L’Unione Europea ha deciso di finanziare, con oltre 600 milioni di euro, ben 70 progetti dedicati a ricarica elettrica, idrogeno e soluzioni energetiche per trasporti green sulle reti transeuropee (TEN-T). Un intervento massiccio, che interessa 24 Paesi e potrà avere effetti rilevanti anche per l’Italia, soprattutto nei trasporti pesanti e nella logistica internazionale.
È una delle mosse più concrete degli ultimi anni da parte dell’Europa per rendere operativi – e non solo teorici – gli obiettivi di decarbonizzazione del settore trasporti. Il bando rientra nell’AFIF, lo strumento europeo dedicato ai carburanti alternativi, e porta nuova capacità di ricarica, tecnologie portuali e sistemi elettrici negli aeroporti, con un approccio integrato che supera finalmente la visione “solo auto”.

Ricariche veloci, ultra-veloci e idrogeno
Il pacchetto promosso dalla Commissione prevede oltre 1.000 colonnine da 150 kW per auto e furgoni, 2.000 punti da 350 kW per i camion e 586 ricariche da 1 MW, un livello oggi ancora rarissimo persino nei Paesi più avanzati.
Per la transizione dei mezzi pesanti – tema decisivo anche in Italia, dove il trasporto merci su gomma è dominante – i progetti da 1 MW rappresentano un cambio di paradigma. Oggi chi vuole elettrificare una flotta si scontra con una rete insufficiente: con questi investimenti, i corridoi europei potranno finalmente consentire viaggi internazionali a zero emissioni.
Sul fronte dell’idrogeno, invece, arriveranno 38 nuove stazioni H₂, destinate soprattutto ai camion e agli autobus delle regioni che stanno già sperimentando la tecnologia. L’Italia non ha ancora una rete comparabile a Germania o Paesi Bassi, ma questo pacchetto potrebbe accelerare la creazione di corridoi transnazionali che ci riguardano direttamente.
Più energia anche per porti e aeroporti
Nei progetti sono protagonisti anche 24 porti europei, che otterranno risorse per Onshore Power Supply (OPS), elettrificazione dei servizi di banchina e strutture per carburanti alternativi come ammoniaca e metanolo.
Un’evoluzione che sarà decisiva: compagnie e operatori logistici richiedono sempre più spesso navi in grado di spegnere i motori in porto e collegarsi alla rete.
Anche gli aeroporti beneficeranno di questa ondata: 16 scali europei elettrificheranno i mezzi di piazzale, riducendo rumore ed emissioni. Un modello che presto potrebbe diventare standard anche negli aeroporti italiani, oggi molto disallineati sul tema.

Milioni di finanziamenti
Tra i grandi progetti finanziati dall’Europa ce ne sono diversi che faranno da riferimento e influenzeranno tutto il sistema logistico europeo.
Voltix, ad esempio, riceverà il finanziamento più alto (61,5 milioni), per installare 288 MW di ricarica per camion in sette Paesi europei, mentre BP Europa otterrà 7,4 milioni per dieci hub da 1 MW ciascuno.
L’Aeroporto di Francoforte (Fraport) installerà 322 punti AC, sistemi elettrici per aeromobili e un battery storage da 10 MWh. Il porto di Amburgo avrà invece nuovi OPS per quattro portacontainer. E.ON Drive investirà grazie a 8,8 milioni in nuove ricariche HPC per camion in Polonia e Ungheria.

Trasporto UE green, vietato fermarsi
Il segnale è chiaro: la mobilità del futuro non sarà più limitata all’auto privata, ma coinvolgerà camion, porti, aeroporti e interporti, cioè gli snodi che muovono l’economia reale.
Gli investimenti AFIF non rappresentano solo un contributo finanziario, ma indicano la direzione strategica dell’Europa. Se davvero la rete TEN-T diventerà sempre più elettrica e a idrogeno, anche i Paesi, Italia compresa, dovranno adeguarsi in fretta per non essere tagliati fuori dai maggiori flussi di trasporto.
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