Ecco l’ira funesta di Noemi, automobilista elettrica suo malgrado. Si sente truffata dall’auto elettrica che ha acquistato in dicembre e che vorrebbe restituire, ma non ci riesce. La lettera è uno sfogo abbastanza confuso, ma noi l’abbiamo contattata ricostruendone l’odissea. Potete inviare quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.
In sette giorni ho capito: non fa per me
“Buonasera, invece di fare pubblicità all’elettrico intervistate chi come me dopo sette giorni dall’acquisto non è riuscita a fare valere nessun diritto…. nemmeno con un legale al seguito …tra venditore e Stellantis sto pagando un auto 235 euro al mese, mi hanno fatto un leasing dal quale non posso recedere se non riscattando l’auto anche se l’opzione di acquisto era 36 mesi..neanche offrendomi di pagare le rate anticipate ..no.
Non riuscire ad avere interlocutori seri..numeri verdi, operatori di call center.
È una vergogna incentivare l’acquisto di queste auto..ed io lo posso documentare ..
Voglio proprio vedere se mi contatterete voi che sostenete l’elettrico .
L’ho visto cercando di darla via quanto mercato abbiano.
Vergogna ..siamo in democrazia ?? Oppure no?? Lascio il mio cellulare, ma tanto so già che non chiamerete„. Noemi Bene
Truffata dall’auto elettrica? L’Opel Mokka comprata d’impulso, senza saperne nulla
Risposta- E invece sì, l’abbiamo richiamata. Se non altro per chiarire un po’ i contorni della sua storia. Che è questa.
Noemi risiede a Sinalunga in provincia di Siena, dove si reca per esercitare un “secondo lavoro” come consulente immobiliare. Percorre 100 km ogni pomeriggio, andata e ritorno.
Quando è aumentato il canone di noleggio a lungo termine dell’auto precedente, un diesel, ha deciso si acquistarne una. Conquistata dall’idea di un’auto che non inquina («non sopporto i gas di scarico nelle città, mi fanno lacrimare gli occhi» precisa) e rassicurata dallo slogan pubblicitario della Opel Mokka full electric – “Tutta l’autonomia che ti serve” – non ci ha pensato due volte.
Si è fiondata dal concessionario più vicino e l’ha comprata con la formula del valore futuro garantito, più incentivo in vigore allora. Ha pagato 36 rate di anticipo, ne pagherà altre 36 in tre anni e avrà la possibilità di riscatto finale versando 28 mila euro.
Il venditore furbetto che la rassicura: nessun problema con l’autonomia e con la ricarica
Il venditore l’ha incoraggiata con entusiasmo, mostrandole i dati ufficiali sul sito (339 km di autonomia elettrica secondo il ciclo WLTP1–30 minuti Ricarica fino all’80%-260 Nm). Quindi, nessun problema con l’autonomia: ne ha da vendere. Nessun problema con le ricariche: si fa così e colà, le colonnine sono dappertutto e “nel tempo di un caffè fa il pieno“. Buona sera e grazie.
Ma già la prima sera non è stata buona: in pieno inverno e con il riscaldamento acceso Noemi si è accorta che la batteria puntava verso lo zero dopo metà dei chilometri attesi. Quando è andata alla colonnina fast per ricaricarla, ha scoperto altre due cose: un “pieno” a 0,90 euro a kWh viene a costare molto più che in un’auto diesel; ogni ricarica comporta tempi di attesa ben superiori ai 30 minuti. E si è sentita truffata dall’auto elettrica.
«Dopo una settimana da incubo ho capito che quell’auto mi stava rovinando la vita: si mangiava tutti i guadagni del mio secondo lavoro e mi rubava anche ore e ore del mio prezioso tempo». Terza scoperta: il contratto d’acquisto aveva un piccola clausola: percorrenza massima di 30.000 km in 3 anni. «Ma io ne faccio 35 mila all’anno».
“Voglio restituirla, è un mio diritto”
Noemi è tornata dal concessionario per restituire l’auto e recidere il contratto. Naturalmente ha incassato un rifiuto. «Ho girato altre 15 concessionarie ma in nessuna ho trovato udienza. Al massimo mi hanno proposto soluzioni per le quali avrei perduto quasi l’intero valore dell’auto. Sono disperata e indignata. L’auto elettrica è tutta una truffa. Anche se ora non sopporto più nemmeno di guidare un’auto diesel, così scomoda e puzzolenta».
Nel frattempo ha denunciato quello che considera il “truffatore”. E ha cercato di limitare i danni caricando l’auto da casa, con un filo che ogni sera cala dalla finestra «tra i sorrisetti dei vicini che però sono tolleranti e non me lo hanno impedito. Per fortuna».
E in autostrada non supera mai i 70 km/h nel tentativo di risparmiare la batteria. «Mi ha fermato perfino la Polizia che voleva farmi il verbale».
Noemi: le sue ragioni e i suoi torti
Noemi ci racconta il suo calvario tutto d’un fiato. Poi si tranquillizza e rivela gentilezza, candore e una certa verve. «Se i politici vogliono davvero togliere l’inquinamento dalle città, non lascino soli i cittadini alle prese con i problemi che crea cambiare tutte le loro abitudini. Facciano funzionare le colonnine, abbassino i prezzi della ricarica, ci tutelino da venditori che ci ingannano».
Ok, Noemi, lei ha tante ragioni. E’ stata avventata ad acquistare un’auto completamente diversa da quelle che conosceva, senza minimamente informarsi su come funziona.
E’ stata ingenua a “bersi” le rassicurazioni di un venditore furbetto, se non addirittura disonesto. Ed è un’illusa se pensa che la Giustizia possa darle ragione: quando il contratto è firmato “carta canta”, si usa dire.
A nostro giudizio è anche troppo precipitosa nell’affannarsi per disfarsene a qualunque prezzo. Ormai l’ha comprata: provi a “capirla” e dedichi qualche ora a studiare come renderla compatibile con le sue esigenze. Secondo noi può farcela. Ma il problema non è il mezzo.
Non l’ha truffata l’auto elettrica, ma chi gliel’ha venduta approfittando della sua ingenuità
Non è stata truffata dall’auto elettrica in se’, che può essere addirittura un’ottima auto, se trova il match fra quel che può dare e quello che a lei serve. E’ stata “truffata” (e lo mettiamo tra virgolette) dalla confusione che impazza attorno all’auto elettrica, in un senso e nell’altro. Confusione di cui approfitta chi guadagna vendendogliela, e chi guadagna boicottandola. La verità sta nel mezzo, come diciamo spesso.
Cento chilometri al giorno può farli comunque con la sua Opel Mokka full electric. La ricarichi di notte a una colonnina lenta, con uno dei tanti contratti da 0,50-0,60 euro a kwh ancora disponibili. O con il filo calato dalla finestra di casa. Ma attenzione alla sicurezza: si faccia consigliare da un elettricista.
Cambiare le regole del business
Detto ciò ha sicuramente ragione su un punto: non tutti possono essere preparati al passaggio all’auto elettrica. Non lo sono nemmeno tanti addetti ai lavori, si figuri. Perciò, quando una transizione così ampia e complessa arriva a coinvolgere la massa degli utenti, le regole del business devono cambiare.
Inserendo per esempio clausole contrattuali di salvaguardia, come il diritto di ripensamento. Oppure obbligando i venditori a compilare un questionario che attesti la correttezza delle informazioni trasmesse all’acquirente e la rispondenza del veicolo alle sue esigenze, come avviene per gli investimenti finanziari.
Ricordo i tempi del passaggio dalla lira all’euro, con l’obbligo di esporre i prezzi in doppia valuta e la distribuzione gratuita dei mini convertitori elettronici, dono del presidente del Consiglio Cavalier Silvio Berlusconi. Oggi tutto questo fa sorridere (dove saranno finiti quei milioni di aggeggini blu?). Ma allora lenì le ansie di milioni di consumatori. E’ giunto il momento di fare altrettanto con la transizione energetica.
Poi prende la parola Matteo Salvini, e il bel sogno svanisce.
Trovo allucinante che l’articolo 52 del codice del consumo venga applicato in tante cose tranne quando devi comprare un auto da un concessionario. Capisco che nel 2024 bisognerebbe informarsi di più, ma un auto la apprezzi solo se la provi per un periodo e ne capisci pregi e difetti, e quindi avrò ( parlo a logica ) il diritto se non mi trovo bene con un prodotto di restituirlo ( ovviamente perfettamente integro come quando l’ho comprato ) ?
Mi spiace di non abitare in zona della Sig.ra Noemi, altrimenti mi sarei proposto per darle più info della mia esperienza.
Noi proprietari di una EV, è il nostro dovere di diffondere l’informazione e aiutare chi ne ha bisogno.
Mia moglie ha la DS-3 Cross back full electric che è lo stesso sistema della Mokka.
Sul cruscotto, il livello di batteria viene indicato con autonomia in km e non in % della batteria. Un errore secondo me. C’è una parte indicata in rosso che sarebbe come la “riserva” su una endotermica.
Quando la DS mostra picchi km rimane sempre ancora sopra la riserva. In realtà, ha più autonomia di quello che viene indicato.
Ma se uno non se ne accorge, va in panico con l’ansia dell’ autonomia.
Noemi può sicuramente fare i 100km senza nessuna preoccupazione.
Non c’è nessuno in zona sua che la può aiutare?
buongiorno, non molto distante, se rientra nei percorsi della Sig.ra Noemi , a Foiano della Chiana, ci sono 4 colonnine ionity che con abbonamento può pagare 47cent. a kw.
Siamo tutti d’accordo che non si può comprare un’auto con la stessa leggerezza con la quale si acquista un aspirapolvere (fa rabbrividire che una persona che non naviga nell’oro possa decidere di spendere quasi 30.000 Euro SOLO perché ha visto una pubblicità).
Però, a me sembra che dichiarare oltre 300 km di autonomia per un mezzo che, in condizioni del tutto realistiche e decisamente non estreme (non mi riferisco necessariamente a quelle descritte dalla signora), rischia di farne poco più della metà, sia a tutti gli effetti una truffa!
Salve, signor Alex, lei ha mai avuto modo di guidare una Opel Mokka Elettrica ?
E’ cosi’ certo di quello che ha scritto ?
Attenzione ad usare il termine truffa o come in altri commenti il termine truffatore con cosi’ estrema superficialita’, conosco persone che hanno oltrepassato piu’ volte i 300 km di autonomia usandola quotidianamente tra strade statali, percorso urbano ed autostrada.
Parlo a ragion veduta di truffa, tanto che, nel caso delle auto endotermiche, si è mossa persino l’UE a marzo di quest’anno, reputando inaccettabile discrepanze del 20% tra consumi dichiarati e reali. Mi chiedo cosa farà l’UE quando si renderà conto che le elettriche viaggiano sul 30% di discrepanza, con punte del 40% (dati di settembre di un sito specializzato concorrente su 11 vetture realmente testate). E questi dati non tengono conto della raccomandazione d’uso con cariche tra il 20% e l’80% per preservare la batteria. Risultato: dichiarati 100, reali 70, ma raccomandati 50 scarsi (a riscaldamento spento, altrimenti scendiamo sotto 40). Questa è matematica. Al di là dei gusti personali e delle aspettative, se i concessionari Stellantis stessi si lamentano pubblicamente del fatto che le loro elettriche non si vendono (Mokka inclusa), ci sarà pure un motivo. Gli infiniti aneddoti di mio cugggino che con una Mokka una volta ha fatto 1000 km con una carica completa valgono zero, esattamente come gli aneddoti di quegli incapaci che dicono di non essere nemmeno riusciti a uscire dal parcheggio, ma rimane il fatto che le attuali elettriche hanno limiti oggettivi (soprattutto le europee) e il grande pubblico se n’è accorto, dopo la sbornia iniziale.
L’autonomia dichiarata è quella matematicamente calcolata e certificata sul ciclo d’uso standard WLTP. Nel sito ufficiale Opel (https://www.opel.it/servizi-opel/ricarica-e-autonomia-auto-elettriche/autonomia.html) trova tutte le spiegazioni su come è calcolato e come l’autonomia reale possa essere superiore o inferiore a seconda del percorso e delle condizioni di viaggio. Gli unici dati di “mio cugggino” sono i suoi.
Un “difetto” delle elettriche è che risentono molto di più dello stile di guida rispetto una termica, se con la mia plug-in io faccio 70-75km mia moglie ne fa 45-60 (omologata per 69).
Buona parte dell’autonomia, un 20-30% viene dalla rigenerazione, oggi le auto non hanno freno motore quindi i più non lo sanno usare, quindi l’autonomia omologata è un miraggio.
Ma come è un miraggio per l’elettrico, lo è pure per una termica.
Poi c’è il riscaldamento, li non ci sono trucchi, praticamente c’è una stufetta elettrica da 2-3kw, perché dopo 20 anni dalla commercializzazione di climatizzatori “invertibili” in pompa di calore, nelle auto questa tecnologia non è ancora arrivata (o si paga cara).
L’auto elettrica non è una truffa.
Al limite, si potrebbe ragionare su quanto siano onesti i prezzi di certe elettriche, soprattutto tra i segmenti bassi, ma questo è altro discorso.
Sta di fatto che l’elettrica in sé non è una truffa: è un tipo di prodotto che bisogna studiare, per scoprire quale modello sia più congeniale al nostro utilizzo, o anche per scoprire che non esiste il prodotto giusto per noi.
Esattamente come per qualsiasi altro tipo di merce.
La signora Noemi secondo me ha difettato in attenzione, e ha abbondato invece in fiducia verso il rivenditore, niente più.
Caro vaielettrico, ogni volta che leggo le sue risposte mi cadono le… Lei si arrampica sugli specchi cercando di difendere l’auto elettrica a tutti i costi, giustificandone il fatto che non è per tutti, va capita, va studiata, ci si deve adeguare…
Ma se non è per tutti, per quale motivo ci stanno togliendo il termico e spingendo verso l’elettrico con una virulenza tipica di una dittatura bella e buona?
Comprare un’auto diesel per chi fa molti kilometri non ha molto senso, perché è già vicino l’anno in cui non potrà circolare.
Comprare un’auto elettrica lasciamo perdere.
Torniamo al cavallo?
Forse è la scelta migliore, più green e sicura, almeno lui non deve fermarsi a ricaricare ogni due ore!
Cade dalle nuvole? Non so dove lei viva ma qui in pianura padana chi, come me ha un’auto diesel euro 4 non potrebbe più circolare nei centri urbani con più di 15.000 abitanti. E chi ha un euro 5 non è messo molto meglio. Non avendo la possibilità di cambiare l’auto..la uso ugualmente
Una euro 4 è un’auto che ha almeno 15 anni. Ne riparliamo quindi dopo una quindicina d’anni almeno, a partire dal 2035? Quindi facciamo almeno 2050?
E stiamo parlando di blocchi localizzati e limitati nel tempo dovuti ad esigenze di salute pubblica ed al fatto che oggi ci sono certamente più auto inquinanti in circolazione di quante ce ne saranno nel 2035. In sostanza, quei “fessi” che comprano l’auto elettrica non solo faranno un favore ai vostri polmoni, ma vi consentiranno anche di circolare con la vostra auto diesel più a lungo.
Ma smettetela di dire fesserie non esiste nessuna auto che non possa circolare, eventualmente bisogna evitare alcuni percorsi ben segnalati.
Ma sempre garantendo i servizi essenziali.
Compratevi tranquillamente la vostra bella auto diesel anche usata se volete.
Ovvio che se volete andare in centro a passeggiare dovrete lasciare l’auto in una zona perifericha.
caro @Gionathan
le motorizzazioni a gasolio (che ho seguito per 30 anni) han raggiunto il loro limite.. (già ampiamente dimostrato con il Diesel-gate e conseguenze varie); renderli ancora meno inquinanti è quasi “mission impossible” se non a costi assurdi.
Ora come ora rendere “più pulito” un motore Termico significa farlo “ibrido”, ossia farlo Spegnere e Viaggiare il Più Possibile in Elettrico….
non stiamo qui a ripetere alla noia che “non è l’auto elettrica che salva il mondo”.. è uno dei tanti passaggi indispensabili… quanto meno salva sicuramente vite (60000 morti anno solo in Italia) causati dagli inquinanti direttamente imputabili… Io ne so direttamente qualcosa, avendo già perso diversi amici che lavoravano con me nelle autofficine …
Cerchi di usare la sua vettura meno possibile, quando non indispensabile…
Un po’ di moto (nel senso fisico) fa pure bene alla salute ed alla linea…
Pensi … lo faccio pure io che ho l’elettrica … e che carico col sole da FV… la prendo solo quando indispensabile…
@Adelfio
Mi sono espresso male perchè ho scritto il contrario.
“Guai a chiedere di poter continuare ad usare un motore termico magari di ultima generazione senza doversi dissanguare per questo, pena essere additato al pubblico ludibrio come bieco inquinatore? ”
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Sarà perchè le auto termiche di ultima generazione le regalano che siamo zeppi di auto vecchissime?
Ogni volta che scrivete qualcosa siete in contraddizione… fate pace con voi stessi e per il bene di tutti.
Siamo zeppi di auto vecchissime perché anche le termiche costano care e chi non ha le condizioni ottimali per usare l’auto elettrica, non se la sente di investire una cifra importante su una tecnologia che ogni giorno subisce provvedimenti che ne limitano l’uso in un quadro generalizzato di incertezza per il futuro. In poche parole il ragionamento è “finché funziona me la tengo”
In sintesi:
– addio auto termiche di ultima generazione perchè costano troppo;
– le EV “subiscono provvedimenti” (cioè sono ostacolate anche tramite fake);
– avanti con le vecchie… che nessuno obbliga di rottamare.
Niente di nuovo, abbiamo solo sprecato parole (tempo, energia).
Se mi OBBLIGHERANNO a rottamare un’auto perfettamente funzionante, o me la comprano loro oppure vorrà dire che andrò in giro a piedi….
Caricamento...
Non facciamo ulteriore confusione, per favore. Non scatterà alcun obbligo a rottamare. Dal 2035 sarà vietato immatricolare auto nuove a benzina o diesel. Ma quelle vendute fino al 31 dicembre 2034 potranno circolare per tutti gli anni della loro vita residua.
Caricamento...
il rischio diventa sempre più serio ogni mese che passa (visto che non riusciamo a decarbonizzare le attività produttive e restiamo legati agli idorcarburi… ora “via mare” per rigassificatori…).
poi d’inverno (e prossimamente pure d’estate) i sindaci di varie zone d Italia meno ventilate saranno costretti a prendere provvedimenti drastici per attenuare inquinanti e PMx …. e, vista la difficoltà di intervenire sugli impianti di riscaldamento, i “blocchi di circolazione” alle auto vecchie saranno facilissimi da attuare….
Anche perché oramai le telecamere “Targa System” sono ovunque… è molto facile riscontrare chi sta circolando e dove…
Caricamento...
Tutti i giorni, in tutti i settori merceologici, dalle pentole ai vestiti alle auto (tanto per esempio) per le cause più disparate, avvengono acquisti sbagliati di cui ci si pente o di cui magari si fa semplicemente fatica a capirne il funzionamento.
Il caso della sig.ra Noemi mi sembra ricadere in questa fattispecie.
Con l’occasione voglio dire che personalmente sono stanco di leggere felici possessori di Bev che affermano che si può avere solo a condizione di caricare a casa, magari con FV. Questa è certamente la situazione migliore ma basta portarla come condizione ineluttabile:
Abitiamo nel centro di Roma, abbiamo due auto elettriche e non possiamo caricare a casa. In città ricarichiamo tranquillamente una/due volte a settimana durante le soste al supermercato, a cena da amici/pizzeria, finanche durante la messa la domenica senza alcuno stress, con un abbonamento che possono avere tutti a ca. 43 centesimi.
Nei viaggi, (mediamente una volta al mese 650km andata + altrettanti al ritorno) abbiamo i Supercharger e le Ionity a pochissimo di più, quindi anche attualmente l’aspetto economico è ancora favorevole. Certo se dobbiamo escludere la politica faccio fatica a capire come mai due anni fa a casa pagavo 24 centesimi e le colonnine 33 centesimi ora a casa pago la metà e alle colonnine……..
Ben detto @Jo.
La ricarica a casa è l’ottimo ma in mancanza, con un minimo di organizzazione, parecchi possono gestire un’auto elettrica senza impazzire.
Ho guidato per anni auto a metano recandomi di necessità a fare il pieno a 15 Km di distanza, con i distributori chiusi la domenica e la sera alle 21 ed anche prima.
Concordo in pieno ed aggiungo che leggendo il passaggio in cui la porella ha scoperto solo dopo una settimana di avere un vincolo a 10.000km l’anno facendone 35.000 ho pensato: quando firmo un contratto da svariate migliaia di euro, non mi preoccupo nemmeno di LEGGERLO?
Probabilmente il problema non sta nell’auto e nemmeno nel venditore, la denuncia anzichè per truffa andrebbe impostata sulla circonvenzione di incapace (spero di non esser troppo tranchant).
Confermo, lei è troppo tranchant, per non dire peggio. Capita a molti di incappare in infortuni del genere quando si è fuori dalla propria comfort zone.
anch’io ho guidato per quache anno una auto a metano ma perchè allora avevo un lavoro con itinerario fisso e l distributore era sulla strada e gestble con gli orari di lavoro ma soprattutto perchè il risparmio era notevolissimo cosa che non mi pare sia con l’elettrico ricaricando in DC.
PS dopo però sono passato al GPL che ancora uso, risparmio un pò minore ma sbattimento infinitamente inferiore.
non so dalle tue parti @Jo … ma in molti supermercati che frequento (varie catene commerciali importanti) non solo hanno colonnine in buon numero… ma persino la conversione dei “punti spesa” spendibili come “buoni carburante” e , quelli che uso io d’inverno, “Buoni Ricariche” …
Un minimo di informazioni e si possono trovare sconti sui prezzi di listino…
L’unica cosa che mi sento di consigliare all’amica Noemi, visto che i suoi vicini paiono esser tolleranti, è quella di dotarsi di una buona prolunga industriale tipo questa qui
e chiaramente, lato casa, attrezzarsi di conseguenza collegandosi direttamente al contatore o comunque il più a monte possibile rispetto a tutte le altre utenze.
Inutile e superfluo fare l’elenco di tutto quanto, partendo dal concetto di prolunga industriale è facile risalire a quel che serve.
Non è a norma? Ma certo che no. e non è nemmeno bello esteticamente. Ma almeno la povera Noemi qualcosa risolve e non mastica amaro.
Sicuramente da questa testimonianza traspare una cosa su tutte : la sprovvedutezza della signora Noemi. Ciò a partire dall’acquisto di un’auto totalmente differente da quella cui era abituata a guidare senza averne prima approfondito tutti gli aspetti, al tentativo quasi commovente di rescindere il contratto adducendo di essere stata truffata. Il tutto spendendo ulteriori soldi in avvocati. La risposta ricevuta dalla redazione mi pare assolutamente corretta. Consiglio alla signora di fare un bel respiro, convincersi che nessuno l’ha truffata e che ha fatto un acquisto con un pochino troppa precipitazione. Fatto questo cerchi di capire cosa ha acquistato e l’utilizzo che ne può fare. Vedrà che non ha fatto un errore così grave e l’auto elettrica le tornerà molto utile. Il filo che cala dalla finestra però è molto pericoloso e se fa un piccolo sforzo troverà un luogo dove lasciare l’auto in ricarica lenta vicino a casa senza spendere più di quanto spendeva con la sua auto diesel.
Tutto questo racconto è surreale. Tra auto diesel “inguidabili per la puzza” (cos’ha, lo scarico rigirato nell’abitacolo? o guida una Stilo devastata del 2001?) alle puntualizzazioni sul fatto che lei “non sia stata truffata dall’auto elettrica ma che sia stata poco attenta” (classico victim blaming tipico degli ambienti tossici).
Non sono ovviamente “le auto” a truffare, così come non sono i mezzi che “si cappottano” e ammazzano chi vi si trova dentro: sono sempre gli esseri umani a sfruttare a proprio vantaggio o svantaggio (altrui o proprio) i mezzi che hanno tra le mani.
In tutti i casi, la soluzione è contribuire a creare una sana cultura attorno alle cose e alle persone che ne sono coinvolte, evitando liturgie, fanatismi, dogmi e catechismi, in ogni direzione.
ieri sera sono stato “costretto” a superare un’Opel Insigna Diesel che ad ogni minima accelerata emetteva nuvoloni neri che neppure la locomotiva del far west …
bisognerebbe che queste vetture venissero fermate … la “prova palloncino” andrebbe fatta anche alle auto… non solo ai guidatori…
Se si vede passare un’auto palesemente fuori regola, va mandata obbligatoriamente a revisione ministeriale… Se riparabile.. bene, altrimenti, dovrebbe scattare il Sequestro della Carta di circolazione con parcheggio in deposito.
Queste vetture sono un attentato alla salute pubblica. Ho già perso vari colleghi con cui ho lavorato decenni per brutte malattie…. Non possiamo far finta di nulla, prima o poi rischiamo di avere un caso per famiglia.
Le macchine elettriche a breve ,lungo termine avranno grandi problemi , a partire dal surriscaldamento, alla batteria , ai costi della batteria, allo smaltimento, provate a cercare aziende che smaltiscono le batterie al litio, ibride e plug sarà un disastro, poi riparleremo se avremo risultati positivi su consumi e costi.
Sapete quanto costa una batteria di una panda ibrida del 2020, un alternatore .
Chi fa l’economia è il popolino.
Grazie, (Ercole meccatronica da 43 anni).
Centro BASF Germania, EnelX aprirà i suoi in Italia e il riciclo possibile fino al 96% ci darà materia prima a basso costo per il secondo utilizzo di batterie Litio.
Il costo é a carico dei produttori che pagano in base al venduto (altro costo fantasma oggi delle batterie).
Da possessore di twingo elettrica, non potrei essere più felice.. Come seconda macchina i permette di portare le bambine a scuola, andare a lavoro e fare tutto quello che serve.
Certo è una seconda auto, certo abbiamo un box e certo abbiamo il fotovoltaico sul tetto.. Ma sono tutte condizioni che entrano nelle valutazioni..
Se uno compra una mokka per fare tutti quei kilometri e come comprare un Hummer e lamentarsi di non trovare parcheggio
Bene ha fatto il venditore. Polli da spennare così sprovveduti da siglare un acquisto a occhi chiusi non si trovano tutti i giorni. Con gli altri clienti bisogna penare mesi e mesi.
Beh, però un venditore che non ti dice nemmeno che da contratto puoi percorrere solo un determinato numero di km è un farabutto. D’altra parte anche l’acquirente forse è stata un po’ ingenua a firmare così alla cieca, però il venditore dovrebbe informarti sui vari vincoli che hai
Giusto. Un vero venditore é colui che capisce le esigenze del cliente che ha di fronte, con domande per capirlo al meglio, e di conseguenza consiglia il prodotto più idoneo… sconsigliando anche se é il caso.. ma questo ha voluto solo vendere una auto a chi voleva una elettrica.. non si é degnato di spiegare come andava gestita la ricarica, le esigenze che avrebbe dovuto avere ecc.. quindi non é stato un bravo venditore.. ma un commesso..
Salve Chiara, può dimostrare che il venditore non abbia detto nulla alla cliente circa i km da contratto?
Le scrivo questo perché le posso assicurare che tante cose dette da noi venditori al momento del preventivo e successivamente al contratto non vengono ricordate da parte di alcuni clienti.
Non voglio difendere a spada tratta il venditore ma prima di dare del farabutto ad una persona bisognerebbe accertarsi bene, magari sentendo anche la sua campana.
Sinceramente non capisco i vostri articoli…. va bene avere una visione verso l’elettrico (mi piacerebbe averne una ma a certe condizioni), ma mi sembra che si stia facendo una guerra di religione: ognuno ha la propria esigenza, le proprie aspettative. Chi percorre più di 300 km al giorno per lavoro, forse dovrà optare per un’auto termica; motivo? Facilità di rifornimento, meno tempo perso, meno ansia da ricarica. Chi invece utilizza l’auto maggiormente per pochi km al giorno (max 100?) con la possibilità di ricaricarla senza problemi e non con un cavo lanciato dal balcone, e soprattutto che se la possa permettere visto i costi non proprio economici, quasi il doppio per le utilitarie, allora potrà optare per l’elettrico. Detto questo ritengo che ognuno debba avere la possibilità di scegliere cosa acquistare, diesel o elettrico che sia.
Avrebbe ragione se l’auto non fosse semplicemente parte di uno strumento più complesso necessario a ridurre l’inquinamento ed il riscaldamento globale.
Quando commentate non sareste più onesti mettendo in chiaro e per iscritto che non ve ne frega niente?
@Antonio
Quando la loro vita migliorerà?
Forse quando la necessità di maggiori cure aumenterà?
Forse quando le loro case saranno sempre meno vivibili?
Forse quando un’alluvione gliele porterà via, una esondazione donerà acqua corrente gratis, quando una tromba d’aria scoperchierà i tetti?
O quando l’acqua potabile sarà razionata e costerà il quadruplo.
Forse dovreste quantomeno iniziare a far ragionare le persone oltre l’orizzonte della prossima settimana.
Forse, anzichè denigrare l’EV o contestare le abitazioni meno dispendiose… dovreste criticare aspramente i governi per le politiche e l’imprenditoria per le paghe da fame che non permettono scelte doverose. Invece preferite solletticare uno spirito di rifiuto…. come se questo portasse loro qualche vantaggio.
E a me tutte queste cose puzzano o meglio “spuzzano” (cit.)
Dire che l’auto elettrica può essere una delle soluzioni al riscaldamento globale fa ridere. Ne ho avuta la prova quando ho visto che il nuovo Messia sig. Musk è diventato un grande amicone di Donald Trump, il principale negazionista del riscaldamento globale per causa antropica. Poi fate voi …
Caricamento...
Nel tuo elenco hai dimenticato le piaghe e le cavallette … comunque anche se qualcuna delle disgrazie da te elencate colpiranno i poveri sfigati cittadini italiani dubito che i loro accorati appelli a politici e imprenditori per aver paghe migliori (e viste le spese previste direi estremamente migliori) possa avere successo, purtroppo chi moltiplicava pane e pesci è morto 2000 anni fa ed oggi nessuno ne è più capace e gli unici discorsi che si sentono sono tasse, licenziamenti e chiusure aziendali e politiche di rientro dai debiti … Se non ci penserà l’Europa (cosa che oggi come oggi dubito) a riempirci di euro per il green … il tutto resterà solo come buoni propositi. E gran parte del resto del mondo (noi a livello globale contiamo come il due di picche a briscola fiori) se possibile è messo pure peggio di noi
Caricamento...
Mi scusi, ma se debbo leggere che il problema si riduce lanciando un cavo dal balcone è chiaro che parlare di riscaldamento globale, sul quale ci sarebbe tanto da discutere, non sulla sua esistenza ma sicuramente sulle soluzioni proposte, passa assolutamente in secondo piano
Contento che voi alimentiate un mercato vergognosamente imperfetto. Quanti km al giorno, quanta autostrada, la ricarica a casa, le colonnine solo se si viaggia (siete ridicoli), gli abbonamenti ballerini, 40 minuti all’autogrill (mah mah l’autostrada con un’elettrica?!?), tariffe fluttuanti, gomme che se vanno a go go (non provate a negarlo!) e altre assurdità.
E pensare che un’auto dovrebbe farti viaggiare badando dolo a fare tagliandi ed essere prudenti invece che farci diventare pazienti ingegneri e programmatori maniacali di ogni spostamento.
Confesso con sincerità che voi elettrici continuate a farmi pena.
E lei Sig.Innocenti alimenta il mercato dei combustibili fossili. Quante petroliere affondate hanno distrutto interi ecosistemi.
Per non parlare di quante guerre sono scatenate.
Ma si continuiamo così e che è più comodo e chiudiamo gli occhi che noi siamo innocenti è la colpa è sempre degli altri.
Saluti.
Guarda che la persona dell’articolo ne fa 100 al giorno e non 300.
Se fai 300km al giorno ti prendi una Tesla e sei apposto, se fai 3.000km al giorno per lavoro ci sta un problema con il tuo lavoro, se poi si fa parte di quelle tantissime persone italiane, che scrivono nei social, che fanno 300.000km al giorno, in quel caso noleggi un jet o vai direttamente di teletrasporto…
Esatto, io da 3 anni ho una ev da 64kwh come unica auto di famiglia..ne faccio anche 160km all’andata al giorno più 160 al ritorno.. di autostrada… per lavoro.. potrei anche evitare di ricaricare. Inoltre ho suoceri a 220 km di sitanza semore di autostrada… ho una wallbox in garage… ha contratto normale a 3.3kw non ho Fotovoltaico.. Non sono un masochista, sono soddisfatto,.. non ho mai pagato ne bollo né tagliandi in 70.000 km… quindi é solo questione di modificare un po le abitudini… e come ho fatto io di informarsi almeno prima di fare un acquisto del genere.. ma non su fb o al bar, ma informarsi da chi le usa già o da fonti attendibili… ma all italiano medio non piace studiare…
Ok ne fai 100 al giorno, si ma se la tua macchina in realtà ne fa 200 all’80% sei a 160 e se non vuoi arrivare sempre a 0 un 5 – 10% di riserva te lo tieni arriviamo a 140 … ovvero devi ricaricare tutti i giorni e se non hai la fortna di avere un balcone per lanciare la treccia, pardon il cavo, allora devi andare alle DC e pagare il tuo prezzo “da gielleria” sempre che il tuo CC non ti pernetta di acquistare una Tesla o una con autonomia simile.
Ma il limite al 80% è suggerito, non è una regola ferrea. Fosse così pericoloso le case semplicemente bloccherebbero la possibilità di farlo.
Sulle colonnine DC non conviene ma perchè oltre quella soglia la velocità di carica cala vistosamente, ma anche in quelle situazioni se uno ha tempo e vuole aspettare può farlo. A casa ha ancora più senso, di notte se ci metto 5 ore o 8 ore cosa cambia, se tanto sto facendo altro?
Il degrado delle batterie, specie su auto moderne, è un problema molto minore, si fa prima a cambiare auto che ad accorgersi del calo di autonomia. C’è gente che carica sempre alle HPC e ha osservato degradi molto contenuti delle batterie.
Stessa questione sul limite inferiore. Le BEV sono molto più precise delle ICEV nell’indicare l’autonomia residua, per chi è abituato al loro uso non è raro arrivare alla carica con meno del 10%. Un’auto come quella Mokka ha 54 kwh di batteria tutti usabili (50 se è il modello 2023), non 30 o 40. 54. Anche a consumare 200w/km sono 250km di autonomia.
Usare questa cosa del 20-80 come scusa continua per dire che le BEV non hanno autonomia è un errore logico, se si è in buona fede.
PS: la nostra twingo EV non ha nemmeno la possibilità di regolare la percentuale di carica, e ogni volta a casa torna al 100% se non la fermiamo prima. Anche perchè con soli 21 kwh non avrebbe senso riempirla meno. Bene, la batteria dopo 30.000 km in due anni è al 98% di capacità.
Volevo scrivere 160 + 160 lo stesso giorno… di autostrada… ovvio che già che l’auto Comunque rimane alcune ore ferma la ricarico un pochino per tornare tranquillamente a casa… a caso poi la ricarico da wallbox in garage.. che ha questa disponibilità non ha molte scuse… dovrebbe dire onestamente.. non me ne frega nulla ne del cambiamento climatico ne dell’inquinamento… non voglio cambiare abitudini… sono comodo così… sareste più credibili e più onesti
Possiedo una fiat 600e la prima ( comprata usata grazie a vaielettrico ) con dati wltp 15,2km/100km di consumo autonomia 406km. Non comprendo come venga calcolata l’autonomia wltp dato che con i consumi dichiarati occorerebbero piu di 60kwh che non ha anche contando il buffer. Io ho fatto questi conti anche prima dell’acquisto quindi non mi sento truffato e sono soddisfattisimo dall’auto . Ma non mi è chiara questa cosa ed è un problema comune a molti modelli.
mi rispondo da solo dopo aver fatto delle ricerche . I dati sul consumo WLTP considerano l’elettricità prelevata dalla rete ( compresa la dispersione in carica ) mentre l’autonomia considera quella consumata in marcia. Cosi i conti ridanno.
In realtà credo la stima sia esatta ma un po criptica nella metodologia di calcolo.
Faccio l’esempio della 600E ma credo valga un po per tutte:
io facevo questo calcolo
dichiara 15,2kwh ogni 100km X 4,06 = 61,7Kwh per avere 406km di autonomia ma la batteria è di 51kwh netti.
Non capivo come fosse possibile fino ad oggi quando mi sono imbattuto in un articolo che dice che per il dato sull’efficenza viene considerato quello effettivamente prelevato.
Quindi se ho capito bene la 600E consuma 61,7kwh per caricarsi e poi con i suoi 51kwh netti fa 406km consumando
51 / 4,06 = 12,56 kwh ogni 100km.
Se non ho capito male mi sono tolto un dubbio che avevo da tanto ed è un dato interessante per calcolare ( sempre in maniera teorica da laboratorio ) l’efficienza in ricarica dell’auto ( sarebbe da capire come vengono effettuate le ricariche nei test AC o DC e a che potenze).
Io però non ho capito due cose: questa Mokka-e non fa 100 km a fronte di un WLTP di 339? Peraltro immagino di statale, sapendo dove si trova Sinalunga? (anche se non è chiaro, perché quando parla dei 70 sembra suggerire autostrada, ma non importa). Ed in 30 minuti non riesce a caricare fino all’80% ad una colonnina fast? Suggerirei di provare l’app Recharge Around comunque, 0,60€/kWh senza abbonamento.
Un’ultima curiosità: abita a Sinalunga e non ha un ricovero per l’auto con una presa elettrica? Questo è l’aspetto più grave di impreparazione legato all’intera vicenda.
ipotizzo ( ? ) che sia scontenta perchè in inverno senza rallentare faticherebbe a fare 2 giorni senza ricarica, cioè 200 km di autostrada/statale
cioè prima di trovare l’escamotage del cavo da casa, doveva cercare le colonnine fast 3 volte a settimana, e la ricarica sull’auto non è molto veloce, specie se ogni volta deve superare 80%
339 wltp. Per questioni di sicurezza/ansia non vai al di sotto del 10% residuo. Se carichi a una dc per questioni di tempo/efficienza ti fermi all’80%.
Quindi sostanzialmente utilizzi realmente il 70% di autonomia dichiarata equivalenti a 237 km wltp.
Se fai autostrada e vai a velocità limite quanto scende l’autonomia? Un 20/30%?
Diventano 190/166 km.
Le condizioni di temperatura/climatiche sono sfavorevoli (es. Inverno) e l’autonomia cala ulteriormente.
Non è che c’è da stupirsi se una persona che non ha fatto la benché minima valutazione in merito poi si ritrovi persa.
Per quanto si ricerchino tutte le cause di possibili riduzioni di autonomia, rimaniamo largamente al di sopra del chilometraggio giornaliero dichiarato. Basterebbe attrezzarsi adeguatamente a casa e si vivrebbe felici per sempre…
Il classico imprevisto di altri 60-100 km nell’unico posto dove peraltro non esiste alcuna colonnina, come la nonna che sta per morire a Timbuctu mentre tu hai la macchina in garage guardacaso completamente scarica e con un blackout nazionale che ti impedisce di muoverti, usato tipicamente come scusa per dire che l’auto elettrica non va bene…
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La signora ha ragione; purtroppo è stata vittima (come molti) di un raggiro in qualche modo operato da venditori e marchi che senza alcuno scrupolo stanno cercando di “piazzare” – con molto poco successo almeno – ogni pezzo possibile presente da mesi e mesi in enormi piazzali di invenduto. Quello che chiamo “effetto Wanna Marchi” ha pervaso l’automotive; una tecnologia vecchia di 100 anni, abbandonata da subito e riesumata da “finissime” menti. In realtà, fosse solo per logica, sta tornado nello sgabuzzino dei ricordi da cui proviene, lasciandoci però un mercato distrutto, colonnine abbandonate buone solo per far orinare i cani e un cimitero di scatole vuote (auto) invendute a cuocere nei piazzali.
Vendere non significa prendere in giro il cliente, è una mentalità schifosa e davvero deplorevole. Un buon venditore sa vendere l’oggetto giusto alla persona che ha di fronte, sono tutti capaci di vendere in modo disonesto, ma andrebbe licenziato non premiato
Ho letto due commenti di Jarvis e noto simpatia per il venditore. Cara/o Jarvis se lei per caso è un venditore faccia molta attenzione ad applicare la filosofia “i clienti sono polli da spennare” che quel giorno che le capita un pollo che la attende al suo rientro a casa non penso sarà cortese e gentile con lei. Detto questo la invito a ragionare sul rispetto del prossimo e sulla solita frase che troppo spesso ci dimentichiamo “non fare agli altri ciò che non piace che gli altri facciano a te”. Cordiali saluti
Però due domande poteva fargliele… Ha un garage? Ha delle colonnine vicino a casa oppure al lavoro? A questo punto doveva sinceramente dirle che forse non era l’auto adatta a lei poi facesse ciò che vuole.
@Jarvis
Che brutto sto pensiero.
Pure il ladro o il sicario su commissione vengono pagati per il loro lavoro.
C’è meno differenza di quanto possa credere.
La signora Noemi si presume essere capace di intendere e di volere, quindi in grado di compiere atti giuridici senza l’assistenza di un tutore legale. Non ravvedo alcun reato, per cui non può prendersela con nessuno.
Esistono promotori finanziari che collocano prodotti finanziari a persone “capaci di compiere atti giuridici senza l’assistenza di un tutore” ……può capitare a tutti compreso a venditori disonesti di accumulare un gruzzoletto che poi vanno a investire fidandosi del promotore finanziario di turno che proporrà l’investimento che più fa comodo a lui e guardacaso il venditore disonesto perderà gran parte dei suoi euro guadagnati “onestamente” ahahaha tutto può succedere
Signor Fidecaro, il mondo va da una parte, la norvegia con quasi il 100% di auto ev vendute e “zero” termiche insegna… e lei dice il contrario… le ricordo il detto ” quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”… le consiglio di mettere molto cemento nel suo muro… e le auguro dei bei respironi di smog…
25.000 euro una Yaris ibrida, 200 euro di tagliandi ogni 15.000 km, spendendo quasi la metà per viaggiare se parliamo di “carburante”, pieno in tre minuti dovunque, con i copertoni che durano il doppio, in un paese dove il 60% dell’elettricità sappiamo come viene prodotto, con una rete che crolla per i climatizzatori. Suvvia, ne riparliamo quando le BEV offriranno questo.
Certo sappiamo come viene prodotto il 60% dell’elettricità ma sappiamo anche perchè.
L’unica cosa condivisibile che scrive riguarda i “3 minuti” ovunque.
Personalmente però con poco più di “3 minuti” impegnati faccio il pieno tutto l’anno… e se lo posso io lo possono fare qualche altro milione di italiani.
milioni di italiani? allora tutti cogl… quelli che non lo fanno e furbi solo voi? per favore siamo seri se fosse come la raccontare non avremmo il 5% dj immatricolazioni (sul nuovo se contiamo anche le vendite dell’usato ariviamo all’ 1%) solo quasi di auto da 40k ma dacia spring ovunque … ma forse i loro possessori sono timidi e le nascondono alla vista.
Abito in un comune da 5.000 abitanti.
Di questi forse 500 non hanno le condizioni adatte.
Da una parte paura di cambiare ed essere considerati fessi, dall’altra tutte le bojate che spacciate con perniciosa disinvoltura fanno effetto, eccome se lo fanno.
Eppure buona parte ha un’abitazione migliore della mia e fa meno Km di me.
40.000 €? la mia è costata poco più della metà e non è certo la dacia avendo una sola auto per 20.000 Km annui.
Scusa ma direi che il fatto che tu viva in una zona “fortunata” forse non fa testo, ci sono altresì zone “sfigate” dove la % è inversa, Bhe la mia auto è costa 15000 euro con impianto a GPL incluso (usata di 2 anni con 30000 km) e anche senza sbattimento di ricarica faccio 100km con 7 euro ed ho 400km VERI di autonomia più quelli a benzina qualora finisse (con una ricarica DC me lo sognerei) … per cui al solito nessuno ha la verità in tasca quello che vale per una persona può benissimo non valere per l’altra, l’unico ragionamento che posso fare è quello di non considerare il 96% degli italiani come stupidi neandertal e credere di avere la vertà in tasca … questo è stupido e sbagliato a prescindere.
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la prego non usi la parola “suvvia” che già faceva ridere anche senza
Suvvia Carlo, l’unico che è rimasto indietro qui è lei.
25000 euro una Nissan Leaf 40, 200 euro di tagliandi ogni 30000 km, cambio gomme ogni 50000; il “pieno” non so più cosa sia, carico a casa ogni volta che mi è comodo. Pago l’elettricità 0,15euro/kwh e con 1 kwh faccio 7 km.
La Leaf ha sostituito la precedente Yaris HSD del 2012, una delle prime in Italia; sono passato da una segmento B ad una C e risparmio, di spese di gestione, dai 1500 ai 2000 euro all’anno.
Corrado una curiosità….. 15 centesimi al chilowattora mi sembra un buon prezzo può dirci con quale venditore o se magari me lo dice in privato per non fare pubblicità o rischiare che la redazione eviti di pubblicare il messaggio…… Samuelescossa chiocciolina Tiscali punto It. Grazie infinite
Giusto la prima che mi viene in mente, E.On ha lanciato un’offerta “Notti cariche” proprio dedicata alle auto elettriche, in F3 il costo energia è 7cts al kwh. Meno della metà di 15.
Quindi a lei i copertoni durano 70.000 km, non male in effetti; in quanto a carburante io ho speso circa 2500 euro per 63.000 km quindi con la sua Yaris ne spende 1250, complimenti, altri numeri da giocare al lotto non ne ha?
Signor Carlo e anche signor gobbo… tenete presente che gli “sforzi” che stanno facendo gli utenti che acquistano una ev vanno a vantaggio anche Vostro..
É a vantaggio di tutti che:
-le aziende che sviluppano le batterie hanno le risorse per farlo
– migliora l’aria che respirate
– migliora il rumore delle città
Quindi dare contro a chi vi da dei vantaggi é proprio diabolico…
A che pro dovete gettare fango? Vi sentite più fighi ?
Non vi basta vedere la ribellione che il nostro pianeta sta dando? Il clima lo abbiamo rovinato coi fossili! Ve Lo state dimenticando?
Anche fosse il 50% dell’elettricità da fonti fossili, che poi migliorerà, sempre meglio del 100% fossile giusto?
Allora perché invece che promuovere coi suoi tempi la transizione ecologica dovete frenarla?
É come mettere un paracadute attaccato dietro mentre andate in bici… ma davvero ci credete o é solo pazzia?
Abbiamo sempre detto che non ê per tutti, ma perché infangare con forza una cosa che farà vivere bene voi e i vostri figli? Mistero!
L’auto elettrica??? Ne ho una, ma è la più grande fregatura presa in 59 anni di vita!!! E non parlate di riduzione delle emissioni di co2, l’elettricità si deve produrre!!!
Scusi, da lettore insoddisfatto della propria BEV a lettore soddisfatto della propria BEV, le posso chiedere perché ritiene di aver preso una fregatura? Che BEV ha acquistato?
Io le dico la mia esperienza. Al mio 50º compleanno e con un’auto diesel EURO 3 del 2003 km 0 che ha percorso pochi km ma per il 70% in autostrada in percorso da 150/200 km solo andata e poi parcheggiata per 1/2/3 settimane (dipendeva dalle necessità) per poi riprenderla per stesso percorso , posso dire che la mia scelta di passare alla mobilità elettrica è stata soddisfacente (sono cambiate le condizioni) ma in ogni caso ho scelto un’auto che mi avrebbe permesso di percorrere senza patemi quei 200 km in autostrada più altri 50/100 km nelle strade urbane. Di viaggi lunghi ora non ne faccio più (uso i mezzi pubblici), ma di viaggi da 150 km circa tra andata e ritorno li ho fatti e non mi hanno dato nessun ansia da autonomia avendo ben chiaro che una BEV la si ricarica quando è ferma ed io lo faccio (tipo ora che non mi serve). Sono consapevole che un viaggio di 1.000 km senza fare rifornimento non lo posso più fare ma sinceramente conti alla mano le sole spese di gestione sono dimezzate anche se a dire il vero con questa BEV mi sono fatto un regalo non preventivato (avrei voluto spendere meno ma vedendo le politiche attuate sto listino dai produttori europei questa volta per ripicca ho fatto vincere la parte emotiva). Basta solo dire che la semplice RCA della BEV viene qualche euro meno della euro 3 che è un segmento Centre la BEV è un segmento D suv. La copertura furto incendio la pago 500 € meno di quanto la pagavo nel 2004 con la vecchia auto e per questi primi anni non pago il bollo, poi 1/4 che poi sarà esattamente 1/4 di quanto pago con la vecchia euro 3 del 2003 avendo gli stessi kW a libero.
PS. Se anni fa ci fossero stati gli incentivi per convertire in elettrica la mia vecchia auto euro 3 e ci fosse stato un kit a prezzo accettabile l’avrei fatto visto l’uso che ne faccio dell’auto. Eppure con tutti questi eco bonus, compresi i retrofit per metano e GPL il nostro governo non ne prevede nessuno per quei modelli come panda o similari di cui esistono già kit omologati che però diventano non competitivi se si riesce a comprare modelli come dacia Spring a circa 8.000€ grazie agli eco bonus da 9.000 a 13.500€.
Per concludere il problema c’è lo creiamo noi acquirenti se non ci informiamo prima di acquistare un qualsiasi bene.
L’assicurazione di una elettrica e auto di ultimissima generazione termica costa meno per il semplice fatto che vengono considerate più sicure per via degli adas e quindi meno soggette a sinistri. Non è una prerogativa delle elettriche.
Riguardo al fatto che il problema ce lo creiamo noi acquirenti è vero al momento attuale in cui esiste una scelta (e sarebbe carino non venire additati come delinquenti se non si sceglie l’elettrico allora), fra 10 anni non sarà più così.
Io non sono della redazione… però qui non si discute solo di tecnica automobilistica… ma anche di “scelte” tra tecnologie (e loro conseguenze)…. È inevitabile che siano scelte politiche ed economiche.
Le conseguenze delle scelte degli ultimi 80 anni le stiamo cominciando a pagare in sempre più ampie zone del pianeta…e d’Italia …
ho fatto caso continui a scrivere questa cosa in tante discussioni ogni giorno, cambiando nick-name ogni volta, ti vergogni? hai chiesto aiuto per smettere?
Questa storia è emblematica. L’auto elettrica conviene se hai la possibilità di fare le ricariche a casa e se ne fai un utilizzo prevalentemente urbano. In queste condizioni, malgrado l’elevato prezzo di acquisto, l’auto elettrica nel corso di un intero ciclo di vita conviene. Ma se devi fare lunghe percorrenze extraurbane e frequenti ricariche alle colonnine, l’auto elettrica ad oggi non conviene e diventa un lusso che in (relativamente) pochi si possono permettere. Quanto al passaggio della lira all’euro, il “dono” del cavaliere (a cui il cavallierato fu revocato), cioè il convertitore, fu pagato dallo Stato, con i soldi della collettività e le Poste lo dovettero pure consegnare gratuitamente. Sarebbe invece il caso di ricordare che il convertitore non sarebbe neanche servito se il cavaliere (a cui il cavallierato fu revocato) avesse approvato una legge per obbligare ad un cambio lira/euro con solo un arrotondamento ai 5 centesimi, come fu fatto in Germania. Ma lui non lo fece, perché Confcommercio era un suo grande elettore, e ciò che costava 1000 lire per magia iniziò a costare 1€ (cioè 1936,27 lire).
Io direi di prendersela con l’esimio “professor” Prodi che calo’ le braghe accettando il cambio lira/eu a 1936. Poteva essere qualunque valore, ma furono loro, e i vari sinistrelli associati, a condurre la trattativa. Berlusconi si trovò davanti al fatto compiuto
Per un verso o per l’altro avete ragione entrambi.
Forse, e ripeto forse, Prodi fu maggiormente costretto dalla situazione di un Paese che era “potenza” solo per finzione.
Anche avesse ottenuto un cambio più favorevole non sarebbe certo bastato a compensare la super-porcata della truffaldina conversione 1000 Lire = 1 €.
Non dobbiamo però nemmeno scordare che chi lo fece nel concreto furono i nostri commercianti, con in negozi nella nostra via, con i quali ci si fermava tranquillamente a conversare, magari erano pure nostri amici.
Tutti con un bel po’ di pelo sullo stomaco.
Questa era l’italia di ieri e di oggi… se possono ti f…regano.
Ma dopo grazie al miracoloso convertitore “regalatoci” a nostre spese dall’ illuminato dovremmo avere capito che sono stati i commercianti di ogni specie e genere a marciarci dentro. Alternativa sarebbe stata essere qui con le ampolle del dio Po e le conchiglie come moneta.
Il cambio non fu conveniente, lo sappiamo bene, e fu a vantaggio dell’economia tedesca, come ha sottolineato Degli Esposti. Ma i professori della sinistra, come li chiama lei, non avevano potere contrattuale. Non entrare nell’Euro per noi sarebbe stata una rovina, come lo sarebbe stato uscire dallo SME, cosa che stava per avvenire solo pochi anni prima. Ma ciò non toglie che se il governo in carica al momento del passaggio dalla lira all’euro, che non era quello dei professori della sinistra ma dell’imprenditore brianzolo, avesse approvato una norma sul cambio con arrotondamento ai 5 centesimi, come fecero in Germania, ciò che prima costava 1000 lire sarebbe costata 55 centesimi e non 1€. E questa è storia, purtroppo pagata molto cara.
Ho letto con superficialità il suo precedente messaggio e quindi avevo frainteso, e me ne scuso. Comunque che il cambio con l’Euro (unità all’elevata qualità dei loro prodotti) abbia favorito le esportazioni tedesche più delle altre è confermato dai numeri, come anche riportato in questo articolo de Il Sole 24ore del 2015
In riferimento alla dinamica dei prezzi all’epoca del passaggio lira/euro, come è noto il paniere ISTAT si compone di un elevato numero di beni e servizi (circa 2000). Sono tutti considerati beni e servizi “sentinella”, ed è per questo che sono inseriti nel paniere, ma non tutti sono di largo e frequente consumo e quindi non incidono sul costo della vita di ogni singolo individuo allo stesso modo. Lo stesso articolo che lei ha suggerito, infatti ammette che (e cito) “Dalla tabella si evince come, in particolare, si sia assistito ad un rialzo consistente dei prezzi nel caso di beni ad alta frequenza di acquisto, ovvero quelli che quotidianamente vengono acquistati sui banconi del mercato o dagli scaffali dei supermarket”. Da ciò deriva che l’inflazione reale è stata molto più alta di quella misurata, perché si è prevalentemente concentrata sui beni ad alta frequenza di acquisto. Se l’equazione 1000lire=1€ è un’esagerazione, tuttavia non è neanche così lontana dalla realtà. E, ripeto, non per colpa dell’euro, che viceversa è stato una salvezza per l’Italia. Cordialmente
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L’alta frequenza di acquisto di un bene determina una percezione dell’inflazione che può essere distorta. Per esempio: se ogni mattina prendo un caffè al bar e il prezzo del caffè aumenta del 20% sarò portato a pensare che l’inflazione è al 20%. Ma sull’insieme delle mie spese mensili, il caffè della mattina incide in modo marginale. Se non aumentano l’affitto, la benzina, le bollette e il prezzo del latte o dell’ortofrutta, che insieme “pesano” per il 60-70% sul mio costo della vita, la mia inflazione reale sarà molto più vicina allo zero. Me ne renderò conto solo analizzando l’insieme delle mie spese a fine mese, ma pochi lo fanno. Insomma: l’inflazione media reale per l’insieme della popolazione è quella registrata dall’Istat, non si scappa.
La Germania non è stata favorita da un cambio vantaggioso al momento del changeover. Ha però beneficiato negli anni successivi di un euro che si è rivalutato meno di quanto si sarebbe rivalutato il marco. Questo ha aumentato la competitività del suo export.
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O mente perché ignora i fatti grazie anche a “certa” stampa, o mente scientemente per diffamare il defunto Cavaliere.
In ogni caso, lo possono scoprire tutti, il cambio a 1936,27 lire per euro è stato fissato, per convenzione stabilita al vertice Ecofin del 3 maggio 1998, facendo la conversione valutaria Lit/USD e USD/EUR il giorno 31 dicembre 1998. Caratteristica chiave di tale conversione, l’irrevocabilità.
Alla prima data primo ministro era il Dott. Romano Prodi, alla seconda Massimo D’Alema. Ministro dell’economia in entrambe le situazioni Carlo Azeglio Ciampi.
giusto, non sia mai che “certa stampa” malandrina osi diffamare quell’esimio poverissimo cavaliere
tra le tante qualità, grassatore di una nazione intera, iniziatore della demogia mediatica di era moderna, promotore di leggi per il falso in bilancio, per la corruzione e la depenalizzazione dell’inquinamento industriale e dell’evasione fiscale, già mandante di sicari dei nostri meglio magistrati, che avrebbero potuto ostacolare la sua untissima dal signore “ascesa” in campo
e che di nuovo, dopo il 2006, anche nel 2011, se serviva una conferma, ci aveva portato con tanto debito pubblico per favorire le sue aziende e quelle degli amici e nessuna credibilità sui mercati, sull’orlo del default come nazione, come la Grecia.. peccato non abbiamo la lezione
Ma continuiamo ad ignorare il problema non è stato il cambio e il politico in carica che lo accettò ma i “furbetti” (italiani) che di fatto hanno modificato tale cambio nella pratica e a loro vantaggio?
Salve, ho letto questo articolo più volte ma ancora non mi è ben chiaro il tipo di leasing che abbia fatto la cliente.
Sinceramente dubito che abbia stipulato un 36 canoni più altri 36 quindi 72 in totale oltre la maxirata, solitamente è un 36 e poi l’ eventuale maxirata, rifinanziabile, se si decide di tenere l’auto, andrebbe approfondito questo aspetto.
Circa le caratteristiche della vettura posso affermare che i 300 km di autonomia veri in percorso misto ci si possono anche fare, avendo avuto in noleggio per 12 mesi una Citroen e C4, stessa autovettura fondamentalmente, certo in inverno con riscaldamento acceso l’ autonomia scendeva a 200/220 km.
Addossare la colpa al venditore non mi sembra corretto, i 100 km giornalieri esposti dalla signora Noemi vengono abbondantemente coperti anche senza ricaricare presso colonnine pubbliche.
Per quanto riguarda il costo della ricarica che colpa ha il venditore ?
Io quando avevo l’ auto sopraindicata pagavo 20 centesimi al kw/h in qualunque colonnina anche fast ma poi sappiamo tutti come è andata a finire.
È come se io me la prendessi con l’ agente immobiliare, settore che conosce bene la signora Noemi, dove ho acquistato casa perché non ho potuto più usufruire del bonus 110 per la ristrutturazione della stessa perché li avevano sospesi e poi bloccati subito dopo il rogito..
Dubito anche del fatto che non le sia stato detto che queste formule di acquisto solitamente partono da una percorrenza di 10.000 km l’anno oltre che essere scritte, pubblicizzate, e poi firmate al momento del contratto.
P.s. Prima di fare delle accuse bisogna accertarsi realmente dei fatti.
È situazionale il vantaggio ? Assolutamente si.. Io ho una tesla e per le mie esigenze non la cambierei con nessuna auto… E non faccio 10000km annui ma 45000!! Sono a 2 anni e 3 mesi e sono a 105000km , senza avere nessun problema. Sono uno di quelli che sfrutto il massimo vantaggio dalle mie esigenze, faccio 120km al giorno ma tutte in strade principalmente extra urbane, ho i pannelli solari e la ricarico una volta ogni 2 o 3 giorni e sto spendendo di corrente bollette da 190e a bimestre!!! Avevo la Stelvio prima spendevo 50e ogni 3 giorni risparmiando buoni almeno 450e al mese! Sicuramente ha sbagliato a non informarsi ma io, che sono anche broker di noleggio a lungo termine il comportamento del venditore lo trovo veramente infame. Intanto dal wlpt appunto va tolto un buon 30% , la mia dichiarata è 500km e ne fa sui 350/quasi 400 reali utilizzandola normalmente ma e una tesla, ovvero 2 generazioni avanti alle altre elettriche.. poi altro vantaggio , l elettrico risparmi solo se hai possibilità di ricaricarla a casa , la colonnina devi vederla come ancora di salvataggio o per un viaggio se vuoi usarla, e in ultimo se i km che fai anno sono tutti in autostrada dove sono le condizioni peggiori. Quindi si non è per tutti ma con le condizioni giuste ad esempio per me, è insostituibile!!!
Buongiorno, non so se i giri della Sig.ra Noemi coincidano con la ricarica, ma a Foiano della Chiana ci sono 4 colonnine Ionity, che con abbonamento mensile di 12€ costano 47cent. A kW.
Comunque, 45k per un’auto che a fatica arriva a 200 km di autonomia, è una “truffa” da parte del costruttore. O forse un’operazione tafazziana, per poter piangere quando arriveranno i cinesi e dire che sono brutti e cattivi.
Giustificando così il loro aver dormito sugli allori (?) e lasciandosi superare in ricerca e sviluppo prima, e in qualità poi. Sul prezzo, vabbè, lì gli europei hanno perso già in partenza; dopo la lungimirante scelta di abbandonare il segmento A e B sotto i 20k euro (uccidere la Punto, che per decenni ha tenuto in piedi FIAT, che bella scelta!).
La Punto per FIAT e Fiesta per Ford erano già ampia dimostrazione che in Europa non riuscivano più a costruire vetture seg.B (per una gran maggioranza la prima ed unica auto in famiglia) con adeguati margini.. e si sono pure fatti trascinare nella moda dei B-SUV, fatalmente più costosi.
Le case europee non avevano soldi da investire in alternative (anche grazie alla dis-omogenità del mercato europeo rispetto al gigante cinese…che impone regole al quadruplo della popolazione e se ne può infischiare delle eventuali proteste).
A proposito della Cina, tutti i nostri costruttori si sono ingolositi dell’ enorme mercato cinese (ed in prospettiva indiano e asiatico) portando là tecnologie costruttive e qualità progettuale.
Adesso (parafrasando Dargen D’Amico) “sta arrivando l’ onda alta 🌊”… perché i cinesi (e gli indiani..che con Tata e Mahindra possiedono vari marchi europei prestigiosi…e tecnologie avanzate) sono in grado di produrre qualunque vettura ICE, NEV-BEV a costi decisamente inferiori ai nostri, e con elevati livelli qualità (basta vedere i crash test poi … spesso le nostre case fanno figure pessime sui mercati sudamericani o africani, ove omettono – per scelta !! – tante soluzioni per la sicurezza ! ).
Potremo anche rallentare l’ agonia dei nostri costruttori di qualche anno..ma sarà a discapito anche di molti altri settori produttivi per noi fondamentali..viste le possibili ritorsioni , minacciate o applicate…
Concordo su tutto eccetto la questione marginalità su cui nutro sempre dei dubbi.
Io mi chiedo, manca la marginalità o manca la marginalità sproporzionata come c’è fra ricchi e non?
Mi rifaccio alla situazione italica. Com’è che viene fuori che gli agnelli oltre a tutto quello che hanno alla luce del sole hanno miliardi (non milioni, ma miliardi) nascosti in giro. Quando poi nel corso del tempo hanno ricevuto in vario modo aiuti economici dallo stato a fronte di difficoltà. Certo che se il margine c’è ma te lo nascondi per intascartelo tutto allora poi l’azienda risulta in difficoltà e apparentemente senza i margini.
Grande industria e finanza per me sono l’uomo nero. In presenza di mega miliardari sempre più ricchi sentire parlare di aziende in difficoltà non mi convince.
Prima di prendere una BEV ormai 5 anni fa , e di scelta c’è n’era ben poca (ma devo dire che c’erano le tre gemelline sul mercato, robe che se ci fossero ancora ne venderebbero a bizzeffe), ho frequentato diversi forum di appassionati elettori e mi Ero fatto una certa cultura. I venditori non sapevano nulla di questi rari oggetti strani che si sono trovati nelle concessionarie, infatti non li stavo neanche ad ascoltare per le scempiaggini che dicevano ma tiravo dritto con le mie convinzioni. So che non tutti hanno voglia di perdere tempo, ma non è tempo perso informarsi fa sempre bene, la posizione giusta per un acquisto è di saperne sempre più del venditore per non ritrovarsi con sorprese dopo.Poi ci vuole anche un pizzico di fortuna per imbroccare l’auto che fa per noi.p.s. ho preso una delle gemelline ovviamente.
Ormai è una catena di imbrogli. Hanno costretto/convinto gli italiani della necessità di comprare SUV abbandonando il segmento B sul quale non riuscivano a recuperare i soldi spesi per rincorrere i diktat dell’ UE sulle emissioni, di conseguenza le città si sono “rimpicciolite” per accogliere mezzi sovradimensionati, stesso dicasi dei parcheggi compresi quelli di pertinenza delle abitazioni. Il mio posto auto di fatto non è più usufruibile per auto di questo genere. Io ci posteggio una Smart fortwo con grande sollievo del mio vicino di posto che altrimenti avrebbe grosse difficoltà a scendere dalla sua fiat 500x, abbastanza compatta nel suo genere. Questa è la realtà, lasciamo stare le statistiche di Trilussa.
Recentemente ho comprato un’auto ibrida perchè più adatta ai miei bisogni. L’elettrico ha troppe limitazioni a meno di auto di classe alta .Purtroppo la sigra è stata poco attenta all’acquisto. Per il resto bell’articolo anche se si poteva risparmiare l’ultima frase…
Attualmente l’addebito per i km extra è 0,06€, che per i supposti 75.000 km fanno 4.500€
Tenendo ferma la macchina per 25 mesi e restituendola a 30.000 km sono 5.875€
Rimane da capire il discorso: ad oggi sul sito Opel parlano di 14 giorni di prova gratuita, di wallbox inclusa ed altre amenità: erano queste già presenti 10 mesi fa o sono un “prodotto del caso della signora di Sinalunga”?
Ho noleggiato a breve termine diverse auto elettriche, tra le quali varie Opel Mokka. Devo dire che l’autonomia dichiarata da alcune case (ad esempio, per Cupra Born, MG4, Hyundai Kona)è abbastanza realistica mentre quella di 330 km indicata sul cruscotto della Opel Mokka quando è completamente carica (e quindi dalle altre sorelle del Gruppo Stellantis) finisce per non corrispondere mai neppure lontanamente alla realtà tra variazioni di andature, salite, andature superiori ai 90 kmh, comunque facendo un uso regolare della macchina. In tali casi condizioni d’uso l’autonomia finisce più che dimezzarsi , determinando una continua ansia da ricarica. In autostrada, percorsi appena 100 km a 100-120 kmh occorre già preoccuparsi di ricaricare. Ebbene, ciò non accade con i modelli sopra menzionati sia perché hanno una maggiore autonomia ma soprattutto perché quella indicata sul cruscotto è molto più attendibile!
Concordo pienamente ho una Kona 64Kwh e ha una ottima autonomia anche in inverno é veramente un’ottima macchina, adesso sono passato alla nuova Kona elettrica 2024 x quanto sono soddisfatto del marchio Hyundai.
Chissà perché non mi stupisce… Anche Skoda CitiGo e Volvo EX30 abbastanza attendibili… Stellantis no? Rubano sul costo dell’auto (più alto della concorrenza a parità di benefici), sullo spazio del baule, sui tempi di ricarica DC e sull’autonomia… Un chk sui dati di omologazione da parte delle autorità chissà che faccia emergere qualche irregolarità!
Ulteriore conferma.. ho una e-niro 64kwh… unica auto di famiglia.. nessun problema … ricarico a casa con wall box con contratto standard da 3.3kw… ho 68.000km.. mai pagato bollo e mai pagato tagliandi… purtroppo mi tocca respirare i veleii delle termiche… e pensare che c’è gente che odia le auto che non emettono veleni… diabolico!
buongiorno, ha esperienza diretta di questa affermazione? dopo aver posseduto e guidato 1 plug in e 2 auto elettriche ed aver percorso circa 100.000 chilometri, posso testimoniare che guidando normalmente con criteri similari al WLTP le percorrenze MEDIE sono state sempre similari.
la forzatura che noto sempre quando si parla di consumo di elettriche è che si compara SEMPRE il dato wltp a percorsi che poco hanno a che fare con il ciclo wltp stesso.
per contestualizzare l argomento consumi, va detto che per le elettriche lo stile di guida incide significativamente di più sui consumi rispetto alle endotermiche
grazie
Tutto corretto, comunque per i consumi lo stile di guida incide allo stesso modo per ICE e BEV solo che col succo di dinosauro non ci sì accorge, la resistenza all’ aria e all’ acqua quando piove, a velocità sopra i 70-80 orari è identica con i consumi che aumentano esponenzialmente all’ aumento della velocità.
Cara Noemi di cosa ti lamenti? se come hai scritto riesci a caricare a casa di notte quei 20-25 kW che ti servono a fare i tuoi 100 km che percorri al giorno riesci pure a risparmiare rispetto al diesel. Se è vero che le ricariche alle colonnine costano uno sproposito grazie al mercato libero i prezzi per le forniture domestiche sono diminuiti di molto. Oggi ne trovi tranquillamente a meno di 15 cent al kW. Fatti i tuoi conti e vedi che risparmi.
Una presa industriale monofase a cui attaccare una prolunga le costerà un centinaio di euro e può ricaricare a 3,6 kW/h in sicurezza. Non è la soluzione ideale come non è ideale investire una cifra considerevole per comprarsi un’auto senza prima sapere minimamente come funziona!
I problemi qui sono due, la signora che compra un oggetto da decine di migliaia di euro senza informarsi minimamente e che l’auto elettrica ha grossi limiti diversamente da un termico. Non puzza, non vibra ed è più silenzioso ma, salvo orientarsi a segmenti alti, hanno troppa poca autonomia, sono lente a ricaricare e costano troppo in fase di acquisto.
Quello del costo delle ricariche di cui tutti si lamentano lo trovo marginale, costano comunque meno o al massimo pari a un termico quindi non si sta perdendo nulla.
Riguardo al restituire l’auto non è un problema di auto elettrica, concessionaria o venditori disonesti, è sempre stato così per qualsiasi auto. La truffa non è l’auto elettrica ma chi dice che è per molti. Non lo è. È per pochi la cui situazione si sposa alla perfezione col mezzo e lo rende il più ideale e per i tanti o pochi che invece saranno disposti ad accettare compromessi. Per altri non è il mezzo adatto. Non lo è perché a differenza di quanto spesso sostenuto non è oggettivamente superiore, è situazionale, almeno per il momento.
E’ situazionale? Certo. Quanti si trovano nella situazione giusta? In Italia la percorrenza media annua è di 11.000. Il 68% delle abitazioni è dotata di posto auto di pertinenza. E’ per pochi? non direi.
11000km all’anno non sono certo molti per ammortizzare il delta costo, i veri guadagni li hanno chi fa decine di migliaia di km inoltre sul 68% non tutti concordano … cè chi dice cose diverse https://e-ricarica.it/in-italia-il-62-delle-abitazioni-non-dispone-di-un-garage-dove-installare-una-wall-box-studio-idealista/
se davvero fosse come dice lei significherebbe che la stragrande maggioranza degli italiani sono stupidi e non sanno far bene i conti …. e siccome io non credo a ina simile favola metropolitana escludo questa ipotesi a priori.
Si vede che l’ISTAT avrà censito pure i magazzini, i depositi, e le aree adibite a mercato. Lasci stare le statistiche fatte ad usum delphini, e venga ai dati di fatto. Io per avere un posto auto inadatto ad accogliere le auto maggiorate di oggi ho aspettato 50 anni e cambiato quattro case, sto pagando un mutuo che si porta mezza pensione e non potrei elettrificarlo anche volendo. E sono tra i fortunati. Cercare case con box auto o posto auto a Palermo è una vera caccia al tesoro, a meno di non comprarsi la villa in periferia dai 350000 in su, mettere triplo sistema di allarme e due cani da guardia di quelli tosti. E da quel che sento non è che altrove vada molto meglio. Forse nei piccoli centri, ma le città non credo. Ripeto, si faccia un giro e constati di persona, d’altronde il metodo “scientifico” si basa sulla sperimentazione e la ripetibilità non su articoli datati che riportano statistiche generiche alla Trilussa
Caricamento...
No, l’ Istat censisce espressamente i posti auto di pertinenza delle abitazioni. E l’Istat è una delle poche istituzioni serie ancora esistenti in Italia. Mi risulta che a Palermo la densità di posti auto di pertinenza non sia l’unica anomalia e nemmeno la più grave…
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purtroppo…nelle zone di mare che frequento settimanalmente… ho visto moltissimi “garage” (venduti e tassati come tali) trasformati in miniappartamenti con bagnetto e cucinino ..
Ho idea che la riforma del catasto sia stata ampiamente osteggiata anche per questo…
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Certo. Vogliamo mettere una tara al dato Istat? Non il 68%, ma il 40%? Benissimo. Aspetto che il market share delle auto elettriche arrivi lì vicino. (Sono stufo di leggere la storia del benestante con villetta…)
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Anche perché pure i quartieri di condomini non sono tutti uguali… quelli attorno a casa mia sono stati realizzati tra gli anni ’70 e ’70… tutti dotati di posto auto (1 ad appartamento).. alcuni pure di uno aggiuntivo in garage… Se almeno questi condomini venissero “stimolati” ad avere almeno 1 colonnina condominiale…
Però anche i posti di lavoro (con parcheggio dipendenti) si potrebbe mettere nel conto .. e sarebbero sicuramente tanti…
Poi… già che ci siamo.. magari copiare la legge francese sulle coperture FV.. ne ho già vista qualcuna realizzata spontaneamente…ad un Iper Coop … ma ero di passaggio.. non ho verificato se hanno punti di ricarica…ed a quali condizioni..
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Capisco che vuole troncare la discussione, ma le vorrei dire che una analoga situazione l’ho riscontrata a Milano dove vive un mio cugino, che, alla fine, ha preferito trasferirsi in Brianza e fare il pendolare, o a Torino, dove vivono due miei nipoti che per trovare posto nel quartiere sono costretti ad appostamenti di mezz’ora nell’attesa che qualcuno liberi un posto. Palermo di problemi sicuramente ce ne ha tanti e di più gravi, ma non banalizzi.
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Ha intuito perfettamente. Ho intenzione di troncare questo discorso sui cugini e i nipoti.
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Ma Lei è proprio convinto? Si faccia un giro per una città come Roma o Milano o la mia Palermo dopo le 22 e guardi quante auto posteggiate trova, o, meglio, provi a cercare un parcheggio, e poi mi ripeta che il 68% degli italiani ha dove parcheggiare le auto di notte. Da me non solo non trova posto, ma se vuole avere un ricovero notturno, per la propria tranquillità non per ricaricare alcunché, deve pagare dai 100 ai 200 € al mese in un garage privato ammesso di trovarlo disponibile nella propria zona di residenza
Oh! Bravo! Le cose stanno proprio così. In certe zone della città un povero Cristo che non ha il box fa fatica a trovare parcheggio sulle linee gialle per i residenti…figuriamoci un parcheggio con colonnina di ricarica annessa!.
Sarebbe un lusso!
Comunque gli italiani non abitano solo a Roma, Milano e Palermo.
Lo scrivo da più di un lustro che, inizialmente, il territorio ideale per l’auto elettrica è la provincia.
Tante case singole, piccoli condomini, villette a schiera e tutti con il proprio garage. Anche lì ci sono auto parcheggiate fuori perchè nelle famiglie le auto sono ben più di una.
Ma fare rotazione per ricaricare a casa non è così impossibile.
Certo che è necessario iniziare a pensare anche a chi abita nelle città e lì, la soluzione, per me è solo una: ricarica lenta diffusa.
Quindi Lei mi sta dicendo che chi abita nelle grandi città (facciamo dai 100.000 abitanti in sù) che poi sono le più penalizzate dalle norme anti-inquinamento, deve rassegnarsi? Guai a chiedere di poter continuare ad usare un motore termico magari di ultima generazione senza doversi dissanguare per questo, pena essere additato al pubblico ludibrio come bieco inquinatore? O sarebbe meglio cercare soluzioni accettabili per tutti prima di imporre diktat dall’alto? Certo, non prima del 2035, peccato che nel frattempo le case automobilistiche per non fallire abbiano fatto delle scelte estremamente penalizzanti per le fasce meno abbienti della società.
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Io mi riferivo a zone centralissime della Bergamo “bassa”, quindi una città molto più piccola di Milano o Roma.
Chi abita lì dovrebbe forse comprare casa in campagna?
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Di fianco alla mia abitazione bifamiliare con garage utilizzato, c’è un condominio di 8 appartamenti in cui TUTTI i condomini parcheggiano fuori, in strada, tanti davanti a casa mia e spesso male, perché i loro garage sono stati destinati a sgabuzzini dove buttare/accumulare/accatastare di tutto, in maniera disordinata così da non avere posto per l’auto che parcheggiano fuori. Ritengo che non siano i soliti a farlo…
70% ha un posto auto di pertinenza? Allora c’è un problema di ” numeri” perché nelle grandi città mi sa che questo valore cala drasticamente altrimenti non si avrebbero tutte ste auto parcheggiate in doppia fila, marciapiedi etc etc. Elettrico è ancora disponibile NICCHIA e, purtroppo, non se ne può fare una colpa scaricando tutto sul comprato come ” incauto” perché, come giustamente ha ricordato il discorso convertitore lira/euro, dopo l’introduzione da anni dell elettrico in commercio e tentando di farlo passare come ” familiare” siamo ancora qui a discutere su RICARICHE dal costo enorme, dichiarazione autonomia FALSE. Io credo che le responsabilità siano un po’ di tutti di quelli che in questo settore NON DICONO LE COSE COME STANNO…..e le vendite, mi sembra, si siano fortemente contratte con un tutto un risvolto sulle case automobilistiche. Sia chiaro che per me il primo grande responsabile è la UE quando diede incentivi ad minkia invece di puntare fortissimo su mini spostamenti in città tra scooter e piccole auto.
Partiamo dal presupposto che i dati di statistica di quel tipo raccontano solo una parte della verità perché esattamente come riguardo allo stipendio medio i dati vengono elevati da una piccola percentuale di persone che detengono gran parte delle risorse.
Inoltre il metodo di reperimento dei vari dati istat non si può dire propriamente scientifico.
Ma ammesso che rispecchi la realtà non dice però quanti di questi posti auto di pertinenza sono serviti o facilmente servibili da rete elettrica.
Inoltre non è che posto auto di pertinenza = auto elettrica. Non ora almeno, non col prodotto attuale.
Lo ripeto ogni volta ma evidentemente la maggior parte qui appartengono a categorie benestanti al quale non interessa: molte famiglie hanno come auto delle segmento B. Con quelle segmento B, termiche si intende, ci si fa tutto agevolmente. Una segmento B elettrica è, ad ora, inferiore. Pari modello/livello costano mediamente molto di più, autonomie basse, tempi di ricarica lunghi.
Quindi non basta il posto auto/box per essere automaticamente fra gli utenti dell’auto elettrica.
Per questo dico che non è per molti come dite ma per il momento per pochi.
Se fosse per molti avrebbe avuto lo stesso successo dello smartphone che ha soppiantato il cellulare a bottoni naturalmente in breve tempo.
Il censimento non è una statistica. E’ un rilevamento casa per casa su tutto l’universo esaminato. E lei sarebbe più “scientifico” dell’Istat? Via, non si renda ridicolo. Poi, sul resto la pensi come vuole
Federico, capiamo che alcune cose sono reali “Pari modello/livello costano mediamente molto di più, autonomie basse, tempi di ricarica lunghi.”… ma il fatto principale é che la gente non vuole “cambiare abitudini ”
▪️Per il prezzo ci sono sempre stati gli incentivi..
▪️Per la ricarica lenta basta cambiare abitudini..l’auto si ricarica quando rimane ferma. (La statistica dice molte ore al giorno)
▪️autonomie basse per il 90% degli usi va più che bene…
Se poi volete forzare e dire che ogni settimana fate dei viaggi da 500km e non avete mezz’ora per ricaricare allora ho capito tutto… questione di volontà..
A mio avviso la frase “salvo orientarsi a segmenti alti” non è proprio corretta. Io al posto del prodotto in oggetto avrei preso in considerazione 2 modelli cinesi (MG4 e BYD Dolphin), auto che costano meno ed hanno più autonomia. Mi dispiace per la signora, purtroppo le politiche dello Stato Italiano sono cambiate con l’ingresso di questo governo che ha permesso o forse guidato una politica di alzamento dei prezzi alle colonnine sufficienti da rendere non competitiva la mobilità elettrica per chi non può caricare da casa.
pari a un termico i 90 centesimi (o i 70 come le colonnine DC vhe ho nei paraggi) al Kw? ma quanti euro ti costerebbero 100km a queste ricariche? la macchina di mia figlia col GPL (lancia y per cui paragonabile alla mocca) 100km costano circa 5 euro ed ha una autonomia di 400 km di solo gas + ovviamente tutti quelli a benzina… impianto costato col bonus 1100 euro.
È da tempo che lo penso e questa vicenda lo conferma, parlare genericamente di “auto elettriche” crea sempre più confusione a chi poco ne sa e alimenta continuamente polemiche e bufale. Mi spiego meglio, all’interno del gruppo ci sono auto eccezionali e vere e proprie cariole, esattamente come tra le termiche, ma tra le elettriche il divario è estremamente più ampio! Quindi diventa ancor più difficile scegliere l’auto adatta per le proprie necessità.
Se la “povera” Noemi prima di effettuare questo acquisto scellerato si fosse informata meglio su quello che stava per comprare, non solo sull’auto, sulla modalità di ricarica, ma anche sulla formula di acquisto avrebbe capito che quel mezzo non avrebbe soddisfatto le sue esigenze, ma, forse, un’altra auto, con un’altra formula di acquisto l’avrebbe soddisfatta maggiormente.
Il problema ora è che se fa 35mila km all’anno (+ di 100mila in 3 anni di contratto) e la clausula ne prevede 30mila in 3 anni, alla scadenza, se non vorrà riscattare l’auto pagando la maxirata, le addebiteranno una cifra spropositata di penali per aver superato i km previsti.
Suggerisco a Noemi di fare bene i calcoli di quello a cui potrebbe andare incontro ed eventualmente scegliere la soluzione “meno peggio” anche se vorrà dire perdere parecchi soldi.
Anch’io ho comprato una Bev con 15000 km anno, che è una percorrenza minima perché chi acquista elettrico finisce ad usarla sempre utilizzando magari la seconda macchina per lunghi viaggi in aree poco servite. Dopo averla usata tutti in famiglia hanno cominciato a usarla, la comodità di andare in città senza preoccuparsi di ZTL etc, il viaggio fluido e silenzioso, anche le prestazioni e agilità nel traffico. Anche perché a differenza delle termiche le elettriche non si usurano allo stesso modo con chilometri percorsi. Interessante la proposta di una clausola di ripensamento perché ci sono situazioni che al momento un veicolo potrebbe non essere adatto all’ utilizzo, es. chi fa lavori dove non può programmare la ricarica perché deve essere sempre disponibile a partire.
Il problema è l’auto elettrica.
Scarsa autonomia, ricariche lunghe, costi alti di ricarica.
Mettiamo anche l’ingenuità della signorina, ma se non riesco a fare manco la metà dei km dichiarati, questa è la truffa.
Auto elettrica non è la soluzione, è solo un altro grosso problema che ci porterà alla confusione più totale e distruggerà una buona fetta di economia.
Finché avrò la possibilità, non cambierò mai l’auto a diesel.
Non ci devono essere queste imposizioni anti democratiche e chiaramente orientate per un prodotto che non funziona.
Solo dal venditore? Troppo buono direttore!
Il signore di cui sopra puntualmente pagherà meccanici per i tagliandi periodici “obbligatori”, i centri autorizzati per la revisione periodica “obbligatoria” dopo i 4 anni, lo stato annualmente con il bollo “obbligatorio”, le compagnie petrolifere che ti “obbligano” ad acquistare il carburante presso le loro pompe se vuoi avviare l’auto, e per ultimo l’accesso e il parcheggio in alcuni comuni.
Se questo è il prezzo che vuole pagare per continuare ad essere libero di inquinare a suo piacimento l’aria che tutti noi respiriamo, bravo, un vero ribelle paladino della libertà di scelta!
i tagliandi sono obbligatori presso le concesdionarie solo in garanzia (o se si fa un finanziamento) altrimenti dopo si va dal meccanico di cui ci di fida che in genere è assai meni caro (200 euro ogni 20000km) la revisione biennale costa 70 euro e il bollo per una media siamo sui 200 … sinceramrnte non mi sembrano cifre da svenimento.
Se poi decidesse di montare un impianto a GPL (1100 euro col bonus ancora attivo fi
I tagliandi non sono più obbligatori presso la rete ufficiale del modello acquistato da oramai parecchi anni. Ci si può rivolgere ad un qualsiasi meccanico purché usi parti di ricambio e liquidi conformi.
Caricamento...
E sempre dettagliato l’ elenco operazioni svolte in documenti fiscali validi… (solo le case produttrici si “permettono” voci sintetiche tipo “tagliando A” o simili…).
Comunque..per chi fa sempre i tagliandi prescritti presso l’ assistenza ufficiale è poi facile ottenere consistenti contributi in caso di riparazioni extra garanzia…. Col costo di tanti componenti “moderni” (radar, GPS, fari led etc) va considerata la differenza….
Caricamento...
Scusi ma permetta la mia non conoscenza del problema :
1- le auto elettriche non fatto tagliandi?
2- le auto elettriche non fanno la revisione?
3- le auto elettriche non pagano il bollo?
4- le auto elettriche non devono ricaricarsi tramite distributori? Solo a casa a 3kw/h?
5- le auto elettriche non si parcheggiano e non pagano i parcheggi?
Grazie x le risposte che vorrà darmi.
1- Tesla non prevede tagliandi, e per molte altre elettriche il tagliando è un controllo generale e il cambio filtro abitacolo, non essendoci liquidi da sostituire o componenti chensi usurano nel motore
2- la revisione è prevista per qualsiasi auto
3- sono esenti per i primi 5 anni in tutte le regioni italiane. In Lombardia a vita.
4- certo, ma uno può scegliere, a casa o alle colonnine. Le ICEV solo al distributore. E se ci si installa una wallbox a casa altro che 3 kwh, si può arrivare a 6 su monofase (con bilanciamento del carico per evitare distacchi) o 11kw su trifase (anche 22 su alcuni modelli)
5- molti comuni prevedono parcheggi gratuiti per le BEV, qui a Varese per esempio di può parcheggiare sulle strisce blu gratuitamente.
Caricamento...
1 – No (al tagliando delle elettriche al massimo ti stringono la bulloneria)
2 – Sì (la revisione la pagano tutti)
3 – No (il bollo è gratis per i primi 5 anni o per sempre, in base a dove vivi)
4 – No (non devono, possono. Puoi scegliere dove caricare, nessun obbligo)
5 – No (nella maggior parte delle città ZTL e parcheggi sono gratis per le elettriche)
Prego 😉
Caricamento...
NB per punto 1: il controllo periodico (tagliando) della vettura va fatto: è una questione di sicurezza (anche se la casa madre non prevede cambi di componenti); viaggiando su strade (malmesse..tra l’altro! ) ci sono tanti componenti (gruppi meccanici e parti elettriche) che possono deteriorarsi… (e pure gli pneumatici -lato interno!- possono avere tagli e bolle da urti); un controllo accurato sul ponte è bene farlo.
Viaggiare su strada Non è come nei videogames…e ci sono persone dentro e attorno ai veicoli…
Caricamento...
Per Luca , ma Tesla non ha il liquido dei freni? e nessuno lo controlla? perchè nei miei tagliandi è prevista la sostituzione ogni 2 anni o 30.000 km. Poi filtro abitacolo, che immagino anche Tesla abbia o filtra/diffonde muffe dopo tot anni?
Poi un’occhiatina generale al veicolo ogni tot anno non guasta mai a mio parere…
Caricamento...
Daniele
Certo che Tesla ha i freni, ma onestamente controllarlo ogni due anni non ha senso. Il filtro abitacolo non rientra nei criteri di “sicurezza”.
Certo che una controllatina ha senso. Ma non è obbligatoria, come non lo è in qualsiasi altra auto a cui sia scaduta la garanzia: è il buon senso a fartelo fare, non la legge.
Sono in parte d’accordo sulla prima parte.
Sul fatto di continuare con l’auto diesel e che non ci debbano essere imposizioni a favore dell’ambiente no, sono in disaccordo.
Da qualche parte bisogna iniziare e quindi è giusto così.
Quello in cui non mi ritrovo è quindi osannare solo i lati positivi di un prodotto e addolcire se non distorcere quelli negativi. Che sia da adottare non è in discussione per me, ma criticare se mal fatto è legittimo.
Esatto, il problema è l’auto elettrica, troppi difetti, senza contare quello che costa.
La signora ha già pagato 235 x 36 + dovrà pagare altri 235 x 36 + 28000, totale 45000 euro, per una macchina che non vorrà più nessuno da usata.
Chi accetta queste condizioni finanziarie non si rende ancora conto bene quello che sta firmando altrimenti significa essere degli assoluti sciocchi.
E non c’è neanche da biasimare il rivenditore, che a sua volta è stritolato da chi gli sta sopra, queste condizioni valgono per tutti, l’unica soluzione è non accettare queste condizioni.
Forse il problema non è assolutamente l’ auto elettrica, bensì il sistema di business… che vuole venderti il finanziamento con i soliti cavilli che non vengono correttamente esplicitati…
Il venditore ha il compito di sbolognare il mezzo al prezzo più alto possibile per l’acquirente. E poi addio… e questo non va bene
Che amarezza
Premesso che con 42k senza incentivi la sciura poteva prendere una Tesla Model 3 che rispetto alla Mokka è tutt’altra auto e ha autonomia reale doppia, così come velocità di ricarica, risolvendole tutti i problemi. Ma il venditore è un vero farabutto in primis per averle fatto un contratto con vincolo 30mila km quando lei ne farà 35mila per certo!
Spero almeno la sicura esca dalla vicenda imparando una cosa: non si firma un contratto da 48k senza un minimo di confronto e valutazione a meno di essere ricchi sfondati e potersi permettere di spendere 48k d’impulso. Ora che almeno si prenda una wallbox da mettere sul muro di casa (e così almeno il problema autonomia l’ha sistemato senza tanti stress) al posto del cavo volante altrimenti fra qualche mese ci dobbiamo sorbire anche il pippone che l’auto l’è andata a fuoco perché elettrica (e non per il cortocircuito della prolunga).
Minkia! 45000k per un’utilitaria … è questa la vera truffa. Credo che in 15 anni di Honda Jazz, tra tagliandi, manutenzioni e benzina sono ancora ben lontano da quelle cifre….credo. A me sembra comunque che con l’auto elettrica tutte le spese della termica te le facciano pagare in anticipo all’acquisto….poi ti dicono che risparmi perché non hai tagliandi e manutenzioni.
È evidente che l’auto elettrica non è per tutti….anche e soprattutto per il costo immediato.
Scusa, ma 235×36+28.000 fanno 36.460. Mi spieghi come sei arrivato a 45.000?
Ora, avendo Noemi acquistato l’auto a dicembre in sostituzione di una diesel presa sempre con finanziamento dovrebbe aver usufruito di 3.000 € di incentivi. Ora una Opel mokka elettrica base se non erro era sui 38.000 € chiavi in mano e pertanto levando i 3.000€ siamo sui 35.000 € (ed infatti torna con i 36.460). Ma se Noemi avesse optato per una MG4 standard range avrebbe avuto l’auto (con un’autonomia leggermente superiore) a 28.000€ (e forse 1.000 € in meno se non ricordo male con la scontistica di allora) visto che l’auto costava circa 31.000€ di listino. Che poi con le rate del leasing/finanziamento +riscatto sarebbero circa 29.000€. Tra Mokka e MG4 ci passano circa 6.000 € e un’autonomia autostradale di circa 200km che la redazione penso possa confermare essendone possessori. Il problema è informarsi prima sul prodotto ed i vincoli delle formule d’acquisto. Ripeto, io mi sono rifiutato di acquistare una Renault E-Megane E-Tech perché a fine finanziamento i 5.000€ degli incentivi sarebbero finiti in tasca della finanziaria ed io mi sarei trovato nella condizione di dover restituire l’auto per un nuovo (entrando nel vortice dei finanziamenti che sarebbero stati sicuramente meno favorevoli) o riscattare l’auto ad un prezzo che reputavo a mio sfavore. Oggi come oggi i finanziamenti o meglio i leasing convengono solo alle P.IVA o chi vuole cambiare auto ogni 36 mesi senza preoccuparsi del valore residuo.
Ha il valore garantito, è scritto nell’articolo. Significa che al termine dei 36 mesi se la riprendono loro riconoscendole il valore specificato nel contratto. Che conti hai fatto?
La persona ce vi ha scritto è solo vittima della sua avventatezza e ingenuità. Non c’entra nulla il mezzo e i venditori , quelli disonesti, direbbero di tutto per vendere e prendere le loro commissioni. Ci sarebbe tuttavia da mettere in evidenza la concessionaria incriminata per fare in modo che nessuno ci vada più.
Non c’entra nulla il mezzo? Quale altra auto termica riesce a fare solo metà del suo wltp? E non tiriamo fuori il “dipende da come guidi” che la signora per cercare di limitare i danni la guida al massimo a 70km/h, se non è truffa questa.
È chiaro che centra il mezzo! ma non il genere, la Mokka-e non è rappresentativa di tutte le elettriche sul mercato. Come il 1200 con cinghia a bagno d’olio di Stellantis non è rappresentativo di tutti i motori termici presenti sul mercato, ma semplicemente un motore mal ingegnerizzato.
Trovo allucinante che l’articolo 52 del codice del consumo venga applicato in tante cose tranne quando devi comprare un auto da un concessionario. Capisco che nel 2024 bisognerebbe informarsi di più, ma un auto la apprezzi solo se la provi per un periodo e ne capisci pregi e difetti, e quindi avrò ( parlo a logica ) il diritto se non mi trovo bene con un prodotto di restituirlo ( ovviamente perfettamente integro come quando l’ho comprato ) ?
Dite a Noemi che gli do la mia Mg Hs a benzina 2023 con più optional e mi prendo io la sua mokka elettrica.
Mi spiace di non abitare in zona della Sig.ra Noemi, altrimenti mi sarei proposto per darle più info della mia esperienza.
Noi proprietari di una EV, è il nostro dovere di diffondere l’informazione e aiutare chi ne ha bisogno.
Mia moglie ha la DS-3 Cross back full electric che è lo stesso sistema della Mokka.
Sul cruscotto, il livello di batteria viene indicato con autonomia in km e non in % della batteria. Un errore secondo me. C’è una parte indicata in rosso che sarebbe come la “riserva” su una endotermica.
Quando la DS mostra picchi km rimane sempre ancora sopra la riserva. In realtà, ha più autonomia di quello che viene indicato.
Ma se uno non se ne accorge, va in panico con l’ansia dell’ autonomia.
Noemi può sicuramente fare i 100km senza nessuna preoccupazione.
Non c’è nessuno in zona sua che la può aiutare?
buongiorno, non molto distante, se rientra nei percorsi della Sig.ra Noemi , a Foiano della Chiana, ci sono 4 colonnine ionity che con abbonamento può pagare 47cent. a kw.
Siamo tutti d’accordo che non si può comprare un’auto con la stessa leggerezza con la quale si acquista un aspirapolvere (fa rabbrividire che una persona che non naviga nell’oro possa decidere di spendere quasi 30.000 Euro SOLO perché ha visto una pubblicità).
Però, a me sembra che dichiarare oltre 300 km di autonomia per un mezzo che, in condizioni del tutto realistiche e decisamente non estreme (non mi riferisco necessariamente a quelle descritte dalla signora), rischia di farne poco più della metà, sia a tutti gli effetti una truffa!
Salve, signor Alex, lei ha mai avuto modo di guidare una Opel Mokka Elettrica ?
E’ cosi’ certo di quello che ha scritto ?
Attenzione ad usare il termine truffa o come in altri commenti il termine truffatore con cosi’ estrema superficialita’, conosco persone che hanno oltrepassato piu’ volte i 300 km di autonomia usandola quotidianamente tra strade statali, percorso urbano ed autostrada.
Parlo a ragion veduta di truffa, tanto che, nel caso delle auto endotermiche, si è mossa persino l’UE a marzo di quest’anno, reputando inaccettabile discrepanze del 20% tra consumi dichiarati e reali. Mi chiedo cosa farà l’UE quando si renderà conto che le elettriche viaggiano sul 30% di discrepanza, con punte del 40% (dati di settembre di un sito specializzato concorrente su 11 vetture realmente testate). E questi dati non tengono conto della raccomandazione d’uso con cariche tra il 20% e l’80% per preservare la batteria. Risultato: dichiarati 100, reali 70, ma raccomandati 50 scarsi (a riscaldamento spento, altrimenti scendiamo sotto 40). Questa è matematica. Al di là dei gusti personali e delle aspettative, se i concessionari Stellantis stessi si lamentano pubblicamente del fatto che le loro elettriche non si vendono (Mokka inclusa), ci sarà pure un motivo. Gli infiniti aneddoti di mio cugggino che con una Mokka una volta ha fatto 1000 km con una carica completa valgono zero, esattamente come gli aneddoti di quegli incapaci che dicono di non essere nemmeno riusciti a uscire dal parcheggio, ma rimane il fatto che le attuali elettriche hanno limiti oggettivi (soprattutto le europee) e il grande pubblico se n’è accorto, dopo la sbornia iniziale.
L’autonomia dichiarata è quella matematicamente calcolata e certificata sul ciclo d’uso standard WLTP. Nel sito ufficiale Opel (https://www.opel.it/servizi-opel/ricarica-e-autonomia-auto-elettriche/autonomia.html) trova tutte le spiegazioni su come è calcolato e come l’autonomia reale possa essere superiore o inferiore a seconda del percorso e delle condizioni di viaggio. Gli unici dati di “mio cugggino” sono i suoi.
Un “difetto” delle elettriche è che risentono molto di più dello stile di guida rispetto una termica, se con la mia plug-in io faccio 70-75km mia moglie ne fa 45-60 (omologata per 69).
Buona parte dell’autonomia, un 20-30% viene dalla rigenerazione, oggi le auto non hanno freno motore quindi i più non lo sanno usare, quindi l’autonomia omologata è un miraggio.
Ma come è un miraggio per l’elettrico, lo è pure per una termica.
Poi c’è il riscaldamento, li non ci sono trucchi, praticamente c’è una stufetta elettrica da 2-3kw, perché dopo 20 anni dalla commercializzazione di climatizzatori “invertibili” in pompa di calore, nelle auto questa tecnologia non è ancora arrivata (o si paga cara).
L’auto elettrica non è una truffa.
Al limite, si potrebbe ragionare su quanto siano onesti i prezzi di certe elettriche, soprattutto tra i segmenti bassi, ma questo è altro discorso.
Sta di fatto che l’elettrica in sé non è una truffa: è un tipo di prodotto che bisogna studiare, per scoprire quale modello sia più congeniale al nostro utilizzo, o anche per scoprire che non esiste il prodotto giusto per noi.
Esattamente come per qualsiasi altro tipo di merce.
La signora Noemi secondo me ha difettato in attenzione, e ha abbondato invece in fiducia verso il rivenditore, niente più.
Caro vaielettrico, ogni volta che leggo le sue risposte mi cadono le… Lei si arrampica sugli specchi cercando di difendere l’auto elettrica a tutti i costi, giustificandone il fatto che non è per tutti, va capita, va studiata, ci si deve adeguare…
Ma se non è per tutti, per quale motivo ci stanno togliendo il termico e spingendo verso l’elettrico con una virulenza tipica di una dittatura bella e buona?
Comprare un’auto diesel per chi fa molti kilometri non ha molto senso, perché è già vicino l’anno in cui non potrà circolare.
Comprare un’auto elettrica lasciamo perdere.
Torniamo al cavallo?
Forse è la scelta migliore, più green e sicura, almeno lui non deve fermarsi a ricaricare ogni due ore!
E quale sarebbe, di grazia, l’anno così vicino in cui l’auto diesel non potrà circolare?
Cade dalle nuvole? Non so dove lei viva ma qui in pianura padana chi, come me ha un’auto diesel euro 4 non potrebbe più circolare nei centri urbani con più di 15.000 abitanti. E chi ha un euro 5 non è messo molto meglio. Non avendo la possibilità di cambiare l’auto..la uso ugualmente
Una euro 4 è un’auto che ha almeno 15 anni. Ne riparliamo quindi dopo una quindicina d’anni almeno, a partire dal 2035? Quindi facciamo almeno 2050?
E stiamo parlando di blocchi localizzati e limitati nel tempo dovuti ad esigenze di salute pubblica ed al fatto che oggi ci sono certamente più auto inquinanti in circolazione di quante ce ne saranno nel 2035. In sostanza, quei “fessi” che comprano l’auto elettrica non solo faranno un favore ai vostri polmoni, ma vi consentiranno anche di circolare con la vostra auto diesel più a lungo.
Ma smettetela di dire fesserie non esiste nessuna auto che non possa circolare, eventualmente bisogna evitare alcuni percorsi ben segnalati.
Ma sempre garantendo i servizi essenziali.
Compratevi tranquillamente la vostra bella auto diesel anche usata se volete.
Ovvio che se volete andare in centro a passeggiare dovrete lasciare l’auto in una zona perifericha.
A Milano sembrerebbe dal 1 ottobre 2025. Riguarderebbe anche le categorie diesel euro 6 a b c acquistate dal 2019 in poi.
Correggetemi se sbaglio.
Salve, si, si sbaglia. Ottobre 2028.
Mi potrebbe dire quando, in Italia, non nei 50 kmq di una città, non sarà più possibile circolare con le endotermiche?
Mi potrebbe dire cosa dovrebbe fare uno che vive e lavora nei 50 kmq di una piccola città?
Prendere i mezzi pubblici? Andare in bicicletta? Usare il car sharing? Usare il car pooling?
caro @Gionathan
le motorizzazioni a gasolio (che ho seguito per 30 anni) han raggiunto il loro limite.. (già ampiamente dimostrato con il Diesel-gate e conseguenze varie); renderli ancora meno inquinanti è quasi “mission impossible” se non a costi assurdi.
Ora come ora rendere “più pulito” un motore Termico significa farlo “ibrido”, ossia farlo Spegnere e Viaggiare il Più Possibile in Elettrico….
non stiamo qui a ripetere alla noia che “non è l’auto elettrica che salva il mondo”.. è uno dei tanti passaggi indispensabili… quanto meno salva sicuramente vite (60000 morti anno solo in Italia) causati dagli inquinanti direttamente imputabili… Io ne so direttamente qualcosa, avendo già perso diversi amici che lavoravano con me nelle autofficine …
Cerchi di usare la sua vettura meno possibile, quando non indispensabile…
Un po’ di moto (nel senso fisico) fa pure bene alla salute ed alla linea…
Pensi … lo faccio pure io che ho l’elettrica … e che carico col sole da FV… la prendo solo quando indispensabile…
@Adelfio
Mi sono espresso male perchè ho scritto il contrario.
“Guai a chiedere di poter continuare ad usare un motore termico magari di ultima generazione senza doversi dissanguare per questo, pena essere additato al pubblico ludibrio come bieco inquinatore? ”
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Sarà perchè le auto termiche di ultima generazione le regalano che siamo zeppi di auto vecchissime?
Ogni volta che scrivete qualcosa siete in contraddizione… fate pace con voi stessi e per il bene di tutti.
Siamo zeppi di auto vecchissime perché anche le termiche costano care e chi non ha le condizioni ottimali per usare l’auto elettrica, non se la sente di investire una cifra importante su una tecnologia che ogni giorno subisce provvedimenti che ne limitano l’uso in un quadro generalizzato di incertezza per il futuro. In poche parole il ragionamento è “finché funziona me la tengo”
In sintesi:
– addio auto termiche di ultima generazione perchè costano troppo;
– le EV “subiscono provvedimenti” (cioè sono ostacolate anche tramite fake);
– avanti con le vecchie… che nessuno obbliga di rottamare.
Niente di nuovo, abbiamo solo sprecato parole (tempo, energia).
“avanti con le vecchie… che nessuno obbliga di rottamare” insomma, tra un po’ con le vecchie non ti faranno uscire dal garage
Se mi OBBLIGHERANNO a rottamare un’auto perfettamente funzionante, o me la comprano loro oppure vorrà dire che andrò in giro a piedi….
Non facciamo ulteriore confusione, per favore. Non scatterà alcun obbligo a rottamare. Dal 2035 sarà vietato immatricolare auto nuove a benzina o diesel. Ma quelle vendute fino al 31 dicembre 2034 potranno circolare per tutti gli anni della loro vita residua.
il rischio diventa sempre più serio ogni mese che passa (visto che non riusciamo a decarbonizzare le attività produttive e restiamo legati agli idorcarburi… ora “via mare” per rigassificatori…).
poi d’inverno (e prossimamente pure d’estate) i sindaci di varie zone d Italia meno ventilate saranno costretti a prendere provvedimenti drastici per attenuare inquinanti e PMx …. e, vista la difficoltà di intervenire sugli impianti di riscaldamento, i “blocchi di circolazione” alle auto vecchie saranno facilissimi da attuare….
Anche perché oramai le telecamere “Targa System” sono ovunque… è molto facile riscontrare chi sta circolando e dove…
Tutti i giorni, in tutti i settori merceologici, dalle pentole ai vestiti alle auto (tanto per esempio) per le cause più disparate, avvengono acquisti sbagliati di cui ci si pente o di cui magari si fa semplicemente fatica a capirne il funzionamento.
Il caso della sig.ra Noemi mi sembra ricadere in questa fattispecie.
Con l’occasione voglio dire che personalmente sono stanco di leggere felici possessori di Bev che affermano che si può avere solo a condizione di caricare a casa, magari con FV. Questa è certamente la situazione migliore ma basta portarla come condizione ineluttabile:
Abitiamo nel centro di Roma, abbiamo due auto elettriche e non possiamo caricare a casa. In città ricarichiamo tranquillamente una/due volte a settimana durante le soste al supermercato, a cena da amici/pizzeria, finanche durante la messa la domenica senza alcuno stress, con un abbonamento che possono avere tutti a ca. 43 centesimi.
Nei viaggi, (mediamente una volta al mese 650km andata + altrettanti al ritorno) abbiamo i Supercharger e le Ionity a pochissimo di più, quindi anche attualmente l’aspetto economico è ancora favorevole. Certo se dobbiamo escludere la politica faccio fatica a capire come mai due anni fa a casa pagavo 24 centesimi e le colonnine 33 centesimi ora a casa pago la metà e alle colonnine……..
Ben detto @Jo.
La ricarica a casa è l’ottimo ma in mancanza, con un minimo di organizzazione, parecchi possono gestire un’auto elettrica senza impazzire.
Ho guidato per anni auto a metano recandomi di necessità a fare il pieno a 15 Km di distanza, con i distributori chiusi la domenica e la sera alle 21 ed anche prima.
Concordo in pieno ed aggiungo che leggendo il passaggio in cui la porella ha scoperto solo dopo una settimana di avere un vincolo a 10.000km l’anno facendone 35.000 ho pensato: quando firmo un contratto da svariate migliaia di euro, non mi preoccupo nemmeno di LEGGERLO?
Probabilmente il problema non sta nell’auto e nemmeno nel venditore, la denuncia anzichè per truffa andrebbe impostata sulla circonvenzione di incapace (spero di non esser troppo tranchant).
Confermo, lei è troppo tranchant, per non dire peggio. Capita a molti di incappare in infortuni del genere quando si è fuori dalla propria comfort zone.
anch’io ho guidato per quache anno una auto a metano ma perchè allora avevo un lavoro con itinerario fisso e l distributore era sulla strada e gestble con gli orari di lavoro ma soprattutto perchè il risparmio era notevolissimo cosa che non mi pare sia con l’elettrico ricaricando in DC.
PS dopo però sono passato al GPL che ancora uso, risparmio un pò minore ma sbattimento infinitamente inferiore.
non so dalle tue parti @Jo … ma in molti supermercati che frequento (varie catene commerciali importanti) non solo hanno colonnine in buon numero… ma persino la conversione dei “punti spesa” spendibili come “buoni carburante” e , quelli che uso io d’inverno, “Buoni Ricariche” …
Un minimo di informazioni e si possono trovare sconti sui prezzi di listino…
L’unica cosa che mi sento di consigliare all’amica Noemi, visto che i suoi vicini paiono esser tolleranti, è quella di dotarsi di una buona prolunga industriale tipo questa qui
https://www.galvagnistore.it/1419080-large_default/prolunga-industriale-10-m-rosi.jpg
e chiaramente, lato casa, attrezzarsi di conseguenza collegandosi direttamente al contatore o comunque il più a monte possibile rispetto a tutte le altre utenze.
Inutile e superfluo fare l’elenco di tutto quanto, partendo dal concetto di prolunga industriale è facile risalire a quel che serve.
Non è a norma? Ma certo che no. e non è nemmeno bello esteticamente. Ma almeno la povera Noemi qualcosa risolve e non mastica amaro.
Sicuramente da questa testimonianza traspare una cosa su tutte : la sprovvedutezza della signora Noemi. Ciò a partire dall’acquisto di un’auto totalmente differente da quella cui era abituata a guidare senza averne prima approfondito tutti gli aspetti, al tentativo quasi commovente di rescindere il contratto adducendo di essere stata truffata. Il tutto spendendo ulteriori soldi in avvocati. La risposta ricevuta dalla redazione mi pare assolutamente corretta. Consiglio alla signora di fare un bel respiro, convincersi che nessuno l’ha truffata e che ha fatto un acquisto con un pochino troppa precipitazione. Fatto questo cerchi di capire cosa ha acquistato e l’utilizzo che ne può fare. Vedrà che non ha fatto un errore così grave e l’auto elettrica le tornerà molto utile. Il filo che cala dalla finestra però è molto pericoloso e se fa un piccolo sforzo troverà un luogo dove lasciare l’auto in ricarica lenta vicino a casa senza spendere più di quanto spendeva con la sua auto diesel.
Tutto questo racconto è surreale. Tra auto diesel “inguidabili per la puzza” (cos’ha, lo scarico rigirato nell’abitacolo? o guida una Stilo devastata del 2001?) alle puntualizzazioni sul fatto che lei “non sia stata truffata dall’auto elettrica ma che sia stata poco attenta” (classico victim blaming tipico degli ambienti tossici).
Non sono ovviamente “le auto” a truffare, così come non sono i mezzi che “si cappottano” e ammazzano chi vi si trova dentro: sono sempre gli esseri umani a sfruttare a proprio vantaggio o svantaggio (altrui o proprio) i mezzi che hanno tra le mani.
In tutti i casi, la soluzione è contribuire a creare una sana cultura attorno alle cose e alle persone che ne sono coinvolte, evitando liturgie, fanatismi, dogmi e catechismi, in ogni direzione.
ieri sera sono stato “costretto” a superare un’Opel Insigna Diesel che ad ogni minima accelerata emetteva nuvoloni neri che neppure la locomotiva del far west …
bisognerebbe che queste vetture venissero fermate … la “prova palloncino” andrebbe fatta anche alle auto… non solo ai guidatori…
Se si vede passare un’auto palesemente fuori regola, va mandata obbligatoriamente a revisione ministeriale… Se riparabile.. bene, altrimenti, dovrebbe scattare il Sequestro della Carta di circolazione con parcheggio in deposito.
Queste vetture sono un attentato alla salute pubblica. Ho già perso vari colleghi con cui ho lavorato decenni per brutte malattie…. Non possiamo far finta di nulla, prima o poi rischiamo di avere un caso per famiglia.
Le macchine elettriche a breve ,lungo termine avranno grandi problemi , a partire dal surriscaldamento, alla batteria , ai costi della batteria, allo smaltimento, provate a cercare aziende che smaltiscono le batterie al litio, ibride e plug sarà un disastro, poi riparleremo se avremo risultati positivi su consumi e costi.
Sapete quanto costa una batteria di una panda ibrida del 2020, un alternatore .
Chi fa l’economia è il popolino.
Grazie, (Ercole meccatronica da 43 anni).
Surriscaldamento?
La mia d’inverno è gelata, altro che surriscaldamento 🙂
eeeee….no
Centro BASF Germania, EnelX aprirà i suoi in Italia e il riciclo possibile fino al 96% ci darà materia prima a basso costo per il secondo utilizzo di batterie Litio.
Il costo é a carico dei produttori che pagano in base al venduto (altro costo fantasma oggi delle batterie).
Da possessore di twingo elettrica, non potrei essere più felice.. Come seconda macchina i permette di portare le bambine a scuola, andare a lavoro e fare tutto quello che serve.
Certo è una seconda auto, certo abbiamo un box e certo abbiamo il fotovoltaico sul tetto.. Ma sono tutte condizioni che entrano nelle valutazioni..
Se uno compra una mokka per fare tutti quei kilometri e come comprare un Hummer e lamentarsi di non trovare parcheggio
Bene ha fatto il venditore. Polli da spennare così sprovveduti da siglare un acquisto a occhi chiusi non si trovano tutti i giorni. Con gli altri clienti bisogna penare mesi e mesi.
Beh, però un venditore che non ti dice nemmeno che da contratto puoi percorrere solo un determinato numero di km è un farabutto. D’altra parte anche l’acquirente forse è stata un po’ ingenua a firmare così alla cieca, però il venditore dovrebbe informarti sui vari vincoli che hai
Giusto. Un vero venditore é colui che capisce le esigenze del cliente che ha di fronte, con domande per capirlo al meglio, e di conseguenza consiglia il prodotto più idoneo… sconsigliando anche se é il caso.. ma questo ha voluto solo vendere una auto a chi voleva una elettrica.. non si é degnato di spiegare come andava gestita la ricarica, le esigenze che avrebbe dovuto avere ecc.. quindi non é stato un bravo venditore.. ma un commesso..
Salve Chiara, può dimostrare che il venditore non abbia detto nulla alla cliente circa i km da contratto?
Le scrivo questo perché le posso assicurare che tante cose dette da noi venditori al momento del preventivo e successivamente al contratto non vengono ricordate da parte di alcuni clienti.
Non voglio difendere a spada tratta il venditore ma prima di dare del farabutto ad una persona bisognerebbe accertarsi bene, magari sentendo anche la sua campana.
A leggere questa storia e certi commenti mi chiedo se saremo mai un Paese adatto alla diffusione delle EV…
probabilmene no, molto piu probabilmente saremo un paese di “auto usate” che già oggi rappreseo l’80 delle immatricolazioni
Un usato è già immatricolato, tu parli di passaggi di proprietà forse.
si ovviamente grazie per la correzione,ma credo che il concetto sia chiaro
Sinceramente non capisco i vostri articoli…. va bene avere una visione verso l’elettrico (mi piacerebbe averne una ma a certe condizioni), ma mi sembra che si stia facendo una guerra di religione: ognuno ha la propria esigenza, le proprie aspettative. Chi percorre più di 300 km al giorno per lavoro, forse dovrà optare per un’auto termica; motivo? Facilità di rifornimento, meno tempo perso, meno ansia da ricarica. Chi invece utilizza l’auto maggiormente per pochi km al giorno (max 100?) con la possibilità di ricaricarla senza problemi e non con un cavo lanciato dal balcone, e soprattutto che se la possa permettere visto i costi non proprio economici, quasi il doppio per le utilitarie, allora potrà optare per l’elettrico. Detto questo ritengo che ognuno debba avere la possibilità di scegliere cosa acquistare, diesel o elettrico che sia.
Avrebbe ragione se l’auto non fosse semplicemente parte di uno strumento più complesso necessario a ridurre l’inquinamento ed il riscaldamento globale.
Quando commentate non sareste più onesti mettendo in chiaro e per iscritto che non ve ne frega niente?
vero ma forse per chj fatica ad arrivare a fine mese la % dj riduzione dell’inquinamento dato da un auto elettrjca ha una priorità bassissima.
@Antonio
Quando la loro vita migliorerà?
Forse quando la necessità di maggiori cure aumenterà?
Forse quando le loro case saranno sempre meno vivibili?
Forse quando un’alluvione gliele porterà via, una esondazione donerà acqua corrente gratis, quando una tromba d’aria scoperchierà i tetti?
O quando l’acqua potabile sarà razionata e costerà il quadruplo.
Forse dovreste quantomeno iniziare a far ragionare le persone oltre l’orizzonte della prossima settimana.
Forse, anzichè denigrare l’EV o contestare le abitazioni meno dispendiose… dovreste criticare aspramente i governi per le politiche e l’imprenditoria per le paghe da fame che non permettono scelte doverose. Invece preferite solletticare uno spirito di rifiuto…. come se questo portasse loro qualche vantaggio.
E a me tutte queste cose puzzano o meglio “spuzzano” (cit.)
Dire che l’auto elettrica può essere una delle soluzioni al riscaldamento globale fa ridere. Ne ho avuta la prova quando ho visto che il nuovo Messia sig. Musk è diventato un grande amicone di Donald Trump, il principale negazionista del riscaldamento globale per causa antropica. Poi fate voi …
Nel tuo elenco hai dimenticato le piaghe e le cavallette … comunque anche se qualcuna delle disgrazie da te elencate colpiranno i poveri sfigati cittadini italiani dubito che i loro accorati appelli a politici e imprenditori per aver paghe migliori (e viste le spese previste direi estremamente migliori) possa avere successo, purtroppo chi moltiplicava pane e pesci è morto 2000 anni fa ed oggi nessuno ne è più capace e gli unici discorsi che si sentono sono tasse, licenziamenti e chiusure aziendali e politiche di rientro dai debiti … Se non ci penserà l’Europa (cosa che oggi come oggi dubito) a riempirci di euro per il green … il tutto resterà solo come buoni propositi. E gran parte del resto del mondo (noi a livello globale contiamo come il due di picche a briscola fiori) se possibile è messo pure peggio di noi
Mi scusi, ma se debbo leggere che il problema si riduce lanciando un cavo dal balcone è chiaro che parlare di riscaldamento globale, sul quale ci sarebbe tanto da discutere, non sulla sua esistenza ma sicuramente sulle soluzioni proposte, passa assolutamente in secondo piano
Contento che voi alimentiate un mercato vergognosamente imperfetto. Quanti km al giorno, quanta autostrada, la ricarica a casa, le colonnine solo se si viaggia (siete ridicoli), gli abbonamenti ballerini, 40 minuti all’autogrill (mah mah l’autostrada con un’elettrica?!?), tariffe fluttuanti, gomme che se vanno a go go (non provate a negarlo!) e altre assurdità.
E pensare che un’auto dovrebbe farti viaggiare badando dolo a fare tagliandi ed essere prudenti invece che farci diventare pazienti ingegneri e programmatori maniacali di ogni spostamento.
Confesso con sincerità che voi elettrici continuate a farmi pena.
Sinceramente trovo più ridicolo chi pontifica senza sapere un accidente di quello di cui sta parlando
E lei Sig.Innocenti alimenta il mercato dei combustibili fossili. Quante petroliere affondate hanno distrutto interi ecosistemi.
Per non parlare di quante guerre sono scatenate.
Ma si continuiamo così e che è più comodo e chiudiamo gli occhi che noi siamo innocenti è la colpa è sempre degli altri.
Saluti.
Guarda che la persona dell’articolo ne fa 100 al giorno e non 300.
Se fai 300km al giorno ti prendi una Tesla e sei apposto, se fai 3.000km al giorno per lavoro ci sta un problema con il tuo lavoro, se poi si fa parte di quelle tantissime persone italiane, che scrivono nei social, che fanno 300.000km al giorno, in quel caso noleggi un jet o vai direttamente di teletrasporto…
Esatto, io da 3 anni ho una ev da 64kwh come unica auto di famiglia..ne faccio anche 160km all’andata al giorno più 160 al ritorno.. di autostrada… per lavoro.. potrei anche evitare di ricaricare. Inoltre ho suoceri a 220 km di sitanza semore di autostrada… ho una wallbox in garage… ha contratto normale a 3.3kw non ho Fotovoltaico.. Non sono un masochista, sono soddisfatto,.. non ho mai pagato ne bollo né tagliandi in 70.000 km… quindi é solo questione di modificare un po le abitudini… e come ho fatto io di informarsi almeno prima di fare un acquisto del genere.. ma non su fb o al bar, ma informarsi da chi le usa già o da fonti attendibili… ma all italiano medio non piace studiare…
Ok ne fai 100 al giorno, si ma se la tua macchina in realtà ne fa 200 all’80% sei a 160 e se non vuoi arrivare sempre a 0 un 5 – 10% di riserva te lo tieni arriviamo a 140 … ovvero devi ricaricare tutti i giorni e se non hai la fortna di avere un balcone per lanciare la treccia, pardon il cavo, allora devi andare alle DC e pagare il tuo prezzo “da gielleria” sempre che il tuo CC non ti pernetta di acquistare una Tesla o una con autonomia simile.
Ma il limite al 80% è suggerito, non è una regola ferrea. Fosse così pericoloso le case semplicemente bloccherebbero la possibilità di farlo.
Sulle colonnine DC non conviene ma perchè oltre quella soglia la velocità di carica cala vistosamente, ma anche in quelle situazioni se uno ha tempo e vuole aspettare può farlo. A casa ha ancora più senso, di notte se ci metto 5 ore o 8 ore cosa cambia, se tanto sto facendo altro?
Il degrado delle batterie, specie su auto moderne, è un problema molto minore, si fa prima a cambiare auto che ad accorgersi del calo di autonomia. C’è gente che carica sempre alle HPC e ha osservato degradi molto contenuti delle batterie.
Stessa questione sul limite inferiore. Le BEV sono molto più precise delle ICEV nell’indicare l’autonomia residua, per chi è abituato al loro uso non è raro arrivare alla carica con meno del 10%. Un’auto come quella Mokka ha 54 kwh di batteria tutti usabili (50 se è il modello 2023), non 30 o 40. 54. Anche a consumare 200w/km sono 250km di autonomia.
Usare questa cosa del 20-80 come scusa continua per dire che le BEV non hanno autonomia è un errore logico, se si è in buona fede.
PS: la nostra twingo EV non ha nemmeno la possibilità di regolare la percentuale di carica, e ogni volta a casa torna al 100% se non la fermiamo prima. Anche perchè con soli 21 kwh non avrebbe senso riempirla meno. Bene, la batteria dopo 30.000 km in due anni è al 98% di capacità.
Volevo scrivere 160 + 160 lo stesso giorno… di autostrada… ovvio che già che l’auto Comunque rimane alcune ore ferma la ricarico un pochino per tornare tranquillamente a casa… a caso poi la ricarico da wallbox in garage.. che ha questa disponibilità non ha molte scuse… dovrebbe dire onestamente.. non me ne frega nulla ne del cambiamento climatico ne dell’inquinamento… non voglio cambiare abitudini… sono comodo così… sareste più credibili e più onesti
Possiedo una fiat 600e la prima ( comprata usata grazie a vaielettrico ) con dati wltp 15,2km/100km di consumo autonomia 406km. Non comprendo come venga calcolata l’autonomia wltp dato che con i consumi dichiarati occorerebbero piu di 60kwh che non ha anche contando il buffer. Io ho fatto questi conti anche prima dell’acquisto quindi non mi sento truffato e sono soddisfattisimo dall’auto . Ma non mi è chiara questa cosa ed è un problema comune a molti modelli.
mi rispondo da solo dopo aver fatto delle ricerche . I dati sul consumo WLTP considerano l’elettricità prelevata dalla rete ( compresa la dispersione in carica ) mentre l’autonomia considera quella consumata in marcia. Cosi i conti ridanno.
Se fosse come sostiene lei, il dato WLTP sottostimerebbe l’autonomia reale (più kWh ogni 100 km di quelli effettivamente messi in batteria)
In realtà credo la stima sia esatta ma un po criptica nella metodologia di calcolo.
Faccio l’esempio della 600E ma credo valga un po per tutte:
io facevo questo calcolo
dichiara 15,2kwh ogni 100km X 4,06 = 61,7Kwh per avere 406km di autonomia ma la batteria è di 51kwh netti.
Non capivo come fosse possibile fino ad oggi quando mi sono imbattuto in un articolo che dice che per il dato sull’efficenza viene considerato quello effettivamente prelevato.
Quindi se ho capito bene la 600E consuma 61,7kwh per caricarsi e poi con i suoi 51kwh netti fa 406km consumando
51 / 4,06 = 12,56 kwh ogni 100km.
Se non ho capito male mi sono tolto un dubbio che avevo da tanto ed è un dato interessante per calcolare ( sempre in maniera teorica da laboratorio ) l’efficienza in ricarica dell’auto ( sarebbe da capire come vengono effettuate le ricariche nei test AC o DC e a che potenze).
link all’articolo citato:
https://www.autotecnica.org/cicli-di-prova-wltp/#:~:text=Efficienza%20elettrica%20WLTP%20Vs%20Consumo,-La%20metodologia%20di&text=Si%20basa%20infatti%20sull'energia,%2F%20Autonomia%20elettrica%20(km).
Io però non ho capito due cose: questa Mokka-e non fa 100 km a fronte di un WLTP di 339? Peraltro immagino di statale, sapendo dove si trova Sinalunga? (anche se non è chiaro, perché quando parla dei 70 sembra suggerire autostrada, ma non importa). Ed in 30 minuti non riesce a caricare fino all’80% ad una colonnina fast? Suggerirei di provare l’app Recharge Around comunque, 0,60€/kWh senza abbonamento.
Un’ultima curiosità: abita a Sinalunga e non ha un ricovero per l’auto con una presa elettrica? Questo è l’aspetto più grave di impreparazione legato all’intera vicenda.
ipotizzo ( ? ) che sia scontenta perchè in inverno senza rallentare faticherebbe a fare 2 giorni senza ricarica, cioè 200 km di autostrada/statale
cioè prima di trovare l’escamotage del cavo da casa, doveva cercare le colonnine fast 3 volte a settimana, e la ricarica sull’auto non è molto veloce, specie se ogni volta deve superare 80%
sj e dopo sej mesi dj ricarjca vendere un rene per rjcarjcare nuovamente 🙂
339 wltp. Per questioni di sicurezza/ansia non vai al di sotto del 10% residuo. Se carichi a una dc per questioni di tempo/efficienza ti fermi all’80%.
Quindi sostanzialmente utilizzi realmente il 70% di autonomia dichiarata equivalenti a 237 km wltp.
Se fai autostrada e vai a velocità limite quanto scende l’autonomia? Un 20/30%?
Diventano 190/166 km.
Le condizioni di temperatura/climatiche sono sfavorevoli (es. Inverno) e l’autonomia cala ulteriormente.
Non è che c’è da stupirsi se una persona che non ha fatto la benché minima valutazione in merito poi si ritrovi persa.
Per quanto si ricerchino tutte le cause di possibili riduzioni di autonomia, rimaniamo largamente al di sopra del chilometraggio giornaliero dichiarato. Basterebbe attrezzarsi adeguatamente a casa e si vivrebbe felici per sempre…
Largamente al di sopra… capiterà che oltre al tragitto fisso per il lavoro debba fare anche altro no?
Esistono anche gli imprevisti.
Il classico imprevisto di altri 60-100 km nell’unico posto dove peraltro non esiste alcuna colonnina, come la nonna che sta per morire a Timbuctu mentre tu hai la macchina in garage guardacaso completamente scarica e con un blackout nazionale che ti impedisce di muoverti, usato tipicamente come scusa per dire che l’auto elettrica non va bene…
La signora ha ragione; purtroppo è stata vittima (come molti) di un raggiro in qualche modo operato da venditori e marchi che senza alcuno scrupolo stanno cercando di “piazzare” – con molto poco successo almeno – ogni pezzo possibile presente da mesi e mesi in enormi piazzali di invenduto. Quello che chiamo “effetto Wanna Marchi” ha pervaso l’automotive; una tecnologia vecchia di 100 anni, abbandonata da subito e riesumata da “finissime” menti. In realtà, fosse solo per logica, sta tornado nello sgabuzzino dei ricordi da cui proviene, lasciandoci però un mercato distrutto, colonnine abbandonate buone solo per far orinare i cani e un cimitero di scatole vuote (auto) invendute a cuocere nei piazzali.
Il venditore svolge solo il lavoro per il quale viene remunerato, cioè vendere. Non appartiene a un ente benefico di assistenza agli sprovveduti.
Vendere non significa prendere in giro il cliente, è una mentalità schifosa e davvero deplorevole. Un buon venditore sa vendere l’oggetto giusto alla persona che ha di fronte, sono tutti capaci di vendere in modo disonesto, ma andrebbe licenziato non premiato
Ho letto due commenti di Jarvis e noto simpatia per il venditore. Cara/o Jarvis se lei per caso è un venditore faccia molta attenzione ad applicare la filosofia “i clienti sono polli da spennare” che quel giorno che le capita un pollo che la attende al suo rientro a casa non penso sarà cortese e gentile con lei. Detto questo la invito a ragionare sul rispetto del prossimo e sulla solita frase che troppo spesso ci dimentichiamo “non fare agli altri ciò che non piace che gli altri facciano a te”. Cordiali saluti
Però due domande poteva fargliele… Ha un garage? Ha delle colonnine vicino a casa oppure al lavoro? A questo punto doveva sinceramente dirle che forse non era l’auto adatta a lei poi facesse ciò che vuole.
@Jarvis
Che brutto sto pensiero.
Pure il ladro o il sicario su commissione vengono pagati per il loro lavoro.
C’è meno differenza di quanto possa credere.
La signora Noemi si presume essere capace di intendere e di volere, quindi in grado di compiere atti giuridici senza l’assistenza di un tutore legale. Non ravvedo alcun reato, per cui non può prendersela con nessuno.
Esistono promotori finanziari che collocano prodotti finanziari a persone “capaci di compiere atti giuridici senza l’assistenza di un tutore” ……può capitare a tutti compreso a venditori disonesti di accumulare un gruzzoletto che poi vanno a investire fidandosi del promotore finanziario di turno che proporrà l’investimento che più fa comodo a lui e guardacaso il venditore disonesto perderà gran parte dei suoi euro guadagnati “onestamente” ahahaha tutto può succedere
Con buona pace sua tra 30-40 anni saranno i distributori di succo di dinosauro a fare quella fine, se ne faccia una ragione.
Detto che anche il motore termico è vecchio di cent’anni, le batterie del 1900 erano un tantino diverse da quelle che si usano oggi….
Signor Fidecaro, il mondo va da una parte, la norvegia con quasi il 100% di auto ev vendute e “zero” termiche insegna… e lei dice il contrario… le ricordo il detto ” quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”… le consiglio di mettere molto cemento nel suo muro… e le auguro dei bei respironi di smog…
25.000 euro una Yaris ibrida, 200 euro di tagliandi ogni 15.000 km, spendendo quasi la metà per viaggiare se parliamo di “carburante”, pieno in tre minuti dovunque, con i copertoni che durano il doppio, in un paese dove il 60% dell’elettricità sappiamo come viene prodotto, con una rete che crolla per i climatizzatori. Suvvia, ne riparliamo quando le BEV offriranno questo.
Curiosità: quant’è il suo doppio?
Certo sappiamo come viene prodotto il 60% dell’elettricità ma sappiamo anche perchè.
L’unica cosa condivisibile che scrive riguarda i “3 minuti” ovunque.
Personalmente però con poco più di “3 minuti” impegnati faccio il pieno tutto l’anno… e se lo posso io lo possono fare qualche altro milione di italiani.
milioni di italiani? allora tutti cogl… quelli che non lo fanno e furbi solo voi? per favore siamo seri se fosse come la raccontare non avremmo il 5% dj immatricolazioni (sul nuovo se contiamo anche le vendite dell’usato ariviamo all’ 1%) solo quasi di auto da 40k ma dacia spring ovunque … ma forse i loro possessori sono timidi e le nascondono alla vista.
Abito in un comune da 5.000 abitanti.
Di questi forse 500 non hanno le condizioni adatte.
Da una parte paura di cambiare ed essere considerati fessi, dall’altra tutte le bojate che spacciate con perniciosa disinvoltura fanno effetto, eccome se lo fanno.
Eppure buona parte ha un’abitazione migliore della mia e fa meno Km di me.
40.000 €? la mia è costata poco più della metà e non è certo la dacia avendo una sola auto per 20.000 Km annui.
Scusa ma direi che il fatto che tu viva in una zona “fortunata” forse non fa testo, ci sono altresì zone “sfigate” dove la % è inversa, Bhe la mia auto è costa 15000 euro con impianto a GPL incluso (usata di 2 anni con 30000 km) e anche senza sbattimento di ricarica faccio 100km con 7 euro ed ho 400km VERI di autonomia più quelli a benzina qualora finisse (con una ricarica DC me lo sognerei) … per cui al solito nessuno ha la verità in tasca quello che vale per una persona può benissimo non valere per l’altra, l’unico ragionamento che posso fare è quello di non considerare il 96% degli italiani come stupidi neandertal e credere di avere la vertà in tasca … questo è stupido e sbagliato a prescindere.
la prego non usi la parola “suvvia” che già faceva ridere anche senza
Suvvia Carlo, l’unico che è rimasto indietro qui è lei.
25000 euro una Nissan Leaf 40, 200 euro di tagliandi ogni 30000 km, cambio gomme ogni 50000; il “pieno” non so più cosa sia, carico a casa ogni volta che mi è comodo. Pago l’elettricità 0,15euro/kwh e con 1 kwh faccio 7 km.
La Leaf ha sostituito la precedente Yaris HSD del 2012, una delle prime in Italia; sono passato da una segmento B ad una C e risparmio, di spese di gestione, dai 1500 ai 2000 euro all’anno.
Corrado una curiosità….. 15 centesimi al chilowattora mi sembra un buon prezzo può dirci con quale venditore o se magari me lo dice in privato per non fare pubblicità o rischiare che la redazione eviti di pubblicare il messaggio…… Samuelescossa chiocciolina Tiscali punto It. Grazie infinite
Non abbiamo mai censurato scambi di informazioni e consigli tra i lettori se pertinenti ai temi di nostro interesse.
Giusto la prima che mi viene in mente, E.On ha lanciato un’offerta “Notti cariche” proprio dedicata alle auto elettriche, in F3 il costo energia è 7cts al kwh. Meno della metà di 15.
Quindi a lei i copertoni durano 70.000 km, non male in effetti; in quanto a carburante io ho speso circa 2500 euro per 63.000 km quindi con la sua Yaris ne spende 1250, complimenti, altri numeri da giocare al lotto non ne ha?
“Durano il doppio”
Boh, ho le originali da 6,5 mm a nuovo (e 52.000 km)
“il 60% dell’elettricità sappiamo come viene prodotto” in quel plurale non si è incluso anche lei, vero?
Signor Carlo e anche signor gobbo… tenete presente che gli “sforzi” che stanno facendo gli utenti che acquistano una ev vanno a vantaggio anche Vostro..
É a vantaggio di tutti che:
-le aziende che sviluppano le batterie hanno le risorse per farlo
– migliora l’aria che respirate
– migliora il rumore delle città
Quindi dare contro a chi vi da dei vantaggi é proprio diabolico…
A che pro dovete gettare fango? Vi sentite più fighi ?
Non vi basta vedere la ribellione che il nostro pianeta sta dando? Il clima lo abbiamo rovinato coi fossili! Ve Lo state dimenticando?
Anche fosse il 50% dell’elettricità da fonti fossili, che poi migliorerà, sempre meglio del 100% fossile giusto?
Allora perché invece che promuovere coi suoi tempi la transizione ecologica dovete frenarla?
É come mettere un paracadute attaccato dietro mentre andate in bici… ma davvero ci credete o é solo pazzia?
Abbiamo sempre detto che non ê per tutti, ma perché infangare con forza una cosa che farà vivere bene voi e i vostri figli? Mistero!
L’auto elettrica??? Ne ho una, ma è la più grande fregatura presa in 59 anni di vita!!! E non parlate di riduzione delle emissioni di co2, l’elettricità si deve produrre!!!
Lei si è fregato “da solo”…o “in compagnia” (del venditore..come Noemi) ?
Il problema non è mai dello “strumento”..ma di chi sbaglia la scelta secondo il contesto d’uso.
Caspita! forse le conviene regalarla a qualcuno che è in grado di usarla meglio di lei.
Farebbe due cose buonissime in un colpo solo.
Ci pensi.
Poteva prendere il modello con moto perpetuo, brevettato da una leghista militante.
Scusi, da lettore insoddisfatto della propria BEV a lettore soddisfatto della propria BEV, le posso chiedere perché ritiene di aver preso una fregatura? Che BEV ha acquistato?
Io le dico la mia esperienza. Al mio 50º compleanno e con un’auto diesel EURO 3 del 2003 km 0 che ha percorso pochi km ma per il 70% in autostrada in percorso da 150/200 km solo andata e poi parcheggiata per 1/2/3 settimane (dipendeva dalle necessità) per poi riprenderla per stesso percorso , posso dire che la mia scelta di passare alla mobilità elettrica è stata soddisfacente (sono cambiate le condizioni) ma in ogni caso ho scelto un’auto che mi avrebbe permesso di percorrere senza patemi quei 200 km in autostrada più altri 50/100 km nelle strade urbane. Di viaggi lunghi ora non ne faccio più (uso i mezzi pubblici), ma di viaggi da 150 km circa tra andata e ritorno li ho fatti e non mi hanno dato nessun ansia da autonomia avendo ben chiaro che una BEV la si ricarica quando è ferma ed io lo faccio (tipo ora che non mi serve). Sono consapevole che un viaggio di 1.000 km senza fare rifornimento non lo posso più fare ma sinceramente conti alla mano le sole spese di gestione sono dimezzate anche se a dire il vero con questa BEV mi sono fatto un regalo non preventivato (avrei voluto spendere meno ma vedendo le politiche attuate sto listino dai produttori europei questa volta per ripicca ho fatto vincere la parte emotiva). Basta solo dire che la semplice RCA della BEV viene qualche euro meno della euro 3 che è un segmento Centre la BEV è un segmento D suv. La copertura furto incendio la pago 500 € meno di quanto la pagavo nel 2004 con la vecchia auto e per questi primi anni non pago il bollo, poi 1/4 che poi sarà esattamente 1/4 di quanto pago con la vecchia euro 3 del 2003 avendo gli stessi kW a libero.
PS. Se anni fa ci fossero stati gli incentivi per convertire in elettrica la mia vecchia auto euro 3 e ci fosse stato un kit a prezzo accettabile l’avrei fatto visto l’uso che ne faccio dell’auto. Eppure con tutti questi eco bonus, compresi i retrofit per metano e GPL il nostro governo non ne prevede nessuno per quei modelli come panda o similari di cui esistono già kit omologati che però diventano non competitivi se si riesce a comprare modelli come dacia Spring a circa 8.000€ grazie agli eco bonus da 9.000 a 13.500€.
Per concludere il problema c’è lo creiamo noi acquirenti se non ci informiamo prima di acquistare un qualsiasi bene.
L’assicurazione di una elettrica e auto di ultimissima generazione termica costa meno per il semplice fatto che vengono considerate più sicure per via degli adas e quindi meno soggette a sinistri. Non è una prerogativa delle elettriche.
Riguardo al fatto che il problema ce lo creiamo noi acquirenti è vero al momento attuale in cui esiste una scelta (e sarebbe carino non venire additati come delinquenti se non si sceglie l’elettrico allora), fra 10 anni non sarà più così.
Vaielettrico divulga la viabilità elettrica o parla di politica? Brutto scivolone in questo articolo e non è la prima volta. Molto triste.
Io non sono della redazione… però qui non si discute solo di tecnica automobilistica… ma anche di “scelte” tra tecnologie (e loro conseguenze)…. È inevitabile che siano scelte politiche ed economiche.
Le conseguenze delle scelte degli ultimi 80 anni le stiamo cominciando a pagare in sempre più ampie zone del pianeta…e d’Italia …
Perdonami ma da appassionato di auto se c’è una cosa che non vedo mai è il parlare di tecnica automobilistica
In effetti, Lei, volendo togliere/nascondere la politica dalla discussione ha fatto politica.
ho fatto caso continui a scrivere questa cosa in tante discussioni ogni giorno, cambiando nick-name ogni volta, ti vergogni? hai chiesto aiuto per smettere?
Questa storia è emblematica. L’auto elettrica conviene se hai la possibilità di fare le ricariche a casa e se ne fai un utilizzo prevalentemente urbano. In queste condizioni, malgrado l’elevato prezzo di acquisto, l’auto elettrica nel corso di un intero ciclo di vita conviene. Ma se devi fare lunghe percorrenze extraurbane e frequenti ricariche alle colonnine, l’auto elettrica ad oggi non conviene e diventa un lusso che in (relativamente) pochi si possono permettere. Quanto al passaggio della lira all’euro, il “dono” del cavaliere (a cui il cavallierato fu revocato), cioè il convertitore, fu pagato dallo Stato, con i soldi della collettività e le Poste lo dovettero pure consegnare gratuitamente. Sarebbe invece il caso di ricordare che il convertitore non sarebbe neanche servito se il cavaliere (a cui il cavallierato fu revocato) avesse approvato una legge per obbligare ad un cambio lira/euro con solo un arrotondamento ai 5 centesimi, come fu fatto in Germania. Ma lui non lo fece, perché Confcommercio era un suo grande elettore, e ciò che costava 1000 lire per magia iniziò a costare 1€ (cioè 1936,27 lire).
Io direi di prendersela con l’esimio “professor” Prodi che calo’ le braghe accettando il cambio lira/eu a 1936. Poteva essere qualunque valore, ma furono loro, e i vari sinistrelli associati, a condurre la trattativa. Berlusconi si trovò davanti al fatto compiuto
la mamma lo sa che scrivi così da bulletto quando gli rubi il cellulare?
Per un verso o per l’altro avete ragione entrambi.
Forse, e ripeto forse, Prodi fu maggiormente costretto dalla situazione di un Paese che era “potenza” solo per finzione.
Anche avesse ottenuto un cambio più favorevole non sarebbe certo bastato a compensare la super-porcata della truffaldina conversione 1000 Lire = 1 €.
Non dobbiamo però nemmeno scordare che chi lo fece nel concreto furono i nostri commercianti, con in negozi nella nostra via, con i quali ci si fermava tranquillamente a conversare, magari erano pure nostri amici.
Tutti con un bel po’ di pelo sullo stomaco.
Questa era l’italia di ieri e di oggi… se possono ti f…regano.
A questo punto vorrei vedere cosa risponde l’utente Jarvis in difesa dei venditori
Ma dopo grazie al miracoloso convertitore “regalatoci” a nostre spese dall’ illuminato dovremmo avere capito che sono stati i commercianti di ogni specie e genere a marciarci dentro. Alternativa sarebbe stata essere qui con le ampolle del dio Po e le conchiglie come moneta.
Eviti di scrivere di cose che non conosce, fa solo brutta figura. Quel cambio, ampiamente sottostimato, fu un regalo di Helmut Kohl all’Italia
Il cambio non fu conveniente, lo sappiamo bene, e fu a vantaggio dell’economia tedesca, come ha sottolineato Degli Esposti. Ma i professori della sinistra, come li chiama lei, non avevano potere contrattuale. Non entrare nell’Euro per noi sarebbe stata una rovina, come lo sarebbe stato uscire dallo SME, cosa che stava per avvenire solo pochi anni prima. Ma ciò non toglie che se il governo in carica al momento del passaggio dalla lira all’euro, che non era quello dei professori della sinistra ma dell’imprenditore brianzolo, avesse approvato una norma sul cambio con arrotondamento ai 5 centesimi, come fecero in Germania, ciò che prima costava 1000 lire sarebbe costata 55 centesimi e non 1€. E questa è storia, purtroppo pagata molto cara.
Lei non ha capito quello che ho scritto. Il cambio lira euro fu molto favorevole all’Italia, infatti ho detto che fu un regalo di Helmut Kohl alle imprese italiane che poterono sfruttare un aumento fittizio della loro competitività. Se guarda al boom delle esportazioni negli anni successivi al changeover ne ha la prova.
Le consiglio queste due letture, non certo di sinistra.
Per la competitività dell’export italiano: https://www.ilsole24ore.com/art/come-e-cambiata-l-economia-italiana-primi-vent-anni-dell-euro-ACGqP8E
per l’effetto sui prezzi: https://osservatoriocpi.unicatt.it/ocpi-pachidermi-e-pappagalli-l-introduzione-dell-euro-ha-raddoppiato-i-prezzi
Ho letto con superficialità il suo precedente messaggio e quindi avevo frainteso, e me ne scuso. Comunque che il cambio con l’Euro (unità all’elevata qualità dei loro prodotti) abbia favorito le esportazioni tedesche più delle altre è confermato dai numeri, come anche riportato in questo articolo de Il Sole 24ore del 2015
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2015/06/01/export-la-germania-e-un-esempio-da-imitare/?refresh_ce=1
In riferimento alla dinamica dei prezzi all’epoca del passaggio lira/euro, come è noto il paniere ISTAT si compone di un elevato numero di beni e servizi (circa 2000). Sono tutti considerati beni e servizi “sentinella”, ed è per questo che sono inseriti nel paniere, ma non tutti sono di largo e frequente consumo e quindi non incidono sul costo della vita di ogni singolo individuo allo stesso modo. Lo stesso articolo che lei ha suggerito, infatti ammette che (e cito) “Dalla tabella si evince come, in particolare, si sia assistito ad un rialzo consistente dei prezzi nel caso di beni ad alta frequenza di acquisto, ovvero quelli che quotidianamente vengono acquistati sui banconi del mercato o dagli scaffali dei supermarket”. Da ciò deriva che l’inflazione reale è stata molto più alta di quella misurata, perché si è prevalentemente concentrata sui beni ad alta frequenza di acquisto. Se l’equazione 1000lire=1€ è un’esagerazione, tuttavia non è neanche così lontana dalla realtà. E, ripeto, non per colpa dell’euro, che viceversa è stato una salvezza per l’Italia. Cordialmente
L’alta frequenza di acquisto di un bene determina una percezione dell’inflazione che può essere distorta. Per esempio: se ogni mattina prendo un caffè al bar e il prezzo del caffè aumenta del 20% sarò portato a pensare che l’inflazione è al 20%. Ma sull’insieme delle mie spese mensili, il caffè della mattina incide in modo marginale. Se non aumentano l’affitto, la benzina, le bollette e il prezzo del latte o dell’ortofrutta, che insieme “pesano” per il 60-70% sul mio costo della vita, la mia inflazione reale sarà molto più vicina allo zero. Me ne renderò conto solo analizzando l’insieme delle mie spese a fine mese, ma pochi lo fanno. Insomma: l’inflazione media reale per l’insieme della popolazione è quella registrata dall’Istat, non si scappa.
La Germania non è stata favorita da un cambio vantaggioso al momento del changeover. Ha però beneficiato negli anni successivi di un euro che si è rivalutato meno di quanto si sarebbe rivalutato il marco. Questo ha aumentato la competitività del suo export.
O mente perché ignora i fatti grazie anche a “certa” stampa, o mente scientemente per diffamare il defunto Cavaliere.
In ogni caso, lo possono scoprire tutti, il cambio a 1936,27 lire per euro è stato fissato, per convenzione stabilita al vertice Ecofin del 3 maggio 1998, facendo la conversione valutaria Lit/USD e USD/EUR il giorno 31 dicembre 1998. Caratteristica chiave di tale conversione, l’irrevocabilità.
Alla prima data primo ministro era il Dott. Romano Prodi, alla seconda Massimo D’Alema. Ministro dell’economia in entrambe le situazioni Carlo Azeglio Ciampi.
giusto, non sia mai che “certa stampa” malandrina osi diffamare quell’esimio poverissimo cavaliere
tra le tante qualità, grassatore di una nazione intera, iniziatore della demogia mediatica di era moderna, promotore di leggi per il falso in bilancio, per la corruzione e la depenalizzazione dell’inquinamento industriale e dell’evasione fiscale, già mandante di sicari dei nostri meglio magistrati, che avrebbero potuto ostacolare la sua untissima dal signore “ascesa” in campo
e che di nuovo, dopo il 2006, anche nel 2011, se serviva una conferma, ci aveva portato con tanto debito pubblico per favorire le sue aziende e quelle degli amici e nessuna credibilità sui mercati, sull’orlo del default come nazione, come la Grecia.. peccato non abbiamo la lezione
Ma continuiamo ad ignorare il problema non è stato il cambio e il politico in carica che lo accettò ma i “furbetti” (italiani) che di fatto hanno modificato tale cambio nella pratica e a loro vantaggio?
Salve, ho letto questo articolo più volte ma ancora non mi è ben chiaro il tipo di leasing che abbia fatto la cliente.
Sinceramente dubito che abbia stipulato un 36 canoni più altri 36 quindi 72 in totale oltre la maxirata, solitamente è un 36 e poi l’ eventuale maxirata, rifinanziabile, se si decide di tenere l’auto, andrebbe approfondito questo aspetto.
Circa le caratteristiche della vettura posso affermare che i 300 km di autonomia veri in percorso misto ci si possono anche fare, avendo avuto in noleggio per 12 mesi una Citroen e C4, stessa autovettura fondamentalmente, certo in inverno con riscaldamento acceso l’ autonomia scendeva a 200/220 km.
Addossare la colpa al venditore non mi sembra corretto, i 100 km giornalieri esposti dalla signora Noemi vengono abbondantemente coperti anche senza ricaricare presso colonnine pubbliche.
Per quanto riguarda il costo della ricarica che colpa ha il venditore ?
Io quando avevo l’ auto sopraindicata pagavo 20 centesimi al kw/h in qualunque colonnina anche fast ma poi sappiamo tutti come è andata a finire.
È come se io me la prendessi con l’ agente immobiliare, settore che conosce bene la signora Noemi, dove ho acquistato casa perché non ho potuto più usufruire del bonus 110 per la ristrutturazione della stessa perché li avevano sospesi e poi bloccati subito dopo il rogito..
Dubito anche del fatto che non le sia stato detto che queste formule di acquisto solitamente partono da una percorrenza di 10.000 km l’anno oltre che essere scritte, pubblicizzate, e poi firmate al momento del contratto.
P.s. Prima di fare delle accuse bisogna accertarsi realmente dei fatti.
È situazionale il vantaggio ? Assolutamente si.. Io ho una tesla e per le mie esigenze non la cambierei con nessuna auto… E non faccio 10000km annui ma 45000!! Sono a 2 anni e 3 mesi e sono a 105000km , senza avere nessun problema. Sono uno di quelli che sfrutto il massimo vantaggio dalle mie esigenze, faccio 120km al giorno ma tutte in strade principalmente extra urbane, ho i pannelli solari e la ricarico una volta ogni 2 o 3 giorni e sto spendendo di corrente bollette da 190e a bimestre!!! Avevo la Stelvio prima spendevo 50e ogni 3 giorni risparmiando buoni almeno 450e al mese! Sicuramente ha sbagliato a non informarsi ma io, che sono anche broker di noleggio a lungo termine il comportamento del venditore lo trovo veramente infame. Intanto dal wlpt appunto va tolto un buon 30% , la mia dichiarata è 500km e ne fa sui 350/quasi 400 reali utilizzandola normalmente ma e una tesla, ovvero 2 generazioni avanti alle altre elettriche.. poi altro vantaggio , l elettrico risparmi solo se hai possibilità di ricaricarla a casa , la colonnina devi vederla come ancora di salvataggio o per un viaggio se vuoi usarla, e in ultimo se i km che fai anno sono tutti in autostrada dove sono le condizioni peggiori. Quindi si non è per tutti ma con le condizioni giuste ad esempio per me, è insostituibile!!!
Buongiorno, non so se i giri della Sig.ra Noemi coincidano con la ricarica, ma a Foiano della Chiana ci sono 4 colonnine Ionity, che con abbonamento mensile di 12€ costano 47cent. A kW.
Comunque, 45k per un’auto che a fatica arriva a 200 km di autonomia, è una “truffa” da parte del costruttore. O forse un’operazione tafazziana, per poter piangere quando arriveranno i cinesi e dire che sono brutti e cattivi.
Giustificando così il loro aver dormito sugli allori (?) e lasciandosi superare in ricerca e sviluppo prima, e in qualità poi. Sul prezzo, vabbè, lì gli europei hanno perso già in partenza; dopo la lungimirante scelta di abbandonare il segmento A e B sotto i 20k euro (uccidere la Punto, che per decenni ha tenuto in piedi FIAT, che bella scelta!).
La Punto per FIAT e Fiesta per Ford erano già ampia dimostrazione che in Europa non riuscivano più a costruire vetture seg.B (per una gran maggioranza la prima ed unica auto in famiglia) con adeguati margini.. e si sono pure fatti trascinare nella moda dei B-SUV, fatalmente più costosi.
Le case europee non avevano soldi da investire in alternative (anche grazie alla dis-omogenità del mercato europeo rispetto al gigante cinese…che impone regole al quadruplo della popolazione e se ne può infischiare delle eventuali proteste).
A proposito della Cina, tutti i nostri costruttori si sono ingolositi dell’ enorme mercato cinese (ed in prospettiva indiano e asiatico) portando là tecnologie costruttive e qualità progettuale.
Adesso (parafrasando Dargen D’Amico) “sta arrivando l’ onda alta 🌊”… perché i cinesi (e gli indiani..che con Tata e Mahindra possiedono vari marchi europei prestigiosi…e tecnologie avanzate) sono in grado di produrre qualunque vettura ICE, NEV-BEV a costi decisamente inferiori ai nostri, e con elevati livelli qualità (basta vedere i crash test poi … spesso le nostre case fanno figure pessime sui mercati sudamericani o africani, ove omettono – per scelta !! – tante soluzioni per la sicurezza ! ).
Potremo anche rallentare l’ agonia dei nostri costruttori di qualche anno..ma sarà a discapito anche di molti altri settori produttivi per noi fondamentali..viste le possibili ritorsioni , minacciate o applicate…
Concordo su tutto eccetto la questione marginalità su cui nutro sempre dei dubbi.
Io mi chiedo, manca la marginalità o manca la marginalità sproporzionata come c’è fra ricchi e non?
Mi rifaccio alla situazione italica. Com’è che viene fuori che gli agnelli oltre a tutto quello che hanno alla luce del sole hanno miliardi (non milioni, ma miliardi) nascosti in giro. Quando poi nel corso del tempo hanno ricevuto in vario modo aiuti economici dallo stato a fronte di difficoltà. Certo che se il margine c’è ma te lo nascondi per intascartelo tutto allora poi l’azienda risulta in difficoltà e apparentemente senza i margini.
Grande industria e finanza per me sono l’uomo nero. In presenza di mega miliardari sempre più ricchi sentire parlare di aziende in difficoltà non mi convince.
Prima di prendere una BEV ormai 5 anni fa , e di scelta c’è n’era ben poca (ma devo dire che c’erano le tre gemelline sul mercato, robe che se ci fossero ancora ne venderebbero a bizzeffe), ho frequentato diversi forum di appassionati elettori e mi Ero fatto una certa cultura. I venditori non sapevano nulla di questi rari oggetti strani che si sono trovati nelle concessionarie, infatti non li stavo neanche ad ascoltare per le scempiaggini che dicevano ma tiravo dritto con le mie convinzioni. So che non tutti hanno voglia di perdere tempo, ma non è tempo perso informarsi fa sempre bene, la posizione giusta per un acquisto è di saperne sempre più del venditore per non ritrovarsi con sorprese dopo.Poi ci vuole anche un pizzico di fortuna per imbroccare l’auto che fa per noi.p.s. ho preso una delle gemelline ovviamente.
A mio parere la truffa è pagare quasi 45k una Opel Mokka
Ormai è una catena di imbrogli. Hanno costretto/convinto gli italiani della necessità di comprare SUV abbandonando il segmento B sul quale non riuscivano a recuperare i soldi spesi per rincorrere i diktat dell’ UE sulle emissioni, di conseguenza le città si sono “rimpicciolite” per accogliere mezzi sovradimensionati, stesso dicasi dei parcheggi compresi quelli di pertinenza delle abitazioni. Il mio posto auto di fatto non è più usufruibile per auto di questo genere. Io ci posteggio una Smart fortwo con grande sollievo del mio vicino di posto che altrimenti avrebbe grosse difficoltà a scendere dalla sua fiat 500x, abbastanza compatta nel suo genere. Questa è la realtà, lasciamo stare le statistiche di Trilussa.
Recentemente ho comprato un’auto ibrida perchè più adatta ai miei bisogni. L’elettrico ha troppe limitazioni a meno di auto di classe alta .Purtroppo la sigra è stata poco attenta all’acquisto. Per il resto bell’articolo anche se si poteva risparmiare l’ultima frase…
Attualmente l’addebito per i km extra è 0,06€, che per i supposti 75.000 km fanno 4.500€
Tenendo ferma la macchina per 25 mesi e restituendola a 30.000 km sono 5.875€
Rimane da capire il discorso: ad oggi sul sito Opel parlano di 14 giorni di prova gratuita, di wallbox inclusa ed altre amenità: erano queste già presenti 10 mesi fa o sono un “prodotto del caso della signora di Sinalunga”?
Ho noleggiato a breve termine diverse auto elettriche, tra le quali varie Opel Mokka. Devo dire che l’autonomia dichiarata da alcune case (ad esempio, per Cupra Born, MG4, Hyundai Kona)è abbastanza realistica mentre quella di 330 km indicata sul cruscotto della Opel Mokka quando è completamente carica (e quindi dalle altre sorelle del Gruppo Stellantis) finisce per non corrispondere mai neppure lontanamente alla realtà tra variazioni di andature, salite, andature superiori ai 90 kmh, comunque facendo un uso regolare della macchina. In tali casi condizioni d’uso l’autonomia finisce più che dimezzarsi , determinando una continua ansia da ricarica. In autostrada, percorsi appena 100 km a 100-120 kmh occorre già preoccuparsi di ricaricare. Ebbene, ciò non accade con i modelli sopra menzionati sia perché hanno una maggiore autonomia ma soprattutto perché quella indicata sul cruscotto è molto più attendibile!
Concordo pienamente ho una Kona 64Kwh e ha una ottima autonomia anche in inverno é veramente un’ottima macchina, adesso sono passato alla nuova Kona elettrica 2024 x quanto sono soddisfatto del marchio Hyundai.
Chissà perché non mi stupisce… Anche Skoda CitiGo e Volvo EX30 abbastanza attendibili… Stellantis no? Rubano sul costo dell’auto (più alto della concorrenza a parità di benefici), sullo spazio del baule, sui tempi di ricarica DC e sull’autonomia… Un chk sui dati di omologazione da parte delle autorità chissà che faccia emergere qualche irregolarità!
Ulteriore conferma.. ho una e-niro 64kwh… unica auto di famiglia.. nessun problema … ricarico a casa con wall box con contratto standard da 3.3kw… ho 68.000km.. mai pagato bollo e mai pagato tagliandi… purtroppo mi tocca respirare i veleii delle termiche… e pensare che c’è gente che odia le auto che non emettono veleni… diabolico!
Ricordiamoci sempre di fare wltp diviso 2…
In alternativa c’è l’ecat della Leonardo corporation, ma tutti pensano che sia una bufala,😁
Il “mio” wltp cala del 30% in inverno e aumenta del 30% in estate, penso che ognuno abbia il proprio wltp in base alle sue abitudini/percorsi tipo.
buongiorno, ha esperienza diretta di questa affermazione? dopo aver posseduto e guidato 1 plug in e 2 auto elettriche ed aver percorso circa 100.000 chilometri, posso testimoniare che guidando normalmente con criteri similari al WLTP le percorrenze MEDIE sono state sempre similari.
la forzatura che noto sempre quando si parla di consumo di elettriche è che si compara SEMPRE il dato wltp a percorsi che poco hanno a che fare con il ciclo wltp stesso.
per contestualizzare l argomento consumi, va detto che per le elettriche lo stile di guida incide significativamente di più sui consumi rispetto alle endotermiche
grazie
Tutto corretto, comunque per i consumi lo stile di guida incide allo stesso modo per ICE e BEV solo che col succo di dinosauro non ci sì accorge, la resistenza all’ aria e all’ acqua quando piove, a velocità sopra i 70-80 orari è identica con i consumi che aumentano esponenzialmente all’ aumento della velocità.
Cara Noemi di cosa ti lamenti? se come hai scritto riesci a caricare a casa di notte quei 20-25 kW che ti servono a fare i tuoi 100 km che percorri al giorno riesci pure a risparmiare rispetto al diesel. Se è vero che le ricariche alle colonnine costano uno sproposito grazie al mercato libero i prezzi per le forniture domestiche sono diminuiti di molto. Oggi ne trovi tranquillamente a meno di 15 cent al kW. Fatti i tuoi conti e vedi che risparmi.
Si riesce a caricare a casa con un cavo buttato dal balcone, ti sembra una cosa sicura e sostenibile?
Una presa industriale monofase a cui attaccare una prolunga le costerà un centinaio di euro e può ricaricare a 3,6 kW/h in sicurezza. Non è la soluzione ideale come non è ideale investire una cifra considerevole per comprarsi un’auto senza prima sapere minimamente come funziona!
I problemi qui sono due, la signora che compra un oggetto da decine di migliaia di euro senza informarsi minimamente e che l’auto elettrica ha grossi limiti diversamente da un termico. Non puzza, non vibra ed è più silenzioso ma, salvo orientarsi a segmenti alti, hanno troppa poca autonomia, sono lente a ricaricare e costano troppo in fase di acquisto.
Quello del costo delle ricariche di cui tutti si lamentano lo trovo marginale, costano comunque meno o al massimo pari a un termico quindi non si sta perdendo nulla.
Riguardo al restituire l’auto non è un problema di auto elettrica, concessionaria o venditori disonesti, è sempre stato così per qualsiasi auto. La truffa non è l’auto elettrica ma chi dice che è per molti. Non lo è. È per pochi la cui situazione si sposa alla perfezione col mezzo e lo rende il più ideale e per i tanti o pochi che invece saranno disposti ad accettare compromessi. Per altri non è il mezzo adatto. Non lo è perché a differenza di quanto spesso sostenuto non è oggettivamente superiore, è situazionale, almeno per il momento.
E’ situazionale? Certo. Quanti si trovano nella situazione giusta? In Italia la percorrenza media annua è di 11.000. Il 68% delle abitazioni è dotata di posto auto di pertinenza. E’ per pochi? non direi.
11000km all’anno non sono certo molti per ammortizzare il delta costo, i veri guadagni li hanno chi fa decine di migliaia di km inoltre sul 68% non tutti concordano … cè chi dice cose diverse
https://e-ricarica.it/in-italia-il-62-delle-abitazioni-non-dispone-di-un-garage-dove-installare-una-wall-box-studio-idealista/
se davvero fosse come dice lei significherebbe che la stragrande maggioranza degli italiani sono stupidi e non sanno far bene i conti …. e siccome io non credo a ina simile favola metropolitana escludo questa ipotesi a priori.
Non scrivo a vanvera. Non ho scritto garages, ma posti auto privati di pertinenza. E ho riportato i dati del censimento Istat 2001.
Si vede che l’ISTAT avrà censito pure i magazzini, i depositi, e le aree adibite a mercato. Lasci stare le statistiche fatte ad usum delphini, e venga ai dati di fatto. Io per avere un posto auto inadatto ad accogliere le auto maggiorate di oggi ho aspettato 50 anni e cambiato quattro case, sto pagando un mutuo che si porta mezza pensione e non potrei elettrificarlo anche volendo. E sono tra i fortunati. Cercare case con box auto o posto auto a Palermo è una vera caccia al tesoro, a meno di non comprarsi la villa in periferia dai 350000 in su, mettere triplo sistema di allarme e due cani da guardia di quelli tosti. E da quel che sento non è che altrove vada molto meglio. Forse nei piccoli centri, ma le città non credo. Ripeto, si faccia un giro e constati di persona, d’altronde il metodo “scientifico” si basa sulla sperimentazione e la ripetibilità non su articoli datati che riportano statistiche generiche alla Trilussa
No, l’ Istat censisce espressamente i posti auto di pertinenza delle abitazioni. E l’Istat è una delle poche istituzioni serie ancora esistenti in Italia. Mi risulta che a Palermo la densità di posti auto di pertinenza non sia l’unica anomalia e nemmeno la più grave…
purtroppo…nelle zone di mare che frequento settimanalmente… ho visto moltissimi “garage” (venduti e tassati come tali) trasformati in miniappartamenti con bagnetto e cucinino ..
Ho idea che la riforma del catasto sia stata ampiamente osteggiata anche per questo…
Certo. Vogliamo mettere una tara al dato Istat? Non il 68%, ma il 40%? Benissimo. Aspetto che il market share delle auto elettriche arrivi lì vicino. (Sono stufo di leggere la storia del benestante con villetta…)
Anche perché pure i quartieri di condomini non sono tutti uguali… quelli attorno a casa mia sono stati realizzati tra gli anni ’70 e ’70… tutti dotati di posto auto (1 ad appartamento).. alcuni pure di uno aggiuntivo in garage… Se almeno questi condomini venissero “stimolati” ad avere almeno 1 colonnina condominiale…
Però anche i posti di lavoro (con parcheggio dipendenti) si potrebbe mettere nel conto .. e sarebbero sicuramente tanti…
Poi… già che ci siamo.. magari copiare la legge francese sulle coperture FV.. ne ho già vista qualcuna realizzata spontaneamente…ad un Iper Coop … ma ero di passaggio.. non ho verificato se hanno punti di ricarica…ed a quali condizioni..
Capisco che vuole troncare la discussione, ma le vorrei dire che una analoga situazione l’ho riscontrata a Milano dove vive un mio cugino, che, alla fine, ha preferito trasferirsi in Brianza e fare il pendolare, o a Torino, dove vivono due miei nipoti che per trovare posto nel quartiere sono costretti ad appostamenti di mezz’ora nell’attesa che qualcuno liberi un posto. Palermo di problemi sicuramente ce ne ha tanti e di più gravi, ma non banalizzi.
Ha intuito perfettamente. Ho intenzione di troncare questo discorso sui cugini e i nipoti.
Ma Lei è proprio convinto? Si faccia un giro per una città come Roma o Milano o la mia Palermo dopo le 22 e guardi quante auto posteggiate trova, o, meglio, provi a cercare un parcheggio, e poi mi ripeta che il 68% degli italiani ha dove parcheggiare le auto di notte. Da me non solo non trova posto, ma se vuole avere un ricovero notturno, per la propria tranquillità non per ricaricare alcunché, deve pagare dai 100 ai 200 € al mese in un garage privato ammesso di trovarlo disponibile nella propria zona di residenza
Oh! Bravo! Le cose stanno proprio così. In certe zone della città un povero Cristo che non ha il box fa fatica a trovare parcheggio sulle linee gialle per i residenti…figuriamoci un parcheggio con colonnina di ricarica annessa!.
Sarebbe un lusso!
Comunque gli italiani non abitano solo a Roma, Milano e Palermo.
Lo scrivo da più di un lustro che, inizialmente, il territorio ideale per l’auto elettrica è la provincia.
Tante case singole, piccoli condomini, villette a schiera e tutti con il proprio garage. Anche lì ci sono auto parcheggiate fuori perchè nelle famiglie le auto sono ben più di una.
Ma fare rotazione per ricaricare a casa non è così impossibile.
Certo che è necessario iniziare a pensare anche a chi abita nelle città e lì, la soluzione, per me è solo una: ricarica lenta diffusa.
Quindi Lei mi sta dicendo che chi abita nelle grandi città (facciamo dai 100.000 abitanti in sù) che poi sono le più penalizzate dalle norme anti-inquinamento, deve rassegnarsi? Guai a chiedere di poter continuare ad usare un motore termico magari di ultima generazione senza doversi dissanguare per questo, pena essere additato al pubblico ludibrio come bieco inquinatore? O sarebbe meglio cercare soluzioni accettabili per tutti prima di imporre diktat dall’alto? Certo, non prima del 2035, peccato che nel frattempo le case automobilistiche per non fallire abbiano fatto delle scelte estremamente penalizzanti per le fasce meno abbienti della società.
Io mi riferivo a zone centralissime della Bergamo “bassa”, quindi una città molto più piccola di Milano o Roma.
Chi abita lì dovrebbe forse comprare casa in campagna?
Di fianco alla mia abitazione bifamiliare con garage utilizzato, c’è un condominio di 8 appartamenti in cui TUTTI i condomini parcheggiano fuori, in strada, tanti davanti a casa mia e spesso male, perché i loro garage sono stati destinati a sgabuzzini dove buttare/accumulare/accatastare di tutto, in maniera disordinata così da non avere posto per l’auto che parcheggiano fuori. Ritengo che non siano i soliti a farlo…
70% ha un posto auto di pertinenza? Allora c’è un problema di ” numeri” perché nelle grandi città mi sa che questo valore cala drasticamente altrimenti non si avrebbero tutte ste auto parcheggiate in doppia fila, marciapiedi etc etc. Elettrico è ancora disponibile NICCHIA e, purtroppo, non se ne può fare una colpa scaricando tutto sul comprato come ” incauto” perché, come giustamente ha ricordato il discorso convertitore lira/euro, dopo l’introduzione da anni dell elettrico in commercio e tentando di farlo passare come ” familiare” siamo ancora qui a discutere su RICARICHE dal costo enorme, dichiarazione autonomia FALSE. Io credo che le responsabilità siano un po’ di tutti di quelli che in questo settore NON DICONO LE COSE COME STANNO…..e le vendite, mi sembra, si siano fortemente contratte con un tutto un risvolto sulle case automobilistiche. Sia chiaro che per me il primo grande responsabile è la UE quando diede incentivi ad minkia invece di puntare fortissimo su mini spostamenti in città tra scooter e piccole auto.
infatti nell’articolo (link da me postato a riguardo due risposte fa) sono indicate le % dei maggiori capoluoghi e in alcuni casi sono da delirio.
Partiamo dal presupposto che i dati di statistica di quel tipo raccontano solo una parte della verità perché esattamente come riguardo allo stipendio medio i dati vengono elevati da una piccola percentuale di persone che detengono gran parte delle risorse.
Inoltre il metodo di reperimento dei vari dati istat non si può dire propriamente scientifico.
Ma ammesso che rispecchi la realtà non dice però quanti di questi posti auto di pertinenza sono serviti o facilmente servibili da rete elettrica.
Inoltre non è che posto auto di pertinenza = auto elettrica. Non ora almeno, non col prodotto attuale.
Lo ripeto ogni volta ma evidentemente la maggior parte qui appartengono a categorie benestanti al quale non interessa: molte famiglie hanno come auto delle segmento B. Con quelle segmento B, termiche si intende, ci si fa tutto agevolmente. Una segmento B elettrica è, ad ora, inferiore. Pari modello/livello costano mediamente molto di più, autonomie basse, tempi di ricarica lunghi.
Quindi non basta il posto auto/box per essere automaticamente fra gli utenti dell’auto elettrica.
Per questo dico che non è per molti come dite ma per il momento per pochi.
Se fosse per molti avrebbe avuto lo stesso successo dello smartphone che ha soppiantato il cellulare a bottoni naturalmente in breve tempo.
Il censimento non è una statistica. E’ un rilevamento casa per casa su tutto l’universo esaminato. E lei sarebbe più “scientifico” dell’Istat? Via, non si renda ridicolo. Poi, sul resto la pensi come vuole
Federico, capiamo che alcune cose sono reali “Pari modello/livello costano mediamente molto di più, autonomie basse, tempi di ricarica lunghi.”… ma il fatto principale é che la gente non vuole “cambiare abitudini ”
▪️Per il prezzo ci sono sempre stati gli incentivi..
▪️Per la ricarica lenta basta cambiare abitudini..l’auto si ricarica quando rimane ferma. (La statistica dice molte ore al giorno)
▪️autonomie basse per il 90% degli usi va più che bene…
Se poi volete forzare e dire che ogni settimana fate dei viaggi da 500km e non avete mezz’ora per ricaricare allora ho capito tutto… questione di volontà..
A mio avviso la frase “salvo orientarsi a segmenti alti” non è proprio corretta. Io al posto del prodotto in oggetto avrei preso in considerazione 2 modelli cinesi (MG4 e BYD Dolphin), auto che costano meno ed hanno più autonomia. Mi dispiace per la signora, purtroppo le politiche dello Stato Italiano sono cambiate con l’ingresso di questo governo che ha permesso o forse guidato una politica di alzamento dei prezzi alle colonnine sufficienti da rendere non competitiva la mobilità elettrica per chi non può caricare da casa.
pari a un termico i 90 centesimi (o i 70 come le colonnine DC vhe ho nei paraggi) al Kw? ma quanti euro ti costerebbero 100km a queste ricariche? la macchina di mia figlia col GPL (lancia y per cui paragonabile alla mocca) 100km costano circa 5 euro ed ha una autonomia di 400 km di solo gas + ovviamente tutti quelli a benzina… impianto costato col bonus 1100 euro.
È da tempo che lo penso e questa vicenda lo conferma, parlare genericamente di “auto elettriche” crea sempre più confusione a chi poco ne sa e alimenta continuamente polemiche e bufale. Mi spiego meglio, all’interno del gruppo ci sono auto eccezionali e vere e proprie cariole, esattamente come tra le termiche, ma tra le elettriche il divario è estremamente più ampio! Quindi diventa ancor più difficile scegliere l’auto adatta per le proprie necessità.
Se la “povera” Noemi prima di effettuare questo acquisto scellerato si fosse informata meglio su quello che stava per comprare, non solo sull’auto, sulla modalità di ricarica, ma anche sulla formula di acquisto avrebbe capito che quel mezzo non avrebbe soddisfatto le sue esigenze, ma, forse, un’altra auto, con un’altra formula di acquisto l’avrebbe soddisfatta maggiormente.
Il problema ora è che se fa 35mila km all’anno (+ di 100mila in 3 anni di contratto) e la clausula ne prevede 30mila in 3 anni, alla scadenza, se non vorrà riscattare l’auto pagando la maxirata, le addebiteranno una cifra spropositata di penali per aver superato i km previsti.
Suggerisco a Noemi di fare bene i calcoli di quello a cui potrebbe andare incontro ed eventualmente scegliere la soluzione “meno peggio” anche se vorrà dire perdere parecchi soldi.
Auguri!
Anch’io ho comprato una Bev con 15000 km anno, che è una percorrenza minima perché chi acquista elettrico finisce ad usarla sempre utilizzando magari la seconda macchina per lunghi viaggi in aree poco servite. Dopo averla usata tutti in famiglia hanno cominciato a usarla, la comodità di andare in città senza preoccuparsi di ZTL etc, il viaggio fluido e silenzioso, anche le prestazioni e agilità nel traffico. Anche perché a differenza delle termiche le elettriche non si usurano allo stesso modo con chilometri percorsi. Interessante la proposta di una clausola di ripensamento perché ci sono situazioni che al momento un veicolo potrebbe non essere adatto all’ utilizzo, es. chi fa lavori dove non può programmare la ricarica perché deve essere sempre disponibile a partire.
Il problema è l’auto elettrica.
Scarsa autonomia, ricariche lunghe, costi alti di ricarica.
Mettiamo anche l’ingenuità della signorina, ma se non riesco a fare manco la metà dei km dichiarati, questa è la truffa.
Auto elettrica non è la soluzione, è solo un altro grosso problema che ci porterà alla confusione più totale e distruggerà una buona fetta di economia.
Finché avrò la possibilità, non cambierò mai l’auto a diesel.
Non ci devono essere queste imposizioni anti democratiche e chiaramente orientate per un prodotto che non funziona.
Lei è già stato truffato dai venditori di auto diesel, ma ancora non se ne è reso conto.
Solo dal venditore? Troppo buono direttore!
Il signore di cui sopra puntualmente pagherà meccanici per i tagliandi periodici “obbligatori”, i centri autorizzati per la revisione periodica “obbligatoria” dopo i 4 anni, lo stato annualmente con il bollo “obbligatorio”, le compagnie petrolifere che ti “obbligano” ad acquistare il carburante presso le loro pompe se vuoi avviare l’auto, e per ultimo l’accesso e il parcheggio in alcuni comuni.
Se questo è il prezzo che vuole pagare per continuare ad essere libero di inquinare a suo piacimento l’aria che tutti noi respiriamo, bravo, un vero ribelle paladino della libertà di scelta!
>> i centri autorizzati per la revisione periodica “obbligatoria” dopo i 4 anni
Credevo di aver capito che la revisione la dovessero fare anche le BEV … non è così ?
i tagliandi sono obbligatori presso le concesdionarie solo in garanzia (o se si fa un finanziamento) altrimenti dopo si va dal meccanico di cui ci di fida che in genere è assai meni caro (200 euro ogni 20000km) la revisione biennale costa 70 euro e il bollo per una media siamo sui 200 … sinceramrnte non mi sembrano cifre da svenimento.
Se poi decidesse di montare un impianto a GPL (1100 euro col bonus ancora attivo fi
I tagliandi non sono più obbligatori presso la rete ufficiale del modello acquistato da oramai parecchi anni. Ci si può rivolgere ad un qualsiasi meccanico purché usi parti di ricambio e liquidi conformi.
E sempre dettagliato l’ elenco operazioni svolte in documenti fiscali validi… (solo le case produttrici si “permettono” voci sintetiche tipo “tagliando A” o simili…).
Comunque..per chi fa sempre i tagliandi prescritti presso l’ assistenza ufficiale è poi facile ottenere consistenti contributi in caso di riparazioni extra garanzia…. Col costo di tanti componenti “moderni” (radar, GPS, fari led etc) va considerata la differenza….
Scusi ma permetta la mia non conoscenza del problema :
1- le auto elettriche non fatto tagliandi?
2- le auto elettriche non fanno la revisione?
3- le auto elettriche non pagano il bollo?
4- le auto elettriche non devono ricaricarsi tramite distributori? Solo a casa a 3kw/h?
5- le auto elettriche non si parcheggiano e non pagano i parcheggi?
Grazie x le risposte che vorrà darmi.
1- Tesla non prevede tagliandi, e per molte altre elettriche il tagliando è un controllo generale e il cambio filtro abitacolo, non essendoci liquidi da sostituire o componenti chensi usurano nel motore
2- la revisione è prevista per qualsiasi auto
3- sono esenti per i primi 5 anni in tutte le regioni italiane. In Lombardia a vita.
4- certo, ma uno può scegliere, a casa o alle colonnine. Le ICEV solo al distributore. E se ci si installa una wallbox a casa altro che 3 kwh, si può arrivare a 6 su monofase (con bilanciamento del carico per evitare distacchi) o 11kw su trifase (anche 22 su alcuni modelli)
5- molti comuni prevedono parcheggi gratuiti per le BEV, qui a Varese per esempio di può parcheggiare sulle strisce blu gratuitamente.
1 – No (al tagliando delle elettriche al massimo ti stringono la bulloneria)
2 – Sì (la revisione la pagano tutti)
3 – No (il bollo è gratis per i primi 5 anni o per sempre, in base a dove vivi)
4 – No (non devono, possono. Puoi scegliere dove caricare, nessun obbligo)
5 – No (nella maggior parte delle città ZTL e parcheggi sono gratis per le elettriche)
Prego 😉
NB per punto 1: il controllo periodico (tagliando) della vettura va fatto: è una questione di sicurezza (anche se la casa madre non prevede cambi di componenti); viaggiando su strade (malmesse..tra l’altro! ) ci sono tanti componenti (gruppi meccanici e parti elettriche) che possono deteriorarsi… (e pure gli pneumatici -lato interno!- possono avere tagli e bolle da urti); un controllo accurato sul ponte è bene farlo.
Viaggiare su strada Non è come nei videogames…e ci sono persone dentro e attorno ai veicoli…
Per Luca , ma Tesla non ha il liquido dei freni? e nessuno lo controlla? perchè nei miei tagliandi è prevista la sostituzione ogni 2 anni o 30.000 km. Poi filtro abitacolo, che immagino anche Tesla abbia o filtra/diffonde muffe dopo tot anni?
Poi un’occhiatina generale al veicolo ogni tot anno non guasta mai a mio parere…
Daniele
Certo che Tesla ha i freni, ma onestamente controllarlo ogni due anni non ha senso. Il filtro abitacolo non rientra nei criteri di “sicurezza”.
Certo che una controllatina ha senso. Ma non è obbligatoria, come non lo è in qualsiasi altra auto a cui sia scaduta la garanzia: è il buon senso a fartelo fare, non la legge.
Magari ha pure una Volkswagen.
Sono in parte d’accordo sulla prima parte.
Sul fatto di continuare con l’auto diesel e che non ci debbano essere imposizioni a favore dell’ambiente no, sono in disaccordo.
Da qualche parte bisogna iniziare e quindi è giusto così.
Quello in cui non mi ritrovo è quindi osannare solo i lati positivi di un prodotto e addolcire se non distorcere quelli negativi. Che sia da adottare non è in discussione per me, ma criticare se mal fatto è legittimo.
Esatto, il problema è l’auto elettrica, troppi difetti, senza contare quello che costa.
La signora ha già pagato 235 x 36 + dovrà pagare altri 235 x 36 + 28000, totale 45000 euro, per una macchina che non vorrà più nessuno da usata.
Chi accetta queste condizioni finanziarie non si rende ancora conto bene quello che sta firmando altrimenti significa essere degli assoluti sciocchi.
E non c’è neanche da biasimare il rivenditore, che a sua volta è stritolato da chi gli sta sopra, queste condizioni valgono per tutti, l’unica soluzione è non accettare queste condizioni.
Forse il problema non è assolutamente l’ auto elettrica, bensì il sistema di business… che vuole venderti il finanziamento con i soliti cavilli che non vengono correttamente esplicitati…
Il venditore ha il compito di sbolognare il mezzo al prezzo più alto possibile per l’acquirente. E poi addio… e questo non va bene
Che amarezza
Premesso che con 42k senza incentivi la sciura poteva prendere una Tesla Model 3 che rispetto alla Mokka è tutt’altra auto e ha autonomia reale doppia, così come velocità di ricarica, risolvendole tutti i problemi. Ma il venditore è un vero farabutto in primis per averle fatto un contratto con vincolo 30mila km quando lei ne farà 35mila per certo!
Spero almeno la sicura esca dalla vicenda imparando una cosa: non si firma un contratto da 48k senza un minimo di confronto e valutazione a meno di essere ricchi sfondati e potersi permettere di spendere 48k d’impulso. Ora che almeno si prenda una wallbox da mettere sul muro di casa (e così almeno il problema autonomia l’ha sistemato senza tanti stress) al posto del cavo volante altrimenti fra qualche mese ci dobbiamo sorbire anche il pippone che l’auto l’è andata a fuoco perché elettrica (e non per il cortocircuito della prolunga).
Minkia! 45000k per un’utilitaria … è questa la vera truffa. Credo che in 15 anni di Honda Jazz, tra tagliandi, manutenzioni e benzina sono ancora ben lontano da quelle cifre….credo. A me sembra comunque che con l’auto elettrica tutte le spese della termica te le facciano pagare in anticipo all’acquisto….poi ti dicono che risparmi perché non hai tagliandi e manutenzioni.
È evidente che l’auto elettrica non è per tutti….anche e soprattutto per il costo immediato.
Scusa, ma 235×36+28.000 fanno 36.460. Mi spieghi come sei arrivato a 45.000?
Ora, avendo Noemi acquistato l’auto a dicembre in sostituzione di una diesel presa sempre con finanziamento dovrebbe aver usufruito di 3.000 € di incentivi. Ora una Opel mokka elettrica base se non erro era sui 38.000 € chiavi in mano e pertanto levando i 3.000€ siamo sui 35.000 € (ed infatti torna con i 36.460). Ma se Noemi avesse optato per una MG4 standard range avrebbe avuto l’auto (con un’autonomia leggermente superiore) a 28.000€ (e forse 1.000 € in meno se non ricordo male con la scontistica di allora) visto che l’auto costava circa 31.000€ di listino. Che poi con le rate del leasing/finanziamento +riscatto sarebbero circa 29.000€. Tra Mokka e MG4 ci passano circa 6.000 € e un’autonomia autostradale di circa 200km che la redazione penso possa confermare essendone possessori. Il problema è informarsi prima sul prodotto ed i vincoli delle formule d’acquisto. Ripeto, io mi sono rifiutato di acquistare una Renault E-Megane E-Tech perché a fine finanziamento i 5.000€ degli incentivi sarebbero finiti in tasca della finanziaria ed io mi sarei trovato nella condizione di dover restituire l’auto per un nuovo (entrando nel vortice dei finanziamenti che sarebbero stati sicuramente meno favorevoli) o riscattare l’auto ad un prezzo che reputavo a mio sfavore. Oggi come oggi i finanziamenti o meglio i leasing convengono solo alle P.IVA o chi vuole cambiare auto ogni 36 mesi senza preoccuparsi del valore residuo.
Vedi il commento di angelo poco sopra. Al tuo conteggio manca l’anticipo, sempre pari a 36*235.
Ha il valore garantito, è scritto nell’articolo. Significa che al termine dei 36 mesi se la riprendono loro riconoscendole il valore specificato nel contratto. Che conti hai fatto?
La persona ce vi ha scritto è solo vittima della sua avventatezza e ingenuità. Non c’entra nulla il mezzo e i venditori , quelli disonesti, direbbero di tutto per vendere e prendere le loro commissioni. Ci sarebbe tuttavia da mettere in evidenza la concessionaria incriminata per fare in modo che nessuno ci vada più.
Non c’entra nulla il mezzo? Quale altra auto termica riesce a fare solo metà del suo wltp? E non tiriamo fuori il “dipende da come guidi” che la signora per cercare di limitare i danni la guida al massimo a 70km/h, se non è truffa questa.
Ne devo ancora vedere una che consuma quanto dichiarato
È chiaro che centra il mezzo! ma non il genere, la Mokka-e non è rappresentativa di tutte le elettriche sul mercato. Come il 1200 con cinghia a bagno d’olio di Stellantis non è rappresentativo di tutti i motori termici presenti sul mercato, ma semplicemente un motore mal ingegnerizzato.