Le elettriche inquinano il 66% in meno dei corrispondenti modelli termici. Lo rivela uno studio dell’ICCT, International Council on Clean Transportation.
Le elettriche inquinano? Pochissimo, e migliorano…
È l’ennesima autorevole conferma che non c’è gara nelle emissioni tra un’auto a batterie e una a benzina. Lo ha detto già due anni fal’AEA, Agenzia Europea per l’Ambiente, l‘hanno confermato innumerevoli report indipendenti. Ora gli esperti dell’ICCT hanno esaminanti modelli “compatti”, di dimensioni che noi consideriamo medie, in tutto il ciclo di vita. Il risultato è che le emissioni di gas serra in Europa sono già inferiori in un range compreso dal 66 al 69% rispetto a veicoli a benzina nuovi comparabili.Ma questo gap aumenta fino all’81% se l’energia utilizzata proviene esclusivamente da fonti rinnovabili. I ricercatori sono convinti che il mix elettrico migliorerà costantemente, a causa dei paletti fissati dalla UE per accrescere la produzione di energia green. Ergo: nello studio si prevede che entro il 2030, l’elettrica avrà un vantaggio in termini di emissioni di circa il 74-77%, invece del 66-69% calcolato col mix elettrico odierno. L’Europa fa decisamente meglio degli Stati Uniti e soprattutto della Cina, che hanno mix elettrici ancora troppo legati al carbone.
Le elettriche inquinano? Rispetto alle ibride plug-in…
Nello specifico, l’ICCT calcola che una produzione di batterie da 45 kWh in Europa si traduce in 2,7 tonnellate di emissioni di CO2. In confronto, la batteria da 70 kWh di un SUV produce circa 4,2 tonnellate di CO2. Il calcolo si è basato su 60 kg di Co2 equivalente per kWh. Per l’analisi del ciclo di vita (LCA), sono stati confrontati motori a combustione fossile e auto elettriche e ibridi plug-in, biocarburanti, SynFuels e idrogeno. L’ICCT hanno calcola risparmi dal 25 al 27% nel ciclo di vita per gli ibridi plug-in e circa il 20% per gli ibridi non ricaricabili esternamente. “Le conclusioni di base dello studio sono in definitiva simili per tutte le regioni, nonostante le differenze nel mix di veicoli ed elettricità“, spiega Rachel Muncrief, vicedirettore dell’ICCT. “Già oggi, i veicoli a batteria hanno emissioni di gas serra inferiori rispetto ai veicoli convenzionali a benzina e diesel. Anche nei Paesi con elevata quota di energia dal carbone, come Cina e India“.
L’idrogeno? È tre volte più energivoro dell’elettrico
Alcune considerazioni sull’idrogeno:
– la ricerca è appena all’inizio e fa passi da gigante. Si pensi ad esempio agli ultimi prototipi per ottenere idrogeno VERDE (ripeto: VERDE) dal metano con la cattura della CO2 (viene emesso solo vapore acqueo) proprio qui in Italia [ https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/07/21/idrogeno-green-sardegna-si-candida-per-hub-del-mediterraneo_0c735fc0-9302-4ec2-aa8d-b330a8f10f6f.html ]. E siamo solo all’anno zero della ricerca …
– la produzione delle fuel cell delle auto ad idrogeno è mooooooolto meno inquinante di quella delle batterie delle BEV (ed infatti nel grafico non c’è traccia) ed inoltre, altro vantaggio non da poco per il pianeta, non servono terre rare; diverso il discorso della produzione dei serbatoi, ma anche qui siamo all’anno zero;
– ricordiamo che l’idrogeno non è solo fuel-cell ma è anche motore termico, pur restando totalmente green e senza emissioni di CO2, ed è in questa configurazione la risposta migliore per chi non è disponibile a modificare le sue abitudini di guida (cambio manuale, rombo vero del motore, curva di erogazione di coppia e potenza, rifornimento “tradizionale”, etc.)
– il rifornimento dell’idrogeno non pone problemi collegati ai tempi di ricarica, è rapido
– il grafico mostra le ibride plugin ma omette di valutare la CO2 delle bevx (elettriche con range extender) che se la battono alla pari con le auto ad idrogeno e le elettriche con batterie più grandi
Ti consiglio di leggere *vere* esperienze di chi ha a che fare quotidianamente con auto a idrogeno. I tempi di rifornimento sono tutt’altro che rapidi (due su tutti: le pompe ghiacciano e bisogna aspettare che l’impianto torni in pressione prima di fare un altro rifornimento), la produzione di idrogeno è tutt’altro che gratis, le batterie si riciclano in gran parte (dunque la storia “ommioddio i bambini del congo sfruttati per estrarre le terre rare” non regge poi molto), i motori a idrogeno non sono motori a scoppio (long story short: l’idrogeno viene usato per generare elettricità che fa girare un motore elettrico, non è mica iniettato nei cilindri – che non esistono).
Senza offesa, ma stai prendendo abbagli epici. Un consiglio, leggi questi tweet: https://twitter.com/AukeHoekstra
No, non è il primo idiota che passa per strada, né tantomeno “mio cuGGino” 😉
Toyota si è presentata alla 8 ore di Suzuka con una corolla a Idrogeno che lo bruciava.
Informati.
Confermo, ci sono un paio di articoli molto interessanti sulla Gazzetta. Anche una Yaris “endotermica” a idrogeno é stata sperimentata in queste gare.
Dopodiché io sono da due mesi felice possessore di una Zoe di seconda mano del 2013 affiancata peró a un’endotermica di 16 anni fa Euro 3 che mi permette di viaggiare in auto senza pensieri soprattutto in estate.
Con 120 km di autonomia della Zoe vecchio modello si puó viaggiare ma non é semplice, la testa non é libera da preoccupazioni e da necessità di pianificare tutto al kilometro.
Ma per spostamenti limitati alle grandi aree urbane la full electric é un toccasana per tutti se non si devono percorrere tanti chilometri al giorno. Per questo le città diventano sempre piú electric friendly.
Per il futuro però spero anche che i carburanti green sintetici a bilancio emissioni zero diventino una opportunità percorribile, ciò permetterebbe di non rendere inutilizzabile tutto il parco auto mondiale prodotto finora, non é neanche giusto buttare via tutto il vecchio (know how produttivo e di manutenzione compreso) se c’é un sistema ecosostenibile per donargli nuova vita.
Certo se portare avanti piú strategie di sviluppo diventasse controproducente per via del fatto che entrerebbero in competizione una con l’altra.. sarebbe un peccato dover sceglierne una e solo una.