Sono le ibride plug-in la nuova frontiera dell’industria automotive? Molti lo pensano. Ma il professor Alessandro Abbotto, firma ben nota ai lettori di Vaielettrico, ha analizzato al microscopio i dati di vendita nel mondo arrivando a una conclusione opposta. Ce lo spiega in questo articolo.
di Alessandro Abbotto∗
La mia attenzione è stata catturata da un articolo de la Repubblica del 4 dicembre,
intitolato: “Il rilancio dell’auto passa per le ibride plug-in”. Leggendo il contenuto, scopro che solo l’agenzia di rating Fitch prevede una crescita della domanda di veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV) e che, secondo l’International Energy Agency (IEA), nei prossimi anni la transizione elettrica a livello globale sarà trainata proprio dai PHEV.
La Repubblica pasticcia con le cifre del rapporto IEA Global EV Outlook 2024
L’articolo sottolinea che a guidare questa tendenza sarà la Cina, dove nel 2024 le vendite di plug-in sono aumentate del 70%, a fronte di un incremento del 15% per i veicoli totalmente elettrici (BEV).
Questa notizia mi ha sorpreso, poiché in Europa è noto che le vendite di veicoli ibridi plug-
in (PHEV) sono in costante calo rispetto a quelle delle elettriche pure (BEV). Dato che
l’IEA è un’autorità internazionale riconosciuta in materia, ho deciso di approfondire
l’argomento.
Consultando l’ultimo rapporto dell’IEA sulla mobilità elettrica (Global EV Outlook 2024), a
pagina 27 (su 174), effettivamente si legge: in Cina “le vendite di auto elettriche ibride plug-in stanno crescendo più rapidamente rispetto a quelle delle auto elettriche pure a batteria. Nel primo trimestre, le vendite di auto ibride plug-in sono aumentate di circa il 75% rispetto all’anno precedente, contro solo il 15% delle auto elettriche a batteria, sebbene le prime partissero da una base di vendita inferiore”.
Ma è davvero così? La transizione verso la mobilità elettrica passerà principalmente
attraverso le ibride plug-in? La risposta è: no! E a confermarlo è proprio l’IEA, analizzando nel dettaglio gli ultimi dati complessivi di vendita disponibili. La tabella riportata qui sotto mostra i dati aggiornati dall’IEA sul totale di vetture elettriche presenti nel mondo nel 2022 e nel 2023, fornendo un quadro più completo della situazione.
Ecco i dati IEA, area per area. Solo in Cina…
Analizzando i dati, emerge innanzitutto chiaramente che, in qualsiasi parte del mondo,
incluse la Cina, le auto elettriche a batteria (BEV) sono molto più diffuse rispetto alle ibride plug-in (PHEV). In particolare, considerando l’ultimo anno completo, il 2023, in Cina si contano oltre 16 milioni di BEV contro poco meno di 6 milioni di PHEV. Questo significa
che la quota delle PHEV rappresenta solo il 25% del totale di vetture elettriche nel paese
asiatico.
Una situazione analoga si osserva negli Stati Uniti, dove la quota di PHEV è pari al 27%, e
a livello globale, dove si attesta al 30%. Solo in Europa la percentuale è leggermente più
alta, ma comunque non predominante: il 40% di tutte le vetture elettriche sono PHEV.
E il trend? È davvero corretto, come afferma l’articolo de La Repubblica, che secondo
l’IEA nei prossimi anni la transizione elettrica sarà guidata dai veicoli elettrici ibridi plug-in? I dati dell’IEA non sembrano confermare questa visione, anzi.
A parte la Cina, dove però i numeri assoluti sono molto elevati (nel 2023 le BEV sono cresciute di 5,4 milioni di unità, mentre le PHEV solo di 2,7 milioni, ovvero la metà), nel resto del mondo le BEV, già più numerose, continuano a crescere a un ritmo più rapido rispetto alle PHEV.
E in Italia? Stabili le BEV, in calo le ibride plug-in che si confermano una tecnologia di transizione
Per esempio, in Europa tra il 2022 e il 2023 le auto BEV in circolazione sono aumentate di oltre il 50%, contro solo il 32% delle PHEV. Negli Stati Uniti e a livello globale si osserva una tendenza simile, con le BEV che registrano incrementi superiori rispetto alle PHEV. In conclusione, questi dati suggeriscono che la transizione verso la mobilità elettrica non sarà guidata dalle ibride plug-in, ma dalle elettriche pure.
In Italia, l’ultimo rapporto mensile dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri
(UNRAE) rivela che nei primi 11 mesi del 2024 la quota di immatricolazioni di auto
elettriche a batteria (BEV) è rimasta sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno,
attestandosi al 4%. In termini assoluti, sono state vendute 60.117 vetture, un numero
molto simile a quello del 2023.
Al contrario, le ibride plug-in hanno registrato un calo significativo: la loro quota è scesa dal 4,5% al 3,3%, con un numero di immatricolazioni passato da 65.744 a 49.014. Una tendenza simile emerge osservando i dati UNRAE estesi all’intero continente europeo (EU + UK + EFTA). Nei primi 10 mesi del 2024 le auto BEV vendute sono state 1.602.711, circa 30.000 in meno rispetto al 2023 (-1,7%). Le PHEV, invece, hanno registrato un calo più marcato, -4,1%, con sole 777.330 unità immatricolate, meno della metà delle auto elettriche pure.
Quindi anche questi dati confermano che, sia in Italia che nel resto d’Europa, le BEV mantengono una posizione più forte e mostrano una maggiore stabilità rispetto alle PHEV, il cui mercato appare in evidente contrazione.
In conclusione, dai dati analizzati non sembra che il futuro della mobilità elettrica sia
rappresentato dalle ibride plug-in. Certamente, la tecnologia PHEV riveste un importante
ruolo transitorio nel passaggio dai veicoli a combustione interna a quelli completamente
elettrici. Tuttavia, anche in paesi dove il fossile fatica a scomparire – come l’Italia, dove
oltre il 90% delle auto immatricolate è ancora a motore a combustione interna – le vendite di PHEV sono in forte diminuzione.
Il titolo dell’articolo de la Repubblica potrebbe essere quindi stato scelto forse con troppa leggerezza. Basarsi su un singolo dato tratto da un paragrafo di un rapporto di 170 pagine può aver portato a conclusioni, almeno parzialmente, errate.
Sarà interessante osservare i dati mondiali a fine 2024 e attendere il prossimo report IEA,
previsto per aprile 2025. Fino ad allora, sia i dati dell’IEA che quelli di altre fonti, come
UNRAE, sembrano indicare una realtà opposta a quella descritta nell’articolo: il settore
delle auto elettriche pure a batteria continua a crescere in modo più solido rispetto a quello delle ibride plug-in.
∗ Insegna Scienza dei materiali all’Università Milano Bicocca, è presidente della Divisione di Chimica Organica della Società Chimica Italiana, coordinatore nazionale dei Giochi e Campionati Internazionali della Chimica della Società Chimica Italiana, co-chair del XXVIII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana (Milano, 26-30 agosto 2024). E’ autore di diversi libri divulgativi sul tema dell’auto elettrica. Questo l’ultimo pubblicato https://www.vaielettrico.it/perche-lauto-elettrica-il-nuovo-libro-di-abbotto8236-2/
…secondo me ha ragione da vendere il Sig. Aufiero! È una questione di Libertà! Non si tratta di essere a favore o contro gli EV ma di essere liberi di entrare in un concessionario e scegliersi la motorizzazione che più ci interessa.
A meno che non ci siano clamorosi ripensamenti da parte della Commissione Europea, dal 2035, chi volesse acquistare una motorizzazione termica, troverebbe in concessionario, nella migliore delle ipotesi, solo “avanzi di magazzino” fino ad esaurimento scorte.
Purtroppo la libertà l’abbiamo persa quando si è deciso troppo frettolosamente di aderire non solo alla UE ma anche e soprattutto al sistema della moneta unica. Un disastro!
Furbetto il signor Aufiero che cambia nome e mail per farsi l’applauso. Non abbocchiamo ai suoi trucchetti. Lo fa per vanità o per mestiere?
Le PHEV però si sono evolute. Non parliamo delle PHEV di 1°gen con 40/50 Km di percorrenza elettrica.
Le PHEV oggi stanno diventando delle BEV col range extender a benzina. Ci sono PHEV con 120/140 Km di autonomia elettrica. Una Spring ha 220Km WLTP.
Una macchina cosí quanto la userai a benzina?
Le PHEV stanno diventando l’equivalente dei combo VHS/DVD che sono andati di moda per un po’. Probabilmente in futuro spariranno quasi completamente, insieme alle auto elettriche col volante.
Sono abbastanza convinto che abbiamo davanti una trasformazione epocale dei trasporti.
ciao Ilario
sicuramente vetture plug-in con 80/120km di autonomia elettrica sono una scelta valida per tutti coloro che ricaricano da casa e “ci stan dentro” come percorrenze quotidiane (però si portan dietro un motore termico come zavorra) giusto per non avere timori durante i lunghi viaggi (1 volta l’anno? 2 o 3 ? ).
Però una Dacia Spring costa la metà di quelle plug-in così “dotate” di batteria.. (43 o 48k euro con la Golf ad esempio).
Se avessi scelto il SUV/Crossover plug-in due anni fa avrei speso 8000 euro di più della mia BEV 60kWh… (svenandomi poi per tagliandi+bollo).
Alla fine concordo con @Leonardo (R) … son solo una transizione, per qualche anno ancora (dazi ai cinesi permettendo)
Se poi si va verso un futuro di auto BEV/eREV + eFUELS/Biocarburanti lo vedremo…
Ciò che conta sarà anche il trasporto collettivo e merci, visto che saranno aziende a scegliere ciò che costa meno (nel rispetto delle normative antiinquinamento).
…dati, dati, dati e poi ancora dati che si possono manipolare a proprio piacimento!
Scordatevi un un mondo fatto esclusivamente di veicoli elettrici! Al massimo, a pieno regime, arriveranno ad una quota di mercato del 25 % e sarebbe già “grasso che cola”. Nuove tecnologie avanzano; le case costruttrici sperimentano nuove soluzioni! “L’ elettrico” è già superato!
I tentativi di “Vaielettrico” di arrampicarsi sugli specchi sono patetici!
I dati non contano. Conta la bile di Roberto Aufiero
… ma quale bile, mi faccia il piacere! La realtà è ben altra e ben altro sarà il futuro! Io non sono contro i veicoli elettrici in assoluto, ma bisogna dare il giusto peso alle cose; imporre con la forza una tecnologia (come sta facendo ahimè la burocrazia europea) cercando di far credere alle persone che se tutti quanti compriamo un veicolo elettrico il mondo diventa green è pura follia. Del resto i risultati si stanno vedendo in questi giorni con l’industria automobilistica messa in ginocchio e un tentativo di invasione di veicoli elettrici cinesi che rimarranno per la maggior parte invenduti.
Comunque non ci dobbiamo preoccupare, tanto c’è l’ “Europa” che poi mette i dazi!
Dose supplementare di bile: Cina, Europa, green… Gran brutta vita, signor Aufiero
Ma quali sarebbero le nuove tecnologie in grado di surclassare la trazione elettrica ???
Signor Aufiero nessuno obbliga nessuno. Si tenga la sua diesel fino al 2060… perche allora non si vendono le termiche? Troppo banale dare la colpa alle bev…
Una cosa é certa.. i morti causati da dai veleni degli scarichi… lavatevi la coscienza:
https://www.milanotoday.it/attualita/inquinamento/smog-polveri-sottili-morti.html
…io guido una Benelli Imperiale 400!
Anch’io, come lei sono convinto che gli EV sarebbero utilissimi nei centri abitati inquinati e rumorosi, anzi , direi che dovrebbero circolare solo quelli. Lei dice che nessuno obbliga nessuno; io le dico che anche dopo il 2035, come libero cittadino, dovrei poter entrare in concessionario e scegliermi il motore che più mi aggrada in base ai miei gusti e alle mie esigenze ma pare, se tutto rimane così com’è, che l’arrogante Commissione Europea non sia d’accordo. Lei, come moltissimi altri, non ha capito che non è solo una questione di benzina, gasolio, GPL, metano, idrogeno, elettricità o quant’altro ma è soprattutto una questione di “LIBERTÀ”, quella che abbiamo perso tutti quando abbiamo deciso di entrare a fare parte della UE e del sistema della moneta unica.
Saluti!
Ciao Massimo degli esposti, con grande piacere vedo che siete delle teste dure, ancora con il matra che l ibrido è una tecnologia di passaggio e sparirà? Avete proprio una bella faccia tosta a mantenere a dicembre 2024 questa posizione, in tutto i mercati aumentano le vendite di ibride e diminuiscono le elettriche. Ti invito a leggere la comunicazione odierna di Nissan…che tra 1 anno potrebbero chiudere perché hanno pensato erroneamente (come voi di vaielettrico), che le ibride erano solo di passaggio, Nissan non avendo alcuna full Hybrid come si deve sta andando sottoterra al contrario di Toyota che fa solo ibride, e comunque quanto Massimo degli esposti, il 2025 gli incentivi per le bev non ci saranno più, in Italia no , in francia molto ridotti ecc ecc, chi se le impipa più queste elettriche?????
Le ibride sono una tecnologia di passaggio, come sa molto bene chi possiede e guida (o ha guidato) tutti i giorni sia un’auto ibrida che elettrica. Attenzione a Toyota che potrebbe essere un gigante dai piedi di argilla.
Il motore termico è morto, viva il motore termico! 😂
…ma si, viva l’ elettrico!🙄🤦🏻
“Nuove tecnologie avanzano; le case costruttrici sperimentano nuove soluzioni!”
Per esempio?
Per esempio… Chiudere. 🤭
Se hai costo elettricità 10/20cents o FV , allora Plug-in é perfetto, in attesa di EV che al costo auto attuale o inferiore facciano 700/800km x pieno, cosa che entro il 5nquennio sarà la regola. Io ho una full hybrid ma sinceramente tanto vale una buona metano (Touran 1.4 TSI!) che consumano niente e costano nulla, in attesa che le EV maturino per performance e costi, un altro po’ (3/5anni).
Quante volte eminenti personaggi (Salvini, solo per citarne uno dei più noti) prendono un articolo o una ricerca per dimostrare la propria tesi inconsapevoli che stanno fornendo la fonte della dimostrazione dell’opposto, soltanto perchè non sono in grado di capire cosa hanno letto?
“Questo repellente per Dinosauri è fantastico!!”
“Ma non ci sono Dinosauri, sei impazzito?”
“Come impazzito? Vedi che non capisci niente? Non ci sono Dinosauri perchè il repellente funziona perfettamente! Sei il solito ignorante! Fortuna che l’ho scoperto da solo e l’ho anche pagato poco, pensando a quanto è efficace. Noncelodikono!1!”
Vorrei fare una considerazione e chiedere a tutti i sostenitori del complotto contro le BEV cosa ne pensano.
Le vendite delle auto a metano e gpl non sono mai state minimamente confrontabili con quelle di benzina e diesel. Eppure nei consumi sono sempre state più economiche a parità di prezzo di acquisto. E sono anche state sempre più incentivate rispetto a benzina e diesel.
Ecco mi sembra di vedere nei numeri di vendita delle bev una certa analogia.
Sarà che hanno in comune lo sbattimento del rifornimento e la minor autonomia?
Non confonderei un cambio di alimentazione con un cambio di tecnologia: si tratta di due cose talmente differenti da non poterle neppure lontanamente paragonare.
Beh, non del tutto, i numeri non lo spiegano. Le auto a metano e GPL non hanno mai raggiunto il 20% di vendite a differenza delle BEV (media mondiale, nel 2023 è stato il 18%), per due ragioni molto semplici, a mio parere: il metano ha un problema di stoccaggio, la macchina deve nascere dalla fabbrica con le bombole nel pianale per non perdersi il vano di carico, mentre il GPL ha il problema del carburante che non può, praticamente, superare una certa soglia, dato che se ne ottiene meno dell’1,5% rispetto a benzina e gasolio a partire dal petrolio, quindi quella è la percentuale che ci si può aspettare come penetrazione, non oltre.
Molti utenti di elettriche attuali sono proprio ex possessori di auto a GPL o metano (io quattro auto a GPL prima) e proprio per questo passare all’elettrico è stata in realtà una conquista, potendo ricaricare in garage: non ho più dovuto rispettare gli orari di apertura dei distributori o allungare il tragitto per rifornire, con l’esclusione di quei 3 viaggi all’anno che vanno oltre l’autonomia della macchina, di solito fatti coincidere con la sosta che avrei comunque fatto. E l’autonomia è simile (GPL) o superiore (metano).
Non importa se in Italia se ne vende solo il 4%, guardiamo anche fuori, per esempio in UK, dove siamo al 20% e anche nella disastrata Germania siamo a ben oltre la somma di GPL e Metano… Lasciamo da parte paesi nordici e Cina, troppo scontato.
Guido, concordo ma c’è di più: il gas è un’alimentazione alternativa. L’elettrico è una tecnologia alternativa. Per non parlare poi delle performance del motore elettrico, decisamente superiori, in confronto ad un termico alimentato a gas.
Costi di manutenzione (fatta seriamente) superiori, sostituzione serbatoi gas (dopo 4 anni x metano con bombole metalliche), maggiori problemi rispetto a vetture ICE pure (anche se i Diesel prestazionali con FAP & AdBlue non scherzano), maggiori rischi dovuti al doppio carburante presente (le cronache locali della mia zona riportano molto spesso di incidenti/incendi che riguardano vetture GPL/metano vista l’ampia disponibilità di punti rifornimento e la quota vendite); problemi a parcheggiare nei multipiano etc. Sono tanti i motivi che han tenuto lontano il “grande pubblico” dai veicoli a gas.
Per quanto riguarda il Pianeta Terra .. è bene tenersi alla larga da continuare ad estrarre (e disperdere in atmosfera) gas fortemente clima.alteranti.
Oltretutto nel conteggio delle emissioni va considerato che ormai in Europa arriva GNL via nave (con relative emissioni del trasporto) e non più pipeline (per altro soggette a grandi dispersioni, come documentato dai nuovi satelliti MethaneSat in orbita da un anno, che dimostrano che le perdite sono molto superiori alle stime ).
Tullio e ci ricorda quale auto a GPL o metano è entrata nella top ten mondiale?
Non dico prima assoluta, ma pure fra le prime 50…
Se non se lo ricorda NON si preoccupi NON POTREBBE visto che non è mai successo ne mai succederà.
E nessuno é mai stato così accanito contro quelle auto.. nessuno si lamentava delle attese ai distributori o agli orari o x il fatto che non potevi ricaricare da casa.. oggi invece c’è una guerra.. ê proprio il mondo al contrario… si vivrebbe meglio in città ma la gente vuole veleni puzza rumore…