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Le Topolino col tricolore (made in Marocco) bloccate a Livorno

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Un'immagine della Nuova Fiat Topolino dal sito media di Stellantis.

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Le Topolino col tricolore non vanno giù alla Guardia di Finanza, dato che sono prodotte in una fabbrica di Stellantis in Marocco. Sequestro nel porto di Livorno.

le topolino col tricolore
Il titolo dell’articolo pubblicato on-line dal Tirreno di Livorno.

Le Topolino col tricolore sequestrate sono 134: “Non sono Fiat made in Italy”

La clamorosa operazione è stata eseguita dalle Fiamme Gialle in collaborazione con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Il quotidiano locale Il Tirreno parla di “134   mezzi, elettrici che sulle fiancate riportavano degli adesivi con la bandiera italiana. Motivo per il quale i militari delle fiamme gialle e i funzionari dell’ente statale hanno contestato a Stellantis...la fallace indicazione sull’origine del prodotto. Che non era ‘made in Italy’, ma fabbricato in Marocco e arrivato in Toscana su una nave merci“. Nel giro di poche settimane è il secondo colpo che le nostre autorità hanno inferto a Stellantis sul tema del presunto abuso dell’italianità dei prodotti. Ricordiamo che un mese fa il ministro Adolfo Urso era intervenuto contestando l’uso del nome Milano per il nuovo Suv dell’Alfa Romeo, fabbricato in Polonia. Inducendo l’azienda a cambiare il nome in Junior.  Insomma, i rapporti tra Roma e la multinazionale che ha inglobato l’ex FCA sono sempre più tesi.

Le Topolino col tricolore
Il presidente di Stellantis, John Elkann, con la Topolino.

Un altro caso dopo il nome (cambiato) dell’Alfa Milano

Il Tirreno precisa che “il sequestro dei finanzieri del gruppo di Livorno è avvenuto mercoledì 15 maggio e il reato contestato è vendita di prodotti industriali con segni mendaci…Risulta indagato il procuratore della Stellantis Europa spa”. I sigilli sono stati disposti ai sensi della legge che prevede che “l’importazione e l’esportazione ai fini di commercializzazione ovvero la commercializzazione o la commissione di atti diritti in modo non univoco alla commercializzazione di prodotti recanti false e fallaci indicazioni di provenienza o di origine costituisce reato”. Nella fattispecie si fa riferimento alla “vendita di prodotti industriali con segni mendaci, punito dall’articolo 517 del codice penale“. In pratica il consumatore finale verrebbe tratto in inganno sull’origine della vettura, facendo ritenere made in Italy una macchinetta che invece è prodotta in Nord Africa

La replica dell’azienda: “Rimuoveremo gli adesivi, ma abbiamo sempre detto dove nasce il modello”

Ecco la replica di Stellantis: “L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza hanno sottoposto a sequestro presso il porto di Livorno alcune Topolino in fase di importazione dal Marocco, Paese di fabbricazione dei veicoli. Ritenendo che un piccolo adesivo riportante i colori della bandiera italiana apposto sulle portiere potesse costituire una fallace indicazione della origine dei beni. L’adesivo in questione aveva la sola finalità di indicare l’origine imprenditoriale del prodotto. Infatti, il design della nuova Topolino, che è una auto storica per Fiat sin dal 1936, è stato ideato e sviluppato a Torino da un team di professionisti del Centro Stile FIAT di Stellantis Europe S.p.A., società italiana. Peraltro, la Società sin dal momento della presentazione del nuovo modello è sempre stata chiara nel dichiarare che questo viene fabbricato in Marocco. Riteniamo dunque di avere operato nel pieno rispetto delle norme, comunicando in modo trasparente il Paese di produzione delle Topolino, senza alcun intento decettivo nei confronti dei consumatori. In ogni caso, per risolvere ogni questione è stato deciso di intervenire sui veicoli in sequestro con la rimozione dei piccoli adesivi previa autorizzazione delle Autorità”.

 

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67 COMMENTI

  1. STUPIDATE! dissero coloro a cui piace il “parmesan” e/o il chianti albanese..

    se non è un valore aggiunto questo tricolore o “made in italy”, perché viene usato?

    e si che abbiamo sigle di ogni tipo a tutela dei nostri prodotti, ma se la gdf fa una normale operazione di controllo e sequestro, dalli al governo!! dalli a urso!! GOMBLODDO!! le lobbies e i poteri forti

    mi sembra quel quotidiano che 3 anni fa titolava “forti libero” o “liberiamo forti”, mentre, sempre lo stesso qualche giorno fa scriveva “benvenuto assassino”.. PS: non c’è più conte al governo.. 🤡

    • Magari informarsi bene prima di sparare le solite c….te di cosa scriveva il quotidiano non farebbe male. Forse te l’ha detto tuo cugino cosa c’era e com’era scritto?

  2. Ma di che Made in Italy parliamo???
    La produzione italiana riguarda per lo piu’ componenti cinesi assemblati in Italia e per la legge è tutto a posto….
    Se non arriva la componentistica dalla Cina o da altri paesi a basso costo, si fermano le linee di montaggio!!!!
    Esempio nel assemblaggio di auto durante il Covid……linee ferme perchè ad esempio mancavano i fanali o qualche scheda elettronica…

  3. facciamo il caso che oggi io compro una qualsiasi vettura non prodotta in Italia, facciamo una tesla, e gli schiaffo una bella bandierina italiana adesiva … rischio il sequestro del mezzo ? un identificativo di nazione adesivo appiccicato su una vettura deve essere obbligatoriamente riferito al paese di produzione ?

    chi chiama la neurodeliri ?

    • Chiaro che lei non capisce la differenza fra vendere un prodotto lasciando intendere che sia italiano ed appiccicare un adesivo sulla propria vettura, ma la cosa non mi sorprende.

  4. Stavo sentendo che adesso toglieranno gli adesivi della bandiera italiana anche alle topolino già in circolazione; mi viene da pensare che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si sia già attivato per inserire questo urgente richiamo di sicurezza (nazionale) nell’elenco ufficiale, quelle poche topolino in circolazione sono in effetti un grave pericolo!

  5. Il nuovo logo FIAT di Stellantis sta per “Fabbricata Interamente A Tangeri”; ecco perchè in dogana si sono confusi pensando al vecchio acronimo.

    • E perchè? Se Stellantis mette la bandierina italiana significa che crede che sia importante. E poichè quest’auto di italiano non ha nulla, perchè dovrebbe poterlo fare?

      • ‘ poichè quest’auto di italiano non ha nulla’

        la vetturina è palesemente stilisticamente un omaggio da parte della stessa casa produttrice alla storica classica fiat 500
        da fastidio una bandierina adesiva ? la togli e basta, senza tutta questa cagnara, questo risibile patriottismo senza imitazioni e precedenti che fa ridere tutto il mondo globalizzato

        • Quale cagnara? La GDF una volta tolta la bandiera non mi pare abbia fatto storie. Fa piacere che lei consideri il patriottismo “risibile”. Io no.

          • ma tralasciando la gioia dell’acquirente di questa vetturina in attesa della consegna la GDF non ha altro di meglio da fare ?

            lei è felice che la GDF sia impegnata in queste stupidaggini ?

            io no

          • Per Luca: io si, sono molto contento. Per me non è affatto una stupidaggine.

          • @L’Astuto
            …e anche stavolta spezzeremo le reni al nemico?
            come l’altra volta?

  6. Questa ossessione che ci stanno instillando per nomi e bandiere mi suona molto “Dio, patria e famiglia” uno slogan che non frega assolutamente nulla. Facciamo fatti invece che chiacchiere.

  7. Ma la cosa bella è che non è nemmeno ideata o progettata in Italia.
    É palesemente una citroën ami con l’aggiunta di un adesivo e lo stemma Fiat. Senza vergogna anche la riposta stellantis.

  8. Vale la pena difendere il made in Italy solo se hai un’alternativa di pari o superiore qualità prodotta nel tuo paese.
    INvece da una parte il governo mette i bastoni tra le ruote all’elettrico (mesi per gli incentivi, Eni che manda all’aria i bandi per le colonnine, campagna mediatica pressante) e dall’altra vorrebbe che non lo facesse nessuno nemmeno all’estero.

    Una volta se al paese serviva qualcosa prodotto all’esterno, in qualche modo si cercava di competere costruendolo qui e cercando di recuperare. Oggi invece si guarda il dito invece della luna e si sparla dei cinesi che hanno investito molto più di noi, anche lasciando fuori il costo del lavoro più basso, e ragionato con l’occhio al futuro invece che al passato.

  9. Sull’articolo non voglio esprimermi, però ci tengo a dire che tutte queste bandiere tricolore applicate dai francesi su un dato prodotto per rimarcare un’italianità che non esiste, mi fanno troppo ridere…

  10. Ottima decisione del governo. Non pagano le tasse in Italia, non costruiscono le auto in Italia, non le progettano in Italia ma vogliono spacciarle per italiane. Direi che è davvero troppo. Le vendessero per marocchine o francesi.

  11. magari un pelo off-topic
    ma vi condivido qui un altro esempio di scarsa lungimiranza dei governi italiani,
    ho appena trovato il link che è a suo modo godibile:

    https://samuele963.github.io/electrics/history.html
    trovato qui: https://hackaday.com/2024/05/18/how-italians-got-their-power/

    in cui si descrive come si sia arrivati in Italia al doppio standard delle spine/prese da 10A e da 16A.

    in sintesi, appena ha cominciato a diffondersi l’uso dell’elettricità il Governo dell’epoca (non ho verificato quale) ha ben pensato di tassare in maniera differente gli usi, ottenendo come effetti un proliferare di standard e un freno alla diffusione, e successivamente la necessità di regolamentare e unificare. L’alternativa, va da sè, era spingere per la diffusione anche semplicemente senza fare nulla, e permettere la crescita e lo sviluppo.
    così non avvenne, il Governo volle colpire quello che era un lusso (l’uso di elettricità per altro che la semplice illuminazione), si dovette predisporre uno standard tecnico diverso (16A), et voilà le prese bipasso.

    Mi viene in mente qualcosa dei giorni nostri: come andrà a finire?

    (perdonate le semplificazioni grossolane)

  12. Questa è un’altra prova che l’Italia è un paese moribondo. Da anni, con ogni governo, si pretende di invertire la rotta pensando che Made in Italy, scritto in inglese, o la bandierina, siano più che più sufficienti per difendere la nostra economia, senza accorgerci che siamo solo una squadra arroccata da quasi quarant’anni in difesa per difendere uno 0-0, risultato degno dell’italietta. Possono prendersela all’infinito con la Fiat, tanto nessun altro costruttore di automobili nemmeno ci proverà a pensare di costruire in Italia. Massì, facciamo scappare definitivamente la Fiat che sicuramente ci salverà il formaggio di Lollobrigida. 😀

    • Ti dò un’ altra idea…per il trasporto pubblico e privato in Italia…in linea coi cambiamenti climatici in atto:

      un bel allevamento di cammelli 🐫🐫🐫
      utili x andare in ufficio. .a fare la spesa… parcheggiare facilmente (hanno pure la “guida autonoma” 🤣🤣)

  13. Forse sono pessimista…. ma questi continue lotte e bracci di ferro tra governo e case costruttrici porteranno queste ultime a scegliere paesi stranieri per tutto: produzione, design, ricerca, innovazione, ecc….
    Sono finiti i tempi che le riunioni in FIAT si facevano in piemontese e la proprietà sedeva al senato… Oggi Stellantis è un gruppo internazionale e ci mette un secondo a spostare tutti i suoi uffici in un altra nazione più aperta e disponibile….
    Non è l’industria di un certo livello che ha bisogno dell’Italia… ma è l”Italia che ha bisogno di un industria di un certo livello

  14. Che dire. Forse è corretto, il problema è sempre uno. I lavoratori italiani che ci rimettono. Il mondo si sta elettrificando, in pianura padana e nelle zone urbanizzate non si riesce a respirare… per quanto sia importante il made in Italy. Spero che ci siano anche le condizioni per proporlo… se facciamo l’analisi di dove vengono prodotti i componenti che vengono poi assemblati in un autoveicolo… di made in Italy vero ne rimane una minima parte. Se rimaniamo fermi a guardare il nostro orticello… non andremo molto lontano. Ah.. forse sta già succedendo

    • Si sta già succedendo … e la Cja ringrazia sentitamente … poi respireremo a pieni polmoni … quando saremo in coda ai c’è tra della CARITAS.

      • Basta ricordarsi che la fortuna dell’occidente è che quando sono arrivati i motori endotermici non siamo rimasti ancorati alle carrozze a cavalli.
        Ora si agita lo spauracchio della CARITAS difendendo prodotti che diventeranno obsoleti nell’arco di un decennio. Auguri!

      • Vero che si respira meglio di 50 anni fa. Infinitamente peggio di come si respirava 200 anni fa.
        Fior di studi continuano a dire che l’inquinamento di OGGI ci fa morire quasi tre anni prima, ma L’Astuto è contento perchè 50 anni fa si stava ancora peggio (magari si moriva 5 anni prima), quindi va tutto bene e non c’è bisogno di fare altro, cosa saranno mai tre anni di vita in meno? Che importa se 99 scienziati su 100 confermano il cambiamento climatico antropico dovuto alle emissioni di CO2 in atmosfera e la Pianura Padana è la peggiore d’Europa, se stiamo meglio di 50 anni fa? Che importa se il costo del non fare niente (continuare a girare con auto a benzina e riscaldamenti a metano indebitandosi con l’estero e finanziando paesi canaglia) è il triplo del convertire tutto a corrente e rinnovabili, se stiamo meglio di 50 anni fa?
        Va tutto bene. Don’t look up.

          • noto che la mappa che suggerisci dice che in pianura padana si vive 2 anni in meno che in centro italia o in norvegia

            poi bisognerebbe anche vedere in che condizioni ci si arriva, per le patologie croniche

            in generale poi bisognerebbe provare a viverci in pianura padana, in aree trafficate senza la ventilazione il respiro è pesante

          • Errata: guardando meglio i colori della mappa dicono differenza di aspettativa di “2 o più anni”

          • la scienza medica progredisce ogni giorno aiutandoci a vivere di più ma purtroppo ancora non ha trovato il modo di non farci respirare veleni , con questi veleni vita media di 90 anni che diventano 87 quando in tempi primitivi andati vita media di 50 anni che diventano 47 non è che sia una giustificazione per continuare ad emettere inutili veleni facilmente eliminabili elettrificando e rinnovabilizzando tutto

          • @Luigi
            grazie per la mappa.. mi ci sono messo a ragionare..oltre a quanto scritto sopra, sembra che il colore assegnato alla Lombardia e al Piemonte sia la media tra le loro aree di pianura e quelle collinari e montane.. che già vista così lo scarto con il centro italia di 2 o più anni suona più serio

          • >R.S. , non c’è più quello scarto di 2 o più anni con il centro Italia nell’ultima rilevazione

            https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/w/ddn-20240314-1

            la scienza medica evolve, la sanità al nostro nord è ben attrezzata, tra il 2020 ed il 2022 c’è stato il superbonus soprattutto per il nord (Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto sono le prime 3 regioni per numero di interventi), eccetera

            🙂

            man mano che la scienza medica progredisce e si riduce l’inquinamento si ridurranno anche gli anni di vita persi , dai 3 medi andremo a 2, eccetera

        • La prova dell’impatto del traffico veicolare sull’inquinamento padano è stata che nel periodo del primo lockdown si respirava in Pianura Padana, in Aprile 2020, un’aria pulita mai vista e respirata prima, sembrava di essere in montagna. E i riscaldamenti funzionavano ancora. Area urbana del basso varesotto.

      • – i dati vecchi non misuravano pm 5 o pm 2.5
        – indietro c’erano le caldaie a gasolio; oggi sono le auto

  15. mi viene in mente il titolo di un vecchio film: “IL RUGGITO DEL TOPO”…

    Queste scaramucce adolescenziali avranno la prima conseguenza di fare impazzire le concessionarie a spiegare ai clienti una ragione così stupida per il ritardo di consegna della loro auto…
    concessionarie che dovranno semplicemente consegnare (se non applicare) la famigerata “etichetta ingannevole” al cliente che volesse esibire l’italianità di un modello..che per alto è solo il restilyng della Ami Citroen ..

    La seconda e ben più tragica conseguenza del penoso braccio di ferro tra D’Urso e Tavarez è che molto probabilmente in Italia non aggiungeranno alcun modello… né di progettazione Stellantis.. né le cinesi di Leapmotors…
    Faranno languire gli stabilimenti rimasti con prodotti ICE o elettrificati sempre meno appetibili sul mercato (mettendo quelli più aggiornati in altri paesi..con costi energetici più bassi) ed avranno così la “scusa”per dismetterli…lasciando terra bruciata….e tante famiglie disperate.

    La terza e ben più tragica conseguenza di questa “questione di etichetta” è che dimostriamo una volta in più di non essere un paese moderno, adatto a cogliere le opportunità imprenditoriali… facendo scappare all’ estero tutte le migliori aziende ed i migliori “cervelli”…. ribadendo quanto siamo chiusi ed ostili .

    E dire che la Forza Vera dell’ Italia è storicamente sempre stata la sua mediterraneità…ossia splendida miscellanea di culture e popoli provenienti non solo dal bacino del “mare nostrum” ma anche capace di stringere legami duraturi con civiltà all’ epoca lontanissime come l’ impero persiano… le corti delle dinastie Yuan in Mongolia e Cina…

    E qui mi viene in mente Franco Battiato:

    “POVERA PATRIA” !

    • Mah, basta guardare i vari commenti no-BEV per farsi un’idea della scarsa modernità del sentimento comune che attanaglia l’Italia.
      E qui siamo su Vaielettrico, frequentato principalmente da persone interessate all’argomento, ciò nonostante le invasioni di campo dei brucia ad ogni costo sono all’ordine del giorno.

      • Peccato che molto spesso vengano scritti problemi veri e non solo false critiche … ma a molti “elettricusti” le verità scomode non piace sentirle.

        • per esempio…quali?
          ci fai un elenco di “verità scomode” che non siano già trattate da Vaielettrico, il quale non si esime mai dal sostenere che “l’elettrico non è ancora per tutti” tra le altre cose?

          sono curioso

        • È molto facile per chi guida elettrico capire quali siano i problemi reali, perlopiù legati ad un mondo fatto per i fossili e ancora poco adatto alle auto elettriche, e quali siano invece i problemi inventati (siamo partiti dagli allarmismi sulle auto elettriche che prendono fuoco arrivando a chi deve fare mille chilometri senza mai fermarsi)

          • Viva la Guardia di Finanza
            Viva l’Italia
            Sono orgoglioso di essere italiano e a tutti quelli che sparlano del nostro paese o che ridicolizzano il patriottismo dico VERGOGNATEVI il male dell’Italia siete voi.

          • Ma il patriottismo si misura sul campo, di certo non dalle posizioni di retroguardia.

    • Non capisco come si possa difendere questi ” prenditori” . Il problema della produzione di auto in Italia risale a ben prima dell’attuale governo. Che è vero il fatto che non ha una buona visione sul fronte bev, però la disfatta è arrivata ben prima. L’ex Fiat ha fatto sempre quello che ha voluto, preso un sacco di soldi dallo Stato ma almeno dava lavoro qui e le tasse ( poche) le pagava qui. Adesso questi di italiano non hanno più nulla, lo stesso scatolino in questione è un remake della Ami francese, vogliono trattare il nostro paese come uno del Nordafrica e pagare poco col ricatto altrimenti me ne vado. Il tipico bambino che o vinco io o mi porto via il pallone… Ci sono un sacco di paesi al mondo che non costruiscono auto, ce ne sarà uno in più : sarebbe meglio dedicarsi allo sviluppo delle tecnologie future dove servono cervelli validi , tanto le auto nei prossimi anni le produrrà la Cina come è già adesso con l’elettronica

      • “…sarebbe meglio dedicarsi…”
        infatti il problema non è il feticcio tricolore appiccicato,
        e nemmeno dove vengono prodotte quelle auto
        semmai il problema sono le ragioni e le conseguenze,
        da un lato l’essenza predatoria del libero mercato, sembra che nessuno possa o voglia chiedere conto agli imprenditori assurti a benefattori assoluti secondo un acerta visione ideologica,
        dall’altro l’assenza di una visione industriale e di futuro per il Paese da parte del governo, completamente innervato su modalità e contenuti fermi agli anni ’80, chi per ideologia, chi per incapacità.

        questo due aspetti, e non quel tricolore,
        sono motivo di gigantesca preoccupazione, perché avranno un impatto devastante, oggi, sull’italia del 2035 e oltre.
        inutile, completamente inutile illudersi con “ce la faremo”:
        la Spagna ha impiegato 4 decenni per riemergere dal governo franchista e il suo oscurantismo mentre il mondo andava avanti.

  16. Enzo, il discorso è semplice. Stellantis ha detto no a delle richieste del governo. Governo che per ripicca ha sguinzagliato i finanzieri e che si vede anno dopo anno più persone in pensione anticipata, cassa integrazione o licenziati dagli stabilimenti italiani di Stellantis.
    Con la scusa della non italianità dei nuovi prodotti fabbricati in Polonia, Marocco o altro paese (non a caso i prodotti già commercializzati come la Tipo prodotta in Turchia non sono contestati per la regola della retroattività) vuol mettere in difficoltà il gruppo.
    Ora il gruppo Stellantis risolverà il problema levando il tricolore ma avrebbe potuto anche semplicemente anteporre la dicitura “designed in” come fanno altri produttori.
    In ogni caso questo porterà il gruppo Stellantis a dismettere il più velocemente possibile i sui impianti italiani e risolverà il tutto con una semplice dicitura da anteporre ai prodotti che saranno effettivamente disegnati in Italia, anche perché se non lo faranno vorrà dire che avranno chiuso i battenti anche al centro stile di Torino. Tanto stanno assumendo ingegneri e designer in paesi extraeuropei.

    • Bob conosco le ragioni dietro il braccio di ferro ma a me interessa il tutto in punta di diritto. Del tipo: qualunque oggetto venduto nell’ Italia o nel mondo se ha la bandiera italiana o un nome italiano o qualcosa che ricordi l’ Italia deve essere prodotto in Italia? Perché sono convinto che qualche imprenditore se lo stia chiedendo… e ancora non ho una opinione al riguardo, se è un bene o un male …

    • Basterebbe non acquistare più prodotti stellantis e poi voglio vedere Tavares vende le auto in Marocco…

      • ….se l’Italia fosse un mercato da mille milioni da auto vendute.
        ma così non è.

        messa come la metti tu
        è come quel tizio che si taglia i testicoli
        per far dispetto alla moglie cornificatrice.

  17. non si sta esagerando:
    è la strategia di chi non ha altro da proporre o da portare avanti,
    vuoi per limiti suoi
    vuoi per ideologia.

    visto il ministro, viste le scelte del governo
    direi che la ragione va cercata lì.

    e su questa questione, pur da trattare,
    ci si dovrebbe dedicare 2 minuti, e stop.

    • ho il dubbio anche io, che non sia una “strategia” (magari malata) contro Stellantis, ma una disperata ricerca di visibilità politica sui media con notizie curiose, virali.. sono Salvinate, che forse hanno ancora un seguito nel pubblico

      la mozzarella.. la bandierina.. un richiamo per chi ci casca al concetto di difensori della Patria

      apparenza fasulla, perchè intanto sabotano l’economia per interessi di bottega, vedi gli incentivi BEV, le tariffe alle colonnine, e ancora peggio il divieto del fotovoltaico a terra

  18. Secondo me la GDF ha fatto bene,

    e sul discorso Alfa “Milano” ritengo sia l’unica cosa giusta che abbia fatto questo governo.

    • Caprone non c’entra nulla l’italianità con questo braccio di ferro tra governo italiano e Stellantis.
      Come ho risposto ad Enzo, il gruppo Stellantis ha detto picche a delle richieste del governo. Se questo governo e i prossimi non si mettono in mente di fare una vera politica industriale invece di riscaldare le poltrone l’Italia non avrà più un’industria nel giro di un quinquennio.

      • Nell’ambito del quadro generale hai sicuramente ragione, però presi singolarmente i due episodi, tutto sommato li approvo.. ..se vuoi inzuppare di italianità un prodotto, almeno fallo in italia, se no ci prendi per i fondelli.

  19. Da un lato mi pare si stia esagerando, da un altro però non mi dispiace se si fa una difesa forte del made in Italy che può tornare ad essere un valore aggiunto per un prodotto. Non so dove porterà questa strada e se è davvero praticabile (quante auto offrono come optional adesivi e colori della bandiera italiana pur non essendo prodotte in Italia?), nel frattempo mangio i pop corn e mi godo lo spettacolo…

    • Due pubblicità che si incrociano. Una Stellantis che gioca sul prodotto italiano, ma quanti non sanno che é prodotta in Marocco? Due ci sono le elezioni e bisogna mostrarsi svegli, non farsi prendere in giro, avere polso con sti capitalisti stranieri, ma quanti credono a ste cazzate da fiera strapaesana?

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