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L’Ue rinvii al 2040 lo stop alle termiche. Ma il clima aspetterà?

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stop alle termiche

L’Ue rinvii di cinque anni lo stop alle auto termiche. Un lettore, Rossano, non ci spiega il motivo, ma sostiene che bisognerebbe convincere l’Unione Europea a posticipare la data al 2040.  Inviate domande e osservazioni a info@vaielettrico.it 

 

punto interrogativoSecondo me bisogna convincere l’Unione Europea a spostare la data del fine produzione motori a benzina dal 2035 al 2040Rossano Ramazzotto

 

stop alle termiche
Rinviare lo stop alle auto termiche? OK; basta convincere la Natura a posticipare la crisi climatica

Manca il tempo, dicono i grandi a Davos

punto interrogativo

Risposta-Per cominciare, bisognerebbe convincere la Natura a posticipare la crisi climatica. Ma non sarà facile. Un’analisi presentata l’altro ieri al World Economic Forum di Davos ha svelato infatti che la crisi climatica si aggrava e già oggi con un aumento medio delle temperature di 1,1 gradi, causa danni economici immensi e costa milioni di vite umane ogni anno. Andando avanti così, fra appena 26 anni, nel 2050, potrebbe causare 14,5 milioni di morti.

L’analisi avverte che i disastri naturali aggravati dal clima potrebbero portare a perdite economiche per 12,5 trilioni di dollari, e a costi aggiuntivi per il sistema sanitario pari a oltre mille milioni di dollari.

Il rapporto del Wef punta a quantificare le conseguenze del cambiamento climatico sulla salute, sia in termini di mortalità che di costi per la sanità. Sei le principali categorie di eventi climatici analizzati: inondazioni, siccità, ondate di calore, tempeste tropicali, incendi e innalzamento del livello del mare.

stop alle termicheCrisi climatica: nel 2050 14,5 milioni di morti e 12,5 trilioni di dollari di danni

Il climate change innescherà anche un aumento catastrofico di malattie sensibili al clima, come quelle trasmesse dalle zanzare ad esempio.

Le popolazioni più vulnerabili, donne, giovani, gli anziani e le persone a basso reddito, gruppi e comunità difficili da raggiungere, saranno i più colpiti dalle conseguenze degli eventi estremi. Africa e Asia meridionale saranno le più vulnerabili perché non riusciranno ad adattare le loro società alle mutate condizioni climatiche. Sarà inevitabile quindi una imponente emigrazione.

Più tempo alle termiche? Sarebbe bello ma…

Dunque la lotta ai cambiamenti climatici è un’urgenza assoluta e riguarderà tutti gli aspetti del nostro comportamento, del nostro uso dell’energia, dei nostri stili di vita. Regalare cinque anni di vita in più alle auto che bruciano petrolio (più altri 20-30 per smaltire il vecchio parco circolante) sarebbe bellissimo. Provi lei a convincere la Natura a concederceli.

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39 COMMENTI

  1. Ieri sera guardavo “è sempre carta bianca”..in studio c’era il sig paragone ed un altro che ha scritto un libro di cui la prefazione là fatta chicco testa…parlavano di cambiamenti e crisi climatica in toni minimalisti e con dubbi sulla veridicità dell’influenza dell’uomo….tra gli ospiti nessun climatologo o scienziato del settore… è questa l’informazione che serve?…poi qualcuno chiede di allungare i tempi della transizione, è normale conseguenza…per fortuna c’era in collegamento GIORGIONE il cuoco che ha portato un po’ di buon senso nella trasmissione affermando con cognizione di causa che i prodotti agricoli sono già aumentati per scarsa produzione o perdita raccolti ..” un nonnulla di buonsenso e una generosa dose d’olio per scivolare verso la transizione..una spessa fetta di lardo per stare sul sicuro”…😁..come direbbe lui😂😂..amo le ricette di Giorgione🥰

    • Testa è uno dei più grandi paladini del nucleare, se non fosse troppo perfino per lui avrebbe proposto al Giorgione un piano cottura all’ uranio, anche in questo caso per stare sul sicuro, ma dalla sua parte.
      Grazie per il commento, comunque, rende bene l’ idea di quanto sia scadente l’ informazione mainstream e del disprezzo che “i salotti buoni” hanno per la popolazione italiana, sempre occupati a fregare anziché progredire.

    • Perdonami Greta, ma tutte le volte che sento o leggo “carta bianca” mi parte in automatico la risposta che diede Totò nella celebre scena del “Badi colonnello, io ho carta bianca!” del film “I due marescialli”!!! 🤣🤣🤣🤣🤣🤣

      • Onestamente pensare che un problema globale come il cambiamento climatico possa essere risolto dall’Europa mi imbarazza. C’è molta ipocrisia intorno a questo tema ma il punto reale è che tutti a parole dicono che bisogna fare ma nella pratica nessuno vuole rimetterci qualcosa.
        Tremo all’idea che possa essere rieletto Trump perché America, Cina, India e altri stati minori fanno discorsi ambientalisti da una parte e incentivano il fossile dall’altra.
        Nel condominio Terra ognuno alla fine guarda i propri interessi e se l’aumentare delle tempeste, delle gelate o di temperature anomale non fa cambiare idea a questi Paesi è inutile.
        Serve un forte impegno comune, globale non cose a macchia di leopardo o a livello cittadino.
        Ma ripeto, gli interessi economici sono più forti di quelli climatici, probabile che quando questi coincideranno si avrà la vera svolta.

        • Non va così male fuori dall’europa:

          Usa stanno riducendo le emissioni (nonostante l’opera di contrasto della lobby del carbone e del fracking che li rallenta), sono passati da 6 miliardi di ton di Co2 nel 2007 a circa 5 oggi

          Cina anche ci sta lavorando (stanno ancora rinnovando le centrali a carbone, ma la loro quota % di rinnovabili crescre rapidamente) stanno invertendo la loro tendenza storica, dovrebbero essere circa al picco di emissioni o molto vicini, prima di inziare la discesa

          India non ha ancora molte emissioni, è presto per valutarli, ma ci sono i segnali che adotteranno rinnovabili ed elettrificazione, proprio perche ormai sono soluzioni anche economicamente convenienti

          Australia, Canada, anche Brasile, Cile, etc

          Per fortuna sta diventando sempre più conveniente adottare fonti di energia e tecnologie a basse emissioni rispetto alle fossili, possiamo essere rassicurati che questo sta spingendo il trend mondiale, in aggiunta alla consapevolezza più o meno presente (e negata dalla vecchie filiere) che vada fatto anche per necessità

  2. Buon pomeriggio a tutti,
    vorrei far presente che non occorre un rapporto presentato al World Economic Forum per capire che dobbiamo cambiare rotta.
    Mi spiego, io abito in provincia di Teramo in una valle a 13 km dal mare e 100 m slm.
    Ebbene fino a 20 anni fa qui nel periodo invernale ci si alzava con la brina con temperature tra i 0° C e i 5° C, con temperature giornaliere inferiori ai 10° C e non era raro che nevicasse almeno 2/3 volte l’anno anche se normalmente nel giro di una giornata spariva tutto. Poi ogni tanto (direi ciclicamente con il niño/la niña ovvero 5/7 anni) nevicava così tanto da raggiungere i 10/20 cm se no più e la neve che restava per una settimana accompagnata da strade ghiacciate.
    Ecco, tutto questo non c’è più. Non ci si sveglia con la brina e capita più volte al mese che soffia vento caldo (la mattina, di giorno o la notte intera) come oggi dove fuori casa abbiamo una temperatura superiore ai 15°C (e siamo a gennaio!!!).
    L’assurdo è che con queste temperature mi conviene accendere il climatizzatore per riscaldare casa.
    Quindi anche NO per il BAN al 2040 ma forse sarebbe meglio anticiparlo al 2030.

    • Ieri ho visto un video che spiegava un dettaglio che mi era sfuggito

      nelle mappe del riscaldamento climatico tutta l’italia (e in particolare pianura padana) si trova in uno dei “punti caldi” della mappa

      cioè il riscaldamento medio mondiale ad oggi è valutato +1,1°C, ma nella nostra area è valutato già oggi +2°C

      questo ha più senso visto che pare di aver già notato “a occhio” rispetto a decenni fa, inverni mediamente più miti, estati più cade, e precipitazioni meno frequenti ma più concentrate

      significa anche che a fine secolo, con il riscaldamento medio che arriverà a circa +2°C / +2,5°C attuando i vari provvedimenti di mitigazione (sennò il valore medio mondiale sarebbe stato di +4°C / +5°C), la nostra area nello specfico sarà ancora un poco più calda, ad esempio +3°C / +4°C ( e sarebbe stata ancora di più nello scenario senza provvediment di mitigazione)

      così è un pò più concreto il ragionamento sulla situazione e anche sugli adattamenti che arriveranno già nel caso migliore, cambiamenti nell’agricoltura, gestione dell’acqua, climatizzazione artificiale degli ambienti abitativi, gestione del livello dei mari sulle coste, rovesci temporaleschi, etc)

      mentre da l’idea delle difficoltà che si avranno in regioni già calde o più povere

      tra i pochi che (forse ?) hanno meno da preoccuprasi da questo cambiamento, le aree a nord (fredde) di Canada e Russia

      • Ciao >R.S.
        condivido le tue preoccupazioni … visto che ricevo quotidianamente dati da LaMMA che documentano ciò che scrivi … e vivendo in Toscana “lo vivo” in diretta (alluvioni ed esondazione ruscelli e frane e smottamenti, caduta alberi con “cannonate di vento” comprese !).
        Ti correggo (purtroppo ! 😨😭) solo su Canada (han devastanti incendi per eccesso di temperature .. i cui fumi hanno pure “abbuiato” New York ) … e la Russia, nelle zone siberiane intere città stanno sprofondando di decine di metri causa scioglimento del permafrost su cui son costruite …
        Non esiste una sola zona del pianeta Terra in cui le conseguenze di inquinamento e cambiamento climatico non produrranno effetti nocivi o devastanti …
        Hai voglia a “andare su Marte” … o sulla Luna …. non abbiamo un “pianeta B” …e meno male! tanto distruggeremmo pure quello!

  3. Il World Economic Forum di Davos ma è per caso quel posto dove dei miliardari si recano con centinaia di jet privati (1040 per la precisione nel 2023) per dirmi che devo comprare la panda elettrica?

    • a meno che che tu non abbia una raccomandata in cui “ti hanno detto che devi comprare la panda elettrica” , se non ti piace non comprarla, senza fare le vittime

      lascia libero l’incentivo a chi ha necessità di cambiare auto e “vuole”, non “deve”, prenderla EV

      • Riscriviamola così “Il World Economic Forum di Davos ma è per caso quel posto dove dei miliardari si recano con centinaia di jet privati (1040 per la precisione nel 2023) per dirmi che devo ridurre la mia impronta di carbonio?”

        • ok..ti riconosco il punto..contraddizioni ne avremo sempre, e se hanno usato jet privati, in effetti è stato pessimo

          qua vedo calcolano che hanno inquinato come una settimana di uso di 350.000 auto (oppure: come 7000 auto usate 1 anno)
          https://greenreport.it/news/inquinamenti/al-al-world-economic-forum-di-davos-emissioni-dei-jet-privati-quadruplicate/

          ma penso che il “caldo suggerimento” e le “incentivazioni/disincentivazioni economiche” a dare un’occhio alle emissioni di Co2 valgano per tutti, anche per i miliardari (basta agire ad esempio il costo crudo dei carburanti o le aggiunte in crediti della Co2, come per le industrie)

          l’allarme viene dei tecnici e dagli scienziati, non sono i mliardari o i politici a dire ai poveri cosa fare, anzi fosse per la maggior parte di loro (pensa alle dinastie delle industrie oil e carbone) appunto si proseguirebbe come prima sino al disastro, tanto chi è ricco in qualche modo se la cava anche nel futuro (magari cambiando paese di residenza se il clima e i conflitti di guerra peggiorassero)

          per come la vedo io siamo noi tutti che tramite le istituzioni ci stiamo dando una regolata seguendo con un po’ di inerzia gli allarmi scinetifici e definendo incentivi/disincentivi che influenzino un po’ tutti nelle scelte, e per accettabilità sociale si parla di orientare le scelte un po alla volta (in decenni), non di obblighi repentini

          poi che chi è ricco sciala più degli altri questo rimarrà (case, viaggi, mezzi di trasporto, etc), fa parte dell’individualismo umano, questi squilibri ci sono in ogni tipo di società e persino nei regimi totalitari, dietro alla facciata retorica

          resterei puntare a piccoli miglioramenti un po’ alla volta, tipo il programma europeo mi garba, non è ne troppo rapido ne esageratamente lasco, da il tempo alle tecnologie e ai prezzi di queste di migliorare

          • Ciao e grazie per lo spunto. Già oggi con il cambiamento climatico attuale, sono proprio masse di povera gente che cercano di cambiare paese, immaginiamo i 40 gradi e la siccità qui in Italia trasporti nella zona sub-sahariana, o innalzamento dei mari nelle isole asiatiche…..
            Insomma. Siamo in tanti ,si , c’è posto per tutti, si, ma bisogna stare molto attenti. Le migrazioni sono difficili da gestire.
            Ok la mobilità sostenibile, ma è solo uno dei tasselli….
            Cibo / vestiario / riscaldamento / edilizia / industria….etc etc .. tutti possiamo fare le nostre scelte, ma a volte se non siamo più che obbligati…. col cavolo che cambiamo le nostre schifose abitudini

    • Si, ecco, in effetti è un dettaglio su cui avevo deciso di sorvolare, ma visto che lei lo tira fuori…..😇😇😇😇

      • Guarda essendo delle brave persone miliardarie che prendono dei jet privati per riunirsi per parlare del bene dell’umanità potremmo anche fargliele passare sviste non credi?

        • Che poi almeno si mettessero d’accordo…
          “Ehi PierClaudio, dai che sono di strada… fatti trovare sulla pista tal dei tali che facciamo il viaggio assieme”
          “Ma certo GianValerio, però scusami se insisto: per il pieno del jet facciamo a metà eh?” 🤭🤭🤭🤭

    • Pessima scelta, pessimo esempio, totale incoerenza da parte dei grandi della terra che offre il fianco a un qualsiasi Plivot di turno.
      Ciò premesso, oltre al dito sporco e con le unghie lunghe e malcurate, niente da dire sulla Luna? Perché sarebbe quello il punto.

      • Non cascarmi anche tu, Guido, nella trappola delle argomentazioni fantoccio. Quei 1.040 grandi della Terra viaggiano in Jet privati ogni giorno della loro vita. Non fossero venuti a Davos sarebbero andati da un’altra parte, emettendo la stessa quantità di CO2 se non di più. Però, guarda caso, i Plivot del mondo lo scoprono solo il giorno in cui lanciano l’allarme sulla crisi climatica e lo dimenticano per tutti gli altri 364 giorni all’anno

        • Mi permetto di dissentire: ho risposto consapevolmente che su questo aspetto Plivot ha ragione, quei personaggi sbagliano a girare in Jet privati ogni giorno della loro vita, la Merkel andava in Parlamento in Metro, proprio perchè siamo circondati da Minus Habens che vedono esclusivamente dita, va tolto ogni elemento di distrazione, così che possano vedere anche la Luna.
          Questa mattina sono stato accolto da un collega che mi ha chiesto se la mia Tesla col freddo è partita: laureato in Economia e Commercio, anni 40, ottima cultura generale, bravissimo oratore dall’eloquenza straordinaria e con una grandissima ironia nativa (chi sa fare ironia è di solito dotato di intelligenza superiore): perchè è questo il messaggio che si legge sulla stampa, che le Tesla, col freddo non vanno. Come sanno tutti i Norvegesi, come no.

          Se non riconosco che in quell’aspetto (Jet privati) ha ragione, cade il mio attacco successivo: perchè non parliamo della Luna?

          • Sai bene che gli analisti del dito non sono sprovveduti, ma provocatori: andiamo direttamente alla Luna

  4. Secondo me arriveremo al 2035 dove le auto termiche saranno ancora le piu diffuse in africa, forse in america latina, una parte dell’asia e in Italia 🙂

    • Può essere, ma penso che in Africa sia più facile mettere pannelli solari che pompe di benzina.

      Poi tutto dipende dalle volontà politiche.

  5. il vero guaio … è che bisogna impegnarsi veramente tanto … e TUTTI NOI per aver politiche di riduzione veloce e consistente degli inquinanti e del riscaldamento planetario.
    Il pianeta si sta degradando troppo rapidamente e i giovani di oggi han veramente un futuro pessimo ad attenderli.
    Certo … qui dibattiamo di autovetture … e sicuramente non è l’unico fronte dove poter incidere ..
    Bisognerebbe anche includere tutti i processi industriali ( e gli abbinati processi di produzione e stoccaggio dell’energia necessaria) … ma anche eliminare (si… eliminare!) gli allevamenti intensivi industriali che producono dosi esagerate di metano (molto più clima-alterante della CO2) MA anche di inquinanti ambientali (per via dei residui con abbondanti dosi di antibiotici, ormoni ed altri interferenti endocrini che poi rientrano a perturbare la nostra salute anche da fonti “non sospette”, visto che riescono a “viaggiare” con la pioggia ed i venti da un continente all’altro).
    quindi … anche mangiar meno carne (diciamo solo 1 volta / settimana .. ma di buona qualità e allevata “come una volta” dal contadino costerebbe di più ma sarebbe più buona e non ci farebbe male).
    Son tanti (troppi !) “fronti ” diversi in cui agire … e con gli stressatissimi esseri umani moderni … prospettar l’idea di fare tanti cambiamenti tutti assieme nel proprio stile di vita…. la vedo una “mission impossible” , purtroppo.
    Intanto … dopo le ultime alluvioni tra Emilia Romagna Toscana ed incendi devastanti nel sud Italia e isole…. speriamo di arrivarci tutti al 2035-2040 e vedere come stiamo …

  6. Basterebbe un minimo di razionalità:
    per chi ha dubbi, fare un check della situazione nel 2028 ( 7 anni prima del 2035, per dare il tempo alle industrie di regolarsi nelle linee produttive)

    se al 2028 come crediamo quasi tutti sarà ancora più chiaro di oggi che non ci sono problemi (di ricarica, di produzione, di convenienza, persino di preferenze dei consumatori, etc) ad andare verso 100% auto a bassissima CO2 (probabilmente saranno auto elettriche), si lascia la scadenza; altrimenti se ne parla

    però allora sino al 2028 basta polemiche pelose pro-petrolio, non ha senso paragonare le specifiche tecniche, economiche, di infrastrutture di oggi (2024) a quelle che serviranno nel 2028 o nel 2035 per scalare ad una presenza sempre più massiccia di EV nel parco circolante

    • La scadenza serve proprio a modificare il mercato quindi non so se la modifichino in base all’andamento del mercato.

  7. Io anticiperei al 2030 (e non solo per le auto) in quanto di questo passo i fenomeni climatici estremi andranno a mettere in crisi le rinnovabili con:

    – siccità (già sperimentata nel 2022 ecc.);
    – grandine (l’estate scorsa ha massacrato tetti e relativi impianti fotovoltaici);
    – trombe d’aria con venti ad altissima velocità in grado di danneggiare l’eolico.

    A furia di aspettare (dal mio punto di vista) arriveremo ad essere legati mani e piedi ai fossili fino alla fine dei nostri giorni (e forse per assurdo è lo scopo dei temporeggiatori).

  8. Il limite imposto dalla UE ormai non è più così importante. Tutto il mondo dell’auto si sta dirigendo a grande velocità verso la mobilità elettrica. Nel 2035 non ci ricorderemo neppure di queste discussioni.

    • Secondo me si mi auguro che i cittadini europei siano più svegli dei politici e lì non ci vuole molto,sugli italiani non ci scommetterei

    • A chi ha un così grande ottimismo non si può che augurare buona fortuna
      Vista la veggenza potrebbe mica darmi il lotto di sabato?
      Ruota di Venezia , grazie
      Io non so cosa succederà nei prossimi anni però come si dice in gergo ” mo me lo segno”
      Mi perdoni l’ironia , nulla di personale ma questo tipo di affermazioni ( da qualunque parte arrivino) tendono sempre a farmi spuntare brufoli sul naso

      • ivans.s be per i brufoli ti puoi arrangiare con la crema e un pò di ottimismo non guasta in questo mondo pazzo , ma ne sono convinto , non sono sicuro per l’ Italia ma se ti degnassi di dare una occhiata a quello che succede in Europa e in particolare al nord potresti avere sorprese interessanti , ne riparliamo fra qualche anno . lascia perdere il lotto le battute non sono il tuo forte.

          • Ivans.s Non è vero le battute intelligenti mi piacciono e molto . A luglio non ci sarà niente da dire, qui si tratta di opinioni io penso che i cittadini europei porteranno avanti questa transizione prima di quello che vorrebbero i politici, tu non lo pensi perfetto,liberissimo di pensare in modo diverso e ci mancherebbe altro .Chi ha ragione lo scopriremo fra qualche anno, unico dubbio per me ,come già detto siamo noi italiani sempre lentissimi a fare qualsiasi cosa .

    • personalmente, ragionando sugli avanzamenti tecnici e di riduzione dei costi già in pentola (le batterie che avremo tra 3 anni ci sono già in Cina e come specifiche ce ne è già d’avanzo, densità quasi doppie e ricariche a 4C-6C), spero che già 2026 i polemici si saranno stancati, quando anche le utilitarie euroeee segmento A – B dovrebbero già essere in buona parte più desiderabili in versione EV e gli alti e bassi sulle tariffe di ricarica superati e stabilizzati da un pezzo

      a maggior ragione figurararsi nel 2035..per questo secondo me la tua scomessa la vinci facile 🙂

      anzi magari un po’ mollano la presa già dopo le elezioni europee del 2024, le EV oltre che osteggiate dalla filiera petrolifera, sono diventate anche un tema bersaglio per compattare le parti politiche, ma anche questo fa a finire man mano che la loro quota cresce e non sono più un bersaglio “minoritario” nella popolazione, chi usa la retorica “polarizzante” contro un qualche “nemico” dovrà trovarsi nuovi bersagli fantoccio,

      i bersagli fantoccio si basano su meccanismi di vigliaccheria e gregarismo e capri espiatori di frustrazione, funzionano solo se i bersagli scelti sono una piccola minoranza oppure se sono lontani, in pratica solo se non possono difendersi e rendere gli schiaffoni metaforici e se chi li attacca non rischia di trovarsi un conoscente che appartiene alla categoria bersaglio

      ci sono partiti politici che campano di queste retoriche del “nemico”, in assenza di capacità amministrative decenti da mostrare

      • RS grazie per la fiducia ma sia la tu ache la mia logica porterebbero a questo sperato risultato.Staremo a vedere ,i presupposti ci sono Tesla model y vende più auto di tutti e siamo lontani dal 2035

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