L’Ev che emoziona: è questo il nuovo trend che i costruttori di auto elettrificate premium si apprestano a cavalcare. Lo stiamo vedendo con i modelli Hyundai Ioniq 6N, KIA EV6 GT e EV9 GT, Mercedes AMG C63-E Performance. Ai quali si sono aggiunti Honda prelude 2025 hybrid e da ultimo Lexus RZ. Ci pensano anche i progettisti di BMW alle prese con la futura gamma Neue Klasse. Ma come può “emozionare” un’auto elettrica che si guida solo con acceleratore e volante? Semplice: restituendo ai guidatori gli strumenti che lo trasformano in pilota: il suono e il cambio. Oggi è possibile grazie all’elettronica.
Fino a pochi anni fa, quando si parlava di auto elettriche il dibattito ruotava attorno a batterie, autonomia e tempi di ricarica. L’obiettivo era portare la mobilità a zero emissioni al massimo livello di fruibilità, e ogni sforzo tecnico sembrava concentrato su chilometri in più e minuti in meno alla colonnina.
L’EV che emoziona: importa meno quanto si viaggia, ma come si viaggia
Oggi lo scenario è cambiato. Non basta più arrivare a destinazione: serve arrivarci vivendo il viaggio. È nata così la nuova frontiera dell’automotive elettrico — quella dei Software Defined Vehicle — dove il software non governa soltanto la propulsione, ma plasma il carattere e le emozioni dell’auto.
In questo contesto si è aperta una corsa all’oro: oltre 100 filing brevettuali in pochi anni, con prodotti e prototipi firmati Hyundai (divisione N elettrificata), Kia (EV GT), Ferrari, Toyota, Lexus, Harley-Davidson, BYD, Mercedes, BMW, Honda, Stellantis e altri. Sempre più CEO dichiarano apertamente che la driving experience è “fondamentale” per il successo dei loro EV.
L’esempio più eclatante arriva proprio dal gruppo coreano. Hyundai, con la gamma N elettrificata, e Kia, con le GT elettriche, hanno portato in produzione soluzioni che combinano cambiate virtuali, sound dinamico e feedback fisico per far rivivere al guidatore la stessa adrenalina delle sportive a combustione. (Nelle foto qui a fianco i paddle al volante di Hyundai Ioniq N6 e, sotto, quello di Kia EV6 GT). Un segnale chiaro che l’industria ha imboccato una direzione precisa: far tornare l’elettrico un oggetto del desiderio per gli appassionati.
Perchè senza il fascino, la reattività e la personalità che da sempre caratterizzano l’auto, il rischio è che l’elettrico resti percepito come un mezzo “piatto”, puramente funzionale. Le nuove soluzioni di sensory driving — suono dinamico, cambiate virtuali, vibrazioni coordinate, risposta del veicolo in tempo reale — stanno restituendo all’elettrico ciò che sembrava perso: il piacere di guida autentico.
Ma pochi sanno o ricordano che la scintilla dell’Ev che emoziona è scoccata in Italia, a Venaria Reale (TO) per l’esattezza, negli studi di una start up innovativa: 2electron.
Una scintilla scoccata in Itala: dalla moto Emula di 2electron alla Tesla Model 3 con tecnologia McFly
Quando ancora nessuno ne parlava, nel 2019, a EICMA, intercettammo e documentammo il debutto della tecnologia McFly di 2electron applicata alla moto Emula.
Un sistema capace di unire emozione e sostenibilità, già con un nome, una forma e una mission chiara. Allora non era un trend, eppure aveva già dentro di sé l’idea che oggi sta guidando l’evoluzione dell’auto elettrica nel mondo: rendere l’innovazione green anche un’esperienza che fa battere il cuore.
La start up piemontese ha poi sviluppato quell’idea, l’ha tutelata con decine di brevetti mondiali e l’ha portata su una Tesla Model 3 Performance che abbiamo provato l’anno scorso al Kilometro Rosso di Bergamo. Qui sotto il VIDEO
Non sappiamo come oggi le big dell’automotive abbiano realizzato i loro software e con quali brevetti: la riservatezza, in questo campo, è assoluta. Ma certo l’idea di base, la scintilla – o fiamma eterna, giudicate voi – l’ha accesa 2electron.
Inoltre, se sui modelli citati il Software Defined Vehicle è disegnato su misura, quindi univoco, la tecnologia McFly di 2electron è configurabile a piacimento del pilota, può quindi simulare la guida reale di più di un modello termico esistente. Noi infatti la definimmo “camaleonte”.
L’EV che emoziona: vincerà l’elettronica o la meccanica?
Non ci stupiremmo se alcuni dei grandi costruttori, magari cinesi, l’adottassero in toto per le loro BEV sportive, come optional o per particolari allestimenti. Oppure che un grande produttore di componentistica lo lanciasse in kit aftermarket.
Con tutt’altra tecnologia – meccanica anzichè elettronica – si è mossa Porsche con la sua Taycan elettrica dotata di cambio automatico a due marce. Sempre sfruttando la meccanica, abbiamo raccontato l’idea sviluppata, ancora una volta in Italia, da tre visionari come Alessandro D’Aiuto, Diego Ramponi e Franco Lambertini.
Meccanica o elettronica? Il dibattito è aperto. Resta il fatto che oggi, quella scintilla è diventata un linguaggio industriale globale. Le EV del futuro non saranno ricordate solo per quanta strada potranno fare con una carica, ma per quanto sapranno farci sentire vivi lungo il percorso.
- LEGGI anche “Se l’auto elettrica cambia marcia (anzi, tre)” e guarda la VIDEO intervista
Vi meritate tutti la Nissan Leaf da 40 kw con la Chademo rotta. AHAHAH! 😉
E un tubo di scappamento finto con finta emissione di finta co2?
esatto ! ma tu guarda se dobbiamo anche pagare di più per farci ridare una cariolata di difetti delle stufe a benzina. Homo sapiens è assurdo.
Esempio pratico:
Mercedes Classe A AMG – Gran auto, Gran rumore, soprattutto se metti una marmitta con db-killer. E te la tieni così
Ioniq 5N – Gran auto, puoi viaggiare in silenzio, con cambio automatico, oppure selezionare il cambio sequenziale e il rombo del motore
Auto futura – Puoi selezionare tutti i rombi che vuoi, 6-8-12 cilindri, differenti modalità e cambiata e di risposta dell’auto, o viaggiare comodo e in silenzio.
Non mi pare ci sia proprio competizione, viva l’auto futura!
Quanta fuffa x vendere, ho preso una BEV x non inquinare ( speriamo non aggiungano anche del fumo finto, non si sa mai) e per godermi il silenzio assoluto … Ciononostante fosse un mezzo x aumentare la vendita di BEV, ben venga.
Del Software Define Vehicles si sente parlare da diversi anni, almeno nel settore. Il lavoro Sw, per qualita’ e controllo richiesto e’ notevole, molto piu’ di quanto raccontavano i grandi del Sw mondiale, che del resto facevano Sw pieni di bug da sempre. Il ritorno economico di un tale lavoro per ora non e’ chiaro. Anche perche’ il pensare di continuare a gestire varianti Sw per diveri modelli in produzione per anni, non e’ cosa da poco (a meno di avere due sole vetture pressoche’ identiche per anni).
Sulle auto elettriche che fanno rumore ed imitano l’erogazione del un termico con cambio, stendiamo un velo pietoso.
Il piacere di guida dell’elettrico è perché è elettrico. Ascoltando musica, si sente la musica; parlando, si sente parlare. Quello che era definito il “ruggito del motore”, ora, complice l’enorme quantità del circolante, è diventato “rottura di timpani”. E’ ora che il guidatore umano si evolva.
ma se non si sentono nemmeno le ICE, gli onici rumori sono dati dai fruscii aerodinamici,dalle ruote e da chi usa il clacson per nulla. le vere vetture con un bel sound al motore sono pochissime e generalmente costosissime con motori pluricilindrici V8-V10-W12
Un auto elettrica oggi che emette rumori simili a quelli di un’auto termica per evitare la disaffezione della clientela mi fa pensare a un’auto termica dei primi del Novecento che avesse emesso dei nitriti e degli scricchiolii per evitare il disorientamento della clientela.
Cercherei di fare di meglio visto che è passato un secolo.
Foooorte !
un’auto dal rumore finto, con un cambio finto, con una meccanica finta per andare in giro, casomai, con una donna con il seno e la bocca di gomma e le sopracciglia tatuate. Meglio ancora con una bambola gonfiabile .
Ed eventualmente andare al mare con qualche scatoletta di tonno in salamoia e un bric di vino da un euro e poi fare il bagno in una piscina .
Non vedo l’ora !!!!
P. S. Ma forse sono io che più che vecchio sono antico.
A parte forse l’aver “sposato“ l’elettrico al 200% anche per silenziosità di marcia e cui basta il piacere di gestire continuamente la modalità di andatura e intensità del brake .
Che altro aggiungere? Si vuol far casino, usare le marce (e parlo da possessore di monster), e regredire al grado di primati. Che si vada in pista.
Il rumore come status symbol, siam veramente messi male.
Bisognerebbe emozionarsi per ben altro nella vita, secondo me, ma pazienza.
un cambio sequenziale a gestione elettronica tre-quattro rapporti a me andrebbe più che bene, il suono simulato no calcolato per posso fruire di auto con motori v6-v8 il cui suono, la vibrazione ai bassi regimi, il sibilo delle turbine poi agli altri sono cose che non si possono imitare