Un viaggio nell’utopia dell’auto elettrica: nel video qui sotto potete rivivere quello compiuto dal network americano CNBC in un reportage dalla Norvegia. Marco ce lo segnala e lo sintetizza. A beneficio di chi, dopo aver letto le testimonianze di lettori che l’hanno visitata (leggi qui e qui) o i clamorosi record sulla diffusione delle auto elettriche nel Paese Scandinavo, continuano a scrivere che “da noi sarebbe impossibile”.
Pur ammettendo che la Norvegia beneficia di condizioni più favorevoli (ma anche di handicap geografici e climatici) rispetto all’Italia, continuiamo a pensare che la vera differenza sia la volontà politica di affrontare la transizione. Ringraziamo Marco per averci dato la possibilità di dimostrarlo.
di Marco Di Paola
“Vi seguo sempre con molta passione. Volevo segnalarVi questo documentario della CNBC dal titolo che potrebbe essere tradotto in italiano “Come la Norvegia ha costruito una utopia di auto elettriche mentre gli Stati Uniti d’America stanno faticando a far decollare l’elettrico”.
Una politica lungimirante, datata 1990
Nel documentario (a mio giudizio molto interessante) vengono sottolineate le differenze territoriali e di popolazione tra i due paesi (nello specifico il raffronto è con gli Stati Uniti n.d.r.).
Gli ingredienti del successo norvegese sono: un governo, che ha adottato una politica lungimirante pianificata anni a dietro, a partire dai giochi olimpici del 1990, quando ancora l’auto elettrica non aveva le potenzialità di oggi per transitare nella mobilità elettrica.
Costi di ricarica non proibitivi grazie all’energia elettrica prodotta dalle centrali idroelettriche norvegesi, stazioni di ricarica costruite nei pressi di centri commerciali e ristoranti (Ikea, McDonald e Buger king per citarne alcuni). Questo rende la sosta piacevole e remunerativa per gli operatori che hanno siglato degli accordi con le compagnie di ristorazione.
La ricarica dovunque: a casa, nei garages e nelle strade. E a prezzi umani
Una infrastruttura di ricarica capillare, incentivi fiscali per l’acquisto di auto elettriche e disincentivi per i veicoli inquinati.
Facilità di ricarica a casa: la stragrande maggioranza dei norvegesi ricarica nei pressi della propria abitazione o nel proprio garage, partendo sempre con il 100% o 80% di ricarica prima di un viaggio.
La città di Oslo ha installato molte stazioni di ricarica nei garage pubblici e nelle strade per permettere anche a coloro che vivono negli appartamenti e non dispongono di un posto auto di avere facile accesso alla ricarica. Le stazioni di ricarica vengono utilizzate solo nei lunghi viaggi o quando ce n’è necessità.
I soldi del petrolio investiti nella transizione
La Norvegia è un paese ricco. Ha investito gli introiti e la ricchezza derivante dalla vendita di combustibili fossili gas e petrolio nella transizione energetica.
Non solo nell’auto elettrica, anche nella produzione di energia rinnovabile come l’eolico. Grazie all’avvento dell’auto elettrica la percentuale di particolato nelle città norvegese si è ridotta del 20%.
Naturalmente la transizione non è stata perfetta. Ci sono problemi ancora da risolvere.
I problemi? Il caos dei pagamenti e l’abbandono dei mezzi pubblici
Soprattutto, il boom dell’auto elettrica ha disincentivato l’uso dei trasporti pubblici. Infatti alcuni degli incentivi come i parcheggi gratuiti verranno piano piano cancellati.
Uno dei problemi ancora da risolvere, tristemente conosciuto a tutto il resto d’Europa, Italia compresa, è la moltitudine di applicazioni e sistemi di pagamento della ricarica, che la rendono complicata. Non mancano anche in Norvegia gli scettici alla transizione ecologica e anche nel paradiso dell’auto elettrica, ci sono ancora tante persone che pensano ancora che un veicolo elettrico possa prendere fuoco o inquina più di un’auto termica nel corso della sua vita.„ Marco Di Paola
@Agostino le riserve fossili in Italia sono scarse e non sfruttabili economicamente, quindi lasciamo stare. Le FER si finanziano col debito, un bel BTP trentennale, tanto si ripagano in pochi anni e finalmente non dovremo più succhiare dalla mammella dello Sceicco o di chi per lui. E sono d’accordo sul tassare (il giusto) le ICE, similmente ad altri prodotti che nuociono alla salute pubblica.
Questo è il contenuto della pec che ho appena inviato alla società vaielettrico srl:
“Con la presente sono a richiedere la rimozione di tutti i commenti che io ho postato sul vostro sito vaielettrico.it utilizzando la mia mail agostino.angilica@gmail.com.
Questa richiesta è motivata dal fatto che alcuni miei commenti non sono stati rimossi, mentre molti altri che costituivano risposta ad utenti che mi offendevano sono stati rimossi, non lasciandomi così la possibilità di rispondere, ledendo così di fatto la mia dignità.
Se nel termine di tre giorni la mia richiesta non sarà soddisfatta, seguirà diffida dal mio avvocato.”
L’accontento immediatamente
Buongiorno ,ho letto tante cose giuste nell’articolo e nei commenti c’è da dire anche ,a dimostrazione dell’idea ecologica della Norvegia , che ad Oslo per esempio si incentiva ancora di più l’uso dei mezzi pubblici a discapito delle auto di qualsiasi propulsione diminuendo il costo dell’abbonamento mensile da 80 a 70 euro al mese .Una cifra irrisoria se si considera le distanze che si possono percorrere e la varietà e la quantità dei mezzi che si possono utilizzare .Sul fatto che i Norvegesi acquistano tante auto elettriche ,notoriamente più costose delle endotermiche ,influisce anche il potere di acquisto specialmente per i lavoratori dipendenti che hanno stipendi minimo il doppio dei nostri.Credo che a parità di potere di acquisto anche in Italia ,nonostante le politiche a volte assurde di chi ci governa avremmo molte più elettriche di quelle che ci sono.
in Italia per decenni i governi hanno seguito la neccessità dei vari marchi produttori di auto, puntando tutto sulla mobilità privata, che faceva comunque crescere l’occpupazione, le tasse dirette ed indirette, il PIL… però a discapito di politiche sociali più efficaci su case, assistenza sanitaria e…trasporto pubblico.
Quando ero piccolo le città erano una “ragnatela” di cavi per filobus e tram elettrici… i distributori carburante piccoli e piccolissimi… e concentrati solo in centri urbani o sulle principali direttrici stradali (in Italia abbiamo pure inventato l’Autogrill durante il boom economico).
Non è bastato neppure lo shock petrolifero del 1973 per palesare a tutti (e far comprendere a chi è nato dopo) che Non potevamo continuare in perpetuo a dipendere da forniture estere e magari paesi poco affidabili per l’energia.. e tutte le nostre produzioni (a parte i famosi prodotti agricoli.. di nicchia direi viste le nostre proporzioni ) tutti dipendenti da materiali importati e trasformati.
Ora finalmente qualcuno sta cominciando a prendere coscienza; occorre essere indipendenti prima che il peggioramento di qualche guerra già in corso o ulteriori tragici sviluppi ci rendano privi delle basi esistenziali.
Bisogna puntare molto velocemente su F.E.R. e trasporti (pubblici e privati) alimentati da fonti rinnovabili ed in loco… in Italia abbiamo tante possibilità da sfruttare: geotermia, idroelettrico, eolico on/off shore, FV ove possibile – sia privati che aziende ed enti pubblici.
In tante città stanno apparendo nuove linee tram (elettrici) e autobus (elettrici) che vanno incentivati nell’uso.. a maggior ragione se oramai la mobilità privata in auto torna ad essere un lusso per pochi (ed in prospettiva pochissimi).
Forse il fatto che Stellantis sta perdendo interesse per il mercato italiano (da player multicontinentale qual’è) sarà forse la condizione per ottenere politiche dei trasporti più in linea coi tempi
E’ tutto così bello in Norvegia dove nonostante sono green e hanno auto elettriche ovunque non si riscontra nessuno calo della CO2 né dei consumi petroliferi né delle emissioni di carbonio …perciò l ‘ unico che anni fa aveva gia’ previsto tutto era Marchionne ….la tecnologia non si impone infatti le case europee che hanno anticipato il green si trovano in difficoltà perché il mercato lo fanno i clienti non la politica ….e nessuno si e’ posto il dubbio che il parco veicoli invecchiara’ a dismisura ? Perché in molti terranno la loro auto per 20-25 anni statene pur certi . In più avete detto bene Norvegia dove i redditi non sono quelli del sud Europa ….ma vi siete fatti un giro per Milano nei parcheggi in strada fuori i condomini ? Ci spiegate dove caricano energia quelle auto li ? Ognuna dovrebbe avere una sua colonnina per strada utopico ….
Le è sfuggito un particolare del documentario: le emissioni di CO2 sono calate del 20% in dieci anni. Peraltro la vituperata politica Green europea le ha ridotte del 25% rispetto al 1990.
Andrea non necessariamente anche se anch’io ritengo improponibile una soluzione del genere , ma già attualmente con una BEV media e con una media standard di una quarantina di km giornalieri si potrebbe ricaricare approssimativamente una volta a settimana e parcheggiare sotto casa come sempre. Sono anche certo che in pochi anni batterie più performanti potranno superare in km i serbatoi delle ICE.
“l ‘ unico che anni fa aveva gia’ previsto tutto era Marchionne” che mito, anche questo. Ripercorriamo i suoi passi (cito un post su linkedin di un altro utente, non sono parole mie, ma sono TUTTE verificabili facilmente):
– Il 1 giugno 2018 a Balocco (VC), nell’ultimo capital market day FCA da lui presieduto, Marchionne varò 9 miliardi di investimenti per l’elettrificazione della gamma FCA.
– Lo stesso giorno presentò la nuova 500E full electric prodotta a Mirafiori. Non ha niente a che vedere con la vecchia 500 in versione elettrica che FCA vendeva precedentemente negli USA. Quella fu una richiesta di Obama tra le condizioni per l’acquisto di Chrysler.
– Lo stesso giorno annunciò due partnership strategiche (di cui una con il gruppo ENEL) per l’infrastrutturazione di sedi produttive, dealer ed officine.
Enel lavorò intensamente nel mese di maggio ’18 per mettere in servizio a Balocco quella che ai tempi probabilmente fu la prima stazione di ricarica in corrente continua del gruppo FCA.
Nei mesi successivi migliaia di altre infrastrutture furono installate in ogni ambito FCA e poi PSA.
– La 500E detiene oggi saldamente la prima posizione nel mercato europeo delle citycar elettriche. Venduta in 44 Paesi è un’icona della transizione energetica e della emobility.
– L’attuale piano Stellantis, che dispone oggi di 4 piattaforme elettrificate, prevede entro il 2030 di arrivare a 75 modelli in gamma e 5 milioni di vendite BEV globali.
“non si riscontra nessuno calo della CO2” da dove viene questa perla? Si rende conto che la CO2 localmente NON può aumentare o diminuire mediamente in un anno? Il motivo si chiama “vento”, la CO2 è di tutti, è globale. Se invece intendeva “emissioni”, questa è la situazione (quindi, qualsiasi fosse il senso, ha sbagliato):
2010: 8,21 TE pro capite
2015: 7,76 TE pro capite
2020: 6,73 TE pro capite (fonte: report Banca Mondiale)
I parcheggi: detto e ridetto fino alla nausea… è stato persino accusato Paolo Mariano di rimangiarsi le parole…
L’ELETTRICO NON E’ PER TUTTI, OGGI.
Ma quelli che lo scelgono sono LARGAMENTE MENO DI QUELLI CHE POTREBBERO e se qualcuno non inizia, quelli che oggi non possono continueranno a non potere mai, di chi sarà la colpa?
guardi è risaputo , che l’Europeo medio fa mediamente 35 km al giorno
gli italiani ancora meno ..
se lei ne fa molti di più molti ti meno, curva di gauss
è ininfluente anche se usa un’auto a carbone o a pedali
se è nella media italica 10712 km annui
percorre meno di 30 km al giorno ossia 210 a settimana
le basterà caricare un utilitaria da 50 kWh una volta a settimana
se la stupidità del suo politico di riferimento sarà un pelo sotto la media
le metterà colonnine di ricarica in luoghi strategici come parcheggi
di supermercati ,cinema ,medie aziende , uffici pubblici
e se magari avrà un QI nella media e avrà fatto tesoro del primo decennio di diffusione di EV
magari sarà presidente di regione o addirittura “ministro delle infrastrutture” dell’intero paese
renderà d’obbligo la copertura fotovoltaica a tutti i parcheggi da oltre 10 posti
come stanno facendo in Francia
e se il suo QI supererà appena quello di uno scimpanzé
converrà facilmente che conviene contestualmente installare anche colonnine da almeno 30 kW in DC e una batteria stazionaria adeguata , empiricamente 50kWh per ogni colonnina di ricarica installata
ogni riferimento alla comparazione dell’intelligenza dello scimpanzé con qualsiasi ministro delle infrastrutture degli ultimi 20 anni
è stato casuale , mi scuso con gli scimpanzé per l’accostamento improbo
se poi lei porta il suo caso personale che non rientra assolutamente nella
media ; continui serenamente a usare il mezzo che vuole
a carbone ,gasolio, benzina o olio fritto usato per i frutti di mare
al clima non interessano i comportamenti dello 0,01 percento della popolazione
ma del 99,99 da qui a 30 anni
olivedorci
Solo una cosa.
Io non sono di quelli che “la Norvegia vende petrolio e fa l’ecologista con la CO2 degli altri”.
Ok, hanno gas e petrolio, lo vendono, a casa loro fan quel che preferiscono… Non sto a farla troppo lunga. Ci sta, il mondo è fatto così… eccetera.
Però non si può nemmeno far finta finta finta che la cosa proprio proprio proprio non abbia nessunissimo “significato”, dai.
Perchè altrimenti sarebbe come parlare (esempio) di tossicodipendenze e dire che “tutta la colpa” è di quei babbei dei drogati che la droga la comprano comprano, e che chi spaccia alla fine della fiera mica è colpevole di qualcosa, lui in fondo fa un’attività commerciale come un’altra… 😉
non so se calza, la droga oltre che dannosa è non necessaria, mentre il petrolio è dannoso ma necessario al funzionamento dei vari paesi, per toglierlo va prima sostituito con altre fonti di energia, e qui la scelta è in mano solo ai paesi stessi 😉
tutti noi sogniamo un mondo in cui i norvegesi chiedono l’elemosina agli angoli delle strade e noi li scacciamo … va via, maledetto spacciatore di co2, hai finito di vendere la tua droga inquinante, via, qui non puoi passaaaaare 😀
no R.S., direi che non calza, anche perché adesso che si spaccia il Fentanyl che facciamo, gli diamo la laurea ad honorem in Farmacia o CTF?
Dopotutto è lo stesso percorso dell’Arabia Saudita che è ancora più green della Norvegia con la loro città specchio. Il petrolio contribuisce al pil della Norvegia solamente per il 25% (suvvia, potrebbero anche rinunciare a venderlo e campare con la vendita delle sardine affumicate e del salmone), mentre negli Emirati Arabi arriva a contribuire per il 46% (anche loro ce li vedo benissimo a vendere tappeti persiani e spezie).
Chi nota una correlazione tra la vendita del petrolio e lo stipendio dei cittadini di uno stato non ha bisogno dell’oculista.
Oh, ma se la Norvegia decidesse di chiudere i suoi pozzi che effetto avrebbe sui prezzi del petrolio, e quindi di benzina e gasolio?
Io credo che vedremmo un bel po’ di gente arrabbiata, gente che non ha la BEV, ovviamente.
Oh, ma se gli spacciatori smettessero di vendere droga, ci sarebbe l’assalto alle farmacie, Fentanyl in particolare, con esaurimento delle scorte. Io credo che vedremmo un bel po’ di malati arrabbiati, gente che non si droga, ovviamente. Per non parlare di chi produce armi.
Uno spacciatore di droga o di co2 sempre spacciatore resta, sia che agisca legalmente che illegalmente.
“Eh ma con l’elettrico in Italia d’inverno rischi di congelarti ”
“Eh ma d’inverno l’autonomia sì riduce troppo ”
Italia+10 gradi
Norvegia -30 gradi.
La Norvegia vende il petrolio al resto del mondo, che con il petrolio inquina, e a casa sua, con i tanti (tantissimi) soldi che introita, fa finta di essere green….. una pagliacciata.
Mi sembra non ci sia altro da aggiungere. Se hanno fatto un documentario su questo, e lo portiamo ad esempio di virtuosimo, siamo al livello di chi si beve qualsiasi panzanata.
Non salveremo il mondo con l’elettricità, per salvare il pianeta bisogna ridurre i consumi, oppure ridurre chi consuma (la popolazione)…. scegliete un po voi.
….
Non consentiamo di utilizzare il nostro blog per propagandare tesi negazioniste.
Tesi negszioniste? È un’opinione, non una tesi.
Le definisca come vuole, ma fuori di qui
Dire che una riduzione della popolazione e una conseguente riduzione dei consumi potrebbe contribuire a ridurre il cambiamento climatico mi sembra tutt’altro che “negazionismo”.
Mah.
Abbiamo cancellato il PS del post, che inneggiava al negazionismo climatico e sanitario (covid). Per la riduzione della popolazione cosa suggerisce? Decimazione, guerre nucleari, castrazioni di massa?
No no, io non suggerisco nulla.
Evidenziavo solo che in linea teorica una riduzione della popolazione porterebbe ad un minore inquinamento.
In ogni caso sarebbe sufficiente un controllo delle nascite in gran parte del pianeta, e per lo meno non avremo una crescita continua della popolazione che, senza minimo dubbio, porterà ad un aumento dell’inquinamento e dello sfruttamento delle risorse.
In Cina l’hanno fatto già 30 anni fa. Con successo
Se hai una opinione diversa non sei ben accetto, devi solo dire che sei daccordo ,altrimenti fuori dalla porta, non si puo’ discutere chiarire , illustrare punti di vista diversi….
Quale parte di “Abbiamo cancellato il PS del post, che inneggiava al negazionismo climatico e sanitario (covid)” non era chiara?
Le ultime sette righe, precedute da un PS (post scriptum)
Certo guai a dire che l’elettrico è rimarrà una soluzione valida solo per un mercato di nicchia è tabù non si sa mai che qualcuno si accorga che lo slogan “con l’elettrico salviamo il mondo” è una delle più grandi fuffe che ci vogliono vendere degli 50 anni penso.
E le case automobilistiche se ne stanno accorgendo hanno fatto le corse per salire su un bellissimo purosangue da vicino hanno scoperto che è un ciuco bello e simpatico sin che vuoi ma un ciuco.
No Franco. Non si possono scrivere boiate negazioniste
Fino a non più di 4/5 anni fa, il termine “negazionista” era utilizzato esclusivamente in meritto all’Olocausto ebraico e verso chi lo negava.
Ora, ci tocca sorbire questo termine (oramai totalmente politically correct) per qualsiasi argomento non perfettamente allineato con l’idea che viene contestata, qualunque essa sia.
Probabilmente a breve verrà definito “negazionista” chi contesta l’utilizzo del guanciale per l’amatriciana…e qui siamo abbastanza simili come ragionamenti.
Ma non è un problema, ci si diverte.
Appunto, cestiniamo i commenti negazionisti per toglierle il divertimento. Mi pare il minimo
Hanno il petrolio e vendono il petrolio, e con gli introiti si finanziano l’elettrico non intossicando la popolazione.
Ora ti chiedo, la Norvegia potrebbe avere carburante a bassissimo costo, eppure vende a te il petrolio che lo paghi 4/5 volte si più, è fessa la Norvegia che vende il petrolio o lo sei tu che continui a comprare h24 7/7 da sempre?
Approvo in toto, quello che in tanti non vogliono capire facendo il gioco delle lobby del petrolio.
@Tora: aggiungo che i norvegesi che ancora hanno una termica (il 74% del parco circolante) paga benzina e gasolio esattamente quanto in Italia, se non di più.
@Ciccio
se ci fai caso… anche i fondi sovrani arabi sono tra i più impegnati ad investire in F.E.R., accumuli e BEV … a casa loro… (che hanno il pozzo in giardino… )
sarà il caso di farlo rapidamente e senza indugi anche a casa nostra? siamo anche noi “ben dotati” di sole & vento & correnti marine … così ci autoproduciamo l’energia necessaria…. e smettiamo di spendere miliardi in carburanti, gas ( o … combustibili nucleari x SMR ? ) ALL’ESTERO …
Magari accordiamoci per costruire ancora in Italia auto elettrificate (anche in J.V. con cinesi o coreani o giapponesi.. )..
Se restiamo con costose fonti energetiche (idrocarburi) saremo presto “fuori prezzo” in tutto il mondo con le nostre attuali produzioni.
“per salvare il pianeta bisogna ridurre i consumi” …
Ciccio, questo è verissimo !
e spetta prevalentemente a Noi occidentali, che consumiamo “5 pianeti Terra” ogni anno come risorse…. pur essendo una piccola frazione dell’umanità.
Purtroppo sia la popolazione mondiale che le attività energivore aumentano più velocemente dell’aumento di produzione energetica… questo a maggior ragione deve spingere a creare TUTTA l’energia possibile con F.E.R.
@Ciccio
Sono d’accordo con te su una cosa e l’ho già scritto in un altro commento. Premetto che possiedo un’auto elettrica e sono soddisfatto. Ma credo che bisogna rendersi responsabili di quel che si consuma e di quel che si produce a livello energetico. Tu parli di ridurre i consumi energetici e io son d’accordo, ma la mentalità dominante non permetterà questo processo finché non saremo con le spalle al muro. Bisogna che ognuno acquisisca la consapevolezza che sta consumando energia prodotta da altri e che lui semplicemente la compra, inconsapevole e incolpevole di come qualcunaltro la produce. Brucia gas, petrolio, carbone, oppure utilizza il sole o il vento? “E chissenefrega! Io pago e voglio che il frigorifero funzioni!” Questo atteggiamento non potrà andare avanti ancora per molto. Così come le città piene di condomini alveare, ecc. Prima o poi tutto questo cambierà e diverremo giocoforza responsabili del nostro bilancio energetico.
La Norvegia ha circa 5 milioni e mezzo di abitanti, con un livello di ricchezza simile alla Svizzera, e una superficie superiore del 30% a quella dell’Italia. Inoltre il 95% dell’energia è prodotta da fonti rinnovabili. Quale altra regione della terra può confrontarsi con la Norvegia ? Il modello Norvegia è applicabile a nazioni con 60-100-400 o 1400 milioni di abitanti ? Correttamente si parla di utopia dell’auto elettrica. Poi una provocazione: non si fa prima ad abrogare il turismo che produce quantità infinite di CO2 ?
E cosa muove il turismo oltre alla CO2?
Forse è meglio gestire l’inquinamento ed il riscaldamento… ma forse preferisce non convertire il lavoro di 200.000 persone e perderne 6 volte tante nel turismo?
pochi abitanti su superfice estesa aumenta i costi unitari dell’infrastruttura elettrica, probabile sia più una condizione peggiorativa che una condizione favorente.. dai non cerchiamo scuse, sono un’anteprima del futuro anche nostro
30% di superficie superiore all’Italia è un po’ troppo, è meno del 10%. Ma se credi che la densità di popolazione così bassa sia un vantaggio sbagli! Come correttamente dice R.S. è in realtà una condizione peggiorativa.
Ma fa comodo giustificarsi dicendo che per gli altri è tutto facile…
L’energia elettrica prodotta in Norvegia da fonti rinnovabili è per oltre il 90% da idroelettrico: pochi altri paesi hanno condizioni geografiche tanto favorevoli all’utilizzo di questa fonte, oltre ad una popolazione ridotta in relazione alla superficie
Ecco i 10 modelli di auto più venduti in Norvegia da inizio anno 2024:
Tesla Model Y – 19%
Volvo EX30 – 8,4%
Skoda Enyaq – 6,5%
Volkswagen ID.4 – 5,3%
Toyota bZ4X – 4,7%
Audi Q4 e-tron – 3,3%
Tesla Model 3 – 3,3%
Volkswagen ID.3 – 3,1%
BMW i4 – 3,0%
Nissan Ariya – 2,8%
Ma guarda tu, la più economica di queste costa 38000 euro. Non vedo Fiat 500e, Dacia Spring, Opel Corsa, Jeep Avenger, MG4, direi che occhio e croce, considerando una media con gli allestimenti più ricchi, siamo sui 50000 euro di spesa.
Ma andiamo oltre: in Norvegia il prezzo medio dell’energia è di 0,03 contro lo 0,234 del PUN italiano (quindi un ottavo di quello che paghiamo noi ricaricando a casa!) ed inoltre VaiElettrico ci ricorda che “la stragrande maggioranza dei norvegesi ricarica nei pressi della propria abitazione o nel proprio garage, partendo sempre con il 100% o 80% di ricarica prima di un viaggio”. Quindi questi signori viaggiano gratis.
Ma andiamo ai dati delle auto a benzina. A Luglio ne sono state vendute appena 45 in tutto, vediamo i dati modello delle più vendute:
Suzuki Swift 10
Mazda MX-5 5
Porsche 911 variants 6
BMW 1-series 2
BMW M2 2
Nilsson XC90 Ambulance 2
A parte le 10 Suzuki Swift frutto – sospetto io – di una svendita mostruosa, ci sono 5 Mazda MX-5, 6 varianti di Porsche 911, 2 BMW serie 1, 2 BMW M2 e come ambulanze 2 Volvo XC90. Stranissimo, non vedo Rolls Royce.
Cioè, signori, ma di che stiamo parlando? Ma siamo seri? Mi fa piacere per loro che vanno in giro con BMW i4 e Porsche 911 ma qui siamo in Africa, è un altro mondo …
Ora per completare l’inchiesta vorremmo sapere il parco circolante a Monaco, a Lussemburgo e a Abu Dhabi.
Se il problema fosse solo la disponibilità economica dovremmo assistere a percentuali di penetrazione di BEV molto o abbastanza elevate nella fascia di prezzo alta in tutta Europa, Italia inclusa.
no perché si svalutano molto più velocemente e questo è un extra costo
Le statistiche andrebbero fatte su campioni rappresentativi: sai qual’è l’auto elettrica più venduta di sempre in Norvegia? La Nissan Leaf (il doppio della Model Y). E la seconda? La eGolf.
Tornando al 2024, la MG4, davanti alla Nissan Aria che è in realtà 12ma e la Leaf 13ma. Ma quel che più conta tra la sesta e la 12ma posizione ballano si e no 400 auto eh!
Ma il prezzo dell’energia a 0,03 dove lo hai trovato? Io sto pagando circa 0,20 ora perché questa estate ha piovuto parecchio e le centrali idroelettriche sono andate a pieno regime. La Norvegia è divisa in zone per quanto riguarda il costo dell’energia ed Io abito a Bergen, chi abita al sud la sta pagando 0,60.
“Ha investito gli introiti e la ricchezza derivante dalla vendita di combustibili fossili gas e petrolio nella transizione energetica”; mors tua vita mea
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/18/von-der-leyen-mette-la-pietra-tombale-sul-green-deal-non-e-piu-in-cima-alle-priorita-e-nomina-commissario-lex-consulente-dei-petrolieri/7697392/
La Von Der Leyen è sempre più confusa e sempre meno competente. Come fa adesso a dire che vuole un approccio tecnologicamente neutrale” mentre contemporaneamente dice che vuole un “ruolo chiave” per gli e-fuel? Qualcuno riesce a tradurre in azione questo concetto? Scrive a Hoekstra, il commissario per il clima: “Tu dovrai garantire un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico in cui i carburanti sintetici avranno un ruolo chiave da giocare, attraverso un emendamento al previsto regolamento sugli standard di emissioni di CO2 di auto e veicoli commerciali, come parte della revisione in programma”.
Cioè? Se gli e-fuel sono già ammessi e considerati neutri da un punto di vista delle emissioni, questa revisione del programma come fa ad assegnare un ruolo chiave da giocare agli e-fuel? Che fa, mette gli incentivi agli efuel e le tasse sulle elettriche? Chiaramente no, e allora?
L’unica risposta minimamente sensata provando a indovinare cos’ha in testa quella donna è questa qui: https://www.efuel-alliance.eu/efuels/costs-outlook
In pratica accettare una soluzione di compromesso in cui i costosi e-fuel sono miscelati nella benzina normale in quantità via via maggiori negli anni in modo da non produrre shock sul costo del carburante alla pompa. Questo significa arriva al 2035% con una miscela petrolio – efuel in cui l’efuel è al 42% (secondo le stime dell’efuel alliance) con un prezzo finito per litro di benzina semi-pulita che varia da 1.64 €/l a 0.91 €/l.
Mah
-La Von Der Leyen è sempre più confusa e sempre meno competente. –
Io è anni che ripeto che tutta l’impostazione “politica” della c.d. transizione, al netto che il principio è condivisbilissimo, pecca però di assoluta imcompetenza pratica.
Incompetenza a livelli altissimi.
l’ho detto, lo penso ancora e lo ribadisco e mi son preso del cugghiàun.
Preparati.
…Anche se i fatti mi hanno dato ragione (come spessissimo…).
sarebbe bello dare un segnale anche in italia con tasse di immatricolazione simbolicamente aumentate per la auto termiche, e per i suv più grandi (in questo caso sia ICE che EV), con cui finanziare gli incentivi all’aquisto delle EV
esempio:
A) sovratassa immatricolazione di 3 euro per ogni kwh termico (vale anche per le ibdride) che eccede i 50 kw (70cv) tipici delle utilitarie
B) sovratassa immatricolazione di 3 euro per ogni kg che eccede 2000kg (qualunque motorizzazione)
così chi vuole l’auto esagerata in peso e motore termico può sempre averla, solo paga un balzello e dopo sono tutti contenti, anche lui che in un certo senso viene “regolarizzato” , invece che additato come ora
A) + B) a spanne su un venduto di 1,5 milioni di auto in italia e tolte le utilitarie che non sarebbero sfiorate, e le compatte che pagherebbero sui 100 euro, soprattutto dalle auto più importanti dovrebbero saltare fuori almeno 400 milioni (il doppio di quanto usato nel 2024) per finanziare gli incentivi alle EV, incentivi che calibrati meglio di come fatto questo anno, aiuterebbero l’aquisto di molte EV
anzi meglio, il ricavato dai malus andrebbe girato direttamente in una riduzione dell’iva sulle EV (modelli sotto a una certa soglia di prezzo), cosi evitiamo che il ministro “fossile” di turno faccia giochetti con gli incentivi, e semplifichiamo la burocrazia
Ti do una risposta antipatica che sicuramente puoi usare contro di me a parti invertite: fatti il tuo partito, proponilo al primo punto del tuo programma, diventa premier e fallo.
In amicizia R.S., la battutaccia spigolosa non è per attaccare ma è per ricordare che qualunque azione fa un governo dovrebbe essere espressione di quel mandato di rappresentanza dato sulla base di un programma che congiuntamente il politico propone e il cittadino controfirma col suo voto. Se in Italia l’elettrico è fermo al 4% e il 96% non lo compra, pensi che possa mai accadere che il 50% + 1 dei parlamentari approvi una norma che va contro la volontà del 96% degli elettori? Fermo restando che tra quel 4% di proprietari di veicoli elettrici probabilmente una buona fetta circa possiede anche un’auto a benzina e ha l’elettrica come seconda auto …
Negli ultimi anni la extra tassazione sulle auto di magior valore non ha dato gli introiti sperati ed invece ridotto le entrate fiscali.
Considerato come viene già tassata l’auto in generale, pensare che l’unica via sia continuare a colpire le altre alimentazioni vuol dire dare ragione a chi sostiene che l’elettrico sia peggiore.
In un periodo in cui gli obblighi di legge (ADAS, cibersecurity, ..) già impattano pesantemente sui prezzi non mi sembra un idea politicamente geniale.
l’idea non sarebbe fare chissà quale cassa, ma disincentivare (tiepidadamente, con cifre abbastanza simboliche nell’ipotesi scritta sopra) vetture che sono un peso ambientale e per il traffico, vetture oltre 2000kg oppure con motori termici da 150 kw, e incentivare invece compatte e EV
in economia credo le chiamino “politiche di pricing”, cioè dare un prezzo alle esternalità negative o positive, e includerle con bonus o malus nei prezzi, invece di scaricarle sulla collettività, questo riduce le distorsioni di mercato
il “pricing” in un certo senso fa contenti tutti, non devi arrivarea a vietare niente, chi ci tiene può ancora inquinare e girare in città con un auto giganti, ma almeno paga un balzello; finche il balzello è piccolo, è più il valore simbolico , che aiuta comunque a cambiare mentalità
in Francia lo stanno applicando ma in modo non simbolico, ci vanno più pesanti; ogni anno che passa le auto termiche pagano tasse di immatricolazioni più alte, e con progressione esponenziale al crescere dei kwh
Ho messo “Mi Piace”, ma rimane sempre il mio problema che non so dove ricaricare.
FATTI SENTIRE…. ma con chi ne è responsabile….
qui su Vaielettrico noi altri utenti BEV ti appoggiamo….
È più o meno la ricetta norvegese: tassa sulle emissioni sulle termiche (che però non è poi così “leggera” visto che per un suv medio diesel vale il 25% del prezzo), esenzione IVA del 25% come incentivo sulle BEV (che coincidenza eh?), tassa sul peso per tutti (mi pare l’equivalente di 1.5€ per ogni kg eccedente i 500) per disincentivare le auto più pesanti (soprattutto i suv).
In Norvegia non ci sono costruttori di auto che preferiscono le vecchie tecnologie e tanti soldini da investire arrivati dal petrolio. Resterà un esperimento difficile da replicare, purtroppo, anche per il relativo isolamento geografico che ne fa un unicum in Europa.
Ti do una notizia: Svezia, Finlandia e Danimarca non hanno il petrolio eppure sono già a percentuali che li porterà al 100% di immatricolazioni bev probabilmente prima del 2030.
Certo che mandare giornalisti e cineoperatori a visitare di persona una “utopia” dice qualcosa su chi ha scelto il titolo.
Per migliorare il sistema di pagamento basta copiare quello che si fa con la benzina ed inoltre legare il costo del kW ha quello casalingo così si andrebbe ha un vero ribasso dei prezzi attuali e si incentiverebbe le società di vendita di energia ha farsi concorrenza come avviene per la casa.
A me sembra che per le tariffe di casa ci sia un po’ di concorrenza, ma sull’intero importo il 50% è componente energia, il resto sono spese fisse di contatore trasporto energia, iva e canone rai che nessuno abbatterà mai….
Qui in Italia, la “politica lungimirante, datata 1990” è stata bloccare gli stipendi, nel 1992 (e infatti da lì a oggi sono pure scesi, unico caso in tutta Europa).
Direi che con questo si dice già tutto.