riuscire  ad infilarmi. Si noti dalla foto la dimensione dello stallo e la prossimità della colonnina dal muro. Tirare fuori i cavi dal baule richiede un certo impegno“.

ma dove le mettono le colonnine?La ricarica è in una piazzetta angusta, in c’è di tutto…

La colonnina infatti si trova in una piazzetta molto angusta, su cui si affacciano (oltre agli uffici comunali) anche un circolo opera,i una banca ed una panetteria. Quest’ultima fonte dei “mi sono fermato solo 5 minuti“. Ovviamente, seguendo l’esempio di Paolo Mariano (sotto il video), ho interessato la Polizia Municipale, avendo la sede in prossimità. Mi chiedo, però, con che criterio vengano posizionate le colonnine. Mi chiedo se gli stessi soldi potessero essere usati per posizionarla in un punto diverso della città. Ormai la colonnina è lì, ma bisognava  pensarci prima…Un saluto ed un incoraggiamento a continuare cosìMarco Benatti

Risposta. Purtroppo le mettono dove possono e non sempre i Comuni concedono gli spazi giusti. Soprattutto in zone congestionate come l’area genovese. Due anni fa Enel X aveva anche approntato  una sorta di protocollo da proporre ai Comuni per preparare al meglio i piani di installazioni. Ma in realtà ogni municipio vuole fare a modo suo. Resta il fatto che il Codice della Strada vieta il parcheggio nelle aree di ricarica, anche solo per pochi minuti. E la Polizia Municipale deve intervenire, soprattutto in arre così difficili

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11 COMMENTI

  1. Mi sembra lo stesso criterio con il quale si fanno le piste ciclabili. A Palermo spesso sono costellate di buchi, radici di alberi che sollevano l’asfalto, e finiscono per restringere la carreggiata di strade già ingolfate, dove il parcheggio in seconda fila la fa da padrone, e non vengono comunque usate dai potenziali utenti(monopattini e bici) per il manto dissestato con forte rischio cadute. Magari le idee possono essere buone, ma la realizzazione le rende pessime

    • Qui entriamo in un altro interessante capitolo: credo che i Comuni abbiano interesse a “far figurare” la presenza di un numero minimo di Km di piste ciclabili, non so se per normativa o sovvenzioni. Il risultato è quello che dici, un pò di vernice verde o rossa sull’asfalto finchè dura ed ecco pronta la pista ciclabile. A Genova Bolzaneto verso casello autostrada c’è un esempio simile, mentre in Corso Italia si percepisce la VOLONTA’ di fare qualcosa di utile per il ciclista ed infatti automobilisti incavolati. Tornando alle colonnine, che non costano come un pò di vernice per terra, potrebbero esserci vincoli di distribuzione delle linee di distribuzione che vincolano i punti di collegamento. Anche qui, ho visto colonnine in AC “nel mezzo del nulla” che costringono chi ricarica ad ore di sosta in auto se in emergenza, mentre non sono utilizzabili da eventuali residenti perchè lontane dal centro abitato. Sarebbe interessante avere i dati statistici di ciascuna colonnina e gruppi di esse per conoscere orari, tipologia, tempi di ricarica, frequenza di ricarica di un veicolo, grado di occupazione, ecc. A quel punto sull’analisi statistica riesci a capire dove è meglio mettere i soldi per nuove installazioni, La butto lì alla redazione…

      • Caro Marco, nessun operatore è disposto a condividere questi dati, considerati segreto industriale. Ti dicono semplicemente che le possibili ubicazioni delle colonnine vengono decise dai Comuni e loro possono solo scegliere se accettare o passare la mano. Di solito accettano, pur di aggiudicarsi la concessione in blocco, sapendo benissimo che installeranno alcune colonnine AC in posizioni nelle qauli resteranno praticamente inutilizzate.

  2. Bravo Marco a segnalare sia l’occupazione abusiva che l’installazione. A Busalla ci sono altri spazi dove posizionare meglio una colonnina. Sembra quasi che dove è adesso la posizione sia stata scelta in un angolino nascosto per non irritare chi non ha un’auto elettrica…

    • anche qui ci sarebbe da discutere. Le colonnine Duferco nel piazzale della coop sono “perfette” due 50kw + un 22kw.
      Il merito qui è del comune, della Coop o della Duferco ?
      Un terzo punto da 22kw presso la palestra ha un senso per la ricarica durante gli eventi.
      Quella che ho segnalato a pensar bene sono soldi sprecati….

  3. Con quella faccia un po’ così🎶
    Quell’espressione un po’ così🎵
    Che abbiamo noi che carichiamo a Genova🎶
    E ben sicuri mai non siamo🎵
    Che lo stallo che cerchiamo🎶
    Non c’inghiotta e non torniamo piu’… 🎵

  4. Ringrazio per la risposta. Oggi i vigili erano impegnati nella ricerca di un anziano scomparso (fortunatamente poi ritrovato). Mi hanno comunque risposto al telefono con cortesia che avrebbero preso nota. E’ comunque evidente che in un fazzoletto affollato come questo diventa inutile accanirsi.
    Circa il protocollo di EnelX, molto interessante, non so se ai tempi della istallazione di Busalla fosse già stato sviluppato. Speriamo che questo esempio aiuti nella scelta delle prossime.

  5. Dovrebbe vedere a confine tra Torre Annunziata e Pompei (Zona Scavi di Pompei) come e dove hanno collocato due ENEL X.
    Imbarazzante. Praticamente esternamente alla carreggiata con le auto che devo mettersi parallelamente alla linea di delimitazione (immaginaria) della carreggiata attaccati al muro ed esposti al transito delle auto oltre che a “secchiate” di acqua sporca al passaggio delle auto in caso di Pioggia.
    Uno spettacolo in termini di programmazione e studio di settore

    • A Cecina, per il viale che va al mare, due stalli fuori carreggiata, con, alla destra un fossetto, che rischia di caderci il passeggero quando scende, e a sinistra rischi di essere investito dalle auto e camion di passaggio….con grosse difficoltà per collegare il cavo che, in alcuni casi, resta in balia delle auto che passano e rischiano di urtarlo se stanno troppo a destra… Roba da matti.

      • di fronte a questi ulteriori due esempi continuo a cercare le cause di tale sciatteria. Qualcuno ha proposto l’installazione, qualcuno ha approvato. Forse su una piantina il luogo aveva un senso e nessuno ha fatto un sopralluogo ? forse chi ha installato in quei punti “ha fatto del suo meglio”, ma non aveva esperienza e sensibilità e non si è preoccupato di “interpretare” le situazioni di ricarica. Mi piacerebbe raccogliere altre situazioni simili (speriamo siano poche) per migliorare il famoso decalogo, non solo su cosa fare, ma anche su cosa non fare…

        • Prova a chiedere a un conoscente che non parla giapponese di copiare a mano una famosa poesia in originale composta da qualche grande poeta nipponico.

          Poi faccia leggere la copia a un altro amico che conosca la lingua di quella terra lontana.

          Si chiederà le cause di tanta sciatteria.

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