Le batterie al litio? “Possono durare un secolo”. Parola di un’autorità in materia, Jeff Dahn, ingegnere e docente universitario canadese. Lavora “alla batteria che non morirà mai“, alimentando un’auto almeno per un milione e mezzo di km.
Le batterie al litio? Possono durare più di un milione e mezzo di km
Dahn è uno dei pionieri delle batterie agli ioni di litio, ora di uso comune in tutto il mondo nei dispositivi come laptop, automobili e telefoni cellulari. Più che sulla capacità di accumulare molta energia, le sue ricerche puntano sulla durata delle celle, per rendere le EV sempre più economiche nel loro ciclo di vita. La celle che il suo team ha presentato già nell’ottobre 2020 sarebbero in grado di resistere addirittura a 10.000 cicli. Mentre molti veicoli elettrici di oggi hanno batterie che possono gestire solo 800-1.000 cicli, circa 320.000 km. In pratica, sarebbero le batterie a sopravvivere all’auto, non il contrario: “Pensiamo che le batterie agli ioni di litio possano durare per un secolo con la giusta chimica“, ha spiegato al ‘Financial Post’. “Il problema è il tempo. Qualcuno dovrebbe monitorare le prestazioni della batteria dall’inizio alla fine, per 100 anni, e vivere così a lungo.…”.
Un contratto in esclusiva firmato con Tesla
Il gruppo di ricerca di Dahn è finanziato esclusivamente da Tesla (contratto di 5 anni) e dal Natural Sciences and Engineering Research Council (NSERC). Oltre che da vari premi che vengono riconosciuti al prof in Canada e negli Stati Uniti. Batterie di così lunga durata sarebbero fondamentali anche per convertire il settore dei trasporti professionali (dai taxi e ai furgoni in su), ancora diffidente. Si tratta di un business in cui la sostituzione del veicolo avviene dopo chilometraggi più alti rispetto ai privati e il timore che le batterie perdano capacità è ancora un freno. Ma se la durata fosse addirittura superiore al milione e mezzo di km il problema non sussisterebbe più. Purtroppo la maggior parte degli scienziati lavora sulla capacità, più che sulla durata: “Non ci sono altri gruppi accademici al mondo che lavorino allo sviluppo di celle che durino decenni o più“, lamenta Dahn. “La maggior parte è alla ricerca di un rapido successo, con un saggio su Science o Nature. Noi no, stiamo cercando di fare davvero la differenza con qualcosa di utile”.
Le batterie al litio anche per combattere il climate change
Elon Musk crede molto nelle ricerche di Dahn. E vuole vedere queste batterie alimentare presto una flotta di taxi a guida autonoma, come test. Ma il prof vede queste batterie anche come un mezzo per risolvere la crisi energetica e mitigare gli effetti del climate change. “Se pensi di liberarti dai combustibili fossili, che cosa utilizzerai per l’accumulo di energia? Devi usare le auto: ecco dove sono le batterie, sono in macchina”. Nella visione del futuro di Dahn, le auto elettriche fungono da dispositivi di accumulo di energia rinnovabile. “Devi essere in grado di immagazzinare energia per quando il vento non soffia e il sole non splende“, dice. Dotate di batterie da milioni di miglia a lunga durata, le auto elettriche del futuro saranno piene di energia inutilizzata. Quando l’auto è parcheggiata, di notte, l’energia in eccesso può essere reindirizzata alla rete per alimentare case, edifici e qualsiasi altra cosa collegata alla rete. Anche per questo spera di finalizzare una batteria che possa durare diverse migliaia di cicli di ricarica.
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Buongiorno,
Oggi io faccio 250km al giorno x recarmi al lavoro,
Ho intenzione di cambiare auto, ma non intendo propendere
X l’elettrico,prenderò ancora un diesel,il problema non è tanto l’autonomia,ma la durata della batteria,nel mio caso,
Faccio molta autostrada e la batteria dopo 5-6 anni comincia ad avere un decadimento,dovrei sostituirla dopo
8 anni,e per me è un costo insostenibile!
Penso che il grosso problema sia la durata della batteria,non l’autonomia in se stessa.
Finché non ci saranno batterie che durano almeno il doppio di quelle attualmente sul mercato, l’auto elettrica la compreranno in pochi,quelli che possono permettersi di cambiarla dopo qualche anno!
A queste condizioni il diesel dovrebbe sostituirlo dopo tre anni visto che decade la garanzia del motore, quindi dura molto meno 🤷🤷
Buongiorno sig Fabio.
Faccio due conti basandomi sulle sue affermazioni.
220 giorni lavorativi x250 km=55.000km/anno.
Le batterie sono garantite dalla mediamente 8 anni, per cui si farebbe 440.000km nel periodo di garanzia del produttore.
Un motore elettrico è probabile che riesca a percorrere questo kilometraggio, un motore a combustione sicuramente no,a meno di manutenzioni pesantissime e costosissime : Turbo, Distribuzione,Valvole, Catalizzatore, Fap.
Per non parlare del consumo di ossigeno, produzione di polveri sottili, anidride carbonica, inquinanti.
E poi le danno in mano a gente che tenta di distruggerle, caricando costantemente al 100% come dovesse partire per un lungo viaggio, ma in realtà gira in città….ad alcuni amici ho provato a spegarlo ma non c’è verso!
Parlo di batterie litio, non LTF.
Non le distruggi caricandole al 100% perché in produttore si è tenuto i margini di sicurezza, po’ la mattina ti trovi con l’autonomia tutta disponibile, ovviamente chi ha investito per km assurdi può benissimo caricare ogni 10/20/30 giorni, ma li c’è un grosso errore di acquisto, perché risorse e denaro investiti invano.
Be se il produttore te lo scrive anche sul libretto io seguirei i suoi consigli…..Tesla consiglia di caricare fino all 80% per l’uso quotidiano, e caricare di più solo in caso di bisogno.
Per le batterie sovradimensionate sono d’accordo, funziona un po’ come quelli che il turbodiesel per qualche migliaio di km l’anno, o quelli che prendono il suv 4×4 per girare in città.
Se il produttore te lo scrive sul libretto io sicuramente un auto così la eviterei, perché se acquisto un auto con 300 o 400 o anche 200 li voglio usare tutti, vendere un auto che dichiara 400km e poi mi dici che ne posso usufruire di 320 km perché il 20% non posso scendere e non posso superare 80% equivale a vendere un auto da 320km facendosela pagare per 400km non lo trovo affatto corretto, oltre che poco chiaro, quindi la evito, o testo quella batteria tutti i giorni dal 5% al 100% tanto è in garanzia e se avrà problemi meglio scoprirli molto prima che scada la garanzia 💪💪
Giusto, io ho un auto diesel che fa 800km da libretto.
Prima di andare a fare rifornimento finisco prima tutto il carburante, aspetto che la macchina non parta più prima di metterci altro carburante.
Rovina gli iniettori? non lo trovo affatto corretto, oltre che poco chiaro.
E poi contagiri, gente che dice che girare sempre a 6000 giri, con la macchina fredda non fa bene al motore, ma io rimango sempre nella zona bianca, non vedo che problema c’è.non lo trovo affatto corretto, oltre che poco chiaro scrivere una cosa non vera per il consumatore
Giacomo Milan 27 Aprile 2022 at 16:30
anche io ma nessuno mi dice con non posso riempire il serbatoio al 100% anzi io in trent’anni l’ho sempre riempito a tappo, e sono anche rimasto a piedi perché finito, quindi che paragone vuole fare.
Se mi vendono un auto io la carico al 100% poi se tra tre anni o 5 la batteria è da sostituire la cambieranno visto che è in garanzia poi con la batteria nuova la vendo, problema risolto e ricomincerò con un altra auto.
La ricerca non fa mai male, che magari esca fuori anche come risultato collaterale una bassissima % di litio tale da essere sufficiente la catena del riciclo una volta raggiunta la diffusione.
Il v2g lo vedo come un grosso aiuto, una buona idea, ma ha dei limiti dettati dalle abitudini delle persone molto molto grandi, di sicuro non ne vedo l’utilità così importante di notte, dove i consumi sono enormemente più bassi e si può risolvere il problema con una buona differenziazione ma… Sembra un cane che si morde la coda… Se di notte cedo, quando ricarico? Di giorno (quando probabilmente non avrò a disposizione colonnina per tutta le 9/10h di lavoro sempre a prescindere) ma i picchi di consumo sono proprio di giorno, mentre per alimentarti casa tutta notte è probabile che 5 o 6kw siano anche tanti come media, ma magari se c’è vantaggio economico uno sposta le lavatrici stiro etc quando è sera.
Questo implica che l’unica soluzione energetica sia una iper produzione diurna, che però sia sufficiente a coprire anche i consumi notturni invernali, le auto non possono essere uno stockaggio a livello stagionale e sicuramente non fungere da riserva energetica di lungo termine.
Se mettiamo in conto che i tempi necessari per la soluzione sopra son quelli di avere una postazione di carica in ogni singolo parcheggio esistente con una soluzione non stressante per collegarla all’auto, forse può essere più utile mirare al dare a tutti una base di auto produzione casalinga (che legherebbe ancor di più a doppio filo il valore di una casa al suo avvicinarsi al “bolletta a zero”) puntando su accumuli casalinghi a bassissimo costo e prestazioni modeste, come ad esempio le super promettenti batterie in vetro che essendo ignifughe e non han problemi con le temperature avrebbero problemi con necessità di locali tecnici antincendio etc. E creare super storage a lungo termine tramite altri metodi, cinetica termica e quant’altro…
Alla fine le abitazioni non han necessità di batterie che scaricano 300kw di colpo… Ma milioni di batterie che scaricano 6 o 11kw…son un sacco di roba hehe
Il più che le auto elettriche han una differenza di consumi assurda rispetto ad una abitazione normale e la cosa non aiuta ad evitare di attingere alla rete di notte usando accumulo e produzione casalinga (se hai una villa è un’altro discorso ma i più non la hanno)
Si tratta di caricare durante il giorno quando viene prodotta molta energia da solare a basso costo e di cedere una parte di questa energia alla rete di notte quando costa di più. Se carico 20 kWh a mezzogiorno pagandoli 2 € e cedo 10 kWh alla rete di notte che mi vengono pagati 2 € i rimanenti 10 kWh li ho a disposizione gratis per viaggiare.
Io ho in programma di tenermi la Mokka-e almeno fino a che non avrò finito di pagare il mutuo, quindi mi servirebbe che duri 13 anni. Farò volentieri da tester, quindi siccome l’ho presa 1 anno fa ci risentiamo tra 12 anni
Chissá se studi di questo tipo stimoleranno prese di posizione come quella sulla lampadina ultracentenaria dei pompieri di Livermore (https://www.certifico.com/newsletter/archive/view/listid-27-normazione/mailid-52971-la-lampadina-centenaria-di-chaillet-accesa-ininterrottamente-dal-1890-webcam) E’ ovvio che nella progettazione di una batteria prodotta in serie bisogna tenere conto di vari aspetti (compreso il costo…) che possono essere in contrasto con il numero di cicli carica scarica e/o la pura durata nel tempo.
Queste notizie rincuorano ma bisogna diversificare, il litio non può essere il solo materiale di utilizzo, anche se è riciclabile.
Per quanto riguarda il bidirezionale tra auto e casa/azienda o ufficio non la vedo così promettente, visto che il non spreco è anche scegliere la batteria più consona al proprio utilizzo giornaliero, quindi fornire energia alla casa di notte non ti potrà permettere di andare al lavoro la mattina successiva.
Usare mega pacchi batterie è insensato, risorse impegnate per un utilizzo di due tre volte anno, non è la strada giusta.
Ovviamente per me poi ognuno può spendere e sprecare come vuole.
Veramente, credo che se non ci fosse la preoccupazione edl degrado, l’utilizzo delle batterie delle auto come sistema di accumulo, o per la propria abitazione, o per la cessione alla rete, sarebbe un pezzo importante del passaggio alle rinnovabili.
L’idea sarebbe di caricare quando c’e’ un eccesso di produzione elettrica e rilasciarla quando c’e’ carenza.
Non credo che ci possa essere il rischio di trovarsi alla mattina con la batteria a terra: se la cessione e’ solo alla propria abitazione, mi aspetto che durante la notte possano essere ceduti un paio di kilowatt su piu’ di 50.
Se anche fosse implementata la cessione alla rete, immagino che sara’ possibile limitare la cessione a una percentuale che permetta l’uso normale della macchina, e anche di disabilitare la cessione se si ha in programma un viaggio piu’ lungo.
Più che geniale, a me sembra un’ovvia necessità quella di far durare le batterie quanto più a lungo possibile, ma in condizioni stabili di sicurezza e, come minimo, senza rischio di incendi o di esplosioni. In questa direzione va condotta la ricerca e va finanziato l’utilizzo di nuovi materiali, possibilmente diffusi in natura più che il litio e/o di facile fabbricazione; ed è fondamentale, a mio parere, che ciò si faccia, ovunque, in territori non circoscritti o comunque assoggettati al dominio di pochi approfittatori. La prosecuzione della Terra non può e non deve essere millantato come un merito imprenditoriale.