Una Renault Zoe d’occasione (e garantita) a 9.600 euro. Possibile? Sì, ma in Francia, dove già i prezzi del nuovo sono scontati dal superbonus (almeno 6mila euro per l’elettrico). E la Renault sta creando un vero mercato dell’usato.
La batteria è a noleggio, ma a… un euro
Il mercato delle auto spinte da un propulsore a batterie, per diventare maturo, ha bisogno di un solido business di compra-vendite dei veicoli di seconda mano. E’ quanto devono avere pensato alla Renault, lanciando un’aggressiva campagna di spot (guarda il filmato sotto) per avvicinare i francesi alle Zoe usate. Il prezzo non comprende la proprietà del pacco-batterie, che comunque viene noleggiato per il primo anno al prezzo simbolico di un euro al mese (che dopo 12 mesi saliranno a 59 euro). Naturale che la Renault abbia anche un suo interesse. Da poco è stata lanciata la versione della Renault Zoe con un’autonomia decisamente maggiore, grazie ai 41 kWh delle batterie (guarda il nostro test), contro i 22 kWh precedenti.
Ed è quindi presumibile che ci siano clienti (soprattutto flotte aziendali) che passino al modello più evoluto, invece di limitarsi alla sostituzione delle batterie, comunque laboriosa. Secondo il sito specializzato Vehicule-propre.com (guarda l’articolo) , l’offerta riguarderà quest’anno ben 8mila Zoe con una percorrenza che va da 20 a 30 mila km, ricondizionate e garantite dalla Renault . In genere si tratta di vetture che rientrano da contratti di leasing, piuttosto diffusi in Francia. Il prezzo potrebbe diminuire ancora per i privati se l’acquirente contestualmente rottama una vecchia auto inquinante, ovvero un diesel ante 2001 o un benzina ante 1997, con un bonus fino a 2 mila euro.
Arriveranno anche in Italia?
Tutt’altra storia rispetto all’Italia, dove non esistono bonus governativi per l’acquisto del nuovo e il mercato dell’usato è marginale. Non a caso c’è chi va a comprarsi le Renault Zoe usate oltralpe, come scrivemmo già a ottobre 2017. Ma la burocrazia per reimmatricolare l’auto da noi non è banale. La macchina dev’essere nazionalizzata entro un anno, con il rilascio di una targa italiana in sostituzione di quella originale francese. L’operazione, previa la presentazione di una serie di documenti tra cui un regolare atto di vendita, serve a iscrivere la vettura sul nostro Pubblico Registro Automobilistico. Nonché a verificare che non ci siano evasioni di Iva.
Il tutto per un costo di oltre 300 euro, che comunque è in parte compensato dal fatto che le tasse sui passaggi di proprietà in Francia sono assai piu’ contenute che da noi. Un usato ‘fresco’ della Zoe, paragonabile con quello proposto in Francia con gli spot in tivù, da noi si trova a non meno di 12-13 mila euro (guarda l’esempio da Autoscout24) . Ma è probabile che davanti a un flusso di vetture così importante sul mercato francese qualche grosso operatore italiano si attrezzi per comprarne un lotto importante e rivenderlo da noi a prezzi più competitivi. Siamo o non siamo in Europa?
Le nazioni che dispongono di centrali nucleari, possono produrre energia elettrica per le auto, senza produrre CO2. In Italia, per sostituire il motore a scoppio con il motore elettrico al 90%, occorrerebbero alcun decine di centrali termoelettriche. Le fonti rinnovabili anche se incrementate, sarebbero assolutamente insufficienti. Le auto elettriche hanno il grande vantaggio di non inquinare ma sono antieconomiche, sia per il costo delle batterie che vanno sostituite ogni 40 mila chilometri circa, sia per il costo dell’energia elettrica che, inevitabilmente, sarebbe gravata di accise. Un utilizzo in città lo vedo possibile e auspicabile ma, per lunghi viaggi, bisognerebbe fermarsi troppe volte e attendere per caricare le batterie.
cosa? sostituite ogni 40 mila chilometri circa? dillo ai proprietari tesla che sono già ad oltre300 mila o a quelli di zoe che sono già a 200e passa .E poi con zoe pagando il canone mensile te la sostituiscono gratis nel caso remoto in cui il rendimento scendesse al di sotto del 75 per cento ( e in tesla sono garantiti 8 anni). prima di sparare fandonie per favore informatevi o ha letto tutto nell’università della vita? All’esordio della nuova leaf due mesi fa l’ad di enel ha detto che anche il totale passaggio all’elettrico del parco auto italiano non comporterebbe alcun danno perchè il tutto sarebbe molto più efficiente e anzi, il rinnovabile per l’italia è proprio la strada da seguire. quindi si informi o chiuda la bocca.
Credo che la cosa più seria sia raccogliere dati e condividerli. E’ per questo che esortiamo tutti coloro che stanno facendo parecchi km in elettrico a raccontarcelo, senza tacere nulla, nel bene e nel male.
Potrebbe farlo anche FCA cn le sue FIAT -cinquecento E- magari anche a meno visto la differenza tra le auto… dobbiamo cambiare politica in Italia. Il 4marzo facciamolo VERAMENTE.
Dipende dal governo e da FCA, certo. Ma dipende anche da noi italiani, sempre refrattari alle novità.