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L’auto elettrica verso il 2035, duello all’ultimo talk show

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auto elettrica

Dopo il voto di Strasburgo che mette al bando le auto termiche dal 2035, l’auto elettrica monopolizza il dibattito sulla stampa, come segnalano molti lettori, e sui principali canali tv, in quello che ormai assomigila a un duello all’ultimo Talk Show. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it

Una piccola antologia di informazione spazzatura

auto elettrica talk show

Solita disinformazione su auto elettriche a Tg2 Post Daniele Colombo

…a proposito di stampa faziosa (o ignorante):
https://www.ilsole24ore.com/art/tesla-richiama-oltre-360mila-auto-sotto-accusa-software-guida-autonoma-AEVTdjoC Guido Baccarini

Il mondo ribaltato: lunga vita ai motori termici: https://www.auto.it/news/attualita/2023/02/16-6116195/il_mondo_ribaltato_lunga_vita_ai_motori_termici Francesco Virgilio

Allego link: 

https://youtu.be/fNw6qyR-viw Grazie   Stefano Rossi 
Vi consiglio di leggere articoli sul sole24ore sulla decisione del parlamento europeo di vietare la produzione di auto motore termico entro il 2035.Grazie   Alfredo Vimercati
Vi posto un link, giusto per ragionare su come ragiona molta gente…
Magari una vostra risposta con dati sarebbe interessante per smontare queste ideologie
https://motori.ilgiornale.it/perche-lauto-elettrica-e-il-veicolo-piu-inquinante/ Matteo

L’appello:”In piazza con le nostre auto elettriche”

Vi scrivo per ribadite quanto sia felice nel vedere persone attente alla mobilità elettrica e a questa grande transazione che ne comporta, ma dopo tutta e troppa informazione spazzatura dobbiamo tutti insieme fare qualcosa.
Sono molto preoccupato della linea dura presa dai giornalisti pilotati italiani che non si risparmiano a far vedere il loro disgusto verso la mobilità elettrica, e forse anche con un discreto successo purtroppo, complice un popolo ultimo in Europa nella cultura ,ma primo ad inquinare altro che bel paese , ingenui e presuntuosi ma se solo guidati nella direzione giusta efficienti e di gran cuore.
Dobbiamo fare il massimo per diffondere la nuova tecnologia e spazzare via quei dubbi inutili che solo i possessori di auto elettriche sanno condividere e spiegare al meglio.
Qualcuno una volta gridava scendiamo in piazza e facciamoci sentire , io aggiungerei guidiamo in piazza e raccontiamo ai media che è semplicissimo, divertente rilassante e soprattutto non inquiniamo.
Aiutiamoci a cambiare questa italia arretrata vecchia e un po sorda, lo chiedo a te vaielettrico che hai esperienza e persone fantastiche, crediamoci fino in fondo e i risultati arriveranno. Grazie e scusatemi per lo sfogo  Alessandro Battista

Il  Metaverso della politica italiana

Risposta – Solo da noi una questione che nei grandi Paesi d’Europa si è chiusa da un oezzo, con l‘accordo a 27 dell’estate scorsa, continua ad alimentare dibattiti anzichè produrre azioni conseguenti. Ma tant’è: nel metaverso della politica italiana molti si illudono ancora di poter fernare un treno in corsa sdraiandosi sui binari.
Ciò detto, il furibondo duello sull’ auto elettrica a suon di talk show un merito almeno ce l’ha: ha delineato senza possibilità di equivoci quali siano le parti in commedia.
I partiti della destra e gli organi di informazione ad essi più vicini vestono i panni degli elettroscettici.

Destra e sinistra, ora sappiano da che parte stanno

La principale forza di oppsizione, il Pd, quelli degli elettropossibilisti. Chi prevarrà dipende da noi elettori: ciascuno si faccia un’opinione e agisca di conseguenza, a partire dalle prossime elezioni europee nel 2024.

Il presidente dell’Emilia-Romagna e candidato in pole position per la segreteria del PD Stefano Bonaccini è pronto infatti ad accettare la sfida. A “CoffeBreak“, su La7, ha invitato la filiera italiana dell’automotive  a rimboccarsi le maniche e il governo a sostenerla nella riconversione. Altrettanto ha detto in serata, a “In Onda“, sempre su La7, la sfidante Elly Schlein. Almeno su questo, il PD del futuro dovrebbe avere una voce sola, chiunque dei due esca vincitore dalle primarie in programma domenica prossima.

Il TG2 Post alla seconda Crociata

Quasi in contemporanea su TG2 Post è andata in scena l’ennesima stroncatura. Con i recidivi Maria Leitner di Tg2 Motori e Roberto Sommella direttore di Milano Finanza in studio, in collegamento Marco Stella, vicepresidente Anfia, e Marco Cantamessa del Politecnico di Torino. Il titolo era “La sfida green fra rischi e opportunità“. Ma poi la trasmissione ha dimenticato per strada le seconde e si è accanita sui primi. Anche attingendo alle solite, pacchiane baggianate. Per Sommella “le auto elettriche costano 2-3 volte più delle termiche“; per Maria Leitner “l’autonomia reale delle auto elettriche è il 30% inferiore a quella dichiarata“; per Cantamessa “le ibride emettono meno CO2 delle elettriche che hanno batterie da 800 kg“. La voce di uno che se ne intende? Non pervenuta.
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107 COMMENTI

  1. Ragazzi, ho un amico in possesso di un Ford Focus Tdi del 2004, quest’anno ci ha messo sopra circa 2,5k per ripararla (in un’occasione siamo rimasti in terza ed ero io che guidavo per lui)
    Ebbene lui mi ha detto queste testuali parole (dopo che gli ho fatto fare da passeggero su una BEV che ho avuto in prova per 2gg).
    “Non mi comprerò più una full hybrid” (voleva sostituire la sua con una Toyota C-HR)
    alla mia domanda perché:
    “perché mi hai fatto fare da passeggero (maledetto), ma non l’acquisterò subito ma tra qualche anno (indicandomi il 2025 come da miei ragionamenti che gli avevo condiviso) e poi perché dovrei acquistare un’auto idrida o pluging che ha 2 motori con il rischio doppio (complessità dello schema propulsivo) che si rompano?”
    Poi ha aggiunto: “Fanno ancora troppa poca strada e ci sono troppe poche colonnine per la ricarica ” (lui non metterà mai una wallbox perché non ha un posto auto per parcheggiare l’auto e la lascia per strada.
    Passando ad una mia riflessione immagino che molti italiani abbiano fatto la stessa riflessione stanno solo aspettando un’aumento d’autonomia e la disponibilità di tante colonnine per strada e che la ricarica sia facile da fare, con la buona pace dei più scettici e degli imprenditori italiani che ancora forzano la politica a remare contro questa transizione.
    Aggiungo anche che l’industria italiana perderà la partita come negli anni 90 quando si abbandonò le benzine con il piombo per passare alle verdi e c’era parte dei politici e giornalisti italiani, fomentati da FIAT, che volevano adottare il metanolo stile brasile solo perché mamma FIAT aveva già tutto pronto (ci siamo ripresi solo anni dopo con il brevetto JTD non sui benzina ma sugli ICE diesel).
    Speriamo che non si faccia lo stesso errore altrimenti come italiani non vogliamo proprio imparare dai nostri errori.

    • Ci sono tre tipi di italiani: quelli che hanno una BEV, quelli che stanno aspettando il momento giusto per comprarla e quelli che scrivono nei commenti di Vaielettrico che le elettriche non sono mature. 😁😂

  2. Sta cosa del “le auto elettriche non sono per tutti” è diventata però “le auto elettriche non sono per nessuno ” a causa della disinformazione.
    Il 13% delle auto nuove vendute hanno un prezzo di listino superiore ai 40 mila euro quindi potrebbero essere benissimo elettriche di diverse marche. Nonostante questo non si vendono. Quindi non è un problema di prezzo di acquisto

    • Non è solo una questione economica.
      Dato che le segmento D termiche costano di più delle BEV pari prestazioni/allestimento, chi le compra fa leasing, ha box e disponibilità economica, ma non le compra in proporzione, è chiaro che non spieghi il “flop” in Italia solo con la questione economica. Io lo spiego soprattutto, parlo esclusivamente di fascia segmento D, con l’ignoranza in senso letterale.

    • Proprio ieri pomeriggio, nel bel mezzo di una sfilata di carnevale, stavo provando ad incoraggiare un amico verso la decarbonizzazione su auto e casa. Abbiamo stiamato insieme che nella sua casa indipendente potrebbe installare 9 o 10 kWp di fv, una pdc e quindi una bev.
      Ma al momento sarebbe più propenso per una plug-in. E l’ostacolo non è economico.
      E’ la paura di ciò che non si conosce, riassunto in una parola dal buon Guido

      • Ieri ero vicino alle Ionity a Piacenza. Non in carica, stavo solo aspettando amici che stavano facendo dei giri di prova delle rispettive auto.
        Siamo stati li circa 1 ora e mezza e quelle colonnine erano quasi sempre occupate, un via via continuo.
        Sia stranieri che italiani (del resto è uno snodo nevralgico dell’A1).
        Questo per dire cosa? Che la transizione è un treno ormai lanciato. Che vogliano o meno i populisti o i tifosi o i fan del brum brum, la scelta è se stare sul treno o venirne travolti.
        Gli operatori hanno scelto di stare sul treno. I costruttori si stanno rassegnando.

  3. Propongo una modifica alla Costituzione italiana. Mattarella non sarà contento, ma i partiti di destra e sinistra si.

    Principi fondamentali

    Articolo 1

    L’Italia è una Repubblica, fondata sui chat show.

    La sovranità appartiene al popolo, che non è tenuto ad esercitarla.

  4. Vaielettrico si occupa in gran parte di e.mobility a quattro ruote, epperó è IMPRESSIONANTE notare la diffusione dei piccoli mezzi elettrici su due ruote nei centri urbani (valuto ormai 50% ca. del parco circolante a velocità codice)
    Partendo da questa semplice riflessione vedo roseo futuro (almeno nell’immediato) per le vetturette ‘cittadine’ come ha ben capito Citroen cn le sue Proposte supereconomiche (compreso il…piccolo Hummer/Lego appena presentato)

  5. Da che è scoppiato di nuovo questo dibattito.. che poi, già si sa da un anno, che senso ha farlo ora? Un anno di tempo per parlarne ed eventualmente fare qualcosa al riguardo zitti, e quando è oramai palese che la decisione è presa ti lamenti? Ma che ca*** di gente ci governa? Tralasciando il fatto che han torto a voler bloccare il tutto, ma metti caso in un’altra situazione ci si trova ad aver ragione su questioni importanti.. Cosa fai muto finché è troppo tardi?

    Va beh tornando al tema, da che è scoppiato sto nuovo dibattito mi son trovato già in diverse occasioni a dover essere io a confutare le solite tesi assurde, come “poi come le smaltiamo a fine vita?” “la corrente non basta anche per le auto”, insomma le solite c***te che a spiegarle con calma anche il più beota capisce e riconsidera alcune posizioni.
    Ma queste stesse persone, che posso dire han una istruzione di ottimo livello in questi casi recenti ( e ovviamente non fan statistica ma offrono uno spaccato interessante), i veri temi preoccupanti nin vengono nemmeno visti e ne deduco che anche la stampa pilotata contro (che se poi consideriamo stampa anche il blog di Nicola porro si spiegano più cose) non toccano questi argomenti, tipo “quanto costerà fare il pieno elettrico quando le accise verranno distribuite sullunico bene tassabile e usato anche dagli evasori che è la corrente elettrica?” “come si intende garantire che queste accise non incidano anche sui costi dei consumi domestici per non catapiltare sotto la soglia di povertà mezzo paese?” “piani di stockaccio idrico ed elettrico a medio lungo termine?” “piani per riqualificare il personale delle aziende e politiche di sviluppo mirate a cavalcare il futuro (ineluttabile) elettrico della mobilità?” “piani nel breve e medio termine per rendere accessibili i mezzi anche alla classe media senza fargli accendere un mutuo?” “piani per lo sviluppo di tecnologie e competenze sul territorio per essere pronti tra 10/15 anni con le scuole che preparano a quel mondo lavorativo?”… L’elenco potrebbe essere quasi infinito, ma guai ad essere propositivi in Italia, guai a pensare a cosa fare e farlo il giorno dopo, non perdere inutilmente tempo per mostrare alle urne chi la fa più lontano, la stampa gli va dietro pilotata o alla ricerca di click per tenersi a galla, non approfondisce mai gli argomenti, temi come l’elettrico son parentesi di 20 minuti in trasmissioni da ore nella maggior parte dei casi…che brutto futuro ci aspetta se non si svegliano

    • Le accise sai dove dovrebbero mettersele , a parte far pagare l’inquinamento, la spesa sanitaria derivante dalla cattiva qualità del aria, non dovrebbero esser messe da nessun altro utilizzo, comunque se guardate le bollette energetiche le accise ci sono anche lì peccato che siano distribuite su tutta la bolletta sia con energia prodotta green che prodotta con il carbone, metano e altri combustibili 🤦

      Quando esisterà un governo che guardi alla salute e agli interessi del popolo io sarò il primo a votarli, per il momento non voterò mai il male minore perché sempre di male stiamo parlando, e odio chi è menefreghista e ha deciso di non andare a votare , dando automaticamente mandato di fare ciò che vogliono 🤬🤬

  6. Ahahahaha🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 sempre più vaiunitàelettrica..
    Dopo questa stupideria, il PD ha pronta una polltroncina per ringraziamento?

    La bev ora è partitica. ma ovviamente le fesserie sono esclusiva di altri..

    • Beh, sarà anche una stupideria, ma quello i politici raccontano, almeno da quello che si sente quando li intervistano. Forse, dovremmo pensare alla politica non come a Milan – Inter, ma a cosa ci conviene di più come cittadini. Il tifo, su questioni che possono cambiare il tuo futuro, non è mai una buona idea. A meno che uno non abbia cartelle esattoriali da rottamare, ed allora quel tifo è corretto.

  7. Non ho idea quanti di noi che seguiamo vaielettrico abbiamo visto TG2Post di ieri.
    A me l’ha segnalato per caso un amico scettico. Nel vederlo in differita di alcuni minuti su RaiPlay tra lag e imprecisioni m’è salita la pressione a mille e son partiti messaggi Twitter al recapito della redazione. Tutti per sottolineare le loro imprecisioni.
    Il più banale dei quali faceva notare come non tutte le auto costano il triplo. Esempio lampante (per categoria) Tesla Model 3 RWD e AlfaRomeo Giulia base diesel che a listino hanno prezzi sovrapponibili, per non parlare di una Hyundai Ioniq 5, sul termico rimanendo in stellantis abbiamo le Peugeot 508 che costano leggermente meno 3/5k in meno (brand premium costano di più e tesla per qualità non è premium)
    Altra imprecisione, la direttiva UE non dice che le auto dovranno essere solo elettriche, dice solo che auto e i furgoni leggeri alimentari con motori a combustione interna che non usino carburanti a bilancio 0 non potranno essere più venduti dopo il 2035 e che ci sono finestre di revisione per aggiustamenti (tutto ciò è stato evidenziato). Il loro punto di vista era che siamo in ritardo e che altre tecnologie diverse da accoppiata Batterie motore elettrico non sarebbero state usate perché c’è poco tempo.
    A mio avviso la UE dopo aver finanziato per oltre 20 diverse ricerche che non stanno portando l’industria europea a nulla ha messo un paletto (spinti anche dell’opinione pubblica sul problema del riscaldamento energetico) palettò temporale per dire semplicemente game over (una scelta politica forte, ma secondo me gusta) questo perché come capita ad ognuno di noi se non siamo messi con le spalle al muro certe scelte (sagge) non le prendiamo perché troppo in salita all’inizio.
    Come a il lettore dovremmo farci sentire, ma prima di tutto scrivere alle redazioni sui canali social nello stesso momento in cui sono in onda riportando fatti.
    Da qui al 2035 dovranno passare 12 anni ovvero tempo c’è n’è, bisogna solo rimboccarsi le maniche visto che è lo stesso tempo trascorso tra metà anni 50 e 60 del secolo scorso (ovvero il boom economico italiano)

    • Vorrei solo aggiungere bloccare la vendita di auto termiche nove non significa bloccare la rigenerazione, basta guardare a Renault che ha già operativi dei centri di riqualificazione delle auto termiche (da qui forse il loro interesse alle vendite con la formula a valore garantito a 3/4 anni, per caso voglio un parco auto facile da riqualificare e vedere come tale a prezzi maggiori di un usato non riqualificato?)
      Ecco! Anche questa volta i francesi si sono mossi d’anticipo.

  8. Ascoltare o leggere questi signori non mi meravigliano, anzi sono quasi contento, perchè vale sempre il detto: ‘nel bene o nel male, purchè ne parlino’.
    Ricordo che 10-12 anni fa quando leggevo i primi report su Tesla, l’articolo più carino diceva che l’azienda avrebbe chiuso entro sei mesi.
    Dimenticavo: quegli articoli riportavano il pensiero non di analisti qualunque ma quello dei più importanti top-manager del settore auto.
    Poi l’annuncio della Tesla Model 3 ha scatenato più di 500.000 prenotazioni ed è stata una scintilla.
    Ora qualcuno si affretta a dire che il motore termico non finirà mai, certo sono d’accordo, del resto dopo più di 100 anni di motore termico, chapeau ai tedeschi, ancora oggi ci sono percentuali di utilizzo di cavalli, asini e buoi per il trasporto.
    Forse le nazioni più ricche arriveranno all’elettrico velocemente, le via via più povere acquisteranno qualche termico nuovo, molti di seconda mano, moltissimi di terza decima mano e poi i validissimi cavalli, asini e buoi.
    A ciascuno il suo!

    • Non se sia vero. Ho letto che in Africa, fuori dalle grandi città, hanno iniziato ad usare il telefono cellulare senza passare dalla fase telefono fisso.

      • Frequento da vent’anni l’area subsahariana (in particolare Mauritania, Senegal, Mali, Burkina Faso) e posso assolutamente confermare. Tanto che aziende cinesi producono smatrphone basici a basso costo appositamente per il mercato africano. Consideri che la popolazione vive in piccoli villaggi, distanti tra loro decine di chilometri e spesso non collegati da strade percorribili con auto tradizionali o mezzi pubblici, nè da linee elettriche e telefoniche fisse. La rete di telefonia cellulare è molto meno costosa: basta un traliccio e un ripetitore ogni 10 km e il collegamento è fatto. Ripetitori e cellulari vengono facilmente alimentati da piccoli pannelli fotovoltaici.

  9. Non conoscono la vergogna.

    Penso che l’anno prossimo nella classifica per la libertà di stampa dal 58esimo posto scenderemo ancora più in basso.

  10. Questa è bella. Cornuti, mazziati e non possiamo neanche lamentarci. Mi sembra la lettere di Benigni e Troisi a Savonarola.

    Nel mondo si vendono circa 100 milioni di auto di cui solo 10%, ovvero 10 milioni, in Europa. Quindi i costruttori europei esportano anche nel resto del mondo. Una recentissima stima prevede che nel 2050 oltre la metà dei veicoli in circolazione sarà a benzina e che il passaggio al full electric sarà comunque molto graduale. Dopotutto se nessun altro paese a parte l’Europa ha previsto lo stop ai motori termici, neanche la Cina dove le elettriche nuove veleggiano sul 30%, è presumibile che si continueranno a vendere le auto a benzina anche oltre quella data.

    Ora mettiamoci nei panni dei costruttori europei il cui mercato di riferimento è ovviamente l’Europa. Sono davanti a un bivio: o smettere di produrre auto a benzina per il resto del mondo ma regalando così quelle preziosissime quote di mercato ai produttori non europei oppure continuare a sviluppare anche i motori termici proprio per non perdere quote di mercato ma dovendolo fare in perdita perché non potendo ammortizzare gli investimenti con le vendite nel continente in cui sono forti (l’Europa), significa investimenti in perdita solo per tenere la posizione. Non c’entra nulla il coraggio: se si smette di vendere la 500 normale ma solo la elettrica (che costa il doppio!) le vendite crollano, va da se. Mica tutti i costruttori sono premium come i tedeschi (per nostra fortuna!!!).

    A noi europei, a cui viene imposto per legge di cambiare le abitudini dall’oggi al domani e di cominciare a cercarci la colonnina amica, la colonnina segreta (magari mettendoci sopra un finto cartello “fuori servizio – pericolo di morte” così nessun altro ce la ruba …), dobbiamo farlo senza lamentarci, anzi, perché non ringraziare di cotanta magnanimità. E se poco poco qualcuno rappresenta le idee degli italiani arrabbiati, che si fa? Mitragliatrice, rogo, gogna o denuncia?

    • \\ Dopotutto se nessun altro paese a parte l’Europa ha previsto lo stop ai motori termici //

      Uno ci prova ogni tanto a leggere le chilometriche cose che scrivi, però poi te ne esci con queste scemEnze… fortunatamente subito all’inizio, cosi si può saltare tutto il resto.
      Tutta la EU, California, New Jersey, Oregon, New York (lo stato non la sola città) UK (dal 2030 addirittura), tutte le auto governative USA (dal 2027), e pure la prima provincia cinese, Hainan, dal 2030.

      E la lista si allungherà presto, perché la stessa risoluzione è in discussione in molti altri stati.

      Più che la quantità di ciò che scrivi dovresti curare la qualità.

      • Resteranno soltanto i paesi produttori di petrolio a cui converrà restare più a lungo legati ai fossili.
        In ogni caso tutto il ragionamento al netto di capricci proprio da parte di questi che potrebbero ad un certo punto aumentare i prezzi per impiccare i paesi in ritardo con la transizione: per fortuna che in Italia la politica è lungimirante e ha deciso di anticipare i tempi.

        🤦 Scusate, sono scivolato anche io nel metaverso.

        Vedo già la gente disperata nei concessionari come quelli che adesso si stupiscono che la loro vecchia diesel tenuta benissimo non vale più niente.

        • No, non resteranno nemmeno i paesi produttori di petrolio a difenderlo.
          Basta guardare i progetti già realizzati e quelli annunciati dai vari paesi della penisola arabica, che stanno già andando oltre al petrolio (che sanno benissimo che diventerà antieconomico man mano che la sua disponibilità calerà) costruendo mega-centrali solari sfruttando appena una frazione degli infiniti spazi deserti che hanno e il sole praticamente 365 giorni all’anno.

          • Poi c’è il caso della Norvegia, primo produttore di petrolio in Europe e primo paese europeo a completare la transizione alla mobilità elettrica, quasi sicuramente entro il 2025.

          • @Massimo è proprio vero: a volte la realtà l’abbiamo sotto gli occhi ma non è così facile vederla.

          • per le masse (qui compreso) diventano bravi ed avveduti perché montano FV e/o cominciano a “muoversi” in elettrico, però continuano tranquillamente ad estrarre il malefico petrolio, santa Norvegia compresa.
            ipocrisia pura..

        • In Italia la domanda di veicoli usati vede al primo posto i diesel con una richiesta superiore al 50%. La mia vecchia auto diesel, sul mercato tra privati, me la pagano quasi quanto l’ho pagata io 6 anni fa…

          • Confermo. La richiesta del diesel usato è così alta che sarei tentato a vendere la nostra seconda auto (fiesta 1.5 tdci) e acquistare una vecchia gpl da 500€ rottamabile tra un anno con incentivi.
            Incasserei il massimo dalla fiesta e guadagnerei buoni 4 mila euro dal catorcio.

      • ///Tutta la EU, California, New Jersey, Oregon, New York (lo stato non la sola città) UK (dal 2030 addirittura), tutte le auto governative USA (dal 2027), e pure la prima provincia cinese, Hainan, dal 2030.///

        Ahahaaahahahaahahh. Tutta la UE? Scusa ma allora di cosa stiamo parlando? L’hai messa per allungare l’elenco? Le auto governative USA? Nooooo, ma allora ho sbagliato tutti i conti, sono un pirla, scusate, mi rimangio il post, si può cancellare? La California? E io che pensavo che in California le plugin potranno essere vendute e acquistate dopo il 2035 purché abbiano una autonomia wltp di 70 km circa… Ma pensa te, meno male che Marco mi ha informato che non è così.

        Ah, certo, l’Oregon, la provincia di vattellappesca e aggiungici anche i monaci tibetani della settima Luna Verde (ma solo quelli che abitano nel monastero in alto, quello in basso viaggiano a metano).

        Devo rifare tutti i conti, ho sbagliato tutto …

        • “Solo la UE” l’hai scritto tu.
          Gli altri stati sono pochi? Tanti? Siamo solo all’inizio? Vediamo tra un anno o due o al 2035?
          Non so, ma intanto hai scritto la solita inesattezza.

          Buon brum brum.

          • La Scozia aveva importo il ban dei veicoli a benzina al 2030. Ora ha capito che ha sbagliato i calcoli e lo rinviato al 2032. Il Giappone (il Giappone! Non la contea degli Hobbit) aveva imposto la fine del motore termico al 2035. Poi si sono accorti che non era possibile e hanno detto che si potranno vendere anche le ibride (qualunque ibrida). L’Europa voleva il ban al 2035. Poi ha aggiunto la clausola di salvaguardia in cui ha detto che valuterà anche biocarburanti, plugin e rivedrà la attibilità già nel 2026. E nel 2024 si vota.

            Sono più gli stati che fanno retromarce quelli che stringono la cinghia.

            Ma aspetta, aspetta amico mio. Tu hai citato l’Oregon e io non ti ho ancora risposto. Mi hai convinto: chiediamo all’Europa di adottare la proposta dell’Oregon. Mi piace, è la migliore. Da oggi in poi potrei cambiare il mio Nick in EnzoOregon. Eccola:
            https://www.kbb.com/car-news/oregon-becomes-fifth-ev-only-state-by-2035/

            Cooooooosa? Non c’è il ban alle plugin!
            Law Allows Plug-In Hybrids
            Oregon’s law requires that 35% of a manufacturer’s car be battery-electric, hydrogen-powered, or plug-in hybrid (PHEV) by January 1, 2026. The percentage increases annually, reaching 100% in 2035.

            Notably, the rule counts PHEV cars toward the 100% total, meaning that many vehicles sold in Oregon after 2035 could have gasoline engines as long as they also have plug-in electric systems.

            Altra fatality, ragazzi miei, dovete impegnarvi di più, come prendete il fucile in mano vi sparate sui piedi o vi esplode in faccia. Ahi, ahi, ahi…

          • @Enzo: se contratti puntando ad uno sconto del 15% cominci a proporre un prezzo scontato del 15% o parti chiedendo un 25% di sconto?
            Siamo partiti dal 2035 e, come in tutte le contrattazioni, qualche cedimento sarà prevedibile. Sai cosa ce ne faremo di una fetta di plug-in a quella data? Sarà l’illusione di qualche costruttore di poter fallire 1 o 2 anni più tardi … se conta su quelle.

            PS: quella dell’Oregon, se l’ho capita bene, mi sembra un’ottima soluzione, impone il 35% di auto PHEV a partire dal 2026 (qui sì che siamo “dall’oggi al domani”) e progressivamente il 100% di PHEV delle auto con ICE dal 2035. Dal 2026 le aziende dovranno limare i costi della parte elettrica delle PHEV se non vogliono rimetterci. Al 2035 chi avrà in catalogo un’auto con 1 termico+2 elettrici+1 batteria mediocapiente in grado di essere economicamente competitiva con un’auto con 1 solo motore elettrico + 1 batteria capiente? La scomparsa di qualsiasi ICE sarà assicurata.

          • Daniele CL la presenza delle phev è un compromesso accettabile e onorevole. In molti la compreranno e sono coloro che oggi non comprano l’auto elettrica perché non hanno la garanzia, la notte, di trovare una colonnina sotto casa per ricaricare. Con la phev, alla peggio, vai a benzina e le phev anche così si comportano come delle full hybrid. Per non parlare di commessi viaggiatore e persone che devono percorrere lunghe distanze.

            Quanti costruttori continuerebbero a proporre le phev? Io guardo l’ultima Toyota Prius plugin e la trovo riuscita. Ah la solita Toyota dirai … beh, considera anche BYD allora le cui plugin vendono tanto quanto le elettriche pure. Vatti a vedere la BYD Qin Plus DM-i che ha ricevuto 15000 ordini in 3 giorni, plugin con autonomia di 1245 km, 0-100 in 7.3″, 185 km/h di velocità massima, autonomia che in base al modello varia da 55 a 120 km (*tutti i dati secondo lo standard cinese NEDC), cambio automatico e-cvt e prezzo in Cina che parte da 14600 dollari. Meno di una Fiat 500 e qui si parla di una berlina che batte una VW ID.3.

            Quindi io voto al 100% per la soluzione dell’Oregon che consente la vendita di phev anche dopo il 2035 e boccio completamente la soluzione chiusa e ottusa dell’Europa.

          • @Enzo: ho risposto in
            Daniele CL 20 Febbraio 2023 at 13:28
            “…Ah la solita Toyota dirai…” se ricordi ho una Yaris ibrida del 2013, se fossero tutte ibride o PHEV come Toyota ahhhh (anche Honda e Renault).

        • Enzo, se vuoi sentirti dire che hai ragione te lo dico io “Hai ragione”.
          Ora, a meno che tu ritenga che non viviamo più in una democrazia, non perché vi è un regime militare ma semplicemente perché (vedi elezioni regionali di settimana scorsa) gli Italiani non vanno più a votare, il parlamento Europeo, grazie a una piccola maggioranza, ha deciso che per il 2035 non si potranno più immatricolare (immatricolare, non impedire la vendita) auto con motore termico se le emissioni non saranno completamente compensate utilizzando biocarburanti o carburanti sintetici (correggimi se sbaglio). OK? Quindi, proponi qualcosa di sensato e canditati alle prossime europee e io ti voto. Non accetto una proposta del tipo “lasciamo tutto come è” perché è toppo semplice ed è già stata proposta da qualcuno. Inoltre, sei così sicuro che il prezzo degli EV da qui al 2035 non scenderanno tanto da divenire popolari? Siamo così sicuri che il prezzo dei carburanti resterà simile a quello attuale? Siamo così sicuri che non ci sarà un altra crisi economica/energetica da obbligarci ad abbandonare le auto private e ad utilizzare altri mezzi di trasporto? O peggio ancora, siamo così sicuri che i Cinesi non ci invaderanno comunque con EV a prezzi talmente stracciati che neppure eventuali dazi applicati dalla comunità Europea metterà in salvo aziende e i nostri posti di lavoro?
          Io non ho nessuna di queste certezze, so solo che le case automobilistiche Europee hanno chiesto alla politica certezze per poter indirizzare gli investimenti, e la politica nel bene o nel male ha risposto.

        • “Devo rifare tutti i conti, ho sbagliato tutto …”

          Esatto. Ma anche senza rifare i conti.
          Metti il naso fuori dall’italica nazione e scoprirai che il mondo è diverso da come credi.

          E impara da Marco Rossi, in due righe ha sintetizzato la situazione.

          • Bravo Endyamar bravo, infatti vorrei tanto che la UE applicasse la legge varata nell’Oregon anziché quell’aborto di legge che ha varato. Viva Marco Rossi e viva l’Oregon, facciamo una petizione per fare come loro? Mi aiuti nella raccolta firme?

          • Enzo, io sono a favore della legge UE. Quella ha la mia firma. Anche perchè è nella UE, oltre che nell’Italia, che finiscono le mie tasse.
            Ma tu sei liberissimo di andare in Oregon. Sai che bello? Potrai anche montare sulla 124A i sistemi per fare fumo nero così da fare come gli intelligentoni che affumicano le EV con i loro pickup.
            Tanto tra sgasare al semaforo e sgasare davanti ad una BEV il passo è brevissimo.

            Però Enzo un pp’ mi spiace che, pur di avere ragione, sei passato dal “sono convinto che le BEV siano il futuro e comprerò di sicuro una BEV” a “sono tutte cose non possibili, viva le PHEV, voglio inquinare”.
            Questo governo ti ha cambiato.

          • Ah non ti piace più l’Oregon, eh? Hai già cambiato idea? :))) E la California e tutti gli stati americani che pure citavi, anche loro consentiranno la vendita delle plugin, neanche loro ti piacciono più? Ma che peccato, sempre lì a sventolare dati a caso, poi quando qualcuno ti dice “ok, facciamo come loro” ti tiri indietro? Povero …

          • Enzo. Perchè devi fare come l’italiano medio e fare di tutto una tifoseria? Non è che “non ti piace più”.. cosa sei? un teenager che basa la sua vita sugli influencer, i like e i folower? Segui la legge che ti raccontano meglio su TikTok?
            Viviamo in un continente che ha adottato una politica che ci soddisfa. Perchè dovremmo preferire o supportare l’Oregon?
            Cresci, su.

            Esci dalla modalità “piccione”. Ti preferiamo quando snoccioli numeri sulle Hongqi!
            O quando ci citi l’avanzamento del battery swap. Che almeno, anche se non concordo sulla tecnologia, non è una tecnologia per preservare lo status quo e continuare a gasare i bambini in strada. A differenza delle PHEV.

          • @Enzo: quale sarà la differenza tra “l’aborto di legge UE” e quella dell’Oregon? Se dal 2026 (e ripeto che questo è “dall’oggi al domani) in Oregon si DOVRANNO vendere, tra le auto con termico, almeno il 35% di PHEV per arrivare al 100% nel 2035, dimmi quale sarà il costruttore che riuscirà a produrre delle auto con DUE MOTORI ELETTRICI + UN MOTORE TERMICO + una batteria da almeno 20kWh economicamente concorrenziali con auto con UN SOLO MOTORE ELETTRICO, uguale a quello della PHEV e una sola batteria il triplo capiente rispetto alla PHEV di riferimento.
            Costringere a fare PHEV vuol dire costringere a investire sull’elettrico, ripeto, nella PHEV ci sono 2 motori elettrici e una buona batteria.
            A me sembra che il risultato sia uguale.

          • “Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”

            Certi piccioni hanno anche la diarrea.

          • “ma almeno a scacchi sai giocare? Perché ho qualche dubbio …”
            Vuoi un link a suffragio?

          • Guarda, te la spiego molto molto semplice per venirti incontro. Nella metafora io sono il campione del mondo.

            Per i tuoi prossimi tentativi di avere l’ultima parola, intorbidendo le acque per far dimenticare che tutto è partito da una tua uscita “livello enzo” (ricordiamolo, “Solo la UE”), provo a suggerirti alcune risposte definitive:
            – specchio riflesso
            – chi lo dice sa di esserlo
            – gnegnegne
            – prrrrrrr
            – il pallone è mio e me ne vado, in Oregon

      • Quando sarà Cina e India e sud America tutto a fare queste dichiarazioni, ti daremo ragione, hai citato 3 stati americani (su una cinquantina) dove in tutti gli usa la popolazione è circa il 70% di quella dell’unione europea e UK che son appena sopra quella italiana…
        “presto si uniranno….” quando lo faranno bene, ad oggi no, lo faranno? Forse e sarà cmq più in ritardo del necessario per gli obiettivi climatici… Oltretutto smettere di inquinare allo scarico solo in Europa e stati uniti al clima giova veramente poco sul totale di emissioni reali (materie prime,produzione energetica, industria, trasporti aerei e marittimi, deforestazione, agricoltura e allevamento etc etc)

        Perché ci piace così tanto fissarci sulla piccola cosa ingigantendola all’estremo, ignorando le cose ancora più grosse e incisive non lo capirò mai
        Per assurdo per le casse dello stato e dei cittadini, sarebbe costato estremamente meno (raggiungendo quindi molte più persone e unità abitative) incentivare la sostituzione di caldaie a gas vecchie delle palazzine sparse nelle grandi città che a momenti han stufe a carbone, almeno al povero singolo cittadino non costa dai 23mila euro a salire, aumenta il valore dell’immobile (mentre l’auto perde da che te la intestano giorno dopo giorno) e contribuisce in modo significativo alla riduzione di emissioni, molto più che cambiare un euro 5 o 6 per una elettrica facendo 20km al giorno nemmeno tutti i giorni

        • Sai che se cambi la caldaia con una PdC puoi recuperare il 65% della spesa?
          Sai che se installo un impianto FV puoi recuperare il 50% della spesa?
          Questo cosa sono se non incentivi?

          • rispondo a tutti e 2: i soldi a pioggia ESCONO dalle casse statali subito, mentre con lo sgravio ne entrano meno ma entrano. se poi diluito in tot anni..

            dai che se ragionate un pochino c’è la fate..

          • @Ernesto: interessante, per cui per lei è più gravoso uno sconto del 17,56% subito (7500€ che non esistono più su 35.000+IVA dell’auto) piuttosto del 65% diluito in 10 anni ovvero il 6,5%/anno, ovvero dopo 3 anni sono già il 19,5%. Veramente interessante. Con lei sarei interessato a fare diversi affari.

          • @Ernesto. facciamo un esempio. Devo comprare qualcosa da 37.500€ e la ditta (che sono sicuro che non fallirà come è lo Stato) non vuole farmi lo sconto del 20% (7.500€) ma mi propone di pagare tutto subito e lei mi restituirà il 6,5% per i prossimi 10 anni ovvero 2.437,5€ ad anno.
            Io penso: il tutto equivale a pagare il qualcosa 30.000€ e i rimanenti 7.500 li verso come investimento al 32,5% di interesse. Se non li ho i 7500€ faccio un mutuo, il 32,5% è una manna dal cielo!!!
            Lei cosa farebbe? Preferirebbe farmi lo sconto del 20% o restituirmi 2.437,5€ all’anno per 10 anni?

            “…dai che se ragionate un pochino c’è la fate…” c’è lò fatta?
            …ce la fate senza apostrofo, maledetto correttore 🤣

          • Daniele cl: se il mio esempio parla di convenienza come stato e tu non capendo (per l’ennesima volta) parli di tutt’altro, no es mi problema..
            Tu continua pure a seguire i commenti altrui alla ricerca della punteggiatura perduta… 🤤

          • @Ernesto: ovvero? difficile discutere con noi, poveri di spirito, che trattiamo i soldi come se fossero tutti uguali. Ci faccia il favore, perda qualche minuto del suo prezioso tempo e ci illumini sulla convenienza che avrebbe lo stato a elargire uno sconto del 65% in 10 anni piuttosto che un X% (facciamo il 20%?) subito.
            Nell’esempio precedente 37.500€ possono essere un’auto o una pompa di calore, ambedue comportano il versamento immediato delle tasse relative ai guadagni e lavori effettuati e dell’IVA relativa, ambedue comportano un “nero” pari a zero.
            Per il cliente cambia, certamente, lo sconto è immediato, per il 65% bisogna avere la capienza fiscale.

            Per i vari incentivi poi ci sono valori e massimali ben diversi.
            50% ristrutturazione: massimale 96.000€ del fatturato comprensivo di IVA (10 o 22% non quelle al 4% dei “beni finiti”)
            65% efficientamento: massimale 30.000€ di detrazione (46154€ di fatturato sempre comprensivo di IVA)
            scooter: sconto 30 o 40% sul listino escluso IVA, l’IVA si calcola prima e si paga interamente
            auto: sconto netto e costante con massimale sul prezzo di listino escluso IVA.

            Si tratta sempre di un’ “agevolazione, provvedimento volto a promuovere e indirizzare l’attività e l’iniziativa di qualcuno verso una meta predisposta: i. alla vendita, agli investimenti”

    • Bravo Enzo, avevo smesso di postate commenti proprio per l’arroganza e la supponenza che viene sparsa a piene mani sia dalla redazione che da chi commenta ma una cosa la voglio dire: questo articolo inizia con tutta una serie di riferimenti sulla disinformazione sulle aute elettriche e termina in un appello a scendere in piazza per raccontare come la guida di un’auto elettrica sia semplicissimsima, diverrente e rilassante. Ecco, io ritengo che queste scemenze siano peggio della disinformazione di cui vi indignate. Ditelo che questa semplicità, che questo divertimento, che questa rilassatezza è solamente per chi se la può permettere. Perche non lo dite? Questo articolo è disinformazione al pari di quelli d cui vi lamentate.

      • Carlo
        Lei coglie un unico aspetto, quello economico. Al momento, ha ragione: solo nel segmento D le elettriche costano meno delle termiche, negli altri non è ancora vero, almeno in Europa (in Cina, già da anni, le segmento A, B e C costano meno o uguale delle termiche).
        Le scemenzo dichiarate toccano anche altri aspetti, però.
        E se fosse solo un problema economico, perché tutte le segmento D, il cui prezzo medio è 41.000€ quando una Model 3 ne costa giusto 3.000 in più) non sono elettriche?
        C’è un rifiuto ideologico, prima che economico. Che al momento esiste, nessuno lo nega, si continua a dire che OGGI l’elettrico non è per tutti. A proposito di ideologia, avrà notato che il recentissimo blocco dei bonus edilizi impedisce agli incapienti di efficentare la propria casa. Non lo impedisce ai benestanti. A proposito di discriminazione economica. Curioso, non trova?
        Però siamo in continua campagna elettorale. C’è un limite alle falsità, oltrepassato da quel pezzo.
        Vaielettrico non dice che ci sono 200.000 morti all’anno per inquinamento da trasporto: infatti sono solo un terzo, 65.000, però si permettono di dire che le elettriche costano il triplo, tanto per dirne una.
        Chiedete coerenza a questo articolo in nome di quale principio superiore? Che chi è contro le proprie idee ha il dovere di dare il 100% di informazione ma chi è contro può deformarla a suo piacimento nel nome della libertà di pensiero?

        • “A proposito di ideologia, avrà notato che il recentissimo blocco dei bonus edilizi impedisce agli incapienti di efficentare la propria casa”
          mai sentito parlare di cassa dello stato svuotata dal governo conte con queste pensate? bonus qui, bonus là, mancava solo il bonus mutande..
          soldi a pioggia con solo una minima parte di stabili portati a livello (si parla di 83000 case)?
          il prezzo di TUTTI i materiali moltiplicato a iosa?
          sarebbe questa la “buona” politica auspicata da vaielettrico e sodali?
          è meglio dare soldi ad cazzum o essere certi di dove vanno e come?

          i bonus sono stati una situazione “straordinaria” (demenziale), e ora si torna alla normalità.
          il bravo governo conte ha sputtanato un centinaio di miliardi in questo modo, e si vorrebbe continuare? vi meritate tutte le patrimoniali del partito sponsorizzato qui..

          • Mauro, come minimo vi pensano adepti del PdUP, ma non escluderei anche qualcosa di un po’ più radicale. Chessò… i khmer rossi… 🤭🤭🤭🤭😉😉😉😉

          • tedeschini, l’articolo chi lo ha scritto?
            non si cita forse il piddi come bravi perché il gatto e la volpe, pretendenti la guida del suddetto, tra i soliti mantra hanno aggiunto (a chiacchiere) una maggiore spinta verso le bev?
            non si dice, con una faciloneria che ve gnan indivis, che la destra è contro e la sinistra con a capo bonacio e sclerein no?

            lei, essendone a capo, dovrebbe sapere cosa viene qui pubblicato.

            dopo gli “incentivi sovranisti” un’altra perla di “forresteria”

            PS di quello che ho scritto, il suo problema è chi sarebbe il partito?

          • Caro Cristiano, l’articolo l’ho scritto io e ne rispondo io. Non mi sono inventato gli attacchi all’auto elettrica e alle decisioni europee dei partiti di maggioranza e di tutti i media vicini al centrodestra. Nè mi sono inventato l’atteggiamento opposto di entrambi i candidati segretari del PD. Se non ci crede, ascolti l’intervista a Bonaccini allegata all’articolo. Puro e semplice diritto di cronaca. Se le rode anche questo, lei è davvero messo male.

          • @Cristiano: complimenti per la sequela di stupidate ideologiche.
            Magari poi ti sei rimpinzati di tanti altri bonus, incentivi, ristori o chissà che altro.
            Il governo Conte ha sicuramente fatto un grosso errore a parere mio, ed è stato quello di non fissare dei prezzi ai veri valori di mercato del periodo… e guarda caso immediatamente sono esplosi ed ancora lo sono.
            Questo purtroppo è il senso di responsabilità e di comunità dell’imprenditoria.

          • @Cristiano: sarebbe possibile per un cristiano informarsi meglio?
            Senza dare una qualche decina di link, basta digitare “prezzi materiali edilizia aumentati meno della media europea” e si apre il mondo
            ma in Europa non hanno avuto Conte e neanche il 110%, e allora?

          • Rispondo ai soliti che sanno e imparano gli altri. Cgia ha fatto i conti di cosa è costato (e non è finita) efficientare il 3,1% degli immobili in italia: 72 e rotti miliardi di € che con annessi e connessi hanno pesato in totale per 120 miliardi. Tutto questo ha portato ad aumenti di prezzo e irreperibilità dei vari materiali..
            Dico quindi ai vari cip e ciop di contestare la fonte, CGIA mestre. Ne siete in grado?
            O la tastiera vi prude solo qui?

          • massimo: nel suo articolo lei fa quindi una divisione alquanto sempliciotta degna dei tanto bistrattati stupid-show menzionati.

            ora so cosa aspettarmi dai suoi scritti: un po’ di rete4 e un pizzico di la7 ma in salsa ztl..

          • @Cristiano 20 Febbraio 2023 at 2:17
            ISTAT e NOMISMA è poco? Ci mettiamo anche ENEA che nei suoi report dimezza i dati del governo?
            Nomisma riporta che a luglio, a fronte dei 38,7 miliardi di euro investiti c’è stato un ritorno economico di 124,8 miliardi (15/07/2022).
            Ma supponiamo che le detrazioni ammontino a X miliardi, è stato detratto il ritorno dell’IRPEF dei lavoratori (niente è in “nero”) e l’IRES e IRAP delle aziende? E i contributi previdenziali dei lavoratori coinvolti? E l’IVA (10%) dei materiali? E soprattutto…

          • E i costi sostenuti dagli utenti per sanare i documenti degli immobili?
            Mia sorella, grattacielo di Rimini, più di 3500€ per sanare la chiusura del terrazzo (è sempre stato così), 1.200€ di muratori per buttar giù il muretto e inglobare il terrazzo nella sala poi…non si fa più il 110% e lei si è dovuta fare le finestre nuove a proprie spese e senza 50% in fattura e non ha più la capienza fiscale perchè occupata da altra ristrutturazione. Lavori e spese che si sarebbe risparmiata.
            Mia cognata poco meno di 3.000€ per sistemare la posizione catastale di alcuni muri e non sa se riusciranno a fare il 110%. Un mio amico circa 1.000€ perchè un paio di finestre erano 2cm diverse dal disegno.

            Poi consideriamo: prendiamo buono il 3,1% di immobili efficientati, consideriamo che l’efficientamento abbia portato un 30% di risparmi energetici (la mia esperienza sulla ristrutturazione della casa dei miei mi ha detto quasi l’80%), vuol dire che abbiamo risparmiato il 1% di metano per riscaldamento (o produzione di energia elettrica per riscaldamento). Ai tempi in cui ci si indicava di spegnere il gas appana l’acqua bolliva e aspettare 2 minuti in più per cuocere la minestra e risparmiare 10 min di fornello, un 1% di metano risparmiato direi che non è stato male.

          • @Cristiano 20 Febbraio 2023 at 2:17
            dalla stessa tua CGIA Mestre, da
            https://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2023/02/110-18.02.2023.pdf
            vogliamo leggere:
            “…dal forte aumento dei prezzi registrato nel 2022 da tutte le
            materie prime…” ma nel 2022 le materie prime sono aumentate maggiormente negli altri paesi europei che non hanno avuto il 110%. Il nostro 110% ha fatto impennare i prezzi in tutta Europa?

            “…potrà beneficiare della detrazione del 90 per
            cento (e non più del 110), compensando lo sconto solo in sede di
            dichiarazione dei redditi…” perfetto, solo per chi ha la capienza fiscale!
            Facciamo un esempio: ristrutturazione supersuper minimale, 50.000€ (chi si è imbattuto in un qualche lavoro sa che non si fa nulla con 50.000€). Detrazione del 90% in 5 anni, ovvero 45.000€ in 5 anni ovvero 9.000€ all’anno. Il mio stipendio è 1799,99€ e la mia capienza fiscale è di 7.141€ (lo so di preciso perchè è quello che mi è stato restituito a fronte della ristrutturazione del 2013-2018 e per cui sto lasciandoci circa 380€ di detrazioni eccedenti la mia capienza). Che stipendio bisogna avere per una capienza fiscale di 9.000€? Un poveraccio!!!

          • daniele cl: mi ripeterò.
            io ho commentato a guido baccarini un’affermazione alquanto lontana dall’essere reale: da questo ne è scaturita una sequela di commenti a me rivolti a cui difficilmente darei un’impronta di intelligenza.
            visto che i dati da me citati provengono da CGIA, fate una mail collettiva e dite loro che, a vostro parere, non è così.

            gli farete presente che 120 miliardi per 86000 case efficientate (a spese della collettività, non dimentichiamolo) sono congrui e giusti.

            gli direte che non vi interessano i conti pubblici in ordine ma solo sprecare i soldi nel modo in cui è stato fatto negli ultimi anni: darli ovunque, a chiunque e per qualunque cosa.

            poi quando la “formidabile” europa chiederà lumi, gli si potrà dire che è tutta colpa del governo meloni e della destra nowatt di “degli esposti” memoria.

          • Cristiano
            “io ho commentato a guido baccarini un’affermazione alquanto lontana dall’essere reale:”
            Sarebbe questa? ” il recentissimo blocco dei bonus edilizi impedisce agli incapienti di efficentare la propria casa. Non lo impedisce ai benestanti.”
            Perchè è l’unica che abbia a che fare col superbonus.
            Mi spieghi in cosa sarebbe lontana dall’essere reale. Oppure mi copiaincolli dove ho applaudito alla bontà del superbonus e ho già pronto il kit per il rilevamento delle impronte…

          • @Cristiano 20 Febbraio 2023 at 18:42 innanzitutto grazie per il “…sequela di commenti a me rivolti a cui difficilmente darei un’impronta di intelligenza…”
            Dall’articolo della cgia https://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2023/02/110-18.02.2023.pdf non leggo 120miliardi e neanche 86.000 edifici efficientati bensì 71.763,7 milioni per 372.303 asseverazioni. Al 31 gennaio 2023.
            Mi ero scordato di dare il link ad ENEA da cui vengono i dati
            https://www.efficienzaenergetica.enea.it/images/detrazioni/Avvisi/Report_dati_mensili_31_01_2023.pdf
            come si evince sono 65.239.761.123,23 € che al 110% danno appunto i 71.763.737.235,553 € (71,763 miliardi).
            Le notizie vanno lette tutte. O forse ho sbagliato articolo della CGIA di Mestre?
            Lo dica lei all’ENEA che da qualche parte la CGIA ha detto che le detrazioni ammontano a 120 miliardi. A beh però, “…con annessi e connessi…”

        • Guido non c’è solo il costo, lo sai benissimo. Ci sono problemi per chi fa lunghe tratte (agenti di commercio, imprenditori …) e per chi non può ricaricare a casa o a lavoro in modo certo. E soprattutto questi ultimi temo siano la maggioranza in Italia visto che sono pochi per non dire pochissimi i condomini dove installare wallbox per tutti è una passeggiata di salute…

          • @Enzo: siamo alle solite: “…E soprattutto questi ultimi TEMO siano la maggioranza in Italia …” ecco, tu temi ma non è così. Avremo riportato le percentuali di abitazioni monofamiliari, indipendenti, villette a schiera ecc… mille e mille volte, ritenevo che chi segue il sito come fai tu, non sollevasse più queste sciocchezze.

          • No Daniele, dire che il 65% ha posto auto o box non significa dire che il 100% degli italiani può installare una colonnina in quel posto auto. Se non credi a me, chiedi a chi ti pare, pure alla redazione.

          • @Enzo: nessuno ha detto o si è illuso che il 100% possa avere un punto di ricarica privato e sei tu ad ammettere ora che il 65% ha un posto auto o box. Se la matematica non è un’opinione, il rimanente 35% non mi risulta essere la maggioranza.
            Enzo scrisse: “…per chi non può ricaricare a casa … questi ultimi temo siano la maggioranza…”

            Lo vogliamo riririripetere che se da oggi tutte le auto immatricolate fossero elettriche, tutte tutte tutte, al 2035 il parco auto sarebbe ancora per il 50% termico? Non andremmo a coprire neanche quel 65% che già da oggi (e non nel 2035) potrebbero caricare l’auto a casa.

          • Rispondo a @Cristiano.
            E’ costato 72 M non ha pesato per 120 M.
            Boh, fino a due mesi fa parlavano di 38, devono aver usato un buon lievito.
            Ma non è questo il punto, la domanda vera sarebbe: quanto è costato e sta ancora costando gli aiuti al caro bollette?
            Questi sono soldi buttati nel cesso e regalati parte alla speculazione e parte a Putin da parte di chi vuole fermare la guerra con la guerra.
            Ah già, scordavo e quanto costerà sostenere la guerra, gli armamenti, la NATO?
            Siamo alla follia per il vantaggio di 4 prepotenti che andrebbero internati.

          • Di quel 65% che ha box auto ipotizziamo che la metà possa installare la colonnina (secondo qualcuno anche meno, ma facciamo la metà). La matematica dice che:
            – il 35% non ha box o posto auto
            – il 32.5% ha box o posto auto ma non può installare la wallbox
            – il 32.5% ha box o posto auto e può installare la wallbox.

            Enzo scrisse: “…per chi non può ricaricare a casa … questi ultimi temo siano la maggioranza…”. Domanda facile facile: la maggioranza degli italiani può ricaricare a casa con la wallbox? Sì o no? E’ sempre la matematica, pessimi professori, troppe assenze, cascate sempre sulla matematica …

          • @Enzo 20 Febbraio 2023 at 20:24
            la matematica non si fa con gli “ipotiizziamo”. Se uno ha un box auto e non vuole usarlo come box auto non è che “non può” mettere un punto di ricarica (anche un carichino) è che NON VUOLE metterci un punto di ricarica perchè vuole usare il box come sgombraroba, lavanderia o quant’altro. E se io “ipotizzo” che almeno il 90% di chi ha un box auto possa attrezzarlo con un punto di ricarica? Chi avrebbe ragione?
            Enzo: pensa a un numero, somma 2…
            moltiplicalo per 2, sommaci 6
            dividilo per 2, togli il numero che hai pensato
            mhhhhh, ti viene….

      • Io guido elettrico da un anno e mezzo e sono rilassato.
        Un po’ nervoso all’inizio per paura di non aver fatto una scelta saggia, ma a più di un anno di distanza sono assolutamente tranquillo e rilassato. Certamente vale il discorso che non per tutti sia così, non ancora almeno. Anche se c’è lo zampino di chi rallenta di proposito la transizione in modo che molta più cittadini (sudditi?) restino obbligati a consumare combustibili fossili.

      • Le auto elettriche costano tre volte quelle termiche? Le batterie pesano 800 kg (le più grandi della Tesla 480 Kg)? L’autonomia reale è il 30% di quella dichiarata? Ci dica per curiosità dove sarebbe la nostra disinformazione.

        • La disinformazione sta nel fatto che per essere semplice, divertente e rilassante si deve avere un posto dove ricaricarla. Questo è il problema pricipale. Il primo problema è logstico prima ancora che economico. Andate nei centri storici delle grandi città dove non c’è un posto auto privato a sbandierare la presunta facilità e comodità dell’auto elettrica. Per tutte quelle persone la gestione della ricarica diventa un’impresa e voi lo sapete bene, difatti consigliate di non acquistare un’auto elettrica se non dotati di un posto auto dove ricaricarla.

          • La ringrazio di aver riconosciuto la nostra correttezza nell’avertire che senza un posto auto per ricaricare, l’auto elettrica può essere sconsigliabile. Quindi, di quale disinformazione sta parlando?

          • “Nei centri storici delle grandi città” s’attaccassero al tram! È ora di finirla di piagnucolare!
            Il servizio di trasporto pubblico cittadino, che chi vive in provincia non ha… Va a ciapä i tram!

        • Sto parlando della disnfornazione contenuta nell’articolo. Scendere in piazza a rappresentare la semplicita, il divertimento e la rilassatezza nell’avere ed usare l’auto elettrica, senza dire che è un divettimento riservato a pochi(combinato disposto di disponibilita economica e logistica) è anch’essa disnformazione.Siete anche fortunati perchè gli articoli citati, per screditare l’auto elettrica dicono stupidaggini invece di rilevare gli aspetti gravi a livello socio-economico che esistono e non sono di facile soluzione.

          • Assurdo, per quanto mi riguarda, questo ragionamento.
            Non abbiamo dato un iPhone a tutti così come non daremo una Tesla a tutti.
            Mi pare ovvio che abbiamo dodici anni di tempo per permettere a un mercato ancora giovane di maturare e offrire una soluzione anche per il mercato cosiddetto consumer.
            In questi dodici lunghi anni, e perfino dopo, le auto a combustione potranno circolare con le limitazioni via via imposte dai livelli di inquinamento atmosferico.
            Lo scendere in piazza mi pare anche sacrosanto dal momento che chi soffrirà maggiormente gli effetti del cambiamento climatico saranno come al solito i più deboli, non certo i ricchi che potranno proteggere le proprietà più e meglio di chi i soldi non li ha.
            Gridare alla disinformazione mi pare ingiusto e anche poco produttivo.

          • Inizia col trasformare almeno il 50% degli italiani che possono ricaricare senza particolari difficoltà.
            Poi ne riparliamo.
            Ho caricato l’auto a metano per 30 anni e non l’avevo in casa e per almeno due decenni ho dovuto andarci di proposito non trovandosi nei miei normali percorsi.
            Eppure sono sopravvissuto con un’autonomia addirittura inferiore all’EV.

    • @Enzo: Dall’oggi al domani?
      Dal 2014 ho atteso 7 anni prima di prendere una EV.
      A quei tempi stavo valutando la nuova termica, poi ho letto per purissimo caso della prova su strada di un’auto elettrica (mi pare fosse una Zoe), ho fatto un paio di riflessioni proiettate sul futuro ed ho deciso (meglio compreso) che per necessità ambientali e per tecnologia il mondo sarebbe andato in quella direzione.
      Se ci sono incappato io, pensa te quanta gente del settore ne stava parlando, discutendo, programmando, progettando.
      Quindi al 2035 sono almeno 30 anni… e tu parli dall’oggi al domani?
      Ma le parole in questo mondo hanno ancora significato o chi è più bravo a fare l’azzeccagarbugli si prende sempre il palco ed intorta gli altri?
      Parla piuttosto di necessità (riscaldamento ed inquinamento) da una parte e banalissimi interessi dall’altra, interessi di vecchi matusa e/o di giornalisti e politici prezzolati.

      • è dall’oggi al domani perché il mondo sta andando verso un futuro in cui si potranno vendere sia phev (California, Oregon, …) o ibride (Giappone) che elettriche, senza considerare che altri al ban delle auto a benzina neanche ci pensano (USA, Cina). Quindi sì, il ban dell’Europa anche verso le phev arriva dall’oggi al domani ed è insensato e infattibile.

        • Quindi quando altri fanno qualcosa per primi siamo noi in europa a non avere coraggio… quando poi l’europa fa qualcosa per prima… è sbagliato perchè gli altri fanno diverso.
          Insomma.. non importa cosa fai, in ogni caso sbagli perchè gli altri fanno diversamente.
          E quindi che si fa? Si resta al palo. Così poi ci si può lamentare che si è rimasti fermi a copiare gli altri e si dipende dall’altra nazione/continente di turno.

          L’apoteosi del disfattismo enziano.

  11. È lo specchio di cosa siamo realmente noi italiani: incompetenti totali ma sempre pronti a criticare tutto senza conoscere alcunché, e irrimediabilmente lamentosi e vittimisti.
    Siamo una tale macchietta in tal senso che una notissima ditta di crociere ci ha perfino cucito una pubblicità sopra!

    • Pilotati a dovere dai media al soldo di chi guadagna dalla vendita di idrocarburi, peccato che non siano più sostenibili senza aumentare a dismisura la spesa in armamenti e impegnarci sempre di più militarmente in missioni dove il petrolio si può ancora estrarre a prezzi decenti. Questa in poche parole la follia del rimanere sui motori a combustione e senza aprire il capitolo fondamentale della difesa dell’ambiente.

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