Le citycar saranno elettriche. E forse così torneranno di moda, dopo la stupida ubriacatura delle mamme che portano i bimbi a scuola sui Suv, cari e inquinanti.
La Citroen vicina al grande passo con la C1
Anche la Citroen con la piccola C1, dopo la Smart e la stessa Fiat con la 500, si sta decidendo al grande passo. Lo ha rivelato il numero uno della Casa francese, Linda Jackson, in margine al Salone di Parigi appena concluso. “Il segmento delle citycar sta diventando sempre più piccolo in termini di volumi, per cui penso che debba evolvere“, ha spiegato a un giornalista di Automotive News Europe (leggi). Ma evolvere in che modo?
“Penso elettrico, probabilmente“, ha risposto. Questa scelta potrebbe addirittura mettere in gioco l’alleanza industriale che Citroen e Peugeot hanno in atto con la Toyota per la costruzione in comune delle loro citycar. È nota l’avversione per l’elettrico puro (guarda) della Casa giapponese, che da oltre vent’anni punta piuttosto sull’ibrido.
Un mercato in mano alle italiane
Stiamo parlando dell’unico mercato europeo che è dominato dai modelli italiani, il cosiddetto segmento A. Al primo posto nelle vendite regna la Fiat 500, seguita da Panda e Volkswagen Up. Le tre piccole dell’alleanza seguono in posizioni di rincalzo: la Toyota Aygo è quarta, seguita dalla Peugeot 108 e dalla Citroen C1. Attualmente la Peugeot e la Citroen sono presenti nelle piccole elettriche con la iOn e la C-Zero, ma si tratta solo di repliche della Mitsubishi MiEV. Che peraltro è ormai un modello datato e con numeri di vendita marginali. Sul mercato le uniche concorrenti sono la versione elettrica della Volkswagen Up e la Smart EQ a quattro posti, la ForFour.
Il vero progresso è nelle piccole
Finora le Case automobilistiche hanno preferito orientarsi su modelli elettrici di grandi dimensioni e prezzo alto. Il motivo è evidente: il prezzo, il peso e l’ingombro delle batterie sono ancora molto elevati. Ed è relativamente più semplice gestire il tutto in una macchina da 70-80 mila euro (e oltre due tonnellate di peso) piuttosto che in una citycar. Dove il potenziale acquirente è molto più attento al costo e gli ingombri non possono superare certe dimensioni. Ma il vero progresso, anche per l’aria delle città, secondo noi, è questo: sviluppare batterie con pesi e dimensioni contenute. E che assicurino comunque un’autonomia rassicurante. Adatte per i privati, ma anche per formule di condivisione sempre più diffuse, come il car sharing. È la sfida che accompagna chi sta sviluppando la nuova 500 elettrica, che uscirà tra due anni. Vincerla significherebbe dare una terza giovinezza all’auto più amata dagli italiani (e non solo).