“Ma all’Italia decarbonizzata servirà un po’ di nucleare”

nucleare

All’Italia decarbonizzata servirà un pò di nucleare. E’ il pensiero di Giovanni Di Pascale, Amministratore delegato di Altea Green Power, che ha accettato di rispondere alle 5 domande secche della nostra video intervista flash “Fuoco amico”. 

Altea Green Power, società quotata a Piazza Affari dal 2022, è specializzata nello sviluppo di impianti di produzione da fonti rinnovabili, cioè fotovoltaico, agrivoltaico, eolico. Nello storage di energia e nell’ efficientamento energetico. Ha progetti in corso per 5 GW di potenza in Italia e Stati Uniti e pochi giorni fa ha annunciato l’installazione di accumuli in Italia 2 GW.

nucleareAl nucleare il carico di base. Tutto il resto sarà rinnovabile

Tuttavia l’uomo che l’ha fondata e la guida è convinto che in prospettiva non basteranno le fonti rinnovabili a coprire tutta la futura domanda di energia elettrica. Le rinnovabili genereranno la stragrande maggioranza del fabbisogno. Una piccola quota, il  cosiddetto carico di base a copertura dei consumi minimi incomprimibili,  dovrà però arrivare dal nucleare.

Insomma, gli accumuli giornalieri con batterie stazionarie (BESS) e quelli stagionali con i grandi bacini idroelettrici, non riusciranno da soli a stabilizzare un sistema elettrico che si approvvigionerà da eolico e fotovoltaico, per loro natura intermittenti e non programmabili, e avrà spento per sempre le centrali termoelettriche a gas e a carbone.

Su questo non tutti concordano (leggi per esempio le argomentazioni di 100% Rinnovabili Network‘). E lo stesso Di Pascale pensa che quello che oggi sembra solo un miraggio potrà quasi concretizzarsi nell’arco di una decina di anni, grazie a una costante discesa dei costi di stoccaggio (i prezzi dei grandi accumuli a batteria sono scesi del 20% negli ultimi due anni) e una parallela discesa dei costi degli impianti rinnovabili.

rinnovabiliPiù aumenterà la quota di rinnovabili, meno costerà l’energia

L’imprenditore concorda anche su un altro punto: l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili sarà in assoluto la meno costosa (nucleare compreso), pur considerando gli investimenti «molto importanti»  per l’installazione dei nuovi  impianti, adeguamento della rete e dispositivi di stoccaggio (un milione di euro a MW di nuova capacità).

Lo dimostra, dice Di Pascale, il crescente interesse manifestato dai grandi finanziatori  internazionali. Quando il nuovo mercato dell’energia si sarà consolidato, così, avremo  un prezzo dell’energia che potrà assestarsi tra 50 e 60 euro a MWh. Grosso modo la metà dei livelli attuali.

Ma deve aumentare la coscienza ambientale collettiva

A giudizio dell’imprenditore manca invece un interesse proattivo di molte amministrazioni pubbliche che spesso dilatano i tempi delle autorizzazioni. E le stesse comunità locali si mettono di traverso (vedi il caso Sardegna), nonostante  le opere compensative previste su tutti i grandi progetti, la massima attenzione degli sviluppatori al rispetto dei vincoli paesaggistici, le importanti ricadute occupazionali garantite dalla presenza dei maggiori parchi eolici o fotovoltaici. La transizione energetica, in conclusione, passa anche da una maturazione delle coscienza ambientale collettiva.

  • LEGGI anche e guarda il VIDEO: Octopus Energy porterà in Italia la ricarica flessibile

 

Visualizza commenti (97)
  1. Ancora sta storia del nucleare??? E basta dai… il carico di base lo potremo produrre con le centrali che già abbiamo utilizzando biometano, idrogeno verde o se proprio proprio se non bastano piuttosto che col nucleare ancora col metano… Basta con sto balla che il nucleare è complementare alle rinnovabili, il nucleare non lo accendi e spegni quando mancano le rinnovabili, lo accendi e basta e sostituisce le rinnovabili…

  2. caprone manicheo

    Siamo una penisola ad alto rischio sismico, ma cosa stiamo cercando? Una disgrazia?

    E non dimentichiamoci che se nel perfetto Giappone a Fukushima sono riusciti a combinare quello che hanno combinato, figuriamoci in Italia, sarebbe una tragedia.

    E poi le scorie?
    Le mettiamo nel frigo dei sostenitori, spero.

  3. Sono sincero non voglio il nucleare, non tanto per paura di nuove Chernobyl, li’ c’è stato tutto e di più, ma per scorie e strutture radioattive che durano per secoli , ma se devo combattere contro il cambiamento climatico e quindi abbattere i gas serra anche essa potrebbe essere un opzione , il problema? Il tempo che non abbiamo, penso che costruire centrali a fissione aspettando molti anni non sia una grande soluzione Altra storia sarebbero centrali a fusione nucleare, li la storia cambia , una centrale a fissione è una tecnologia del ventesimo secolo , una a fusione del ventunesimo secolo .

    1. COSTI DI INVESTIMENTO
      *per le rinnovabili investimenti sostenuti dai privati

      130 euri KWh capacita’ — ACCUMULI IDROELETTRICI
      200 euri KWh capacita’ — ACCUMULI BESS grandi taglie

      600 euri KW potenza — FTV a terra e Agri-FTV
      1.400 euri KW potenza — EOLICO a terra

      1.500 euri KW pot — FTV su tetti
      2.000 euri KW pot — Agri-FTV tipo evoluto
      2.400 euri KW pot — EOLICO in mare piloni fissi
      3.000 euri KW pot — EOLICO in mare galleggiante
      9.000 euri KW pot — GEOTERMIA profonda

      16.000 euri KW pot — NUCULARE con consegna tra 20 anni
      25.000 euri KW pot — NUCULARE SMR con consegna chissa’

      QUIZ FACILE quale di questi investimenti
      = decarbonizzera’ prima,
      = abbassera i prezzi energia,
      = non svuotera’ le casse pubbliche Italiane gia’ malconcie
      = non produrra’ scorie millenarie radioattive indistruttibili e inseppellibili senza rischio a lungo termine di contamninazione delle faglie idriche
      = non ci rendera’ di nuovo dipendenti da estero

  4. Alessandro D

    Il governo ha già anche preparato un simpatico gingolino per accompagnare “le decisioni che fra pochi istanti conoscerete e che furono acclamate dal Consiglio del Ministri”.

    (sulla musica de “il ritorno del legionario” nota anche come “mamma ritorno ancor nella casetta”)

    Mamma non ti arrabbiar per la bolletta
    col vento e sole non ci farà male.
    Ma per l’Italia bisogna fare in fretta
    senza carbonio, ci serve il nucleare!

  5. Tanti commenti molto interessanti, sarebbe bello che un governo serio commisionasse uno studio anche a più enti in contraddittorio (università, TSO tipo Snam/Terna, ma anche privati come ENI) per valutare scenari ad elevate penetrazione rinnovabile e i costi/benefici di ognuno di essi.

    Alcuni spunti aggiuntivi oltre a quanto già detto:
    – gli accumuli distribuiti, anche a livello domestico, possono avere una ragione di esistere in aiuto al sistema ma non con un poco realistico sistema di controllo centrale, pià semplicemente con l’introduzione di prezzi “dinamici” dell’elettricità anche sul domestico che vanno a regolare sia i consumi (elettrodomestici e sistemi hvac intelligenti che si attivano con prezzi bassi) che la carica/scarica delle batterie con beneficio economico del proprietario
    – come accumulo stagionale si parla pochissimo dell’accumulo termico: se buona parte (quasi metà) dei consumi invernali di energia sono dovuti a riscaldamento perchè usare la preziosa elettricità? Per una casa di adeguata classe energetica “basterebbe” un serbatoio di acqua calda interrato e ben isolato di adeguato volume (circa 30 m3) da caricare in estate con solare termico intorno ai 90°. Per l’industria e il teleriscaldamento batterie “a sabbia” a temperatura più alta (600°) già sperimentate in Finlandia da caricare con l’elettricità in eccesso d’estate. CAPEX per Wh molto più bassi delle batterie, bassi rischi di sicurezza e ambientali, vita utile lunghissima con perdite di prestazioni minime. Altro che idrogeno, ammoniaca et similia, con tutta la loro complessa catena di produzione e approvvigionamento e le enormi perdite nei vari passaggi
    – a qualcuno piacerà meno ma anche il biometano è una risorsa rinnovabile che beneficia dell’infrastruttura di trasporto e stoccaggio gas già esistente, e può essere strategica nei momenti di “dunkelflaute”. Il potenziale in Italia viene stimato a 8 miliardi di mc l’anno, contando che consumiamo 60 mmmc di gas all’anno (in discesa) si tratta di un numero non trascurabile. Vero è che costringerebbe a mantenere attivi impianti a turbogas da usare pochissime ore all’anno
    – gli stessi turbogas, ma anche un ipotetico nucleare, sono/andrebbero sovvenzionati con il poco conosciuto “mercato della capacità” che premia il solo fatto di esistere ed essere pronti a partire, con costi che vanno da 0,1 a 4,5 c€/kWh in bolletta a seconda della fascia oraria

    Tornendo agli scenari costi/benefici che la politica dovrebbe valutare, non vedo mai un discorso su quanti dei CAPEX spesi per nucleare vs. rinnovabili+batterie rimarrebbero sul territorio italiano come forniture locali e forza lavoro. Potrei sbagliare (se qualcuno trova qualche studio ben venga) ma le rinnovabili mi sembrano più labour intensive rispetto al nucleare che ha una grossa componente di materiali prodotti da poche aziende internazionali.

  6. Mix 100% rinnovabili

    e’ diventato facile simularli al computer in dettaglio, usando i dati meteo ora per ora dei 5 anni precedenti, ci sono tanti studi pubblicati e si vede quanto siano mix quasi banali da realizzare, la soluzione piu’ rapida ed economica

    due studi recenti di MIX 100% rinnovabili per Italia

    == Studio Universita’ Roma,
    link a presentazione leggibile anche da non addetti
    https://www.pv-magazine.it/2025/02/17/ricercatori-della-sapienza-costo-dellelettricita-a-52-e-mw-con-solo-rinnovabili-al-2050/

    qui lo studio completo
    https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0360544225003913

    == Studio CNR, qui presentazione leggibile
    https://www.pv-magazine.it/2025/01/30/intervista-ricercatore-cnr-veto-al-fotovoltaico-a-terra-aumenta-costi-di-sistema-del-15-25/

    qui lo studio completo
    https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2666955224000352

    == Mix 100% rinnovabili Italia circa 50 euro a MWh

    costo che ricavano dai calcoli, compresi i costi degli accumuli giornalieri e stagionali (tramite metanizzazione di igrogeno verde)

    in questa figura poi calcolano quanto aumenterebbe di costo l’energia del mix vietando alcune tecnologie

    https://www.pv-magazine.it/wp-content/uploads/sites/14/2025/01/1-s2.0-S2666955224000352-gr55_lrg-1536×785.jpg

    ad esempio fa capire che la metanizzazione, usabile per creare da idrogeno verde accumuli di tipo stagionali non e’indispensabile da avere, e’ solo utile a sfinare il costo complessivo medio dell’energia rispetto ad altre opzioni, es. sovradimensionare leggermente altre componenti del mix

  7. Finalmente leggo un articolo sensato, riportate anche la voce di chi lo dice chiaramente, fare 100% rinnovabile con fonti intermittenti è impensabile, non esiste uno scenario credibile per farlo.
    Gli accumuli chimici non sono efficienti e sono molto costosi, gli accumuli idrici sprecano un sacco di energia e non possono essere fatti ovunque.
    Vedere la Germania, che ha tolto il nucleare per fare 100% rinnovabili con ottimi risultati, ovvero importare dalla Francia, usare lignite, carbone e gas, legandosi mani e piedi alla Russia. Ora pensano che forse tornare al nucleare non sarebbe così male, e se lo fanno dichiarano al mondo che uno scenario 100% rinnovabili non esiste, e magari molti se ne rendono conto.

      1. Dichiarazioni di politici nei programmi elettorali, proprio del partito CDU, che ha ricevuto più voti.
        Quindi ci stanno riflettendo, leggevo un articolo, vediamo se lo trovo, dove si stava valutando se e in quanto tempo le vecchie centrali sono riattivabili

        1. programma 100% rinnovabili in Germania marcia a forte velocita’

          2019
          – 71 TW-h energia annua nucleare
          – 155 TW-h carbone e lignite

          2024
          – 0 nucleare
          – 94 TW-h carbone e lignite

          e la nuova coalizione ha confermato il programma energetico dei verdi, mentre le sparate anti green in campagna elettorale contano come i rutti di un salvino

          con l accordo fatto, hanno raggiunto i due terzi e modificato la loro Costituzione per poter fare debito per le spese di difesa, infrastrutture, e rete elettrica, e nell occasione hanno anche scritto in Costituzione che al 2045 saranno 100% decarbonizzati

          gente seria.. non hanno tempo e soldi da perdere con il nuculare e le sparate dei trollini

          1. Procede benissimo, con in programma la costruzione di nuove centrali a gas visto che 100% rinnovabile non riescono.

          2. Leonardo (R)

            Diciamola bene però: sono 10 GW di nuove centrali a gas “hydrogen ready” che servono a raggiungere l’obiettivo 80% di produzione da rinnovabili.
            Come lo dice lei non è corretto! 🤷

          3. Leonardo (R)

            Dimenticavo, servono oltre a raggiungere 80% a consentire lo switch-off di quelle a carbone.

          4. Sono a gas, l’idrogeno non è una fonte energetica, ma un vettore.
            Pronto a scommettere che andranno sempre a gas, l’idrogeno verde costa un ordine di grandezza in più di quello ricavato da steam reforming, quindi non ha nemmeno senso parlarne al momento.

          5. Leonardo (R)

            Sì sì anche io non ho molta fiducia sull’idrogeno. Al contrario se l’obiettivo è aumentare le rinnovabili fino a quote molto vicine al 100%, si potrebbe pensare di alimentarle a biogas.
            Certo con un capacity factor molto basso si tratterebbe di impianti da incentivare per restare aperti…

          6. ogni settimana Matteo/Alexander ripubblica le stesse bufale, e riceve le stesse risposte, che finge di non capire

            le centrali a gas in Germania aumentano la Potenza nominale ma prima sostituiscono quelle a carbone e poi progressivamente diminuiscono le ore annue di utilizzo

            prima le centrali fossili facevano una grossa parte del carico elettrico, mentre ora che crescono le rinnovabili, le centrali verranno usate sempre meno anno su anno, cambia la loro funzione, diventano il back-up flessibile del sistema, come generatori di sostegno facilmente accendibili e rapidamente modulabili e spegnibili

            sono predisposte per passare a idrogeno verde (che per usi statici costa e costera’ abbastanza poco, mentre costa molto se va trasportato fuori sede e travasato per uso su autotrazione) o a biogas come dice Leonardo

            la funzione di generatore di sostegno, e’ il famoso accumulo stagionale, viene svolta dalle centrali turbogas, ma alimentate da ‘carburante’ verde, stoccaggio chimico,
            esempio 15 TWh annui di energia stoccata, 2% del mix,
            ciclati (caricari e scaricati) 1 o 2 volte all’anno

            mentre batterie BESS e accumuli idroelettrici svolgono la funzione di accumuli giornalieri e settimanali, stoccaggio elettrochimico e idraulico, esempio 400 GWh di capacita’ di stoccaggio, questi ciclati spesso, esempio 300 volte all anno

    1. commento spazzatura, tecnica della montagna di m., cioe’ tanti slogan falsi condensati.. di solito account Matteo pubblica poco dopo account Alexander

      1. E niente, nemmeno davanti alla realtà capite le cose, sempre a pensare di fare tutto con 4 pannelli.
        Illudetevi, e rimanete nel mondo delle favole, 100% FER non funzionerà né ora né mai.

        1. ogni mix e’ possibile, anche fieno e criceti, o nuculare e catrame, ma bisogna vedere se ti costano un rene in impianti, spese e scorie

          mix 100% rinnovabili costano poco, si fanno prima, creano piu’ lavoro locale, comportano meno casini e scorie, sono l’evoluzione ovvia

          tante altre nazioni saranno 100% rinnovabil gia’ al 2035, e secondo me tutte al 2050, tranne forse la Russia petrol/nucleare arretrata

          110% Norvegia
          92% Austria
          85% Svizzera
          ..nb. dismette il nuculare e vuole 100% rinnovabili
          78% Danimarca
          66% Portogallo
          62% Spagna
          ..nb. dismette il nuculare e vuole 100% rinnovabili
          55% Germania
          ..nb. dismette il nuculare e vuole 100% rinnovabili

          MAPPA QUOTA RINNOVABILI PAESI EUROPA
          https://www.energy-charts.info/charts/renewable_share_map/chart.htm?l=it&c=EU&interval=year&year=2024

    2. Mi sa dire dov’è che ci sono progetti di nuove centrali nucleari volute e FINANZIATE da investitori privati almeno al 75%? Nel frattempo continuo a leggere di progetti di nuove rinnovabili dove i PRIVATI ci mettono il 100%.

      1. Microsoft è interessata a far ripartire una centrale nucleare, per dire.
        Di progetti FER 100% dei privati non ne conosco nemmeno uno, tutti sono incentivati, quindi non sono investimenti 100% privati. E poi non capisco, perché possiamo incentivare il FTV e non il nucleare?

        1. Leonardo (R)

          Bella domanda, in effetti apparentemente non ci sarebbe differenza.
          In realtà la ragione principale è che le fonti rinnovabili hanno dimostrato di poter migliorare la curva dei prezzi (in discesa) mentre il nucleare ha seguito nel tempo la traiettoria opposta ovvero è diventato sempre più costoso e complicato nella gestione e restano gli annosi problemi dei costi di decommisioning che insistono anche dopo che gli impianti hanno smesso di produrre energia elettrica con l’effetto deleterio di far pagare alla collettività costi per benefici ottenuti nel passato (non è un problema di poco conto) oltre al rischio di incidenti con impatti economici importanti per la collettività e nei casi peggiori impatti devastanti sulle popolazioni e gli ecosistemi vicini agli impianti come purtroppo abbiamo potuto appurare con l’ultimo incidente di Fukushima.
          Quindi meglio incentivare le tecnologie che hanno prospettive di poter reggersi sulle proprie gambe in futuro piuttosto che altre.
          Inoltre non è vero che il nucleare non sia incentivato: molti denari sono spesi in ricerca di forme di produzione di energia da nucleare potenzialmente promettenti, ad esempio il progetto ITER con l’obiettivo di sviluppare un reattore a fusione è un progetto molto interessante e ambizioso e che costa ai governi molti soldi, ma è giusto provare a sviluppare tecnologie più pulite e promettenti anche quando gli obiettivi sono molto ambiziosi e lontani nel tempo.

          1. Fukushima il problema non è stata la centrale che ha causato 0 morti, ma il terremoto con il conseguente maremoto, che ne ha causati 20000. La centrale era molto vecchia, un’altra centrale più vicina al sisma/maremoto non ha avuto problemi, si è spenta e nessuno ne ha parlato. Inoltre il problema non è stata in sè la centrale che si è correttamente spenta, ma la mancanza del sistema di raffreddamento.
            Le rinnovabili hanno prezzi in discesa, ma hanno un problema, l’intermittenza, e questa gestione ha costi enormi, e al momento senza soluzione. Il nucleare pur essendo costoso livella i prezzi.
            Ah il decomissioning si paga nel tempo, ogni centrale durante la vita operativa accantona una parte degli incassi per la futura dismissione, quindi non pesa su nessuno.

          2. Leonardo (R)

            Un mio maestro una volta mi disse: “Alla fine vedrai che diranno che Gesù è morto di raffreddore”.

          3. Le fonti ufficiali riportano 0 morti per la centrale, fine.
            I costi? Altissimi, ma infimi nel contesto generale, ancora non capite che il disastro non è stata la centrale, ma il maremoto.

        2. FTV ed Eolico utility (grandi taglie) sono investimenti 100% PRIVATI, non hanno incentivi per le installazioni

          — una parte partecipa alle aste pubbliche del GSE
          ottenendo contratti ventennali a prezzo circa fisso tra 70 e 80 euro a MWh, 7 o 8 cents a KWh…in Spagna, con piu’ impianti autorizzati, le tariffe scendono a 30 o 40 euri a MWh

          prezzo minore del nostro PUN medio 108 euri al MWh,
          tariffa 70 euri a MWh ci fa risparmiare rispetto ad altre fonti di energia, viene chiamata incentivo per motivi storici, ma non e’ una sovvenzione, e’ un risparmio

          sarebbe una sovvenzione se fosse 200 euri al MWh come sarebbe per un fantozziano nuculare di nuova costruzione

          — una parte dei progetti non partecipa alle aste pubbliche,
          e vende energia alle aziende, tramite i contratti pluriennali PPA, a prezzi circa 50 euri al KWh.. di nuovo prezzi bassi rispetto al Pun

          — una parte dei progetti non partecipa alle aste pubbliche,
          e vende energia in borsa energia, al mercato chiamato Del Giorno Prima, alla tariffa che varia ora per ora risultante dalle contrattazioni al prezzo dell’unita’ marginale

  8. Mha, sono perplesso,
    sicuramente ottimo commerciale e manager,
    ma non un ingegnere, anzi forse non ha competenze nemmeno tecniche sugli impianti

    secondo me errori madornali nelle risposte (vedi qui sotto) con almeno la attenuante di non essersi qualificato come ‘espertone’ ma aver usato formule vaghe e dubitative

    o forse le cose le sa, ma di proposito preferisce dare una strizzata d’occhio alla propaganda nuculare del governo,
    per ingraziarseli e non avere guai con le autorizzazioni al MASE per i propri progetti FER e ACCUMULI,

    il dubbio che sia una tecnica di diplomazia commerciale mi viene perche’ le stesse dichiarazioni le ha rilasciate anche su altri giornali ad alta visibilita’

    — segnalo che —

    1) non ha distinto il prezzo di sole spese di gestione ordinaria del nuculare (a spanne 40-60 in america, 50-70 euri al MWh in europa) con il prezzo totale del nuculare,

    che invece e’ calcolato tre volte piu’alto in caso di realizzazione di nuovo impianto (180-230 euri al MWh) se le spese di costruzione e di smantellamento e gestione scorie non vengono mollate allo Stato

    2) ha espresso i prezzi degli accumuli in funzione della potenza invece che della capacita’.. questi confonde i non addetti, e anche non fitta bene i dati

    il prezzo di un BESS vedo dipende soprattutto dalla capacita’, cioe’ la quantita di batterie, poi c.e’ una correzione minore al prezzo dovuta a quanta potenza si vuole avere nell’elettronica associata

    in italia per un grande parco BESS con capacita 1 GWh e potenza 0,250 GW, per questa proporzione credo dovremmo al momento essere a circa

    0,2 milioni a MWh capacita’
    0,8 milioni a MW potenza (simile a cifra nell intervista)

    PS. nuculare costa 16 milioni a MW potenza,
    anche 25 milioni stima in caso di reattori piccoli SMR

    3) discesa di costo dei BESS negli ultimi due anni a me pareva ben superiore al 20%.. e guardando all estero si vedono scenari ancora piu’ rapidi, in Asia le tre ultime grosse aste sono scese a prezzi 0,065 milioni a MWh di BESS installato

    forse chiedere i prezzi a chi realizza i progetti non porta a buone risposte, tra necessita’ di diplomazia e riservatezza

    gia visto quando chiesero all associazione per eolico galleggiante quale secondo loro dovesse essere la tariffa per il loro kwh da inserire come inzio asta nei decreti FER, inutile dire che furono abbastanza larghi

  9. Nello Roscini

    Io credo che gli accumuli di rete ,
    saranno nel giro di qualche decennio o molto prima ;
    saranno de facto accumuli PRIVATI

    la Cina già vende celle agli ioni sodio,
    oggi costose solo a causa della supply chain e la produzione non rodata

    ma ,già oggi è comune per un privato collegare 15kWh di batteria stazionaria all’impianto fotovoltaico ..
    in un paio di lustri non mi stupirei che ci fossero attaccati 150kWh
    magari qualche MWh in imprese artigianali e piccole industrie
    batterie che si caricheranno non solo da rinnovabili locali , se disponibili
    ma anche dalla rete negli orari in cui l’energia costa meno

    in sintesi ,
    di questo passo ..
    salvo conflitti con la Cina , il nuculare in Europa non sarà più necessario
    e addirittura il baseload idroelettrico potrebbe essere sufficente

    se pensate che una famiglia tipo di 3 persone consuma 8kWh
    oggi impegna 3kW di potenza , su cui si calcola il baseload
    con la batteria stazionaria “personale” futuribile di cui sopra impegnerebbe mediamente meno di 350W

    meglio di così ..
    my 2 cent di futuro a 10 anni non 30 ne tantomeno a 100

    1. Si ma 150 kwh privati che tasso di riempimento avrebbero?
      Io con 11 kwp sul tetto, quando va benissimo d’estate arrivo a produrre 75 kwh.

      Per me la soluzione è smettere di ragionare in termini individuali (mi metto 1 mwh!!!! e mi isolo dal mondooooo!!!) e iniziare a spingere forte sulla condivizione. L’accumulo migliore della mia produzione in eccesso è il mio vicino, che magari è una fabbrica e consuma solo di giorno. Le CER sono nate esattamente per ottimizzare l’autoconsumo.

      Per il resto, gli accumuli hanno senso se sono utility-scale.

      1. Nello Roscini

        io parlo di powerwall “domestici” a disposizione della rete
        con o senza fotovoltaico ;
        in pratica la loro ricarica sarà il gestore di rete stabilirla , quando a lui costerà meno e a cascata converrà anche all’utente finale

        i primi esperimenti sul campo sono già stati fatti , con Tesla powerwall
        e la sua “Tesla Virtual Power Plant”

        io non credo nel V2G l’accumulo bidirezionale ha un senso se le potenze e l’energia accumulata è importante
        altrimenti ci sono troppi sprechi

        un condominio con decine di appartamenti e qualche megawattora in cantina è uno scenario plausibile

        la riduzione dei costi grazie alle economie di scala , aumento della sicurezza , facilità di intstallazione degli accumuli chimici farà il resto

        i 3 mesi invernali , sono,erano il problema
        si pensava fino a ieri che servisse un accumulo stagionale
        ma con quello che costa il fotovoltaico grazie sempre alle economie di scala ,
        oggi è conveniente metterlo anche dove produce pochissimo ,
        senza orientamento e angolazione favorevole
        pur di catturare quei famosi 8 kWh giornalieri per famiglia
        un po di microeolico , micro idroelettrico
        e l’accumulo di biogas da fogne e rifiuti , da bruciare in inverno

        e SPERIAMO in una classe politica regionale votata alla collaborazione
        compagnie elettriche su scala nazionale o al massimo divise in quattro macro aree delimitate dalla geografia della penisola e delle isole
        lo scambio di energia tra regioni sarà fondamentale e relativamente “semplice” per arrivare a 100 % rinnovabili

        ma su questa ultima parte ci sono gli iteressi trasversali della politica
        “marrone” di questo paese

        a meno che , qualcuno gli ricordi in maniera energica
        che certa politica i cittadini contribuenti preferirebbero sostituirla con dei semplici nani da giardino in gesso
        senza dovergli pagare lo stipendio e i benefits

        1. Over installare fotovoltaico non ha senso, solo uno spreco economico, e si fa solo se paga lo stato, un privato non metterà mai più di quanto è economicamente mettere a meno che non paghi un altro.
          Ah io consumo mediamente 30kwh in inverno, altro che 8, e penso che sempre più persone avranno consumi alti visto che le case sono sempre più elettriche. Per produrre quell’energia in inverno con un fotovoltaico dovrei prendere il tetto mio, del vicino, del tizio di fronte e forse non basta.

          1. ..solito trollone..

            FTV domestico costicchia, costa 3 volte rispetto a FTV utility, ma in confronto al nuculare, anche il FTV domestico sembra a prezzo regalo, e anche comprese batterie

            anzi sarebbe un costo infinitesimo rispetto a un reattore nuculare di taglia domestica, se vogliamo confrontare impianti di taglia domestica

          2. Nello Roscini

            i pannelli costano talmente poco , che può essere conveniente usarli alche per poche ore
            a sud Est ad esempio , all’alba

            comunque io non parlo solo di privati;
            come ho detto decine di volte su questa e altre testate
            ci sono i terreni marginali di strade autostrade e ferrovie
            aoltre alle leggendarie piste ciclabili coperte Koreane

            https://www.youtube.com/watch?v=bh5H2B-1MzU

            oggi costerebbero una cifra irrisoria di pannelli
            quello che costa sono le strutture per montarli

            personalemte punterei a strutture prefabbricate in calcestruzzo
            fatte con i laterizi ricilati di aree urbane fatiscenti demolite

          3. Vabbé sto fotovoltaico che costa pochissimo, immagino tutti abbiate messo decine di pannelli praticamente regalati a casa senza chiedere incentivi, costano così poco che non serve.
            Costano talmente poco che abbiamo speso miliardi per finanziare FTV ed eolico.

          4. Nello Roscini

            @matteo
            io si ,
            sto per espandere il mio impianto esistente
            anch’esso fatto senza incentivi
            anzi ho pagato 900 eur al comune per realizzare una tettoia fotovoltaica per l’auto
            recentemente ho pagato 3kW di pannelli bifacciali circa 900 eur compresi i profili di allumino e la bulloneria per montarli
            solo i pannelli costano meno di 500 euro se ve li andate a prendere da soli in qualsiasi brico

            le pergole fotovoltaiche sono in edilizia libera ,
            se non siete in aree archeologiche o soggette a vincoli paesaggistici
            sapevatelo

            FLTF
            Fronte di leberazione della tettoia fotovoltaica

          5. Marco Rossi

            @nello si ma Matteo aspetta che al Brico si possa comprare una latta di plutonio da bruciare a casa, non i pannelli.

            Fortuna che lui e tutta la cricca degli azzeccagarbugli dell’atomo sono si fastidiosi, ma compaiono solo a ondate quando si parla di nucleare. Basta parlare d’altro, con le FER gli argomenti non mancano.

          6. @Nello Rossini
            Il tuo investimento in ulteriori pannelli in quanto si ripaga? Lo hai fatto per reale vantaggio economico o per sfizio personale?
            Io parlo soprattutto di chi installa per vendere, grandi impianti che servono, chi installerebbe pale eoliche e pannelli sapendo che quando ci sarà tanto sole nessuno vorrà la sua energia in eccesso e la dovrà regalare?
            Lo farà solo se incentivato, come successo a casa.

          7. Nello Roscini

            @Matteo ,
            la risposta alla tue domanda la trovi su articoli di vaielettrico
            anche recenti
            “Confindustria vuole il nucleare ma poi investe nelle rinnovabili”

            e su studi di fattibilità di mezzo mondo che oramai dicono
            che dal 2019 , le rinnovabili installate sono redditizie anche senza incentivi rispetto a qualsiasi altra fonte fossile

            grazie alle economie di scala
            nel 2019 il prezzo del Watt fotovoltaico installato
            era ridotto del 90 percendo rispetto a solo 10 anni prima

            il prezzo per Watt è passato dai 100 dollari del 1975 (invenzione della cella fotovoltaica )
            a meno di 5 CENT per Watt del 2019
            oggi si stima sia inferiore a 2 cent per Watt

            https://www.youtube.com/watch?v=V8Vtb0bn30M

            sono un paio di anni che qualcuno dice siamo arrivati al prezzo , che non può più scendere ..
            eppure continua a scendere lo stesso

            i pannelli sono diventati più ingombranti e la produzione automatizzata ha compresso ulteriormente i prezzi

            i moduli bifacciali permettono di recuperare punti percentuale di energia anche da sotto i pannelli , sulle pensiline e nell’agrivoltaico

            in Francia , hanno messo l’opbbligo di coprire i parcheggi
            di aziende,uffici e centri commerciali

            con il fotovoltaico !

            fonte AI Overview

            “In Francia è obbligatorio installare pannelli solari nei parcheggi di superficie superiore a 1.500 metri quadrati. Il decreto n. 2024-1023, pubblicato il 13 novembre 2024, stabilisce le scadenze e le sanzioni in caso di mancata conformità

            Scadenze

            I parcheggi con superficie superiore a 10.000 metri quadrati dovranno adeguarsi entro il 1° luglio 2026
            I parcheggi compresi tra 1.500 metri quadrati e 10.000 metri quadrati avranno tempo fino al 1° luglio 2028

            Sanzioni

            In caso di mancato rispetto del vincolo, sono previste multe annuali fino a 40.000 euro, fino alla risoluzione”

            -_-

          8. I prezzi dei pannelli continuano a scendere, ma per installare si chiedono gli incentivi, altrimenti i privati non ci investono, perché questa è la realtà, le installazioni sono tutte incentivate.
            Poi del costo del singolo KWH mi interessa relativamente, a me interessa quanto pago in bolletta, e posso nettamente vedere che in Italia i prezzi sono tra i più alti d’Europa, la Germania che punta un 100% rinnovabili ha avuto un incremento dei prezzi dell’energia tanto da mettere in difficoltà l’industria, mentre la Francia con il cattivo nuke ha prezzi più bassi di tutti.
            Verissimo che l’energia generata da FER costa poco, ma costa tanto stabilizzare la produzione, e questo va a finire nei costi di rete, non nei costi di generazione. Inoltre essendo la generazione distribuita costano i cavi per collegare gli impianti, e visto che teoricamente conviene installare al sud ma l’energia mi serve principalmente al nord devo portarla in qualche modo.
            Ripeto, il costo di generazione per il consumatore è relativo, mi interessa il prezzo in bolletta, comprensivo di tutti i costi.

          9. Leonardo (R)

            I prezzi in bolletta non raccontano tutta la storia: in Francia il nucleare è sovvenzionato al punto che lo Stato ha dovuto nazionalizzare EDF perché a continuare a vendere sotto costo non avrebbe retto finanziariamente, noi in bolletta paghiamo ancora troppa produzione col gas che è diventata cara come il sale e gli incentivi alle rinnovabili, ovvero gli incentivi per i pannelli alla fine li pagano i consumatori.
            D’altra parte quando proviamo a ridurre il gas e fare più eolico si aizzano le comunità locali in modo da avere la scusa buona per fare le moratorie.
            Se faccio la tara a quanto convengano le rinnovabili usando come parametro le opposizioni politiche e mediatiche che le osteggiano posso facilmente arrivare alla conclusione che sono talmente vantaggiose da fare una paura folle all’industria fossile…

          10. Nello Roscini

            Le interessa ol prezzo della bolletta ??
            allora non ragioni come un bambino viziato che vuole quello che vuole ma non sa nemmeno quello che vuole ..
            i numeri sono stati detti mille volte in queste pagine
            li ripeterò per lei e per qualcuno che passa di qua per caso,
            non credo che sia lei

            2024
            la bolletta elettrica più cara d’Europa ce l’ha l’italia

            https://www.energy-charts.info/charts/price_average_map/chart.htm?l=it&c=DE&interval=year&year=2024

            Italia supera i 100 eur a megawatt Ora
            Germania 78,51 eur a megawatt Ora
            Spagna 63,04 EUR/MWh
            Portogallo 63,46 EUR/MWh

            https://www.energy-charts.info/charts/renewable_share_map/chart.htm?l=it&c=DE&year=2024&interval=year

            queste sono le percentuali di energia elettrica consumata da rinnovabili

            Italia 7,6
            Germania 47,7
            Spagna 62,0
            Portogallo 76,2

            se non riesce a mettere in relazione questi due dati elementari..
            non sono io quello che la può aiutare

            le serve “uno bravo”

            se sei sotto i 15 anni ti posso capire ,
            devi ancora imparare i concetti basilare di finanza e ammortamenti
            le rinnovabili hanno piani di ammortamento trentennale oramai
            se un impianto fotovoltaico nel 2009 costava 100
            e ora costa 10
            provi a immaginare perchè i paesi alla nostra latitudine con nucleare o senza investono massicciamente in rinnovabili

            meno dell’ammortamento di una centrale a carbone ..
            meno dell’ammortamento di una centrale a gas ..

            -_-

            se prova a replicare con
            “la germania non è un buon esempio ..”
            la mia risposta definitiva
            senza ritorno
            per tutti i social del globo terraqueo e del sistema solare
            è ..
            bimbominkia !!!

          11. Rivolgo a lei lo stesso invito rivolto a R.S. e prima ancora a Matteo: basta così. Aggiungo che il dato sulla quota di rinnovabili in Italia è del tutto sballato. Anche stando al citato studio di Energy-Charge il dato corretto è 38,5%. I dati Terna sono migliori: 42,8% nel 2024

    2. Leonardo (R)

      Concordo. Anche se sembra impossibile oggi, probabilmente siamo diretti verso un’epoca di abbondanza. Difficile dire se ci sarà spazio per il nucleare, a meno che non ci siano miglioramenti al momento non prevedibili al momento.

    3. La vedo utopistica, ti faccio il mio esempio, in inverno importo circa 2000kwh, nel periodo che va grossomodo da ottobre a marzo. Dovrei in pratica avere in casa qualcosa come 2200kwh di batterie, se non di più, visto che probabilmente i miei consumi potrebbero nel tempo aumentare. Ci vedo un pò di problemi: costo, spazio, gestione. Poi per fare un ciclo di carica/scarica all’anno, quanto mi verrebbe a costare ogni kwh che esce da quelle batterie? Ah ho già un fotovoltaico con accumulo, ma in inverno la produzione è bassa, e non posso ampliare di molto i pannelli installati, il tetto è quasi pieno

      1. Eh???? Non carichi mica la BESS una sola volta a inizio inverno per poi scaricarla nei mesi successivi, si ricarica parzialmente ogni giorno…. forse una BESS che regge una settimana intera può bastare, e oltre c’è sempre lo scambio con altre località, non è nuvoloso ovunque nello stesso momento, e non c’è solo il fotovoltaico.

        Certo che se partiamo da queste falle logiche ovvio poi che il nucleare “pare” conveniente.

        1. Non hai capito, nonostante io abbia un accumulo e un fotovoltaico che per tutto l’inverno apporta energia devo comunque importare 2000kwh. E ho un campo ftv da 9kw, non minuscolo.
          In questo scenario dovrei avere un accumulo da 2000kwh almeno che a settembre sia al 100%, e fa da cuscinetto per tutta la scarsa produzione invernale del FTV.
          E non ho capito da quali altri pannelli dovrei approvigionarmi, per tutto l’inverno qualunque FTV produce poco/nulla. E l’alternativa eolico in pianura padana è inutile, e comunque non è detto ci sia vento quando è inverno, nemmeno in zone dove il vento solitamente c’è.

          1. Leonardo (R)

            Ah l’autarchia, in passato c’era uno che voleva fare l’autartico ma non è finita bene.

          2. Edwin Abbott

            Nel 2025, 2 MWh (=2000 kWh) costano 350 mila euro.

            “Ovviamente” non convengono, perché non rientri in 15 anni della spesa.

            Ma 20 anni fa le auto elettriche non esistevano e non facevano le TV da 100 pollici.

        2. Edwin Abbott

          Oggi è “normale” mettere un accumulo insieme al fotovoltaico, per fare “andare a sole” la casa anche di notte.

          15 anni fa non si parlava di accumulo di energia, perché, pur essendoci la tecnologia, i costi erano improponibili.

          Oggi è “normale” mettere un fotovoltaico da 3-6-10-15 kWp per fare “andare a sole” la casa di giorno.

          30 anni fa non si parlava di fotovoltaico, perché, pur essendoci la tecnologia, i costi erano improponibili.

          Non si tratta di autarchia: si tratta di tecnologia, costi e benefici.

          Se, nel 2035, una batteria residenziale da 2-3 MWh dovesse avere un costo “accettabile” per farmi passare, non solo la notte, ma l’inverno “a sole”, non dovrei metterla perché farebbe di me un autarchico?

          Quindi possedere il frigorifero e addirittura il congelatore (!), anziché andare alla ghiacciaia a comperare ogni due giorni un blocco di ghiaccio fa di me un autarchico?

          1. Leonardo (R)

            Ma soprattutto, a chi conviene dirti che non conviene? Rasoio di Occam: a chi quell’energia non accumulata vuole ritirarla per venderla a qualcun altro e poi di notte rivendertela, magari prodotta da fonti fossili…

    4. Un ricercatore in una intervista recente stima che ci saranno grosse quote di energia al prezzo quasi simbolico di 10 euro al MWh, 1 cents al kwh, al Sud Italia, in un distretto che abbia sia FTV che Eolico, portando allo sviluppo in loco anche della filiera dell idrogeno verde, ammoniaca, metanolo, DME, metano verdi

      ad es. in Sicilia al posto della mega raffineria di petrolio attuale

      la vedo malissimo per le vecchie filiere fossili o nuculari, chi le avra’ ancora ne accollera’ i debiti allo Stato, in tal caso allora la vedo male invece per noi cittadini

  10. Alexander Kozlov

    D’accordissimo parola per parola con l’A.D. di Altea Green Power, che anche dal video Youtube mi è sembrato molto in gamba 💪

    Spero di rivederlo su VaiElettrico in futuro ⚡

    1. Di formazione e’ un commerciale, se ho capito bene come titolo di studi ha liceo privato aziendale

      non credo si interessi di leggere gli studi dei mix energia o delle previsioni di costi futuri

      sui vari giornali vedo ripete alcune delle bufale sul nucelare del governo, mi chiedo se non sia una tecnica diplomatica di sopravvivenza

      per non avere grane con le autorizzazioni al MASE, dove molti progetti FER vengono stoppati o tenuti fermi molti anni, e tra pochi mesi ci sara’ anche la prima asta pubblica per gli accumuli

      al MASE per la commissione VIA sono appena stati nominati molti membri nuovi, non piu’ ingengneri, ma personalita’ in odore di fedelta’politica.. serviva per far passare il progetto del Ponte sullo stretto, ma non promette bene nemmeno per i progetti FER

      Ora puoi fare la tua battuta trollina sui complottismi.. mi raccomando non deludermi che ci tengo

  11. Io lo avrei detto diversamente, ossia 1/3 del carico deve essere a generazione stabile.
    Quindi nucleare, idroelettrico, geotermico, mescolati a piacere.

    Il resto EO, FV ed accumuli di varia origine e natura.

    Secondo me meglio come formula.

    1. secondo me accumuli vanno conteggiati come generazione stabile, anzi di piu’, energia a richiesta

      e aggiungo agli stabili anche questi contributi, li metto in ordine di quantita’ di energia annua per il caso Italia

      – calore aggiunto dalle Pompe di calore
      – Biomasse
      – Idroelettrico
      – Biogas
      – teleriscaldamento da calore industrie
      – Geotermico
      – inceneritori e bioenergie

      come jolli ci sono poi
      – scambi energia con estero
      – accumuli stagionali

      gli accumuli stagionali per la generazione elettrica forse non saranno indispensabili per chiudere un mix 100% rinnovabili, a me sembra che ogni anno che passa le simulazioni li limano sempre piu’, gia’ siamo scesi a ipotesi di 5-15 TWh annui di accumuli stagionale per mix di 800 TWh lordi annui di Fer

      ma potrebbero essere economicamente convenienti per dare maggiore flessibilita’, anche perche’ il costo fisso degli impianti e della filiera per fare idrogeno verde, ammoniaca, metanolo, DME, metano verdi lo avremo comunque per la necessita’ di creare i carburanti per navi, aerei e per alcuni settori industria

      poi per carita’ si puo’ fare tutto con i mix energetici, nessun mix e’ impossibile

      si potrebbe persino metterci del nuculare fuori tempo massimo, quando gli altri scelgono di dismetterlo, ma andrebbero fatte valutazioni di quanto costano le varie ozioni e cosa implicano come tempistiche, dipendenza da estero, rischi, esternalita’ (scorie indistruttibili in eredita’)

  12. Dominutti Mauro

    “un po di nucleare” e dove lo mettiamo? stiamo passando ad una generazione di energia distribuita, parliamo di smart grid, di sicuro dobbiamo rivedere la distribuzione perchè ci sono a tuttoggi centrali termiche che nel picco di solare funzionano come carichi, mi piacerebbe sentire il gestore della rete “che paghiamo con le nostre tasse” parlare di ristrutturazione, si se ne parla ma da vent’anni non s’e’ fatto nulla. Quando avremo auto che si ricaricano in 5 minuti, con le tecnologie attuali ci servirebbero cavi grossi e rigidi come pali della luce forse il battery swap dei cinesi che sono avanti a noi di decenni, permetterebbe la ricarica dei veicoli elettrici e la ridistribuzione in rete dell’energia quando quella solare/eolica viene meno, il tutto in una rete smart grid ben bilanciata.

    1. in Europa abbiamo già i francesi ancora molto impostati sulle centrali nucleari..
      con lo sviluppo delle reti potrebbero continuare ad esser loro a garantire la stabilità necessaria visto che in altre nazioni han scelto di abbandonare/ridurre (come la Germania) o puntare su F.E.R.

      l’Italia partecipa in vari modi ai progetti di sviluppo del nucleare… non è affatto necessario che sia localizzato sul nostro territorio anche l’eventuale reattore (AMR/SMR o a Fusione ). Oltretutto noi siamo campioni mondiali di raddoppio costi effettivi di progetto… e già altri han dimostrato che gli ultimi impianti son costati almeno il doppio del preventivato.. tradotto “in italiano” sarebbe almeno 4 volte di più delle cifre a bilancio 😂

      1. Bello dipendere sempre dagli altri che stanno facendo soldoni a venderci energia.
        Il giorno che la Francia ha un problema o necessita di più energia per qualche motivo indovina chi resta al buio.

        1. Infatti invito sempre tutti (provati cittadini, enti ed aziende..) a farsi il proprio impianto fotovoltaico.. e cercare sempre di essere autonomi e resilienti .
          Il nucleare (visto che certi materiali li “trattano” solo USA, Cina e Russia) è veramente l’ ultimo dei sistemi autarchici.

          1. Non tutti possono, chi vive in condominio ha una porzione di tetto ridicola, non conviene. Chi ha la possibilità certo lo deve fare, lo sostengo pure io.
            Per il nucleare non so quali materiali trattino solo USA, Russia e Cina, visto che la centrale la puoi costruire con EDF (Francia), che usa anche materiali italiani, l’uranio lo ha il Canada, la Namibia, l’Australia, il Kazakistan. L’arricchimento lo facevano principalmente i russi, ma ora i francesi hanno migliorato la filiera e lo stanno facendo loro al posto dei russi.
            Invece i pannelli vengono quasi esclusivamente dalla Cina, quello si ti lega mani e piedi a un paese non proprio democratico.

          2. Matteo.. alle C.E.R. si può iscrivere anche (anzi.. soprattutto! ) chi non può mettere FV proprio e vive in condominio.

            Per i pannelli.. li facciamo anche in Europa e pure in Italia (Sicilia e Veneto) e sono producibili anche con materiali reperibili.

            Purtroppo non si può più fare gli schizzinosi sulla democrazia degli altri paesi visto come sta andando anche in Europa e..in Italia

          3. Le CER non sono come avere i pannelli sul tetto, e non è detto siano convenienti e realizzabili sempre.
            I pannelli li facciamo anche qui, inezie rispetto a quello che avviene in Cina, per non parlare di tutti gli altri componenti necessari, batterie e inverter.
            Sul discorso democrazia in Europa sorvoliamo, non entriamo in questo discorso che so già dove vuoi andare a parare.

          4. E quindi?
            Quali proposte molto intelligenti hai da fare?
            Se hai soluzioni.. proponi..

    2. Beh i posti per fare delle centrali nucleari volendo li abbiamo, ci sono state centrali in passato in Italia, quindi quei posti sono adatti, e ne avevamo altre in progetto, sapevamo anche dove farle, quindi anche quei siti sono adatti.

    3. “Quando avremo auto che si ricaricano in 5 minuti, con le tecnologie attuali ci servirebbero cavi grossi e rigidi come pali della luce”
      peccato che la ricarica a livelli anche più potenti di quelli che citi, come il MegaWatt Charging, non richieda cavi ne grossi ne rigidi come pali della luce, benvenuto alla realtà
      PS era il 2022, siamo nel 2025:
      https://www.youtube.com/watch?v=NlHuok6h50E&t=60s

  13. Sono sempre sorpreso da come nessuno, abche del settore rinnovabili, citi mai la geotermia come una delle tecnologie più promettenti, soprattutto per stabilità di rendimento.

    1. Infatti parlano sempre solo di fotovoltaico ed eolico, ma non sono le uniche fonti green. C’è la geotermia, c’è la possibilità di sfruttare il moto ondoso e probabilmente anche altri fonti. Oltre che l’eolico offshore è più stabile

    2. In Italia il quadro normativo/autorizzativo per la Geotermia se ho capito e’ una rogna di dimensioni bibliche.. a partire dal fatto che e’ equiparato ad aprire una minera

      penso che scoraggi le iniziative dei medi e dei piccoli, al limite parte qualche potenziamento forse fatta da ENEL, con le spalle grosse, ma con altre priorita’ in testa

      peccato perche’ pare che con gli avanzamenti tecnici oggi la geotermia profonda sarebbe piu facile e meno costosa di un tempo..

      forse servirebbe uno sforzo politico, per far revisionare le normative e anche la struttura degli incentivi, piu che le tariffe previste per gli impianti che arrivano alla realizzazione, le tariffe sembrano gia abbastanza generose

  14. In Italia abbiamo 8000km di coste disponibili per piazzare impianti eolici off-shore galleggianti (ancorati anche a fondali profondi)
    (https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/energia_energie/2025/03/27/aero-gia-approvati-4-progetti-di-eolico-offshore-per-22-gw_940ea755-d5b8-4129-9509-86c39ffc82bb.html)

    In Italia abbiamo un potenziale enorme per sfruttare (e proteggere) le indispensabili risorse idriche come accumuli per usi agricoli/allevamento/industrie/riserve per città/protezione da alluvioni posizionandoci sopra FV Galleggiante
    (https://www.ilsole24ore.com/art/fotovoltaico-galleggiante-italia-potenziale-25-gw-AGDsIijD)

    In Italia abbiamo ancora da iniziare a dispiegare pienamente un piano di accumuli BESS sia a livello centrali, distretti industriali e commerciali fino ad agevolare concretamente chi ha fotovoltaico domestico per aumentare enormemente le potenzialità di accumulo nazionale.
    La Cina ci surclasserà tutti visto che, oltre ad un nuovo Fondo Sovrano per l’Energia Rinnovabile sta lanciando anche un grande progetto per utilizzare l’enorme quantità di auto NEV (con Batteria -BEV/PlugIn) all’uso in modalità V2G/V2G
    (https://www.reuters.com/business/autos-transportation/china-launch-grid-connected-car-projects-balance-power-supply-2025-04-02/ )

    In Italia abbiamo (per fortuna) una delle reti elettriche più moderne (e con grandi progetti in corso di realizzazione da parte di TERNA per interconnessione Sud/Nord e Isole, persino con altre reti in Nord Africa (per altro in costruzione anche da parte della Gran Bretagna) perché occorre considerare che Non è indispensabile produrre ognuno per se, visto l’esubero di energia F.E.R. in tanti momenti in certe zone quando esistono stasi produttive in altre: è possibile e conveniente per tutti scambiare gli eccessi di energia eliminando inutili doppioni di centrali (atomiche SMR/AMR o GNL)

    https://www.ilsole24ore.com/art/energia-nuove-infrastrutture-l-interconnessione-europea-AGkVqSeD

    Quest’ultima dell’interconnessione dell’Europa non più con fornitori esterni di idrocarburi ma anche e soprattutto interna con fonti autonome pulite e rinnovabili credo sia la soluzione migliore ai problemi presenti ed ai grandi aumenti futuri dei consumi energetici, vista l’enorme diffusione di attività A.I. ed altre future …

    1. Abbiamo 8000km di coste, ma un problema, manca il vento tranne in alcune zone.
      Nel mediterraneo puoi mettere tutte le pale che vuoi, ma produrranno poco, manca il vento.
      Ah l’eolico offshore non è una fonte costante, ed è tra i più costosi metodi per generare energia, per via del costo degli impianti e delle connessioni

      1. Esistono varie soluzioni in merito; o le fai molto alte per intercettare i venti non a pelo d’acqua (come alcuni modelli cinesi da 290m/h ma non certo flottanri -quindi fondali bassi – oppure modelli da venti moderati (anche flottanti) da mettere in numero maggiore (un campo eolico più vasto).

        Quelli che trovo assurdi sono alcuni progetti richiesti in zone costiere (tipo il basso livornese e grossetano) ove tanto vento non c’è..oltre a deturpare parecchio il paesaggio..mentre i già esistenti parchi eolico realizzati su creste collinari neppure alte le vedo “girare” anche quando a terra di vento non c’è (solo brezza)…e non sono neppure molto recenti (le ultime si attivano e dispongono anche con venti leggeri).
        Ho conosciuto una ragazza ingegnere che studia campi eolici…appena mi capiterà l’ occasione di incontrarla .le farò qualche domanda nello specifico..

        NB considera le direttrici TERNA in fase di realizzazione sono ovviamente abbastanza vicine alle cabine di collegamento (per ovvi motivi). In questi giorni ho letto dell’ inizio lavori di un corridoio da Piombino verso Elba e Sardegna.. faranno “pausa estiva” poi ripartiranno a fine stagione per non intralciare le altre attività di zona. In zona ho anche visto le basi del futuro campo FV a servizio delle imprese vicine (la Dalmine, Met Invest etc )
        realizzato nei terreni attorno..
        PS le 6 torri eoliche preesistenti fanno parte del panorama di quel bel tratto di costa..ci fai l’ abitudine e non danno fastidio..al contrario della centrale ENEL di cui sono stati recentemente abbattuti ciminiere e serbatoi…che di sicuro non erano belli e neppure salutari per persone ed ambiente..
        Se rieucissero ad elettrificare anche le banchine del porto e magari anche la flotta di mini traghetti a servizio dell’ Elba…sarebbe un gran bel progresso..

      2. sara’ la ventesima volta che rispondo a sta bufala di Matteo/Alexander, che domani la ripostera’ uguale

        siti abbastanza ventosi da far costare poco l’energia prodotta, in Italia ne abbiamo parecchi sia su terra che su mare, in teoria si arriva anche sopra 1000 TWh di energia annua solo di eolico, in pratica ne basteranno moltissimi di meno

        lettura consigliata con dati del 2019
        https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0360544219311818

        PS. turbine attuali hanno triplicato le rese rispetto ai dati di 20 anni fa

        1. Ma puoi installare quanto vuoi, ma hai sempre il problema dell’intermittenza, puoi mettere anche 1miliore ti tw di capacità installata, il giorno che non c’è vento cosa fai? Spegni il paese?
          Ah se over installi nel momento in cui c’è tanto vento hai energia in più, cosa ne fai? Vai a prezzo negativo?

          1. Matteo..ragioni sempre Senza considerare che siamo una nazione…e per giunta molto sviluppata “in verticale”.. è praticamente impossibile che le stesse condizioni riguardino simultaneamente tutte le F.E.R. ed in tutte le regioni ove sono allocate .. e poi occorre sempre implementare gli accumuli di rete e industriali (e non tutte le industrie sono acciaierie e fonderie ).

            Non puoi neppure pensare di mettere una centrale SMR per regione..per avere l’ autonomia regionale (e che siamo… all’ era dei Comuni !?
            “Chi siete? Dove andate?
            1 fiorino ! ” …così…”Non ci resta che piangere” 😭

          2. a parte all osteria di Matteo, non esiste una intermittenza totale, acceso o spento, invece la produzione da fonte rinnovabile ha oscillazioni e ciclicita’ comprese in un range tra un valore minimo e massimo giornaliero e settimanale ben studiato e previsto nelle simulazioni che esaminano 5 anni di dati climatici ora per ora

            si arriva al risultato della stabilizzazione totale banalmente aumentando le installazioni, facendo un mix di piu’ fonti rinnovabili

            ..solare, eolico su terra, eolico su mare, sono complementari come orari e stagioni di massima resa, e anche idroelettrico lo e’ in parte, perche’ tutti dipendono dall energia del Sole, che arriva sul pianeta con quantita’regolare ogni giorno.. poi ci sono biomassa, pompe di calore, biogas, geotermia

            e per maggiore semplicita’, al mix si aggiunge una modesta quantita’ di accumuli giornalieri ed eventualmente stagionali,

            cioe’ gli accumuli fanno girare bene anche mix rinnovabili che per ragioni di praticita’ magari non sono stati completamente bilanciati

  15. Leonardo (R)

    Ma veramente nel 2025 dobbiamo discutere di un sistema elettrico alimentato in gran parte dalle rinnovabili mettendolo insieme al concetto di baseload!?
    Il baseload aveva il suo senso di esistere quando la variazione della domanda era coperta da impianti termoelettrici che venivano accesi e/o modulati allo scopo.
    In un sistema alimentato da fonti variabili, la domanda è soddisfatta principalmente dai sistemi di accumulo in quanto ci possono essere periodi in cui la domanda è alta e la produzione bassa e altri in cui la domanda è bassa e la produzione alta. In questo secondo caso avere del baseload è controproducente perché aumenta la quantità di energia in eccesso da immagazzinare, al punto che dovresti modulare o addirittura spegnere il baseload, ma allora che baseload sarebbe!?
    D’altra parte sarà già un grande successo se riusciremo a operare in attivo gli impianti che dovranno soddisfare gli ammanchi di energia sempre più rari, con il CAPEX da spalmare su sempre meno ore operative e, sfortuna vuole, che la voce di costo maggiore per il nucleare sia il CAPEX.
    In definitiva, parlare di baseload in un sistema prevalentemente alimentato da fonti intermittenti è quantomeno questionabile, pensare di coprire questa quota già di per sé dubbia con una produzione marginale, per numero di ore, con una fonte che ha enormi problemi di CAPEX mi fa venire in mente più domande esistenziali che risposte sensate.

    1. Teoricamente, il baseload c’è comunque, inteso come consumo minimo che avviene in ogni momento del giorno/anno. Se sotto quel valore non si scende mai, la produzione di quel baseload non è intermittente.

      C’è però da questionare se il baseload debba essere fatto col nucleare (in breve, NO!) per i soliti motivi che ormai ci siamo stancati a ripetere. Costi, tempi di realizzazione, approvvigionamento, scorie… Ma pare serva comunque ripeterli, perchè spuntano ogni giorno pappagalli che ripetono sta storia.

      1. Il giorno in cui ci saranno batterie abbastanza capienti per soddisfare l’accumulo stagionale sarò d’accordo con te, ma fino a quel momento sono solo chiacchere.
        Il nucleare sappiamo in quanto circa si può realizzare, delle batterie che non esistono non lo sappiamo, sempre che prima o poi si possano fare, sia per motivi tecnici, ma soprattutto economici.

    2. Alexander Kozlov

      Mi spiace che questi concetti base non siano chiari.
      Soddisfare il baseload con una fonte costante fa esattamente il contrario di “aumentare la quantità di energia da immagazzinare” durante i picchi di produzione.
      Gli accumuli necessari dipendono dall’ammanco nel resto del tempo, che viene notevolmente ridotto dalle fonti costanti.
      Non è obbligatorio accumulare tutta l’energia generata durante i picchi.

      A leggere il tuo commento sembra che l’energia in eccesso sia una risorsa preziosa che vada preservata assolutamente.
      La verità è che gli accumuli stessi tenderebbero ad essere ben più preziosi dell’energia in eccesso prodotta prevalentemente da fotovoltaico ed eolico in un ipotetico scenario in cui la generazione energetica superi la domanda con una certa regolarità.

      1. ‘ la verita’ e’ ‘

        non seguita da numeri, ma da slogan retorici,
        e’ tipica locuzione di chi mente sapendo di mentire, come in questo caso, e tipicamente i trollini nuculari

        1. Leonardo (R)

          Per tutto il resto ci sono le simulazioni!

          Diciamo che quello che dice Alexander è parzialmente vero, ma d’altra parte sprecare energia, anche se rinnovabile, ha un costo e se a questo gli sommi il costo di un baseload costoso, beh non è che ci guadagni un granché. Alla fine meglio andare su soluzioni più semplici, ma concordo con quello che dici ovvero servono, più che i numeri, le simulazioni. Diciamo che ormai di ricercatori e esperti del settore che girano simulazioni, anche sofisticate, ce ne sono parecchi. Le nostre sono soltanto chiacchere… da bar 🙂

          1. Resta il problema (guaio) di dipendere da fonti estere per alimentazione (come col GNL e Nucleare) o in tanti ulteriori aspetti..come il Nucleare (trattamento scorie. Manutenzioni ordinaria e straordinaria con necessarie parti di fabbricazione estera..etc).

            Le BESS sarebbe già più semplice produrle in Italia (ah..la gigafactory!) anche con materiali di recupero (e comunque ci sono altri tipi di accumulo..a sabbie, sali, meccaniche e a volàno…).

        2. Alexander Kozlov

          Onestamente, preferisco di gran lunga non usare numeri piuttosto che interpretare a mio piacimento studi per avvalorare i miei bias cognitivi.
          Certe persone lo fanno con una certa frequenza in molti modi, ad esempio pensando che citare fonti che dicono che l’LCOE sia la prova inconfutabile che le fonti più costose non convengano MAI in nessuna % del mix energetico.
          Non sanno (o non vogliono sapere) che la quantità di stoccaggi necessari aumenta in modo non lineare all’aumentare dell’aleatorietà, e che questo inficia la validità dell’analisi fondata solo sull’LCOE (anche se firmed).
          Spesso queste persone hanno costruito la loro opinione in modo subconscio da bambini guardando i Simpson con i suoi barili gialli contenenti liquido verde fosforescente.
          È presumibilmente dai Simpson che proviene il termine storpiato “nuculare” che ripetono fino alla noia, perché in fondo sono loro i primi a fare i troll, anche se accusano gli altri di esserlo (a volte a ragione XD).

          Non sono tenuto a rendere miei commenti pubblicazioni accademiche in quanto questo blog non è una rivista scientifica.
          Se vuoi vedere “i numeri” potresti (ad esempio) guardati un po’ di video di chi fa divulgazione seria sul tema. L’Avvocato dell’Atomo ha spesso debunkato molte delle tue tesi, a volte usando le stesse fonti che usi tu, anche se temo che dal tuo punto di vista sia lui a distorcere i dati (esattamente come io ritengo che tu faccia).

          1. Leonardo (R)

            Certo, certo, l’avvocato dell’atomo è l’esempio perfetto, quello che il bias ce l’ ha direttamente nel nome! 🤦

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