L’odissea di un aspirante automobilista elettrico. Come Roberto Mazzanti (qui la sua storia), anche Claudio Mori è un giornalista. Come Mazzanti ha toccato con mano la dura vita dell’aspirante automobilista elettrico. Nell’alto Lazio anziché in Emilia Romagna.

La solfa non cambia: acquistare un’elettrica può essere una vera e propria odissea. Manco si chiedesse un’auto in regalo. A differenza di Roberto, però, Claudio ha fatto il bis di peripezie quando ha cercato di installare nel suo garage una wall-box per la ricarica.
di Claudio Mori
Anch’io giornalista, in pensione, ho deciso che i 65 km da Roma e 25 da Viterbo erano proprio giusti per una piccola elettrica.
L’odissea inizia in concessionaria
Ho contattato le distributrici di Volkswagen e-up e Renault Zoe, ma in provincia, nel viterbese.Confermo l’assoluto disinteresse di VW, ma anche di Renault a vendere una elettrica. Renault mi ha fatto vedere, ma solo vedere, la Zoe, parcheggiata non in concessionaria, ma in un campo ben lontano. Si sono inventati che non potevo guidarla, nemmeno per 10 metri perché…non erano assicurabili e quindi…Impreparatissimi a rispondere a qualsiasi domanda tecnica, mi hanno assicurato di non avere nessuna intenzione di prepararsi.

Il tutto di notte in un luogo senza illuminazione decente. Questo a Viterbo. I concessionari Vw, sempre a Viterbo, ma anche a Civita Castellana: freddissimi, nessuna intenzione di vendere, all’oscuro della campagna a tappeto fatta dalla casa madre. Hanno cercato di convincermi a prendere un Suv: uno che ha deciso per una piccola elettrica come me, tu gli proponi un Suv?!? Finalmente ho potuto prenotare con lo sconto e il bonus di 4000, versando 600€ di caparra da Valentino, “l’unico che vende elettriche in Lazio e Sardegna”, ci hanno assicurato loro! Arriverà a febbraio…. E anche qui buio totale dei venditori. Alla fine si è scoperto che solo un unico tecnico mi fornirà assistenza, unico per Lazio e Sardegna!!!!
Ma anche chiedere una wall-box…
Se compri un’auto elettrica, poi devi caricarla, e se hai un garage tuo, cosa meglio di un impiantino utile e privato? Dice: chissà cosa costa? E quindi contatto il distributore leader in Italia, Enel X. Sul sito di Enel X viene dato un numero verde, 800069850, dove ho posto la richiesta del costo di una colonnina da mettere in garage a 22 kW. Oppure 7 kW in continua, poiché la e-Up Vw in arrivo carica solo 2,7 kW in alternata, ma 40 kw in continua.
Chiamo…Mi hanno risposto cortesemente che loro di queste schifezze di soldi non se ne occupano (beh, hanno usato un giro di parole che alla fine voleva dire: pecunia olet). E di chiamare un altro numero verde, 800900129, dove inizialmente mi hanno risposto rimandandomi al precedente numero verde. Ho insistito e ho preteso di essere comunque richiamato da un consulente Enel X. Cosa che al momento non è ancora avvenuta. Non mi è stato detto che magari poteva essere troppo tardi, solo che il contatto non era al corrente dei prezzi delle colonnine e non mi poteva fornire informazioni. Posso dire che tutto ciò sembra poco serio?
P.S. “A meno di ricevere diniego a breve, renderò pubblica l’odissea, scrivevo in chiusura della mail”. Ora lo sto facendo.
Dopo due anni dalla pubblicazione di questo articolo non e’ cambiato molto in Italia. Ho ordinato da ENEL X un wall box perché ho prenotato una Renault Zoe 5 mesi fa. La macchina sarebbe disponibile ma ENEL X, a parte prendermi i soldi e aprire una decina di reclami senza seguito, non ha fatto niente. A ENEL X sono completamente disinteressati e non offrono un supporto decente. Anche gli incentivi per l’acquisto di macchine elettriche sono stati praticamente azzerati, alla faccia della conversione ecologica del mercato auto. La maggior parte dei concessionari sconsiglia l’acquisto delle macchine elettriche e quando non lo fanno non hanno comunque il coraggio di proporti l’elettrico come soluzione. Te ne parlano solo se vai tu a chiedere a posta. Per mia esperienza diretta, i piani di aumentare l’elettrico in Italia sono ancora storie per i naif e l’unico traino per la trasformazione arriva dalle persone che come me, andranno a comprarsi le cose sul mercato e farsi l’impianto in proprio per poter usare una macchina elettrica ecologica, che salvaguardi l’ambiente per i nostri figli, macchina cara come il fuoco che vanifica completamente il risparmio ottenuto con la ricarica elettrica rendendola alla pari del costo distribuito negli anni di qualsiasi macchina a gasolio (senza parlare degli aumenti del costo dell’energia elettrica che non si sa quando si fermeranno, di cui tanto si parla ma poco si fa per combatterli).
La VW ha emesso un comunicato che parla di wallbox da euro 400 in su,ma non c’è ancora niente nelle concessionarie anzi si parla di giugno, solita mancanza di organizzazione della casa teutonica,che qui in Italia non brilla per efficienza.
Non posso crederci ciò dimostra che l’Italia è sempre più divisa in due. qui in trentino alto Adige zero problemi per consulenze preparazione e stazioni di ricarica. Quasi ogni albergo ne é in possesso e tutti i paesi sono attrezzati.tutto quello che leggo in negativo non so se è creato ad arte o se è realtà.le colonnine sono in vendita direttamente da vw ad un prezzo bassissimo meno di 400 euro.buonagiornata.
fai venire a galla l’incapacità e l’incompetenza. bravo!
Dalle mie impressioni di 1 anno e rotti fa, quando enel drive chiuse a favore di enelx, e da tante storie come questa mi chiedo…
Ma qual’è lo scopo di enel x?
Finanziamenti pubblici con meno spese possibile?
Non certo vendere corrente agli automobilisti e men che meno incentivare la mobilità elettrica…
Salve a tutti,oggi ho telefonato per avere un preventivo di wallbox della Mennekes Amtron start Tipo2 modo3 da 16A per3.7kw,vi dirò come evolverà la situazione.
L’odissea continua. Ad oggi non avevo ancora ottenuta la chiamata preannunciata in risposta alle mie richieste.
Ho quindi telefonato al secondo numero verde delĺ’articolo e ho atteso pazientemente; infatti il risponditore automatico affermava che l’attesa sarebbe stata di 30 secondi, ma nei fattì mi è stato risposto in 7 minuti e passa.
Ma non fa niente.
Il punto è che ho scoperto perché non sono stato richiamato. Il sistema di privacy prevede una registrazione vocale di consenso ad essere richiamatì. Io nella telefonata della settimana scorsa avevo dato il consenso ma pare che la registrazione non fosse andata a buon fine. Stupendo il consulente che non si accorge che il sistema di registrazione non ha acquisito il mio consenso ad essere richiamato e non se ne accorge….
E quindi non mi avevano richiamato.
Ma scrivermi, quello lo potevano fare, eh….
Il seguito alla prossima puntata.
E quello che volevo sapere era solo il prezzo della colonnina da 22 kw…. segreto di Stato, sotto stretta Privacy, evidentemente
Ciao Claudio, così come te ho provato a chiedere informazioni per una vettura elettrica e prenotare un test drive rispettivamente in VW, Renault, Nissan e Hyundai a Roma e Provincia. In effetti la soluzione della colonnina da 22KW o comunque una wallbox a casa/condominio ci sarebbe interessata.
Confermo ogni tua parola, venditori assolutamente disinteressati al prodotto e a parte Nissan con la sua Leaf, non c’è stato verso si poter fare un test drive adeguato. Con Renault Zoe addirittura sono 6 mesi che rimandano. Alla fine ho scoperto che i venditori “dicono” che non vengono formati dall’azienda e che devono reperire informazioni su Internet. Fanno i preventivi col configuratore del sito e al prezzo finale non sanno se possono applicare gli incentivi e quali sono gli sconti di legge e quelli che la casa mette a disposizione.
Quando poi abbiamo parlato di colonnine, non si esprimevano nemmeno in KWh ma in Ampere (batteria da 22Ah anziché da 22KWh). E così abbiamo preso una Citroen C1 Benzina usata a 3000€.
Comunque cercando, leggendo e sentendo voci di corridoio, il prezzo di una wallbox da 7Kw dovrebbe aggirarsi intorno alle 750€ inclusa installazione.
Ho sentito parlare di Duferco Energia ma per il momento non ho ancora contatti. Chissà…dal sito sembrano abbastanza preparati.
Un saluto.
Segnalo ai molti lettori che chiedono informazioni sul costo di una wall box che Vaielettrico ha pubblicato un listino il 23 aprile scorso: https://www.vaielettrico.it/ti-serve-la-wall-box-o-la-colonnina-ecco-il-listino-facile/. Può non essere esaustivo, ma un’idea di massima dei modelli e dei prezzi la dà. Abbiamo poi affrontato a più riprese l’argomento in numerosi articoli sui problemi burocratico amministrativi legati all’installazione di una ricarica domestica.
Grazie Massimo. In effetti mi era sfuggito questo articolo.
So che sono sempre in lotta semantica con i titolisti, ma riserverei “odissea” per il tipo di vita che quelli più giovani di noi, i nostri figli e nipoti si troveranno in eredità da noi spreconi gaudenti, nella seconda metà di questo secolo. Lo dico per i titolisti: se ora usano “odissea”, tra dieci anni dovranno dotarsi del porto d’armi per scrivere un titolo.
Oltre alla marginalità del mercato automotive elettrico in Italia, che spiega in parte le situazioni da “cado dalle nubi”, chiedere a un concessionario di venderci un’elettrica è come chiedere al panettiere di indicarci dove cade la manna nei dintorni, o come chiedere ad Enel come fare per staccarsi dalle rete. ¡Adiós! Non per nulla Tesla si è ben guardata dall’impiantare una rete di concessionari.
Che i produttori di auto, compresa Volkswagen che pare voler virare decisamente verso l’elettrico entro la fine del nuovo decennio, possano effettivamente mettere pressione sui concessionari, al momento lo trovo difficile. Semplicemente perché i produttori continuano a ricavare la maggior parte dei guadagni da veicoli benzina e diesel. Considerando che già la conversione all’elettrico richiederà fortissimi investimenti nel corso di molti anni, è poco credibile che vogliano in aggiunta prosciugare le sorgenti dirette di guadagno, alienarsi i concessionari, solo per facilitare la vendita di poche elettriche ai quattro precursori che sono determinati ad ottenerle.
La pressione credo che sarà non più di quella necessaria a piazzare le quote già calcolate che consentiranno di evitare le multe stabilite dall’EU per emissioni eccessive di CO2.
Credo che tutti, tranne forse noi particolarmente interessati e attivi su questo fronte, lo abbiano ampiamente messo nel conto. Scalare la produzione richiederà anni e c’è tutto il tempo perché la nuova realtà diventi la normalità da sola, forse accelerata “naturalmente” solo dal peggiorare progressivo della qualità della vita a causa dei cambiamenti climatici, che renderà molte persone “improvvisamente” consapevoli.
Però non scordiamo che siamo italiani in Italia e che culturalmente siamo abituati a diventare “improvvisamente” consapevoli che si sarebbe dovuto costuire in modo antisismico la mattina dopo un terremoto, o che si sarebbero dovuti fare i controlli sui viadotti la mattina dopo del crollo di un ponte. Gli italiani sono i più grandi esperti mondiali di chiusura di porte di stalle dopo la fuga dei buoi.
Anch’io penso che al momento la pressione principale verrà dalle quote di CO2. A mio modesto avviso, tutte le case automobilistiche sanno che dovranno virare sull’elettrico ma, lasciando da parte le dichiarazioni alla stampa, si augurano che ciò avvenga nel tempo più lungo possibile.
Difficilmente faranno pressione su concessionari oltre le quote che già hanno calcolato, cosicché le vendite di diesel e benzina possano coprire i costi della transizione.
Il fatto che ID.3 di serie (non 1st) non si sa bene quando sarà in vendita, né a che prezzo, o che Peugeot 208 abbia ricevuto prenotazioni oltre la capacità prevista, indica che i costruttori hanno già previsto quante auto elettriche vendere, ovvero il numero sufficiente per rientrare nei parametri di CO2.
In sostanza ci venderanno le auto di cui loro hanno bisogno, non quello di cui noi, aspiranti elettrici, avremmo bisogno.
Spero di sbagliarmi…
le penalizzioni sulla CO2 e non certo solo quella, avrebbero dovuto colpire qualsiasi emissione, non solo quelle oltre le quote prefissate e valutare anche quelle durante il processo produttivo
Bisogna che i giornalisti e i vari giornali pressino le case madri come VW per le e.UP oppure l’ENEL per il wallbox in modo che questa ” pubblicita’ negativa” stimoli i player principali ad intervenire sui i propri addetti affinche’ i consumatori possano trarre beeficio.
Ad esempio io volevo inviare una e-mail di protesta alla sede centrale della VW per chiedere di questa mancanza di trasparenza,di organizzazione ma non riesco trovare nessun recapito di posta elettronica.
Il Dr.Tedeschini ex direttore di Quattroruote e persona conosciuta nel mondo dei motori a livello mondiale, dovrebbe prendere a cuore questa situazione e inviare lettere di protesta per vedere se si smuove qualcosa.
Grazie e scusate dello sfogo.
Grazie per la fiducia, che non merito. Comunque, Claudio, questo è l’indirizzo di Volkswagen Group Italia a cui scrivere: modo.volkswagengroup.it
Ti conviene rivolgerti ad un privato per la vendita e l’installazione della wallbox, anzichè EnelX.
Confrontare le opzioni, era questa la mia idea, il privato lo ho già contattato
Se vuoi, puoi contatarmi, anche in pvt, io lavoro per Hera Comm e sono certo che le saprò rispondere ad ogni esigenza. Venendo anche diretamente a casa sua per ogni e qalsivoglia informazione.
334 979 12 71 Giuseppe
Ah, ok, scusa non mi era molto chiaro! Quindi sicuramente avrai notato che i privati sono molto più preparati sull’argomento.
Da “non elettrico” che però vorrebbe esserlo in futuro, resto della mia idea, non saranno il prezzo di acquisto o l’ansia da autonomia a frenare il mercato, ma l’impreparazione della rete di vendita, le strutture di ricarica e la gestione delle stesse.
Riguardo ai punti di ricarica la sola Enel X ha in programma di installarne in Italia 14.000 entro il 2020 e 28.000 entro il 2022; sono colonnine da 22 kW urbane, 50 kW extraurbane e 20 siti di ricarica da 350 kW in collaborazione con IONITY
altrettanto importante é che le tengano in condizioni perfettamente funzionali e di semplice utilizzo