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Le EV vanno provate: tra Megane e MG4 ho scelto…

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LE EV vanno provate per rendersi conto di come vanno veramente, e non per pochi minuti: è il suggerimento di Nicola, che tra Megane e MG4 ha scelto…
le ev vanno provate
L’alternativa alla Renault Megane era la MG4, poi Nicola ha scelto…

Le EV vanno provate, con un test-drive bello lungo

“A gennaio 2023 vi scrissi perché, a seguito della vendita del RAV4, dovevo comprare l’auto ed ero indeciso su cosa prendere, MG4 o Megane E-tech... Alla fine, dopo aver letto i tanti commenti al post sul vostro sito dove pubblicaste la mia mail, mi sono deciso a prendere la Megane... Alla firma del 14 gennaio sapevo che l’auto sarebbe arrivata a fine giugno con consegna a metà luglio.. Quasi un parto, pensai, però ormai era fatta e quindi mi persuasi all’idea di dover aspettare così tanto tempo.Qualche settimana prima di pasqua contattai la concessionaria Renault, Giovanzana, dove avevo acquistato l’auto. E chiesi se potevo avere in prova una Megane per qualche giorno: avevo fatto un test drive, ma il solito giro per farti vedere come gira l’auto. La mia consulente, Alessia, si attivò subito per farmi avere l’auto per un test drive bello lungo. In pratica ho ritirato l’auto la sera del venerdì 7 aprile e riconsegnata al mattino del martedì 11 aprile.

Con la Megane un test di 1.100 km, toccando tre regioni

Questa prova così lunga mi ha permesso di provare l’auto in diverse situazioni. Ho percorso circa 1.100 km, toccato 3 regioni, Lombardia, Trentino e Veneto. Ho fatto tratti urbani, extraurbani e autostradali e questo mi ha permesso di conoscere veramente l’auto, di capirla meglio soprattutto in autostrada. Mi sono cimentato nel giro del Lago di Garda nel giorno di Pasquetta. Pura follia, ma consapevole e voluta. Impiegando ben 5 ore e mezza, partendo da Castiglione delle Stiviere fino a Riva del Garda, scendendo poi sulla costa veronese. Per rientrare poi a Montichiari, (solo per uscire da Riva quasi due ore), così ho testato anche un viaggio con partenza “intelligente”. Cioè quando resti fermo in autostrada ore… Comodità  della Megane veramente top, complice l’ottimo lavoro di Renault per renderla silenziosa e comoda, con interni curati e funzionali. Android automotive poi è spettacolare, come tutta la parte multimediale“.
le ev vanno provate
(Credit foto: ChargeMap Blog).

Prendi familiarità con la ricarica, a casa e nelle colonnine

Ho provato la ricarica a casa con la mia wallbox (6kW). E la ricarica fast a Castenedolo alla Ewiva (140kW), alle colonnine Be Charge (22kWh) al McDonald di Castiglione delle Stiviere e a Spresiano, in un parcheggio molto comodo. Questo mi ha permesso di capire che cosa significa ricaricare quando l’auto è ferma, inutilizzata. Questa esperienza mi ha dato certezza di quel che ho sempre visto e sentito nei vostri video, nemmeno per un momento ho avuto ansia da ricarica, di non trovare colonnine. Guidando la Megane ho potuto notare l’enorme quantità di colonnine ed è praticamente quasi impossibile restare a piedi. Ma quel che non mi aspettavo è che il giorno del ritiro della Megane in prova, l’Alessia mi chiama dicendomi che la mia Megane era stata appena scaricata dalla bisarca. Così che, tempi tecnici di pratiche per l’immatricolazione, l’ho ritirata martedì sera, con circa 3 mesi di anticipo, e ora ho la mia prima auto elettrica.
le ev vanno provateLe EV vanno provate. E non con un giretto di un quarto d’ora
Alessia mi ha spiegato che l’arrivo anticipato è stato anche grazie al lavoro svolto dalla concessionaria, che si è prodigata affinché potessi avere l’auto prima. E devo dire che la scelta del concessionario e la fortuna di avere trovato una consulente che ama il suo lavoro, sono stati fondamentali. Comunque quel che tengo a sottolineare è che non c’è modo migliore per togliersi i dubbi di guidare un auto elettrica se non poterla provare almeno una giornata intera. Non ci si dovrebbe accontentare del solito giro di un quarto d’ora per apprezzare questo tipo di auto. Ora non mi resta che continuare a seguirvi, ho molto ancora da imparare, vi ringrazio dell’ottimo lavoro che fate. Grazie a Paolo per i tuoi video, si percepisce non solo competenza, ma anche trasparenza e sincerità. Spero di poterti incontrare un giorno, mi farebbe piacereNicola Sellitto
Risposta. Pienamente d’accordo: l’auto elettrica non ha solo un motore diverso, è proprio un altro mondo, a partire dalla ricarica, dall’autonomia…Tutte cose che vanno provate PRIMA di acquistare. E vanno apprezzate le concessionarie che danno la possibilità di fare un test vero, non il solito giretto attorno alla sede.
– La mia auto nuova (la terza elettrica) sarà…Guarda il VIDEO di Paolo Mariano 

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44 COMMENTI

  1. Lo ripeto a chiunque mi chiede come mi trovo con l’auto elettrica: “Chi passa all’elettrico non torna alla preistoria “. In due anni e mezzo la mia Model 3 è costata in manutenzione € 50: filtri dell’abitacolo e rabbocco del liquido tergicristalli. A buon intenditore…

  2. Bello l’articolo sponsored by Renault, che dopo gli abbassamenti dei listini Tesla non sa più come fare a svuotare i piazzali pieni di ev invendute.

  3. Concordo col fatto che l’auto vada provata, ma manca il confronto tra le due auto: la conclusione è “ho scelto la Megane perché mi è piaciuta, la consegna è stata rapida e il personale gentile”. Bene.
    Peccato perché il confronto tra un’auto da 30-35000 € che sta suscitando molta curiosità e una da 42-45000 € (listini) a parità di utilizzo sarebbe stato interessante

  4. molto divertente la parte in cui dice che è stato merito della concessionaria che si è adoperata per far arrivare l auto 3 mesi prima . non c entra nulla il
    fatto Renault ha i piazzali pieni di megane invendute perche dopo il taglio dei prezzi di tesla e il restyling di volks id si ritrova con una auto troppo costosa rispetto alla concorrenza. però va bene , diamo per buono che sia merito della concessionaria mentre le altre concessionarie renault si divertono a far aspettare :)))

    • In effetti è plausibile che la consegna anticipata sia dovuta alle scarse vendite piuttosto che all’influenza della concessionaria..

  5. Seguo il sito da molto tempo e ne apprezzo alcuni aspetti. Volevo dire la mia sull’argomento. Non tanto sull’auto elettrica in sé, su cui attualmente preferisco non esprimermi, ma sulla comprensione di un mezzo. Onestamente, per esperienza personale, l’unico modo per comprendere un’auto è provarla in pista. Bastano 2 giri su una pista seria e immediatamente le qualità di un’auto saltano tutte fuori. Esempio lampante personale fu su test drive in pista delle varie mini jcw seconda serie (3p, cabrio, coupe).. Non ho mai sentito torcere un telaio sotto il sedere come quello della mini jcw coupe a 150kmh su 4 curve.. Chissà come mai fu un flop.. Se poi i test si fanno a Vairano poi le cose si comprendono meglio. Onestamente non sento molto parlare di test in pista (a parte le Tesla al Nürburgring) delle varie auto elettriche su questo sito. È un aspetto davvero che manca e permetterebbe di capire maggiormente i limiti dinamici o meno di questi mezzi. Soprattutto avendo a che fare con mezzi piuttosto pesanti.

    • IN PISTA NON CI SONO MAI ANDATO MA MI PIACEREBBE… PER UNA ELETTRICA .. FORSE ANCHE NO.
      Ti direi che la pista è il posto migliore per provare un’auto al limite.
      Come hai scritto.. si vedono caratteristiche legate alla gommatura, alle sospensioni, al telaio.
      Per le elettriche è diverso.
      Averla a casa permette di vedere quanto sia attendibile l’indovinometro ma soprattutto fa passare la paura sulla ricarica.
      Ti fa capire che lo strumento è estremamente semplice.
      Entri, tocchi il freno, giri la rotellina e vai.
      Tutto il resto è un insieme di fattori volti a razionalizzare i consumi .. dunque climatizzatore acceso in modalità eco, frenate in rigenerazione, programmazione dei viaggi.
      Tutto ciò per consumare il giusto oppure schiacci il pedale e passi davanti anche a una porsche se viaggia ai 30 km/h in statale perché si sta leggendo gli sms della moglie…
      Con una termica non lo puoi fare.. come non puoi approcciarti al consumo sostenibile.
      Se poi prendi una model S PLAID… beh… diciamo che sei sopra un’automobile con una valanga di cavalli e puoi permetterti il giro in pista fermo restando che nella normalità quasi nessuno gira più come negli anni novanta tipo autostrada a 4 ai 200. Poi… magari qualcuno lo fa… se lo faccio io mi arriva un verbale da mille e una notte….
      Poi… diciamoci la verità.. .. se entri in pista con una kia ev6 modello da paura… fai due giri e ti accorgi che l’autonomia è scesa a 100 km… ohiohoii!!
      Sono auto che io non mi comprerei mai per una questione molto semplice… perché finirei per regalare tutti i miei punti allo Stato.. ops.. restituirli..

    • Lei ha perfettamente ragione, la capisco e la approvo completamente.

      Ma si tratta di un discoroso decisamente complicato, e particolarmente lungo e complicato da spiegare e da far comprendere nei risvolti a chi, legittimamente, le piste le ha viste solo in televisione.

      Di base, “utilizzare” un circuito chiuso non vuol dire che automaticamente si è obbligati a viaggiare a ritmi siderali o anche solo sostenuti.
      l’uso di un circuito chiuso, dove non ci sono incroci e semafori e dove si procede tutti nella stessa direzione permette di provare il veicolo in condizioni quasi “di laboratorio” anche a velocità relativamente basse.
      E di comprenderne pregi e difetti in maniera più completa, senza per questo arrivare per forza a velocità “agonistiche”.
      Cosa che poi è anche bello fare avendone le capacità, intendiamoci, ma già poter trottolare attorno ai 100 all’ora tra una curva e l’altra in tutta sicurezza cambia decisamente la prospettiva nella prova di un veicolo.

      Se poi mi parla della pista di Vairano (su cui quasi potrei girare bendato) mi sta portando l’esempio di un circuito dentro ad un complesso espressamente progettato per le prove tecniche (tant’è che per chi ci capisce un minimo non è esattamente il massimo per l’uso agonistico…) dove nel giro di pochi giri si vede se una macchina (o nel mio caso una moto…) è figlia di un progetto sano oppure ha qualche lacuna.

      In maniera del tutto comprensibile ai più il circuito risulta sinonimo di “prestazioni estreme”. o quantomeno “voglia di prestazioni estreme”.

      In realtà andrebbe anche visto come un vero e proprio laboratorio scientifico, dove fare esperimenti in base a condizioni di utilizzo preeterminate e spesso anche completamente in antitesi con il concetto di velocità o prestazione c.d. estrema.

      Quindi approvo in pieno il suo commento.

      Però sarebbe da farsi.

  6. Interessante ma mi aspettavo un confronto tra due auto ognuna provata a lungo. Invece non si dice niente della mg4 e del perché sia stata scelta la Megane.

  7. Il messaggio che si vuole far passare dal titolo dell’articolo ci può stare ma effettivamente è sbagliata la tempistica.
    Andrebbero provate per almeno 2-3 giorni (un weekend venerdì-sabato-domenica sarebbe l’ideale per testarle nel tragitto casa-lavoro e nella giornata libera con una gita fuori porta) prima di firmare il contratto. Inoltre andrebbero provati più modelli di proprio interesse per avere un riferimento.
    Ma qui ci scontriamo con il problema di quali concessionari diano in prova l’auto in questo modo ai potenziali clienti….secondo me molto pochi.
    Del resto anche il lettore dell’articolo non so se avrebbe avuto in prova l’auto in quel modo se non avesse ancora firmato un contratto di acquisto come in realtà aveva già fatto…..

  8. Concordo pienamente, se si avesse la possibilità di provarle per 3 4 giorni probabilmente anche i più scettici si ricrederebbero, ma questi sono casi più unici che rari

  9. È un po’ il solito discorso: 1. Se la può permettere; 2. È compatibile con le sue esigenze di rifornimento (infatti ha la wallbox a casa); 3. È compatibile con le sue esigenze sui viaggi (autonomia, velocità e tempi di percorrenza).

    L’ansia da autonomia non c’è stata perchè ha percorso pochi km nel traffico, già un Reggio Calabria – Napoli coi nuovi limiti di velocità di Salvini non è proprio uguale al traffico lombardo intorno al lago…

    • Certo perchè tutta italia non vede l’ora di farsi reggiocalabrianapoli ….
      Esempio bello calzante come sempre.

      • Napoli – Reggio Calabria è un breve viaggio per 2 regioni che, se si esclude un piccolo lembo della Basilicata, sono di fatto confinanti. E’ un esempio per un qualunque altro viaggio. Accompagno spesso mia moglie avvocato quando ha cause fuori regione (anche molto lontano) e le/ci torna comodo ed economico spostarsi in auto: significa che tutti gli spostamenti (imprevisti inclusi) in una nuova città che non conosce può/possiamo farli comodamente in auto usando il navigatore anziché cercando un taxi ogni volta. L’innalzamento dei limiti di velocità su alcuni tratti autostradali sarà di certo meglio apprezzato da quelle auto che non hanno ansie da autonomia: auto con motore a scoppio o auto elettriche con tanti km di range.

        • A me’ ora viene l’ansia da autonomia ( nel senso che vorrei consumasse meno ) quando vado a fare gasolio alla dacia 😭

        • oltre a Napoli – Reggio Calabria penso che ci siano interesanti tratti appenninici che permetterebbero di testare a fondo l’auto elettrica come piace a Enzo; alcuni esempi:
          – Paglieta – Grottaminarda
          – Camarino – Sora
          – Carsoli – Cingoli

          su questi tratti si può apprezzare il panorama,
          le tante curve e i saliscendi
          l’assenza di autostrade
          ma soprattutto l’assenza o la scarsità di colonnine a ricarica rapida
          così da poter confermare che l’auto elettrica no va bene, non è per tutti, non permette di fare le gare in autostrada.

          In tema alta velocità e autostrada meriterebbe un pensiero anche una 24 ore sulla pista di Vallelunga, purtroppo in tal caso bisogna fare la ricarica ogni 250km circa fuori dall’autodromo con colonnine a 22kW, ma sarebbe comunque un test molto significativo ma solo se svolto su 24 ore: si dimostrerebbe in maniera inoppugnabile un fatto sconosciuto ai più, e soprattutto all’utente medio, che l’auto elettrica non va bene per girare in pista avendo un c.zzo da fare.

          In tal senso sarebbe ancora meglio, ma capisco sia di difficile attuazione nello spazio di un weekend, anche un bel tour delle oasi del parco nazionale di Tassili n’Ajjer, in Algeria: purtroppo è parecchio difficile caricare alle colonnine del parco, che incidentalmente non esistono e in ogni caso non sono HPC, per cui risulta chiaramente dimostrato l’assunto che l’auto elettrica non va bene per tutti e soprattutto per un lombardo come l’autore della lettera che vive e lavora in Lombardia, bazzica in Lombardia, non è mai stato a Napoli e non gliene frega nulla di fare Napoli – Reggio Calabria e probabilmente non la percorrerà mai come il 95% della popolazione italiana, e usa la macchina per la normale amministrazione quotidiana fatta di 50km di media giornaliera a 60km/h di velocità media, e che ha però pensato a un viaggio a Napoli, ma in Frecciarossa da Milano Centrale.
          Il lettore peraltro è parecchio rammaricato probabilmente anche di non poter fare il tour del parco algerino con la sua Megane, peccato, Renault è francese, l’Algeria è una ex-colonia francese, le due informazioni non hanno alcuna attinenza l’una con l’altra ma il discorso è interessante perchè attinente e interessante come quelli di Enzo.

          p.s.: immagino il lettore sia lombardo, immagino abbia la quotidianità descritta che è quella di una persona media e qualunque, immagino che potrei pure sbagliarmi ma l’importante è proprorre esempi limite che servono solo sosrreggere tesi stantìe, vero enzo? 🙂

          • Faccio solo un’aggiunta… al di là dello scopo per il quale uno ha interesse ad avere una macchina che faccia i 250 all’ora (vive o viaggia spesso in Germania, va in pista oppure gli piace fare il ganassa sulla Serravalle la domenica sera), mettiamo in chiaro che le auto elettriche veloci (sia in termini di accelerazione, sia in termini di allungo) esistono già. E, come certe prove dimostrano, stanno anche in strada piuttosto bene.

            Io viaggio spesso in Germania (abito in Svizzera, vicino al confine, e vado in Baviera due o tre volte al mese perché collaboro con l’uni di Monaco) e non mi sono mai fatto problemi a sfruttare l’assenza di limiti su buona parte dell’autostrada. Né con le auto termiche (ne ho avute diverse, prima alcune a gasolio poi una S6 e una M550i) né con la mia elettrica o le elettriche ancora più veloci e potenti che ho preso in prova mano a mano che uscivano dal mio concessionario. Se a questo si aggiunge il fatto che la cosa più piatta che abbiamo in Svizzera è una collina e il rettilineo più lungo sarà di 300 metri ad andar bene, credo di essermi fatto una discreta idea dell’aspetto legato alle prestazioni e all’utilizzo intensivo/autostradale perlomeno del segmento che definisco “lusso sportiveggiante” (le auto sportive vere e proprie sono altra cosa).

            Premessa: io non condanno chi corre o chi, come spesso mi capita di osservare venendo in Italia, crede sia suo diritto vivere in corsia di sorpasso ad un minimo di 160. Io di solito non lo faccio dove non è legale, ma non sono nessuno per giudicare gli altri.

            Quindi per me non c’è niente di male ad analizzare le elettriche anche da questo punto di vista. Quello che ho imparato io, umilmente con la mia esperienza, si riassume così.

            (1) Meglio una velocità di punta più bassa ma raggiunta in fretta che una velocità massima molto elevata ma che richiede un rettilineo di sei chilometri per essere raggiunta. Questo lo si nota molto in Germania: me ne faccio poco delle punte di 240 se ogni volta che inevitabilmente devo frenare (in Germania si usa meno mettersi a c*lo della gente davanti per farla spostare con prepotenza) poi per riprenderli devo far saltar fuori i pistoni/il rotore. Razionalmente, meglio una velocità inferiore ma che posso riprendere senza sforzo ogni volta che è necessario. Questo lo sanno bene anche i vostri macchinisti dell’Alta Velocità… il primo Frecciarossa, l’ETR 500, ha sì una velocità di punta notevole, ma chiedete a chiunque ci abbia lavorato, per raggiungerla impiega talmente tanto che alla minima perturbazione di traffico diventa un miraggio.

            (2) Similmente, meglio una velocità di punta più bassa ma mantenuta anche in falsopiano/salita piuttosto che una velocità che sulla carta è maggiore ma puoi toccare solo in condizioni ideali Questo è comunque poco rilevante perché in nessuno scenario realistico di traffico stradale è possibile mantenere velocità superiori ai 180/200 per un tempo consistente (nemmeno in Germania, fidatevi)… forse su certe autostrade nella Padania di notte, ma non raccontiamocela, anche voi siete belli flagellati dal traffico a quanto ho visto negli ultimi anni.

            (3) È vero che molte termiche consumano meno in autostrada a velocità costante che in città. Ma se piantiamo una termica a 160 (o 220, concettualmente poco cambia) consumerà un casino comunque (l’energia necessaria a muovere l’auto è la stessa), quindi l’autonomia va giù per il cesso ugualmente… certo, poi la termica ti porterà un’area di servizio più in là, ma ho visto durante la mia ultima visita nel vostro bel Paese (che da turista visito ogni volta che posso) che ormai le HPC in autostrada sono parecchio diffuse, si arriverà probabilmente come da me ad averne praticamente una in ogni area. Non so voi, ma io non mi terrei una termica unicamente per quelle due o tre volte che posso fare una seria sparata in autostrada così ci faccio 50 km o 100 km in più con un pieno… l’elettrica si rivela poi obiettivamente più scattante, pronta, comoda ed economica da alimentare e mantenere rispetto ad una pari termica per tutti gli altri scenari dove devo fare meno di 300/350 km (e io ho un pachiderma di elettrica con un’autonomia indecente, la guido sempre con entrambi i motori inseriti e ho delle ruote giganti perché erano incluse in un pacchetto che volevo aggiungere per altri motivi… su un’elettrica un po’ più efficiente della mia già spostiamo l’asticella a 400/450).

            (4) Io di solito, se non sono in Germania, tengo i 100 impostati e non frequento la corsia di sorpasso (se lo faccio ovviamente mi metto al limite o comunque nel flusso del traffico). In Italia mi sorpassano anche gli Apecar, praticamente, ma se poi vai a vedere la differenza in termini di tempo tenendo i 130 anziché i 100 o, dove si può, i 160 anziché i 130, di solito i benefici sono al massimo di una decina di minuti, per un consumo che, termico o elettrico, è spesso notevolmente maggiore. Ti basta un po’ di coda e ogni beneficio della velocità media più alta va a farsi benedire…

            (5) Come dicevo all’inizio, se a uno piace la velocità, di auto elettriche veloci ce ne sono già sul mercato. Sia veloci in termini assoluti, sia veloci in termini di handling. Tralasciando le solite Tesla, che avranno mille difetti ma di certo piano non vanno, ci sono diverse tedesche che hanno un DNA e contenuti interessanti se a uno piace andare veloce. Chiaro, non sono economiche, ma andare forte non è un diritto acquisito, è uno sfizio e un lusso e come tale (… purtroppo! 🙂 ) si paga.

          • Magnum ti ringrazio per la risposta e per le tue considerazioni. Ti rispondo così:
            – prova a viaggiare sulla A1 da Firenze in giù (o meglio, da Orte in giù) non nei giorni di punta. Noterai che si viaggia e il traffico oscilla tra “accettabile” o “assente”. Ed è possibile avere medie orarie importanti
            – non è vero che per i medi/lunghi viaggi viaggiare a 100 o 130 è lo stesso: forse su autostrade affollate, su quelle libere non è così
            – è vero che gli italiani in terza corsia sfanalano e tampinano ma è anche vero che in Germania quando qualcuno vede sopraggiungere nello specchietto retrovisore un’auto più veloce generalmente si sposta quasi subito nella corsia più a destra. In Italia molti italiani usano lo specchietto retrovisore solo per controllarsi la chioma o il rossetto …
            – è vero che l’auto termica guidata a 150 consuma più che a 130 ma il rifornimento dura sempre 3 minuti e non 30 come su un’elettrica per cui, cronometro alla mano, anche facendo rifornimento si risparmia tempo. Quando acquisterò la mia prossima elettrica non la userò per i viaggi, preferendole l’auto a benzina
            – so che esistono auto elettriche veloci, il problema è che a 150 km/h qualunque elettrica ha un contrazione importante in termini di autonomia. Forse con una Aptera da 1600 km di range, se mai la produrranno …

            Per il resto, so bene che le elettriche hanno tanta coppia e ripresa e che questa è una caratteristica che, mediamente, si sfrutta molto di più nella vita di un’auto. Non a caso sto aspettando una piccola sportiva come dico io da acquistare. Ma questo non significa che i limiti dell’auto elettrica (autonomia?) spariranno: semplicemente ci dovrò convivere, tutto qui e magari all’occorrenza usare la seconda auto, a benzina.

    • Intelligente questa idea, uno che vive a Bergamo/Milano/Trento/Torino deve provare l’auto tra Napoli e Reggio Calabria.
      Mi raccomando, non acquistate un fuoristrada, altrimenti dovrete passare almeno 2 settimane nel Sahara a provarlo.
      Altrimenti non vale.

      PS: Perché deve sempre vendere le sue idee come verità assoluta?

      • caspita, Andrea, prima ho commentato e poi letto il tuo…spero non ci sia il copyright sul concetto che hai scritto e che involontariamente ho ripreso! 🙂

    • Ciao Enzo, rispondo qui al tuo commento al mio commento perché il sistema non mi lascia aprire un ulteriore livello di risposta direttamente.

      Premetto che le mie considerazioni, rileggendole, potrebbero sembrare un po’ alla rinfusa… provo a contestualizzarle meglio.

      Io ho passato anni convinto che sarei andato avanti a pane e V8 proprio per l’utilizzo autostradale “pesante” che faccio qui dalle mie parti e per quella scioltezza e fluidità che i motori a otto cilindri mi hanno sempre restituito in molte condizioni di marcia.

      Nel tempo l’utilizzo autostradale pesante si è reso meno frequente e i costi di esercizio e manutenzione per i miei adorati V8 sono schizzati alle stelle (almeno da me), quindi mi sono buttato, convinto che nell’utilizzo cittadino ed extraurbano mi sarei trovato bene e in quello autostradale mi sarei trovato malissimo (infatti ho tenuto un quattro cilindri a gasolio di una decina d’anni fa che piuttosto che vendere per due spiccioli ho conservato come riserva per le lunghe tratte autostradali… anche se fino ad ora non l’ho mai usata per quello).

      Se dovessi riassumere il mio pensiero, quello che volevo dire con le mie considerazioni è che: pensavo che mi sarei trovato malissimo ma all’atto pratico non mi sono trovato poi così male… e per argomentare citerei gli esempi che ho fatto nel mio commento precedente. Provenendo da auto che sia sulla carta sia sull’asfalto avevano prestazioni più che sufficienti per il 99.9% dei miei percorsi, ero un po’ preoccupato di entrare in un mondo di limitatori, potenze massime raggiungibili in boost per 10 secondi, differenze tra potenza continuativa e potenza di picco, trasmissioni monomarcia,…

      Nel passaggio dalla carta all’asfalto, però, devo dire che (per il mio utilizzo e per le “mie” autostrade, lo sottolineo), non è andata poi così male. All’atto pratico, ho perso un paio di secondi di 0-100 e un po’ di allungo, ma tutti i tempi intermedi (40-160, 80-120,…) non sono cambiati poi così tanto e rendono l’esperienza piuttosto godibile proprio per la scioltezza e la prontezza del powertrain.

      Detto questo…

      … ci sono delle cose ancora da migliorare.

      – La densità energetica delle batterie, che consentirebbe di mantenere velocità costanti dai 120/130 in su per 300/350 km senza fermarsi (io dopo due/tre ore di autostrada una sostina la faccio comunque, se c’è un HPC mi sgranchisco per 20 minuti e poi sono pronto a farne altrettanti). Non sostengo che non ci siano problemi di autonomia, anzi, ma tra quando venivo in Italia le prime volte e mi programmavo prima ogni tappa a quando hanno iniziato a spuntare le Free To X ho già notato un enorme miglioramento. Come dici giustamente tu, già la ricarica prende più tempo, se poi devo anche uscire dall’autostrada, raggiungere l’HPC nel parcheggio di un centro commerciale, cercare di capire se accetta la mia tessera di ricarica,… avere le stesse colonnine dello stesso circuito in tutte o comunque nella maggior parte delle aeree autostradali per me cambia già molto. Io carico a 150 kW in corrente continua, quindi siccome non sono mai scarichissimo e non faccio mai il pieno al 100% di solito faccio soste tra i 10 e i 20/25 minuti… per me al momento accettabili, ma non pretendo lo siano per tutti.

      – Il fatto che fare spesso ricariche in un HPC a quanto ho capito risulta stressante per la batteria, quindi per chi fa tanta autostrada questo non è simpatico (poi non ho nessun tipo di dato concreto e peer-reviewed su quanto effettivamente le ricariche HPC accorcino la vita utile degli accumulatori, ma è una cosa che ho spesso letto anche da parte di chi è pro-elettrico quindi la prendo con le pinze ma tendo a crederci).

      – Darci un taglio con tutti questi SUV (al momento ho un SUV anche io… comodo, veloce, versatile e tutto quello che vuoi, ma se ci fosse stata una station wagon elettrica avrei preso quella) e ritornare a produrre berline, coupé, shooting brake, station wagon,… che hanno un’aerodinamica obiettivamente migliore (e mi piacerebbe molto se tornaste su voi italiani in Germania a disegnarle, come Giugiaro con la Golf e De Silva con la prima A5… altro che certi orrori di adesso).

      – Lasciar perdere con i limitatori di velocità “paternalistici” e inserirli soltanto al regime di giri massimo per proteggere la trasmissione. Poi compri (e non proprio per due soldi) delle auto che schizzano fino al limitatore e si piantano lì, ma tu senti e sai (anche facendo due conti della serva con area frontale, rapporto di trasmissione, dimensione delle ruote e potenza) che potrebbero fare molto di più. La 500 Abarth elettrica con il limitatore a 155? SUV da 400 CV con il limitatore a 180? Berline tipo la i4 base con il limitatore a 190? Se ce la fa Tesla, che “lascia correre” tutti i suoi modelli ben oltre i 200 (e se ti bruci tutta l’autonomia in 100 km son cavoli tuoi, come è giusto che sia), perché non lo possiamo fare anche noi con i nostri modelli europei? I tedeschi, poi, che da sempre fanno automobili per l’autostrada? La Germania è grande e le autostrade sono veloci e scorrevoli… dove meglio che lì puoi approfittare di grosse batterie, buona efficienza e velocità di punta elevate? Mercedes sembra che a poco a poco lo stia capendo, ma gli altri…

      – Lasciare la libertà a chi si trova meglio con altre tecnologie (termici alimentati a e-fuel, idrogeno,…) di servirsene e di esplorarle (al di là della mia opinione personale sulle varie tecnologie). Io faccio Zurigo – Monaco e dopo un po’ di adattamento mi esce naturale di farlo in elettrico, ma non pretendo che chi fa Roma – Salerno debba fare lo stesso, almeno non nel 2023. Io difendo l’elettrico a spada tratta e credo che l’elettrico sia molto promettente, ma non sono nemmeno convinto che tutti i 500 milioni di europei possano soddisfare ogni loro desiderio di mobilità con una Model 3.

      Per quanto riguarda il comportamento alla guida sicuramente la nozione del “occupare la corsia libera più a destra” è quasi sconosciuta in Italia (ma anche in diverse parti della Svizzera). Io che frequento poco la corsia di sorpasso in Italia ho comunque il problema sulle tre/quattro/cinque corsie di chi è piantato in corsia centrale a 90, quindi tu hai da un lato un tappo davanti, a sinistra un flusso a 130/150 e la corsia di destra deserta… lì ci vuole un esercizio di pazienza per resistere alla tentazione. In Germania sfanaliamo di meno anche per il motivo che dici tu, quello che io purtroppo non posso fare a meno di notare è che comunque in Italia sembra esserci un “nervosismo” diverso alla guida, non so bene come dire. Meno tolleranza. Che è una cosa che non mi spiego perché poi umanamente mi sono sempre trovato molto bene in Italia. Quindi magari è una cosa che sento solo io, non so.

      P.S.: ho letto la tua recensione della Mustang Mach-E, vedo che hai una sensibilità sugli aspetti prestazionali dell’automobile che si avvicina alla mia. È importante avere le voci di tutti, da chi sceglie l’elettrico per convinzione, a chi lo sceglie per convenienza, a chi lo sceglie per curiosità e a chi lo sceglie per le prestazioni. Dal punto di vista prestazionale anche la Mustang mi sembra un po’ un’occasione mancata. Speriamo che la rivedano e la ritocchino per darle maggiore mordente in futuro.

      • Condivido al 100% tutto ciò che hai scritto. Sono esattamente le mie considerazioni ed è bello sapere che poi c’è qualcuno che la pensa allo stesso modo. Anche io sono in procinto di passare all’elettrico: non proprio nell’immediato ma la prossima auto, a meno di imprevisti, sarà elettrica. Sperando di poter scegliere un modello senza “briglie”.

        Un abbraccio, anzi un doppio colpo di clacson ma non di quelli che significano “scansati” ma di quelli che significano “alla prossima” …

  10. BENE .. ANZI BENISSIMO.
    Anch’io ero andato in Renault per una megane e tech e da subito mi è sembrata molto interessante per l’infotainment e per una serie di altri elementi distintivi. L’unica pecca che ci avevo trovato era nella maniglia del posteriore.
    Sfortunatamente in Renault, quando andai, mi dissero che loro non praticavano sconti (parliamo di un grosso gruppo che copre più provincie …. denominato …. Team..
    Come secondo aspetto mi spararono mesi di attesa per vedere l’auto nel mio garage e … con gli incentivi… soprattutto quelli regionali… avrei rischiato di perderli (molti casi sono stati esposti nei bandi 2021… figuramoci se mi sarebbe piaciuto finire tra quelli nuovi).
    Comunque il confronto con la mg4 può essere fatto sulla struttura dell’auto ma .. diciamocelo… la megane è molto meglio rifinita sotto tutti gli aspetti.
    La mg4 è un pò l’auto elettrica per tutti ad un prezzo moooolto competitivo. La Renault .. soprattutto nei primi mesi… era venduta come una cenerentola.
    Secondo me il confronto sarebbe più “alla pari” con la vw id3.
    Sulla prova hai pienamente ragione!!!
    La gente non può passare dal cavallo al trattore senza averne saggiato le differenze stratosferiche in un lasso di tempo di qualche giorno.
    Ovviamente c’è bisogno che quella stessa gente sia pronta al salto con un decente smartphone e una carta di credito ma a volte basta il semplice contatore a 6kw.
    Se dai in mano un’elettrica a una famiglia che non ha un contatore adeguato oppure non ha uno straccio di app per verificare le colonnine…
    .. poi si leggono delle esperienze terrificanti di gente che è salita sul trattore e lo reputa un mostro pericoloso in confronto al cavallo.

  11. Giustissimo il messaggio del lettore e della redazione… ma contraddice simpaticamente lo svolgimento degli avvenimenti, dato che il lettore ha provato per Pasqua la Megane acquistata a gennaio.
    Diciamo che gli è andata bene che gli sia piaciuta: pensate il dramma se avesse scoperto che NON gli piaceva…

    • Stavo pensando la stessa cosa… l’azzardo l’aveva già fatto e la morale è fittizia.
      Ma va bene lo stesso 👍

    • Infatti l’articolo è alquanto fuorviante, dice che le macchine EV vanno provate ma la prova vera l’ha fatta di una sola auto cioè di quella che aveva acquistato, mi sembra una presa in giro; forse è più un articolo per fare pubblicità alla concessionaria, sì proprio così..

      • È vero, ci avete scoperto, la concessionaria che manco conosciamo ci ha pagato un milione di euro. Ma possibile che pensiate sempre male di tutto e di tutti? E che crediate che in giro ci siano solo mascalzoni che spacciano per articoli della bassa pubblicità? Mamma mia…

        • Ripeto, per me è una presa in giro quando nelle premesse si annuncia un confronto tra una MG4 ed una Megane ma poi si parla della prova solo di quest’ultima che tra l’altro aveva già acquistato mesi prima; ditemi quale è il senso dell’articolo? parlare della prova della sola Megane consegnata in anticipo grazie alla concessionaria oppure dare delle motivazioni per le quali ha scartato la MG4?
          Mancano proprio queste le motivazioni che hanno indotto a scegliere la Megane piuttosto che la MG4; se si parla di un confronto io mi aspetto pregi e difetti di entrambe e non solo gli elogi di una!

          • E io ripeto che un conto è criticare titolo è articolo, un conto è insinuare che abbiamo preso soldi, non dovrebbe sfuggirLe la differenza.

        • Ci mancherebbe, caro Direttore. La leggo dai tempi di Quattroruote e vorrei vantarmi di averla conosciuta di persona.
          Però, per la logica del giornalismo, penso che stavolta l’articolo sia nato un po’ goffo, se non si offende

          • Sì, ma un conto è criticare l’articolo, un conto è insinuare che abbiamo preso soldi.

      • Io non ho mai insinuato che siano stati dati soldi per l’articolo ma ho detto “fare pubblicità” poi la pubblicità può essere anche gratuita, quindi prima accusarmi fareste bene a leggere bene le risposte.

        • Lei farebbe bene a notare che l’articolo porta una firma; è quella di un comune lettore, non della redazione o di un redattore. Cosa pretende con quel suo tono stizzito?

        • Marco gli articoli dei lettori riportano sensazioni e considerazioni personali. Spesso (parlo anche dei 2 miei trascorsi) sono parziali, incompleti, inesatti o contraddittori.

          Piuttosto che sparare sulla redazione credo che andrebbe fatto l’opposto, ovvero ringraziarla per l’opportunità (probabilmente unica nel settore) di ospitare e dare visibilità anche ai nostri articoli, con tutti i limiti del caso. E dico questo non per fare l’avvocato della redazione (di cui non hanno bisogno). Che poi, se leggi articoli passati, ce ne sono molti di più ben più critici verso le concessionarie italiane …

          Entrando nel merito dell’articolo, io l’ho apprezzato e l’ho trovato utile. Non perché mi ha convinto a provare o acquistare una Megane (ho ben altre pretese, ancora non soddisfatte dall’attuale offerta di auto elettriche) ma mi ha fatto piacere che esistono concessionarie preparate e competenti con tanta cura per il cliente. E mi ha fatto piacere leggere tutta la storia di un acquirente appassionato e felice. Che poi, se non interessa, nulla vieta di cambiare pagina e passare all’articolo successivo: basta un click …

          • pacato, sul pezzo e per una volta esplicito:
            stavolta concordo con Enzo.

          • @mario milanesio, anche io questa volta concordo con Enzo, spero non resti un caso unico. 🙂

  12. Non posso che essere d’accordo! Chiedete di provarla x qualche giorno…x me però è stato amore a prima vista…presente in concessionaria bianca con tetto nero è stato amore a prima vista…Kona 64 e non tornerei indietro x nessun motivo!!

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