Home Auto Luigi e le sue 6 elettriche: BMW, Renault, Tesla…

Luigi e le sue 6 elettriche: BMW, Renault, Tesla…

0
Training Academy Varta

Luigi, una storia elettrica che è forse un unicum al mondo. Ne ha avute 6 di auto a batterie. Siamo orgogliosi di pubblicarla, proprio come ce la racconta Luigi. 

“Salve Mauro,

Agosto 1941, mio padre da ragazzino a sinistra, di fronte al pronipote ed alla nipote di Galileo Ferraris

mi permetto di usare il tu visto che probabilmente siamo coetanei. Mi presento con qualche dettaglio privato: sono Luigi, nato a Torino nel 1965, da padre ingegnere, concittadino di Galileo Ferraris (qui su Wikipedia), uno degli inventori del motore elettrico ad induzione. Ho una laurea in ingegneria elettrotecnica al politecnico di Torino e sono emigrato in Austria a fine 2000, dove risiedo tuttora e lavoro come dirigente presso una multinazionale del settore automotive”.

Aprile 2011, Zagato Zele 1000

La prima elettrica nel 1983, una Zagato Zele

La prima vettura elettrica in famiglia fu comprata da mio padre nel 1983; una Zagato Zele 1000 del 1977 (qui la storia). Come è facile immaginare, non ci facemmo tanti chilometri, le prestazioni erano assolutamente insufficienti per qualsiasi tipo di utilizzo normale. La vettura era dotata di 1 kW di potenza, trazione posteriore, pesante pacco di batterie al piombo sotto il pianale, autonomia reale di 30 chilometri, interruttore manuale a tre vie per cambiare tensione al motore, acceleratore a quattro posizioni ed ovviamente nessun riscaldamento. All’epoca, pur avendo una gran fiducia nello sviluppo della tecnologia, non era quindi possibile credere in una conversione alla mobilità elettrica. Ciò ha però aiutato a conservare la vettura, che si trova ancora in nostro possesso, parcheggiata a Torino”.

Maggio 2015, BMW i3 in carica DC 50 kW in Carinzia

Si salta al 2014, con la BMW i3

“La seconda elettrica arrivò nel 2014, una BMW i3 BEV. Avevo all’epoca una Mercedes C 220 cdi e l’andai a provare in concessionaria un giorno di inizio gennaio, quasi per caso, avendo un paio d’ore da uccidere. Fui sorpreso dall’accelerazione e la dinamica. La ordinai all’istante, nonostante l’autonomia ridicola, il costo spropositato ed i 9 mesi di attesa per la consegna. Presi tutte le opzioni disponibili per aumentare l’efficienza e facilitare i viaggi extra cittadini: pompa di calore, fanali LED, riscaldamento batteria, carica veloce AC, carica DC CCS. Non presi in considerazione la versione con il range extender, volevo cogliere l’occasione per provare sulla mia pelle tutti i problemi della mobilità elettrica. Mi fu consegnata ad ottobre 2014. Nei quasi tre anni del leasing ci feci 40000 chilometri, con alcuni viaggi folli da 450 km in un giorno, con il permanente rischio di rimanere scarico per strada. Ci manco poco che mia moglie divorziasse”.

Che cosa ho imparato da questa esperienza

“L’esperienza con la BMW i3fu chiara su due punti fondamentali:

  1. Nonostante tutti i possibili e costosi accessori per la riduzione dei consumi, una vettura con una batteria da 20 kWh non è adatta ad un cliente normale. La necessità di dover continuamente caricare la vettura non sarà mai accettabile. No.
  2. La rete di ricarica pubblica è un orrore in termini di accessibilità ed affidabilità. Troppi contratti diversi, schede RFID ed applicazioni sul telefono. Mai la sicurezza che funzionino o che siano libere. Molto negativo anche il fatto che nella maggioranza delle colonnine AC si debba estrarre il proprio cavo dal bagagliaio, il che aumenta di non poco il disagio dell’operazione di ricarica. Molto migliore la soluzione americana, dove per legge tutte le stazioni di ricarica sono dotate di cavo.

    Fui quindi felice di restituire la BMW i3 a settembre 2017, non solo per la difficoltà d’utilizzo e lo smodato consumo autostradale, ma anche per i continui problemi tecnici, che mi costrinsero a fare una decina di visite in officina ed a ricevere una diesel sostituiva per un totale di quasi 8 settimane. Il consumo medio fu di 156 Wh/km”.

    La Renault Twizy, presa per il figlio.

    “Poi arriva la Twizy…”

    “Nel maggio 2016 comprai la terza elettrica, una Twizy 45 per mio figlio. La trovai usata a Vienna, da un pensionato, con pochissimi km, un’occasione. La presi solo per sentirmi più tranquillo rispetto ad un ciclomotore, ma con mia sorpresa mio figlio ne fu entusiasta. Molto apprezzata è stata la guida senza casco, la protezione dalla pioggia, lo spazio per il passeggero e la possibilità di parcheggiare in centro gratis. Anche molto comodo il cavo di ricarica incorporato nella vettura, che rende la connessione alla presa di ricarica un’operazione di pochi secondi. Mio figlio la userà ancora sino a luglio, quando la daremo al concessionario dove abbiamo appena preso la 6° elettrica”.

    Marzo 2018, Tesla S85 in ricarica a Torino IT

    “… e una Tesla Model S usata con 10.600 km”

    Nel giugno 2017, in concomitanza della scadenza del leasing della BMW i3, comprai la quarta elettrica a 58000 €, con un leasing a tre anni; una Tesla Model S85 usata certificata Tesla. Con 10.6000 km ed una garanzia completa di due anni. Era una Signature, una delle prime 500 consegnate in Europa nel 2013, ed una delle prime dieci in Austria. Le sue condizioni erano ottime e la batteria aveva perso solo 6-7% della capacità. Fu la mia prima vettura elettrica capace di un utilizzo normale ed illimitato. Soprattutto grazie alla affidabile rete di carica Tesla e nonostante il consumo elevato e la potenza di carica limitata a 86 kW per via della batteria di prima generazione. Ci feci 40000 chilometri in poco meno di due anni, con diversi viaggi a Torino e Firenze, oltre ad una vacanza in Belgio e Francia, con un consumo medio di 210 Wh/km. Gli unici due aspetti negativi furono l’assenza dei dispositivi di assistenza alla guida e le dimensioni eccessive per i tipici parcheggi europei. Tra i pochissimi problemi tecnici posso solo menzionare la sostituzione di un supporto della barra antirollio, un bullone usurato alla sospensione anteriore sinistra, una regolazione alla maniglia della portiera destra. Decisi di interrompere il leasing quando fu disponibile la quinta elettrica, restituendola direttamente alla Tesla con 150000 km per un corrispettivo di 41000€. La batteria aveva perso a questo punto il 9% di capacità.

    Aprile 2019, Tesla 3 a Kitzeck, Austria

    E ora la Model 3: ve ne dico pregi e difetti

    “La quinta elettrica, una Tesla 3 Dual Drive con FSD, arrivò il 15 Marzo 2019, tre anni dopo averla riservata il 31 Marzo 2016. L’ho acquistata con un leasing a 5 anni, con 10000€ di anticipo e rate mensili poco superiori a 600€. Ci ho fatto nel frattempo 6500 km, con un consumo medio di 178 Wh/km e nessuna visita per problemi al concessionario. In paragone alla Tesla S del 2013 ci sono tanti vantaggi, ma anche un paio di punti negativi:

    • – A favore della Tesla 3:
      • Comportamento più dinamico
      • Accelerazione spettacolare
      • Consumo più ridotto
      • Autonomia molto maggiore (da circa 300 km a circa 400 km)
      • Velocità di ricarica praticamente doppia
      • Assistenza di guida
      • Dimensioni adatte alle strade europee
    • A favore della Tesla S:
      • Morbide sospensioni pneumatiche
      • Più silenziosa a velocità autostradaleUn discorso a parte meriterebbe l’incredibilmente semplice ed efficace sistema di assistenza alla guida ed i suoi continui aggiornamenti e miglioramenti, ma questo esula dalla trazione elettrica. Posso solo dire che possedendo la Tesla 3 si ha la precisa sensazione di essere catapultati di anni nel futuro; il risultato è che le altre vetture sembrano solo più dei pezzi da museo”.
        Giugno 2019, Renault Zoe, Graz AT

        “Ma c’è anche una Zoe, per mia moglie”

        La sesta elettrica è arrivata questo mese; trattasi di una Renault Zoe 40 kWh del 2017 con 50000 km, pagata in contanti 11000€ più la Twizy di cui sopra. La usa mia moglie e ci farà pratica di guida mio figlio, oggi diciassettenne. È quindi troppo presto per raccontarne le impressioni, per il momento posso solo dire che è perfetta come utilitaria da città.

        Giugno 2019, il parco vetture completo

        “Quanto alla ricarica, ecco come faccio”

        Per concludere, un paio di informazioni sull’infrastruttura di carica a casa. Qui in Austria è abbasta comune avere il trifase, tanto che la mia abitazione ne era dotata sin dall’inizio, con una presa CEE 16A in garage ed un interruttore generale da 20A. All’epoca della BMW i3, avendo su vettura il carica batterie monofase da 32A, feci cambiare il generale a 40A (costo 700€) e feci tirare una linea aggiuntiva 32A trifase in garage (costo 900€). Comprai poi un cavo dedicato (qui i dettagli , 600 €). Con l’arrivò della Tesla S, feci poi spostare la linea da 32 A fuori dal garage (500€) sotto la tettoia (il garage era troppo stretto per la Tesla S), aggiunsi un interruttore di sicurezza tipo B (300€). E feci installare un wallbox Tesla (regalato grazie al referral code che un mio amico ha usato per comprarsi una Tesla S 75D).

        Se avete qualsiasi altra domanda, fatemi sapere. Apprezzo tantissimo la vostra attività d’informazione e sarei più che contento di aiutarvi”

        A presto, Luigi

        Grazie ancora, Luigi. Vaielettrico.it è nato proprio per creare una comunità in cui scambiarsi esperienze. Devo dire che la tua è assolutamente unica. Come la lucidità con cui racconti pregi e difetti delle auto che hai o che hai auto.

        — Leggi anche: Armando e suoi primi 10 mila km con il Model 3 Tesla.

Apri commenti

Rispondi