Lo sfogo degli esclusi dal bonus per il cavillo dell’intestazione. Prima tagliati fuori per le regole stabilite dal Ministero. Poi riammessi per una successiva correzione quando ormai i fondi per gli incentivi erano esauriti. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it
Lo sfogo degli esclusi: “La nostra colpa? Esserci attenuti alle regole”
“Pongo alla Vostra attenzione la situazione di chi, come il sottoscritto e tanti altri, quando ha letto il Decreto dell’8.8.2025 ha ritenuto, dopo essersi consultati con siti e forum vari, di non aver diritto a chiedere il voucher per l’acquisto di un’auto elettrica con gli incentivi appena definiti. In quanto ‘secondo intestatario’. Tra noi c’è chi ha lasciato le cose com’erano e non ha neanche tentato di scaricare il voucher. E chi ci ha provato (e le FAQ pubblicate oggi che sdoganano’ pienamente i ‘secondi intestatari’ gli hanno dato pienamente ragione). E chi, come il sottoscritto, preso atto della questione, ha deciso di formalizzare il passaggio di proprietà divenendo unico intestatario del veicolo di cui era comproprietario da diversi anni. Chi tra questi ultimi ha poi tentato di scaricare il voucher ha ricevuto la risposta dalla piattaforma ‘proprietà del veicolo da rottamare da meno di 6 mesi’. Che differenza c’è tra chi è comproprietario di un veicolo da rottamare e giustamente ha ottenuto il voucher, rispetto a chi era da X anni comproprietario ed ora ne è unico proprietario? E a cui invece la piattaforma ha negato l’emissione del voucher con la dicitura sopra riportata? Confido nel Vostro consueto impegno nel dirimere controversie interpretative. E di pubblicizzare le problematiche di chi intende rottamare un veicolo molto inquinante ed acquistarne uno elettrico“. Antonio da Avellino
Indignazione comprensibile, a cui non arriva risposta dal Ministero
Risposta. Dovrebbe essere il Ministero dell’Ambiente a rispondere a questo comprensibile sfogo. Ma il Ministero tace e si limita a modificare le regole in corsa (qui la versione aggiornata delle FAQ) facendo finta di nulla. Prima su sollecitazione dei costruttori (l’Unrae). Poi di chi segnalava il pasticcio del secondo intestatario, a cui era stato assegnato il voucher, salvo poi dire che a questi non spettava. Inducendo i concessionari a rifiutarsi di immatricolare l’auto. Che dire? Che non ci meraviglieremmo se nascesse qualche azione legale a tutela di chi, come Antonio, si è attenuto a quanto comunicato in una prima fase. Ed è rimasto ingiustamente gabbato.

