L’auto elettrica è il demonio l’italiano medio che la conosce, ma convince pienamente chi la usa. E la ricomprerebbe anche domani nell’84% dei casi. Forte dei dati di questo sondaggio condotto da Doxa, lo ‘Smart Mobility Report’ della Smart Mobility Report School of Management del Politecnico di Milano azzarda: «Il 2025 sarà l’anno della svolta per l’auto elettrica». Confortano la stima anche i dati sulle immatricolazioni dei primi cinque mesi, che segnano un più 63,3%.

Smart Mobility Report: il 2025 sarà una svolta
Veniamo da un anno critico, il 2024, che ha visto la stagnazione del mercato elettrico sia in Europa (-2,1% a 3 milioni di veicoli) sia in Italia (-13,3% a 119mila vetture). Ma nei primi mesi del 2025 «si è registrata invece una svolta». In Europa le immatricolazioni mensili di auto elettriche (full e plug in) sono cresciute in media del 21,9%, in Italia addirittura del 63,3%, con un picco di +92% in aprile.
Questo alimenta le speranze, anche se, per raggiungere gli obiettivi del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) l’Italia dovrebbe immatricolare mediamente 1 milione di auto alla spina ogni anno tra il 2025 e il 2030, quando è previsto un parco circolante di 6,6 milioni di unità.
Come non è dato sapere, visto che il governo Meloni non perde occasione per rallentarne la diffusione. Per esempio annunciando eclatanti incentivi (che non arrivano) o dilazionando il blocco ai diesel Euro 5. Per tacere della campagna mediatica anti elettriche condotta da larghe frange dei partiti di maggioranza, Lega in testa.
Tuttavia, fa notare Smart Mobility Report 2025, il grado di soddisfazione e le esperienze d’uso degli elettromobilisti è in crescita ed è altissimo. Il sondaggio condotto in collaborazione con BVA Doxa lo dimostra inequivocabilmente: solo il 16% non ricomprerebbe un’auto elettrica.

Autonomia no problem per il 71% degli elettromobilisti
Anche per la percezione dell’autonomia reale rispetto a quella dichiarata è positiva (il 71% segnala al massimo uno scostamento del 10%), cosa che sfata una delle preoccupazioni più comuni, la “range anxiety”.
Guardando alle modalità di ricarica delle auto full-electric, il 48% degli utenti dichiara di non ricorrere ai punti di accesso pubblici a causa dei costi elevati. Il 22% lamenta della scarsa capillarità, i tempi non compatibili con le esigenze quotidiane e della difficoltà d’uso.
Il 37% dei rispondenti afferma di ricaricare esclusivamente a casa, anche grazie al fatto che oltre la metà del campione dispone di un’infrastruttura privata adeguata, come una wallbox o una colonnina privata o condominiale.
E i costi? Si stanno allineando ai veicoli tradizionali
La principale motivazione all’acquisto (30% dei rispondenti) resta l’impatto ambientale positivo, seguito dalla possibilità di utilizzare energia autoprodotta e dalla convenienza economica legata alla ricarica domestica. Circa un quarto degli intervistati attribuisce invece un ruolo rilevante alle facilitazioni (accesso gratuito a ZTL, parcheggi gratis, ecc.). Il 54% del campione ha usufruito di incentivi per l’acquisto: l’Ecobonus per l’85% e gli incentivi regionali per il 21%. Ma chi non ne ha usufruito , il 46%, ha comunque scelto di acquistare il veicolo elettrico per la sua attrattività.
Entro il prossimo anno, aggiunge il report, arriveranno sul mercato italiano veicoli di segmento B con prezzi inferiori ai 30.000 euro e altri di segmento A a meno di 20.000 euro. La scelta del veicolo full electric sarà insomma «molto più accessibile».
Ma già oggi l’analisi del Total Cost of Ownership elaborata dai ricercatori di Energy&Strategy dimostra che i BEV in molti casi d’uso reale sono competitivi con i veicoli tradizionali anche in totale assenza di incentivi. Le determinanti più significative della convenienza economica sono il costo della ricarica e la percorrenza annua.
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Se veramente il governo sta studiando una nuova forma di incentivazione BEV il “combinato disposto” di rinvio provvedimenti di blocco Euro 5 ed entrata in disponibilità di nuovi modelli (anche Stellantis) potrebbe salvare l’ asfittico mercato italiano ancora per un po’… Peccato per i ripensamenti sulle gamme Alfa Romeo (trasformate “in corsa” in multi energia, che ne rallenta tanto la produzione! ) previste a Cassino…
L’auto elettrica logora chi non ce l’ha…