L’auto elettrica si vende poco. Ma la voglia c’è, si vede dalle tante domande che circolano sui social. E anche dal desiderio di entrare in una nuova era della mobilità. Ma come e quando decidersi? Abbiamo provato a semplificare le cose, buttando giù le 5 minime domande che ognuno dovrebbe porsi prima di decidere
n.1) Quanti km faccio all’anno? E dove? Oggi l’elettrica ha senso se si fanno molti km, ma non moltissimi. E se l’uso è un uso prevalentemente cittadino. Diciamo che la percorrenza ideale è tra i 10 e i 25 mila km all’anno. Sotto questa soglia, non si riesce ad ammortizzare il prezzo d’acquisto con il costo decisamente più basso dell’energia elettrica rispetto a gasolio e, soprattutto, benzina. Oltre i 25 mila km annui, invece, si diventa grandi viaggiatori. E i percorsi sono inevitabilmente anche autostradali. Ricaricare può essere un intralcio poco sopportabile rispetto alla velocità di rifornimento di un diesel. Se viaggio quasi esclusivamente in città, devo sapere che è lì che l’elettrico dà il meglio di sé. Frenata e accelerazioni ricaricano le batterie e aumentano sensibilmente l’autonomia. Se viaggio in autostrada, invece, la carica se ne va in fretta. Meglio lasciar perdere. Fino a qualche tempo fa sul sito della BMW c’era una bella applicazione che ti personalizzava il calcolo della convenienza. Ora non c’è più, ma ognuno se lo può costruire facilmente in casa.
n.2) Quanto spendo ogni anno di manutenzione? Aspetto spesso trascurato nel costo complessivo di un’auto. In genere si tende a considerare il prezzo d’acquisto e, al massimo, la spesa per il carburante. Ma i tagliandi oggi costano cari. L’auto elettrica in questo dà un bel vantaggio, che va considerato, soprattutto nei confronti delle macchine a gas, metano o gpl. Come dimostra questo confronto, realizzato da One Wedge su dati ufficiali delle Case:
n.3) Ho la possibilità di ricaricare facilmente? Chi acquista un’auto elettrica oggi deve sapere prima dove fare il pieno di energia. L’ideale è disporre di un garage con una wall-box (prezzo 6-700 euro), che rende più rapido il rifornimento. Ed evita anche che l’operazione vi faccia “saltare la corrente”. Come avviene del resto quando l’assorbimento è eccessivo perché troppi elettrodomestici funzionano contemporaneamente. E la potenza impegnata del vostro impianto è contenuta. Disponendo di una semplice presa, si può ricaricare a casa anche senza wall- box, ma i tempi sono molto lunghi, soprattutto se l’auto ha una notevole capacità nel pacco batterie (si va da un minimo di 20 a un massimo di 100 kWh a seconda dei modelli).
Oppure si può contare su una colonnina di ricarica in ufficio. Viaggiando su lunghe distanza, meglio pianificare le soste. Sapendo che molti gestori (come l’Enel, che ha la rete più capillare) permettono di prenotare la ricarica con 15 minuti d’anticipo. Occhio alle prese, che sono diverse a seconda dei modelli e potrebbero impedirvi di servirvene per la vostra auto. E occhio anche al sistema di pagamento: anche qui meglio informarsi prima.
n.4) Ci sono incentivi pubblici? Al momento solo Trento e Bolzano, a quel che ci risulta, offrono un aiuto pari a 6 mila euro per l’acquisto di un’auto elettrica. Presto forse seguirà la Sardegna. Un po’ in tutte le Regioni italiane si è esentati dal pagamento del bollo per 5 anni. E un po’ in tutti i centri storici (ma è meglio verificare) si accede alle ZTL senza limitazioni o ticket.
n.5) Meglio comprare o noleggiare? A nostro avviso la seconda soluzione è preferibile. Il progresso nelle batterie corre rapidissimo e tra pochi anni la tecnologia della vostra auto potrebbe apparire superata. Con inevitabili ripercussioni sul valore dell’usato. Ci sono ottime offerte di noleggio a tre-quattro anni di primarie società. Con canoni mensili che possono sembrare impegnativi, ma in realtà non lo sono poi tanto. Si va da poco meno di 350 euro per la Smart a mille e più, a seconda del modello.
Includendo assicurazione, tagliandi, cambi-gomme, riparazioni per eventuali guasti ecc.. Un sacco di fastidi. C’è anche chi, come Automobility (leggi) ritira l’usato a fronte di un noleggio. Da considerare poi che la Renault, visto il prezzo ancora alto delle batterie, le noleggia, vendendo tutto il resto della vettura, Zoe o Twizy che sia. Soluzione preferita dall’80% degli acquirenti.
L’alternativa dell’usato: leggi prezzi e pagelle dei 5 modelli più diffusi
E quindi dopo aver letto le domande e fatto due ragionamenti, ecco la consapevolezza che ora come ora l’elettrica non è per me 🙁
Fortunatamente mi va benissimo l’ibrida Toyota che mi consente un minor consumo e quindi minori emissioni (e costi). 🙂
Perché non elettrico?
Spesa iniziale a parte faccio 28.000 km. annui, abito in provincia dove le infrastrutture sono a zero, e se le percorrenze quotidiane nei giorni feriali si aggirano sui 60/70 km., per vacanze e fine settimana sono sempre superiori ad un “pieno” elettrico, facendo riferimento all’unica elettrica che mi “acchiappa” ovvero la nuova Leaf. Il box/garage non ce l’ho e l’auto resta in giardino, per cui ci sarebbero difficoltà anche per ricaricare a casa. Se poi un giorno riuscissi a fare quello che vorrei fare ovvero trasferirmi in Trentino, ne riparleremo.