L’incendio di una batteria al litio? Si spegne così, in 15 minuti

incendio batterie al litio

Ma è proprio vero che l’incendio della batteria al litio di un’auto elettrica, pur poco probabile secondo tutte le statistiche disponibili, è molto più difficile da spegnere rispetto a quello di un’auto termica? Richiede davvero ore di lavoro e migliaia di litri d’acqua?  Se anche fosse vero (e al netto delle solite esagerazioni) pare sia arrivata la soluzione. Per la precisione, una soluzione – in senso chimico -, capace di estinguerlo di 15 minuti. La propone, con un uovo prodotto studiato ad hoc, la Full Circle Lithium , azienda statunitense specializzata nel litio.

Il reagente antincendio FCL-X che arriva dall’America

Il suo reagente antincendio, il FCL-X Bulk, è già sul mercato e Full Circle Lithium ha appesa sottoscritto il secondo accordo globale di distribuzione con la società di soluzioni antincendio industriali US Fire Pump.

US Fire Pump ha convalidato l’efficacia di FCL-X Bulk e lo distribuirà in contesti industriali e commerciali. L’innovativo prodotto ha superato anche il test standardizzato olandese (noto come NTA 8133), il più rigoroso sugli estintori portatili per incendi di batterie al mondo.  L’azienda statunitense sostiene che «FCL-X™ ha superato il test con una capacità di raffreddamento eccezionale e nessuna riaccensione, dimostrando il miglior tasso di sopravvivenza delle celle di tutti gli estintori portatili testati fino ad oggi».

Nel video diffuso da Full Circle Lithium si può vedere come si sviluppa l’incendio in una batteria al litio con celle prismatiche da 57 kWh e come si può estinguere utilizzando l’agente antincendio prodotto dall’azienda. Il tempo di spegnimento è di circa 15 minuti e richiede circa 120 galloni (455 litri) di soluzione.

Gli incendi delle batterie agli ioni di litio sono il risultato di runaway termici e guasti catastrofici della batteria, causati da fattori quali sovraccarico, surriscaldamento, danni fisici o malfunzionamento interno della batteria, che comportano rischi significativi per la proprietà, la vita e l’ambiente.

incendio batterie al litioCome si sviluppa e come si estingue l’incendio di una batteria al litio: l’importante è raffreddarla

La runaway termica si verifica quando le batterie agli ioni di litio raggiungono una temperatura di circa 60 °C+, rilasciando gas tossici e infiammandosi. Il raffreddamento dell’intero pacco batteria è fondamentale per fermare la reazione nelle celle danneggiate della batteria e prevenire il surriscaldamento e l’innesco in celle aggiuntive.

Visualizza commenti (17)
  1. esilarante come chi pubblica questi articoli non si prenda neanche la briga di ricontrollarli una volta dati in pasto alla IA per tradurli, di controllare anche altre fonti e integrare l’articolo. Però ti propongono l’abbonamento per non vedere la pubblicità.
    Quanto meno mi sarei aspettato al posto dei “galloni” di prodotto necessario allo spegnimento di un incendio avesse riportato i chili o i litri, oltre alla fonte da cui ha tradotto l’articolo.

    1. Abbiamo scritto testualmente : “richiede circa 120 galloni (455 litri) di soluzione”. Abbiamo linkato inoltre il sito dell’azienda che produce l’agente antincendio e ha diffuso il comunicato. Quindi: lei mente. Ci spiega perchè?

  2. Nei mezzi speciali è previsto un impianto antincendio nel vano motore.
    Avrebbero dovuto prevedere un punto dove bucare e infilare l’estintore o quel che è per fare scorrere tra il pacco batterie la sostanza surgelante chimicamente ne dico una…azoto liquido.
    Un buco pretagliato lato passeggero sfondi entri e butti dentro azoto liquido.
    10 secondi e finisce la paura.

    1. già che ci siamo… in fase produttiva dell’involucro batteria mettere un “tappo” sfondabile dalla lancia per insufflare il liquido antiincendio… così non si danneggia troppo il batterypack.

          1. 👍
            Mi fa molto.. molto piacere…
            (anche perché ho una Megane e-tech 😉)

  3. Fantasia:
    meccanismo di sgancio automatico del pacco batteria, che so tramite piccole esplosioni controllate :-), in modo da separare e trainare via l’auto.
    Dovrebbe poi essere più agevole dedicarsi alla batteria.

    1. Temo che le piccole esplosioni, anche se controllate, possano aggravare l’incendio.. Ma se il meccanismo di “espulsione” è progettato bene l’idea potrebbe benissimo funzionare.

  4. Questi dispositivi sono totalmente inutili. Basta leggere la NTA8133 per capire che non rispecchiano la realtà. Vedere per credere.

  5. Lo standard NTA8133 sulle batterie al litio una accumulatori con celle aperte, ovvero privé di ogni involucro protettivo, con inizio dello spegnimento al momento esatto del’linnesco, così da fermare immediatamente il propagarsi della reazione. Su un qualsiasi veicolo elettrico ciò è impossibile, primo perché quando te ne accorgi è già troppo tardi, secondo perché le batterie sono difficili da raggiungere: infatti le celle sono sempre incamiciate, sigillate e chiuse dentro un contenitore, o addirittura annegate nel sottoscocca. Avendo modo di aver visto una pila al litio prendere fuoco, la prima reazione che avviene è la deflagraziine, con proiezione a diversi metri di distanza di parti di celle e di parti di involucro, con immediato sviluppo della fiamma. La vedo dura spegnere un incendio reale cinnquesto disoisitivo.

    1. Per caso era una batteria a polimeri di litio? Perché quelle a ioni arrivano difficilmente allo scoppio e soprattutto lentamente. Se una batteria agli ioni di litio esplode subito, mi sa che si sia qualcosa che non va già in origine nella batteria stessa

  6. Secondo me il primo passo per rendere sicuro un pacco batteria è fare in modo che non parta proprio il thermalrunaway agendo per costruzione e controllo delle celle: se ogni singola cella viene collegata “in rete” con un circuito (a più uscite, riconfigurabile.. anziché in serie o parallelo) che la può escludere in caso di necessità (malfunzionamento) ed il BMS fa continuamente una specie di “chkdsk” dello stato di tutte le celle, escludendo quelle che rispondono male e regolando le potenze in gioco su quelle che superano i test, sia in fase di ricarica che di scarica (e, a maggior ragione, di danno dall’ esterno o dall’ interno) si dovrebbe prevenire il fenomeno anche al di là della chimica della batteria; ansi si potrebbe produrre pacchi batterie mix per unire le caratteristiche migliori delle LFP con quelle delle NMC (così da avere batterie veloci a caricare p.es. 300km di percorrenza ma anche assicurare prestazioni sia a caldo che a freddo).

    Il dispositivo proposto comunque è sicuramente interessante…. sempre che abbia prezzi accessibili anche ai nostri poveri corpi VV FF 🧑‍🚒🧑‍🚒.. che spesso ancora viaggiano con autocisterna Senza adeguati servosterzo…

  7. Direi che questa potrebbe essere una soluzione MOOLTO efficace per risolvere i problemi di sicurezza delle batterie la litio .

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