Le colonnine ci sono, perché non le attivano? Emanuele, un lettore, cita il caso di Cagliari, con ricariche installate già a fine 2024 e ancora non operative. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it
Le colonnine ci sono, ma perché tanto tempo per renderle operative?

“Vi leggo con interesse quasi quotidianamente e apprezzo molto il vostro stile preciso, spesso ironico e mai banale. Da circa due anni, in famiglia, siamo felici possessori di una BMW IX1 e una 500e. Scelta fatta anche in considerazione del fatto che c’è una colonnina Enel x-way a circa 300m da casa e 10m dal posto di lavoro: elettrizzante! Nell’ultima metà del 2024 abbiamo visto comparire diversi cantieri in città. A dicembre diverse nuove colonnine (ancora di Enel) erano pronte, tra queste una era a meno di 50m da casa: comodo! Siamo arrivati a luglio, queste colonnine non sono ancora attive. Ho chiamato il Servizio clienti, che però non ha saputo spiegarmi il perché, né darmi una stima sulla data di attivazione: perplesso! “. Emanuele Serra
Problema comune a tutta Europa, la Spagna ora prova ad accorciare

Risposta. I tempi di attivazione delle colonnine sono lenti un po’ ovunque, non solo in Italia, come ci ha rivelato il n.1 del settore ricariche di Volksswagen Group, l’italiano Giovanni Palazzo. Adesso poi l’attesa sembra allungarsi ulteriormente con le cautele che i principali gestori stanno prendendo per evitare i furti del rame contenuti nei cavi delle colonnine. Ma c’è un Paese in Europa che si sta muovendo con decisione per accorciare i tempi di attivazione, insopportabilmente lunghi: la Spagna. Alle aziende verrà concesso un massimo di 80 giorni per collegare le ricariche alla rete. Giorni che si riducono addirittura a 5 nel caso di collegamenti a bassa tensione. Questa tempististica, molto stringente, è prevista nel Regio decreto legge 7/2025: non è chiaro, nella procedura di installazione, da quando scattano questi limiti così stringenti, che peraltro riguardano anche una grande azienda come Endesa, che fa parte del gruppo Enel. Vedremo nei prossimi mesi se la norma, che mira ad arrivare a breve a 59.430 punti di ricarica (+30%), avrà successo.
– Ricaricare a 0,39/kWh? Ecco come: guarda il VIDEO di Luca Palestini



“Ma c’è un Paese in Europa che si sta muovendo con decisione per accorciare i tempi di attivazione, insopportabilmente lunghi: la Spagna. Alle aziende verrà concesso un massimo di 80 giorni per collegare le ricariche alla rete. Giorni che si riducono addirittura a 5 nel caso di collegamenti a bassa tensione.”
Quale miglior modo per disincentivare l’installazione di nuove colonnine.
Del resto il governo spagnolo è di sinistra, cosa aspettarsi di più?
Infatti la Spagna ha superato l’Italia del governo Meloni in: diffusione delle auto elettriche, crescita del Pil, quota di energia da fonti rinnovabili, riduzione delle bollette elettriche e dei costi di ricarica.
https://www.electromaps.com/it/stazioni-di-ricarica/spagna
“16.969 stazioni di ricarica per auto elettriche a Spagna”
“The latest charge point added to our database of Spagna was: Germania Imgeteam in Paterna (15/01/2025).”
Caro @Lele
Io le nuove fabbriche di auto (ICE & BEV) e batterie costruite ed in costruzione in Spagna le invidio veramente tanto tanto..
perché portano lavoro sicuro per decenni e pagato correttamente…
E le colonnine (in uno Stato che crede ed investe nel futuro -presente) non potranno che aumentare… sia per intervento pubblico (con leggi per facilitare) che privato, con aziende disposte ed interessate ad investire.. .
È l’ esatto contrario di ciò che è avvenuto in Italia..salvo ravvedimenti molto tardivi. .
Ora non ci resta che sperare in una forma di resistenza minima dell’ apparato industriale italiano (ma già Confindustria sta mandando chiari messaggi che il tempo sta scadendo).
in spagna ultima colonnina installata risale a gennaio di questo anno.
Lei fa solo disinformazione, su questo blog l’abbiamo già sopportata abbastanza: “Le colonnine di ricarica elettriche in Spagna sono aumentate del 3 per cento nel secondo trimestre dell’anno, con 1.534 nuovi punti installati, secondo i dati dell’ultimo Barometro dell’Elettromobilità elaborato da Anfac. Questa cifra porta la rete totale di punti di ricarica a 47.892. Sebbene lo sforzo di sviluppo sia degno di nota, il ritmo è rallentato in modo significativo rispetto al trimestre precedente, quando erano stati installati 7.633 nuove colonnine. D’altra parte, i punti installati ma non operativi sono aumentati a 13.782, il 5,5 per cento in più rispetto al trimestre precedente. Se fossero attivi, in Spagna ci sarebbero 61.684 punti di ricarica ad accesso pubblico, vicini all’obiettivo fissato dall’Anfac di 64 mila entro il 2024“. (Spm) © Agenzia Nova
@mario milanesio
….che capisce soltanto lei, però.
Vuole illuminarci, se è in grado di farlo?
Sarei proprio curioso di sapere chi si nasconde dietro al solito “complotto” che la sua mente certamente immagina.
Che il gestore di rete abbia 5 anni di tempo per allacciare alla rete la colonnina già installata da Duferco ci è stato detto per telefono da un operatore di Enel Distribuzione (che non è Enel sia chiaro sono aziende diverse). Sarebbe interessante sapere se è vero visto che ormai come amministrazione comunale non possiamo fare altro che aspettare. Magari Vaielettrico conosce il modo di approfondire la questione.
Aggiungo un’altra vena polemica sul punto 1 che ho scritto. È mai possibile che sia demandato al comune la decisione di installare colonnine di ricarica per BEV? E se il sindaco è un nowatt negazionista climatico devono essere penalizzati i cittadini dalle sue convinzioni? Questo spiega perché ci sono tuttora comuni con più di 10 mila abitanti senza nessuna colonnina
Se ho capito bene, la risposta alla domanda del titolo è che in Spagna(?!!) fanno prima, e dai commenti che Enel, e si suppone non solo Enel, ha 5 anni di tempo per attivare le colonnine. A questo punto se penso che dell’auto elettrica potrò al massimo interessarmene in termini fattuali dopo il 2040 ho torto?
Ha capito male: il distributore locale ha 5 anni di tempo per allacciare alla sua rete le colonnina già installate dall’operatore della ricarica. Ora può comprarsi l’auto elettrica, quindi?
Mi faccia capire la differenza. La colonnina resta fino a 5 anni inattiva o no? Se resta ferma come penso si evince dai commenti non mi pare di aver commesso un fraintendimento. Poi, mi lasci dire, il suo modo di rispondere è alquanto fastidioso, se io leggo i vostri articoli è perché in qualche modo, volentieri o meno, il mondo dell’ “elettricismo” ci sta coinvolgendo tutti imponendo regole che valgono per tutti. Insomma, se ve la suonaste e cantaste per i fatti vostri la cosa potrebbe interessarmi dal solo punto di vista tecnico e, chissà, forse un giorno convincermi, ma visto che a forza per tanti motivi di cui potrei fare un lungo elenco, ma basta leggere gli interventi di chi chiede bandi immediati per le termiche o sovrattasse per i carburanti per aumentare forzatamente la diffusione delle elettriche, per rendersene conto, allora è ovvio che quando leggo notizie come queste io mi debba chiedere ..è a queste condizioni che si vuole convincere le persone a passare all’elettrico? E le sue risposte più che essere un chiarimento sono un’aggravante
In tutta franchezza sono i suoi commenti ad essere fastidiosi. Peggio, inutili. Ma lei può evitare di scriverli (e di leggerci), noi non possiamo evitare di pubblicarli. E anche di risponderle quando scrive fesserie.
Lei è una conferma. Balza subito dalle risposte insensate a quelle maleducate, ma non voglio togliere spazio ad altri commenti. Quindi se si ritiene soddisfatto della risposta che tale non è chiudiamola qui.
Gragnano (NA).
01 08 2024 inaugurate con tanto di video social l’installazione di due punti di ricarica Enel da 75kw-90kw.
Ad oggi 09/07/2025 nulla.
Vergognoso
Ho seguito insieme al Sindaco del mio comune l’installazione di 2 colonnine AC da 22kW nelle piazze dei 2 principali borghi del territorio comunale.
In sintesi la prassi è questa:
1- Il comune decide di disporre di punti di ricarica per auto elettriche quindi contatta un operatore per l’installazione. Nel nostro caso Duferco.
2- Duferco fa un sopralluogo sul territorio e in base a presenza di centraline, stato della rete, disponibilità del comune a vincolare parcheggi, zona di passaggio o residenza, decide la tipologia di colonnina da installare e il sito. Dopodiché si occuperà interamente dell’installazione dell’infrastruttura che sarà un investimento a proprio carico senza costi per il comune (a parte ovviamente la perdita di 2 o più parcheggi).
3- Una volta installato la colonnina la palla passa al gestore della rete fisica, nel nostro caso Enel Distribuzione che, a loro dire e qui scatta la vena polemica, ha 5 ANNI di tempo per legge per attivarla.
Quello che ho scritto è quanto accaduto a noi.
Un’altra cosa ancora più grave che ci è accaduta non posso scriverla, ma avrebbe oliato il sistema e accelerato la pratica.
Ad oggi dopo 12 mesi la colonnina Duferco è ancora spenta
Un grazie di cuore per la testimonianza dal “campo di battaglia” (tra concorrenti non “ad armi pari”).
se “la cosa ancora più grave che ci è accaduta non posso scriverla, ma avrebbe oliato il sistema e accelerato la pratica” è il solito italico sistema… siamo all’atteggiamento “concussorio” di alcuni dirigenti … spero che il Comune (parte lesa, assieme a Duferco) abbiano fornito elementi su cui far partire delle indagini della magistratura…
Magari una volta per tutte si dà una bella “accelerata” alle attivazioni..
5 ANNI?
questo spiega tante
ma tante
ma tante tante tante cose…
Ed è proprio qui che casca l’asino, il solito “sistema” italiano pieno di burocrazia e tempi morti che non si è ben capito a cosa servono e cosa dovrebbero tutelare. Il problema in questo caso, come in tanti altri casi anche di altri settori, sono le leggi ed i regolamenti italiani no sense. Per quale caspita di motivo, qual è il senso logico nel concedere un margine di 5 anni per attivare una colonnina?! Purtroppo e ribadisco purtroppo, è “normale” che il gestore della rete, non “guadagnandoci” nulla, se ne sbatterà altamente di allacciare la colonnina, prendendosi tutto il tempo che la legge gli concede.