La lotta all’inquinamento funziona: in Europa meno morti per malattie cardiache

inquinamento malattie

Secondo la World Heart Federation, grazie alle norme europee sempre più severe contro l’inquinamento i morti per malattie cardiache sono diminuite quasi del 20% tra il 2010 e il 2019

La lotta al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico? In attesa che facciano bene all’ambiente, le norme sempre più severe introdotte da Bruxelles hanno sicuramente portato benefici alla salute dei cittadini europei. Lo dicono i dati: il numero di persone deceduto in seguito a malattie cardiovascolari è diminuito drasticamente.

Lo rileva uno studio della World Heart Federation: tra il 2010 e il 2019, i decessi per malattie cardiache dovute all’inquinamento nell’atmosfera sono diminuiti del 19,2%, mentre quelli per per ictus del 25,3%. Questo significa che ci sono stati 88.880 decessi per malattie cardiache in meno e 34.317 decessi per ictus in meno.

Il fatto che questo sia dovuto alle norme sempre più restrittive varate negli ultimi anni da parte dell’Unione europea lo dimostra anche un altro dato.

Sempre secondo la ricerca, l’Europa ha anche registrato il più grande calo ogni anno di PM2,5 – l’elemento inquinante atmosferico più strettamente legato agli effetti dannosi sulla salute – di qualsiasi altra regione del mondo tra il 2010 e il 2019.

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Norvegia, Portogallo e Francia sono i Paesi che hanno ottenuto i risultati migliori nella lotta all’inquinamento

Chi ne ha beneficiato più di tutti? In cima alla classifica dei più virtuosi troviamo Norvegia, Portogallo e Francia: sono i Paesi che  hanno registrato i tassi di mortalità per malattie cardiache più bassi, tenendo conto delle classi di età della popolazione. Quanto succede in Europa, non è avvenuto anche nel resto del Mondo. Di conseguenza, la situazione complessiva a livello globale non è certo buona.

La World Heart Federation ha denunciato come i dati dell’inquinamento atmosferico in buona parte del sud-est asiatico, dell’Africa e del Mediterraneo orientale siano dieci volte superiori ai livelli di sicurezza raccomandati. Secondo i ricercatori tutto ciò è la la causa di almeno 4 milioni di decessi per malattie cardiovascolari all’anno.

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La lotta all’inquinamento è distribuita in modo ineguale nel mondo, America e Europa al top

In ogni caso, il peso della lotta al cambiamento climatico è distribuito in modo ineguale. Sono soprattutto Europa e nord America ad aver approvato le normative più severe.

Anche per ragioni storiche: sono le regioni che per prime hanno conosciuto una industrializzazione intensa, con conseguente sviluppo delle grandi aree metropolitane. Mentre la crescita delle economie emergenti, a partire da quelle del sud est asiatico sta arrivando solo ora.

Il risultato, secondo World Heart Federation, è che i morti per malattie cardiache dovute all’inquinamento sono aumentati – sempre tra il 2010 e il 2019 – del 27% in media in tutte le regioni del mondo tranne che nelle Americhe e in Europa. Non solo: nei 9 anni presi in considerazione, nonostante gli appelli ripetuti a ogni summit mondiale sul climate change, le concentrazioni di PM2,5 sono calate solo dell’1 per cento.

C’è da sperare che i dati relativi agli ultimi cinque anni, quando arriveranno, porteranno una ventata di maggiore ottimismo.

Visualizza commenti (17)
  1. video satellitari postati dall’ Agenzia Spaziale europea (E.S.A.)

    2020- Marzo:
    calo dei gas NOx (e che poi diventano particolato secodario) in Pianura padana durante la diminuzione parziale del traffico durante le restrizioni Covid (parziale perchè i furgoni merci e un po di auto per lavoro giravano ancora)

    https://www.youtube.com/watch?v=ARpxtAKsORw

    2024- Gennaio:
    concentrazioni di particolato Pm10 nella pianura padana; un poco meglio di 20 anni fa, ma ancora situazione grama nelle parti a valle (mentre le zone collinari ovviamente stanno bene)

    https://www.youtube.com/watch?v=CMUOdXxSDkU

      1. Ciao,
        il 2022 i valori sono risaliti di pochissimo,
        il 2023 invece è stato un buon anno (pare per favorevoli condizioni meteo), confermando la generale tendenza al miglioramento:
        https://www.lombardianotizie.online/qualita-aria-lombardia-2023/

        il 2024 invece è iniziato male, qui c’è il video dell’ ESA che citavo sopra, relativo ai 30 gg di gennaio 2024:
        https://www.rainews.it/tgr/trento/video/2024/02/inquinamento-aria-pianura-padana-immagini-satellite-c6e2174e-f551-4e9d-9e6d-990795b62587.html

        c’è stata anche polemica tra un ente svizzero che dai valori misurati aveva classificato Milano la 3° peggiore del mondo (in quei giorni, non su media annua) finendo sui giornali, e ARPA e il Municipio che si sono effrettati a far notare che rileggendo idati su più ore/giorni risultava “solo” la 9° peggiore del mondo

        quindi ok ilmiglioramento degli ultimi 20 anni è più di “un poco” (riduzione di riscaldamenti a legna da ardere, caldaie a casolio, vetture e furgoni diesel datati)

        ma non è ancora “molto” o “abbastanza” considearto il punto di partenza, la pianura padana nel 2024 è ancora considerata l’area europea più inquinata (insieme ad alcune aere della polonia, un area ristretta industriale/mineraria della germania, e quache punto spot di area piccola nei balcani presso le centrali a carbone)

        un problema è che i dati che hai trovato (interessanti) sono però una MEDIA annuale (già se guardi il dato del “75esimo percentile”, cioè i l 25% dei giorni dell’anno con i valori più alti, i valori sono ancora pessimi) e media su posti diversi, sia vicini che lontani da arterie stradali trafficate

        specialmente in inverno (meno ventilato e con l’aggiunta di più riscaldamentie traffico) e a fondo valle (pianura), peggio ancora negli interland, rimangono:

        > SUPERAMENTI del limite critico anche per circa 30-100 giorni l’anno (aree gialle nella mappa), e dei limiti di attenzione/desiderati per più tempo:
        https://www.arpalombardia.it/media/nebnzlo4/distribuzione-spaziale-dei-giorni-di-superamento-della-soglia-di-50-%CE%BCgm-3-sul-territorio-lombardo-2022.jpeg

        > persino valori MEDI di PM 2.5 critici su circa metà area:
        https://www.arpalombardia.it/media/mobbs1t3/pm25.png

        =======
        Per far scendere ancora i dati, l’elettrificazione aiuterà, i filtri delle vetture recenti si fermano a dimensioni di particelle superiori a PM 2.5; i diesel sono migliorati rispetto a 20 anni fa, ma ancora non fittano bene con la situazione padana

        formalmente ora sono entro i 7 mg/km di PM 10; ma nella realtà di una vettura non perfettamente nuova e contando le rigenerazioni il valore è di più ( o peggio le modifiche a centraline, adblu, o filtri); poi emettono NOX, anech questi nocivi, e che in un secondo momento in atmosfera formano altro PM 10 chiamato secondario

        i benzina nel caso reale pare siano meglio, 7 mg/km effettivi, combustione meno polverosa a già in origine, però quelli recentissimi a iniezione diretta emettono NOX, che prima era una prerogativa solo dei diesel

        tra qualche anno poi ci sarà anche il discorso polveri freni, al momento le BEV si aggirano su 2 mg/km mentre le ICE su 6 mg/km di PM 10 (che in buona parte per i freni è PM 5 e PM 2.5)

        e il discorso gomme, un altro circa 6 mg/km di PM 10 (con distribuzione centrata più su polveri grossine, infatti il grosso in peso del batistrada del penumatico si sbriciola in polveri PM 50, e poche del tipo PM 2.5)

        PS: ho un po’ di link ai dati ma in questo caso perfare in fretta soprassiedo se rimaniamo a livello chiacchera e non di “teorema”.. sono ricerche tecnici abbastanza indigeribili e lunghette..e la misurazione delle polveri dei pneumatici non è facile, si mischia con le polveri dell’asfalto e quelle risollevate dal passaggio vettura

        per i pneumatici leggevo sono in arrivo tipologie di mescole “euro 7”, vedremo; a parte le polveri, ci sarebeb da ragionare anche sulla biodegradabilitòà delle mescole, visto che finiscono nei tombini e da li nei fiumi, oppure nei fossi ai bordi delle statali; si aggiungono alle microplastiche; poca cosa rispetto al totale delle microplastiche che produciamo in tanti altri modi, ma si può inziare a ragionarci

  2. Non fate leggere l’articolo a Porro. Scriverebbe che questo prova che le auto termiche puliscono l’aria.

    Rincuora sapere che, nonostante tutte le difficoltà, la politica dell’Unione, sa dare molti stimoli virtuosi alle politiche nazionali, e l’auto elettrica migliorerà ulteriormente la situazione quando sarà diffusa in maniera massiccia e predominante.
    Purtroppo, grazie ai nostri ras di quartiere nazionali, la pianura padana rimarrà l’ultima camera a gas d’Europa.

    1. In effetti è cero. In una recente prova eseguita con attrezzatura portatile è risultata più inquinata l’aria in entrata nel motore che quella in uscita. Non ricordo se per tutti gli inquinanti, ma il succo è questo. Ovviamente nessuno pensa di tenere accesi i motori delle auto per pulire l’aria, eh….

        1. Sono andato a rileggermi l’articolo. In effetti il PM 10 presente nello scarico dell’auto in prova era inferiore a quello presente in aspirazione. E’ un test pubblicato su una diffusa rivista di automobilismo nel 2020.

      1. Fosse vero spiegherebbe che l’aria in uscita dalle auto è meno inquinante rispetto alle fabbriche, alle case o… alle sigarette.
        Ma appunto come conclude non è certo un’aria “pulita”.
        Come si scrive sempre siamo nel mezzo di un percorso nel quale l’EV è una parte.
        In questo percorso c’è da augurarsi che delle trasmissioni o scritti di Porro un po’ alla volta rimanga…
        Porr
        Por
        Po
        P
        … puff (nuvoletta).
        🙂

        1. …. e le berline elettriche alle cozze ci somigliano pure!
          Più che a una cozza assomigliano a una vongola.
          🤣🤣🤣

          1. ma la cozza elettrica la mangi senza pensieri…

            la cozza agli idrocarburi ….. 😱🤮🤢

      2. forse un simile “barbatrucco” si può ottenere misurando poveri grosse e non misuradi i PM 2.5 e inferiori, che i motori termici emettono in quantità e i filtri non riescono a trattenere; il che denoterebbe malafede in chi fa la misurazione per poi pubblicarla sui giornali

        1. Nel test oltre agli ossidi d’azoto sono state misurate le PM10. Le considerazioni le lascio a te, io ho le mie (che so per certo non importare a nessuno).

          1. per me il problema maggiore sono i Pm 2.5 (e inferiori) e gli ossidi NOx

            intendo nei centri urbani e negli interland, perché nelle altre aree possono disperdersi.. Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia, sono un misto di aree collinari pulite e bassa valle compromessa.. poi aree pulite e compromesse fanno “media”

            i Pm10 per carità bene bloccarli con i filtri, ma sono più che altro la componente visibile, rimane meno in sospensione in aria e se respirata si ferma nelle vie aeree superiori; togliendola alla vista si rimuove il senso di pericolo, è già qualcosa

            gli NOx pre ce li dimentichiamo ma sono tossici direttamente, e poi indirettamente se non vengono dispersi (come sotto la cappa in pianura padana) hanno il tempo per formare in aria umida per condenzazione/aggregazione del nuovo particolato (loro e altri gas) Pm di varie dimensioni, è quello che chiamano particolato secondario

      3. Se non ricordo male, in realtà l’articolo parla delle auto FCEV (ovvero a FuelCell) che hanno la necessità di prendere dall’esterno aria depurata visto che la FuelCell è sensibile alle impurità.
        In poche parole prendevano l’aria, la filtravano per mandarla nella fuelcell per combinarla con l’ossigeno e voilà dallo scarico esce solo vapore acqueo. Il resto resta nel filtro che però dovrà essere smaltito.

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