Luglio elettrico 2024: effetto bonus finito

Luglio elettrico 2024: effetto bonus già esaurito, si torna a un misero 3,4% di quota di mercato. Restiamo il mercato più depresso d’Europa per le EV. 

Luglio elettrico 2024

 

La Volvo EX30, prima tra le auto elettriche in luglio.

Luglio elettrico 2024: si salva solo la Volvo EX30

L’accelerazione di giugno è stata un fuoco di paglia: le elettriche avevanono raggiunto l’8,3% del mercato totale solo grazie ai maxi-incentivi, esauriti nel giro di poche ore. E con luglio si torna a una quota di mercato risibile, il 3,4%, che corrisponde a 4.292 auto vendute. Poco più di quante se ne vendettero nello stesso mese del 2023, 4.127, a dimostrazione di quanto il nostro sia un mercato stagnante.

Sul podio finiscono due auto made in Cina, sulle quali grava per i prossimi mesi l’incognita dei maxi-dazi europei. Al primo posto c’è la Volvo EX30, con 401 immatricolazioni, al terzo la MG4 con 252. Tra loro, seconda, c’è la Tesla Model Y, a quota 279. Torna nella top ten la Nissan Leaf, al 9° posto, ma solo grazie ai fortissimi sconti che ne accompagnano l’uscita di scena.

luglio elettrico 2024
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

I costruttori chiedono nuovi incentivi, ma il governo…

Le associazioni dei costruttori sono le prime a criticare le modalità con cui il governo ha impostato i bonus: “Questo risultato è la chiara dimostrazione del fatto che gli attuali incentivi, così impostati, non sono assolutamente sufficienti a sostenere la crescita in modo strategico e duraturo finalizzato alla transizione“, lamenta il presidente dei costruttori Unrae, Michele Crisci.“Data l’insufficienza evidente dello stanziamento per la fascia 0-20 g/Km (le elettriche), come prima cosa ci aspettiamo che i 240 milioni di fondi residui già stanziati per gli incentivi, possano prontamente essere resi disponibili dal Governo.

Inoltre – continua Crisci – Chiediamo che vengano recuperati i 250 milioni di euro previsti per il 2025 e ad oggi prelevati dal DL Coesione”. Ma il governo fa orecchie da mercante: ripete che gli incentivi sono stati un successo e pensa già al 2025, con le idee per la verità piuttosto confuse.

– Mercedes EQS Suv 450+ alla prova autostrada: facciamo a chi si stanca prima? Il NUOVO VIDEO di Paolo Mariano

Visualizza commenti (103)
  1. marco spacchi

    questi i dati tedeschi usciti oggi

    Flensburg, 5 agosto 2024. Nel luglio 2024 sono state immatricolate 238.263 autovetture , il -2,1% in meno rispetto allo stesso mese. Il numero di nuove immatricolazioni commerciali è diminuito del -6,3%, la loro quota è stata del 65,8%. Le nuove immatricolazioni private (34,1%) sono aumentate del +7,3%.

    Tra i marchi tedeschi , BMW ha ottenuto il maggiore aumento di immatricolazioni con un +12,0% e una quota di nuove immatricolazioni pari all’8,9%. La Mercedes è cresciuta del +7,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, la loro quota era del 9,7%. Per gli altri marchi tedeschi , le statistiche di immatricolazione hanno mostrato cali nel mese di luglio, verificatisi per Smart (-66,2%/0,2%), Mini (-42,4%/1,1%), Porsche (-30,2%/0,9%), Ford (- 17,8%/3,7%) e MAN (-16,8%/0,1%) erano a doppia cifra. Si sono registrati cali a una cifra per VW (-4,3%/17,4%), Audi (-2,5%/8,2%) e Opel (-2,3%/5,2%). La Volkswagen rappresenta la quota maggiore di nuove immatricolazioni con il 17,4%.

    Tra i marchi importati con una quota di nuove immatricolazioni di almeno l’1,0%, Volvo ha ottenuto l’aumento più significativo di immatricolazioni con +66,4% e una quota del 2,3%. Anche Citroen (+50,2%/1,8%), Skoda (+37,4%/7,9%), Peugeot (+29,2%/2,2%), Toyota (+14,4%) %/3,6%) e Dacia (+8,2%/ 2,5%) ha mostrato uno sviluppo positivo del numero di immatricolazioni nel mese in esame. In calo invece Renault (-45,8%/1,4%), Tesla (-36,7%/1,0%), Hyundai (-16,0%/3,8%), Fiat (-15,4%/2,5%), Kia (-12,5 %/2,7%), Mazda (-7,3%/1,3%) e anche Seat (-5,6%/5,2%). Con il 7,9%, Skoda si è rivelato il marchio d’importazione con la quota più alta.

    Con una quota del 30,8%, i SUV (-0,4%) sono stati il ​​segmento più forte , seguiti dalla classe compatta, la cui quota è stata del 17,3% dopo un aumento del +2,4%. Anche le utilitarie (11,6%/+0,0%) e i fuoristrada (10,9%/+0,8%) hanno raggiunto quote a doppia cifra. La classe medio-alta (4,8%) ha però registrato l’incremento più significativo con +69,5%, seguita dai furgoni di grande capacità (+28,5%/2,7%), camper (+12,9%/3,0%), minivan ( +12,9%/0,6%) e servizi pubblici (+8,6%/4,1%). I segmenti delle mini (-54,2%/2,8%), delle auto sportive (-42,3%/0,7%), delle auto di lusso (-16,7%/0,9%) e della classe media (-15,6%) %/9,1%) sono rimasti indietro rispetto alla media. risultato del mese comparabile.

    83.405 automobili erano dotate di motore a benzina. Si tratta di un aumento dello 0,1% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. La loro quota era del 35,0%. 43.107 nuove auto erano dotate di motore diesel, con un aumento dell’1,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. La loro quota era del 18,1%. Nel luglio 2024, 79.870 nuove auto avevano una trazione ibrida, pari a una quota del 33,5% (+18,4%), di cui 14.811 ibride plug-in (6,2%/+3,2%). Il 12,9% delle nuove immatricolazioni erano auto elettriche ( BEV ). Con 30.762 nuovi veicoli questo tipo di guida è inferiore del 36,8% rispetto al risultato dello stesso mese. Sono state 1.078 le immatricolazioni di auto alimentate a GPL (0,5%/+8,8%) e 3 auto alimentate a metano (0,0%/-98,6%).

    Le emissioni medie di CO 2 delle auto nuove immatricolate sono aumentate del 7,2% e ammontano a 121,0 g/km .

    Nel settore dei veicoli commerciali sono in crescita solo gli autobus (+19,7%). Tutti gli altri hanno registrato rendimenti, tra i quali il più significativo è stato quello delle motrici con -39,3% (vedi tabella). Nel luglio 2024 sono state immatricolate 22.811 motociclette nuove di zecca , il 5,9% in meno rispetto allo stesso mese.

    Sono stati messi in circolazione per la prima volta complessivamente 294.708 autoveicoli (-2,7%) e 26.148 rimorchi per autoveicoli (+4,3%) .

    Sul mercato delle auto usate si sono registrati risultati positivi per tutte le classi di veicoli (vedi tabella). In totale hanno cambiato proprietario 698.193 veicoli (+14,8%) e 42.059 rimorchi (+9,2%).

    Contatto:
    Stephan Immen, telefono: +49 461 316-1293

  2. Leonardo (R)

    Mah guarda, qua le cose cambiano da un anno all’altro e Kai Grünitz ci insegna che tra dieci anni venderanno ancora la Golf a benzina. Mi sa che le sparate ormai sono all’ordine del giorno, così come era esagerato l’eccesso di ottimismo da Eldorado elettrico di due/tre anni fa anche queste sparate basate sulla fuffa assoluta lasciano il tempo che trovano.

    1. Leonardo (R)

      @Enzo, ennesimo commento che finisce fuori thread nonostante abbia cliccato su rispondi al commento giusto ☹️

  3. caprone manicheo

    Il problema è che certi governi/politici e certa stampa (non solo italiana) pur di salvare i petrolieri stanno mettendo in crisi i car maker che si trovano a dover impegnarsi su due fronti.

    1. mario milanesio

      …ma tu pensa se per caso capitasse
      se un car maker avesse anche dei giornali
      e pure dei petrolieri tra i soci
      pensa pensa che casino! 😉

    2. Leonardo (R)

      I car marker con una buona stabilità finanziaria dovrebbero investire sul futuro, più sicuro e meno legato ai capricci governativi del momento, e fare piani più conservativi sui prodotti che resteranno in vita grazie a giochi politici di breve respiro. Mi pare però che i produttori con minore stabilità finanziaria si buttino a capofitto ad assecondare i capricci politici, magari da loro stessi avallati con varie azioni più o meno trasparenti di lobbying.
      Non resta che attendere di scoprire chi saranno le Kodak, le Nokia e chi le Apple.
      La storia ci insegna che difficilmente chi resta indietro finisce dalla parte dei vincitori.

      1. antonio gobbo

        per curiosità quali sarebbero le kodak e nokia italiane e quali le apple? al 90% della tecnologia green copreso l’automotive é importato per cui in ogni caso saranno solo americani o cinesi a gioire

        1. mario milanesio

          Comau, Telit, Fiat Ferroviaria, Olivetti,
          per citare quelle piemontesi a me vicine o che conosco,
          tutte più o meno
          progressivamente imputtanite
          in modo da far gridare allo scandalo
          e facilitare la cessione, dismissione, finanziarizzazione.

          Si salva, e per ora alla grande, solo Ferrero,
          che continua a far quello che sa fare, cioè dolci e tanta Nutella,
          e non gioca a fare l’SpA

          1. Antonio Gobbo

            A parte Olivetti che esisteva quando Greta Tumberg e soci erano ancora al di la di nascere per il resto ti consiglierei di scrivere una vibrata protesta ai sign Elcan mettendo ovviamente in copia il sig Tavares che gli investimenti innovativi li fanno si … ma in Polonia, Serbia, Marocco ecc .. tutte realtà dove la transizione green va per la maggiore e le percentuale di auto elettriche sfiora il 90% come in Norvegia.

  4. Daniele Sacilotto

    Gli incentivi comunque valevano fino ai famosi 42.700€ Iva inclusa. Sarebbe interessante sapere l’incidenza delle BEV nel venduto con fascia di prezzo superiore, ovvero quel mercato che incentivi o no dovrebbe attirare lo stesso. Anche perché i modelli intorno ai 50k sono ormai equivalenti o superiori alle varianti termiche, pur con costi di gestione molto inferiori. Perciò se il mercato fosse maturo almeno in quella fascia di prezzo la penetrazione dovrebbe essere più alta

  5. Leonardo (R)

    Con i fossili è come giocare al gioco del cerino, qualcuno si brucerà le dita. La necessità di toglierseli di mano nasce soprattutto da quello, non certo per una questione di “tempi e modi rigidi”

    1. Solo se e quando le elettriche caleranno parecchio di prezzo. Ma parecchio parecchio. Al momento Kai Grünitz, responsabile della divisione di sviluppo tecnico di VW, ha appena confermato che l’attuale Golf a benzina venderà fino al 2035 e sarà solo affiancata e non sostituita dalla futura Golf elettrica. Tra l’altro la Golf a benzina ha avuto un notevole incremento di vendite in Europa.

    2. antonio gobbo

      si di bruceranno le dita i produttori europei e tutti i lavoratori ad essi collegati… proprio quello che ci vuole per risollevare l’Europa e l’Italia.

  6. marco spacchi

    Oggi ho avuto la conferma che gli Usa sono in recessione da almeno 2/3 mesi, quindi il mercato auto andrà incontro ad una pesante contrazione, in teoria dovrebbe giovare ai prezzi, visto i margini che dovranno contrarsi.

  7. Il primo posto della Ex30 è una ottima notizia. L’ auto è valida e in effetti è una di quelle che consiglierei (anche se al momento la migliore per prezzo è la bz4x della Toyota, in offerta a 30000 euro con finanziamento anche per tutto agosto, spero di vederla meglio posizionata a settembre). La Ex30 ha le dimensioni giuste e la potenza giusta per godere del principale vantaggio commerciale dell’ elettrico, ovvero le performance. 272 CV anche sulla versione base, con cavalli e prestazioni identiche alle costosissime *e penosissime) versioni sportive di VW, le GTX. Il prezzo è competitivo se confrontato con la concorrenza elettrica (credo che sia l’ auto più prestazionale in assoluto in relazione al costo), meno se confrontato con l’ offerta a benzina: la più bella e curata Jeep Avenger o la Yaris Cross costano meno e sono migliori dentro e fuori. Tradotto: sono contento che il mercato sia questo genere di input ai produttori.

    Dobbiamo aspettare altri 5 anni circa che il prezzo delle elettriche scenda. Altri incentivi? No, grazie (oppure molto light), piuttosto eliminate i dazi alle cinesi …

      1. Infatti ho scritto “la più bella e curata Jeep Avenger o la Yaris Cross costano meno e sono migliori dentro e fuori”. Non sono salito sulla EX30, ho letto le recensioni che giustamente hanno criticato gli interni (gli interni delle elettriche sono sempre più penosi, purtroppo la moda inaugurata da Tesla degli interni inguardabili e spogli ha preso piede). Per quanto mi riguarda la BZ4X è di gran lunga migliore (per 30000 euro finanziati hai un’elettrica di gran livello e con interni certamente migliori della medie delle elettriche, per non parlare della garanzia superba e del costo onesto dei tagliandi) ma la EX30 ha 2 importanti frecce al suo arco:
        – dimensioni compatte (423 x 184 x 155 cm), e queste sono indispensabili per i box auto più vecchi e per le città con gravi problemi di parcheggio
        – performance (trazione posteriore, 180 km/h, 0-100 in 5.7″, 272 cv e 343 nm sulla versione base: decorose, su …)

        Insomma dipende molto da cosa si cerca

        Da notare che la base, la Core, probabilmente la più richiesta, ho appena notato che è passata da 35k a 37k. Dovendo consigliare oggi l’auto elettrica a un amico consiglierei indubbiamente la BZ4X, ma a livello di performance (se mai interessasse a qualcuno) lo scettro va a EX30. Vero è che con l’aumento a 37k vale la pena far un ulteriore sforzo e assicurarsi la MG4 XPower o la Trophy, in base alle proprie esigenze. O anche la Tesla M3, per carità.

        1. box vecchi possono essere stretti, es cm 230-250

          Volvo Ex-30 —– cm 185 x 430
          Megane 60 kwh – cm 177 x 420
          Inster 49 kwh — cm 161 x 380

    1. Daniele Sacilotto

      EX30 è indubbiamente una vettura molto interessante. Vista dal vivo poi è anche molto bella. Ha “solo” un difetto tuttavia: consuma il mondo. Tutte le prove su strada lo confermano. Purtroppo è un problema non da poco perché una long range che non arriva nemmeno nelle migliori condizioni a 400km è difficile da digerire. Altrimenti avrebbe sbancato le vendite.

    2. Iorio Cavallini

      Se vuoi che l’’elettrica Toyota migliori il posto in classifica potresti dare una mano acquistandone una!!

  8. pierluigi mariotti

    Salve, non mi sorprende il dato d’ immatricolazione del mese scorso, l’ elettrico non e’ ben visto in Italia purtroppo.
    Per quanto riguarda il discorso incentivi io li darei solo ed esclusivamente sualle auto 100% elettriche, le Plug in invece no avendone avuta una a noleggio per 12 mesi con la quale piu’ di 30 km in elettrico non riuscivo a percorrere mediamente costringendomi ad utilizzare quasi sempre il motore termico.
    L’ incentivo, esenzione dell’ iva, lo darei solo a fronte di una rottamazione e fino ad un prezzo massimo di listino di 30.000,00 euro, chi vuole una bev piu’ costosa se la paga da solo.
    Lo sconto deve essere applicato dalle case automobilistiche eventualmente.
    Un incentivo lo darei anche alle termiche, sempre a fronte di una rottamazione unica a prescindere se euro 0/1/2/3/4 di euro 2.000,00, ma solo sulle vetture che costano di listino non piu’ di 15.000,00 euro.
    Gli incentivi vanno dosati bene altrimenti si rischia di creare storture al mercato auto e non solo, feci un preventivo per installare l’ impianto fotovoltaico 6 kw con accumulo da 10 al prezzo di listino di euro 24.040,00 con sconto in fattura del 50%…….. euro 12.020,00 prezzo finale iva inclusa.
    Proprio questi giorni mi e’ arrivata dalla stessa ditta un’ offerta di pari caratteristiche ma senza lo sconto in fattura del 50% ad euro 11.700,00 iva inclusa, la marca e’ diversa e’ vero ma con gli incentivi o bonus…………. qualcosa non torna.
    Non parliamo del bonus edilizio poi.

    1. antonio gobbo

      io ni non li darei proprio piû, al massimo 2 o 3000 euro a fronte di una rottamazione di un euro 0 o 1.

    2. marcovers777

      Non comprendo perché se nel nostro paese non si vendono auto elettriche si attacchi il governo italiano (anzi lo capisco benissimo essendo questa testata schierata sfacciatamente a sinistra…).
      In molto altri paesi europei, tra cui la Germania, una volta tolti gli incentivi le auto elettriche hanno diminuito drasticamente le percentuali di vendita. Mi sembra normale. Per di più gli italiani, avendo gli stipendi tra i più bassi in Europa, semplicemente acquistano ciò che a loro costa meno, quindi un’auto termica, spesso usata. Non vi vedo nulla di scandaloso. Se l’elettrico dovrà essere la tecnologia del futuro come qualcuno ci vuole imporre abbassino i prezzi e semplifichino il discorso ricarica

      1. mario milanesio

        auto elettrica = sinistra (in senso politico)

        è solo l’ennesima vaccata generata dal becerume social,

        e in Italia attecchisce benissimo perché noi riusciamo a vederci contrasto destra e sinistra
        anche tra l’uso della doccia e della vasca da bagno (cit. Gaber).

        sarebbe ora di crescere un po’ come Paese.

  9. se ci fosse la volontà, un pò di stabilità la farei così:

    === INCENTIVO IVA BEV

    3 anni (2025-2026-2027) con iva al 5%, invece di 22%,
    sui primi 20.000 euro del costo non ivato dell’auto BEV

    equivale a sconto di 3400 euro,
    più modesto ma stabile e meno distorsivo, cumulabile con:
    – 2500 euro in caso di rottamazione
    – eventuali incentivi regionali ( es. in aree più inquinate )
    – promozioni venditori (programmabili se incentivo è stabile)

    sarebbe sconto che in percentuale aiuta di più BEV piccole da 18-25k

    === DISINCENTIVO PESO

    incentivo iva finanziabile in parte con sovratassa di immatricolazione sul peso autovetture di ogni tipo, visto che il peso è una esternalità (parcheggi, strade, etc)

    si può iniziare con 2 euro per ogni kg a libretto in eccesso di 1800 kg,
    NB: peso a libretto EU = vettura vuota + 75 kg guidatore e bagaglio

    elettrica premium da 2100 kg prenderebbe 3400 euro di incentivo IVA,
    ma ne restituirebbe 600 euro per lo sforamento del peso

    mentre un grosso Suv Termico donerebbe e basta facendo cassa

    === INCENTIVO IVA PLUG-IN

    dovrebbe essere più modesto, es IVA al 12% invece di 22% sui primi 20.000e,
    cioè uno sconto IVA di 2000 euro,
    e solo ad auto con specifiche serie per consentire un reale uso in elettrico:
    – batteria grandina, es. soglia minima a 15 kwh?
    – ricarica alle colonnine a velocità decente?
    – soglia formale emissioni 60 gr Co2/km

  10. Come dice Kendrick qui nei commenti, non è sano un mercato che tira solo grazie agli incentivi.
    Gli incentivi vanno messi in una fase iniziale per spingere l’adozione e favorire lo sviluppo di infrastrutture (leggi: colonne di ricarica) che giustificheranno l’acquisto di macchine elettriche anche a incentivi finiti.
    Direi che il mercato dell’elettrico può considerarsi uscito alla grande dalla sua fase iniziale, è ora che inizi a camminare sulle sue gambe. Se la gente non compra macchine elettriche è perché queste sono ancora un relativo lusso, vuoi per via del prezzo dell’ automobile, vuoi per il costo dell’energia alle colonnine paragonabile se non superiore a quello della benzina, vuoi per la questione delle ricariche che aggiungono una scomodità con cui non tutti hanno voglia di fare i conti. Non ancora, almeno.

    1. La maturità di un mercato si vede dai numeri. Quello italiano non lo è per nulla. Discorso diverso nei grandi mercati del Nord Europa, dove infatti gli incentivi stanno via via sparendo me le quote delle Bev sulle nuove immatricolazioni restano stabilmente sopra il 10-15%

      1. antonio Gobbo

        la maturità dei mercati si vede anche dagli stipendi di chi acquista, e da questo punto di vista le do ragione noi non siamo minimamente maturi e soprattutto benestanti (contrariamente ai paesi nordici) per adeguarci a queste nuove tecnologie, infatti a luglio in Italia 4 auto vendute su 5 sono state auto usate e non certo perchè gli italiani amino il vintage.

          1. mario milanesio

            ….oppure “tutti voglio viaggiare in prima..”
            come cantava Ligabue…

            che nulla toglie al livello ridicolo degli stipendi
            e all’ignavia degli italiani (mi ci metto anche io, dai)
            nel protestare per avere adeguamenti

          2. è vero Massimo … però nella mia città, una volta piuttosto benestante (ed in tutte le zone della regione che frequento) negli ultimi anni ho visto tornare a circolare vetture più che “maggiorenni” …..
            non credo siano tutti amanti del vintage; alcuni che conosco han tenuto un’auto vecchia finché non ha avuto necessità importanti (o guasti non da riparare) ed han scelto di comprare un’auto ancora più vecchia…( ecco perché in carriera ho sempre consigliato anche ai privati un “ammortamento accelerato” … per non ritrovarsi poi in queste situazioni…che alla fine costano pure di più).

            Abbiamo un enorme parco auto usato da famiglie che, in assenza di mobilità alternativa… o di capacità di spesa, si ritrova con 2/3 “carrette” ad uso di ogni familiare….
            Piuttosto normale in una società “invecchiata” con tanti patentati, ognuno con la sua esigenza di mobilità da soddisfare in qualche modo.

            Poi, ovviamente, si vedono girare nuovi SUV ICE o BEV (anche di marchi prestigiosi e costosi )in discreta percentuale … grazie a molti che comunque beneficiano in qualche modi di situazioni vantaggiose (evasione fiscale, settori di lavoro “trainanti”, patrimoni che fruttano o affitti di locali in zone molto richieste).
            Quella che si sta assottigliando sempre più è la “fascia medio bassa”… che sta riconsiderando le proprie spese in proporzione alle entrate.. e lo si nota dai dati vendite che da decenni premiano marchi come Dacia (e si spera pure la futura Giga Panda …) che rimpiazzano vetture meno economiche. In futuro mi aspetto che si estremizzi ancora di più… purtroppo.

          3. Non trova strano che in Italia ci siano 684 auto ogni mille abitanti contro 661 in Finlandia, 585 in Germania, 571 in Francia, 560 in Spagna? Avremo anche il record delle “carrette” ma penso che ci sia qualcosa che non va nelle nostre abitudini più che nei nostri conti in banca. Infatti siamo anche il Paese europeo con la più alta percentuale di abitazioni in proprietà, il più alto patrimonio familiare (8 mila miliardi di valore), il più alto debito pubblico e il minor indebitamento privato.

          4. Infatti lei ha pienamente ragione… Siamo un popolo con lo Stato sempre ai limiti della bancarotta…ma con un patrimonio medio privato (statistica “del pollo🐔”, sempre in peggioramento) molto elevato.
            Il possesso di auto private ne è diretta conseguenza ma una causa importante è la politica dagli anni del dopoguerra ad oggi, che han fatto sì rinascere l’ Italia anche con le industrie legate all’ automotive (A.R., Autobianchi, FIAT, Innocenti, Lancia etc) ma hanno anche “evitato” di puntare su ecologico ed economico T.P.L.
            Quando ero piccolo vedevo “ragnatele” elettrificate nelle città… c’erano filobus, silenziosi (rispetto ai camion termici) e non inquinanti.
            Poi abbiamo puntato tutto su idrocarburi delle 7 famigerate “sorelle”…
            Ora non sarà facile fare cambiare abitudini agli individualisti italici…
            Per fortuna che in alcune città si continua a credere nei mezzi pubblici, magari metropolitane sotterranee o di superficie (es. Firenze.. ove i sanguigni cittadini hanno accesso feroci polemiche…ma adesso..nelle zone ove il servizio funziona..gli spostamenti magari son più comodi e veloci per tutti…e le case hanno riacquistato valore).
            I grandi cambiamenti han sempre bisogno di grossi scossoni…

          5. antonio gobbo

            si siamo tutti poveracci hai detto giusto, basterebbe che al posto della battutina ad effetto, guardassi all’età media del parco circolante e magari al fatto che tanti italiani acquistano una macchina (4 volte su 5 usata e non certamente perché amano il vintage) perché hanno dei mezzi pubblici indegni di un paese europeo.

          6. Alcuni record europei dell’Italia: tasso di risparmio, patrimonio delle famiglie, abitazioni di proprietà, evasione fiscale, minor indebitamento delle famiglie. Le battutine ad effetto le fa lei (per malafede o per ignoranza?)

          7. antonio gobbo

            Mio caro, vorrei farle notare alcune delle cose che ha menzionato,
            tasso risparmio delle famiglie è ora al suo minimo storico, La capacità di accantonare delle famiglie italiane ha toccato il valore più basso da quando sono disponibili i dati, scendendo al 6,3%. Dal 2010 è sempre sotto il 9%
            Abitazioni di proprietà: vero pero vediamo il perchè è così, forse perchè in Italia, contrariamente agli altri paesi europei, l’edilizia pubblica è al lumicino, le case popolari sono circa 750mila e ospitano poco più di due milioni di persone, lo 0,03% dei cittadini italiani, se gli italiani non avessero comperato casa ora dove sarebbero? in qualche tanda da campeggio o in rulotte?
            Indebitamento medio più basso, vero ma vediamo anche il perchè, in genere le banche danno credito se uno ha i presupporti per averlo, lavoro stabile ben pagato, pensione non certo al minimo ecc per cui meno reddito meno credito … o forse qualcuno crede che le banche siano delle ONLUS?
            Vedo che perlomeno non ha fatto repliche alle mie battutine sui salari/pensioni italiane … ne sono veramente felice.
            Ecco queste sono le mie spiegazioni delle mie battutine fatte in malafede e/o ignoranza, contrariamente alle sue sono sicuramente fatte sicuramente in buonafede e dopo aver cercato dati per affermarle … bravo bravo .. è così che si fa !!.

          8. Non ho cercato dati, caro signore. Ho alle spalle 40 anni di giornalismo economico nei principali giornali italiani quindi non ho alcun bisogno di consultare Wikipedia all’ultimo secondo per tener testa alle sue argomentazioni. L’Italietta dei poveracci che non possono permettersi l’auto elettrica o l’efficientamento energetico dell’abitazione mi ha sempre fatto sorridere. Credo di più all’Italiaccia dei furbi, degli evasori, degli incompetenti e dei menefreghisti. Del resto ben rappresentata anche su queste pagine dalla maggioranza degli irriducibili bruciapetrolio.

          9. Leonardo (R)

            Segnalo un dato che non è riportato correttamente: 2 milioni su 60 milioni è circa il 3,3% non lo 0,03%

          10. ernesto grottaferrata

            ho “lavorato” per 40 anni.. 🤣🤣🤣🤣🤣

            uno che non è in grado di controbattere i dati mette in campo la presunta esperiensa come dogma assoluto.. te se che te n’omen, mia to sorelà!! 🤡

            il duce pinocchio mendace degli esposti non si smentisce mai: coglione era e coglione rimane!! umarell

          11. Leonardo (R)

            E adesso che hai sbloccato, cosa dovremmo farne del suo commento inutile comprensivo di insulto?

    2. pe rme è la premessa che è sbagliata, il “mercato” italiano al momento ha un sabotaggio (su tariffe colonnine e giochini con gli annunci sugli incentivi), tira meno di quello che dovrebbe, poco o tanto che sia

      anche al netto del discorso redditi più bassi; i dati di vendita degli anni precedenti al 2022 avevano una normale crescita anno su anno, come negli altri paesi;
      ancora nella primavera del 2023 erano in crescita, prima che si creasse incertezza aumentado le tariffe alle colonnine; chi vuole farà 2+2 con il governo attuale

      poi si può anche lasciare perdere queste valutazioni personali, e come suggerisce Massimo guardare anche solo i numeri assoluti:

      sembra che siamo ancora in una fase in cui favorendo un minimo le vendite, si avrebbe una maturazione più rapida delle infrastrutture di ricarica e servizi annessi al mondo BEV; un effetto “catalizzatore” di reazione, per dirla come i chimici

    3. Marco spacchi

      Seguo vari annunci di auto ev, gli ultimi due che mi son comparsi nella mia zona sono id3 a 54mila euro, o sono scemo io ma chi le compra a sti prezzi? E non un solo annuncio

  11. damiano I,
    mi pare di aver letto in qualche parte del forum che lei lavora (o ha precedenti di lavoro) nel campo dell’automotive.
    Tralasciando per un attimo i discorsi sulle BEV, volevo chiederle se a suo parere, OGGI, ha ancora senso acquistare auto a METANO.
    Dal momento che, a mio parere, questo tipo di veicoli rappresentano ancora un compromesso accettabile tra esigenze di mobilità particolarmente “corpose” (io, per esempio, percorro in media quasi 30.000 km all’anno) e necessità di inquinare il meno possibile e considerato che i prezzi di queste auto, in questi ultimi 2/3 anni, hanno subito una “contrazione” che le renderebbe particolarmente appetibili, mi interessava leggere il parere di un esperto sull’argomento.
    Tutto ciò anche alla luce del fatto che il prezzo del gas alla pompa è praticamente ritornato ai livelli pre-crisi internazionali varie.
    La ringrazio in anticipo per l’eventuale tempo che vorrà dedicarmi.

    1. mario milanesio

      non sono Damiano I,
      mi permetto di dire la mia al riguardo:
      secondo me l’auto a metano può aver senso in base alla logistica di rifornimento.
      Se il distributore è non lontano dalle zone usualmente frequentate,
      se addirittura queste zone sono veramente sempre le stesse (per esempio, auto utilizzata nel percorso casa-lavoro)
      allora io un pensierino lo farei, con 30mila km percorsi all’anno:
      tra 10 anni quell’auto ne avrà 300mila, se ci arriva, e avrà valore zero,
      BAN 2035 o meno

      1. Leonardo (R)

        Mi chiederei più che altro cosa capiterà alle forniture e ai prezzi del metano nei prossimi anni, una vera scommessa.

    2. — no come emissioni di Co2,
      la combustione del metano emette un po’ meno Co2 rispetto alla benzina, vantaggio però annullato contando le perdire di gas incombusto dalla rete di distribuzione (metano quando non è bruciato, è un potente gas serra)

      – si come emissioni polveri
      in questo senso inquina meno, in pianura padana ha senso (anche il gpl)

      – ni come risparmio economico
      il risparmio è la sua motivazione principale (vale anche per il gpl), se abbinato ad un’auto usata e in buone condizioni (sennò il motore non regge a lungo alla modifica)

      PS: gpl sollecita un po’ meno il motore (scalda un po’ meno valvole e testata, a metà strada tra metano e benzina) ed ha serbatoi più umani, sacrifica meno la guida dell’auto, specie se usata

      mentre il gas, se abbinato alla spesa importante per un’auto nuova, SE si ha un box per partire già carichi di corrente, e si fanno molti km in un anno, personalmente ad oggi farei dei test drive di prova su BEV con 60 kwh o più

    3. Grazie Kendrick per la considerazione sulle mie opinioni.

      Mi han già ben anticipato sia @mario milanesio che @>R.S. con considerazioni più che giuste, che condivido.

      Dalla mia le posso aggiungere che deve prendersi il giusto tempo per riflettere su come usa realmente l’auto (che spesso rappresenta anche ambizioni o soddisfazioni da togliersi) per esser certo di scegliere il veicolo giusto, che risponda oggi ed in futuro alle esigenze sue, della famiglia, e senza incappare in eventuali problemi o limitazioni alla circolazione.

      Se mi chiede del metano o GPL … posso dirle che se avrà le condizioni d’uso (comodità di rifornimento) e di assistenza di qualità in zona… si troverà bene.
      Però continuerà ad usare gas fortemente clima-alteranti e anche pericolosi in certe situazioni; nella mia zona sono tantissime le vetture a gas per ampia disponibilità di rifornimento… ma sono pure presenti settimanalmente articoli in cronaca di vetture incidentate o con guasti con rischio incendio o anche distruzione veicolo perché portandosi addosso due combustibili le vetture mal mantenute o con errori di progettazione si espongono a rischi maggiori delle attuali vetture hybrid o BEV, queste ultime poi sono di progettazione più che recente e generalmente prevalgono nei crash test che trova su EuroNcap e altri, grazie anche al ruolo strutturale delle batterie, che son molto ben protette.
      La distinzione può essere magari che un eventuale incendio (ne ho visti tanti su vetture ICE negli anni) partito magari dal normale impianto elettrico può essere più complesso da spengere su vetture con grandi batterie a bordo (hybrid, plug-in o BEV) … ma statisticamente poco significativi… a differenza delle altre vetture termiche… che popolano in gran numero le statistiche (specie in questi periodi di grandi esodi e ad elevate temperature su lunghe percorrenze).

      Per non escludere a priori le BEV ; provi a verificare se i suoi spostamenti quotidiani, per ferie e quelli più frequenti sono compatibili con le attuali vetture disponibili o in arrivo a breve; i costi di mantenimento (contando bollo, manutenzione ordinaria ai vari livelli di kilometraggio) potrebbero far pendere la bilancia magari da un lato che non si aspetta…..

      La saluto … e le auguro buone ferie …

  12. Pessima idea pensare di avere ulteriori incentivi dal governo…per lo meno con la formula degli ultimi anni.
    Fa mantenere i prezzi di listino alti (di tutte le vetture).
    Se proprio devono essere erogati per aiutare i cittadini a comprare un’ auto ecologica,.devono essere concessi solo per vetture effettivamente ecologiche (altrimenti non hanno senso) ed erogati direttamente al cliente che ne fa richiesta..un po’ come il bonus wallbox.
    Altrimenti le case produttrici abbiano la solita faccia tosta di chiedere incentivi diretti…sgravi fiscali sulle assunzioni… defiscalizzazione di investimenti in nuove attrezzature per gli impianti (certo che con i favolosi margini vantati negli ultimi bilanci annuali…sarebbe assurdo! E poi si criticano i cinesi per gli aiuti di stato alle.loro industrie.

    Se non crescerà il potere di acquisto…le vendite saranno sempre più depresse. L’ economia mondiale è eccessiva causa guerre ed attriti politici ..la “ricchezza” prodotta è sempre più mal distribuita a favore di pochi soggetti …come si può pensare che si diano alle spese pazze?
    In Italia poi stipendi bassi & tasse alte. costi sanitari sempre più alti ed a carico diretto dei cittadini. .assenza di servizi alle famiglie…sottoccupazione disoccupazione pluriennale dei figli (che anche se laureati possono ambire più che altro a lavori precari e mal pagati).

    Il cambio auto sta diventando sempre più in fenomeno elitario.
    Nel giro di pochi anni saremo i “Cubani” d’ Europa. .con tante vetture vecchie e mal mantenute ..che ogni tanto si fermano …ogni tanto si incendiano sulle autostrade roventi di questa torrida estate. .

    1. antonio Gobbo

      Damiano come non darti ragione, però una soluzione per svecchiare il parco auto ci sarebbe, soluzione su cui si è trovato d’accordo in una recente intervista anche il presidente di UNIRAE, ovvero incentivare maggiormente anche l’acquisto di usate euro 6 (e fra non molto anche euro 7) per chi non si può permettere l’acquisto di una nuova a fronte di demolizione di euro 0 – 3 (a luglio le vendite sono dell’usato sono state il 79% contro il 21 delle nuove ma spesso senza alcuna rottamazione) ….. non avremmo l’aria cristalli a delle dolomiti ma almeno un aria più sana del 90 e passa %

      1. si Antonio… passare da una vettura vecchia, magari mal mantenuta, ad una pur usata ma Euro6 (FINAL ! NO d-temp… e magari con ancora SW defeat device a bordo se a gasolio..) porta sicuramente ad un piccolo vantaggio pure su livello inquinamento, a maggior ragione se, come il 60% e più degli europei, non si superano i 60km al giorno.
        Sul fatto di avere “aria più sana del 90 e passa % ” purtroppo è smentito in pieno dai fatti… Vista l’enorme differenza tra il valore WLTP omologato su un “prototipo” (perché di quello si tratta: vettura col minimo accessori e peso ridotto, magari pure le fessure al cofano e frontale sigillate col nastro ed altri 1000 trucchetti legalmente accettati) non sono assolutamente riscontrabili nell’uso “normale” della vettura, per lo più guidata in malo modo, per il 60% ” a freddo” visto che in inverno se fai 4x15km viaggi per la maggior parte del tempo col motore in fase “riscaldamento” – e con i cambi automatici te ne accorgi pesantemente- con pure una “esenzione legalizzata” ad inquinare finché il motore “non è caldo” e con la scusa di “proteggerlo” come indicato dalle case.

        Mal che vada, se tra le auto usate acquistabili ci include pure le BEV (SEMPRE che si verifichi correttamente le possibilità di ricarica, a casa, al supermercato o altri posti accessibili) allora magari una vettura elettrica mal guidata, magari “giocando troppo” con le prestazioni a spese dell’autonomia… allora si che comunque si abbatte parecchio l’inquinamento… (anche perché i freni intervengono proprio da ultimo rispetto alle frenate rigenerative, magari a livelli regolabili dall’utente).

        Comunque svecchiare il parco auto italiano non si ottiene facendo il cambio 1:1 tra vecchio e nuovo; occorre passare coraggiosamente a TPL + altri strumenti di mobilità quando possibile.
        non voglio far l’eroe… ma io uso la vettura solo quando necessario (pur ricaricandola gratis 8 mesi l’anno.. e spendendo pochissimo negli altri mesi, magari coi buoni del supermercato); quattro giorni su sette mi sposto in bici o a piedi; ovviamente perché la mia attuale condizione me lo consente.
        Sono in tanti coloro che potrebbero e dovrebbero verificare se hanno alternative accettabil, così come son tanti coloro che ancora potrebbero adottare impianti FV su tanti tetti di case, aziende artigianali, industriali ed agricole… per poi magari passare a BEV in un secondo momento (come ho fatto io, che grazie al condizionamento elettrico ho risparmiato i soldi per comprare comunque una buona vettura..che a sua volta mi consente importanti risparmi nel mio bilancio familiare).

        Comunque non si può puntare sempre su incentivazioni statali…neppure sull’usato… che costa tanto perché le promesse (spesso non mantenute) di incentivi autorizzano il mantenimento artificioso di prezzi elevati sia del nuovo che dell’auto “di occasione” (si fa per dire ! )
        Ulteriore modo artificioso per mantenere prezzi elevati è mettere o minacciare dazi su alternative più economiche… giustificato da eventuali politiche di dumping dei cinesi … come se non avvenisse la stessa identica cosa tra paesi europei… con vetture che cambian di prezzo anche di 5000 euro tra un paese e l’altro (ne so qualcosa visti i gran traffici di vetture di importazione parallela ed altro visti nelle varie concessionarie, tanti anni fa pure con pesanti minacce di ritorsione della casa che vedeva “telai ” inviati in una nazione poi massicciamente immatricolate in altre).

        1. “ricarico gratis con il fotovoltaico” ma il costo dell’impianto? Ricarica solo ed esclusivamente di giorno? (Di notte il sole non c’è e la produzione é minima) Oppure ha una batteria d’accumulo (un altro costo importante) che comunque anche immaginando di scaricarla totalmente ed esclusivamente nell’auto (cosa impossibile a meno di un impianto “a isola”) permette di caricare un 10/20% “gratis”. Con il costo di un impianto FV io ci percorro 130’000 km con la mia ice (distanza che copro in 13 anni, quando l’impianto ormai é vecchiotto e richiede soldi per la manutenzione)

          1. Evidentemente lei non ha letto molto di quanto ho condiviso finora su VaiElettrico.
            Se veramente interessato legga pure la mia sintesi di seguito.
            Anni fa ho deciso di mettere 4.5kW FV in occasione rifacimento rivestimento tegole tetto, nonostante consumi elettrici super bassi (sempre fuori x lavoro).
            Aggiunto split PdC che condizionano 3/4 di casa; oltre 1.5/2k € annui di risparmio di solo metano (caldaia condensazione solo la notte fonda..se necessario). Cucina a induzione e microonde… tempi brevi. Ricette semplici e salutari .
            Nessun accumulo al momento ( sentii 3 esperti anni fa..non conveniva…ora..sto seguendo il drastico calo prezzi).
            BEV ha sostituito 2.0d 170cv. In 5anni -1885€ bollo. Tagliandi solo 1 filtro abitacolo+ 1h controllo sul ponte una volta all’anno .

            Ricarica gratis col sole?
            Si…nel mio caso..
            Il FV si sta ampiamente ripagando tra energia di casa e Non uso di metano.
            Ogni volta che lascio 2 ore pausa pranzo la vettura carico molta più corrente di quanta ne uso…per il weekend ho un “pieno da 460km autonomia” (si assommano…ne uso metà..) visto che quando posso vado in bici o a piedi…muovo l’ auto solo se indispensabile (e quindi resta in carica molto più tempo).
            Ovviamente non sono un rappresentante su e giù 1000km al giorno…ma non è che non si può fare ..costa un po’ di più con HPC in autostrada.. (ma costi gestione berlina BEV o ICE sono molto a favore della prima).

            Un’ altra cosa…il FV a casa dei miei genitori ha più di 13 anni…e sta ancora benissimo…durano più di 30 anni Senza grandi perdite efficienza…basta non grandini bombe di ghiaccio

          2. mario milanesio

            fotovoltaico, manutenzione?
            scusi: quale?
            la sostituzione dell’inverter, magari, roba 3 ore di lavoro una tantum.

            e se proprio proprio vuole, dipende dall’ubicazione e dalla polverosità ambientale,
            allora fa lavare i pannelli.

            lo dico da possessore di impianto FV dal 2011,
            inverter originali (incrocio le dita!)
            e UN LAVAGGIO in 13,5 anni.

          3. Mah voi sparate risparmi fantasmagorici, io con caldaia a condensazione 2000€ di metano l’anno non li spendo nemmeno a impegnarmi al massimo la metà (con cucina a induzione). 4,5kw di impianto fotovoltaico in una giornata produce al massimo l’energia per fare 80/90 km in auto (se tutta l’energia prodotta la uso per l’auto, e perdo i benefici per i consumi domestici). La pulizia poi andrebbe fatta una volta ogni 2 massimo 3 anni. I tagliandi bev delle case europee poi non sono tanto più economici di quelli delle ICE (numerose esperienze su questo forum). Tra l’altro i tempi di ammortamento di un investimento fotovoltaico (almeno 10 anni) si addicono giusto a pensionati e dipendenti pubblici, nello stesso lasso di tempo un lavoratore medio cambia 3/4 città (soprattutto se ad inizio carriera).

          4. Io e @mario milanesio “spariamo” (come dice lei) solo le nostre esperienze: non so dove abita lei ma a casa mia l’ impianto per diversi mesi l’ anno produce 26-28kW al giorno…le Mie percorrenze da anni identiche mi facevano consumare 80€ di gasolio al mese . Adesso 80€ li pago di bolletta elettrica invernale… compreso il canone RAI..una bella differenza!
            La BEV (pur da 218CV e 16q.li) ha media cittadina di 9.3kWhx100km e in viaggio (mi sposto continuamente in regione) va da 10.0 est. a 11.8kWhx100km invernali (quindi anche il famoso freddo e uso PdC e sedili riscaldati influisce molto poco … avevo più discrepanza con le Diesel, visto che ne ho avute 7 di fila..e generalmente passavano da 980km est a 740/760 invernali.. ripeto: a parità di uso).

            @Vincenzo faccia caso a 2 cose:
            1) le BEV sono abbastanza vicine nei consumi e rendimenti del motore elettrico (non nelle autonomie) quindi molti racconti nostri si somigliano anche se qualcuno ha Tesla qualcuno altro a Hyundai o Renault o BYD o MG4 ..
            2) il F.V. lo abbiamo in diversi (qui su V.E.) fatti in tempi e con caratteristiche diverse, ma soprattutto “lavorano” a latitudini ed esposizione differenti , quindi non può ritenere impossibile un dato perché non può ottenerlo nella sua zona.. o solo a casa sua..
            Anche i consumi di metano (a parità di caldaia) variano Enormemente tra una piccola casetta ed una grande a due piani, tra una in classe A o B ed una mal coibentata in classe G e magari ad una quota o regione molto fredda o calda … A me 15 anni fa (coi vecchi bassissimi prezzi del metano non bastavano 1500€ di solo metano invernale…ho messo il FV per abbassare Quel costo…non per comprare la BEV…visto che lavoravo in concessionarie che Non disponevano di auto elettriche e neppure ci pensavo io).

            Mi auguro che lei segua il blog per capire le varie situazioni…non per fare il solito trollatore dispettoso.

          5. Caro Damiano, non si illuda. Da quando è comparso su questo blog (gennaio 2024) Vincenzo ha pubblicato 112 commenti, tutti con un solo obiettivo: contestare. Inutile rispondergli.

          6. Buongiorno Massimo e buona domenica
            Io rispondo sempre (quando posso..da dove sono…) perché mi sembra corretto… perché comunque è una mia opinione (non Verità Assoluta e Incontrovertibile) e soprattutto perché penso che chiunque legga il blog si farà una sua opinione…
            Non pretendo di “convertire” né Vincenzo né altri… L’ importante è che si documentino, pensino e magari decidano di provare qualcosa al di fuori delle proprie abitudini e convenzioni … In tema di auto poi è ben difficile trovare nei venditori un supporto onesto ed incentrato sulle esigenze del cliente piuttosto che su quelle di bilancio dell’ azienda (concessionaria o autosalone ).
            Saluto e ringrazio per l’ ospitalità qui su VaiElettrico 😁

          7. Il problema è proprio questo. I contestatori seriali non hanno alcuna intenzione di documentarsi: sono qui solo per seminare dubbi e disinformazione. Molti provocano e insultano, perciò vengono cestinati. Altri (è il caso di Vincenzo), restando nei limiti della buona educazione, hanno tutto il diritto di dire la loro. Ma anche con loro non c’è alcuna possibilità di instaurare un dialogo costruttivo

          8. mario milanesio

            @Vincenzo
            puoi credermi o meno
            ma quel che ho scritto è a verità circa il mio impianto.
            La pulizia va fatta se sono sporchi, dipende dove vivi: in città nei pressi di un strada ad alta circolazione
            beh, allora sì, van lavati spesso probabilmente.

            Ma allora mi farei qualche domanda su cosa respiro…

            circa il lavoratore medio che a inizio carriera cambia 3/4 città,
            mah, sai, dipende dal reddito, dipende dalla mansione, dipende dalle disponibilità.

            non ci sono solo il tuo e il mio caso.

  13. Ma se questo mercato (delle BEV, intendo) “tira” (si fa per dire, visto il modesto 8,3% di “picco”) solo grazie agli incentivi, non è il caso di chiedersi se c’è qualcosa che non va nei prodotti (le BEV) o nelle politiche commerciali con le quali i costruttori vendono questi prodotti?
    È possibile che sia sempre e solo colpa del Governo o del Ministro di turno?
    Trovate accettabile che i costruttori siano nuovamente a battere cassa, al solo scopo di poter gonfiare i prezzi?
    Per quanto mi riguarda, io chiuderei i cordoni della borsa e chi si è visto si è visto.

    1. mario milanesio

      ma senti un po’:
      ma se tutti i nostri Paesi circonvicini
      hanno quote di vendita del 10-15%, crescente lentamente nel tempo,
      e solo il nostro negli ultimi DUE anni ha visto un arretramento nelle percentuali,
      e solo il nostro non sta spingendo sulle rinnovabili, anzi, le blocca
      e solo il nostro ambisce a fare dell’Italia l’ “hub del gas”
      e solo il nostro vede un aumento delle tariffe di ricarica che sono quasi-monopolio di due aziende indirizzate dal Governo

      abbi pazienza, di chi la responsabilità?
      dell’Inter che ha vinto lo scudetto?

      1. Certo che l’Italia deve essere proprio una potenza mondiale ai suoi occhi, tutti i nostri vicini “spaccano ” nelle vendite bev , solo noi arranchiamo e per solo noi praticamente tutti i costruttori stanno rallentando o fermando le bev e rivestendo nel termico ( nelle varie forme) , che grande paese che siamo , riusciamo da soli a mettere KO il mercato bev
        Il parco circolante bev a livello europeo vale circa il 2 per 100 , quando fa le prediche al governo o ai cittadini ” beoti” se ne ricordi
        Un consiglio , non richiesto lo so, se parte subito con la campagna elettorale sono sicuro che alle prossime elezioni nazionali potrà essere eletto e dopo finalmente esprimere le sue potenzialità legislative.
        Consiglio 5 stelle o verdi sinistra che sono sempre bendisposti a dare possibilità a chi si è distinto particolarmente
        Io da subito le faccio un in bocca al lupo per la sua elezione

        1. L’Italia è insignificante: ha ragione. Proprio per questo sono ridicoli i proclami autarchici dei nostri governanti. I casi sono due: o ci adegueremo all’inevitabile transizione elettrica, o noi e la nostra industria saremo spazzati via. Lasci perdere il sarcasmo e di peni su.

          1. Ma io sono sicuro che anche noi ci adegueremo alla transizione? Semplicemente sono convinto che sarà un pacchetto più elaborato , più strutturato e con tempi e modi più morbidi di realizzazione
            Riguardo al sarcasmo dipende dalla mia naturale allergia al dileggio dei cittadini e dei governi ( che sbagliano per carita) senza mai minimamente prendere in considerazione la marea di problematiche che le bev e ciò che hanno attorno portano in dote attualmente, insomma e poco sopportabile che la colpa sia sempre di qualcun altro

          2. mario milanesio

            @Ivan.s
            anche per la televisione a colori è andata così,
            si cerchi la storia dell’introduzione della tv a colori in Italia,
            è illuminante!
            fu un percorso “… più elaborato , più strutturato e con tempi e modi più morbidi …” (20 anni!)
            grazie al concerto del corporativismo italiano tutto (Chiesa, CGIL, Fiat, Confindustria)
            e il risultato fu che negli anni 80 quando comprammo la tv a colori
            erano tutte Seleco, Telefunken, Philips, Phonola, Sony, ecc ecc
            guardacaso manco una italiana.

            ed è rimasto così.

            conti in Italia quanti ITIS Elettronica esistono rispetto al numero di ITIS Meccanica, è una indicazione interessante!

            per cui: ci arriveremo, facendoci trascinare come bambini capricciosi che si son ficcati in testa che non vogliono entrare al Luna Park e si perdono le giostre, le luci, gli amici, i colori
            e, nel nostro caso e fuor di metafora,
            ci perderemo aziende e know-how e studenti e ingegneri che se ne andranno.

          3. Leonardo (R)

            Però poi giù a piangere che restiamo con gli stipendi al palo, chissà come mai!?

          4. Non è la prima volta che finiamo su questo argomento, ma io voglio insistere a farla riflettere
            Lei è troppo intelligente per credere sinpossa imporre qualcosa a 8 miliardi di persone ( ma nemmeno 500 milioni) in tempi e modi rigidi ( nemmeno il covid nella sua drammaticità ci è riuscito appieno)perché alla fine , rimanendo sulle auto ( ma vale per molte altre cose) crede facciano meglio al clima 50 milioni di auto bev e 350.milioni di termiche più o meno vecchie ( a livello europeo e nei prox 10 anni) o meglio 300 milioni di vev tra 20 25 anni?
            Anche lei , ci rifletta

          5. Le rispondo per l’ultima volta. L’esempio del Covid dimostra che sì, qualcosa si può imporre anche a 8 miliardi di persone. Infatti i negazionisti restarono, per fortuna, una minoranza. Quindi: transizione elettrica e abbandono degli idrocarburi imposte e accelerate. In materia di auto, meglio 350 milioni di BEV e 50 milioni di termiche tra 10 anni, per poter dire addio alle termiche tra 20-25 anni. Faccia due conti e capirà

          6. @Massimo:
            Io applicherei anche:
            – la dieta mediterranea che ha certamente un minore impatto in termini di emissioni di Co2
            – Abolizione dei barbecue (intendo proprio la vendita)
            – Imposizione di acquisto frutta e verdura esclusivamente di stagione
            – Abolizione dell’importazione di frutti tropicali
            – Abolizione di cibarie esotiche, includendo semi di chia, quinoa e tutto ciò che deve percorrere migliaia di km per arrivare nelle nostre tavole.
            – Riduzione di qualsiasi viaggio voluttuario, tramite una extra tassazione qualora non sia dimostrata la necessità professionale (ad es. tassa del 50% sulle crociere, ecc…)
            – Abolizione dei climatizzatori casalinghi. Restano consentiti solo quelli negli uffici, per permettere lo svoglimento dell’attività professionale in maniera adeguata. In casa un pò di caldo non ha mai fatto male.
            – Imposizione di abbigliamento “green”, o comunque riduzione di tutto ciò che non è certificato come “filiera sostenibile”.
            – In generale, abolizione o forte riduzione di tutto ciò che, per esclusivi fini ludici, inquina: climatizzazione nei palazzetti sportivi, trasferimenti di tifoserie di qualsiasi natura, discoteche, nightclub, feste in generale, ristorazione (eccetto le mense aziendali, per loro natura necessarie alla professione, ecc….)
            – Eccetera, Eccetera, Eccetera…..

            Tutto quanto elencato sopra inquina.
            Tutto quanto elencato sopra non è strettamente necessario alla vita degli essere umani.
            Quindi non bisogna essere timidi, nè scendere a compromessi!!!
            E poi questa storia che le termiche si possono vendere fino al 2025…perchè non abolirle dal 1° gennaio 2025?
            Tutti ne guadagneremmo!!!
            Io vi vedo molto timidi…non capisco. Mah.
            Avanti tutta!!!

          7. mario milanesio

            @Ivan.s
            lei forse non ha idea di cosa ci imporrà il clima nei prossimi DIECI anni e nei successivi trenta.
            altro che imporre l’elettrico a 8 mld di persone!

            alla luce di quel che ci sta portando il Climate Change
            il resto scivola via tranquillamente come acqua naturale del rubinetto.

            gli effetti si vedono già oggi, e non c’è neanche da fare lo sforzo di andare a cercare, l’unico sforzo da fare è non negare.

            Il COVID in tal senso è stata un antipasto drammatico e illuminante (con tutto il rispetto per i morti): possiamo fare come quelli che partirono per primi con misure anche drastiche ma ragionate, oppure come chi partì dopo (UK e Johnson, per dire) e lasciò per strada morti e morti e danni economici ben peggiori.

            qui la questione non è l’elettrico:
            qui la questione è climatica! Massimo degli Esposti lo ripete ogni giorno!
            numeri alla mano, grafici alla mano,
            che vogliamo fare?
            aspettare lo tsunami per meri interessi di bottega e di piccolo cabotaggio?
            o negare negare negare perchè fa paura aprire gli occhi?
            sul serio?

          8. Inevitabile? Forse in Cina ma africa, america (soprattutto meridionale) Giappone India e tutto il sud est asiatico sono ben lontani da questa “inevitabilità” se cambierà la tecnologia forse ..

        2. PS: questo anno c’è “meno crescita” di vendite BEV di quanto era atteso, non è una decrescita, come danno a intendere i titoli click-bate e magari i detrattori

          per America, Inghilterra, Europa (con eccezione momentanea della Germania e il caso italiano con incentivi e colonnine usati per remare contro invece che a favore).. senza scomodare vendite in Cina

          1. mario milanesio

            @Antonio Gobbo, 5 Agosto 2024 at 8:47

            guardi, non ho pretesa di fare statistica con i numeri degli abbonamenti del calcio in TV:
            prendo atto che la stragrande maggioranza dei miei amici, operai, tecnici, impiegati e ingegneri (ho amicizie variegate)
            passano il tempo a lamentarsi per stipendi troppo bassi ma soprattutto per la crescita dei prezzi negli ultimi anni,
            io penso che abbiano ragione e che la cosa riguarda pure me,

            ma sono in disaccordo con i medesimi quando si avventurano,
            legittimamente,
            in spese che favoriscono e alimentano questo sistema che annicchilisce la classe media,
            esaltando i Briatore, i Twiga, i Ronaldo, i Corona
            se non poi stupirsi che gli adolescenti non abbiano voglia di farsi il mazzo: ettecredo, glielo hai insegnato tu tutte le volte che hai sbavato per questi ricconi arrivati dove sono arrivati non-si-sa-bene-come
            (anche Ronaldo (che il mazzo se lo fa)! ma come il “sistema” possa regalargli i milioni annui che gli regala, senza avere l’albero del denaro… è un mistero solo per gli ingenui adoranti o chi non vuol vedere…e guai a dire che contribuisci ogni volta che fai il pieno di benzina)

            ma fare ‘sti discorsi sembra di essere comunisti:
            “ok, allora godetevi il liberismo selvaggio”
            ma li guardo negli occhi e capisco che “liberismo selvaggio” rimanda per i più ai film su Tarzan di una infanzia ormai lontana…

            questo mio pensiero NON significa che penso sia da brutti e cattivi fare l’abbonamento a DAZN o per la curva allo stadio anche a questi prezzi, penso che sia da idioti invece continuare a lamentarsi e dare la colpa a qualcun altro, senza imprenditorialità.
            ciascuno nel suo piccolo può fare qualcosa almeno per analizzare i dati e i costi, da qualche anno faccio analizzare i consumi e i costi veicolistici di famiglia ai miei studenti, di solito quel che emerge è un “ooooh, non credevo” da parte dei genitori quando vengo a colloquio.

            conoscere e capire è il primo passo, cominciamo di lì.

          2. Leonardo (R)

            È la filosofia “zero sbatti” applicata al cambiamento. Certo lamentarsi degli stipendi troppo bassi può essere corretto, pensare di risolvere facendo l’abbonamento a dazn è la soluzione millenaria da panem et circenses.

        3. mario milanesio

          ok, adesso che ha scaricato un po’ della frustrazione,
          può commentare quello che era il mio commento?

          circa il discorso della potenza mondiale:
          siamo una potenza mondiale, numeri alla mano (PIL e quant’altro),
          e siamo una potenza mondiale in declino, numeri alla mano (trend dei vari indici).

          e siamo una potenza mondiale che rema in direzione opposta alla corrente: niente in contrario ad andare controcorrente, ma poi serve vedere i risultati.
          a novembre il governo compie 3 anni, abbiamo scavallato metà mandato: i risultati del nuovo rinascimento italiano (cit.) dove sono?
          non basta dichiarare grandezze e ritenersi grandi di grandezze latenti: appena si esce dai confini si capisce benissimo e incontrovertibilmente dove stiamo andando a finire, quale che sia la propria preferenza politica,
          sperimento questo con gli amici, chi esce in vacanza verso i Paesi UE torna e dice le stesse cose: qui non c’è futuro.
          Ora
          “state meglio adesso o 4 anni fa?” chiese Reagan in un comizio:
          e Carter fu mandato a casa.

          1. Sorrido sempre volentieri quando mi danno del frustrato , come ho avuto modo di dimostrare in altri post , non prendo mai gli spunti dalla mia personale posizione ( le garantisco che sto meglio ora di 4 anni fa e comunque non sto male a prescindere dai governi , al limite infastidito da singoli provvedimenti e o prese di posizione) ma cerco di fare rotolare i neuroni ( pochi) che possiedo verso ragionamenti più completi aiutato dal mio lavoro che mi fa girare il mondo e conoscere realtà e persone le più diverse
            A voi in generale vi sembra impossibile che chi pone critiche , anche feroci , al metodo e ai tempi della transizione possa comunque sposarla come concetto , semplicemente per vie meno dirette e più rispettose della vita delle persone ( mi spiace ma io credo che il pianeta abbia qualche anno in più davanti per permettercelo., e se così non è vul dire che siamo già fuori tempo massimo)
            Riguardo alla inconsistenza economica dell’Italia le do una notizia in Europa nessuna nazione conta più di tanto a livello mondiale , anzi davanti ad un cambio di governace mondiale in atto un’Europa unita solo nelle burocrazie conterà in modo sempre più residuale
            PS mia moglie si è laureata a Lipsia e siamo in Germania sovente dove abbiamo.molti amici, guardi bene i numeri delle bev ai cittadini privati e quanto le bramano per i lunghi spostamenti che loro fanno spesso e volentieri vedrà che sorriderà anche lei

          2. Leonardo (R)

            @ Ivan.s (*)
            Riguardo il suo p.s. sono spesso anche io dalle parti di Monaco per lavoro, e le posso confermare che anche nella ricca Baviera, i tedeschi amano poco l’auto elettrica. Certamente dalle parti di Ingolstadt hanno parecchi problemi a fare andare giù l’amaro boccone di una tecnologia che non hanno pensato loro e dove i capofila sono altri, Tesla e cinesi, roba che gli fa accapponare la pelle. Non mi stupisce affatto che i privati da quelle parti amino poco le auto elettriche, o meglio mi pare che ne sentano il bisogno come quando si trattò di cambiare il gas dei frigoriferi e dei condizionatori per questioni ambientali.
            Poi c’è l’aspetto più squisitamente insostenibile degli idrocarburi che pende come una spada di Damocle e che quando colpirà metterà a parte tutti i bei discorsi attendisti, ma queste sono scelte che ricadranno principalmente su chi le avrà o non avrà fatte.

          3. mario milanesio

            @Ivan.s
            “…A voi in generale…”: guardi che sono uno, uno solo, con nome e cognome.

            questa sua frase chiarisce l’intento, la direzione, il contenuto.
            saluti

          4. Il “a voi in generale ” era riferito ad un preciso passo del mio ragionamento e converrà con me che non era offensivo ma soltanto accorpante di alcuni lettori di questa chat pensanti in quella maniera.
            Insisto gli scienziati ( e nemmeno tutti) immaginano il futuro in base a dati di oggi , ma quante previsioni sbagliate abbiamo visto negli anni?
            Badi bene non mi riferisco tanto al come ma piuttosto al quando.
            PS @leonardo e tutti in generale
            Nel tempo mi sono state date risposte usando esempi dei telefoni, del gas dei frigoriferi o dei condizionatori, oppure della TV a colori
            Ebbene sono esempi non attinenti , o perché un telefono ‘normale ” e tutt’ora in commercio ( la scelta è stata dei consimatori) o perché hanno avuto impatto di 2 ore ( tempo della sostituzione) ma le abitudini sono rimaste identiche
            PS @Degli Esposti , lo dico solo per correttezza , nessuna polemica mi creda, ma lo stesso covid ( io sono stato durissimo in azienda per l’applicazione protocolli)non è vero che ha avuto pari applicazione ,ricordo la Svezia , ma la stessa Francia non ha mai impedito le partenze per vacanza( a maggio 2020 visto che ero in francia per lavoro , con amici di Nizza abbiamo fatto 10 giorni di vacanza a Reunion, bastava fare 2 tamponi negativi 48 e 24 ore prima dell’imbarco) come vede quindi era quasi uguale ma alcuni quasi fanno grande differenza

          5. antonio gobbo

            Mario, scusa se obietto, ma tu hai portato l’esempio degli abbonamenti alle partite di calcio, vero ma mi sono informato
            https://www.calcioefinanza.it/2024/07/24/prezzi-abbonamenti-serie-a-stadio/
            Per la nuova stagione parliamo di 300000 abbonamenti ovvero lo 0,0075% (ho levato i bambini e gli ultrasettantenni dal conto ipotizzando 40000000 di italiani), Considerando che in quella % abbiamo anche gente benestante per non parlare degli evasori fiscali, forse il tuo non è un esempio proprio calzante, altra cosa sarebbe stata se si avesse avuto una percentuale degli abbonati fra chi ha un reddito inferiore ai 1300 – 1500 euro perchè altrimenti, giusto per citare come te la Francia, si rischierebbe di fare come Maria Antonietta che a chi non aveva il pane suggeriva di dare delle brioches.

          6. mario milanesio

            @antonio gobbo
            mah, non so, a me 300mila persone su 40milioni
            (che fanno lo 0,75%, perdona la pedanteria matematica)
            di potenziali brontoloni contro lo Stato affamatore con le tasse
            che pagano spropositi (legittimi, sia chiaro) per vedere il calcio
            e si lamentano della finanza e delle tasse e degli stipendi ecc ecc
            quando loro stessi contribuiscono, con quell’abbonamento,
            a radicare un pelino di più la sparizione della classe media

            boh, non li giudico, ma non posso che guardarli con fastidio:
            problemi miei, sia chiaro, ogni scarraffone è bello a mamma sua.

            e non sono tanto pochi, per inciso.

          7. Antonio Gobbo

            Mario, ok il mio errore di calcolo ma comunque considerare che un abbonamento di 1000 euro o giù di li fatto da non si sa chi (inteso come capienza contributiva) sorregga la tesi che non è vero che a maggioranza degli italiani è benestante o quanto meno appartiene al ceto medio mi sembra una ipotesi assurda, comunque chieda a Degli Esposti che con i suoi 40 anni di giornalismo economico sicuramente le darà una conferma che quanto le afferma è verissimo, così io alla fine sarò convinto e munito di cilicio mi unirò al coro che gli italiani sono neandertal sporchi, cattivi e male informati e si meritano di respirare smog tutta la vita.

        4. antonio Gobbo

          grazie del consiglio sul voto… solo una domanda da italiano normale … ma le proposte green portate avanti dai verdi (auto, case, rlettrodomestici ecc ) chi le paga? l’Europa? il governo? oppure “pantalone” dovrà andare in banca a fare mutui e prestiti pluridecennali? sempre che in banca non si mettano a ridere a fronte di tali richieste fatte magari da un dipendente a 1300- 1500 euro o da un pensionato a 1000

          1. immagino pagano gli stessi cittadini che ora pagano metano e petrolio i cui cost aumentano nel tempo;
            l’energia e i trasporti non sono comunque gratis, però con le “proposte green” si può provare a risparmiare.. Spagna docet

            sarebbero un costo maggiore se la transizione si facesse in 1 mese, ma fatta in 15 anni (come nelle proposte dei verdi) sono sostituzioni che ognuno valuta quando gli conviene o ha possibilità di farle

          2. mario milanesio

            @antonio gobbo
            e i danni da grandine, siccità, esondazioni, tempeste, scoperchiamenti
            e i danni da forzato cambio delle coltivazioni agricole
            e i danni da forzato cambiamento del lavoro industriale

            chi le paga?

            OVVIAMENTE le pagano i cittadini!
            OVVIO!
            mi piace? ovvio che no!
            si può fare diversamente? non mi pare.

            e chiedo, retoricamente: pagare per pagare
            non è meglio pagare PRIMA ed evitare i danni per quanto possibile
            piuttosto che farsi sfasciare tutto.

            resta sullo sfondo la questione degli stipendi/pensioni
            che lei pone
            e che sono assolutamente ridicoli nel nostro Paese:
            bene, parliamone!
            curiosamente mai nessun troll (no, non penso che lei sia un troll) viene qui o in altri forum a disquisire di stipendi e pensioni e di quanto siamo ben messi in questo!
            e, ancora di più,
            mai nessun troll che venga a dirci che non è vero che gli stipendi sono aumentati per una ristrettissima fetta di ultra ricchi, a spese ovviamente di tutti gli altri!

            anzi: finiamo per essere così imbambolati da
            ignoranza, necessità di arrivare a sera, piccolo cabotaggio, assenza di visione di futuro,
            da accettare
            faccio un esempio,
            di pagare prezzi elevati per il calcio, in tv o allo stadio, ed è solo un esempio,
            per rimpinzare la pancia a calciatori ultraricchi che vivrebbero stra-bene anche con uno zero di stipendio in meno:
            detto diversamente
            il mio stipendio è risicato ma l’abbonamento alla Giuve lo pago lo stesso, è una fede (!)….ah, è aumentato? mannaggia…eh, ma sarà perchè han comprato giocatori forti!

            Ora, capisce che quello che si presenta davanti
            è uno scenario da 1788 in Francia:
            io non so se noi fare come nel 1789, storicamente le direi di no,
            e nemmeno auspico che ci si arrivi a menare: si rompe tutto e poi si ricomincia, e allora tanto vale…
            ma lo scenario che io vedo è questo: 1788.

            Tocca a noi dire “anche basta” qui e ora, cominciare, con le buone, con il dialogo e con i dati.
            Ci riusciremo? non lo so

  14. Gregorio Cassandro

    Questo governo è palese contro la transizione energetica, il modo di erogazione degli incentivi mi sembra che sia studiato per bloccare il mercato delle elettriche.

    1. Ovviamente si .. come tutta la campagna fake on line cavalcata da molti politici ed esponenti del governo (non a caso diventati ministri)….

      ma “lo hanno fatto per il nostro bene ! ”
      dovevano difendere occupazione degli stabilimenti Stellantis che producono in Italia solo vecchie tecnologie a caro prezzo.
      Altrimenti, Senza incentivi. andrebbe tutto in cassa integrazione e contributi alla disoccupazione.

      SE e Quando avremo BEV sulle linee assemblaggio Italiane … magicamente saranno tutti ben disposti verso l’elettrico…

      1. antonio gobbo

        Damiano, speriamo che questo sogno si avveri, almeno poi il rischio di avere decine di migliaia di disoccupati diventerebbe un po meno realistico.

        1. Anche perché purtroppo non abbiamo possibilità di riassorbimento dei lavoratori ex automotive in altri settori… industriali o altro (troppe “braccia rese all’ agricoltura”.. parafrasando…)

          1. In Italia mancano 750 mila lavoratori specializzati (stima Confindustria). I posti di lavoro a rischio nell’automotive termica sarebbero (???) 75 mila (Stima Confindustria).

          2. Si .. vero … ma sento sempre dire che:
            1) non hanno le competenze richieste nel nuovo settore
            2) non sono disponibili a trasferimenti (come negli anni ’50-’70) in altri distretti industriali (visti gli stipendi, coi costi attuali di certe città…e la grande difficoltà a trovare alloggi a prezzi calmierati) .
            Altrimenti non sarebbe mai stato necessario ricorrere a cassa integrazione o NASPI ma, come in USA, i lavoratori si sarebbero semplicemente spostati.

          3. Per le bufale sulle auto … passo il tempo a togliere fake dalle teste di tanto conoscenti (influenzati da chiacchiere in TV)

            Per l’ occupazione… Nelle aziende in cui ho lavorato (e magari dovuto inserire in certe mansioni giovani ” freschi di studi”) c’è sempre stato il problema di trovare figure professionali giuste e formate.
            I migliori e più motivati magari passano facilmente da un’ azienda all’ altra, seguendo le proprie ambizioni professionali (e magari meglio retribuito) ma moltissimi sono “congelati” in mansioni e conoscenze che, se non più richieste, difficilmente riescono a trovare lavori e non “lavoretti” malpagati.

            Francamente non so come Confindustria pensa di trovare le 750.000 figure professionali “pronte e formate” (come me vorrebbero).. Di sicuro tutti gli ex Stellantis non sono riusciti a farli entrare in altri settori in carenza personale… Altrimenti i ricatti al governo non avrebbero successo.. penso…

          4. Massimo… Le industrie del dopoguerra avevano bisogno di “braccia” (rubate all’ agricoltura.. più povera) perché le catene produttive non erano dissimili da quelle di Henry Ford per la Model T

            Adesso si lavora con automazione sempre più spinta (restiamo su COMAU ed Hydra e lasciamo stare i futuribili Tesla -bot…).
            Gli attuali operai specialisti sono sicuramente re-impiegabili (con adeguata formazione) in altri 1000 settori produttivi, sia automotive (legati al passaggio all’ elettrificazione) che allo sviluppo delle F.E.R. (anche se le nostre industrie di FV sono in nano-scala rispetto ai colossi cinesi e rischiano di finire fuori mercato… specialmente se il governo fa di tutto per NON incentivarne l’ adozione massiva almeno tra le industrie e i privati cittadini).

            Quello che mi preoccupa concretamente Non sono i 75000 ” poveri cristi ” ancora impiegati o sottoutilizzati dall’ industria automobilistica nazionale…
            Penso a tutti i settori: industriali, artigianali ed agricoli..
            Senza un forte, rapido, convinto investimento in energia elettrica rinnovabile dai costi in rapidissima decrescita (come dimostrato dai nostri competitors) perderemo velocemente competitività in tutti i settori…con costi produttivi altissimi…scarse vendite..bassi stipendi “mangiati” da costo della vita (sempre legato agli idrocarburi! ).
            Ed il nostro governo che fa?
            Avanti tutta…anzi ..indietro tutta!

          5. Ricapitolando: ogni nuove tecnologia distrugge posti di lavoro ma ne crea ancora di più e più produttivi. Osteggiarne la diffusione in nome della difesa dell’occupazione è la più stupida delle scelte (lo sappiamo dalla prima rivoluzione industriale e dalla sconfitta della rivolta luddista). Chi si stende sui binari sperando di fermare il treno, anzichè correre per salirci sopra, di solito viene travolto. Quindi, mettiamoci a correre.

          6. Mi scuso se, non essendo giornalista, mi spiego male. Spesso poi scrivo da posti inopportuni e non sono preciso.
            Penso che siamo d’accordo su molte cose..
            Però storicamente i tempi necessari per riassorbire lavoratori in esubero da settori in dismissione o trasferimento all’ estero
            generalmente sono lunghi.
            Solo in economie in forte crescita si riesce. Ma purtroppo non è il caso europeo figuriamoci in Italia. Purtroppo..

          7. Oggi il tasso di disoccupazione in Italia è al 7% (quasi fisiologico) e il tasso di occupazione è ai massimi storici (62%). Il merito non è del governo, ma dei 200 miliardi del Pnrr e di altri 120 miliardi (a debito) del Superbonus 110%. Comunque sia, è un ottimo momento per trovare/cambiare lavoro.

          8. Fortunatamente si… finalmente siamo riusciti a sfruttare di più i fondi europei…
            Vero che il tasso di disoccupazione è meno della metà degli anni ’80/90 (se non ricordo male…) purtroppo abbiamo stipendi fermi (o con tassi di crescita) molto bassi rispetto ai paesi Europa nord occidentale (non a caso i maggiori acquirenti di BEV) e molti stipendi sono stati recentemente falciati dalla fiammata inflattiva legata agli idrocarburi (da cui Dobbiamo sganciarci prima possibile) e le spese necessarie alle famiglie italiane siano tutte in crescita, specialmente quelle sanitarie ..molto gravi per una nazione con bassissimo tasso di natalità ed un elevata età media ad aggravare la situazione.
            Provvedimenti “spot” (non solo in senso saltuario..ma anche solo promozionale) non aiutano realmente le famiglie italiane.

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