L’auto elettrica può attendere: gli italiani fanno bene a restare alla finestra finchè non arriverà un prodotto maturo. Questa è la tesi di Giorgio Basili che ha scatenato un uragano di commenti sul blog – oltre un centinaio – e pochi di meno al nostro indirizzo mail info@vaielettrico.it. Ne abbiamo selezionati alcuni per un botta e risposta collettivo.
L’auto elettrica ci condanna a una vita di stenti
“Gli italiani invece fanno bene ad aspettare per l’acquisto di un auto elettrica. Certo hanno comprato il cellulare all’epoca, ma questo migliorava di molto la qualità della vita, invece che girare coi gettoni in tasca alla ricerca di una cabina telefonica.
Chi compra oggi auto elettriche si condanna ad una vita di stenti, pagando di più, per avere poca autonomia, tempi di ricarica assurdi in punti di ricarica inesistenti, e voi continuate a negarlo. Quando si potrà fare un pieno elettrico in 60 secondi, con una autonomia di 600/700 km almeno, in punti di ricarica diffusi come gli attuali distributori, pagando le auto elettriche come le termiche, vedrete che tutti le compreranno„. Antonio Battistini
Noi la usiamo tutti i giorni e ci troviamo benissimo
Risposta- Noi, caro Antonio, non facciamo chiacchiere. Usiamo l’auto elettrica ogni giorno, da anni. Dei 60 secondi per il rifornimento e 600-700 km di autonomia non sapremmo che farcene. Carichiamo quando l’auto sta ferma mentre noi facciamo i fatti nostri. E nei viaggi più lunghi, due o tre volte l’anno, ci fermiamo in Autogrill ogni 200-300 km esattamente come lei. Ma bevuto il caffè e visitata la toilette, stacchiamo la spina e ripartiamo, mentre lei sposta la macchina fino al distributore e perde altri 5 minuti per fare il pieno.
PS: in Italia abbiamo 22 mila distributori e 45.000 punti di ricarica: esattamente il doppio.
Ho due auto elettriche e non sono ancora convinto
“Premetto che ho sostituito le mie due auto termiche con due elettriche.
Tuttavia a distanza di 2 anni dall’acquisto della prima non sono ancora convinto di aver fatto bene. Mi spiego:
1) ho lasciato motori termici che sono un concentrato di tecnologia, una meraviglia della tecnica per cosa? Ammetto che anche il motore elettrico abbia della tecnologia, ma sospetto l’idea che fatti i dovuti paragoni di investimenti in ricerca e sviluppo sia poco più di un motore da lavatrice evoluto.
2) La letteratura giornalistica riporta che le case automobilistiche fanno margini sulle termiche e li usano per le elettriche. Mi domando se sia perché le prime hanno linee di produzione motori ammortizzate, mentre le seconde hanno linee che vogliono ammortizzate in tre-cinque anni. Così so che quando compro una elettrica pago una gran fetta di capannone, ma io non voglio pagare i costi fissi e gli investimenti: una fabbrica va ammortizzata in 20-50 anni non in 3 anni!
3) Il carburante è a circa a 1 euro per 10km, l’elettrico da 20 centesimi a 1 euro sempre per 10 km. Io riesco a tenermi gli 80 centesimi di questa forbice, così sono elettrico e felice per tanti altri aspetti sociali e ambientali. Ma sconsiglio fermamente l’elettrico a chi usa l’auto oltre certe percorrenze e modalità.
4) la percorrenza. Il limite umano è 1000 fino a 1500 km in un giorno. Le batterie dovrebbero pesare grosso modo 300 fino a 400 kg, come il motore termico che sostituiscono. Questo è il trade off. Non voglio percorrere l’autostrada a 100 km/h per risparmiare batterie, non voglio spostare una tonnellata di batterie.!
5) Quando sono disperso sulle strade del mondo e la carica sta per finire sono disperato! Le app funzionano non tanto, le colonnine non accettano contante. Incombe il pericolo del carro attrezzi per portare a casa l’auto. Parafrasando in queste condizioni “il terrore di morire è senza prezzo, per tutto il resto c’è una termica”.
6) non ho ancora fatto incidenti, mi dicono che è l’elettronica che costa in caso di riparazione. Non c’è una auto elettrica analogica? Che fa 1000 km? E pesa una tonnellata? Questa è quella che serve, con l’elettronica a manovella!
7) Da ultimo io spero di fare 300.000 km con la mia auto, ma non c’è alcuna garanzia di riuscirci, non c’è abbastanza storia.
Per questo tanti italiani per l’auto elettrica fanno bene ad attendere„ Nicola Gandin Sanson
Una tonnellata di batteria? Forse lei ha una camion
Risposta-Le risponderò con alcune domande. E’ proprio sicuro di aver comprato due auto elettriche e non due camion? Solo un camion, infatti può avere una batteria da una tonnellata. Quante volte si è trovato disperso per le vie del mondo? Se ogni 10 km risparmia 80 centesimi perché dice che l’auto elettrica non conviene “oltre certe percorrenze”? Sarà vero il contrario: più km si percorrono, più si risparmia. Le auto elettriche non hanno storia ma hanno una garanzia su motore e batterie di 7-8 anni. Quante sono le termiche con una garanzia analoga?
Con lo stipendio da operaio l’elettrica è fuori portata
“Sì, anch’io aspetto.
5 anni fa ero in procinto di comprare un’auto elettrica sia per un risparmio economico che per un discorso ecologico, però per un problema sopraggiunto non l’abbiamo comprata.
Ero molto indeciso ma volevo fidarmi della nuova tecnologia.
Ora sto aspettando un’auto che non costi molto, affidabile e che abbia delle batterie sicure e longeve.(devono durare dai 10 a 15 anni).
L’autonomia per me non è un grosso problema, si ricarica anche se devo avere almeno 500 km reali con una guida attenta.
Un problema è il costo di ricarica al kwh; avevo fatto dei conti e con un costo di 0.20 euro al kW potevo farlo. Ma purtroppo siamo in balia dei gestori e della speculazione.
Occorre che ci sia un prezzo al kWh stabile cosicché una persona fa i conti con una certa sicurezza.
Non può raddoppiare o triplicare il costo al kW della corrente in pochi mesi.
Ora sto sul gpl che mi permette con 0.65 euro al litro di fare 700-750 km con 25 euro.
Ho una Suzuki Celerio. In casa lavoro solo io, siamo in 5 e ho uno stipendio da operaio„.
Marco Doniselli
Massimo rispetto per chi non si può permettere un’elettrica. Ma la Suzuki Celerio non era in regalo
Risposta- Massimo rispetto per chi non ha i mezzi per acquistare e mantenere un’auto elettrica con le caratteristiche che gli servono (ammesso che serva un’autonomia di 500 km reali a chi lavora in fabbrica con orari fissi). Ma non penso che la sua Suzuki Celerio, cinque anni fa, fosse in un pacco regalo.
L’auto elettrica è matura solo come seconda auto
“Tra due anni sostituirò la mia auto motore benzina. Leggo con interesse i vs. articoli e quanto scrivono i lettori.
L’auto elettrica a mio giudizio è matura come seconda auto di famiglia.
Non occorre grande autonomia, si può caricare nottetempo nel proprio garage (ove possibile) senza doversi dannare con colonnine occupate da auto a benzina, colonnine che ci sono ma mai allacciate o fuori uso senza tre o quattro abbonamenti e relative app.
Notevole a questo proposito la lettera del lettore che in Norvegia (paese all’avanguardia) se ricordo bene scriveva che un norvegese a cui si era rivolto per problemi di ricarica gli disse che aveva un numero spropositato di abbonamenti e app.
Oggi conviene come seconda auto con autonomia limitata e costo di conseguenza contenuto.
Quando autonomia, costo batterie, facilità di ricarica saranno migliori allora sarà l’auto per ogni utilizzo.„ Mauro Tonelli
Per molti la citycar è il primo passo. Ma poi…
Risposta- Diciamo da sempre che l’auto elettrica va bene per molti ma non per tutti. Come citycar è indubbiamente perfetta. Ma molti che ne hanno acquistata una solo a questo scopo, scoprono usandola che anche qualche viaggetto a medio raggio non è precluso. E lasciano sempre più spesso in garage l’auto termica formato famiglia. Così almeno ci dicono. Fra due anni, poi, auto e rete di ricarica saranno molto migliorate, ci può scommettere.
Tutto quel che è Green diventa ideologia, ribelliamoci
“Non so se avete avuto modo di ascoltare la puntata di oggi di “Giù la maschera”. Alle mie orecchie è parsa ideologicamente orientata e capace di ascoltare solo coloro che hanno dubbi e mai dei tecnici del settore. Parlano dell’aria che in Europa sta cambiando, ed è vero, perché la transizione incomincia ad essere impopolare e non solo in Italia.
Mai mai nessuno parla del fatto che si sta parlando di una TRANSIZIONE lunga, non breve, 13 anni sono tanti e che questo lungo periodo forse riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi? Nessuno mai dice che all’alba di una nuova tecnologia, ogni tecnologia, le avanguardie sono di chi se le può permettere? Storicamente è normale e non è sbagliato, serve per raggiungere numeri per l’economia di scala. Si incomincia ora a vedere delle auto del segmento A e B e ci vorrà ancora tempo per un abbassamento significativo delle auto piccole che oggi sembra debbano essere fornite tecnologicamente come le top di gamma.
Ricordo quando uscì la prima Panda, a nessuno piaceva, ma in tanti la comprarono. Va bene la nuova Topolino, ma occorre una golf ed un 500 elettrica con il costo contenuto per la rivoluzione e probabilmente non siamo ancora pronti. Ma bisogna continuare a lavorarci, perché è necessario, ce lo impone lo stato dei fatti e questo ogni tanto nei dibattiti diventa un vezzo green.
Ascoltatela e fate intervenire i tecnici che possano confutare una tale trasmissione ideologizzata, anche questo termine, pare che se ne appropri il primo che lo usa e ciò che è green diventa oggi ideologico.„ Roberto Pallaoro
Ideologia e pragmatismo: l’assurdo dibattito all’italiana
Risposta- Sottoscriviamo in pieno. Ci pare poi che in questa inversione logica (la transizione energetica sarebbe ideologia, la difesa dello status quo sarebbe pragmatismo) l’Italia rappresenti un’anomalia in Europa.
La transizione energetica è incompatibile col mercato
“Premetto che considero l’auto elettrica una scelta obbligata se si intende davvero affrancare le aree urbane e chi le abita, dai tanti veleni emessi dai motori endotermici. Non vedo altra opzione, almeno sino a quando non si arriverà al teletrasporto .. quello dei film di fantascienza del Capitano Kirk ed i vulcaniani ..!
In rete mi imbatto in molte discussioni tra favorevoli e contrari e noto che tra questi ultimi, il problema dell’inquinamento atmosferico e dell’alto tasso di decessi smog correlati (Italia è prima in Europa) praticamente è inesistente. Evidentemente non tutti hanno lo stesso metro di giudizio in fatto di Qualità della Vita.
Tra i favorevoli invece, solo una parte vagamente ecologista mostra qualche ansietà per il cambiamento climatico causato dall’immissione in atmosfera di anidride carbonica. E dire che le auto endotermiche sono solo una parte del problema!.
Ma aldilà di questo penso che il motivo primario per cui in Italia l’elettrico incontra una certa ostilità, sia la poca credibilità di coloro che lo hanno promosso. In primis i politici che a livello europeo hanno approvato la giusta norma del blocco dei motori a scoppio al 2035 ma poi non fanno nulla o quasi, per fermare altre fonti emissive di Co2 + veleni vari (per esempio mega navi da crociera, mega navi portacontainers, traffico aereo, incenerimento dei rifiuti, allevamenti intensivi, sfruttamento delle foreste ect.).
In seconda battuta i finti ambientalisti politicizzati che per vari motivi nuocciono alla “causa”. Quello di essere politicizzati è per l’appunto il principale.
Il secondo motivo risiede nel fatto che la gestione della transizione tra endotermico ed elettrico sia stata affidata al mercato.
l’Italia è un paese che si è fortemente impoverito (pand-isterie, guerre, insipienza dei governanti succedutisi ) e dove la cultura ambientalista latita (vuoi per disinteresse, vuoi per gretta ignoranza). Figuriamoci se milioni di persone in difficoltà economiche vanno a comprarsi medie utilitarie full electric ad oltre 40 mila euro .!. e per di più perchè lo dice l’odiato Establishment mondiale accortosi dopo 40 anni della crisi climatica !! ( in realtà le motivazioni sono politico strategiche ..).
A me pare chiaro che se non si mette a fuoco le suddette questioni si assisterà ad uno scontro infinito che non approderà a nulla. Un dibattito tra sordi, anzi un delirio generalizzato!
Ricapitolando:
1. chi detta le regole deve essere credibile (ma chi le detta è chiamato a farlo dai cittadini e dunque anch’essi devono esserlo, almeno per quanto attiene alla capacità di acquisire le giuste informazioni, evitando di farsi irretire)
2. liberarsi dalla soffocante logica del mercato: se il cambiamento climatico è un problema epocale (e lo è) da risolvere a tutti i costi, gli Stati devono fare gli Stati dimostrando di poter andare oltre il mercato diventando essi stessi pianificatori, imprenditori e costruttori. Alludo ad una sorta di New Deal dove il Piano risponda ad una ferrea logica realizzare ciò che serve all’Umanità.
E nel nostro caso cosa serve? Servono due tipi di auto accessibile a tutti: una city car ed una famigliare monovolume per le medie distanze, da sussidiare ed incentivare il più possibile. Le case automobilistiche che vogliono costruire SUV full electric da 70-80 mila euro (ovvero cose che non hanno senso) ma anche auto di medio basso livello eccessivamente costose (per ragioni di design o performance), possono farlo ma non devono ricevere neanche un centesimo di denaro pubblico.
Inoltre la mobilità e la produzione energetica pulita devono essere integrate. Oggi questo è lasciato troppo al caso ed alle singole disponibilità economiche delle famiglie. Quest’ultime devono invece diventare il primo interlocutore proprio in materia di produzione energetica pulita. Più essa è capillare e più può ritenersi democratica.„ Corrado Cucciniello
C’è il Green Deal europeo. Ma il dirigismo è estraneo alla cultura dell’Occidente
Risposta-Contestiamo due passaggi ed esprimiamo perplessità su un terzo. Non è vero che l’Europa si concentri solo sull’auto mentre ignora le altre fonti di emissioni e di inquinamento. Il New Deal che lei invoca è stato approvato e reso pubblico dalla Commissione europea a fine 2019: si chiama European Green Deal e indica gli obiettivi di decarbonizzazione dell’intera economia da qui al 2050.
Da poche settimane è stato approvato definitivamente il pacchetto “Fit for 55” che contiene tutte le misure concrete da adottare nei prossimi 15 anni per restare in linea con il target “net zero” di metà secolo. Tra queste c’è lo stop alle auto termiche dal 2035, su cui tanto si è discusso, ignorando invece le direttive su trasporto aereo, navigazione, edilizia,trasporto pesante.
L’Establishment mondiale si occupa di sostenibilità dagli anni 90, quando approvò il Protocollo di Kyoto, che l’Europa ha rispettato alla lettera ottenendo un calo delle emissioni rispetto ai livello del 1990 di oltre il 20% già nel 2020.
Siamo perplessi invece sul suo appello al dirigismo che è la norma in Cina, ma è estraneo alla cultura dell’Occidente.
Mi sono ricreduto dopo un “viaggio della speranza”
“Vi seguo perché pensavo in futuro di acquistare elettrico, innanzi tutto pensavo ci sarebbero bastate delle macchine più economiche ad oggi, cmq lavoro per una grande azienda dove in 5 hanno un elettrica con formula 4 anni e nessuno dei 5 la riscatterà, solo 1 ne parla bene usando la 500 come seconda macchina. Inoltre un nostro fornitore nella flotta ha inserito 2 elettriche mi ha detto che sono ancora poco pratiche ed alla scadenza non prenderà più elettrico, per ora. I miei esempi tangibili non sono positivi.
Per non parlare dei 2 viaggi fatti con suv Audi della nostra amica, un viaggio Milano Livigno e uno in Austria, sembravano i viaggi della speranza. Tra colonnine che non andavano, la noia di non superare i 100 altrimenti consumava troppo.
Ad oggi mi sono ricreduto, tengo la mia benzina anche se usciranno delle elettriche più economiche.„Alessandro Tst
Milano-Livigno in Audi e-Tron: come può diventare un “viaggio della speranza”?
Risposta- Tanti criticano l’auto elettrica senza saperne nulla. Almeno lei, Alessandro, qualche esperienza indiretta ce l’ha. Non ci pare però che il suo campione aziendale sia significativo. A noi risulta che chi fa retromarcia e torna al termico sia una minoranza. Alcune indagini, non sappiamo quanto attendibili, danno percentuali di “pentiti” che oscillano fra il 20 e il 50%.
Ci meraviglia inoltre che un viaggetto Milano-Livigno sia diventato un viaggio della speranza. Sono solo 220 km, quasi tutti su viabilità ordinaria, a fronte di un’autonomia che per i tutti i SUV Audi supera i 400 km. E sul percorso abbiamo contato quasi 40 punti di ricarica, sette dei quali fast o ultrafast (uno proprio a Livigno). Se questa fosse la densità media delle colonnine nel mondo, saremmo pronti ad affrontare la Parigi-Pechino già domani. Forse alla sua amica è mancato un minimo di esperienza
Solo fanatismo ecologico: l’auto elettrica può attendere
“In merito al vostro invito a comunicarvi ulteriori motivazioni in merito allo scarso riscontro in Italia delle auto elettriche…volevo indicare anche che a fine ciclo, dovendo cambiare il pacco batterie, la spesa sarebbe quasi pari al costo di una nuova auto….quindi non tutti potrebbero sostenerlo. Come non tutti possono sostenere, nonostante i vari bonus, un’ auto da famiglia elettrica che costa circa il 50 per cento in più di una termica. Chi li dà questi soldi alle famiglie.
Le colonnine arriveranno ma nel tempo che intercorre come si fa? Paragonare le auto elettriche ai telefonini mi sembra inappropriato. Senza considerare che fare il pieno di benzina è alla portata anche di un pensionato di 80 anni che non credo possa districarsi bene in tutto il marasma degli acquisti delle ricariche alla colonnina con mille offerte molte delle quali con abbonamenti mensili dove si devono anticipare parecchi soldi.
Il futuro non si può cambiare purtroppo ma almeno in Italia si cerca di ritardarlo quando è dettato solo da fanatismo ecologico e interessi economici di pochi„. Antonio
Ma quale fanatismo? Chi ha scelto l’auto elettrica ha fatto i suoi conti
Risposta- Non credo che possa accusare di fanatismo ideologico chi ha scelto l’auto elettrica oggi, senza aspettare l’arrivo dell’ auto a batteria dei sogni. Tutti abbiamo guidato auto termiche per decenni; quando abbiamo deciso di cambiare tecnologia l’abbiamo fatto a ragion veduta, calcolando bene costi e benefici. E soprattutto non abbiamo preso per oro colato quello che si dice al bar o, purtroppo, si legge sui giornali e si sente in TV.
Le batterie non si devono necessariamente cambiare. Si sostituiscono se sono difettose e sono garantite per 7-8 anni. Le auto elettriche “da famiglia”, immagino che lei intenda le segmento C, costano il 20-30% in più di quelle termiche ma il differenziale si recupera in 3-4 anni risparmiando sull’alimentazione, sul bollo, sulla manutenzione.
Se un pensionato di 80 anni non è in grado di utilizzare una RFDI card contactless (questo serve per ricaricare a una colonnina) forse è meglio che rinunci del tutto alla guida. Comunque potrà comprarsi una termica fino al 2034, quando avrà 91 anni, e continuare a guidarsela fino a cent’anni e più, con tutti i nostri migliori auguri.
Dopo aver letto tutto, compresi i commenti, a me pare, come dimostrato in altri campi, sociale, lavoro, INFORMAZIONE, che la cosa meno matura non dia certo l’auto elettrica. Mala tempora currunt.
Voi aspettate il 2035 e invece io aspetto il 2034 per cambiare macchina.
Si perché in quell’anno è pensabile che le auto tradizionali a pistoni verranno vendute con fortissimi sconti perché vorranno svuotare i magazzini prima del famoso ban alle immatricolazioni.
E allora io mi comprerò una di quelle macchine sportive che non mi sono mai potuto permettere, magari un bel 3000 V6 😁.
Fotovoltaico, eolico ed idroelettrico non sono influenzati dal costo del petrolio.
Petrolio e suoi derivati, non sono usati per produrre energia elettrica. Non in Italia, per lo meno.
Poi, magari, un impianto FV proprio fa miracoli.
Anche uno condiviso, come ènostra.
Ma tu, tranquillo, vai avanti a benzina.
Ti consiglio, però, di risparmiare già da ora, perché costeranno sore di più.
La mia energia no.
Scusatemi. In linea “ideale” Andrea avrebbe perfettamente ragione al 110%, ma il mondo (soprattutto quello “politico”) non è un mondo ideale…pertanto, il problema sarà che non appena i fruitori di vetture elettriche (io guido un PHEV aziendale, per la cronaca) saranno intorno al 50/60% del parco circolante, è oltremodo ovvio che le “accise” petrolifere verranno in qualche modo spalmate sull’energia elettrica.
Sarebbe bellissimo auspicare dei governanti “illuminati” che, tenuto conto del minor costo sanitario a causa delle minori patologie da inquinamento che ci saranno con l’utilizzo delle BEV, potrebbero evitare questo aggravio di costo…ma questo mondo ideale non è la realtà. La realtà è che nessun governo rinuncierà mai a 40/60Miliardi di euro immediati (accise) a fronte di probabili minori costi da lì a 10 anni (minore spesa sanitaria)…e quindi la benzina aumenterà per i noti problemi geopolitici, e l’energia elettrica aumenterà per le ovvie necessità fiscali e di bilancio. Quindi direi che uno e l’altro possono stare tranquilli.
Caricamento...
@Ganriele Viviani allora in Italia possiamo stare tranquilli che di volontari che pagano volentieri le accise sui carburanti ce ne sono ancora il 96% e sono anche ben determinati a continuare a farlo.
Caricamento...
Vedremo anche se potrà permettersi di rifornirla nel 2034…
Invece le auto a combustione nel 2034 costeranno di più perchè i “no watt” vorranno accaparrarsele tutte prima della scadenza saturando le disponibilità di magazzino le fabbriche smetteranno di produrle eprima del tempo e guadagneranno soldi a crepapelle.
Giusto per dovere di cronaca, qui in Norvegia, dove il bando ai motori termici è per il 2025, già da quest’anno molti brand non importano più auto termiche (nemmeno plugin-hybrid) come ad esempio il gruppo Hyundai-Kia. Tra qualche mese nemmeno il gruppo VW (che qui era quello che vendeva di più) importerà più auto termiche. Considerando che tra 13 anni le BEV saranno decisamente più evolute e costeranno molto meno, io vedo poche possibilità che ci saranno tutte queste termiche con offerte incredibili. Secondo te chi è così stupido da produrre in massa auto che sa non potrà più vendere, tanto da inflazionare il mercato per scarsa domanda? Io fossi in te farei meno voli di fantasia e comincerei a rassegnarmi… 😉
Premesso che sono a favore del passaggio all’elettrico, permettetemi una considerazione in merito al raffronto fra i 22 mila distributori e le 45 mila colonnine. Credo che il confronto sia sbagliato per due motivi:
1. una pompa resta occupata al massimo per 5 minuti e anche meno;
2. nel conteggio delle colonnine ci sono anche quelle installate in luoghi privati.
Faccio un esempio. Guardando una mappa on line, nel mio paese conto una colonnina nel parcheggio di di una ditta che si occupa di installazioni e impianti elettrici. Secondo la mappa dovrebbe essere accessibile nei giorni feriali dalle 11 alle 18, ma so per certo che il dato è errato perché spesso anche di giorno il cancello è chiuso. Conto poi altre tre colonnine in due paesi limitrofi: una di una concessionaria di auto, e due pubbliche Enel X ma a 10km da casa mia. È palese quindi che pur presenti, la ricarica per chi non ha un box è impossibile.
E qui vengo a quello che per me è il nocciolo del problema. A settembre sono stato in Svezia dove la transizione elettrica è in fase avanzata, e ho constatato direttamente quello che si dice spesso qui: “l’auto si ricarica quando non si usa”; la maggior parte dei parcheggi pubblici ha le colonnine, e nel mio albergo parcheggio sotterraneo con 100% stalli elettrici. Ma in quelle città, come in molti paesi europei, il parcheggio a bordo strada è praticamente insesistente, al contrario dell’Italia dove invece è la norma. Non abbiamo pianificato negli anni l’espansione urbana non costruendo parcheggi multipiano nelle città e adesso i nodi vengono al pettine: dove costruiamo le colonnine?
Per questo non sono d’accordo quando dite che non servono molta autonomia e ricariche veloci, in un paese come il nostro servono, purtroppo, ma non perché maciniamo migliaia di chilometri al giorno, semplicemente perché dobbiamo fare rifornimento quando serve anche lontano da casa.
Ma sono ottimista: leggevo che Toyota sta lavorando a un pacco batterie da 1000km e ricarica 100% in 10 minuti, con la loro capacità di ricerca e sviluppo, se davvero concentrano gli sforzi nelle batterie la rivoluzione è dietro l’angolo e potremo anche noi finalmente dire addio al termico.
//Ma in quelle città, come in molti paesi europei, il parcheggio a bordo strada è praticamente inesistente//
Premesso che lavoro per una ditta svedese da 34 anni e mezzo e che sono tornato giusto ieri dall’ultima trasferta a Lund, città di circa 120.000 abitanti, è tutto vero quello che dice riguardo alla disponibilità di colonnine (supermercati, parcheggi pubblici comunali, parcheggi pubblici aziendali, ecc.), ma devo contraddirla sul parcheggio in strada: nelle stradine dei quartieri residenziali con palazzine e palazzi si parcheggia eccome in strada.
È però vero che, ogni volta che è possibile, costruiscono parcheggi a 2 o più piani riservati per palazzo o per gruppo di palazzi, immagino già equipaggiati o equipaggiabili con colonnine di ricarica.
Mi unisco l commento di @Iorio Cavallini: coloro che hanno scritto facciano come vogliono, io intanto da un anno e mezzo mi godo la nostra Renault Zoe, e anche mia moglie passerà ad unelettrica quando sarà il momento di cambiare la sua auto.
Non siamo ricchi (io e mia moglie siamo impiegati), non viviamo in una villa (appartamento in un condominio) e non abbiamo il fotovoltaico, ma abbiamo un garage dove poter ricaricare.
Non abbiamo acquistato un’auto da millemila km di autonomia perché non potevamo permettercelo e anche perché onestamente non ci è mai servita un’auto così, nemmeno termica. E comunque con la Zoe riusciamo tranquillamente ad andare da Modena alla costa romagnola e ritorno senza dover ricaricare.
Non abbiamo acquistato la Zoe per capriccio di ricco annoiato: l’auto diesel precedente, un Audi A4 familiare del 2007, una volta cresciuti i figli aveva terminato la sua funzione “familiare”, era diventata eccessiva – anche come impatto ambientale di vecchia Euro 4 – per le nostre diverse necessità di mobilità.
Non abbiamo acquistato la Zoe d’impulso, costi quel che costi: dato il prezzo di listino totalmente folle (€39.000), abbiamo aspettato le giuste condizioni (incentivi vari e offerte Renault) e siamo riusciti a portarla a casa a €26.000, perfettamente nel range delle auto di segmento B. Per confronto, per la Ford EcoSport di mia moglie del 2018 riuscimmo a scendere a €20.000, prezzo del tutto comparabile, considerando i 4 anni di differenza e l’inflazione, con quello della Zoe.
I consumi al momento ci sorridono: la Zoe consuma 12 kWh/100 km, che a 0,40 €/kWh fanno 4,8 €/100 km (e, con il contratto per l’energia elettrica scaduto a maggio scorso, per il primo anno della Zoe sono stati 0,21 €/kWh, cioè 2,5 €/100 km…), mentre la Ford EcoSport consuma 7,8 l/100 km, che a 1,9 €/l della benzina fanno 14,8 €/100 km.
Quindi, per chiudere: ognuno è libero di opporre tutte le motivazioni immaginabili e possibili contro l’auto elettrica, anche se quasi sempre per “sentito dire”, per cui continui pure a criticare come e quanto vuole. Noi ci abbiamo guardato dentro con la nostra testa e fatto i calcoli con le nostre tasche, e alla fine abbiamo fatto la nostra scelta.
Che ognuno faccia come vuole, ma che lo faccia davvero, senza farsi influenzare né da una parte né dall’altra.
La Suzuki Celerio GPL costava nel 2020 (ultimo anno di produzione) di listino 9900 euro, non un pacco regalo ma neanche una rapina a mano armata. Oggi a quel prezzo c’è una Fiat Topolino elettrica. Per il resto credo che queste lettere facciano emergere l’umore della maggioranza del paese, non disponibile a pagare di più per avere meno. Rispetto a questa resistenza la risposta non può essere “io vivo in tenda e sono l’uomo più felice del pianeta” perché non a tutti piace vivere in tenda, non tutti sono nati per vivere in tenda. Per questo l’ “upgrade” auspicato della mobilità elettrica non deve essere visto come il capriccio di una persona viziata ma come il passo in più che manca all’auto elettrica per convincere tutti. I problemi sono i soliti:
– la rete di ricarica scomoda da usare e da pagare, inaffidabile, costosa
– i tempi di attesa
– l’autonomia
– il costo iniziale dell’auto
– la garanzia limitata sulla batteria (7 anni non sono sufficienti per gli utenti che cambiano auto ogni 28 anni)
– la gamma incompleta (gravi lacune nei segmenti A, B e C)
– la sportività (intesa come piacere di guida sportiva – peso, dinamica, sound, marce – che non è il piacere di viaggiare in autobus o in treno)
Ovviamente non tutti lamentano contemporaneamente tutti questi problemi, ognuno lamenta quelli che sente di più. Però la risposta non può essere che la vita in tenda è bellissima, a qualcuno piace l’hotel col servizio in camera.
La vita in tenda… ma fammi il piacere!
Guarda qua al nord (Torino) ormai mi stupisco di quante Tesla ci sono in giro e mi capita di parcheggiare a fianco di una Tesla (e probabilmente vicino a un’ elettrica) che con la mia fanno due elettriche parcheggiate vicino. Indizio che la diffusione non è così bassa come si possa pensare.
Più di cinque anni fa il proprietario dell’ azienda dove lavora un amico ha sostituito con grande soddisfazione la sua BMW diesel con una Tesla Model S e dopo un po’ anche l’ auto della moglie con una Model 3, non direi che siano tende, anche se le prime Model 3 le hanno prodotte sotto una tenda.
Onestamente se fossi al centro/sud in effetti qualche remora ancora l’avrei, temo che gli aspetti principali siano culturali, di reddito e l’ abuso delle colonnine. Insomma il solito ritardo sud europeo, nulla di più grave del solito, ma che spiega abbastanza bene il trend italiano medio.
Quindi ci stai confermando che un imprenditore che prima spendeva 50/100k per l’auto ogni 3 anni, ha cambiato auto verso elettrica spendendo comunque 50/100k….e poi lo ha fatto per la moglie il figlio il nipote è il cuggino…
Ora dimmi, dei suoi dipendenti quanti han sostituito il BMW con una tesla?
Stavo dicendo che non è possibile paragonare l’auto elettrica con la vita in tenda, lo dico soprattutto dopo averla comprata: non lo è per prezzo e non lo è per comodità.
Notizia triste per qualcuno: l’imprenditore ha sostituito le auto probabilmente a parità di prezzo di acquisto ma poi ne lodava l’assoluta economicità sia a rifornirle che per la manutenzione: vuoi mettere l’assenza di manutenzione delle Tesla con i tagliandi in rete ufficiale BMW?
Riguardo ai dipendenti, la domanda che precede la tua è: quanti dipendenti possono permettersi un’auto di segmento D come Tesla Model 3 o Model Y, cioè tipo VW Passat o Tiguan, Alfa Romeo Stelvio o Giulia, Mercedes Classe C, Audi A4, BMW Serie 3, ecc.?
A qual punto, se qualcuno passa dalla Mercedes Classe C ad una Model 3, o dallo Stelvio alla Model Y, ci risparmia anche…
Io ad esempio come lavoratore dipendente mi son permesso un segmento E dipende le priorità che uno si dà e le condizioni famigliari; non cambio auto ogni tre anni, le prendo di seconda mano e non comprerò in Italia( e se posso viaggio con targa bulgara) . Anche io giudico l’elettrica immatura , poca autonomia, troppo lunghi i tempi di attesa se ci sono problemi dove nemmeno i concessionari sano dove mettere leani, troppo lunghi i tempi di ricarica, scarsa qualità in genere delle finiture rapportata al prezzo di acquisto. ( non discuto volutamente sul risparmio carburante ed emissioni CO2 che nn me ne frega niente)
Caricamento...
@Eraldo anche a me sinceramente frega meno di zero quando l’OPEC chiude un po’ alla volta i rubinetti, d’altra parte per costringerli a venderci petrolio a prezzo basso servono aerei e missili che costano cari e producono un mucchio di danni collaterali.
Le rane bollite pensavano di fare un bel bagno caldo e invece…
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-e se posso viaggio con targa bulgara-
Monello. 😉
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Enzo: sei di parte parte e lo si sa:
Ma possiamo smentire le tue affermazioni:
– la rete di ricarica scomoda da usare e da pagare, inaffidabile, costosa
R: il 95% funziona bene, una volta capito come funziona l’avvicinamento di una tessera credo che già la seconda volta lo sai fare; i costi con un abbonamento sono inferiori ad un diesel; e ricarichi fuori casa solo alcune volte , solitamente ricarichi di notte a casa tua..
– i tempi di attesa
R: ricarichi mentre dormi o mentre fai altro!
– l’autonomia
R: sufficiente per limiti fisiologici ogni 2/300 km ti fermerai spero!
– il costo iniziale dell’auto
R: non sempre, si stanno avvicinando i costi per segmenti b/c, per i superiori le termiche costano anche di più… mettiamo in conto anche il mantenimento
– la garanzia limitata sulla batteria (7 anni non sono sufficienti per gli utenti che cambiano auto ogni 28 anni)
R: quanta garanzia hanno le termiche? Ci sono già testimonianze di elettriche con 500k km con batteria originale
– la gamma incompleta (gravi lacune nei segmenti A, B e C)
R: siete limitati con la visione, oggi può starci.. ma guarda cosa hanno in programma per i prossimi anni le aziende.. delle signore auto ,, stellantis ad esempio la elettrica da 23k euro…apriamo le vedute
– la sportività (intesa come piacere di guida sportiva – peso, dinamica, sound, marce – che non è il piacere di viaggiare in autobus o in treno)
R: il piacere delle scalate e della dinamica di guida la si può avere su una termica dai 60/80k euro in su altrimenti io ti posso garantire che con la mia ev da 204cv svernicio spesso con soddisfazione parecchie auto termiche anche piu costose della mia elettrica…e credimi é una gran bella soddisfazione quando li vedi che provano a seminarti e tu invece gli vai sotto e devono spostarsi perché devo superarli…
Quindi potrebbe anche darsi che gli altri paesi europei abbiano una visione più lunga di quella degli italiani.. 2 anni fa quando ho acquistato la mia ev non c’era la rete fast free to x in autostrada ma sapevo che il futuro era segnato e che poteva solo migliorare…e così é stato.. invece l’italiano sta a pensare ad oggi alle piccole differenze o abitudini che deve variare e si preclude i vantaggi più grossi.. chi sbaglia?
@Nicola Gandin Sanson : commento alcuni punti del suo intervento..
Sono d’accordo sul fatto che diversi motori termici sono “un concentrato di tecnologia” mentre – almeno in alcuni casi – i motori elettrici sono “poco più di un motore da lavatrice evoluto” ma personalmente non lo trovo un difetto : come diceva uno storico produttore di ICE “quello che non c’è non si rompe”, e in effetti i motori elettrici sono campioni di semplicitá meccanica.
Per quanto riguarda il collegamento fra il prezzo delle auto e l’ammortamento delle linee produttive, non mi sembra il caso dei BEV che in diversi casi sono stati venduti con margini ridotti per garantirsi un minimo di successo commerciale, e comunque credo che finora sui prezzi abbiano inciso piú che altro le mancate economie di scala.
Per finire trovo assurdo desiderare un’auto elettrica “analogica” per evitate i costi dell’elettronica in caso di riparazione, purtroppo o per fortuna le auto “analogiche” non esistono piú da molti anni, ancora prima dell’arrivo delle prime auto elettriche..
Da “ex giornalista” ho sempre adorato le lettere dei lettori.
Anche perchè, ogni tanto, ti permettono di fare degli articoli davvero interessanti e che soprattutto si scrivono da soli.
Quanta nostalgia (dei miei vent’anni soprattutto…)
Fate come vi pare! Intanto mi godo la mia kona64:una pacchia ( x me ) sotto tutti i punti di vista. Fu contestato anche l’avvento del vapore x non pensare al duello Cavallo vs 🚘 ma fatemi il piacere!!
Quella sottile fallacia logica per cui il vapore avrebbe avuto successo in quanto non imposto per legge.
Sfortunatamente per lei quella della presunta imposizione smaschera palesemente la necessità di trovare un’ulteriore scusa per avversare la novità.
In effetti mancava tra tutte quelle selezionate dalla redazione. Tra le scuse certamente la meno razionale e più infantile di tutte.
Vedo che non mi sono spiegato bene, le novità sono tali solo se apportano degli evidenti miglioramenti, e se apportano miglioramenti il mercato non esiterà ad adottarle…è il capitalismo bellezza, se non vende è semplicemente un fallimento
Carlo, siamo partiti dagli ombelichi, probabilmente si parla solo di quelli italiani…
Le Tesla vanno come il pane eppure nessuna legge ancora obbliga a comprarle.
Se l’auto elettrica non piace agli italiani e basta sarà perché è immatura, perché (non) è imposta per legge o sarà che gli italiani hanno qualche problema mentale che altrove non c’è.
Comunque rassereniamoci, tutte le nuove tecnologie hanno bisogno di tempo per fare breccia, arriveranno anche a penetrare la dura scorza degli italiani. Un po’ dopo. Non ci faremo troppi soldi visto che non abbiamo voluto investirci su per tempo.
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“è il capitalismo bellezza, se non vende è semplicemente un fallimento”
C’è il capitalismo e poi ci sono le necessità. Le supposte vendono tantissimo….
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Buonasera Sig. Carlo, oltre ai propri ombelichi a mio modesto avviso è il caso di guardare ai troppo frequenti e troppo estremi disastri climatici che stanno accadendo nell’intero pianeta rendendolo sempre meno vivibile uccidendo ed affamando le persone.
I CFC sono stati vietati per legge.
Il casco sulle moto è stato reso obbligatorio per legge.
L’uso di certi concimi e pesticidi è stato vietato per legge.
In sintesi quando un qualcosa nuoce all’uomo occorre prendere decisioni di questo tipo, e tutta la filiera del termico, tutti i fossili fanno male all’uomo 2 volte:
– lo avvelenano (facendolo spesso ammalare e morire);
– rendono invivibile il pianeta in cui vive.
E bisognerebbe fare di più e più in fretta, ma purtroppo abbiamo al potere anche persone che pensano di modificare la termodinamica del pianeta alla bisogna con un semplice decreto legge (forse) e procedono a tutta velocità come un folle treno che a loro giudizio non si può e non si deve fermare.
Praticamente dei matti.
E se qualcuno dice che mancano i soldi pensate ai 63 miliardi di sussidi che il nostro governo quest’anno ha regalato ai petrolieri (20 in più dell’anno precedente.)
SI TRATTA DI PIU’ DI 1000 EURO A PERSONA (BAMBINI COMPRESI).
nel 1792 venne approvata in Pennsylvania la prima legge che imponeva la guida a destra. Perché? Perché circolare era diventato estremamente pericoloso. Con le vetture elettriche, con le normative per la sicurezza sul lavoro, oppure per le leggi che favoriscono o impongono la transizione energetica è lo stesso, anche se è difficile vedere la lunga striscia di sangue che percorre le nostre società a causa dell’inquinamento causato da veicoli e della crisi climatica, nonostante questa stia facendo solo i primi passi.
Anche io felicissimo… unica auto di famiglia… ho i suoceri a 220km di distanza e ci arrivo in autostrada.. per lavoro spesso faccio 300km in un giorno.. sono ancora vivo, non ho ansia, risparmio 150 euro al mese di carburante… non pago bollo, non pago manutenzione per 7 anni e ho garanzia per 7 anni… e ancora devo sentire che le elettriche non sono mature…
Poi devo dire che tra le file del partito maggiormente ostile all’auto elettrica e negazionista nei confronti della crisi climatica (perlomeno nella realtà in cui vivo) ci sono molte persone che d’abitudine (in poche ore) transitano in più di un bar del paese prendendo sempre un solo campari col bianco per bar (per non dare nell’occhio), oppure vanno al bar del paese vicino per non farsi beccare dalla moglie.
Purtroppo è la termodinamica del pianeta terra a non attendere.
Per me Tesla (tutte), VW ID3, e Renault Zoe (tra quelle che ho provato) sono prodotti maturi.
Purtroppo la vera ideologia è tra le file dei portatori d’interesse dei fossili e del termico che non fanno altro che ergere muri ed ogni forma di menzogna contro il nuovo (l’elettrico)O.
Secondo me tu vedi negazionisti e terroristi climatici dappertutto . Per caso vai anche te alla pseudo manifestazioni sinistrodi l lungo le autostrade?
La tecnologia deve essere di aiuto a tutti ed accessibile ma non creare problemi ai più ,voler obbligare la gente lo vedo come un sistema del sessantennio comunista da stasi e kgb mentre siamo in un paese liberale e democratico dove è ammessa libera opinione e pensiero quindi se uno dice che l’eletteico gli fa cagare ci stà ,
non sono negazionista , non ho mai detto che il problema non esiste ma effettivamente delle emissioni di CO2 delle auto che prendo non me ne è mai interessato e tuttora le scelte che faccio non sono ne dedite al risparmio di carburante ne di economicità di esercizio, Do altre priorietà nella scelta del veicolo che uso per muovermi ; mi piaccio i grossi fuoristrada per uso quotidiano e le sportive per uso ludico, l’auto la vedo come un piacere personale in primis….
Basta così. Peggio dei negazionisti ci sono solo i menefreghisti
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Il suo commento, Eraldo, è esemplare del perché sia stato necessario fissare una data per il ban alle auto elettriche. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Eraldo se ha la percezione e la capacità di comprensione dei suoi commenti ogni replica è assolutamente inutile
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@Gian Basilio si figuri è un piacere e continuerò per libera scelta personale e non sto commettendo nulla di illegale ;invece per necessità, ho fatto uno switch della mia attuale professione da industria automobilistica/movimento terra a quella nell’ambito della difesa molto più remunerativa; in un prossimo futuro magari vedremo su vaielettrico un obice semovente elettrico, i droni ci sono già non fan più notizia.
nell’economia capitalistica nella quale mi vedo inserito, conta quanto più riesco a realizzare in primis per me stesso, per lo stato sociale si occupa già il governo che sta facendo un ottimo lavoro.
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Secondo me, mi posso sbagliare, ma in quanto momento l’atteggiamento da pensiero unico ce l’ha il partito con la maggior ostilità all’elettrico. In parte mi ricordano i comunisti di quando ero ragazzo, ed effettivamente ho notato come molti comunisti dell’epoca si sono riversati nelle file del predetto partito.
Io non vado ne a manifestare ne a bloccare le strade, le uniche cose che ho fatto sono:
– installare un fornello ad induzione (un salto in avanti di qualità di vita);
– acquistare un’auto elettrica efficiente;
– attendere l’installazione del fotovoltaico sul tetto.
Mi piacerebbe anche avere il geotermico con la pompa di calore al posto della caldaia, ma purtroppo avendo i radiatori in alluminio per ora attendo.
A lei l’elettrico provoca quell’effetto probabilmente perché non ha provato l’auto giusta.
Sinceramente a me fanno paura i fenomeni climatici sempre più ricorrenti ed estremi che si stanno manifestando negli ultimi anni.
E si ricordi che il 99% degli scienziati climatologi continua a dare l’allarme senza essere ascoltato.
E la cosa più assurda che vedo è che il popolino ascolta con maggior fiducia politici per caso, manco laureati e neppur lontanamente climatologi.
Vada in alta montagna d’estate, vedrà che da un anno all’altro il fronte dei ghiacciai diminuisce a vista d’occhio.
Ho la casa in montagna (non su un ghiacciaio) con riscaldamento a legna e cucina a legna, oltre che abitare zona Marghera dal lunedì al venerdì l’elettrico ho provato giusto tra lo scorso Lunedì fino a Venerdì una BMW I7 e mi è piaciuta molto, molto cara ma ben fatta (però mettere un televisore anche davanti e non solo per quelli dietro….)
Come detto ancora non sto trovando il modello che si sposa appieno ai miei gusti, sono fiducioso che entro qualche anno i costruttori copriranno anche quelle nicchie per gli incontentabili come me (e formeranno sti c…o di meccanici che non sanno dove mettere le mani) e non faranno vetture solo simil trabant perché se uno si muove poco deve per forza avere il nulla pagato caro (se facessero il giusto non servirebbero nemmeno gli incentivi ed inutili buchi di bilancio). Sto fremendo per andare negli Usa per lavoro a breve e li provare l’hummer elettrico e/o il ford Explorer o quali altre alternative li saranno presenti magari la prendo e lo importo in italia (con targa bulgara) ma al momento sono e rimango un’ incontentabile e non cambio per aver meno (se potessi prendere un carro centauro per girare in strada io lo farei anche oggi)
Guarda che esistono anche le pompe di calore ad alta temperatura adatte ad impianti tradizionali a termosifoni. Contatti un termotecnico e le consiglierà il modello giusto e se deve aumentare di qualche elemento i vari radiatori.
Eraldo come tanti altri frustrati continuate ad essere irati per nulla, perché nessuno vi sta obbligando ad andare in giro con una elettrica..
Da questo si comprende anche una poca furbizia…
Se non ti piacciono potresti comunque parlarne bene in modo che “gli altri” la usino… non tu,. Ne beneficerebbe anche tutta la tua famiglia non respirando veleni.. e invece vai contro… quindi o siete poco furbi… o masochisti vi volete male…
Tutto intorno a noi ha motori elettrici a batteria.. e li usate con soddisfazione.. nessuno si lamenta dei loro limiti.. ci si adegua e si gode dei benefici..
Nessuno si lamenta di che fine fanno quelle batterie, vi siete svegliati solo adesso?
Ma certo, vi suggerisco fortemente di comperare la BMW I7 elettrica che l’ho provata ed è una figata e hai anche i sedili in pelle vera e schermo 31 pollici posteriore e sedili che si distendono, altro che tesla 😆 uso anche un monovolume Toyota elettrico
prezzo esagerato scarse prestazioni e finiture più adatto ad uso carro funebre che altro, poi se uno vuole prendersi qualcosa di più piccolo benissimo mica mi arrabbio anzi .
Mi son fermato al primo.
“Il cellulare almeno ci ha migliorato la vita, prima andavamo in giro con i gettoni in tasca”…” Ma l’auto elettrica è cara….”
Scusa ma pochi gettoni sono 1 o 2 euro contro qualche centinaio di euro di un cellulare: allora per migliorare bisogna anche spendere qualcosa. Per non avere città puzzolenti e rumorose, forse qualche euro in più convene tirarlo fuori, forse, per non spenderli dopo in cure mediche, conviene ancora di più.
Certamente. Vorrei però spenderne meno anche per lei nel prossimo futuro per cure mediche (con i debiti scongiuri….) a cui contribuiamo tutti con le tasse (esattamente come per il casco anche se in maniera differita e ahimè generalizzata)
Dopo aver letto tutto, compresi i commenti, a me pare, come dimostrato in altri campi, sociale, lavoro, INFORMAZIONE, che la cosa meno matura non dia certo l’auto elettrica. Mala tempora currunt.
Voi aspettate il 2035 e invece io aspetto il 2034 per cambiare macchina.
Si perché in quell’anno è pensabile che le auto tradizionali a pistoni verranno vendute con fortissimi sconti perché vorranno svuotare i magazzini prima del famoso ban alle immatricolazioni.
E allora io mi comprerò una di quelle macchine sportive che non mi sono mai potuto permettere, magari un bel 3000 V6 😁.
E quanto avrai risparmiato lo utilizzerai per fare rifornimento, perché, mi auguro, benzina e gasolio saranno prossimi ai 10€/litro.
Auguri
Ma ci hai pensato che se aumenta il petrolio aumenta anche il costo del Kwh.
Ma anche no, nel mix energetico 2022 i prodotti petroliferi hanno inciso per appena il 2%
https://www.gse.it/servizi-per-te/fonti-rinnovabili/fuel-mix/documenti
Fotovoltaico, eolico ed idroelettrico non sono influenzati dal costo del petrolio.
Petrolio e suoi derivati, non sono usati per produrre energia elettrica. Non in Italia, per lo meno.
Poi, magari, un impianto FV proprio fa miracoli.
Anche uno condiviso, come ènostra.
Ma tu, tranquillo, vai avanti a benzina.
Ti consiglio, però, di risparmiare già da ora, perché costeranno sore di più.
La mia energia no.
Scusatemi. In linea “ideale” Andrea avrebbe perfettamente ragione al 110%, ma il mondo (soprattutto quello “politico”) non è un mondo ideale…pertanto, il problema sarà che non appena i fruitori di vetture elettriche (io guido un PHEV aziendale, per la cronaca) saranno intorno al 50/60% del parco circolante, è oltremodo ovvio che le “accise” petrolifere verranno in qualche modo spalmate sull’energia elettrica.
Sarebbe bellissimo auspicare dei governanti “illuminati” che, tenuto conto del minor costo sanitario a causa delle minori patologie da inquinamento che ci saranno con l’utilizzo delle BEV, potrebbero evitare questo aggravio di costo…ma questo mondo ideale non è la realtà. La realtà è che nessun governo rinuncierà mai a 40/60Miliardi di euro immediati (accise) a fronte di probabili minori costi da lì a 10 anni (minore spesa sanitaria)…e quindi la benzina aumenterà per i noti problemi geopolitici, e l’energia elettrica aumenterà per le ovvie necessità fiscali e di bilancio. Quindi direi che uno e l’altro possono stare tranquilli.
@Ganriele Viviani allora in Italia possiamo stare tranquilli che di volontari che pagano volentieri le accise sui carburanti ce ne sono ancora il 96% e sono anche ben determinati a continuare a farlo.
Vedremo anche se potrà permettersi di rifornirla nel 2034…
Invece le auto a combustione nel 2034 costeranno di più perchè i “no watt” vorranno accaparrarsele tutte prima della scadenza saturando le disponibilità di magazzino le fabbriche smetteranno di produrle eprima del tempo e guadagneranno soldi a crepapelle.
No, non aspetto nessun 2035: sono passato all’auto elettrica già nel 2022 😉
Massimo siamo sicuri che ci saranno Brand che produrrano ancora auto termiche in quella data
Giusto per dovere di cronaca, qui in Norvegia, dove il bando ai motori termici è per il 2025, già da quest’anno molti brand non importano più auto termiche (nemmeno plugin-hybrid) come ad esempio il gruppo Hyundai-Kia. Tra qualche mese nemmeno il gruppo VW (che qui era quello che vendeva di più) importerà più auto termiche. Considerando che tra 13 anni le BEV saranno decisamente più evolute e costeranno molto meno, io vedo poche possibilità che ci saranno tutte queste termiche con offerte incredibili. Secondo te chi è così stupido da produrre in massa auto che sa non potrà più vendere, tanto da inflazionare il mercato per scarsa domanda? Io fossi in te farei meno voli di fantasia e comincerei a rassegnarmi… 😉
Premesso che sono a favore del passaggio all’elettrico, permettetemi una considerazione in merito al raffronto fra i 22 mila distributori e le 45 mila colonnine. Credo che il confronto sia sbagliato per due motivi:
1. una pompa resta occupata al massimo per 5 minuti e anche meno;
2. nel conteggio delle colonnine ci sono anche quelle installate in luoghi privati.
Faccio un esempio. Guardando una mappa on line, nel mio paese conto una colonnina nel parcheggio di di una ditta che si occupa di installazioni e impianti elettrici. Secondo la mappa dovrebbe essere accessibile nei giorni feriali dalle 11 alle 18, ma so per certo che il dato è errato perché spesso anche di giorno il cancello è chiuso. Conto poi altre tre colonnine in due paesi limitrofi: una di una concessionaria di auto, e due pubbliche Enel X ma a 10km da casa mia. È palese quindi che pur presenti, la ricarica per chi non ha un box è impossibile.
E qui vengo a quello che per me è il nocciolo del problema. A settembre sono stato in Svezia dove la transizione elettrica è in fase avanzata, e ho constatato direttamente quello che si dice spesso qui: “l’auto si ricarica quando non si usa”; la maggior parte dei parcheggi pubblici ha le colonnine, e nel mio albergo parcheggio sotterraneo con 100% stalli elettrici. Ma in quelle città, come in molti paesi europei, il parcheggio a bordo strada è praticamente insesistente, al contrario dell’Italia dove invece è la norma. Non abbiamo pianificato negli anni l’espansione urbana non costruendo parcheggi multipiano nelle città e adesso i nodi vengono al pettine: dove costruiamo le colonnine?
Per questo non sono d’accordo quando dite che non servono molta autonomia e ricariche veloci, in un paese come il nostro servono, purtroppo, ma non perché maciniamo migliaia di chilometri al giorno, semplicemente perché dobbiamo fare rifornimento quando serve anche lontano da casa.
Ma sono ottimista: leggevo che Toyota sta lavorando a un pacco batterie da 1000km e ricarica 100% in 10 minuti, con la loro capacità di ricerca e sviluppo, se davvero concentrano gli sforzi nelle batterie la rivoluzione è dietro l’angolo e potremo anche noi finalmente dire addio al termico.
C’è anche il dato sulle ricariche private: sono 392 mila (con 209 mila auto elettriche circolanti)
//Ma in quelle città, come in molti paesi europei, il parcheggio a bordo strada è praticamente inesistente//
Premesso che lavoro per una ditta svedese da 34 anni e mezzo e che sono tornato giusto ieri dall’ultima trasferta a Lund, città di circa 120.000 abitanti, è tutto vero quello che dice riguardo alla disponibilità di colonnine (supermercati, parcheggi pubblici comunali, parcheggi pubblici aziendali, ecc.), ma devo contraddirla sul parcheggio in strada: nelle stradine dei quartieri residenziali con palazzine e palazzi si parcheggia eccome in strada.
È però vero che, ogni volta che è possibile, costruiscono parcheggi a 2 o più piani riservati per palazzo o per gruppo di palazzi, immagino già equipaggiati o equipaggiabili con colonnine di ricarica.
Mi unisco l commento di @Iorio Cavallini: coloro che hanno scritto facciano come vogliono, io intanto da un anno e mezzo mi godo la nostra Renault Zoe, e anche mia moglie passerà ad unelettrica quando sarà il momento di cambiare la sua auto.
Non siamo ricchi (io e mia moglie siamo impiegati), non viviamo in una villa (appartamento in un condominio) e non abbiamo il fotovoltaico, ma abbiamo un garage dove poter ricaricare.
Non abbiamo acquistato un’auto da millemila km di autonomia perché non potevamo permettercelo e anche perché onestamente non ci è mai servita un’auto così, nemmeno termica. E comunque con la Zoe riusciamo tranquillamente ad andare da Modena alla costa romagnola e ritorno senza dover ricaricare.
Non abbiamo acquistato la Zoe per capriccio di ricco annoiato: l’auto diesel precedente, un Audi A4 familiare del 2007, una volta cresciuti i figli aveva terminato la sua funzione “familiare”, era diventata eccessiva – anche come impatto ambientale di vecchia Euro 4 – per le nostre diverse necessità di mobilità.
Non abbiamo acquistato la Zoe d’impulso, costi quel che costi: dato il prezzo di listino totalmente folle (€39.000), abbiamo aspettato le giuste condizioni (incentivi vari e offerte Renault) e siamo riusciti a portarla a casa a €26.000, perfettamente nel range delle auto di segmento B. Per confronto, per la Ford EcoSport di mia moglie del 2018 riuscimmo a scendere a €20.000, prezzo del tutto comparabile, considerando i 4 anni di differenza e l’inflazione, con quello della Zoe.
I consumi al momento ci sorridono: la Zoe consuma 12 kWh/100 km, che a 0,40 €/kWh fanno 4,8 €/100 km (e, con il contratto per l’energia elettrica scaduto a maggio scorso, per il primo anno della Zoe sono stati 0,21 €/kWh, cioè 2,5 €/100 km…), mentre la Ford EcoSport consuma 7,8 l/100 km, che a 1,9 €/l della benzina fanno 14,8 €/100 km.
Quindi, per chiudere: ognuno è libero di opporre tutte le motivazioni immaginabili e possibili contro l’auto elettrica, anche se quasi sempre per “sentito dire”, per cui continui pure a criticare come e quanto vuole. Noi ci abbiamo guardato dentro con la nostra testa e fatto i calcoli con le nostre tasche, e alla fine abbiamo fatto la nostra scelta.
Che ognuno faccia come vuole, ma che lo faccia davvero, senza farsi influenzare né da una parte né dall’altra.
La Suzuki Celerio GPL costava nel 2020 (ultimo anno di produzione) di listino 9900 euro, non un pacco regalo ma neanche una rapina a mano armata. Oggi a quel prezzo c’è una Fiat Topolino elettrica. Per il resto credo che queste lettere facciano emergere l’umore della maggioranza del paese, non disponibile a pagare di più per avere meno. Rispetto a questa resistenza la risposta non può essere “io vivo in tenda e sono l’uomo più felice del pianeta” perché non a tutti piace vivere in tenda, non tutti sono nati per vivere in tenda. Per questo l’ “upgrade” auspicato della mobilità elettrica non deve essere visto come il capriccio di una persona viziata ma come il passo in più che manca all’auto elettrica per convincere tutti. I problemi sono i soliti:
– la rete di ricarica scomoda da usare e da pagare, inaffidabile, costosa
– i tempi di attesa
– l’autonomia
– il costo iniziale dell’auto
– la garanzia limitata sulla batteria (7 anni non sono sufficienti per gli utenti che cambiano auto ogni 28 anni)
– la gamma incompleta (gravi lacune nei segmenti A, B e C)
– la sportività (intesa come piacere di guida sportiva – peso, dinamica, sound, marce – che non è il piacere di viaggiare in autobus o in treno)
Ovviamente non tutti lamentano contemporaneamente tutti questi problemi, ognuno lamenta quelli che sente di più. Però la risposta non può essere che la vita in tenda è bellissima, a qualcuno piace l’hotel col servizio in camera.
La vita in tenda… ma fammi il piacere!
Guarda qua al nord (Torino) ormai mi stupisco di quante Tesla ci sono in giro e mi capita di parcheggiare a fianco di una Tesla (e probabilmente vicino a un’ elettrica) che con la mia fanno due elettriche parcheggiate vicino. Indizio che la diffusione non è così bassa come si possa pensare.
Più di cinque anni fa il proprietario dell’ azienda dove lavora un amico ha sostituito con grande soddisfazione la sua BMW diesel con una Tesla Model S e dopo un po’ anche l’ auto della moglie con una Model 3, non direi che siano tende, anche se le prime Model 3 le hanno prodotte sotto una tenda.
Onestamente se fossi al centro/sud in effetti qualche remora ancora l’avrei, temo che gli aspetti principali siano culturali, di reddito e l’ abuso delle colonnine. Insomma il solito ritardo sud europeo, nulla di più grave del solito, ma che spiega abbastanza bene il trend italiano medio.
Quindi ci stai confermando che un imprenditore che prima spendeva 50/100k per l’auto ogni 3 anni, ha cambiato auto verso elettrica spendendo comunque 50/100k….e poi lo ha fatto per la moglie il figlio il nipote è il cuggino…
Ora dimmi, dei suoi dipendenti quanti han sostituito il BMW con una tesla?
Stavo dicendo che non è possibile paragonare l’auto elettrica con la vita in tenda, lo dico soprattutto dopo averla comprata: non lo è per prezzo e non lo è per comodità.
Notizia triste per qualcuno: l’imprenditore ha sostituito le auto probabilmente a parità di prezzo di acquisto ma poi ne lodava l’assoluta economicità sia a rifornirle che per la manutenzione: vuoi mettere l’assenza di manutenzione delle Tesla con i tagliandi in rete ufficiale BMW?
Riguardo ai dipendenti, la domanda che precede la tua è: quanti dipendenti possono permettersi un’auto di segmento D come Tesla Model 3 o Model Y, cioè tipo VW Passat o Tiguan, Alfa Romeo Stelvio o Giulia, Mercedes Classe C, Audi A4, BMW Serie 3, ecc.?
A qual punto, se qualcuno passa dalla Mercedes Classe C ad una Model 3, o dallo Stelvio alla Model Y, ci risparmia anche…
Io ad esempio come lavoratore dipendente mi son permesso un segmento E dipende le priorità che uno si dà e le condizioni famigliari; non cambio auto ogni tre anni, le prendo di seconda mano e non comprerò in Italia( e se posso viaggio con targa bulgara) . Anche io giudico l’elettrica immatura , poca autonomia, troppo lunghi i tempi di attesa se ci sono problemi dove nemmeno i concessionari sano dove mettere leani, troppo lunghi i tempi di ricarica, scarsa qualità in genere delle finiture rapportata al prezzo di acquisto. ( non discuto volutamente sul risparmio carburante ed emissioni CO2 che nn me ne frega niente)
@Eraldo anche a me sinceramente frega meno di zero quando l’OPEC chiude un po’ alla volta i rubinetti, d’altra parte per costringerli a venderci petrolio a prezzo basso servono aerei e missili che costano cari e producono un mucchio di danni collaterali.
Le rane bollite pensavano di fare un bel bagno caldo e invece…
-e se posso viaggio con targa bulgara-
Monello. 😉
Enzo: sei di parte parte e lo si sa:
Ma possiamo smentire le tue affermazioni:
– la rete di ricarica scomoda da usare e da pagare, inaffidabile, costosa
R: il 95% funziona bene, una volta capito come funziona l’avvicinamento di una tessera credo che già la seconda volta lo sai fare; i costi con un abbonamento sono inferiori ad un diesel; e ricarichi fuori casa solo alcune volte , solitamente ricarichi di notte a casa tua..
– i tempi di attesa
R: ricarichi mentre dormi o mentre fai altro!
– l’autonomia
R: sufficiente per limiti fisiologici ogni 2/300 km ti fermerai spero!
– il costo iniziale dell’auto
R: non sempre, si stanno avvicinando i costi per segmenti b/c, per i superiori le termiche costano anche di più… mettiamo in conto anche il mantenimento
– la garanzia limitata sulla batteria (7 anni non sono sufficienti per gli utenti che cambiano auto ogni 28 anni)
R: quanta garanzia hanno le termiche? Ci sono già testimonianze di elettriche con 500k km con batteria originale
– la gamma incompleta (gravi lacune nei segmenti A, B e C)
R: siete limitati con la visione, oggi può starci.. ma guarda cosa hanno in programma per i prossimi anni le aziende.. delle signore auto ,, stellantis ad esempio la elettrica da 23k euro…apriamo le vedute
– la sportività (intesa come piacere di guida sportiva – peso, dinamica, sound, marce – che non è il piacere di viaggiare in autobus o in treno)
R: il piacere delle scalate e della dinamica di guida la si può avere su una termica dai 60/80k euro in su altrimenti io ti posso garantire che con la mia ev da 204cv svernicio spesso con soddisfazione parecchie auto termiche anche piu costose della mia elettrica…e credimi é una gran bella soddisfazione quando li vedi che provano a seminarti e tu invece gli vai sotto e devono spostarsi perché devo superarli…
Quindi potrebbe anche darsi che gli altri paesi europei abbiano una visione più lunga di quella degli italiani.. 2 anni fa quando ho acquistato la mia ev non c’era la rete fast free to x in autostrada ma sapevo che il futuro era segnato e che poteva solo migliorare…e così é stato.. invece l’italiano sta a pensare ad oggi alle piccole differenze o abitudini che deve variare e si preclude i vantaggi più grossi.. chi sbaglia?
@Nicola Gandin Sanson : commento alcuni punti del suo intervento..
Sono d’accordo sul fatto che diversi motori termici sono “un concentrato di tecnologia” mentre – almeno in alcuni casi – i motori elettrici sono “poco più di un motore da lavatrice evoluto” ma personalmente non lo trovo un difetto : come diceva uno storico produttore di ICE “quello che non c’è non si rompe”, e in effetti i motori elettrici sono campioni di semplicitá meccanica.
Per quanto riguarda il collegamento fra il prezzo delle auto e l’ammortamento delle linee produttive, non mi sembra il caso dei BEV che in diversi casi sono stati venduti con margini ridotti per garantirsi un minimo di successo commerciale, e comunque credo che finora sui prezzi abbiano inciso piú che altro le mancate economie di scala.
Per finire trovo assurdo desiderare un’auto elettrica “analogica” per evitate i costi dell’elettronica in caso di riparazione, purtroppo o per fortuna le auto “analogiche” non esistono piú da molti anni, ancora prima dell’arrivo delle prime auto elettriche..
Non sapevo di essere masochista… ma dev’essere davvero così se sono strafelice della mia vita di stenti.
Da “ex giornalista” ho sempre adorato le lettere dei lettori.
Anche perchè, ogni tanto, ti permettono di fare degli articoli davvero interessanti e che soprattutto si scrivono da soli.
Quanta nostalgia (dei miei vent’anni soprattutto…)
Che si scrivano da soli ho qualche dubbio. Qualcuno in redazione ci ha messo un giorno…
Prova con la dettatura dei testi. Ti si apre… ma che dico un mondo? Un’intera galassia. 😉
Fate come vi pare! Intanto mi godo la mia kona64:una pacchia ( x me ) sotto tutti i punti di vista. Fu contestato anche l’avvento del vapore x non pensare al duello Cavallo vs 🚘 ma fatemi il piacere!!
Lei fa bene a guardarsi il suo ombelico, una domanda: le risulta che “il vapore” sia stato imposto per legge?
Quella sottile fallacia logica per cui il vapore avrebbe avuto successo in quanto non imposto per legge.
Sfortunatamente per lei quella della presunta imposizione smaschera palesemente la necessità di trovare un’ulteriore scusa per avversare la novità.
In effetti mancava tra tutte quelle selezionate dalla redazione. Tra le scuse certamente la meno razionale e più infantile di tutte.
Vedo che non mi sono spiegato bene, le novità sono tali solo se apportano degli evidenti miglioramenti, e se apportano miglioramenti il mercato non esiterà ad adottarle…è il capitalismo bellezza, se non vende è semplicemente un fallimento
Carlo, siamo partiti dagli ombelichi, probabilmente si parla solo di quelli italiani…
Le Tesla vanno come il pane eppure nessuna legge ancora obbliga a comprarle.
Se l’auto elettrica non piace agli italiani e basta sarà perché è immatura, perché (non) è imposta per legge o sarà che gli italiani hanno qualche problema mentale che altrove non c’è.
Comunque rassereniamoci, tutte le nuove tecnologie hanno bisogno di tempo per fare breccia, arriveranno anche a penetrare la dura scorza degli italiani. Un po’ dopo. Non ci faremo troppi soldi visto che non abbiamo voluto investirci su per tempo.
“è il capitalismo bellezza, se non vende è semplicemente un fallimento”
C’è il capitalismo e poi ci sono le necessità. Le supposte vendono tantissimo….
Buonasera Sig. Carlo, oltre ai propri ombelichi a mio modesto avviso è il caso di guardare ai troppo frequenti e troppo estremi disastri climatici che stanno accadendo nell’intero pianeta rendendolo sempre meno vivibile uccidendo ed affamando le persone.
I CFC sono stati vietati per legge.
Il casco sulle moto è stato reso obbligatorio per legge.
L’uso di certi concimi e pesticidi è stato vietato per legge.
In sintesi quando un qualcosa nuoce all’uomo occorre prendere decisioni di questo tipo, e tutta la filiera del termico, tutti i fossili fanno male all’uomo 2 volte:
– lo avvelenano (facendolo spesso ammalare e morire);
– rendono invivibile il pianeta in cui vive.
E bisognerebbe fare di più e più in fretta, ma purtroppo abbiamo al potere anche persone che pensano di modificare la termodinamica del pianeta alla bisogna con un semplice decreto legge (forse) e procedono a tutta velocità come un folle treno che a loro giudizio non si può e non si deve fermare.
Praticamente dei matti.
E se qualcuno dice che mancano i soldi pensate ai 63 miliardi di sussidi che il nostro governo quest’anno ha regalato ai petrolieri (20 in più dell’anno precedente.)
SI TRATTA DI PIU’ DI 1000 EURO A PERSONA (BAMBINI COMPRESI).
Signor Carlo, le hanno già risposto e non mi ripeto…ribadisco: fate come vi pare!!…veramente io guardo altri ombelichi….
Anche io! 😉
nel 1792 venne approvata in Pennsylvania la prima legge che imponeva la guida a destra. Perché? Perché circolare era diventato estremamente pericoloso. Con le vetture elettriche, con le normative per la sicurezza sul lavoro, oppure per le leggi che favoriscono o impongono la transizione energetica è lo stesso, anche se è difficile vedere la lunga striscia di sangue che percorre le nostre società a causa dell’inquinamento causato da veicoli e della crisi climatica, nonostante questa stia facendo solo i primi passi.
Io ho la cugina Kia e-Niro ed è super matura nonostante sia su piattaforma condivisa con le versioni ibride e benzina.
Anche io felicissimo… unica auto di famiglia… ho i suoceri a 220km di distanza e ci arrivo in autostrada.. per lavoro spesso faccio 300km in un giorno.. sono ancora vivo, non ho ansia, risparmio 150 euro al mese di carburante… non pago bollo, non pago manutenzione per 7 anni e ho garanzia per 7 anni… e ancora devo sentire che le elettriche non sono mature…
Poi devo dire che tra le file del partito maggiormente ostile all’auto elettrica e negazionista nei confronti della crisi climatica (perlomeno nella realtà in cui vivo) ci sono molte persone che d’abitudine (in poche ore) transitano in più di un bar del paese prendendo sempre un solo campari col bianco per bar (per non dare nell’occhio), oppure vanno al bar del paese vicino per non farsi beccare dalla moglie.
Purtroppo è la termodinamica del pianeta terra a non attendere.
Per me Tesla (tutte), VW ID3, e Renault Zoe (tra quelle che ho provato) sono prodotti maturi.
Purtroppo la vera ideologia è tra le file dei portatori d’interesse dei fossili e del termico che non fanno altro che ergere muri ed ogni forma di menzogna contro il nuovo (l’elettrico)O.
Secondo me tu vedi negazionisti e terroristi climatici dappertutto . Per caso vai anche te alla pseudo manifestazioni sinistrodi l lungo le autostrade?
La tecnologia deve essere di aiuto a tutti ed accessibile ma non creare problemi ai più ,voler obbligare la gente lo vedo come un sistema del sessantennio comunista da stasi e kgb mentre siamo in un paese liberale e democratico dove è ammessa libera opinione e pensiero quindi se uno dice che l’eletteico gli fa cagare ci stà ,
Un negazionista, comunque, l’abbiamo già individuato. Ha scritto: “delle emissioni non me ne frega niente”. Ah, eri tu.
non sono negazionista , non ho mai detto che il problema non esiste ma effettivamente delle emissioni di CO2 delle auto che prendo non me ne è mai interessato e tuttora le scelte che faccio non sono ne dedite al risparmio di carburante ne di economicità di esercizio, Do altre priorietà nella scelta del veicolo che uso per muovermi ; mi piaccio i grossi fuoristrada per uso quotidiano e le sportive per uso ludico, l’auto la vedo come un piacere personale in primis….
Basta così. Peggio dei negazionisti ci sono solo i menefreghisti
Il suo commento, Eraldo, è esemplare del perché sia stato necessario fissare una data per il ban alle auto elettriche. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Insomma la ringraziano tutti i malati che vedono peggiorare la loro situazione perchè lei non per necessità ma per il suo piacere personale viaggia con grossi fuoristrada e auto sportive https://www.sanitainformazione.it/ambiente/allarme-pneumologi-sip-irs-smog-prima-causa-di-decessi-anticipati-per-malattie-respiratorie/
Eraldo se ha la percezione e la capacità di comprensione dei suoi commenti ogni replica è assolutamente inutile
@Gian Basilio si figuri è un piacere e continuerò per libera scelta personale e non sto commettendo nulla di illegale ;invece per necessità, ho fatto uno switch della mia attuale professione da industria automobilistica/movimento terra a quella nell’ambito della difesa molto più remunerativa; in un prossimo futuro magari vedremo su vaielettrico un obice semovente elettrico, i droni ci sono già non fan più notizia.
nell’economia capitalistica nella quale mi vedo inserito, conta quanto più riesco a realizzare in primis per me stesso, per lo stato sociale si occupa già il governo che sta facendo un ottimo lavoro.
Secondo me, mi posso sbagliare, ma in quanto momento l’atteggiamento da pensiero unico ce l’ha il partito con la maggior ostilità all’elettrico. In parte mi ricordano i comunisti di quando ero ragazzo, ed effettivamente ho notato come molti comunisti dell’epoca si sono riversati nelle file del predetto partito.
Io non vado ne a manifestare ne a bloccare le strade, le uniche cose che ho fatto sono:
– installare un fornello ad induzione (un salto in avanti di qualità di vita);
– acquistare un’auto elettrica efficiente;
– attendere l’installazione del fotovoltaico sul tetto.
Mi piacerebbe anche avere il geotermico con la pompa di calore al posto della caldaia, ma purtroppo avendo i radiatori in alluminio per ora attendo.
A lei l’elettrico provoca quell’effetto probabilmente perché non ha provato l’auto giusta.
Sinceramente a me fanno paura i fenomeni climatici sempre più ricorrenti ed estremi che si stanno manifestando negli ultimi anni.
E si ricordi che il 99% degli scienziati climatologi continua a dare l’allarme senza essere ascoltato.
E la cosa più assurda che vedo è che il popolino ascolta con maggior fiducia politici per caso, manco laureati e neppur lontanamente climatologi.
Vada in alta montagna d’estate, vedrà che da un anno all’altro il fronte dei ghiacciai diminuisce a vista d’occhio.
Ho la casa in montagna (non su un ghiacciaio) con riscaldamento a legna e cucina a legna, oltre che abitare zona Marghera dal lunedì al venerdì l’elettrico ho provato giusto tra lo scorso Lunedì fino a Venerdì una BMW I7 e mi è piaciuta molto, molto cara ma ben fatta (però mettere un televisore anche davanti e non solo per quelli dietro….)
Come detto ancora non sto trovando il modello che si sposa appieno ai miei gusti, sono fiducioso che entro qualche anno i costruttori copriranno anche quelle nicchie per gli incontentabili come me (e formeranno sti c…o di meccanici che non sanno dove mettere le mani) e non faranno vetture solo simil trabant perché se uno si muove poco deve per forza avere il nulla pagato caro (se facessero il giusto non servirebbero nemmeno gli incentivi ed inutili buchi di bilancio). Sto fremendo per andare negli Usa per lavoro a breve e li provare l’hummer elettrico e/o il ford Explorer o quali altre alternative li saranno presenti magari la prendo e lo importo in italia (con targa bulgara) ma al momento sono e rimango un’ incontentabile e non cambio per aver meno (se potessi prendere un carro centauro per girare in strada io lo farei anche oggi)
Guarda che esistono anche le pompe di calore ad alta temperatura adatte ad impianti tradizionali a termosifoni. Contatti un termotecnico e le consiglierà il modello giusto e se deve aumentare di qualche elemento i vari radiatori.
Eraldo come tanti altri frustrati continuate ad essere irati per nulla, perché nessuno vi sta obbligando ad andare in giro con una elettrica..
Da questo si comprende anche una poca furbizia…
Se non ti piacciono potresti comunque parlarne bene in modo che “gli altri” la usino… non tu,. Ne beneficerebbe anche tutta la tua famiglia non respirando veleni.. e invece vai contro… quindi o siete poco furbi… o masochisti vi volete male…
Tutto intorno a noi ha motori elettrici a batteria.. e li usate con soddisfazione.. nessuno si lamenta dei loro limiti.. ci si adegua e si gode dei benefici..
Nessuno si lamenta di che fine fanno quelle batterie, vi siete svegliati solo adesso?
Ma certo, vi suggerisco fortemente di comperare la BMW I7 elettrica che l’ho provata ed è una figata e hai anche i sedili in pelle vera e schermo 31 pollici posteriore e sedili che si distendono, altro che tesla 😆 uso anche un monovolume Toyota elettrico
prezzo esagerato scarse prestazioni e finiture più adatto ad uso carro funebre che altro, poi se uno vuole prendersi qualcosa di più piccolo benissimo mica mi arrabbio anzi .
Mi son fermato al primo.
“Il cellulare almeno ci ha migliorato la vita, prima andavamo in giro con i gettoni in tasca”…” Ma l’auto elettrica è cara….”
Scusa ma pochi gettoni sono 1 o 2 euro contro qualche centinaio di euro di un cellulare: allora per migliorare bisogna anche spendere qualcosa. Per non avere città puzzolenti e rumorose, forse qualche euro in più convene tirarlo fuori, forse, per non spenderli dopo in cure mediche, conviene ancora di più.
Lei ha ragione, può tranquillamente cominciare a spendere qualche euro in più, nessuno glielo vieta
Certamente. Vorrei però spenderne meno anche per lei nel prossimo futuro per cure mediche (con i debiti scongiuri….) a cui contribuiamo tutti con le tasse (esattamente come per il casco anche se in maniera differita e ahimè generalizzata)