Mentre l’Italia tenta di rilanciare un suo programma nucleare, la tecnologia dall’atomo continua ad arrancare in Europa, surclassata da fonti energetiche più accessibili, sicure ed economiche come il solare e l’eolico. Ancora una volta, insomma, rischiamo di arrivare “fuori tempo massimo”.
Secondo il nuovo briefing di Global Energy Tracker (qui il PDF del documento), infatti, il settore nucleare europeo ha perso 122 GW di capacità pianificata a causa della cancellazioni di nuovi progetti. Altri 68 GW sono stati ritirati e il 90% dei reattori rimanenti ha più di 35 anni.
Solare ed eolico crescono 14 volte più del nucleare
Sono invece in pre-costruzione o costruzione oltre 600 GW di capacità eolica e solare su scala pubblica. E’ una cifra quattordici volte superiore ai 9,3 GW di nuova capacità nucleare in costruzione.

Invecchiamento delle infrastrutture, piani non realizzati e costi elevati riducono il ruolo delle centrali atomiche nei programmi di decarbonizzazione energetica europei. A livello mondiale non va molto meglio. I dati del Global Nuclear Energy Tracker mostrano che 566 gigawatt (GW), ovvero quasi il 40%, di tutta la capacità nucleare mai proposta in tutto il mondo è stata cancellata, più di quella attualmente operativa (401 GW) o ritirata (116 GW) messe insieme. E dei 9,3 GW di nuova capacità nucleare in costruzione, la maggior parte è destinata soltanto alla sostituire le unità in via di dismissione.
Tempi troppo lunghi e costi troppo elevati

Inoltre, gran parte dei 600 GW di capacità rinnovabile in via di realizzazione dovrebbe essere operativa molto prima dei nuovi progetti nucleari. Questo a causa dei tempi di realizzazione tipici dei progetti rinnovabili che vanno da uno a quattro anni rispetto a un decennio o più per il nucleare.
Questa discrepanza nelle tempistiche rappresenta una sfida cruciale per gli obiettivi climatici. Con una finestra ristretta per limitare il riscaldamento a 1,5-2°C, i lunghi cicli di sviluppo e i rischi di cancellazione del nucleare lo rendono poco adatto a contribuire in modo significativo entro i tempi richiesti.
Il caso di scuola? La centrale di Hinkley Point C
Joe Bernardi, Project Manager del Global Nuclear Power Tracker di Global Energy Monitor commenta così: «Il nucleare è in ritardo rispetto all’eolico e al solare per quanto riguarda i costi, i tempi di costruzione e la crescita del mercato. Hinkley Point C nel Regno Unito, a cui mancano ancora anni al completamento, illustra i lunghi cicli di costruzione tipici dei nuovi reattori. Ritardi analoghi in Francia e Finlandia rafforzano questo schema. Nel frattempo, lo sviluppo del nucleare è minimo nella maggior parte dell’Europa, mentre l’eolico e il solare continuano a espandersi rapidamente con costi più bassi e tempi di realizzazione più brevi».
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Chi ha scritto l’articolo ignora bellamente il fatto che il nucleare servirà comunque ad abbassare i costi dell’adeguamento delle infrastruttureelettriche e I costi degli accumuli necessari al resto delle rinnovabili intermittenti.
Lei è un umorista nato. Solo con i 47 miliardi di sterline di Sizewell C si raddoppia la rete elettrica italiana
..con oneri di finanziariamento, i 47 miliardi di “costruzione teorica overnight (in una notte)”, diventano 65 e 80 miliardi di sterline (quasi un centone di miliardi di euro) .. 65 se saranno rapidi a costruire, 80 se come la solito saranno lenti
https://www.ft.com/content/5f54592e-50ba-4a1e-8219-7a4eb01f74ed
Il problema è che l’elettorato non sa nulla di tutto ciò. Pensano che il nucleare arriverà in 7/8 anni e garantirà prezzi bassi dell’energia. Stessa cosa dell’idrogeno, basta promettere che con l’auto a idrogeno fai il pieno in 5′ e tutti parlano di idrogeno.
L’italiano medio non si informa e i media sono pilotati per trovare consensi elettorali
«È l’ignoranza bellezza, l’ignoranza, e tu non ci puoi far niente, niente!»
Chi dobbiamo ringraziare per aver distrutto (lo spirito critico de) gli italiani? La Sinistra? Il Vaticano? Gli americani?
Inghilterra,
il governo attuale, dopo il precedente che aveva fatto un po’ di ostruzione alle rinnovabili, ha sbloccato la costruzione di quantitativi notevoli di eolico off-shore, di accumuli Bess, accumuli idrolettrici, e ora anche cifre importanti di fotovoltaico e di eolico su terra; gli accumuli autorizzati se ricordo dovrebbero già superare 150 GW-h; nel giro di due anni dovrebbero ottenere molta energia e a miglior costo
allora sono rimasto stupito che dopo la facciata economica e di immagine presa con la costruzione dei due reattori di Hinkely Point C, pochi mesi fa abbiano dato via libera alla seconda parte di questo progetto nuculare del 2006-2011, che era stato stoppato nel 2018, quando in parlamento fecero una discussione sulla novità del calo dei prezzi delle rinnovabili;
la seconda parte del progetto prevede di rifare altri due reattori gemelli, stavolta a Sizewell, sempre per sostituire una parte di quelli inglesi che vanno in dismissione, e i costi sono anche qui imbarazzanti da giustificare, si sa già che in nessuno scenario risulterà profittevole per i cittadini, ma solo per i costruttori e i finanziatori privati, con rendimenti garantiti (mi pare lo Stato paga metà del finanziamento e fa da garante, pagatore ultimo, per l’altra metà dei privati)
la mia ipotesi da profano è che siano venuti a patti con il settore bellico (Inghilterra ha armamenti e sommergibili atomici), settore rinvigorito dai venti di guerra russi e americani, e nel “pacchetto” sia stato imposto di finanziare la filiera anche tramite la costruzione di Sizewell
le prime stime di costo per Sizewell, fatte nel piano di finanziamento del governo stesso, le ha spiattellate on-line il Financial Times in questo articolo del 1 agosto
https://www.ft.com/content/5f54592e-50ba-4a1e-8219-7a4eb01f74ed
sono costi impressionanti e ancora un po’ più alti di Hinkley point, sembra una azione di predazione ai danni dei contribuenti; in un successivo articolo del F.T., già discusso da Vaielettrico, stimano il costo energia risultante a 280 euro / MWh, immagino calcolati sui primi 30 anni in cui ripaga il debito di costruzione, ma la cifra non calerebbe molto anche andando a 60 anni
====== conti della serva per Hinkley Point C in Inghilterra
sono due reattori che ne sostituiscono altrettanti in dismissione; dovrei cercare i costi aggiornati, sono ancora in costruzione (progetto 2006, inzio cantiere 2011, consegna 2031) e ogni sei mesi esce una stima ancora più alta, ma a spanne:
1) costo costruzione
18.000 euri a KW potenza
18 miliardi (euro valuta 2025) per ogni 1 GW potenza nominale;
forse (?) 11 miliardi in cantiere e 7 in interessi sul finanziamento nei tanti anni di costruzione
2) interessi sul debito da quando entra in funzione
quando entrerà in funzione, inizierà a ripagare il debito, 18 miliardi, in 30 anni, con interesse 6% (+2% inflazione, allora interesse 8% nominale), chi vuole faccia il conto, a occhio con gli interessi dovrà ripagarne il doppio, circa 36 miliardi per ogni 1 GW;
…sono 1,2 miliardi a GW da pagare OGNI ANNO per 30 anni,
da pagare sia che il reattore vada, sia che non vada
3) spese funzionamento
aggiungiamo 350 milioni all’anno a GW,
sono altri 10 miliardi da ripagare nei primi 30 anni;
non conto le manutenzioni straordinarie
4) smantellamento centrale e depositi provvisori scorie
a spanne 7 miliardi per ogni 1 Gw (dati dalla svizzera)
5) depositi “definitivi” scorie e bonifica siti riprocessamento combustibile,
stima difficile, per l’Inghilterra si parla di 400 miliardi nel complesso, una parte dovuta a filiera bellica; diciamo che la quota civile ammonta ad almeno 6 (?) miliardi per ogni 1 GW civile installato?
-> 59 miliardi per 1 GW potenza
-> 59.000 euro per 1 KW potenza
Siccome a Hincley-point-C stanno costuendo 3,2 GW nominali,
stanno firmando una cambialina per se e per i nipoti da 59 x 3,2 = 190 miliardi
Praticamente un superbonus, anzi due, 190 + 190,
perché ora faranno anche il sito gemello Sizewell
Le centrali nucleari a fissione non servono mica a produrre energia.
…..
Biometano, biomasse, geotermia, scambi tra nazioni, persino i “costosi” idrogeno/metano da elettrolisi, costano molto meno che farenuovo nuculare per completare un mix con le rinnovabili principali, e non lasciano ai nipoti scorie radioattive centi-millenarie
In un mix 100% rinnovabile, banalmente anche il base-load è invaso e coperto dalle rinnovabili, occhio ai patacca che ancora spargono come dischi rotti le vecchie bufale
=== RINNOVABILI “PRINCIPALI” ===
– fotovoltaico su terra e su tetti
– un po di eolico su terra e su mare
– un po’ di idroelettrico
– pompe di calore che catturano calore dall’ambiente per usarlo per i riscaldamenti
– accumuli BESS e idroelettrici
già con queste si copre tra il 97% e il 100% della curva dei consumi nelle 8760 ore annue;
aumentando le installazioni si arriva a 100%, ma è più conveniente fermarsi a 97%,
e quel poco che resta coprirlo con altri tipi di rinnovabili come:
=== ALTRE RINNOVABILI ===
– biometano (impianti per elettricità e/o calore)
– biomassa (impianti per elettricità e/o calore)
– geotermia (impianti per elettricità e/o calore)
– banali scambi di energia tra nazioni
– in futuro potrebbe convenire anche metano di sintesi (da idrogeno di elettrolisi, che servirà comunque per alcune industrie e per fare ammonia per le navi e elettro-carburanti per gli aerei)
=== 100% coperto come lo sappiamo ===
ci sono gli studi di mix energia rinnovabili, simulano i consumi di una nazione e i dati climatici, quindi la produzione energetica, su un periodo di uno o più anni, con un dettaglio dei dati ogni 60 minuti, cioè per ognuna delle 8760 ore in un anno; i dati climatici e di produzione (per GW installato) delle fonti energia sono presi dall’archivio dei dati veri registrati ora per ora nei precedenti anni, e scaricabili per es. dai siti di Terna e GSE (per gioco ho provato anche io)
=== mix rinnovabili e nuculare non sono compatibili ===
anche il base-load verrà invaso e coperto per il 97% del tempo dalle rinnovabili principali; per fare con bassa spesa anche l’ultimo 3%, cioè pochi TW-h annui, nei rari momenti dell’anno con clima molto sfavorevole, useremo allora fonti di energia:
– con erogazione a comando e concentrabili nei momenti in cui serve
– con costi proporzionali più alle ore di funzionamento/energia erogata e invece senza grandi costi fissi, visto che servirano poche ore all’anno
biometano e biomassa per esempio, mentre chi parla di nuculare e base-load in un mix di rinnovabili, non ha mai fatto un conticino, costerebbe una mostuosità, perché il nuculare ha:
– altissime spese FISSE di investimento + importanti spese FISSE di funzionamento, e invece poche spese VARIABILI in base a quanta energia produce
– non può accumulare energia come per es. stoccando del biometano o della biomassa
se quel 3% deve essere erogato poche ore all’anno ma con potenza di picco di 50 GW, dovrei installare 50 reattori da 1 GW (circa il parco francese) con le loro relative spese fisse astronomiche, per poi usarli poche ore all’anno; quei pochi kwh mi sarebbero costati come molte decine di “Ponti di Messina”
====== esempi numerici ===
un reattore da 1 GW nei primi 30 anni deve fatturare circa 1,5 miliardi di euro all’anno (!) per poter ripagare il debito di investimento (capex + interessi) e le spese fisse di funzionamento (opex);
se rimane in funzione a pieno carico 7000 ore annue su 8760 ( 80% del tempo, ipotesi già ottimistica in Europa, dove già ora siamo scesi vicino al 70%), venderà alla rete 7.000 GW-h di energia, allora la sua energia già costa uno sproposito (di solito viene nascosto accollando almeno metà del costo allo Stato, per es. tramite finanziamenti agevolati, cioè lo togli dalla bolletta e lo carichi su altre tasse o debito pubblico):
(1,5 miliardi annui/ 7000 GW-h)
= costo energia 214.€ a MW-h
= 0,21 euro a KW-h
ma se in rete ci sono le rinnovabili, con costi inferiori, i reattori venderanno energia sono in pochi momenti, in mix già quasi totalmerte rinnovabili, diciamo servirebbero non più di 500 ore annue, allora il costo dovuto alle spese fisse va in orbita:
(1,5 miliardi annui/ 500 GW-h)
= costo energia 3000.€ a MW-h
= 3 euro a Kwh
è come comprare e mantenere un costoso castello per usarlo pochi giorni all’anno,
mentre con biometano o simili hai soprattutto spese variabili,
cioè diventa come affittare una villa al mare solo nei giorni in cui la usi
=== occhio ai deliri dei piazzisti ===
questa incompatibilità è ben nota, allora i lobbisty premono (come nel caso di Hicley point e di Sizewell in Inghilterra) affinche le centrali che vorrebbero costuire, abbiano forme di incasso garantito per ripagare con certezza investitori e costruttori, e fin qui, peccato però che siano prezzi astronomici, allora diventa una mega truffa ai danni dell’erario
una parte dell’investimento lo ripaga lo Stato, l’altra parte le tariffe di ritiro del KWh a prezzogarantito molto alto e con persino garantito il quantitaivo annuo, cioè la centrale deve andare es essere pagata (cara) anche nelle ore in cui non serve, spegnendo invece le rinnovabili, che avrebbero tariffazione ben più bassa
in ogni combinazione possibile di ore fatturare annue tra centrali e rinnovabili, alla fine hai sempre che avrai speso in più OGNI ANNO 1,5 miliardi x ogni 1GW potenza costruito, rispetto a NON aver costruito nuovi centrali, e scelto invece di usare le rinnovabili minori per completare il mix
Santo Subito : )
Non è mica una gara nucleare vs rinnovabili…
Ogni tecnologia ha pro e contro.
Fotovoltaico ed eolico sono adatti a diminuire in modo massiccio l’uso di combustibili fossili.
Nucleare, geotermico e idroelettrico sono adatti a fare da carico di base.
Idroelettrico e biomasse sono adatti ad essere dei jolly, da usare alla bisogna.
Se l’obiettivo è diminuire l’uso di combustibili fossili allora facciamo anche solo fotovoltaico eolico ed idroelettrico, ma se vogliamo ottenere una decarbonizzazione completa la situazione cambia.
Il baseload è necessario, MA non si possono trascurare i tempi di realizzazione (sorvolando sui costi).
Smettere di emettere CO2 serve adesso, non fra 20 anni. E adesso, l’unica cosa che lo permetta, sono le rinnovabili, soprattutto eolico che prescinde da notte/giorno e solitamente è complementare al fotovoltaico dato che i giorni di “tempesta” che vedono oscurato il FV sono invece ottimali per l’eolico. E ovviamente spingere verso le BESS, che siano gravitazionali, Energy Dome, sali fusi, sabbia, non esiste solo il litio. Ma serve una volontà comune e una regia che al momento non si vede. Investitori in Italia, scordiamoceli (e come dargli torto), non commento sul resto dell’Europa perchè non ne so nulla.
In Italia continua ad esistere un grandissimo conflitto di interessi dato dall’azionariato comune di chi produce energia e importa gas metano, a mio parere.
Il Nucleare ha senso solo per chi ha già delle centrali operative ed una filiera nucleare nazionale, per l’Italia cominciare in questo secolo non ha nessun tipo di senso: ne economico ne sociale ne logistico.
O almeno, un senso ce l’ha ovvero quello di ingrassare a fondo perduto i costruttori. E’ evidente che socialmente non è un progetto voluto dalle persone oltre ad essere economicamente disastroso.
La Francia entro qualche anno sarà costretta a spegnere le sue centrali o a regalare l’energia che la sua rete non può assorbire, o a trovare soluzioni alternative come per esempio dedicare centrali a singoli impianti tipo datacenter molto esosi.
Tra 20 anni di una centrale atomica non ce ne faremo nulla, sempre che al primo cambio di governo non venga cancellato il progetto facendo il doppio favore ai costruttori regalandogli anche le penali per rescissione contratto.