Legge di Bilancio: “Caro Draghi, dov’è finita l’auto pulita?”

legge di bilancio

Dov’ è  finita la transizione all’auto green nella Legge di Bilancio? Lo chiedono a Mario Draghi le principali associazini dell’automotive.  «L’Italia vuol fare la transizione della mobilità _ scrivono _ senza stanziare fondi a sostegno della domanda e dell’offerta». E’ urgente invece un «piano strategico per evitare gravi danni ambientali, economici e sociali».

Spariti i sostegni a domanda e offerta

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Incentivi per l’auto: foto dal sito Ministero dei Trasporti

Sono unanimi le Associazioni che rappresentano la mobilità sostenibile e le filiere industriali e commerciali automotive. Nella Legge di Bilancio, infatti, sono del tutto assenti misure per affrontare la transizione ecologica della mobilità.

«Nonostante l’attiva partecipazione ai lavori del “Tavolo Automotive” _ recita un comunicato _ abbia prodotto diverse proposte di intervento, sia di politica industriale per la riconversione della filiera automotive, che di pianificazione pluriennale di sostegno all’acquisto di veicoli a zero e bassissime emissioni per cittadini ed imprese, le Istituzioni, in occasione della programmazione economica del Paese, sembrano non intenzionate ad intervenire».

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Anche grazie agli incentivi la Fiat 500 è stata l’elettrica più venduta in Italia nel primo semetre 2021.

L’unico Paese europeo che non aiuta i consumatori

Secondo le Associazioni firmatarie la mancata previsione di un intervento, questo «si somma all’assenza di misure specifiche nel PNRR nella componente “transizione energetica e della mobilità sostenibile”». In questo modo l’Italia diventa l’unico Paese europeo con un’importante vocazione manufatturiera automotive, «che non sostiene ed instrada il consumatore verso l’acquisto di auto e veicoli commerciali a zero e bassissime emissioni, né interviene con specifiche misure di salvaguardia dei livelli occupazionali».

Così sono a rischio i target 2030-2050

Queste scelte, ammoniscono le Associazioni, «rischiano di non far raggiungere all’Italia i target sulla penetrazione nel parco circolante dei veicoli a zero e bassissime emissioni prefissati dal Piano Nazionale Energia e Clima e di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 ed al 2050, prefissati a livello europeo e sottoscritti dal nostro Paese».

I firmatari si rivolgono quindi al Presidente Draghi, ai Ministri competenti Giorgetti e Cingolani, nonché al Ministro Franco. Chiedono di porre rimedio tempestivamente «mantenendo fede agli impegni annunciati e dando attuazione alle misure da tempo condivise».

Visualizza commenti (8)
  1. La cosa è semplice. La stragrande maggioranza non vuole rotture di p…. e attesa lunghe nel rifornimento. Come disse il mio carrozziere “la macchina devi entrare, girare la chiave e partire”. Dispiace ma è così. Avere un auto che è solo un cellulare più grande non ci pensano neanche gli italiani (e europei in maggioranza direi). Questo aldilà dei costi, ancora proibitivi . Andare a vedere quale è la spesa media per acquisto auto in Italia (se vado a memoria siamo intorno alle 10.000 euro). Ti dice questo uno che ha avuto una meravigliosa Toyota ibrida per 5 anni. Adesso per ragioni particolari ho un bel diesel auto 6 b che è una bimba di macchina. Lasciate stare la Thunberg ragazzi. Oppure dite chiaramente che la fetta più ricca, colta e ambientalista della società vuole imporre il
    suo credo. Saluti F.

  2. Non dimenticate che Draghi è un Banchiere. Del popolino non gne né frega un… Mi lamento dei nostri politici che lo reggono ancora. ( x le poltrone che vergogna soprattutto 5⭐) io sto aspettando ancora l’ecobonus-40%. X macchine elettriche. Che vergogna

    1. @giuseppe
      Veramente i tanto vituperati M5S sono gli unici con un programma ecologico e green, il sig banchiere draghi come giustamente dice lei ci ha fatto diventare la barzelletta d’Europa, l’unico Stato che incentiva ancora le termiche e mette un bello ZERO alla voce incentivi auto elettriche.

      1. Da gente che dice:
        – tra 10 anni avremo le auto a idrogeno e le centrali nucleari di ultima generazione;
        – occorre dare incentivi alle termiche per fare in modo che le case automobilistiche poi abbiano i soldi per poter investire nell’auto ecologica;
        – non dobbiamo fare dell’auto elettrica un ideologia.

        Cosa vi aspettate?

    2. Ho sentito la posizione di Cingolani e la trovo comunque giusta, nel senso che eliminare le termiche e dare spazio solo all’elettrico significherebbe mandare a casa migliaia di persone che lavorano nel campo della componentistica. Allo stesso modo si tende a favorire anche lo sviluppo di carburanti alternativi come l’idrogeno e il biodiesel. In tal modo si preserveranno i posti di lavoro. Tante cose noi che siamo dall’altra parte non le possiamo capire e ci viene facile criticare. Poi, che il governo debba incentivare l’acquisto di auto elettriche e smette di farlo, questo non va bene

      1. Credimi dei posti di lavoro non gliene frega nulla, e poi l’elettrico li genera pure lui, e non pochi.

        Per la questione climatica bisogna agire in fretta, altrimenti poi andiamo tutti a …………

        L’idrogeno per autotrazione è un autogol energetico.

        Gli altri generano sempre CO2 e veleni.

        Servirebbe che la crisi climatica facesse sentire i suoi effetti direttamente sui politici detrattori dell’elettrico, sulle loro case ecc., poi vedi che dalla sera alla mattina rinsaviscono tutti.

        1. Non saprei, tutti dicono all’unanimità che le case automobilistiche sono pronte a tagliare migliaia di posti di lavoro nel caso si mettessero a produrre solo auto elettriche. È per questo che nel caso tirassero fuori carburanti alternativi che catturano lo Co2 dall’atmosfera e la rilasciano al termine della combustione (quindi non ne aggiungono altra) tutta la parte che compone l’attuale motore termico resterebbe e con essa i posti di lavoro connessi. Io ti dico le notizie che arrivano da fonti “ufficiali”. Se poi le cose stanno diversamente, questo non lo so. L’obiettivo è contenere le emissioni di anidride carbonica il più possibile, le modalità possono essere più di una.

          1. Se fosse così perché per vedere le auto termiche continuano imperterriti e ad oltranza gli incentivi, se fosse vero il contrario non dovremmo dare incentivi sulle termiche come fa il resto d’Europa, ma in Italia facciamo esattamente il contrario, mi sa che sotto c’è il fare la cresta su quello che paghiamo in multe per esubero della CO2

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