Luglio elettrico 2022: il mercato italiano dell’auto elettrica non decolla, con 3.617 EV consegnate. Rispetto allo stesso mese 2021, 1.500 in meno (-30%).
Luglio elettrico 2022: o si cambiano gli incentivi…


Tra incentivi che non funzionano (sono state escluse le società…) e mancanza di auto da consegnare, il mercato italiano dell’elettrico resta piccolo piccolo. La 500e conserva il primo posto, ma non va oltre le 778 consegne, molto meno di quel che vende in Germania e Francia. Altre due citycar si piazzano in seconda e terza posizione: la Smart ForTwo (304 ) e la Renault Twingo (263). Numeri da prefisso telefonico. L’unica sorpresa, se così la si può chiamare, è il quarto posto ottenuto dalla Renault Megane, con 234 auto consegnate ai clienti. Come ci si poteva aspettare, non c’è traccia di Tesla nella top ten delle elettriche più vendute, dato che la marca di Elon Musk è solita concentrare le consegne nell’ultima parte del trimestre (in questo caso settembre). E non ci sono Volkswagen: l’unico modello del gruppo è la Cupra Born (6° a quota 126). Anche nel totale dei primi 7 mesi dell’anno, il bilancio delle elettriche è negativo: 28.703 consegne, contro le 35.499 del 2021.
Calano anche le plug-in, vanno forte solo le ibride


È evidente che gli italiani ancora non si fidano delle auto con la spina, dato che anche le ibride plug-in sono in calo, -12,2%. Ma con una quota del 5,1%, ben superiore al misero 3,3% delle elettriche pure. Non a caso crescono invece le vendite di ibride non ricaricabili, salite del 10,3% anche a luglio e arrivate al il 32,6% di quota, quasi un terzo del totale. Ennesimo crollo per le vendite di auto a metano, scese del 69% a causa degli spaventosi aumenti del prezzo al distributore. Tengono invece le vendite di autovetture auto a Gpl (-6,2%) e comunque in crescita nel bilancio dei primi 7 mesi del 2022. Tornando al tema delle elettriche, è evidente che solo una revisione del meccanismo degli incentivi potrebbe sbloccare il mercato. Il ministro Giancarlo Giorgetti aveva lasciato intravvedere questo possibilità, ma le porte sembrano essersi chiuse con crisi di governo e scioglimento delle Camere. Se ne riparla nel 2023, forse.
Forse per comprendere meglio il mercato e le vendite di Smart elettrica, andrebbero considerati gli acquisti dei noleggiatori / car sharing
Io sto ancora aspettando… Nonostante che la mia auto dopo 20 anni non ce la faccia più. Le auto che potrebbero esser giuste per me che abito in provincia costano almeno 30mila euro e sono solo delle utilitarie! Io non voglio investire questa cifra in un’auto, non mi sembra opportuno.
Dentro di me sta maturando la sensazione che le auto buone al giusto prezzo devono ancora arrivare, forse sono già prodotte, ma non sono disponibili in Europa.
Aspetto.
Dal primo ottobre si rischiano “incrementi superiori al 100%”. L’allarme viene dall’Arera – l’autorità per l’energia – in una segnalazione inviata a governo e parlamento: “In relazione alle criticità legate agli elevati prezzi del gas naturale – scrive l’autority – è atteso un incremento delle bollette per le famiglie, stimabile di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso”.
L’Arera valuta l’ulteriore possibile balzo in alto delle tariffe a partire dal prossimo ottobre, laddove “si mantenessero i livelli delle quotazioni degli ultimi giorni”. Nei giorni scorsi i grandi sapienti ad offendermi. L’energia elettrica costerà un occhio della testa.
E bravo Mastro Lindo, tu si che hai messo il dito nella piaga!
In effetti il mercato elettrico sta letteralmente saltando in aria e tutte le inefficienze a breve salteranno fuori, comprese le speculazioni incluse quelle delle rinnovabili.
In effetti mi trovo in mano una proposta di modifica contrattuale per un contratto 100 % rinnovabile con prezzi legati al PUN. Mi farò spiegare da questi gentili signori che millantano forniture 100% REN come pensano di giustificare con gli aumenti del gas le loro proposte. Penso che ci sia materiale anche per le associazioni consumatori.
Intanto chi può caricare con i propri pannelli solari continua a farlo senza alcun aumento: pensa che c’era invece chi diceva che gli impianti fotovoltaici non erano convenienti, o che le batterie per l’accumulo di corrente erano troppo costose.
A questi prezzi il mercato elettrico finirà per implodere, le centrali a gas dopo una breve fiammata speculativa cominceranno a fallire, il settore delle rinnovabili con sistemi di accumulo vivrà finalmente la sua fase di crescita finale.
Aspettiamo di vedere quando quello che è successo al gas capiterà anche al petrolio dove di soluzioni alternative a basso costo non ne esistono… quello sarà il momento veramente più doloroso per l’Europa e maggiormente per l’Italia dove, voi mi insegnate, gli stipendi sono bassi e non si può uscire dal mondo oil.
Purtroppo sta capitando anche a me. Modifica unilaterale del contratto elettrico da parte di una compagnia che da anni utilizza solo energia da fonti rinnovabili. Dunque non è giustificabile un raddoppio del costo complessivo, come prospettatomi, agganciato al PUN…
Ho chiesto lumi via mail ma ovviamente nessuna risposta…
Questo dopo aver già aumentato a novembre 2011 del 75% il costo della materia energia….
Ci sarà da ridere fez. A questi prezzi le rinnovabili e i sistemi di accumulo avranno un’esplosione mai vista.
Cingolani e Giorgetti………obbiettivo raggiunto!!!!
Voglio fare un esempio (limitato e parziale ovviamente) del mio caso personale.
Possediamo:
una Toyota Yaris Hybrid MY16 pagata 16993€ (con sconto Concessionario + sconto Gruppo Acquisto Ibrido, di circa 1000€, per un totale di 4500€ senza rottamazione).
Percentualmente gli sconti sulla Yaris Hybrid valgono circa (4500/21493)x100=20,9%.
una VW e-Up! MY20 pagata 15400€ (con Sconto, obbligato in parte, Concessionario di 1900€, oggigiorno ridotto, e Sconto Rottamazione Statale di 6000€, oggigiorno ridotto a 5000€).
Percentualmente gli sconti sulla e-Up! valgono circa [(1900+6000)/23300]x100=33,9%.
Molto più dello sconto norvegese pari alla loro IVA ovvero il 25%.
Questo in parte spiega la convenienza di elettriche piccole, usate come “seconda auto”.
In particolare in Italia, se guardiamo alle auto più vendute in generale, osserviamo che il prezzo medio di vendita è sensibilmente inferiore al prezzo medio delle nazioni dove il potere d’acquisto è maggiore del nostro (Germania, Olanda, etc), e questo conferma perché si vendono anche elettriche piccole (fino alla economica Skoda).
Il Total Cost of Ownership (TCO) di e-Up! è ECCEZIONALE: con i costi elettricità e benzina (e manutenzione e bollo auto lombardo) odierni risparmiamo circa 2000€ annui rispetto alla Yaris Hybrid, percorrendo circa 20-25mila km/anno.
Va anche considerato che gli incentivi italiani sono “tagliati” su misura del gruppo Stellantis, modulando opportunamente il tetto di prezzo, e non permettono l’acquisto di auto elettriche “familiari” , quelle con batterie da 60-80kWh.
Il prezzo iniziale è il maggiore ostacolo per il ceto medio italiano sia che si tratti di auto familiare (improponibile) che di seconda auto (proprio quella dove, con il basso TCO, avrebbero un molto desiderato risparmio).
O in Italia cambia la politica degli incentivi e si crea una rete di ricarica il cui prezzo della elettricità è UGUALE al (ovvero all’interno del) contratto di casa (permettendo anche a chi non ha il box privato di massimizzare il TCO), o altrimenti il mercato delle auto elettriche decollerà solo quando i produttori saranno in grado di vendere le elettriche a prezzi ancora più bassi (probabilmente quando arriveranno sul mercato europeo le cinesi).
Concludo sottolineando la inettitudine dei governanti italiani che non incentivano adeguatamente l’elettrificazione: con l’efficienza di un auto elettrica rispetto ad una a combustione (circa 85% vs circa 25%), ma anche di una pompa di calore al posto della caldaia a metano (>200% vs circa 90%), o un piano di cottura ad induzione rispetto a quello a gas (misurato personalmente metà consumo espresso in kWh), POTREMMO FARE A MENO DEL GAS di Putin!
Quoto alla grande.
Ps: ieri è uscito in Veneto IL bando STUFE!!!! (a legna e pellet ovviamente)
Ecco la politica della lega che ci aspetta dopo il 25 settembre.
Ho acquistato una Ioniq 5 per 34 mila euro, allo stesso prezzo mi vendevano una ibrida succhia soldi. Sinceramente i dati che si vedono sono solo l’esempio che in Italia ci si informa poco e si parla troppo, anch’io pensavo per esempio che la Ioniq 5 non rientrava negli incentivi, ma Hyundai ha fatto in modo di farla rientrare e in più oltre ai 5000 euro di rottamazione, mi sono preso 3000 euro di sconto concessionaria e 2000 di sconto per il finanziamento.
Questi dati si riferiscono sempre alle immatricolazioni e non al venduto e c’è una gran bella differenza. Qualsiasi commento è superfluo, figuriamoci quelli scaturiti dall’ignoranza da petrolhead.
Senza incentivi che dopano il mercato, l’auto elettrica sarebbe invendibile per molte ottime ragioni: la prima è la fonte di energia.
Questo approccio prepara il mercato alla prossima bolla finanziaria. Ed è un peccato
Dai, sono 50 anni che le auto termiche prendono incentivi alle vendite, inventane un’ altra per favore.
Oltre a quello che ha detto Gio, aggiunga pure le spese militari e le guerre di “democrazia* per assicurare che le cisterne dei distributori siano piene e le case ben calde in inverno.
In Europa di fossili ce ne sono pochini. Un giorno neppure troppo lontano molti come lei che fanno questo tipo di commenti ringrazieranno che qualcuno avrà pensato a sviluppare per tempo le tecnologie necessarie a evitare di rimanere a piedi e al freddo.
“La gatta frettolosa fa i gattini cieci”!
Tra i tanti modi di dire lo ritengo il più azzeccato in riferimento alla questione elettrica.
L’ossessione di imporre a tutti un sistema in via di sperimetazione non produrrà altro che conflitti, incomprensioni e inevitabili ritardi. Non si deve imporre ma proporre un’alternativa, l’unica strada possibile è la convenienza economica e nient’altro.
Da quando venne istallato il primo motore a vapore sulle navi da trasporto (in competizione con i grandi velieri) occorsero più di sessant’anni prima di vincere la sfida.
Uhm, a parte che oggi le nuove tecnologie richiedono sempre meno tempo per diventare mainstream (vedi anche gli studi di Tony Seba) è soltanto questione di quanto tempo ci mettono i fossili a diventare “sconvenienti”. Per ora sono bastate un po’ di guerre qua e là ma sempre abbastanza lontane da non farci preoccupare troppo per la nostra incolumità. La questione è: vogliamo a tutti i costi ritrovarci con la guerra in casa? Credo che di questo passo non solo siamo diretti verso quella direzione ma poi mi fate sapere dove andranno a mettersi il viaggio di 1000 km molti di quelli che non hanno ancora ben capito che brutta aria tirerà sul comparto combustibili dal 2030 in avanti. Il 2035 in elettrico è solo uno dei più rosei scenari che ci sono in ballo
Roberto. Non abbiamo 60 anni.
e non è “in via di sperimentazione”.
Abbiamo perso fin troppo tempo.
Tutti i settori, nessuno escluso, DEVONO fare qualcosa. Qualcosa che comporti rinunce? Probabile.
In questo caso è un cambio di metodo più che una rinuncia.
Bisognava imporre molto prima. MOLTO.
Non abbiamo tempo per cosa?
Dovevamo imporre prima perché?
Quando un’evoluzione si trasformare in una fede, il rischio di una guerra di religione è chiarissimo. Urge una pace di Westfalia, dove si rispettino gli altri credi
Vabbè se dobbiamo ancora spiegare queste cose dopo un primo semestre senza piogge, con temperature altissime e fiumi secchi, che oltretutto sono solo l’antipasto di cos ci aspetta nel breve futuro, allora siamo messi male.
Comunque, per inciso, non sono due “fedi”. Da un lato c’è una tecnologia che migliora sensibilmente l’impatto ambientale del trasporto su gomma, dall’altro chi invoca il diritto di poter continuare a inquinare. Ognuno ha diritto alle proprie opinioni, ma non ai propri fatti.
Avevo provato a dare un occhio ai prezzi circa un mese fa, cercando tra i modelli per cui veniva proposto sia il modello elettrico che quello solo benzina.
Mediamente quello elettrico costava almeno il 50% in più, a volte anche il doppio.
Fino a quando i numeri in gioco saranno questi, tenendo conto anche degli stipendi italiani, difficilmente le cose cambieranno.
Nel mio caso, pur avendo un garage di proprietà, oltre alla maggior spesa per comprare la macchina, dovrei anche mettere in conto una spesa aggiuntiva per fare adeguare l’impianto elettrico del garage.
Con gli stessi soldi, invece di una macchina elettrica, ne compro quasi 2 col motore a benzina
Vero. E con gli stessi soldi compri anche un altro garage o 5-6 apecar o forse una decina di scooter o svariate carrozze o qualche cavallo.
Continuare a ripetere che le EV costano di più e che con la differenza ci si può comprare altro è una inutile tautologia.. :/
L’importante sarebbe non comprarle quelle due termiche.. finchè non arriva una EV compatibile con il proprio potere d’acquisto.
Non so quanto guadagni tu, ma prima che una EV possa essere compatibile col potere di acquisto di un operaio medio, che guadagna 1.000 auro al mese, o poco più, passeranno parecchi anni.
P.S. Al mondo ci sono anche persone che cambiano auto perché quella vecchia non è più riparabile. Mentre aspettano che arrivi una EV compatibile col proprio potere di acquisto, come dovrebbero spostarsi da un luogo all’altro, col pensiero? In un mondo ideale sarei anche d’accordo con te, ma purtroppo spesso la realtà non è compatibile con il modo ideale
Con 1.000 euro al mese o poco più, anche l’auto termica nuova o seminuova è totalmente fuori portata. Come tantissime altre cose, purtroppo.
Come detto anche da Massino, nel caso del tuo esempio i probemi sono anche altri.
Ma stiamo parlando della transizione di un paese, di un continente, di un pianeta.
Ci sono nazioni al mondo in cui il parco circolante è per la maggiorparte di importazione dagli stati “ricchi” (nazioni dell’africa, sud est asiatico, credo anche centro-sud america ecc). In quelle situazioni l’inquinamento è alle stelle perchè sono pieni di mezzi vecchi, in condizioni a volte precari, senza manutenzione adeguata e così via. Dovremmo forse abbandonare la transizione perchè tanto se non la fanno tutti non vale la pena che la faccia nessuno?
Io sono il primo a credere che tanto non ci riusciremo e manderemo a rotoli il pianeta. Non ho mai avuto fiducia nella nostra specie. Ma meglio mandare tutto a rotoli avendoci provato che sedendosi sul bordo del fiume (secco) guardando i cadaveri passare (che del resto non passano perchè il fiume è, appunto, secco).
Chi può deve farlo. Chi non può non verrà etichettato come distruttore del pianeta o menefreghista.
E’ chi pur potendo non vuole per partito preso che dovrebbe sentirsi in colpa. A mio modestissimo parere s’intende.
MA infatti, stiamo dicendo le stesse cose.
leggendo l’articolo, sembra che la gente campi scuse per non passare all’elettrico.
Il vero problema, per esperienza personale, ed anche da quello che ho sentito parlandone con amici, parenti, colleghi, è che allo stato attuale la gente non si può permettere economicamente il passaggio all’elettrico.
Grande risposta 🙂
Scusate ma non era questo l’obiettivo dichiarato dal Governo?
“Favorire la neutralità tecnologica” ovvero in neolingua impedire che le auto elettriche abbiano troppo mercato?
Quindi obiettivo raggiunto!?
Esatto. Regalare spazio a cancrodiesel, celle a idrogeno e co. per aumentare la varietà 🙂
Come si può pensare che gli italiani siano sempre a mano nel portafogli per cambiare auto!meglio se si vendono anche poche auto, vuol dire che anche tanti soprattutto nelle grosse città non hanno bisogno di un mezzo di proprietà!questa è la vera ecologia!o l ecologia è solo fare grossi numeri di vendite d auto elettriche?o sono sbagliato io o si pensa al consumismo!capisco svecchiare il parco auto ma chi dovrebbe csmbiare l auto perchè inquinante e vecchia probabilmente non ha la possibilità finanziaria di farlo!e lo dico da possessore di auto elettrica!ma bisogna essere obiettivi!si parla sempre di RdC ma chi vuole campare solo con quello(anche se lo abolirei)non ha il pensiero di dover cambiare l auto perchè tira avanti col minimo indispensabile!
Pazzesca Smart. Quanto vende! Nonostante è ormai in pensione, in molti paesi non è più ordinabile e la produzione è cessata a dicembre dello scarso anno continua a vendere come il pane. Costantemente in seconda posizione, non solo questo mese ma in tutto il semestre e nonostante l’annuncio della pensione non solo non ne ha risentito ma ha performato di più: lo scorso anno valeva il 6,8%, quest’anno ben l’8,4%, ovvero un’auto elettrica venduta ogni 12 è una Smart.
Ma ha perfettamente senso: la Smart è perfetta in città e non è l’auto con cui partire per le vacanze in Puglia. In città il problema autonomia è quasi inesistente e oggi se vuoi una Smart ForTwo la puoi avere solo elettrica. Il prezzo di partenza, 25000 euro, è allettante e non molto lontano dal prezzo col quale era proposta la versione a benzina. E viene acquistata nonostante allo stesso prezzo c’è la migliore Fiat 500e perché la Smart ha una cosa che solo lei ha: è un “quadrato” che parcheggi come vuoi, anche in verticale e di fatto hai maggiori probabilità di trovare parcheggio nelle metropoli da incubo che abbiamo in Italia.
Sostituire la Smart ForTwo con la #1 (si legge “hashtag uno” che già solo il nome …) è un azzardo: la #1 non si sa quanto costa (chi dice 30k, chi dice 40k, io sospetto quasi 40k) ma si abbandona un mercato certo per uno totalmente diverso, ovvero nelle concessionarie Smart entrerà un altro tipo di clientela (e comunque anche a 40k la Smart #1 resta una proposta valida).
E’ da capire ora con cosa gli acquirenti sostituiranno al Smart: la AMI/Topolino? Potrebbe essere troppo lenta, servirebbe qualcosa di più scattante e qualcosa che sia omologato come auto e non come quadriciclo. Forse potrebbe essere la volta buona per la Microlino: costa meno, le dimensioni sono simili, anche se non è all’altezza della Smart. La Smart faceva i 130 km/h, lo 0-100 in 11.5 e aveva una protezione molto affidabile in caso di urto. Anche dentro, era più “auto”. La microlino, con le sue 3 ruote, ricorda più un prodotto della Piaggio che non un prodotto “Mercedes”.
Tutto condivisibile Enzo, nemmeno a me piace la Smart 1, vuole scimmiottare i miniSUV che vanno di moda oggi rischiando di inimicarsi una clientela storica.
Però basta con velocità massima e accelerazione in auto in cui non importa veramente veramente niente.
Mah Enzo, le tue sono osservazioni condivisibili, io invece faccio fatica a capire come faccia a vendere così tanto! È vero che è a misura di città, ma con la scarsissima autonomia che si ritrova ma ricarica serale è quasi un must e in posti come Roma può diventare difficile senza Box e colonnine nelle vicinanze riuscire a caricare. Nonostante questo vende, secondo me perché viene nella maggior parte dei casi abbinata ad un’altra macchina da persone con possibilità di carica serale, altrimenti non me lo spiego.
Già noi in famiglia avremmo il box e potremmo caricare senza problemi (pure con possibile installazione di un fotovoltaico) ma la nostra attuale fortwo (ultima generazione ICE, manuale) non potrebbe mai venir sostituita con quella elettrica: l’autonomia è troppo ridicola! Con la nostra percorriamo alcuni giorni parecchi chilometri in autostrada caricando la macchina veramente a più non posso, cosa che con la Eq non sarebbe possibile.
Sarei curioso però di provarla, la versione elettrica, spero che non ciucci come quella a Benza che meno di 6l ogni 100km non riesce proprio a fare.
La Microlino ha quattro ruote, non tre. Sembra che ne abbia meno perché quelle posteriori sono più ravvicinate di quelle anteriori. La sto tenendo d’occhio anch’io: insieme alla XEV Yoyo sarebbe perfetta per le mie esigenze. Ma prima voglio provarle, ovviamente.