Con un reddito pro capite di 1.300 dollari, rete di ricarica quasi inesistente, continui black out elettrici e un’autovettura ogni 100 abitanti (1,2 milioni in tutto) l’Etiopia sarà il primo Paese al mondo a consentire solo l’importazione di auto elettriche.
La Norvegia d’Africa: dal 2025 saranno vietate le importazioni di auto termiche
Come in una sorta di Norvegia africana, infatti, dal 1° gennaio prossimo sarà vietato introdurre nel Paese veicoli leggeri a motore termico. E dal momento che non c’è una significativa produzione interna di veicoli, gli automobilisti etiopi non potranno più immatricolare autovetture a benzina o diesel, nuove o usate che siano. Sulle quali peraltro già gravava un dazio del 200%, contro il 15% sulle auto elettriche.
In vista di questa scadenza, già sono entrate nel secondo Paese più popoloso d’Africa (126 milioni di abitanti) oltre 100 mila auto a batteria, con una quota totale sul circolante sfiora il 10%. In Italia ne circolano poco meno di 300 mila su quasi un parco auto di quasi 40 milioni.
Il governo di Addis Abeba mantiene così le promesse annunciate in primavera. Punta direttamente a una mobilità a zero emissioni entro il 2032, quando si stima che le importazioni di auto elettriche toccheranno le 500 mila unità all’anno. Tuttavia chi ha già compiuto il gran passo incontra più di una difficoltà.
Le peripezie degli Ev driver per le vie di Addis Abeba
La rete americana CNN, in un recente report dall’Etiopia, ha raccolto testimonianze di molti automobilisti costretti a lasciar posteggiate le proprie BEV per giorni interi, impossibilitati a ricaricarle. Mancano poi assistenza, pezzi di ricambio, meccanici in grado di mettere le mani su un powertrain elettrico.
Ma non va molto meglio ai possessori di auto termiche che fanno normalmente la fila al distributore rifornirsi di carburante. L’approvvigionamento è a singhiozzo, e i prezzi sono schizzati alle stelle, sfiorando il dollaro per litro che è una cifra folle per il potere d’acquisto di un etiope medio. L’importazione di petrolio costa 6 miliardi di dollari ogni anno al Pese africano. E non se lo può più permettere.
L’Etiopia non ha riserve fossili, mentre già dispone di grandi potenzialità nella generazione elettrica da fonti rinnovabili. Irraggiamento solare e vento in abbondanza, ma soprattutto risorse idriche, consentono già di coprire il 96% dei consumi elettrici. A breve sarà ultimata anche la diga sul Nilo Azzurro Grand Ethiopian Renaissance Dam, a Benishangul-Gumuz, con una capacità installata di 6,45 GW. Sarà la settima per dimensioni al mondo, anche se occorreranno fino a 15 anni per riempire l’immenso bacino. Ma a quel punto l’energia elettrica non mancherà più e costerà immensamente meno del petrolio e del gas importato.
Il petrolio costa troppo e l’energia pulita non manca: meglio passare direttamente alla nuova tecnologia
Ecco perchè il governo etiope ha scelto di bypassare la motorizzazione di massa con veicoli termici per partire direttamente da quella elettrica. Un salto analogo fu compiuto nei primi anni Duemila con la telefonia mobile, esplosa in tutta l’Africa, in particolare dove non esistevano infrastrutture per quella fissa.
Il nuovo corso elettrico sta incoraggiando anche qualche embrionale iniziativa industriale. In Etiopia e in Kenya si producono già moto elettriche ed è partita una fabbrica che assembla auto importando componentistica cinese. Si chiama Belayneh Kindie Group e ha già prodotto alcune centinaia di veicoli. Besufekad Shewaye, manager dell’azienda, ha detto alla CNN che le tariffe di importazione sono «quasi pari allo zero percento» per le EV assemblate in Etiopia. «Oggigiorno – ha aggiunto – la maggior parte dei proprietari di veicoli preferisce i veicoli elettrici, in particolare quelli leggeri. La domanda aumenta di giorno in giorno».
Nella capitale etiope, le autorità cittadine hanno adottato misure ancor più severe, tra cui il divieto di rilascio di licenze per i motocicli a benzina, e ad aprile hanno approvato una tempistica per la conversione dei motocicli a benzina in modelli elettrici.
immagino che lo facciano anche per evitare di riempirsi di catorci termici inquinanti e già mezzi rotti dagli angoli del pianeta che stanno spingendo per la transizione.
Nonostante la nostra colonizzazione sono rimasti un popolo più sveglio di noi.
Si vede anche da queste piccole cose.
Se posso permettermi…preferisco far parte del popolo “poco sveglio” italiano…poi ….oh…uno se vuole può sempre trasferirsi in Etiopia…ma non mi pare sia tra le mete più ambite da chi cerca una vita migliore…
Nella terra d’Abissinia
dove l’ambe fan su e giù
troppo cara è la benzina,
non ne posson proprio più
Han deciso che le pile
per girare sono un plus
un’idea per niente vile
d’un qual genio di Negùs
“La corrente, benchè poca
me la faccio a casa mia!
Che non è la fonte fioca
e ringrazio l’autarchia.
Qui da noi c’è sole forte
e si sa, molto si suda
proprio all’ombra della corte
del Leon che fu di Giuda”
L’auto a pile o poffarbacco
si ricarica pian pian
ma il risparmio val lo smacco
di montar l’ambaradan
Tireremo fili e prese
fino al dentro dei tukul
E al petrolio e alle sue imprese
la mettiamo dentro al …
La gazzarra negussita
ed i fumi del gasolio
archiviamo presto a vita
e con lei pure il petrolio.
Forse troppo d’entusiasmo,
poi vedremo cosa fare,
ma non fate del sarcasmo
per il nostro ragionare.
Da guidare è poi uno spasso
fino in cima al’Amba Alagi
caricar non è un salasso
pure al netto dei disagi
Da Gondàr a Dire Daua
Dall’Abeba a Macallè
noi si viaggia senza tregua
e la cosa ha il suo perchè.
O italian, cervello fino
che cantavi tempo fa
“Vieni qui bel morettino
ti portiam la civiltà”
Dacci retta, non fa’l nesci
Tenta pure tu la via
se ti impegni poi ci riesci
a viaggiare a batteria.
Bella…dove l’hai copiata ? :-)))
Semplicemente GENIALE!!!
1 milione e 200 mila auto circolanti (di cui 100.000 elettriche) su 121 mln di abitanti con un reddito pro-capite di 1.300 $ circa…dubito venderanno molte altre auto elettriche.
Comunque, non ne compreranno altre termiche.
Le termiche comunque erano molto poche in rapporto alla popolazione…
Meglio così…andranno in giro tutti a piedi…che è l’ultimo dei problemi con quel pil pro-capite.
Saluti.
va da sè il pil è la media di una distribuzione a “piramide”, e in generale potrebbe inziare a crescere; ci sono servizi e persone che possono permettersi un’auto, specie lotti scontati e incentivati di EV cinesi e che non necessitano dei costi per loro eccessivi della benzina
leggo che
– nel 2022 prevedevano 150.000 auto elettriche al 2030
– nel 2024 sono già a 100.000 e ne prevedono 500.000 al 2030
Se per quello non hanno nemmeno le colonnine per caricarle. Ho letto proprio oggi un’interessante articolo proprio sull’etiopia, han fatto sta cosa delle ev per dimuire la spesa in importazione di carburante (se non ricordo male pari a 7 miliardi usd), il fattore ecologico è del tutto marginale. Il problema ora è che chi ha ste auto non sa nemmeno dove caricarle, lo stesso governo dopo aver importato decine di migliaia di auto cinesi (chissà in cambio di cosa) non ha minimamente pensato alle infrastrutture. Io ho idea che tra pochi mesi leggeremo articoli sulle auto non utilizzate in Etiopia con il solito spreco enorme di materie prime. Ma d’altronde stiamo parlando di terzo mondo.
Quindi lei ha letto il titolo su Vaielettrico e l’articolo, con le stesse informazioni, “da qualche parte”. Mah
Scenarieconomici.it/etiopia-70-mila-auto-elettriche-50-caricatori-i-disastri-di-un-governo-follemente-ambizioso/
Diversi pareri, più autorevoli dello schieratissimo (a destra) Scenari economici: https://edition.cnn.com/2024/08/17/climate/ethiopia-evs-gas-car-ban-climate/index.html
Da notare fra l’altro che il pessimistico articolo di Scenari linka un articolo di Cleantechnica che invece prevede un futuro piuttosto roseo per gli EV in Etiopia..
Per valutare correttamente gli attuali problemi di assistenza tecnica per il parco circolante bisogna tenere conto che la maggioranza delle importazioni è attraverso canali non ufficiali.
In Etiopia sono ancora in servizio molti vecchi camion Fiat 682 che emettono dei nuvoloni di fumo nero incredibili, legati con il filo di ferro, senza portiere e stracarichi all’inverosimile…..
Quindi?
Quindi probabilmente quella è la realtà al di fuori di quello che si vuol far credere, sono dei grandi inquinatori per mancanza di possibilità economiche e questo è un fatto…
Certo si puo’ migliorare, ma è un po’ poco credibile…secondo me continueranno a legare con filo di ferro e spago…..
Penso che a nessuno interessi il suo “secondo me…”. I dati di fatto sono:
-con 100 mila auto elettriche su 1 milione e 200 mila auto circolanti hanno una quota di penetrazione elettrica 30 volte superiore alla nostra
-dal 1°gennaio 2025 proibiranno l’importazione di veicoli termici
-autoproducono da fonti rinnovabili il 96% dei loro consumi elettrici, mentre importano a caro prezzo tutti i carburanti fossili
esatto. E aggiungo che, a differenza del nostro plurisecolare cerchiobottismo olistico, ci sono momenti storici in cui bisogna afferrare il toro per le corna. L’Etiopia, nel settore trasporti lo sta facendo e forse, questa scossa (in tutti i sensi) tecnologica potrà riverberarsi positivamente anche sul resto della filiera che oggi funziona poco e male.
Penso si possa scrivere il proprio parere…
Stessa cosa nel giudicare investimenti PNNR, secondo me mangiano il mangiabile e si crea nuovo debito…..
Sbaglio?
Pazienza non sono ne un politico ne un legislatore ,solo un cittadino che paga le tasse….
Che a nessuno interessi il secondo lo dice lei…..
Anche le sue affermazione a volte non le trovo giuste, in queste discussioni 1 porta gli studi di 1 parte altri studi di altre parti, chi ha ragione?
Ogni 1 ha i suoi punti di vista e le sue ragioni e puo’ anche essere di parte, come andranno veramente le cose lo vedremo piu’ avanti…
Non ho visto i suoi “studi”, ne’ sul PNRR nè sull’Etiopia. Ho perso qualcosa?
Si , ha perso un occasione per sentire altri pareri senza per forza voler aver ragione a tutti i costi, comunque non importa, non ho mai voluto convincere di nulla nessuno….
e si sa su questo forum siete a senso unico….
A me piace il confronto, quindi continuero’ a commentare con il rischio di finire….nel cestino…..
I confronti costruttivi si basano sui fatti e sulle opinioni motivate. Aspettiamo ancora di leggere le sue
….ma forse
sotto sotto
a qualcuno un po’ rode che quei “quattro abissini negri e inferiori”
riescano dove i loro civilizzatori d’antan non arrivano nemmeno a spinta….
in Italia a breve arriveranno vetture ad olio di ricino… mica olio di colza !
Non ho capito se la cessazione dell’importazione di veicoli termici sará un divieto vero e proprio o un’impossibilitá di fatto a causa di dazi altissimi (https://www.downtoearth.org.in/air/africas-e-volution-and-ethiopias-ban-on-fossil-fuel-vehicle-import)
E’ probabile anche una stretta sui veicoli termici giá in circolazione tramite controlli sulle emissioni che se non superati comporteranno la demolizione del veicolo non piú a norma (https://techpoint.africa/2024/02/08/ethiopia-ban-importation-fuel-powered-cars/)
I super dazi sulle termiche ci sono già. Dal 1° gennaio ci sarà il blocco totale delle importazioni
Questi saranno quasi 100% clienti dei produttori cinesi.
In posti come questi è più facile installare 100 KWp di FV, 150 KWh di accumulo e mettere 4 X 25KW DC di colonnina.
Se devi fare da zero raffinerie, distributori, mezzi per trasportarli ed aprire una rete di distributori (a cui devi attaccare la corrente per farli funzionare) ti viene molto più facile usare direttamente la corrente per caricare le macchine.
Solo che quí non compreranno Tesla ma compreranno, BYD, GAC, Leapmotor ecc ecc
e noi italiani… lo zimbello planetario…. tanto più che perderemo centinaia di migliaia di posti di lavoro in tanti settori per esser rimasti a produrre stufe con le ruote….
…e potevano essere 100% clienti Stellantis
visto anche il passato coloniale, brutto da dire e da pensare ma tant’è.
mi chiedo se in Stellantis abbiano idea di quanti sono in Etiopia, se ci sono mai stati, se sanno individuarla sulla cartina geografica, se faccia così schifo aprire mercati nuovi. ai cinesi piace tantissimo.
ma noi puntiamo sul rinvio del ban 2035, sul gas e sui biocarburanti.
cosa mai potrebbe andare storto?
Di sicuro c’è che pagheremo noi tutto quello che andrà storto.
Perché dovrebbero preoccuparsi loro?
la FIAT Topolino costruita in loco potrebbe pure essere un “must have” …
(ovviamente il quadriciclo elettrico… non la “508 Balilla” ! )
I quadricicli elettrici sono un’alternativa geniale. Io sto seriamente valutando una AMI per mio figlio che il prossimo anno avrà 14 anni, in alternativa al motorino, specie potendola prendere usata (nuova ha un prezzo esagerato).
E non è detto che poi non la si usi anche noi, visti i consumi.
Ve la contenderete in famiglia…per andare in centro o a fare la spesa e commissioni è imbattibile .. ed anche tuo figlio apprezzerà il tetto sulla testa al primo diluvio (ma la moto è un’ altra cosa 😉..se gli piace…prima o poi…🏍️)