Che senso hanno le ibride plug-in, chiede Franco, quando combinano le criticità del motore elettrico e di quello termico? Il dibattito è aperto. Inviate domande e osservazioni a info@vaielettrico.it.
Full electric e full hybrid le soluzioni migliori
“Vorrei avere il vostro parere su una possibile criticità delle auto ibride plug-in. La possibilità di percorrere circa un centinaio di chilometri in modalità completamente elettrica potrebbe portare a un utilizzo molto limitato del motore termico. Ho sempre letto e sentito dire che un uso sporadico e per brevi periodi del motore a combustione non sia consigliabile, soprattutto per la sua efficienza e durata nel tempo.
A mio avviso, le plug-in sembrano combinare le criticità sia delle auto termiche che di quelle elettriche, senza sfruttare appieno i vantaggi di nessuna delle due tecnologie. Personalmente ritengo che le soluzioni migliori siano o il full hybrid, per la versatilità, o il full electric, per la sostenibilità e semplicità meccanica. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate voi„. Franco Peli
Il non senso è utilizzarle nel modo sbagliato
Risposta- Ci sono auto concepite per l’utilizzo di massa e auto concepite per utilizzi specifici, diciamo pure di nicchia. Le ibride plug in, a nostro giudizio, appartengono a questa seconda categoria. Sono ideali per chi, oltre a un prevalente utilizzo a breve raggio, debba anche viaggiare di frequente su distanze che superano l’autonomia di una qualsiasi elettrica pura oggi in commercio. Se ricaricate abitualmente in garage, nell’uso quotidiano viaggiano a zero emissioni in città, ma garantiscono velocità e “zero sbatti” nelle lunghe tirate autostradali. Con ciò evitando anche i possibili danni al motore termico per accensioni brevi e saltuarie.
Certo: l’efficienza non è quella ottimale, nè con il motore elettrico nè con quello termico. E certo si rischia di combinare alcune criticità di entrambe le motorizzazioni. Però il compromesso può calzare a pennello con le esigenze particolari di un piccola parte degli automobilisti. Forse il 2-3% del totale.
Il “non senso” scatta invece quando le ibride plug-in finiscono in mano anche a chi non ne avrebbe alcuna necessità, cioè al pubblico sbagliato, che ne fa l’ uso sbagliato. Tipicamente, chi viaggia troppo poco per sfruttare il motore termico, o troppo per sfruttare quello elettrico. In entrambi i casi combinando alcune delle inefficienze, e dei costi, di entrambe le motorizzazioni.
Quando le Range Rover pullulavano davanti a scuola…
Tutto questo ci ricorda ciò che avvenne a partire dagli anni 90 con la moda dei fuoristrada, quando c’erano più Defender e Range Rover alle 8 di mattina davanti alle scuole delle città italiane che nel deserto del Sahara. Tanto che al quartier generale Land Rover, a Coventry, dove dall’Italia affluivano ordini a migliaia, pare fossero convinti che da queste parti ogni viaggio implicasse guadi e sterrati.
Concludendo. Anche noi riteniamo che due sole siano le scelte razionali: elettriche pure, o full hybrid per chi non riesce ancora a rinunciare al motore a scoppio. Le ibride plug-in saranno veicoli di transizione, destinati a una nicchia di utenti via via più piccola.
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