Le elettriche si incendiano e altre amenità sulle auto a batterie nel mirino della Volkswagen. La Casa tedesca continua la sua campagna contro i troppi luoghi comuni che ancora circondano il mondo dell’elettrico, con una nuova presa di posizione.
Le elettriche si incendiano facilmente? Non più delle altre
La Volkswagen cita Karl-Heinz Knorr, vicepresidente dell’Associazione dei vigili del fuoco tedeschi: “Le auto elettriche non bruciano in misura maggiore o più spesso rispetto ai veicoli a benzina o diesel, ma in modo diverso“. E la stessa Associazione, in una circolare, precisa: “I veicoli elettrici certificati comportano rischi in gran parte comparabili a quelli degli altri veicoli con altri tipi di guida (carburante). I test antincendio hanno inoltre dimostrato che le prestazioni antincendio dei diversi veicoli di una generazione e dimensione sono comparabili indipendentemente dal tipo di guida ”. La Volkswagen cita poi i test condotti dall’ADAC, l’Automobile Club tedesco: “Hanno dimostrato che il rischio di incendi per le auto elettriche è basso come per le auto con motori a combustione interna. In caso di incendio, il fuoco della batteria può essere spento anche con l’acqua”. Infine la Casa assicura che con il nuovo modello, la ID.3, “sia il rischio di incendio che il rischio di scossa elettrica sono ridotti al minimo da speciali sistemi di sicurezza. In caso di incidente, il flusso corrente della batteria viene immediatamente interrotto e il sistema di batterie dell’ID.3 è protetto da uno speciale crash frame“. Insomma, le elettriche si incendiano? Non c’è proprio da preoccuparsi.
Le elettriche si incendiano e non sono poi tanto ecologiche, si dice…
E invece lo sono, assicura la Volkswagen, scrivendo: “È il risultato di recenti e numerosi studi condotti da scienziati e organizzazioni indipendenti, tra cui l’Istituto Fraunhofer, Agora Verkehrswende e la Federal Environment Agency”. In passato erano sotto accusa le emissioni di CO2 dovute alla produzione di celle a batteria, spesso troppo elevate, ma ormai il problema sta rientrando.

La Volkswagen ricorda poi che il famigerato Studio dell’istituto ambientale svedese IVL, spesso citato dagli oppositori dell’elettrico, è stato recentemente corretto. Secondo il report aggiornato, le emissioni di CO2 emesse nella produzione delle batterie sono solo la metà di quanto ipotizzato in precedenza. E la tesi di fondo anche dell’IVL, ora, è che l’e-car è la scelta migliore per la protezione del clima e per contenere le emissioni del traffico automobilistico.
Costano un botto? Un tempo, forse…
Finora le auto elettriche sono costate molto di più rispetto alle auto a benzina o diesel. Ma la Volkswagen, numeri alla mano, sostiene che non è più così. Un esempio viene dalla nuova ID.3: il modello base è a listino da meno di 30 mila euro e, una volta detratti gli incentivi, diventa meno costoso di vetture comparabili con motori a combustione. Come la Golf Life 2 1.5l TSI con 130 CV (26.640 euro) e la Golf Life 3 2.0l TDI con 115 CV (28.105 euro). Non solo: mantenere un’auto elettrica, tra costo dell’energia, manutenzione, polizza ecc, costa molto meno di un’auto tradizionale (guarda anche questo articolo).
Le batterie? Non durano e l’autonomia cala…
La Volkswagen ritiene che anche questo ormai sia un luogo comune. E ricorda che le sue batterie “essenzialmente, sono progettate per durare l’intera vita dell’auto“. Per 8 anni o 160.000 km il produttore ne garantisce una capacità residua di almeno il 70%, “indipendentemente da come si ricarichi”. Notoriamente le ricariche ad alta potenza stressano maggiormente le celle. Ma la Casa tedesca assicura che un grosso lavoro è stato fatto per preservare le batterie, che ora sono attivamente raffreddate o riscaldate, a seconda delle esigenze, con un un battery management system.
Sì, ma se devi fare un viaggio lungo…
La Volkswagen pensa di poter dire che anche questo ormai è un mito da sfatare. I nuovi modelli hanno batterie più capaci e quindi anche più autonomia, fino a 550 km. Anche la rapidità della ricarica migliorai. E qui la Volkswagen fa altri esempi in casa. La e-Golf in precedenza raggiungeva il limite di ricarica a 50 kW di potenza, la nuova ID.3 arriva a 100 kW – due volte più veloce. Entro 30 minuti, ricarica l’energia elettrica per circa 290 km. Per l’ADAC (l’ACI tedesco), un’auto elettrica è considerata adatta a lunghe distanze se può ricaricare energia per 200 km in mezz’ora.
Ma le colonnine di ricarica sono ancora troppo poche…
La Volkswagen fa riferimento alla situazione in Germania, dove il numero di stazioni di ricarica è aumentato di circa 24.000 unità nel primo trimestre 2020. La maggior parte delle colonnine si trovano adiacenti ai parcheggi o nei parcheggi stessi. Sono stati elaborati piani per la fornitura di elettricità presso le aree autostradali. La sola IONITY, una joint venture di produttori tra cui la VW stessa, sta costruendo una stazione di ricarica ad alta potenza ogni 120 km in tutta Europa (con non poche difficoltà in Italia…).
Speriamo che i costi delle nstallazione delle colonnine di ricarica e l’adeguamento delle linee elettriche se le paghino chi ha la macchina elettrica nella ricarica e non nella mia bolletta.
Io ho una salute di ferro: però pago la sanità anche per lei, caro Marco
L’hanno fatto grossa con la manipolazione dei software ed è una macchia che resta. Ma ammetto che si stanno impegnando. Questa campagna forse vale più di 1000 elettriche vendute perchè cambia le teste