Le colonnine in autostrada? Campa cavallo. Su YouTube gira un video in cui la domanda è stata posta al sottosegretario allo sviluppo economico Davide Crippa.
Se ne parla “nel rinnovo delle convenzioni”
La risposta, a nostro modo di vedere, è deludente. Crippa spiega che il processo si è bloccato in Aiscat. Ovvero la potente associazione e lobby dei gestori autostradali. Tra cui, a far la parte del leone, c’è Autostrade per l’Italia, impegnata in un duro contenzioso con il governo per la tragedia del Ponte Morandi di Genova. Crippa, come potete ascoltare nel video qui sotto, rassicura l’interlocutore spiegando che il tema “sicuramente lo inseriremo nel rinnovo delle convenzioni”. Ma noi vorremmo ricordare al governo che il rinnovo delle convenzioni è un processo lungo e laborioso, che può richiedere anni. Nel frattempo restiamo con arterie fondamentali (anche per il turismo) praticamente senza ricariche elettriche? Nulla c’è, per esempio, sull’A14 adriatica, l’autostrada che da Bologna porta fino alle meravigliose coste della Puglia (guarda l’articolo).
Serve un tavolo con i gestori, subito
Sull’Autosole, invece, oggi c’è una sola stazione attiva “in fase sperimentale” e sconosciuta ai più. È denominata “Green Station”e ricarica gratuitamente tutte le tipologie di vetture elettriche nelle aree di servizio Frascati Est e Ovest (A1 tratto Roma sud–San Cesareo). Non un vero servizio, dunque, ma poco più di un punto dimostrativo. Nel frattempo Paesi come la Francia hanno già installato una rete capillare di ricarica su tutte le Autostrade, favorendo la diffusione dell’elettrico (guarda). Quel che dovrebbe fare il governo, subito, è convocare tutti i gestori e capire che cosa osta all’installazione delle colonnine. Come si può sbloccare, per esempio, l’impasse sorta tra Enel e Autostrade per l’Italia. Una sorta di moral suasion nei confronti di un settore che, dopo Genova ha perso parecchio della sua arroganza. Ma se aspettiamo il rinnovo delle convenzioni…