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Le consegne della VW ID.3 da settembre, in tre versioni

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Il direttore commerciale Volkswagen Jurgen Stackmann con la ID.3.
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Le consegne della VW ID.3 inizieranno a a settembre. Era stato promesso che, pandemia o no, “l’elettrica del popolo” sarebbe arrivata entro l’estate. Siamo al limite…

Le consegna della VW ID.3: sarà la volta buona?

La consegna della Non è un parto facile quello della prima elettrica di nuova generazione della Volkswagen. Tra problemi nella messa a punto del software (che probabilmente verrà complete da remoto dopo la consegna) e ritardi da Covid 19, la partenza è slittata più volte. Ora una nota messa in rete dalla Volkswagen Newsroom assicura che l’ora X non andrà oltre i primi di settembre.

le consegne della VWLa prima edizione della ID.3, denominata proprio 1st Edition, avrà una batteria da 58 kWh, un motore da 150 kW di potenza e una coppia massima di 310 Nm. Accelerazione da o a 60 km/h in 3.4 secondi. Per compensare i primi clienti della lunga attesa, la Volkswagen darà loro accesso al 1st Mover Club, con la possibilità di dialogare con il costruttore scambiando idee e opinioni. Per chi acquisterà l’auto in leasing, inoltre, verranno abbuonate i canoni dei primi tre mesi. Volkswagen conferma anche un anno di ricarica gratis.

Le versioni iniziali da 40 a 50 mila euro

Da mercoledì 17 giugno i clienti che a suo tempo hanno prenotato la ID.3 potranno trasformare l’ordine in un acquisto vero e proprio. Scegliendo tra tre versioni:

La versione base costerà meno  di 40,000 euro. Include tra l’altro navigation system,  DAB+ digital radio, ‘Air Care Climatronic’ con 2 zone di climatizzazione. Ricarica fino a   100kW in corrente continua (DC) o 11kW in alternata (AC). Ruote 18 pollici.le consegne della vw

La versione ID.3 1st Plus costerà circa 46,000  euro con videocamera per la vista posteriore e accesso Keyless. Ruote da 19 pollici e inserti color argento nell’esterno della carrozzeria.

La versione top ID.3 1st Max costerà circa 50 mila euro e avrà un head-up display con la realtà aumentata (AR), tetto panoramic e ruote da 20 pollici. Oltre a diversi sistemi di assistenza alla guida (Side Assist e Emergency Assist). Ruote da 20.

 

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12 COMMENTI

  1. Alberto, credo sia opportuno confrontare pere con pere e mele con mele. Quanto costa una Golf di pari prestazioni e pari allestimento? E quanto costa in carburante e manutenzione?
    La strategia delle case è quella di far uscire prima le versioni dai contenuti più elevati e poi quelle più economiche. Una ID.3 con batteria più piccola (autonomia 330 km WLTP) è già prevista e sarà commercializzata ad un prezzo inferiore ai 30.000,00 Euro (in uscita già entro l’anno).
    Anche di 500 sono previste versioni con allestimenti più basici a costi inferiori. Quella che è stata presentata è una versione full optional, cabrio. E di base 500 è un prodotto che si propone comunque come “utilitaria” d’elite.
    Questi sono aspetti che devono essere considerati.
    Paolo

  2. Scusate, ma dove sono finiti i buoni propositi di rendere finalmente l’auto elettrica democratica e alla portata di tutti con un prezzo entry level inferiore a 30000€!?

    • io per ben meno di 30K€, per la precisione 24K€ con incentivi di 3K€ da Emilia Romagna, ho preso una eGolf a fine settembre 2019 (cosegnatra a gennaio 2020)

      Non mi sembra un prezzo “esagerato” per la qualità del prodotto. certo batteria/autonomia non di ultima generazione, ma quanto promette (300KM) mantiene.. ed è quanto mi è sufficiente per le mie necessità.

      mie conclusione: spesso tanta gente non ha voglia di formarsi e spendere tempo per cercare e trovare la soluzione alle proprie esigenze e si aspetta “la pappa pronta”!
      Ma di solito quanto “spingono” i venditori, non è nella massima convenienza dei compratori.

      • Verissimo, Andrea, anche se spesso informarsi non è così semplice. Guardavo poco fa le offerte per la Renault Zoe: sul sito (
        https://promozioni.renault.it/promo/automobili/nuova-zoe-flex-automobili-veicoli-elettrici) c’è una soluzione con batterie a noleggio e acquisto rateale scritta con un carattere piccolissimo e mille codicilli. Ci vuole un esperto di finanza aziendale per decifrarla. Meglio sarebbe dire: la macchina costa tanto, lo sconto è questo. Poi: se vuoi le batterie a noleggio queste sono le condizioni, se vuoi pagare a rate sono queste altre…

        • Beh, è il discorso che fai è quello che “temevo” io quando mi riferivo che se ti fidi dell’oste.. ti venderà il suo “miglior” vino! 🙂

          la persona interessata “dovrebbe” frequentare siti come questo ed altri forum, dove trova informazioni e dibattiti che hanno una certa trasparenza tra gli interlocutori ma tutti gli interessi sono tenuti in considerazione..

          ovviamente facendo la tara al rumore di fondo che ogni tanto salta fuori, per vari motivi che non approndisco ora.. 🙂

  3. In Italia, un prezzo fuori mercato anche per l’elettrico incentivato.
    Se questa doveva essere l’elettrica per le famiglie europee, rischia di non esserlo neppure per quelle tedesche che si orienteranno verso la Tesla Model 3 Standard Range Plus.

    Dalla 500 elettrica da 35.000 euro alla ID.3 da 40.000 euro è come passare dalla padella alla brace.

    Viene da chiedersi: “Ma l’Aiways U5 appena sbarcato in Europa, da 25.000 euro, al momento non venduto in Italia, 189 cavalli, pacco battterie CATL da 63 kWh, trasporto via mare e dazio doganale, viene venduto in perdita?”

    • Vero. È anche vero che costruire in Cina e con qualità “cinese” immagino costi molto molto meno che farlo in Europa con (si spera) più qualità.

      • VaiElettrico sicuramente approfondirà, sembra che l’Aiways U5, che non vedremo in Italia quest’anno, ha il primo tagliando, esclusi gli pneumatici, a 100.000 km e viene proposta anche con un vantaggioso noleggio a lungo termine.

        A mio avviso le considerazioni generalizzate di chi pensa che le vetture made in China siano di scarsa qualità, lasciano il tempo che trovano. Va esaminato caso per caso.

        Abbiamo la pittoresca toy car da giardino Changli che non supererebbe nessuna prova Euro NCAP.

        Abbiamo Geely che detiene Volvo, Lynk & Co, Lotus, London Electric Vehicle Company, Proton e Polestar, oltre alla quota di partecipazione in Daimler Benz.
        Il marchio occidentale di Geely, di stanza a Göteborg, Lynk & Co che debutterà in Europa nei prossimi mesi.
        Geely che ha realizzato a Göteborg, con progetto dello studio di architettura danese Cobe, il centro di progettazione e sviluppo Uni3 per, con laboratori top secret all’insegna del brand Lynk & Co.
        Altro indicatore sono le corse, dove Lynk & Co ha dominato il WTCR 2019 battendo i blasonati.

        Poi abbiamo FAW con le preferite di Mao Zedong, le Hongqi e la joint venture con Silk EV per progettare la sua serie S, la Bandiera Rossa, Great Wall Motors con i suoi brand suddivisi per tipologie e l’interessante Singulato. Questi i primi brand che mi vengono in mente.

        Va ricordato che le ultime innovazioni nelle batterie sono state ad opera di SVolt del gruppo Great Wall con la presentazione della batteria da 1,2 milioni di chilometri e CATL pronta a produrre una batteria garantita per 16 anni e 2 milioni di chilometri.

        Con queste prospettive viene da chiedersi: ma quando si porterà l’auto in assistenza?

        Che altro dire?

        Aspettare il trend ribassista, l’invasione in Europa delle EV Made in China e poi valutare obiettivamente caso per caso.

        • in effetti, sulla JV tra FAW e SilkEv, sarà interessante vedere come si “sviluppa” l’impianto in Regione Emilia Romagna, di cui c’è stato l’annuncio poco tempo fa.

          Non ho letto pù niente, e mi sembrava di aver capito che ci fosse anche la “benedizione” del gruppo VW, per questo sbarco in Europa, o sbaglio..

          • Il progetto Red Flag S con un budget di 1,3 miliardi di euro, nell’arco dei prossimi cinque anni sembra sia finalizzato a costruire hypercar e l’Italia potrebbe diventare la sede dell’impianto produttivo.
            La decisione sarà presa nei prossimi mesi.
            Sarebbe un investimento importante per la regione Emilia Romagna, anche se bisogna fare alcune considerazioni.

            La prima hypercar Honggi è la S9, presentata lo scorso anno al Salone di Francoforte, un’ibrida plug-in che ha bisogno di un performante V8 biturbo. Niente di meglio della Motor Valley per svilupparne o trovarne uno adatto all’obiettivo da conseguire: 1400 cavalli in combinata.

            Niente di meglio della Fabbrica Blu di Campogalliano voluta da Romano Artioli per la prima resurrezione dell’Elefantino di Carlo Bugatti.

            Progettata da Giampaolo Benedini è il campus tecnologico ideale per sviluppare hypercar plug-in made in Modena con tutto il know how della Motor Valley a disposizione.

            In questo caso saremmo di fronte ad un impianto produttivo dai numeri limitati.
            Ipotesi più probabile.

            Vedremo se affronteranno anche il tema hypercar full electric oltre al plug-in.

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