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L’azzardo di Tamara: arriverò in montagna con la Mini SE?

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Mini se
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A Tamara piace l’avventura e quasi senza esperienza vuole affrontare un viaggio in montagna di 600 km a bordo di una Mini SE. Non possiamo che augurarle buona fortuna. Inviate i vostri quesiti a info@vaielettrico.it

Non ho esperienza, cosa mi consigliate?

Ciao, sono entrata nella mobilità elettrica da due settimane acquistando una Mini SE. Ora sto pianificando un viaggio in montagna di poco meno di 600 km pur sapendo che l’autonomia ridotta della mia macchina causerà delle difficoltà. Sarà una mission impossible?…anche considerando la mia poca esperienza… Tamara

Dimentichi l’autonomia di 235 km: ne calcoli 150

Risposta-Complimenti, Tamara: lei ha un bel coraggio. O chiamiamolo piuttosto spirito d’avventura. Dovrà farne abbondante uso, durante la sua prima esperienza a lungo raggio in auto elettrica.

La sua Mini SE è una delle auto elettriche con minore autonomia,  viaggerà in pieno inverno e in montagna dove il freddo è più intenso e più penalizzante per le prestazioni della batteria. Mettiamoci in aggiunta la scarsa esperienza (due settimane sono nulla). In queste condizioni, tanto per cominciare, non tenga conto dell’autonomia dichiarata secondo il ciclo WLTP, perchè quei 235 km indicati nei percorsi extraurbani non li raggiungerà mai.  Cominci a calcolarne al massimo 150, e anche meno se viaggerà in autostrada a più di 90 km/h. Le serviranno perciò minimo cinque o sei soste per la ricarica.

Veda di pianificarle bene, e tutte presso colonnine fast in corrente continua (DC). La sua auto accetta al massimo una potenza di 50 kW, quindi ogni ricarica comporterà una sosta di almeno 40 minuti. Impensabile ricaricare in colonnine più lente da 22 kW perchè ogni sosta diventerebbe di due ore e passa; al massimo potrà farne una, quando si fermerà per il pranzo.

Due o tre App per trovare la colonnina giusta

Immagino che abbia già scaricato una o due App e sottoscritto il relativo contratto (le più complete sono JuicePass di Enel X Way e quella di Plenitude Be Charge). Oppure un aggregatore di operatori come ChargeMap. Meglio ancora se si è dotata anche della   relative RFID Card che semplificano la procedura di attivazione delle colonnine. Dalla App vedrà dove sono le stazioni di ricarica sul suo percorso, se sono disponibili e che caratteristiche hanno. Potrà anche prenotarle, 15 minuti prima di raggiungerle.

Le consigliamo di scaricare anche l’App gratuita di ABRP (A better ruote planner) con la quale potrà pianificare il suo viaggio nel dettaglio, tenendo conto dell’autonomia della sua auto, delle condizioni meteo e delle caratteristiche altimetriche del percorso. Ne ricaverà un piano di viaggio completo, tratta per tratta e ricarica per ricarica.

mini se

Poche informazioni per dire di più. Ma buona fortuna

Purtroppo non ci dice se quei 600 km dovrà farli in un giorno solo (sarebbe un’impresa ai limiti del possibile); se riguardano  solo il viaggio d’andata per raggiungere la località alpina che ha scelto (in tal caso tenga presente che all’andata, con un percorso in salita, consumerà ancora di più); se a destinazione potrà disporre di stazioni di ricarica pubbliche o di un servizio di ricarica nell’eventuale pernottamento in hotel. Infine, non tutte le aree sono ben servite dalla rete di ricarica. Se ci avesse detto dove esattamente farà il suo viaggio in montagna avremmo potuto essere più precisi. Intanto buona fortuna e ci faccia sapere come è andata.

AGGIORNAMENTO – Nella rubrica dei commenti, qui sotto, Tamara ci ha detto che il suo viaggio in montagna a bordo della sua Mini SE inizierà da Monfalcone (TS), dove abita, con destinazione Livigno. Sono circa 500 km. Alcuni dei nostri lettori la incoraggiano  a tentare (ma con il giusto spirito di adattamento alle inevitabili difficoltà e ai possisbili contrattempi) e altri le suggeriscono di soprassedere in attesa di acquisire più esperienza. Enzo ha fatto di più: ha simulato il viaggio sulla App gratuita di ABRP (qui) e questo è il risultato:

mini se

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43 COMMENTI

  1. Eccomi qua, come promesso, a raccontarvi com’è andata. Il viaggio di andata è stato piuttosto impegnativo ma, contrariamente a ciò che credevo, le maggiori difficoltà le ho trovate tra Verona e Brescia, piuttosto che tra Brescia e Livigno, dove non riuscivo a trovare una colonnina fast che funzionasse e sono arrivata con un’autonomia residua risicatissimna ad una colonnina a Montichiari.
    Da lì in poi ci sono volute ancora un po’ di soste ma nessuna in emergenza e tutte ben pianificate lungo il percorso. Purtroppo, avendo perso un sacco di tempo nella parte centrale del viaggio sono arrivata a Livigno in tarda serata.
    Il ritorno è stato una passeggiata, tra la discesa e ala conoscenza delle colonnine affidabili dell’andata è andato tutto in maniera molto tranquilla.
    Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato consigli utili, nessuno è stato vano!
    PS: a viaggio concluso mi ritengo molto soddisfatta della condotta della mia Mini per come si è comportata su strade innevate e ghiacciate, per il feeling di guida che ho avuto durante tutto il viaggio, sopratutto sui passi di montagna e, nonostante la batteria così poco capiente, sono soddisfatta del mio acquisto.
    Ciao a tutti e grazie ancora!!!

    • Grandissima! Sono veramente contento per te, hai fatto una bella impresa ma soprattutto hai azzittito chi già ti vedeva ritornare su un carro attrezzi e immagino che sia stata una bella soddisfazione.
      La Mini Cooper SE avrà pure una piccola batteria ma sa regalarti delle bellissime sensazioni alla guida!
      Brava e magari ci si rivede a qualche prossimo raduno!

  2. Ritengo che al momento una Mini SE sia una degli acquisti meno indicati in termini di mobilità elettrica se non per una assoluta e cieca ossessione per le mini. Ci sono sia alternative molto più prestanti (autonomia o brio di guida) con gli stessi soldi o utilitarie come la Zoe o la Spring che costano meno e garantiscono molto di più

  3. Sinceramente rimanere fermo su un passo o in un traforo a causa dell’inesperienza con un marito che si fa prendere dalla frenesia mi sembra anche un rischio per la propria e altrui sicurezza. Lo dice uno che con una moto vecchia di 30 anni ha girato mulattiere sulle Alpi: si può fare se si sa esattamente cosa si fa, ci si ferma anche una volta in più del necessario e se la durata del viaggio non è un problema.
    Se volete solo spostarvi, penate poco: usate un’altra auto.
    Se volete fare si che il viaggio sia parte della vacanza, andate ma preparatevi bene. Capisco l’amarezza di dover rinunciare ad usare un’auto da 30mila euro per un viaggio che con una panda si fa senza pensieri, ma come dico sempre chi esalta l’elettrico senza evidenziare i problemi esistenti e la necessità di prepararsi bene con app etc fa il male del settore.

  4. Non ho idea quanto costi una Mini Se, certamente non ad un prezzo popolare, ma se l’intenzione era di fare percorsi lunghi anche occasionali, perché la signora Tamara non ha optato per l’acquisto di un auto a lunga percorrenza a parità di prezzo o poco più?

    • Mi sembra evidente che si tratta di un’emergenza o imprevisto, lo chiami come vuole! Ho scelto la Mini xk si adattava esattamente ai miei spostamenti ed era della misura giusta per riuscire ad entrare a casa e poterla caricare tranquillamente quotidianamente. Poi lascio ad ognuno pensare se sia un’auto degna o meno di far parte del mondo elettrico….

  5. Con la mia Suzuki scross ibrida leggera benzina arrivo a Livigno con mezzo serbatoio, faccio il pieno scontato e torno a casa , senza neanche fermarmi per la pipì…auguri , passerai le vacanze cercando colonnine per la ricarica e alberghi in cui pernottare…

      • A farci vedere che il signore non è nemmeno capace di pianificare il viaggio a Livigno in modo di arrivare con meno benzina possibile e sfruttare al massimo il pieno scontato 😁

  6. Un po mi mancano i bei tempi in cui per fare un viaggio, dovevi pensare soprattutto a che orario partire per trovare meno traffico possibile, il pieno lo facevi prima di partire solo ed esclusivamente perché in autostrada costa di più e quando tornavi a casa dopo il weekend bianco guardando la lancetta del serbatoio pensando, che palle domani dopo il lavoro dovrò fare il pieno in anticipo rispetto al solito.

    • Per i percorsi lunghi puó essere cosí, per quelli medio corti non c’è il problema di fare il pieno in anticipo perché ci pensa la wallbox (non vale per tutti a dire il vero ma per molti sí..)

  7. Buongiorno Tamara,
    ai suggerimenti che ha già ricevuto aggiungo i seguenti:
    1) Dopo aver programmato il viaggio con ABRP, con l’applicazione Enel Juice Pass verifichi se le stazioni dove intende ricaricare l’auto sono visibili su questa app. Se si, o almeno la maggioranza, le consiglio di attivare una delle tariffe flat, per risparmiare sul costo elle ricariche. Non dimentichi poi di disattivare il piano tariffario entro 30 giorni dalla sua attivazione, altrimenti verrà rinnovato automaticamente.
    2) Immagino avrà già prenotato l’alloggio a Livigno. Provi a contattare la struttura che ha prenotato per sapere se hanno wall box, o prese Schuko per poter ricaricare la sua auto. Sulla base della mia esperienza di turista con l’auto elettrica, poter caricare l’auto dove ci si ferma a dormire è una gran comodità e d’inverno permette di preriscaldare l’auto (cosa molto piacevole con il comando a distanza) senza scaricare la batteria. A me è anche capitato una struttura che poteva mettermi a disposizione una presa industriale (quelle blu da 16 Amp) a 10 metri dal parcheggio dell’auto. Per questo motivo un anno fa ho acquistato un adattatore spina industriale presa Schuko e una prolunga da 10 m e 2.5 mm2 di sezione (non costano molto) che porto con me quando vado in vacanza.
    3) Nell’ultima versione di ABRP hanno ridotto un po’ il margine delle previsioni. Di conseguenza, se inserisce correttamente tutti i dati: massa aggiuntiva dovuta a passeggeri (conducente escluso) e bagagli e temperatura esterna, il risultatoo è ancora un po’ conservativo (io mi fido tranquillamente) ma non troppo. Per questo motivo, personalmente programmo i miei viaggi con ABRP impostando l’arrivo alle stazioni di ricarica con almeno 20% di SoC. Questo per avere sufficiente margine nel caso in cui le colonnine dell’area di servizio prescelta siano tutte guaste, o occupate e si debba proseguire verso un’altra area di servizio.
    Buon viaggio e buone vacanze.

  8. Se posso dare il mio consiglio, direi a Tamara di prendere il viaggio con il giusto spirito, che se ci sarà qualche inconveniente farà parte della vacanza e sarà di buona istruzione per il futuro. Partire un’ora prima di quanto hai programmato è una buona scelta, e sapersi districare con le varie app sopratutto quelle dei provider di ricarica è la base. Poi vedrai che andrà tutto liscio, come succede ormai sempre. Non siamo più dei pionieri.

  9. Scusate ma qualcuno ha capito che deve partire da Monfalcone (siamo vicini a Trieste per intenderci)arrivare a Livigno (confine con la Svizzera), attraversando le Alpi, in inverno, senza esperienza di viaggi in BEV??
    Perché altrimenti non mi capacito del perché si continuino a suggerire app per la ricarica e cose del genere..
    Non è l’auto adatta a questo tipo di viaggio! Batteria troppo piccola! Ma voi lo fareste un viaggio che prevede diversi passi di montagna con una batteria che va ricaricata praticamente prima di ognuno?
    L’unico consiglio è non farlo!
    Vogliamo aggiungere un altro caso ai vari “perché sono tornato indietro dall’auto elettrica?”

    • Conosco YouTuber che hanno compiuto in monopattino elettrico tratta come Milano – Roma.
      Ovviamente tutto dipenderà con quale spirito si cerca di affrontare questo viaggio.

    • Che non sia l’auto adatta e che sia un’impresa al limite del possibile l’abbiamo scritto anche noi. ABRP, postatato dal buon Enzo https://abetterrouteplanner.com/?plan_uuid=92dead07-a25d-439e-a8f6-45204238f847 suggerisce però due percorsi prevalentemente autostradali: fino a Bolzano, poi Merano e salita verso Livigno con sei ricariche da 20-30 minuti ciascuna per un totale di poco più di tre ore che aggiunti al viaggio fanno 8 ore e 50 minuti (ammesso che tutto vada per il verso giusto). Un secondo percorso prevede autostrada fino a Brescia, poi Sondrio e Livigno per un totale di sette ricariche, più brevi, e 9 ore e 9 minuti di viaggio (sempre se tutto va bene, ma sappiamo che qualche inghippo può sempre capitare). Concordo con lei: un neofita dell’auto elettrica rischia di dover dormire per strada.

      • Ho visto che il percorso blu dell’immagine passa dallo Stelvio e poi la fa transitare in Svizzera (oltrettutto quell’accesso a Livigno dalla Svizzera se non ricordo male prevede un pedaggio per il transito).
        Per quello che conosco le strade della Zona forse meglio fare l’altro che nel complesso dovrebbe avere meno dislivello (c’è l’Aprica, ma salendo da Edolo non ha grandi pendenze, e poi la Forcola un po’ più irta, ma poi è tutta discesa).

        P.S. poco prima del passo della Forcola c’è il paese di Trepalle… se Tamare arriva fino a destinazione può per diritto attaccare un +1 al cartello del paese

  10. Tamara carissima,
    Non ho particolari consigli da darle in aggiunta a quelli che le sono già stati dati quindi passo direttamente alle richieste. Visti i presupposti le assicuro che a posteriori saremo tutti più che lieti di sapere com’è andata a finire.
    Quindi si gode la sua vacanza, ma per favore metta nel conto di scriverci com’è andata tutta la storia una volta tornata a casa. 😂

    • Sono piuttosto spaventata e viaggio con un marito che, in caso di problemi, inizia a dare di matto anziché cercare di trovare una soluzione. Sto ancora valutando se partire con la mia adorata macchinina oppure con il furgone di lavoro di mio marito. Vi aggiornerò sicuramente!

      • Se hai tempo fai prima una prova: vai a sciare in giornata in Zoncolan o a Piancavallo. Hai autostrada, extraurbano e salita lunga superiore a 10km e 1000m di dislivello (se sali fino agli impianti di Monte Zoncolan ovviamente, non Ravascletto) Usa sempre le app già suggerite negli altri commenti e pianifica la trasferta come fosse un viaggio. Così ti rendi conto di quanta autonomia ha la tua auto e quanto incide la salita (e la discesa). Segnati i km e le ricariche fatte e ti fai un idea di cosa sarebbe andare fino a Livigno.

  11. Noleggi un diesel. Se per fare 600 km bisogna giocare con 2 o 3 app, stare con un occhio sulla strada e un’altro sulla carica residua, prevedere dove si sarà 15 minuti dopo al fine di prenotare una ricarica e pregare il Santo Patrono che per una qualsiasi motivazione non la si trovi comunque occupata magari utilizzata come parcheggio, francamente se voglio essere ecologico meglio rinunciare all’auto o altrimenti cercare un mezzo più pratico

  12. Dettagli del viaggio sono: partenza da Monfalcone (GO) e arrivo a Livigno. Non so se fare autostrada fino a Brescia e poi andare verso i monti oppure salire per Udine, Sappada, Val Pusteria….

          • No, Xardus, io ho solo il lato A e ora te lo dimostro 🙂 🙂 🙂

            Non so quanto Tamara abbia pagato la Mini e non voglio sindacare le scelte altrui, ma onestamente auto come la Mini Cooper SE e la Honda E sono la Pubblicità Regresso dell’auto elettrica. E non è un lapsus. Sono citycar da oltre 40.000 euro di listino (non importa quanti di questi sono pagati da Pantalone) che, per quanto mi riguarda, meritano lo stesso giudizio severo dell’Aston Martin Cygnet o della Bugatti Baby II Carbon Edition. Queste auto fanno malissimo alla mobilità elettrica, un articolo come questo può essere sventolato da qualunque petrolhead o da un Porro qualunque per fare “ecoterrorismo” (“avete visto? 40000 euro per una auto elettrica e neanche un viaggio di 470 km può fare …”).

            Se stiamo uscendo da questo incubo lo dobbiamo a 2 fattori: a coloro che NON hanno abboccato e NON hanno acquistato questi “affari” ma soprattutto lo dobbiamo ad alcuni produttori cinesi e americani che con i loro prodotti stanno invadendo l’Europa, tra cui Fisker, MG, Omoda, BYD, Smart (brand ora controllato dalla cinese Geely). Solo da qualche mese abbiamo la prima auto elettrica dal listino onesto, la MG4, che per 34000 euro garantisce 450 km di autonomia in un’auto che ha 5 stelle euro’ncap. Solo il timore di un’invasione dei costruttori cinesi ha costretto i nostri costruttori a presentare elettriche dai prezzi “calmierati” (ma non tutti: Mini, Aborth, Honda fingono di non sentire …), diversamente assisteremmo a listini composti solo da graffette Prada [ https://design.fanpage.it/prada-graffetta-185-dollari/ ], auto dal valore infimo vendute a peso d’oro.

            Questa mia è una osservazione pro o contro l’auto elettrica? A me sembra chiaro …

          • Cosa ho scatenato 😂😂

            Son d’accordo con te che son auto che rovinano parecchio il nome elettrico, molto più del dovuto, ma quelle che hai citato come la Abarth etc son auto che vendono non solo l’auto ma un simbolo (che uno può giudicare una gran cag.. O una cosa assolutamente imperdibile dal non dormirci la notte) e il prezzo va di pari passo, vuoi lo stile mini che da una certa immagine di te etc etc? Bene paghi… Abarth idem, alfa romeo da I numeri che fa praticamente solo per questo fattore (giocato a mio parere molto meglio di altri), non è che una mini termica di suo sia un grande affare, ammetto di non conoscere gli ultimi modelli ma le prime tot edizioni erano pesanti, potenti ma enormemente energivore, spaziose ma cmq non troppo comode per i passeggeri soprattutto dietro. In questi casi il prezzo è relativo al desiderio di chi la vuole più che a quello che mettono nell’auto. Il tamarretto a cui piace schiacciare vorrà la Abarth perché gli piace che tutti sappiano che sta arrivando etc etc
            Che poi 34k per la mg a me paiono comunque quel 8/10k di listino di troppo 😅

    • Grazie Tamara. Ma pensa di farlo in giornata? Sono 470 km e l’ultimo tratto è tutto in salita con un dislivello da superare di oltre 1000 metri. Una bella sfida. Facciamo un appello ai nostri lettori perchè si mobilitino, suggerendole le migliori strategie. Via gli esercizi di pianificazione, ABPR alla mano!

    • Ciao Tamara sono anch’io friulano, ho una Mokka-e con batteria da 50kWh e frequento abitualmente la montagna estate e inverno. Posso essere sincero? Non farlo ti rovineresti la vacanza. Non è l’auto adatta, per questi viaggi servirebbero almeno 60/64kWh di batteria e ricarica in DC almeno a 100Kw così da riuscire a viaggiare 2h prima di doversi fermare. Rischi seriamente di doverti fermare ogni ora e sappiamo bene io e te che fino al confine col TAA la situazione colonnine fast sulle nostre montagne è imbarazzante.
      Non lo farei nemmeno io con la Mokka-e, Livigno è un viaggio lungo per noi già col diesel figuriamoci in BEV

  13. Abito in montagna, il mio consiglio è di prestare attenzione ai dislivelli, per evitare brutte sorprese durante le salite impegnative.
    Per dare un’idea: la Mini Copper SE ha una massa di circa 1500kg. La sola energia potenziale che deve accumulare per 1000m di dislivello è pari a E= m*g*h = 1000kg*9.806m/s^2*1000m =14.7*10^6J = 4.08kWh, che corrispondono a circa il 15% della capacità effettiva della batteria della Mini Questo “consumo” si somma a quello che si avrebbe comunque avuto se il percorso fosse stato in piano e al riscaldamento del veicolo. Mettendo in conto il rendimento del motore, il funzionamento dell’indicatore di carica, la minore capacità di carica alle basse temperature, e il funzionamento del riscaldamento, non mi stupirei di vedere un consumo del 40% di batteria sull’indicatore per una salita di 1000m fatta in circa 20km (pendenza 5%).
    Ovviamente l’energia potenziale viene in buona parte recuperata nella successiva discesa, tuttavia prima bisogna arrivare in quota.
    Per fare un esempio spartano, con la mia Leaf percorro giornalmente un dislivello di 800m (20km di salita+20km di discesa). In estate, in salita consumo circa il 20% di batteria (ben più del doppio di quello che consumerei in piano) – in discesa recupero circa il 4%. Sommando salita e discesa consumo in totale il 16% di batteria per 40km di percorrenza, leggermente di più del consumo atteso in un equivalente tratto extraurbano in piano. Se però attacco la salita con meno del 20% di batteria rischio semplicemente di non percorrere i 20km che mi separano dall’agognata wallbox di casa.
    La consolazione è che in caso di errori di calcolo è sufficiente girarsi e scendere recuperando batteria (magra consolazione).
    Per questo la mia raccomandazione è quella di individuare e fare affidamento su colonnine fast alla base delle eventuali salite più impegnative.

    • Grazie, un’analisi molto dettagliata! Avevo fatto lo stesso pensiero ma molto approssimativo senza calcoli precisi…

      • Su ispirazione dei suoi consigli, avendo l’auto da poco prima di partire cerca di far più pratica possibile con la rigenerativa, se è Regolabile dal volante ancora più importante imparare a gestirla bene (come era importante saper gestire il freno motore sulla termica ma ancora di più), se è fissa fatti qualche prova ai vari livelli di intensità per essere preparata in caso di necessità e limitare il panico eventuale hehe

    • Aggiungo che se capita come al sottoscritto di trovare molto traffico nella discesa non è possibile neanche sfruttare bene la rigenerazione e si è spesso costretti a frenare in continuazione o procedere ad andature lentissime non sufficienti a ricaricare la batteria. Nel mentre tuttavia riscaldamento ed elettronica di bordo continueranno ad attingere dalla batteria

  14. Ulteriore cosa da considerare: se lasci la macchina fuori di notte, non collegata, l’autonomia al mattino sarà ancora minore poichè la batteria in clima freddo eroga meno energia (passatemi la licenza poetico-tecnologica).

    Per il resto… ABRP e caricare un po’ di più del consigliato per avere buffer. 🙂

  15. Ciaon Tamara, complimenti per il coraggio! Ad ogni modo le indicazioni date dalla redazione sono molto veritiere, avendo la stessa macchina e avendo fatto oramai diversi viaggi oltre l’autonomia della macchina.
    Posso aggiungere qualche altro suggerimento riguardo le app, in particolare PCC (Power Cruise Control), una app molto utile perché riesce a monitorare i consumi effettivi in base alle condizioni di guida oltre che a suggerire dove fermarsi per ricaricare.
    Altra considerazione, ti consiglio di utilizzare la modalità green, si avrà un pò meno spunto o potenza ma l’erogazione è molto più lineare ed i consumi sono minori riuscendo anche ad avere 170 km di autonomia, ma questo è un dato molto soggettivo.
    Per il riscaldamento, avvialo prima di partire per il viaggio quando la macchina è in carica in modo da raggiungere la temperatura ideale, poi la pompa di calore di serie aiuterà a mantenere un buon confort climatico, evitando l’uso del condizionatore che invece è molto energivoro.
    Per il resto cerca di scegliere località che offrano servizi per chi viaggia in elettrico, dalle infrastrutture pubbliche di ricarica a quelle offerte dagli hotel.
    PS. vedrai che una volta fatta un pò di esperienza sarà tutto più semplice e potrai goderti la Mini che rimane una delle macchine elettriche più divertenti da guidare!

    • Grazie Marco per il supplemento di consigli, veramente utili e puntuali. Anche noi avremmo consigliato PCC (o ABRP a pagamento) che rappresenta la soluzione finale per ogni problema di navigazione in elettrico. Ma abbiamo pensato che acquistare on line l’OBD on line avrebbe comportato qualche giono in più d’attesa, e forse la nostra temeraria Tamara ha intenzione di sfruttare le vacanze natalizie…

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