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L’estate c’è, servono più colonnine in autostrada

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Autostrada ancora off-limits per le colonnine di ricarica elettrica. L’estate è arrivata. E anche quest’anno gli addetti alle aree di servizio in A1 e A14 devono spiegare ai turisti in arrivo dal Nord Europa che per rifornirsi devono uscire al primo casello. Un’altra anomalia italiana, difficile da capire e da giustificare.

Anche la sindaca di Torino si indigna

L’avevamo denunciato già due mesi fa, in un articolo dal titolo eloquente: “L’Autosole senza ricarica fa ridere i polli“. Ma le settimane passano senza che nulla di muova. E l’arrivo della stagione estiva non fa che aumentare lo stupore per la mancanza di un servizio elementare. Anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, parlando di mobilità venerdì alla Repubblica delle idee, ha rimarcato l’assurdità della situazione. <Se vado in autostrada con una bellissima e nuova auto elettrica, poi ho le colonnine per la ricarica o rimango a piedi?>, ha lamentato. Concludendo: <Se vogliamo sviluppare una mobilità sostenibile dobbiamo dare una risposta a questi problemi>. Ma le risposte al momento non ci sono. Autostrade per l’Italia è ferma nel suo arroccamento. Nulla sull’A14 adriatica, l’autostrada che da Bologna porta fino alle meravigliose coste della Puglia. Mentre in Autosole c’è una sola stazione attiva “in fase sperimentale” e sconosciuta ai più.

La stazione di ricarica di Frascati, sull’Autosole nel tratto Roma Sud-San Cesareo.

È denominata “Green Station”e ricarica gratuitamente tutte le tipologie di vetture elettriche nelle aree di servizio Frascati Est e Ovest (A1 tratto Roma sud–San Cesareo). Le colonnine sono di Loginet, un’azienda milanese che ha fornito punti di ricarica anche all’IKEA. E che ha piazzato altre tre colonnine in autostrada, negli autogrill di Dorno Est e Dorno Ovest (Pavia) e Villoresi Est di Lainate (Milano). Tutte gratuite anche queste. A completare il quadro solo due punti di ricarica sull’A22, l’Autobrennero. In tutto quindi, su migliaia di km, cinque stazioni più una sperimentale.

Il lungo scontro Enel-Autostrade per l’Italia

Qual è il problema, dunque? L’Enel spiega di avere più volte tentato di convincere Autostrade per l’Italia a installare le sue colonnine di ricarica veloce EVA+. Ma di non avere mai avuto risposte soddisfacenti dal gestore della rete. Ripiegando così sulle strade statali, con punti di ricarica ogni 60 km circa in prossimità dei caselli. Il disaccordo sarebbe sulla gestione delle colonnine, una volta installate: Autostrade vorrebbe fare da sé, lasciando fuori l’Enel. Su YouTube c’è un video (sotto) in cui il direttore innovazione dell’Enel, Ernesto Ciorra, già un anno fa spiegava i motivi dell’impasse.

Da allora tutto è rimasto immobile, nonostante esistano fondi europei per le reti di ricarica. Fondi che sostengono anche lo stesso progetto Eva+. È tempo che Autostrade per l’Italia batta un colpo e avvii un progetto ambizioso, con i partner che preferisce. Un tempo l’Autosole, la famosa “Strada diritta” cui Francesco Pinto ha dedicato un bel libro, era il simbolo della modernità del nostro Paese. Oggi rischia di diventare un emblema di chiusura e arretratezza. Mentre negli altri paesi europei, dove i punti di ricarica sono centinaia, iniziano già a collaudare le autostrade elettrificate.

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