Livia e i suoi gioielli/2 L’azienda

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“Non si parte senza rete”

I bolidi di Energica sono ormai commercializzati in molti paesi d’Europa (l’ultimo accordo è dei primi di settembre, in Germania, con März Motorradhandel in Baden-Wurttenberg), in Israele e in Nord America, mentre in Italia sono due i punti vendita, oltre alla sede di Soliera: MCWATT di Alessandria e ElettrocityStore di Milano. Grazie ad un accordo con la società di noleggio a lungo termine Ald Automotive del gruppo bancario francese Société Générale, dai prossimi mesi le moto Energica potranno essere anche noleggiate, oppure acquistate a rate con un finanziamento della società di credito al consumo Agos.

«Finalmente abbiamo costruito una rete commerciale e completato gli accordi per fornire ai clienti i servizi finanziari _ dice Livia Cevolini _. Con l’inaugurazione, in estate, del nostro primo punto di ricarica fast charge a 50 kw a Selva di Val Gardena in collaborazione con Alperia, abbiamo finalmente avviato anche il piano per contribuire all’infrastrutturazione delle rete di ricarica nei luoghi più significativi per il turismo motociclistico, che difficilmente coincidono con quelli ottimali per le quattro ruote. Dopo anni dedicati esclusivamente a sviluppare il prodotto, d’ora in poi ci occuperemo di creare le condizioni per il decollo dell’azienda».

Il vero ostacolo è l’assenza di una rete capillare di ricarica. Come per le auto, del resto. «Non avremmo i cellulari senza una rete di antenne _ dice _. Penso che il governo dovrebbe farsi carico di un piano di infrastrutturazione del paese sul tipo di quello per la banca ultralarga. Invece la burocrazia frena anche gli investimenti dei privati: il programma per altre stazioni di ricarica ha già un importante budget in bilancio, ma siamo riusciti a realizzarne una sola perché le amministrazioni pubbliche non ci hanno facilitato. I motociclisti tedeschi arrivano senza problemi fin dentro i nostri confini, poi si devono fermare. Questo è un grave danno anche per il turismo».

Sui tempi dell’auspicato decollo la Cevolini è prudente: «Non so quando partirà il mercato, ma in tutti gli altri Paesi lo sviluppo è stato rapido. Ogni radicale cambiamento suscita diffidenze come è già accaduto, nelle corse, per il passaggio dai due ai quattro tempi. Una volta provata, però, la moto elettrica conquista: non solo è ecologica, ma è anche più guidabile, più comoda, più affidabile e, acquisto a parte, meno costosa e meno esigente come manutenzione».

Intanto i primi mesi di questo 2017 sono stati dedicati anche a irrobustire le spalle dell’azienda. Prima con un prestito soci di 1,7 milioni, poi con l’emissione di un prestito obbligazionario da 4 milioni totali a favore del gruppo finanziario Atlas, che proprio nei giorni scorsi ha iniziato la conversione in azioni. Oggi il capitale di Energica è detenuto per poco più del 70% dalla famiglia Cevolini, per piccole quote dai manager Giampiero Testoni, responsabile tecnico, e Andrea Vezzani, direttore finanziario e per il 21% circa del mercato. In Borsa il titolo ha avuto alti e bassi e ora si trova poco sotto il prezzo di collocamento, attorno ai 3 euro «segno _ commenta la Cevolini _ che gli investitori hanno ancora fiducia in noi e nei nostri programmi di sviluppo».

I programmi, infatti, sono ambiziosi. Alla prossime edizione di Eicma, in novembre, debutterà il terzo modello firmato Energica. Sarà una moto “vintage” che richiama le linee arrotondate e classiche degli anni 70. Il concept portato all’edizione dell’anno scorso è stato rivisto e alla fine, nonostante gli apprezzamenti di molti appassionati soprattutto italiani, si è optato per coprire la scatola rettangolare del corpo batteria. Confermate invece le innovazioni tecniche, in particolare la piastra in alluminio forata che evita il surriscaldamento delle celle e consente di aumentare il ciclo di vita della batteria.

Si chiamerà EsseEsse9 in omaggio alla sigla che indica la via Emilia, la via dei motori. Ma Livia Cevolini non vuole anticipare di più. Però ci mostra una mezza dozzina di ingegneri davanti ai loro computer: sono già al lavoro sulle moto di seconda generazione, che debutteranno a partire dal 2020. L’evoluzione delle batterie consentirà di migliorare le prestazioni del 30% circa. Ora si tratta di decidere come sfruttarne i vantaggi: probabilmente con un mix di aumento dell’autonomia e riduzione del peso. E a chi le chiede lumi sulle indiscrezioni che darebbero per imminente la nascita di un circuito di gare per moto elettriche monomarca, Livia risponde: «Energica sarebbe il candidato naturale».

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