Uno snack ricco di vitamine dalle alghe. Non ci stupisce, l’industria alimentare sforna ogni giorno nuovi prodotti originali e altamente nutrienti,. Ma la notizia è il luogo di produzione: un parco eolico offshore danese. Cibo dai fondali firmato dalla società energetica Vattenfall che sottolinea: non è in vendita. Si tratta di un’azione di comunicazione che smonta le balle diffuse sulla pericolosità ambientale dell’eolico marino. Al contrario questa attività oltre alla decarbonizzazione può contribuire alla salute dei fondali marini e persino alla nostra alimentazione.
Combattere le fake news a colpi di snack alle alghe

In un’epoca in cui la transizione energetica è cruciale, i parchi eolici offshore si trovano spesso al centro di una tempesta mediatica. Si moltiplicano le fake news che li dipingono come minacce alla biodiversità marina, accusandoli di danneggiare la fauna ittica e alterare gli equilibri ecologici. Ma la realtà, supportata da studi scientifici, racconta una storia ben diversa: quella di infrastrutture che non solo producono energia pulita, ma diventano veri e propri laboratori di rigenerazione ambientale.
Dalle piattaforme ai vivai marini
Non è una novità che le strutture artificiali in mare possano trasformarsi in habitat favorevoli alla vita marina. Si sa che le piattaforme di petrolio e gas, ad esempio, sono diventate vivai naturali per numerose specie di pesci, offrendo rifugio e zone di riproduzione. I parchi eolici offshore seguono lo stesso principio: le turbine e le strutture sommerse creano zone protette dove la biodiversità può prosperare. Senza l’impatto negativo delle piattaforme dedicate agli idrocarburi.
Alghe tra le pale: il progetto danese che non fa male al mare
L’ esempio concreto arriva dalla Danimarca, dove l’azienda energetica Vattenfall ha avviato un progetto pionieristico nel parco eolico offshore Vesterhav Syd, nel Mare del Nord. Qui, tra le turbine, sono state coltivate alghe marine su linee sommerse. Dopo circa cinque mesi di crescita, le alghe sono state raccolte a mano, essiccate e trasformate in snack innovativi — non destinati alla vendita, ma creati come si legge nel sito dell’azienda: «come spunto di riflessione».

La wind farming degli snack sostenibili: energia e nutrizione
«Noi lo chiamiamo Wind Farming» sottolineano da Vattenfall. «Non stiamo entrando nel settore alimentare, ma esploriamo modi per sfruttare al meglio le nostre infrastrutture energetiche». Gli snack a base di alghe, prodotti in collaborazione con il marchio danese Wavy Wonders, sono stati realizzati secondo le normative alimentari europee e sottoposti a rigorosi controlli di qualità. «Ricchi di vitamine e nutrienti, questi spuntini dimostrano che l’energia eolica può generare benefici che vanno ben oltre la produzione elettrica: può contribuire alla salute dei fondali marini e persino alla nostra alimentazione».
Il testimonial è l’attore e biologo Samuel Jackson
Il progetto più che alimentare e di comunicazione è il testimonial è Samuel Jackson, attore con formazione e passato da biologo marino. Uno che ne capisce e anche icona di Hollywood. Una sintesi dei suoi ruoli più noti: Jules Winnfield in Pulp Fiction di Quentin Tarantino, Nick Fury nei film del Marvel Cinematic Universe, e Mace Windu in Star Wars. In scena anche con Spike Lee in Fa’ la cosa giusta e Jungle Fever.
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La campagna sarà diffusa in Regno Unito, Svezia, Germania, Finlandia e Paesi Bassi su TV, cinema, siti web e cartelloni pubblicitari. Non sarebbe male l’approdo in Italia dove è alta l’opposizione all’eolico. Non sono mancati attentati in Sardegna e azioni violenti nel Mugello.
Oltre l’energia: un nuovo paradigma ambientale
Questo progetto dimostra che i parchi eolici offshore non sono nemici della natura, ma alleati della rigenerazione ecologica. Invece di distruggere, possono creare. Invece di impoverire, possono nutrire. Superando le narrazioni distorte.
Sardegna: a fuoco migliaia di pannelli. E siamo a tre attentati
Quelle che leggiamo a volontà anche da amministratori di partiti progressisti quando si denuncia l’impatto negativo dei parchi eolici “terrestri”. Si elencano la gran diffusione di materiali nocivi, fiumi di lubrificanti, alterazione della biodiversità, danni al benessere animale. Per la gran parte sono balle. C’è, ed è evidente, l’impatto visivo. Ma sul mare, in lontananza sull’orizzonte, anche quello si ridimensiona. E resta pur sempre un male minore rispetto all’inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico.
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era passato un servizio in tv sulle coltivazioni di alghe nel mare del nord, non fanno solo iniziative simboliche come questa simpatica, ma anche produzione di biomassa in quantità industriali, da cui ricavano ingredienti per alimenti, mangimi, e altri prodotti chimici o persino da cui estrarre metano o biocombustibili
se ricordo, sostenevano poi che è un discreto sistema di cattura di Co2, più rapido della vegetazione su terra
vero le torri eoliche si prestano a un sacco di applicazioni fuori dalle rinnovabili ..
sorveglianza militare e di polizia antinarco e contrabbando
anche sorveglianza antincendio per quelle terrestri
Di certo c’è che il petrolio ed il GNL che viaggiano su navi a carburante tra continenti è sicuramente più inquinante e tossico per la vita (nostra…e degli altri co-abitanti del pianeta).ed ogni volta che affonda una di queste navi (o ha un “incidente” a bordo) i danni sono rilevanti e per decenni.
Parchi eolici off-shore (a vista costa o meno) danno fastidio solo a chi il petrolio lo vende…
Io sto gran parte dell’ anno vicino a parchi eolici “terrestri”.. non ho sentito Nessuno lamentarsi delle lucine rosse che si vedono “girare” in lontananza…e nessuno farsi atterrire dal gruppo eolico quasi “in spiaggia ⛱️🏊” a Piombino (anzi ! è una delle zone più frequentate della costa toscana! i problemi semmai nascono proprio dagli idrocarburi dispersi dai vecchi impianti ad idrocarburi..)
Francamente mi dispiace che questo nuovo prodotto alimentare non sia realmente in commercio.. lo avrei provato volentieri 😉😁)