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Le citycar elettriche? “Arrivano, ma non a 10 mila euro”

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Le citycar elettriche? Si faranno. Ma ora sono i vertici della Kia ad avvertire: non potranno avere un prezzo competitivo con le versioni a benzina, attorno ai 10 mila euro.

Le citycar elettriche, contro la congestione

Da tempo noi di Vaielettrico.it sosteniamo che il vero progresso l’avremo quando sul mercato arriveranno le citycar elettriche dal prezzo abbordabile . Sostenibili sul piano ecologico ed economico, ma in grado di combattere anche l’altro grande problema delle città, la congestione.

La Picanto elettrica
Emilio Herrera, 57 anni, spagnolo, Chief operative officer di Kia Europe.

Al momento, però, il mercato EV è fatto soprattutto di grandi Suv e auto sportive. Con un’intervista ad Automotive News, il n. 1 di Kia Europe, lo spagnolo Emilio Herrera, parla con franchezza del futuro delle piccole elettriche. Eccone un estratto, con le 5 risposte più interessanti.

Le citycar elettriche oggi sono più vicine a 20 mila. E senza incentivi…

1- La Renault intende lanciare entro 5 anni un’auto elettrica da 10.000 euro: che ne pensa? E quanto dovrebbe costare la versione elettrica della vostra Picanto?

Penso che è un’affermazione molto audace. Una delle nostre sfide più importanti è di fare auto elettriche profittevoli. E più l’auto è  piccola più la sfida è complicata. Quindi un’elettrica a 10 mila euro è molto impegnativa, direi non molto realistica. Noi lo sappiamo perché stiamo cercando di produrre una versione elettrica della Picanto. Non c’è nulla di deciso, ma ci stiamo guardando seriamente.

Le citycar elettriche
La Renault City K-ZE, l’elettrica low-cost per ora venduta solo in Cina

Ma non penso che possa costare 10 mila euro, a meno che tu le riduca al solo scheletro. La versione elettrica della Picanto potrebbe costare circa 20 mila euro. Devi aggiungere 8-9 mila euro al prezzo della versione a benzina. Quindi: finché ci sono gli incentivi all’acquisto nei vari Paesi, si può fare. Ma io credo che in cinque anni questi spariranno, ci saranno talmente tante auto elettriche a listino che i vari governi non saranno più in grado di incentivarle“.

“Le elettriche? Siamo obbligate a farlo, che ci piaccia o no”

2- Ottimista sul futuro dell’auto elettrica?

Sì, sono ottimista. E sa perché? Perché non abbiamo scelta, questa è la ragione principale. Perché Volkswagen all’improvviso ha virato in questa direzione? Non perché gli piaccia, ma perché sono obbligati a farlo. Volkswagen Group vende 4 milioni di macchine in Europa. Deve compensarle con un certo numero di elettriche, se vogliono evitare di pagare le multe della UE sulle emissioni di Co2. Ora dicono che saranno in grado di vendere la ID.3 a 30 mila euro. E io penso che anche questa è un’affermazione audace. Non stiamo parlando di una Smart, ma di un modello compatto. Noi di Kia non saremmo in grado di offrire un modello così a 30 mila euro.

Le citycar elettriche
La Volkswagen ID.3: secondo Herrera la Casa tedesca punta sull’elettrico perché obbligata a farlo.

3- Ma perché costruire una Picanto elettrica se siete convinti che i governi cancelleranno gli incentivi?

Non avremo scelta. Lo dovremo fare le citycar elettriche. I segmenti A e B, minicar e citycar, sono molto importanti in Europa. In Italia pesano per il 50% del mercato. Una piccola elettrica nel segmento A dovremo averla. Il nostro obiettivo è di avere un’elettrica in quasi tutti i settori di mercato in cui competiamo. Anche se ancora non è confermato, penso che non abbiamo alternative.

“Un prezzo ragionevole sarebbe sui 16-17 mila”

4- Quanto dovrebbe costare una Picanto elettrica?

Un prezzo ragionevole sarebbe di 16-17 mila euro. Ma non è facile. Anche questa è una sfida. Ora, se pensiamo che gli sconti governativi rimangano, la differenza di prezzo può essere compensata. Ma prendiamo il caso della Francia, che sta spingendo forte sulle EV. Oggi il governo dà 6 mila euro, più 2.500 se rottami la vecchia auto. È un grosso esborso di denaro pubblico. Ma se la quota di mercato delle elettriche arrivasse al 20%, sarebbe sostenibile incentivare ogni auto con 6 mila euro…sarebbe sostenibile? E inoltre un sacco di entrate per i governi arrivano dalle tasse su benzina e gasolio. Se ne riduciamo i consumi, potrebbero tassare l’elettricità e le auto sarebbero più care da ricaricare.

“Le ibride plug-in? Dipendono dagli incentivi”

5- Le ibride plug-in sono una soluzione di lungo termine per l’Europa?

Kia Niro
La Kia Niro, disponibile anche in versione ibrida plug-in.

Oggi hanno circa 60 km di autonomia, chi ricarica abitualmente a casa può usarle tutti i giorni solo in elettrico per andare al lavoro. Tuttavia le vendite di ibride plug-in sono molto volatili. La richiesta dipende dagli incentivi concessi dai governi. Il Regno Unito è l’esempio più eloquente: appena il governo ha cancellato l’incentivo per queste vetture, le vendite sono calate del 50%. La gente non è pronta a comprarle. E qualcosa di simile è successa in Olanda. Invece la Svezia nel luglio 2018 varò una schema di sconti favorevoli alle ibride plug-in e le vendite sono decollate. Oggi sono il 50% delle nostre vendite. In futuro le differenti tecnologie coesisteranno e i costruttori dovranno trovare il giusto equilibrio. E un’altra area di sfida sarà la limitata disponibilità di fornitura di batterie. Vale anche per le ibride plug-in, solo che le batterie sono più piccole. Noi abbiamo contratti con due fornitori, LG Chem e SK Innovation. Ma quando abbiamo firmato, due o tre anni fa, nessuno si aspettava queste cifre di vendita.

 

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20 COMMENTI

  1. Sarebbe interessante un breve articolo con il grafico di come è variato il prezzo del litio negli ultimi sei anni e la variazione del prezzo delle batterie al litio. Grazie

  2. Partendo dal fatto che se produci CO2 in quantità esagerata gli alberi disponibili non riuscirebbero ad assorbirla e di questo passo non ci saranno abbastanza alberi neanche se avremmo un impatto minore lo sai perché??
    Perché nel mondo ogni anno vengono abbattuti 23.000.000 di alberi quindi se tu tutte le mattine li vai a ripiantare 50.000 alla volta ok altrimenti muoriamo tutti ma che ragionamenti.

  3. Se ce ne fosse ancora bisogno (si visto che molti irriducibili ancora ritengono che siano i costruttori quelli che vogliono le elettriche per sostituire le vecchie auto) si conferma la contrarietá dei produttori alle auto elettriche.
    Se Hyundai / Kia volessero veramente abbassare il costo di citycar e utilitarie elettriche non dovrebbero partire da una versione elettrica della Picanto, ovvero dalla traformazione di una piattaforma progettata per le endotermiche e nepppure da una piattaforma che si adegui ad entrambe le soluzioni, Volkswagen che loro stesso citano come apparentemente piú competitiva nei prezzi per l´elettrico ha stimato l´aggravio di costi di tale soluzione tra il 10 ed il 15 % rispetto ad una piattaforma appositamente progettata per l´elettrico e sarebbe utilizzabile almeno per due segmenti di mercato, inoltre se valida sarebbe condivisibile con altri costruttori, come fará Volkswagen con Ford, ció porta aumento dei volumi, maggiori possibilitá di ammortizzare i costi che quindi riducendosi permettono di offrire un prodotto offerto ad un prezzo piú economico, il quale per tale motivo otterrá maggiori volumi e cosí via in un circolo virtuoso.
    Dato che in un veicolo elettrico il costo piú importante é dato dal pacco batteria che costituisce anche la maggiore limitazione alle percorrenze soprattutto autostradali é particolarmente importante minimizzare la sezione frontale ed ottimizzarne l´aerodinamica, mentre invece la Picanto é una citycar un po´ rialzata e quindi poco adatta allo scopo, ed un eventuale conversione un mezzo per cercare di evitare di sforare le quote massime concesse di CO2 senza troppe ambizioni

    Mi chiedo se chi fa le interviste di Automotive News queste cose le sa, visto che dovrebbe essere qualcuno preparato in materia e perché qualche educata obiezione non la faccia presente, forse temono che non gli concedono piú interviste di questo tenore?

    • Pienamente d’accordo.

      Chi decide per l’elettrico, poi deve scegliere quale elettrica e qui c’è lo spartiacque tra le elettriche “adattate” presenti anche in versione endotermica e ibrida e quelle “pure” come le Tesla, l’ID.3, la Honda-e, oltre la prossima e innovativa Nissan Leaf e-4orce bimotore a trazione integrale e decelerazione istantanea. Purosangue elettriche queste, progettate a partire da un foglio bianco e senza quei compromessi derivanti dagli “adattamenti” di piattaforma che comportano una distribuzione dei pesi non ottimale e, come giustamente hai detto, un’aerodinamica meno efficiente, oltre a un design poco funzionale per un’elettrica.

      Guarda caso proprio queste elettriche purosangue vantano anche il miglior handling per la distribuzione dei pesi tra gli assi, il baricentro basso, la trazione e il motore elettrico posteriore, se non addirittura dual su entrambi gli assi o integrale istantaneo come la prossima Leaf e-4orce.

      Ma queste non sono propriamente citycar anche perché la sfiziosa Honda-e si presenta come una compatta emblematica, destinata a diventare classica quanto la Mini.

      Fare una city car a costi contenuti, come hai detto, vuol dire progettare da un foglio bianco impiegando tecnologie e soluzioni tecniche anche inedite: se una city car verrà utilizzata prevalentemente nel traffico cittadino con velocità medie di 30-35 km/h e punte di velocità massima di 110 km/h nelle tangenziali, allora perché non prevedere i motori elettrici coassiali alle ruote con lo statore in circuito stampato. Una soluzione che oltre a diminuire la massa, risulterebbe più economica rispetto all’installazione di uno o due motori con differenziale sull’asse motrice. Certo, appesantirebbe le masse non sospese e aumenterebbe l’inerzia nei cambi di direzione e nella percorrenza in curva, ma di quanto, se i motori sono poco più pesanti di un impianto frenante a disco?

      Poi c’è da affrontare il problema più serio, quello della sicurezza, perché piccolo deve essere sicuro e se non hai una struttura collassabile consistente che assorba energia deformandosi, allora devi utilizzare una diversa strategia come il Pre-Crash Safety System di ZF, l’airbag esterno da utilizzare anche per i pedoni come quello di Volvo.

      https://www.youtube.com/watch?v=QeYe7J2IBXM

  4. Tutto incentrato sulla co2 ma mai nessuno si preoccupa di che cavolo ci respiriamo nel traffico quando quegli splendidi scarichi emettono fumo nero, nessuno che si preoccupa di quanti composti crea la combustione di carburante compresi metano e GPL, di quanto ancora ci sarà di petrolio prima di terminare…poi,gli alberi si nutrono di co2 (il che è parzialmente vero) ma 100.000 anni fa, quanti esseri umani popolavano il pianeta rispetto a quanti alberi in più c’erano? A me sembra che siamo sopravvissuti ugualmente e ad aumentare la co2 siamo noi umani che siamo diventati 7 miliardi e respiriamo tutti emettendo co2 mentre gli alberi stanno scomparendo sempre per mano nostra. Le energie rinnovabili sono il futuro, la co2 si produce in qualsiasi maniera, anche facendo lievitare i dolci e alcune piante di notte invertono la tendenza immettendo nell’aria co2 anziché convertirla in ossigeno. L’unica cura per il pianeta è quella di lasciarlo stare e curarlo dal casino che abbiamo fatto fino ad oggi. Un saluto a tutti e viva l’elettrico, sperando che scenda un po’ di prezzo e che l’energia prodotta diventi sempre più prodotta da fonti rinnovabili.

  5. Oggi e tutto un magna magna c’e tanta ipocrisia che non sai più com’è sbrogliare e ognuno cerca di trovare il peggio dell’altro purtroppo il mondo va nella direzione sbagliata perché siamo di natura l’animale più ingordo del mondo mi dispiace ma è la realtà

  6. Questi commenti a mio avviso sono ridicoli, a parte che fra 10 anni i costi saranno sicuramente molto più bassi (delle batterie) ma io ripeto sempre il mio ragionamento e cioè che stante le cose con una batteria da 40kwh già sufficiente per una “cittadina” a 200 euro al kwh (tenendomi largo) sono 8k ma se mettiamo che hanno molte meno componenti come frizione cambio etc scendiamo a circa 4000k se una citycar costa diciamo 10k termica già oggi dovrebbe costare 14/16k elettrica.. Per me sono solo chiacchiere che fanno per rallentare il tutto perchè già oggi è possibile farlo e con il passare degli anni ripeto i costi saranno sempre più bassi come ben sappiamo stanno scendendo in modo verticale. La finissero di raccontare balle mettendo prezzi GIUSTI per le elettriche così già oggi tantissimi se non la quasi totalità opterebbe per questo! p.s. si sa che le lobbies del petrolio ed altre sono molto forti, non dimentichiamoci che le stesse aziende automobilistiche fanno grandi margini sui pezzi di ricambio che come ben sappiamo nelle elettriche non ci sono…

  7. interessante notare come i miei commenti vengono “Moderati”, parola usata quando si vuole censurare opinioni scomode.. non negate, perchè usando altro profilo che non avete ancora identificato non vengo moderato. Comunque è tipico dei Talebani Ecologici rifiutare le opinioni diverse, soprattutto se convalidate da fatti e non da offese gratuite.

    • “Moderiamo”, come dice Lei, solo gli insulti, per il resto i 5 mila post e più pubblicati sono lì a dimostrare che diamo spazio a tutte le opinioni, ma proprio tutte.

      • Farla piccola è complicato e quando i problemi si complicano trovare le soluzioni costa.

        A mio avviso hanno ragione molti dei vostri lettori quando affermano che non serve una citycar bensì un servizio.

        D’altro canto per un servizio di mobilità condivisa che presto verrà eseguito con guida autonoma, serve comunque una vettura per il trasporto individuale di valenza pubblica destinata ad ospitare persone sempre nuove, molto più complicato che rivolgersi verso il classico cliente privato.

        A mio avviso non dev’essere un minibus per portare più persone contemporaneamente, come il Cedric di Volkswagen, ma una vettura a due posti pieghevole per occupare meno spazio quando è ferma, in ricarica o è collegata a stesse vetture per scambiarsi energia elettrica.

        Questo concetto molto interessante è stato ideato da William Mitchell e Franco Vairani del MIT. Ovviamente, come tutte le valide idee sulla mobilità sostenibile, c’è anche lo zampino del grande Prof. Chris Borroni-Bird.

        Oltre ad avere il telaio pieghevole, dispone di quattro motori elettrici, uno per ruota e ogni unità ruota contiene oltre al motore elettrico di azionamento (che consente anche la frenata rigenerativa), sterzo e sospensioni controllate in modo indipendente digitalmente. Ciò consente manovre come la rotazione sul proprio asse (inversione a O anziché inversione a U), spostamento laterale in parcheggi paralleli e cambio di corsia.

        Lo sviluppo è proseguito dal gennaio 2001 al gennaio 2013, quindi si è arrestato, probabilmente per mancanza di finanziamenti e per i rallentamenti nello sviluppo dei sistemi di guida autonoma, in questo caso di quinto livello, quando oggi non siamo ancora in grado di completare il terzo livello su strada.

        L’idea è certamente molto promettente, ma non voglio dire che sia pronta per la produzione, in quanto come ho detto, per i livelli di guida autonoma c’è ancora molto lavoro da fare e solo con il loro perfezionamento sarà possibile portare l’idea alla produzione.

        Un aiuto economico dovrebbero darlo i sindaci delle grandi città, istituendo un concorso per realizzare una citycar da condividere in grado di ospitare due, tre persone. In questo caso questa idea avrebbe maggiori speranze per essere attuata, in quanto come avrete capito, collide con gli interessi economici di molte società automotive o taxi alias.

        https://www.youtube.com/watch?v=jZKWl34N3O0&feature=emb_logo
        https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=y77txJ64RBg&feature=emb_logo https://www.media.mit.edu/projects/citycar/overview/
        https://www.youtube.com/watch?v=s1zqT_QKRGk
        https://www.youtube.com/watch?v=G1MSMj08BVU
        https://www.youtube.com/watch?v=HnNHMw9QrVY

        Se volete vedere altri interessantissimi progetti di mobilità sostenibile in città realizzati dal MIT visionate il canale video MITChangingPlaces
        https://www.youtube.com/user/MITChangingPlaces/videos

        Per chi vuole andare oltre, il City Lab del MIT mette a disposizione decenni di lavoro sulle smart city a cui ha collaborato anche il nostro Carlo Ratti con il Senseable City Lab.
        https://www.media.mit.edu/groups/city-science/projects/
        http://senseable.mit.edu

    • Caro Luca, crede che non la sgamiamo solo perché si firma Bart? Le castronerie che scrive la identificano al volo

  8. “E sa perché? Perché non abbiamo scelta, questa è la ragione principale. Perché Volkswagen all’improvviso ha virato in questa direzione? Non perché gli piaccia, ma perché sono obbligati a farlo. Volkswagen Group vende 4 milioni di macchine in Europa. Deve compensarle con un certo numero di elettriche, se vogliono evitare di pagare le multe della UE sulle emissioni di C02.”
    in questa frase c’è scritto tutto.
    L’attuale governo dell’Europa ha deciso di dare le multe ha chi produce CO2 in nome di una pseudo scienza che dice che la CO2 è dannosa per gli umani e dannosa per il pianeta.
    Posto che la CO2 è il cibo delle piante tramite la fotosintesi e la ragione della vita sulla Terra, e che diventa tossica per la vita umana ad un livello 60 volte maggiore a quello attuale, MENTRE SE DIMINUISCE DA 400 PPM A 150 PPM tutta la vegetazione muore e la Terra diventa COME MARTE, e che NESSUNO SCIENZIATO ha confermato una correlazione fra cambiamenti climatici, aumento o riduzione delle temperature in relazione alla CO2, ESSENDO SOLO MODELLI MATEMATICI PRONTAMENTE SMENTITI E IPOTESI SENZA TESI DI CONFERMA (e nessun giornalista può smentire ciò, non provateci neppure salvo dire fesserie) DATE QUESTE PREMESSE… SE DOMANI A BRUXELLES CAMBIASSE L’ARIA E IL POPOLO EUROPEO MANDASSE A CASA I BUFFONI ATTUALMENTE ELETTI E LI SOSTITUISSE CON DEI PARLAMENTARI NON IDEOLOGICAMENTE DEVIATI CHE CAMBIANO LE LEGGI E TORNANO AD ANNULLARE OGNI TIPO DI CRETINATA E MULTA IN RELAZIONE ALLA CO2… orbene non avrebbe senso economico dirottare tutti gli investimenti verso l’elettrico, ma solo parte di essi come verso idrogeno, metano, gpl, profumo Chanel n°5 etc etc.
    Capite quanto questa cosa è drogata dal punto di vista economico, tecnologico, scientifico, commerciale, ecologico… si modifica una industria, si pretende di manipolare il mercato sulla base di ipotesi non provate e senza un senso scientifico?
    Ripeto e ribadisco che non sono contro le auto elettriche, ben vengano, ma solo se hanno senso, non perché dei legislatori deviati o corrotti o semplicemente idioti ci vogliono far credere che serve a salvare il Pianeta da un pericolo che NON ESISTE. La CO2 NON INQUINA, l’inquinamento è altro, tipo i metalli rari che percolano durante la lavorazione e la produzione delle batterie negli impianti CATL a Shenzen e nelle acque del fiume Guanzou e si riversano nel pacifico, o meglio nel mar della cina meridionale dove i pescatori vietnamiti poi prendono i pesci che rivendono ai supermercati europei… quelli si tossici perchè inquinati dai rifiuti industriali cinesi incontrollati ed incontrollabili

    • ‘ NESSUNO SCIENZIATO ha confermato una correlazione fra cambiamenti climatici, aumento o riduzione delle temperature in relazione alla CO2’

      mi auguro che non si informi con feltri … 🙂
      la co2 presente nell’aria assorbe la radiazione infrarossa irradiata dalla Terra colpita dai raggi solari quindi più co2 è nell’aria più l’aria si riscalda (nei periodi glaciali ci converrebbe emettere quantità enormi di co2), la co2 oltre che dai suoi alberi è anche assorbita dagli oceani (acidificazione delle acque) , non credo lei oggi voglia produrre quanta più co2 possibile perché mentre gli altri sudano lei ha freddo o perché odia le conchiglie e non le piacciono vongole e fasolari 🙂
      non è una questione di opinioni, non è una questione economica, è scienza

    • Luca, l’ho già avvertita più volte: non trascenda, non insulti, non faccia politica (tanto meno quella becera). E aggiungo che lei si abbevera di pseudoscienza. Non le permetteremo oltre di utilizzare il nostro sito per diffondere le peggiori tesi negazioniste, che lei riporta senza nemmeno averne capito il significato. Quindi la prego di desistere dal partecipare ai nostri dibattiti.

  9. Francamente avevo pensato anche io a comperare una macchinina da 10 mila € ‘intanto che’ però davvero in quella fascia c’è poco. Purtroppo rimango convinto che le persone che hanno bisogno di quella fascia andrebbero servite dal pubblico o dallo sharing. Se un giorno di muoverà qualcosa, nel frattempo di macchine economiche da queste parti ne vedo sempre di più. Spero nei nuovi motori compatti!

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