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Le elettriche costano il doppio? Una bufala

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La Jeep Avenger, uno dei 4 modelli presi in considerazione nei confronti
Le elettriche costano il doppio degli equivalenti modelli a benzina? Una bufala: conti alla mano un lettore, Roberto, dimostra che il gap è molto più ristretto. Facendo i confronti che chiunque può fare con il nostro LISTINO INTERATTIVO

Le elettriche costano il doppioLe elettriche costano il doppio? Guardate il confronto su questi quattro modelli…

“Siamo sicuri che un’elettrica costi il doppio di un equivalente ICE, a benzina? A me non sembra facendo un confronto su quattro modelli. Due sono del gruppo Stellantis, due del gruppo Hyundai-Kia“. Roberto.

In questi numeri c’è il lavoro che resta da fare

Le elettriche costano il doppio
La prima tabella di confronto che ci ha inviato il lettore: riguarda la Jeep Avenger e la Kia Niro.
Risposta. Intanto grazie per le tabelle, molto interessanti. A noi preme non tanto rispondere a chi, in modo interessato, continua a dire che le EV costano il doppio delle termiche. Anche se purtroppo nella politica e nei media sono in tanti a sostenere questa tesi. Questi numeri di confronto sono interessanti per capire qual è il vero gap di prezzo che ancora resta da colmare. È su questo che ci si sta misurando in tutto il mondo, mentre in Italia si continua a cianciare di come difendere l’esistente. E su questo stanno investendo enormi risorse le principali Case auto, a cominciare dai marchi tedeschi, ora da Stellantis e persino dalla recalcitrante Toyota. Come mostrano anche le tabelle qui sopra, per Jeep Avenger e Kia Niro, la forbice va da un minimo del 16% a un massimo del 36%. Valori che solo in parte si possono recuperare con le minori spese di gestione, con risparmi più sensibili se, finalmente, l’energia torna su prezzi più umani.

Le elettriche costano il doppio? La Kona 10,9% in più

le elettriche costano il doppio
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La seconda tabella di confronto riguarda la Hyundai Kona e la Peugeot 208, nella doppia versione.
Si dimentica speso che, dopo gli aumenti del 2022 e di inizio 2023, anche le auto a benzina costicchiano. Al punto che per la Kona si può arrivare a una differenza limitata al 10,92%, tutto sommato quasi recuperabile con i risparmi successivi. E non va dimenticato che ci sono modelli, come le Tesla, che dopo gli ultimi ribassi, sono assolutamente competitivi con la concorrenza tedesca e giapponese della stessa categoria. Comunque: il tema-prezzo resta ovviamente centrale, lo terremo monitorato con attenzione, anche grazie ai vostri preziosi contributi.
L’auto elettrica costa troppo? IL VIDEO di Paolo Mariano

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33 COMMENTI

  1. Vi incavolate tanto quando altri danno notizie di parte, ma quando lo fate voi è tutto ok …

    Vi faccio io un esempio: vorrei comprare una Opel Corsa e, avendo pochi soldi, non cerco il modello che voglio con gli optional che voglio, ma sono costretto a comprare quella base, che costa meno.
    Vado così sul sito della Opel, e guardo i prezzi delle versioni di attacco:
    – Benzina €18.650,00
    – Diesel €22.050,00
    – BEV €36.000,00

    Toh, la BEV costa quasi il doppio. Ma questo è impossibile: nell’articolo si dice che non è vero

    Certo, se mi metto a giocare ad arte con gli incentivi, optional, ed altro, potrei riuscire a far abbassare la percentuale di differenza di prezzo, ma questo non sarebbe corretto per fare un confronto alla pari.

    P.S. Ecco il link diretto con i prezzi: https://www.opel.it/content/dam/opel/italia/veicoli/nuova-corsa/download/Corsa_novembre.pdf

    • Io vorrei comprare una Maserati ma siccome ho pochi soldi vorrei il modello base da 50kW e senza clima automatico. Non c’è!!! Voi termici mi avete nascosto questa informazione!!

      Questo come provocazione. Nell’articolo si parla di Opel Corsa? No, nessuno ha mentito. L’hanno omessa appositamente? Direi di no, dato che ne hanno mostrato solo alcune (ed è anche spiegato il criterio) anche se sul mercato italiano se ne possono acquistare oltre 600 modelli diversi.
      La versione a benzina da 18.650€ è lontana come dotazioni, prestazioni e allestimenti dalla versione elettrica: non sono paragonabili. Il modello base elettrico ha 100kW (e 100kW elettrici, si fidi, equivalgono a molto di più termici…), quello a benzina la metà.
      E lei dirà: ma a me non interessa avere quella potenza o le altre dotazioni di serie.
      Infatti in questo momento le versioni “base” elettriche partono da un livello più alto, ci vorranno ancora anni perchè si raggiunga la parità nelle macchine di segmento inferiore a D. Nel segmento D, invece, il sorpasso è già avvenuto da tempo, prenda le Tesla e converrà che costano largamente meno delle equivalenti termiche e a parte non potere percorrere più di 400 km in autostrada senza soste, non hanno nulla di inferiore, a parte il prezzo.

      • Quello che è stato scritto, sembra fatto ad arte per poter poi esprimere un giudizio.
        Se si fosse voluto date una risposta vera, si sarebbe dovuto precisare che quello che ha scritto il lettore è vero per i 4 modelli che ha preso lui in considerazione, ma non è così per molti altri modelli.
        Inoltre, fare il confronto aggiungendo optional, e considerando l’incentivo solo da una parte e non dall’altra, non è corretto, il confronto vedo andrebbe fatto con i prezzi senza incentivi: non tutti infatti ne possono usufruire.

        Nella riposta invece si legge la solita cosa: gli altri sono brutti e cattivi e sono contro di noi.

        P.S. Marchi come Tesla, o Mercedes, Audi e BMW per rimanere nel termico, non li considero: non potendomeli permettere, è inutile che ci perda del tempo a guardare cosa offrono.

        P.P.S. il “Voi termici” potevi anche risparmiartelo. Ti svelo un segreto: al mondo ci sono anche persone che non vedono l’elettrico come una religione. Vorrebbero fare il passaggio, ma economicamente non possono.

        • “voi termici” è in risposta a “Vi incavolate” e “quando lo fate voi “. E’ lei che è partito col “dividiamo il mondo tra noi e voi”. Ti svelo un segreto: io ho ancora due termiche, non è che le butto, le mando in esaurimento, l’elettrica ha sostituito un’auto di 14 anni e oltre 150.000 km, non l’ho presa per “sfizio”, dovevo sostituire un’auto che cadeva a pezzi.
          E io ho scritto: “Infatti in questo momento le versioni “base” elettriche partono da un livello più alto, ci vorranno ancora anni perchè si raggiunga la parità”.
          Sto dicendo che costano di più, mica nascondo la cosa. Quello che si contesta è che costino IL DOPPIO. Perchè se fai un’affermazione televisiva in cui spari una sentenza ma è vero in pochi casi, stai mentendo. Nel caso dell’Opel Corsa, sì, ma non è vero per la maggior parte delle altre, questa è la verità.
          Si prenda il listino delle elettriche e si diverta a vedere le equivalenze termico-elettrico e poi torni qui e ci dimostri che più della metà delle elettriche costa più del doppio delle termiche: allora avrà ragione lei e io chiederò pubblicamente scusa per il mio errore e la mia presunzione (Spoiler: io ho già visto l’ultima puntata e so il nome dell’assassino!)

          • Ripeto: io confronto i modelli base, visto che quando scelgo, non posso farlo in base a quello che vorrei, ma in base a quello che mi posso permettere.
            Quindi, se sevo prendere il modello benzina, guardo quello che costa meno, cioè quello base. Stessa cosa per il Diesel e le BEV.

            Ti faccio un altro esempio con una macchina tra quelle “scelte” da chi ha inviato l’email, la Kona:
            – benzina € 23.500
            – BEV non ne sono sicuro, perché ho fatto fatica a trovare il prezzo del modello base senza incentivi, ma credo che sia intorno ai 35.000 €

            LA differenza, è quindi ben lontana dal 10,9 % riportato

          • OPEL CORSA 1.2 Elegance 75cv in NLT: 329€ (1.700€ di anticipo, 3 anni)
            E la versione elettrica (stesse condizioni)? 389€.
            Cioè 60€ su 329€ prendendo come base la termica, è il 18% di rata più alto.

            Ognuno sceglie i parametri secondo le proprie idee (o esigenze). Il lettore ha fatto un confronto equo (pari allestimenti) secondo i suoi standard: il suo è il prezzo, meno costa e meglio è.
            La mia risposta rimane quella originale (copio): “Infatti in questo momento le versioni “base” elettriche partono da un livello più alto, ci vorranno ancora anni perchè si raggiunga la parità nelle macchine di segmento inferiore a D.”
            In Cina (che ha un immatricolato BEV pari al 25%, 1 ogni 4) le segmento A e B elettriche costano MENO delle equivalenti termiche.

            Perchè non fanno una Panda elettrica da 15.000€?
            Perchè nelle macchine di fascia bassa e segmento A e B, i margini sono ridotti e le case automobilistiche tradizionali e storiche, per loro colpa e miopia, sono partite tardi e hanno deciso di fare pagare i costi di approntamento stabilimenti, ricerca e sviluppo (soprattutto di software, siamo ancora alla preistoria se pensiamo a cosa è Tesla), ai consumatori. Quindi ricaricano in modo esagerato, i volumi sono piccoli: è un circolo vizioso, costano molto perchè ne vendono poche, ne vendono poche perchè costano molto. Chi è l’unica che si distingue? Tesla, che guarda caso è il primo produttore mondiale (no, non è la Cinese BYD, le cifre che girano includono anche le plug-in e una plug-in ha il motore termico e anche quello elettrico, non viceversa).
            A regime, una macchina elettrica costerà meno perchè ha meno pezzi.
            L’unico pezzo costoso è la batteria ma potrebbe costare infinitamente meno se ci fosse meno ansia da ricarica che nell’uso normale (lasciamo perdere chi usa la macchina sul serio) è largamente ingiustificata, tutti a comprare batterie gigantesche per poi ricaricare una volta alla settimana…
            Io ho 50kWh e siccome normalmente faccio 25-30 km al giorno (medi) ricarico UNA volta ogni 7/10 giorni, quando scende sotto al 30%. Sì, sono privilegiato: ricarico in garage. Da una comune presa, a 2kW. Non ho aumentato la potenza del contatore quando l’ho presa. Lavatrici e lavastoviglie si fanno dopo cena, la macchina si carica di notte.

          • Aveva un’auto con 150.000 che cadeva a pezzi? Io di solito le rottamo a 270.000-300.000 km. Mi sembra un po’ esagerato…

          • Fabiano: il problema non erano i chilometri (a parte che essendo a GPL aveva le fasce elastiche da sostituire, mangiavano olio) ma la carrozzeria e l’impianto elettrico. In 6 mesi sostituiti 2 alzacristalli, batteria, chiusura centralizzata, svariate lampadine, clima che ogni tanto arrancava, per un totale di oltre 1500€. Potevo tenerla a patto di spenderci qualche ulteriore migliaio di euro di manutenzione, che in una macchina di 14 anni mi parevano buttati. L’ho venduta usata, senza nascondere i problemi al nuovo acquirente, che cercava un’auto a 7 posti e che ci avrebbe fatto 2000 km all’anno, ho impiegato quasi un anno a trovare il “cliente” giusto. Non l’ho rottamata per prendere la Tesla, le ho avute in contemporanea.
            Con la precedente ho fatto 230.000 km (sempre a GPL), venduta usata.

        • Gentile Mario Bonati,
          più volte si è parlato di costo doppio d’acquisto di auto elettriche nei segmenti B (utilitarie come Fiat Punto, Opel Corsa, toyota Yaris ecc.), B-SUV (ovvero Fiat 500x, jeep Avenger, Opel Mokka, toyota yaris cross, Hyundai Kona anche se quest’ultima è a cavallo con una C-SUV, ecc.), segmento C (Fiat Tipo, Peugeot 308, Opel Astra, VW Golf, toyota Corolla, MG 4, VW ID.3, KIA Niro e KIA e-Niro, ecc…) e per finire le C-SUV (VW T-ROC, Renault megane e-tech EV, kia sportage), con questo presupposto (visto che sono stato io a proporre il confronto) mi sono limitato alle versioni in commercio dei modelli che proponevano la versione ICE e BEV.
          Non aveva senso confrontare una MG4 con una Fiat Tipo o una VW Golf.
          D’altro canto per un confronto più veritiero, l’equipaggiamento doveva essere equiparabile (leggasi accessori di serie e non presenti nei modelli confrontati).
          Confronti con modelli di classe superiore non hanno senso.
          Sarebbe interessante stilare una bella comparativa per categoria a parità di accessori sui diversi segmenti, considerando molti modelli che siano o no proposti in entrambe le motorizzazioni.
          Io su alcuni modelli mi sbaglio nel posizionarli nelle rispettive categorie e pertanto ho evitato di metterli per non creare confusione, ma se c’è qualcuno in grado di fare questo lavoro certosino ben venga per confermare o smentire quanto ho evidenziato.

  2. Nel dicembre del 2021 dati GSE in Italia erano istallati 1.016.000 impianti fotovoltaici per una capienza complessiva di 22.500 MW. Di questi, l’80% circa sono installati nelle case private degli italiani. Se i possessori di questi impianti possedessero altrettanto auto elettriche, avrebbero la possibilità di ammortizzare la differenza di prezzo tra un auto a benzina e una elettrica dopo 5-7 anni, percorrendo in media 10.000 km l’anno. Naturalmente c’è anche un risparmio anche per chi carica dalle colonnine con tariffe flat, ma è meno vantaggioso rispetto a chi possiede un impianto fotovoltaico con un punto di ricarica a casa. Pertanto se considerassimo di possedere un auto elettrica per almeno 10 anni, in questo arco di vita avrebbe un costo uguale o inferiore a un auto a benzina, tenendo presente anche i minori costi di manutenzione e le spese per il bollo auto.

    • Continuare a ragionare esclusivamente in termini di costi anziché di salute e di salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo è da stolti.
      Se i cittadini si rifiutassero di acquistare auto inquinanti e riscaldanti i prezzi delle EV calerebbero velocemente, con benessere per tutti.
      Ribadisco: stolti.

  3. Un paio di anni fa c’era l’ipotesi di uguaglianza dei prezzi benzina/elettriche già dal 2025; poi 2027. Ora non se ne parla più. Mi piacerebbe una elettrica classe B da 450 km di autonomia con prezzi paragonabili.
    Inoltre: ho la preoccupazione che comprare dalla Cina auto o componenti sia come comprare gas dalla Russia.

    • Non ti preoccupare dalla Cina stai giù comprando tutto a parte il gas ed il petrolio che lo compri da altri.
      E questo per precisa volontà della classe pessima classe politico-imprenditoriale che abbiamo avuto da trent’anni a questa parte.
      Ma forse vivete su Plutone.

  4. Appena fatto il calcolo con la Pegeout 208 Allure (motorizzazione benzina automatica 100) e Pegeout e-208 Allure. La differenza è notevole: 37800€ per l’elettrica rispetto ai 24720€ della termica. Il 53% di differenza. I prezzi vanno presi, per entrambe, di listino. Niente sconti o bunus che alterano il confronto. Questo dimostra che senza incentivi al momento questo modello di auto elettrica è notevolmente meno competitivo del corrispettivo a benzina.

    • Federico è interessante la tua osservazione.
      Però voglio farti notare che al momento per tutte le auto che possono usufruire degli incentivi in ogni caso 3k li devi levare.
      Diciamo che attualmente i produttori stanno facendo la cresta sui listini al pubblico (come dice un mio amico).
      Se dovessero abbassare gli incentivi sulle elettriche e levassero gli incentivi sulle termiche i prezzi si abbaderebbero immediatamente di 3k per le elettriche e vedremo forti sconti sulle termiche. Questa è la mia opinione.
      In ogni caso buon fine settimana a tutti

    • Se non ci fossero gli incentivi l’auto costerebbe sensibilmente di meno, forse meno che con gli incentivi.
      O pensi forse di incassarli tu.

  5. Si sarà ridotto il gap di prezzo di costo ma quello dei km percorribili rimane alto e le omologazioni sono lontane (troppo) dalla realtà, troppo!

    • 45′ minuti su 500 Km, non sei in grado di gestirli?
      Che vitaccia ‘sta gente che passa il tempo in auto anzichè lavorare.
      Piacerebbe anche a me.

  6. Per quanto riguarda poi il costo dell’energia elettrica: il PUN già è rientrato a prezzi pre-guerra. Basta vedere gennaio e febbraio 2023.
    Per beneficiarne subito basta passare al mercato libero con prezzo indicizzato. In fin dei conti il picco dei prezzi dell’energia è durato meno di 6 mesi e ha toccato solo chi non ha potuto usufruire di abbonamento flat Enel X.
    I carburanti invece alti erano e alti sono tuttora di prezzo e sono anni che ci si lamenta delle accise ingiuste, dell’iva sulle accise che è ridicola, del bollo auto come tassa ingiusta. Quando finalmente ci sarebbe l’opportunità di non pagarle, sono tutti a remare contro e rimpiangere i motori tradizionali.
    Io davvero questa Italia non la capisco

  7. Non c’è una differenza percentuale applicabile a tutti i segmenti in realtà.
    Nel segmento premium differenza di prezzo quasi non c’è dal momento che con 45 mila euro si può acquistare una berlina tedesca oppure una Model 3 o Megàne e-tech ben accessoriata. Con 50 mila un suv come X1, Q5 o una Model Y, Hyundai Yoniq, Kia EV6.
    Nell’esempio citato nell’articolo siamo già in una categoria inferiore e la differenza è ben espressa in percentuale.
    A onor del vero sulle cittadine siamo più vicini al 50-70% in più su vetture come Opel Corsa, Peugeot 208, forse fiat 500 un pò meno per la versione con batteria più piccola.
    Purtroppo il fatto che in Italia le auto più vendute siano piccole (es. Fiat Panda) fa aumentare la percezione di differenza di prezzo.
    Ci sarebbe però da fare un ulteriore considerazione: a livello di prestazioni e confort non si può paragonare una elettrica (es. e-208) da 156cv e cambio automatico con la sua omologa 1.0 benzina con cambio manuale. Già scegliendo una motorizzazione più potente con cambio automatico la differenza di prezzo si riduce eccome.
    Per fare un esempio una Fiesta st-line 1.0 mild hybrid con 155cv e cambio automatico sfiora i 30 mila euro e come prestazioni sarebbe più allineata alla e-208

    • Concordo con la tua analisi. La differenza di prezzo percentualmente va assottigliandosi man mano che si sale sulle fasce premium. Basta vedere la differenza in percentuale che passa tra la 500 e la 500e (sia Fiat che Aborth) e quella che passa tra una i4 Gran Coupé benzina o elettrica. Più ci si avvicina ai 50k, più questa riduce tant’è che concordo con chi dice che una Tesla Model 3 Performance è una alternativa più economica (anche nel prezzo d’acquisto) a tante berline sportive.

      Nelle tabelle comparativa poi emerge con chiarezza il ruolo giocato dagli incentivi statali che sono terminati da poco per i motori termici (ma c’erano fino a poco fa) e sono ancora interi per l’auto elettrica. Altri “trucchetti” sono dovuti all’inserimento di accessori che possono modificare il listino.

      C’è poi la “zona d’ombra” della scelta del modello a benzina. Io il confronto della Kona non lo farei col 1.6 ma con il più economico 1.0 T-GDI Hybrid XTech+ che costa € 24.850 e che comunque ha prestazioni interessanti, come la velocità massima di 180 km/h. Capisco che la 1.6 è stata scelta per il DCT ma magari ci sono persone affezionatissime al cambio manuale che quindi risparmiano scegliendo un altro modello.

      Sempre per la Kona la scelta è ricaduta sulla versione con batteria più piccola. Per carità, resta una opzione anche se è davvero molto limitante scegliere la Kona con batteria più piccola, però va considerato che quando l’autonomia è così ridotta a parità di km annui percorsi è probabile che la batteria si usuri prima perché sottoposta a più cicli di carica nello stesso anno ed è anche più probabile che la batteria venga usata nel range non ottimale, ovvero sotto il 20% e sopra l’80%. La Kona con batteria da 64 kWh parte da 42600, ovvero al limite della zona ecoincentivi.

      Manca poi la voce del costo della wallbox e del costo di installazione. Visto che è imprudente mettere a rischio il proprio garage e il condominio, è il caso di chiamare un elettricista qualificato per il montaggio della wallbox che gratis non è. Poi chiaro, magari c’è qualcuno così coraggioso da acquistare l’auto elettrica senza poterla ricarica a casa, però quella è una voce che andrebbe aggiunta anche perché rientra, per logiche di cose, in quella spesa iniziale che molti italiani affrontano con finanziamento (e relativi interessi sulle rate che impattano sul risparmio sulle spese di manutenzione).

      Andando sui modelli Tesla, invece, come già detto avviene il sorpasso e oggettivamente sono un grande affare, anche se fuori dalla zona incentivi. E ci metterei dentro, tra gli affari, anche la Smart #1, sia nell’attuale allestimento base sia in quello nuovo che sta arrivando, più economico, con batteria LFP da 400 km di autonomia WLTP e stessa potenza del motore.

      • Sugli incentivi alle elettriche vorrei segnalare la mia analisi svolta sui listini odierni italiani: su 561 allestimenti di veicoli elettrici acquistabili in Italia, solo il 31,1% può accedere agli incentivi, tutti gli altri superano la soglia dei 42.700 euro. Anche questo è uno dei motivi del crollo dell’immatricolato elettrico in Italia

        • Salvatore il tuo è un commento intelligente e un contributo importante. Non è che sono qua a dare i voti, è solo per dirti che l’ho apprezzato, grazie.

        • Vantaggi ai più abbienti ed i rifiuti ai poveracci.
          Vi dice nulla questo?
          Però si può in parte ovviare, basta un minimo di “umiltà”.
          Ad esempio io che sono un normale impiegato ho preso la Kona usata di 1 anno ad un prezzo sensibilmente sotto i 30.000.
          E me la sto godendo da pazzi, forse più di chi si fa il Ferrarino.

      • Enzo, sono io l’autore della email del confronto.
        Il vincolo che ho seguito era avere l’auto più simile per equipaggiamento e modalità di guida (come ha scritto Daniele per la 208 sarebbe stato più opportuno scegliere una motorizzazione più grande e pertanto si sarebbe ridotto il delta sul prezzo).
        Con questo presupposto ho dovuto cercare modelli che proponevano sia la versione ICE che BEV (se hai fatto caso per la Jeep Avenger ho allineato anche gli accessori per una comparazione più veritiera, peccato che non era possibile aggiungere l’automatico).
        Sulla kona la 64 kWh non è più ordinabile, visto che nei prossimi mesi uscirà il modello nuovo e sulle 39 KWh dovrebbero essere applicati dei bei sconti che non ho riportato (ce ne sono molte in pronta consegna).
        Se poi vuoi avvalorare che le auto BEV costano il doppio basta considerare la MG ZS nella versione Confort (base) e vedrai che già la standard range da 320 km WLTP costa dal 76% (con rottamazione) al 87% (senza rottamazione) in più. In pratica con una MG ZS BEV ti compri 2 MG ZS benzina (MG batte Dacia), ma sono cinesi e lì produrre una ICE costa pochissimo.
        Quindi con questo presupposto non aveva senso confrontare la Fiat 500 ICE con la controparte BEV, sono auto diversissime, conservano solo il nome.
        Più realistico confrontare Opel Corsa o Mokka nelle motorizzazioni ICE e BEV, stessa versione e cambio automatico.
        Altrimenti ti posso già dire che una Tesla Model 3 RWD ha un prezzo sovrapponibile alla splendida Alfa Romeo Giulia nella versione base diesel.
        Inutile aggiungere i costi per le wallbox, il punto era solo comparare il costo d’acquisto delle auto.

        • Roberto ottimo scambio di opinioni e dati, condivido la tua risposta e il confronto è costruttivo. Solo due precisazione: non è affatto mia intenzione dire che le elettriche costano il doppio delle bev, ma solo che costano di più e che man mano che si sale di fascia (vedi confronto Model 3 e Giulia) la differenza si azzera o si inverte.

          Confrontare bev e benzina è difficile perché si tratta di auto sostanzialmente diverse, anche sul profilo prestazionale, di autonomia, di modalità di guida. Io ad esempio pagherei qualcosa in più per avere il cambio manuale su una elettrica (e infatti sono orientato a prendere una elettrica col cambio, la Daytona SRT) per cui quando oggi faccio un confronto con una elettrica senza cambio mentalmente applico già una penalità all’elettrica. L’altro grosso problema dell’elettrica è l’autonomia che può modificare enormemente il prezzo, con le versioni long range che costano molto ma molto di più, mentre con la benzina il problema è inesistente. Si può confrontare una Kona a benzina con una elettrica da 39 kWh se la si usa in città e non fuori e quindi un altro asterisco da mettere durante il confronto. In questo caso sarebbe corretto dire che la differenza di prezzo, piuttosto che essere di xmila euro, varia da xmila a ymila euro in base alle proprie esigenze in elettrico.

          Il costo della wallbox è un costo nascosto che purtroppo non si può non considerare nel costo di acquisto perché tanto va affrontato quasi sempre.

          • Ma una WB non è legata ad un’auto, non devi averne 2 se hai 2 auto, non la cambi quando cambi l’auto.
            Per cui, quanti anni consideri per l’ammortamento?

          • lucio: quindi è gratis?
            ricordo un articolo di paolo mariano sulla sua esperienza, in cui diceva che aveva creato un “ecosistema” per la sua bev: questo è un costo nascosto.
            c’è chi lo fa e chi no, ma non puoi collegare la schuko se hai fili da 2.5 mmq in garage (che prima ti bastavano per ogni utilizzo) perché prima o poi colano: ne consegue che oltre alla spesa della bev hai anche altre spese iniziali, che vanno dalla wallbox all’adeguamento dell’impianto elettrico per finire con fv dedicato con accumulo.

    • “l fatto che in Italia le auto più vendute siano piccole (es. Fiat Panda) fa aumentare la percezione…”
      _________________
      Fa aumentare la percezione che siamo un paese con le “pezze al cu.lo” e di questo dobbiamo ringraziare i padroni del vapore, che sono stati in massima parte i padroni del petrolio.
      Di questa gente dovremmo liberarcene immediatamente con un tocco di bacchetta magica.

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