L’incentivo 2019 per le auto elettriche ci sarà: intesa raggiunta nel vertice di governo. Lo sconto per le auto a emissioni zero sarà di 6 mila euro. Salvo agguati ancora possibili nei passaggi in Parlamento. Ecco i prezzi con l’incentivo. Attenzione però: lo sconto di 6 MILA EURO sarà SOLO PER CHI ROTTAMA UN’AUTO FINO A EURO 4. In caso contrario l’incentivo SI RIDURRÁ A 4 MILA EURO (qui l’articolo che spiega come funzionerà).
Ridimensionata l’ecotassa, ma lo sconto resta
L’accordo è stato raggiunto ridimensionando la cosiddetta ecotassa sulle auto ad emissioni più rilevanti, sulla quale la Lega era fortemente contraria. L’ecotassa serviva appunto per finanziare gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche o a basso impatto ambientale. Ma avrebbe colpito anche utilitarie come la Panda milledue, scatenando la reazione di costruttori (FCA-Fiat in testa) e sindacati. L’intesa prevede che la penalizzazione riguardi solo le auto e i Suv più costosi e inquinanti, secondo modalità che riportiamo qui. Il Movimento Cinque Stelle ha difeso invece l’incentivo di quattro-seimila euro per le elettriche, anche se non è chiaro come verrà finanziato. Ma ecco quali sarebbero i prezzi 2019 (al netto appunto dell’incentivo 2019 dato ormai in arrivo) di 5 modelli elettrici tra i più diffusi.
La Smart EQ Fortwo partirebbe da circa 18 mila euro (con rottamazione, rispetto al listino attuale di 24.198 euro, clicca qui) per la 60 kW Youngster. Senza rottamazione 20 mila euro. Ma teniamo conto che tra un anno arriverà il modello nuovo e potrebbero esserci ulteriori promozioni della Casa tedesca, come sempre succede quando un modello è in fase di run-out e si devono esaurire gli stock.
La Renault Zoe partirebbe da 19.800 euro per la versione Life Flex con batteria a noleggio (rispetto a un prezzo di listino di 25.800 euro). Senza rottamazione 21.800 euro. Chi invece preferisce avere la batteria in proprietà, senza canoni mensili, dovrà sborsare 27.800 euro per la versione Life (contro 33.800).
La Volkswagen e-Up partirebbe da 21 mila euro, con rottamazione, rispetto a un prezzo d’attacco attuale di 27 mila euro (qui il configuratore). Senza rottamazione si sale a 23 mila euro. Ricordiamo che a fine 2019 arriverà la prima Volkswagen nata per l’elettrico, la ID., a un prezzo di partenza definito dalla stessa Casa competitivo con la Golf turbodiesel.
La Nissan Leaf partirebbe da 30.600 euro, rispetto a un prezzo di listino attuale di 36.600 euro (guarda). Senza rottamazione 32.600 euro. La Leaf è la vettura elettrica più venduta in Italia, già piuttosto diffuso tra operatori professionali come tassisti e flotte aziendali.
L’anno prossimo arriverà con una versione con batterie da 60 kWh, per gli spostamenti più lunghi.
La BMW i3 partirebbe da 33.150 euro, rispetto a un listino che parte da 39.150 euro (qui lo store online della Casa di Monaco). Senza rottamare 35.150 euro. Stiamo parlando del modello che di fatto costituisce l’ingresso nella fascia premium delle auto elettriche. L’anno prossimo sarà affiancato dal secondo modello del Gruppo bavarese, la Mini elettrica.
Scusate ma secondo voi la Renault Twizy che é un quadriciclo pesante Cat L7e potrà beneficiare degli incentivi? Grazie
A quel che ci risulta no, perché il testo originario parlava di veicoli di categoria L1 e L3. Però dobbiamo verificare con il testo definitivo.
Anche per me lo sviluppo di city car piccole, favorirebbe la diffusione come seconda auto in pcitta. Con prezzi piu contenutil
Mi pare corretto inserire anche Hyundai nella lista. Saluti.
queste auto costano sempre troppo. perche’ in italia non si vendono i due posti cinesi che costano poco , fanno pochi km , ma in citta’ vanno benissimo? che ci faccio con una renoult zoe a 25000 euro quando poi non posso andare in vacanza senza problemi? in citta’ e’ grossa fuori citta’ ha poca autonomia. se voglio incentivare veramente l’elettrico devo partire dal basso , dalla citta’ . bici elettriche incentivate, due posti elettrici incentivati allora si che forse qualcosa di elettrico iniziera’ a vedersi in giro. allora si che le aziende automobilistiche si daranno una mossa ed inizieranno ad uscire auto che competano veramente con la benzina.
Cerca Tesla stretch su internet e ti fa capire quanto la gente è disposta a pagare di più pur di fare il cambio all’elettrico. Tutti fanno l’errore di non considerare l’ammortamento delle spese, sia di manutenzione che di effettiva spesa per il “pieno”, che rende il prezzo iniziale ininfluente dopo pochi anni di utilizzo. Figuriamoci se iniziano a presentarsi macchine nel range 20-30000 euro, che è quello che manca.
Dovremmo spingere verso una rete capillare di fast charger, o come minimo “faster” se non fast, inutile che l’Enel mi metta qui in città le colonnine che caricano a 6 km l’ora.
Anch’io spero che l’elettrico prenda piede tra le citycar, come seconda macchina per gli spostamenti brevi, per migliorare aria e acustica delle zone urbane. In parte sta già avvenendo con i car sharing tipo Sharen’go. Attenzione però a considerare anche il costo di mantenimento di una vettura, che nell’elettrico è molto più basso. Il che renderà i prezzi già competitivi nel 2019, con l’incentivo. Quanto all’autonomia, beh lì ognuno deve giudicare sulle sue esigenze personali.