TORNA A: Comprare un’elettrica nel 2018. Arrivano Audi, Jaguar e…
e-GOLF.
Chiariamo subito una cosa: nel prezzo non c’è gara tra le Golf con motorizzazione tradizionale e la versione elettrica, dato che l’entry level a benzina, il mille TSI, costa a listino 20.150 euro, contro i 39.950 del modello spinto dalla batteria, praticamente il doppio. E’ chiaro quindi che le motivazioni d’acquisto devono essere altre e che comunque la Volkswagen ha ancora molta strada da fare per avvicinare il costo di due vetture che, sotto un abito sostazialemte identico, nascondono due cuori ben diversi. Quello elettrico, in particolare, è in grado di sviluppare 136 cavalli e di promettere circa 300 chilometri di autonomia, ma con una guida molto molto risparmiosa.
L’accelerazione da 0 a 100 si può fare in 9,6 secondi (la coppia massima è di 290 Nm), mentre la velocità di punta è opportunamente autolimitata a 150 all’ora. Il punto centrale, come al solito, è il tempo di ricarica: la batteria da 35,8 kWh (pesa 345 kg), è agli ioni di litio e si ricarica in 17 ore con una normale presa di corrente, un tempo chiaramente inaccettabile, che si può ridurre a cinque ore con la wall box da 11 kw a corrente alternata (costa 1.041 euro, con un cavo di 7 metri). Ma si può arrivare addirittura a 45 minuti per l’80% della ricarica con il sistema combinato CCS, disponibile in molte colonnine pubbliche. E’ fuori discussione che la e-Golf è comunque un modello ancora acerbo e che la Volkswagen sta preparando ben altro per i prossimi anni. Non a caso se ne vendono pochissime: un’auto di bandiera, per ora, giusto per far sapere che chi vuole una Golf deve solo decidere che motore vuole: benzina, gasolio, gas, elettrico e chi più ne ha più ne metta…
VOLKSWAGEN up!
Idem con patate rispetto a quanto abbiamo detto sopra per la e-Golf: inutile fare paragoni di prezzo con le versioni con motore ‘caldo’, dato che l’up! elettrica costa ben più del doppio dell’entry level a benzina: 27.850 euro contro 11.500. In compenso questa è una macchina divertentissima da guidare, grazie ai due quantali e 30 kg di batterie spalmate sotto al pianale, con una potenza di 82 cavalli e 210 Nm di di coppia. Vien voglia di portarla a spasso come un go-kart, ma naturalmente c’è da fare attenzione a preservare la carica di energia: chi ha bisogno di percorrere una certa distanza, deve tenersi alla larga dalla velocità di punta di 130 all’ora e magari auto-limitarsi dalle tentazioni inserendo la modalità Eco o l’ancora più draconiana Eco+: con la prima la potenza massima disponibile è tagliata a 50 cavalli, con la seconda addirittura a 40, escludendo anche l’aria condizionata. Non si scherza. Sulla carta l’autonomia con il pieno è di 160 km, ma in realtà siamo attorno ai 140 km.
Occhio alle modalità di ricarica, come al solito: con le colonnine rapide si può ritornare all’80% in mezz’ora, il che non è male, se no servono nove ore con la presa del box di casa, attaccandosi la notte quando si dorme. ‘Quattroruote’ ha stimato in tre euro il costo dell’energia per cento chilometri, chiaramente inferiore alla spesa di un modello identico con il motore termico, ma altrettanto chiaramente non sufficiente per ammortizzare la differenza di prezzo. Il pacco batterie è garantito per i soliti otto annni o 160 mila chilometri, distanza di tutto rispetto per un’auto dalla vocazione quasi esclusivamente cittadina.
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