Laura: “Non si guida elettrico, si vive elettrico”

 

Laura, una giovane lettrice che guida una Tesla Model 3, spiega per quale ragione passare all’elettrico è molto più della scelta di un motore. L’invito a raccontarsi è sempre aperto a tutti: potete scrivere a info@vaielettrico.it

                                             di Laura Baccarini

“Sono Laura, ho quasi ventitré anni e sono innamorata delle auto elettriche. Vorrei raccontare della mia esperienza in questo universo- Sfatare qualche luogo comune e magari portarvi 1kW più vicini a compiere la scelta che svolterà la vostra vita quotidiana“.

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La Tesla Model 3 di Laura nel garage di casa: “L’elettrico è uno stile di vita”.

Laura: “Mi dicevano: Le elettriche? Non sono vere auto

A chi mi chiede perché sono pro-elettrico io rispondo, perché no? Potrei dire che sia per una questione ecologica, per il risparmio economico sul carburante, per l’idea di guidare l’evoluzione, ma non sarebbe corretto. È per un mix di queste ragioni e per molto altro: l’elettrico è uno stile di vita che, una volta abbracciato, non ti permette di tornare indietro. È cominciato tutto qualche anno fa leggendo per caso un articolo. Parlava di Tesla e ricordo di avere pensato: auto elettriche? Che follia è mai questa. Ancora non sapevo che ormai il danno era fatto. Sarebbe stato il primo di una sfilza di articoli sempre più tecnici e di testimonianze di chi aveva avuto l’onore di partecipare ad un test drive. Ho capito che era un argomento controverso quando mi si chiedeva che auto avrei desiderato. E io rispondevo una Model 3 con il sorriso a 32 denti di chi agogna di vederne una dal vivo. La replica standard era: “Non è una vera auto, quelle vere hanno il motore che romba”. Non sapevo come controbattere, lasciavo perdere e continuavo a leggere e a parlarne con mio padre, compagno di viaggio in questa avventura.

lauraLaura: “Ora ho una Model 3, l’ho chiamata Yoda”

Alla fine una Model 3 l’ho vista dal vivo, ne ho viste decine grazie all’arrivo degli eco incentivi. L’ho guidata dieci minuti in un test drive al quale ci eravamo iscritti io e mio padre per toglierci lo sfizio. Chi ha avuto in prova un’elettrica può ben immaginare come si è conclusa questa storia: in garage c’è una M3 SR+ che si chiama Yoda. Il mio primo consiglio è: non paragonate mai una EV ad una termica. Appartengono a due mondi diversi, hanno pregi e difetti entrambe. Ma non avrete mai un quadro obbiettivo  se userete una delle due come termine di paragone. Informatevi. Leggete, ascoltate, guardate recensioni, testimonianze, prove tecniche. Il web è colmo di info, questa stessa community è un ottimo punto di inizio. Arriverete a valutare con occhio critico tutti quei dati che vengono snocciolati dalle pubblicità, sulle brochure o dai venditori.

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La console centrale della Tesla Model 3, con tutte le info sul viaggio.

“L’autonomia che vi dicono? E solo un numero…”

Contestualizzate i dati. Autonomia, dimensione della batteria e capacità del motore non valgono niente se non vengono considerati nel loro insieme. L’autonomia indicata nel ciclo WLTP è solo un numero, ricavato da test di 30 minuti con percorso ben definito e percentuali fisse di percorrenze su strade urbane ed extra. Non tiene conto del traffico, della temperatura esterna, dello stato della batteria e dello stile di guida individuale. È un’indicazione, non una verità assoluta. Non è sempre detto che un’auto con un pacco batterie da 70 kWh abbia un’autonomia maggiore di una con 50 kWh. Pianificate e non potrete rimanere a piedi. All’inizio è normale avere ansia da autonomia, è un cambio radicale e bisogno assestarsi. Programmate il viaggio, informatevi su dove sono le colonnine, di che tipo, se il cavo è giusto. E abbiate sempre un piano di riserva e la riserva della riserva, gli imprevisti possono sempre accadere.

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In famiglia c’è anche una Mazda 5 a benzina e GPL.

“Abbiamo anche un’ibrida a benzina e a GPL. E anche qui i distributori…”

So che questo esempio contrasta il mio primo, consiglio ma quando non dispongo di Yoda, è una Mazda 5 ibrida (GPL – benzina) a portarmi a spasso. Per cui mi sento di potere fare un’eccezione: quando sono in autostrada diretta al mare, non mi fermo mai a fare rifornimento quando mi restano 10 km di autonomia a GPL. Perché i distributori non sono ovunque e sono aperti solo in determinati orari, anche questa è pianificazione. Caricate auto e cellulare. Se disponete della possibilità di caricare l’auto a casa, sfruttate questa opportunità. Potete installare una wall-box o anche accontentarvi della classica presa schuko da 3 kW (Yoda la carichiamo così). Caricatela di notte o in pausa pranzo, se rientrate a casa, è di una rabboccata che vi manterrà sempre nel range di sicurezza per l’ansia da autonomia. E spenderete meno che alle colonnine. Non avete questa possibilità? Sfruttate i momenti in cui fate la spesa, andate al ristorante, al cinema. Io abito in Emilia Romagna e ormai hanno installato colonnine in qualsiasi grande parcheggio.

“Amate la vostra batteria, quelle di Yoda sono…”

Recuperate energia cinetica. Sembra un parolone, ma altro non è che il principio di funzionamento della frenata rigenerativa. Permette una guida molto più fluida e un recupero di decine di kWh. Quando avrete un po’ di esperienza, riuscirete ad usare il freno solo in casi di emergenza, quando la batteria è al 100% o non è alla temperatura ottimale per recuperare energia. Amate la vostra batteria. È un discorso in realtà applicabile in generale a qualunque dispositivo a batteria, a partire dallo smartphone. Ma in questo caso è essenziale data la durata di utilizzo e l’investimento economico che comporta. A seconda del tipo, c’è un range ottimale in cui può operare senza deteriorarsi eccessivamente. Per esempio, Yoda monta batterie LFP (litio-ferro-fosfato) che hanno la peculiarità di reggere perfettamente la carica 0-100%. Ma non sopportano altrettanto bene le temperature fredde, ragione per cui perde l’efficienza della frenata rigenerativa in inverno.

Laura. “Ho cambiato stile di guida, vado  più piano”

l mercato delle EV è all’esordio. Non sono ancora scesi in campo colossi come la Toyota (sulla quale ripongo tante aspettative, considerate le sue full-hybrid). E altri dispongono solo di qualche modello e non coprono tutti i segmenti, ma questo è il futuro e ce ne saranno sempre di più. Vivete la vostra auto. Dopo questa sfilza infinita di consigli vi dico, godetevela. La guida dovrebbe essere un piacere, per me aumentato esponenzialmente da quando sono stata iniziata all’elettrico. Senza rendermene completamente conto, ho modificato il mio stile di guida, è più fluido, più omogeneo. Ho ridotto leggermente le velocità (soprattutto nell’extraurbano), guadagnandoci autonomia, e ho scoperto che mi piace questa nuova andatura. Tranquilli, i sorpassi supersonici con tanto di risata malvagia saranno presenti, ma apprezzerete anche la calma sovrana del resto del tragitto. C’è un attimo che intercorre tra il momento in cui schiaccerete l’acceleratore alla Toretto e il quarto di miglio di asfalto bruciato. In quell’attimo la vostra EV sibilerà: il fischio del motore che sta per scatenarsi. Signore e signori, questo è il nostro rombo.


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Visualizza commenti (139)
  1. Ho 2 auto elettriche da qualche anno e concordo pienamente con i contenuti del tuo articolo: riflettono molte delle idee che mi sono fatto dopo 30000 km in elettrico. Ti faccio i miei complimenti, considerando anche che sei una donna, genere spesso disinteressato alle automobili. Credo che la percentuale dei giovani interessati alla mobilità elettrica sia maggiore di quella degli adulti, in quanto questi ultimi sono assuefatti da decenni di guida di catorci termici, che reputano l’unica automobile possibile. Se vorrai unirti all’Automobile Club Elettrico Italiano, saremo felici del tuo aiuto e del tuo entusiasmo per continuare a portare avanti nuove iniziative. Trovi il link per contattarci nel sito del Club: https://www.automobileclubelettricoitaliano.com/

  2. Il giorno che avremo tante, tantissime Laura, saremo in un mondo migliore. Grazie Laura del tuo contributo e del tuo entusiasmo , avanti così!

      1. Tu che ti nascondi dietro un nome di fantasia, dal modo di fare mi fai pensare ad un istigatore di professione come Parenzo o Cruciani che devono sempre mettere il becco ovunque, probabilmente hai una vita noiosa e ripetitiva, non la vedi…da chissà quanto tempo 🙂 e per sentirti importante poiché non ti caga nessuno devi per forza stimolarti rompendo i piani agli altri, ripeto come ha detto Laura, l’auto elettrica non è per tutti al momento, se a noi piace perché vai cercando il pelo nell’uovo cercando di convincerci che ci sbagliamo?

    1. Laura Baccarini

      Signor Gv800 e Astuto, in realtà il “buffo” siete voi che commentate per sminuire le mie parole non facendo altro che aggiungere visualizzazioni e interazioni all’articolo aumentando la sua visibilità e quindi la possibilità che più persone lo leggano.
      Grazie!

      1. Alessandro D.

        Fondamentalmente… Ma se a lei piace così, ma voi che male fa? 😂 ci ha chiesto dei soldi?☝️ No.😂😂😂😉😉😉

      2. Cara Laura abbiamo a che fare con due elementi probabilmente adulti ma culturalmente adolescenti, non capisco perché uno che si fa chiamare Astuto voglia imporci il suo pensiero, è come se invitassi a casa un estraneo e questo si permettesse di dire come devo arredare casa mia, follia pura, probabilmente su altri forum la coppia spaccona è stata bannata e ora sono qui a rompere gli ovi..

  3. Laura baccarini di 23 anni prossimo premio pulitzer ti sfido.
    Allora forse mi hai letto nella seconda puntata del reportage ” città elettriche” dedicato a Piacenza.
    Città elettriche è una sessione del blog dedicata a reportage dei blogger sullo stato dell’arte dell’elettrificazione nelle proprie città di residenza.
    Forse per questo la redazione non ha preso in considerazione un altro mio scritto su Budrio.
    Pazienza però era fatto con passione.
    Quindi la sfida è questa:
    Scrivi un altro tuo intervento su questo tema nella tua zona di residenza siamo tutti ansiosi e curiosi di leggerti .
    Naturalmente questo invito è rivolto a tutti i blogger anche a quelli più scettici anzi sopratutto a loro.
    Il tutto corredato di fotografie ove possibile.
    Vi assicuro è molto divertente.

    P.s. per la redazione
    Satanassi ci siete riusciti eh….
    Addirittura Noi blogger correggiamo i pregiudizi dei nuovi arrivati nei limiti del possibile riuscendo anche a metterli al loro posto alle volte,per i casi estremi ( vedi troll aggressivi) ci pensate voi….
    A proposito ma i vari albert gioele and company?
    Che fine hanno fatto?
    Se ci siete battete un colpo siamo curiosi

  4. Degli Esposti: “Caro sedicente astuto. Conosce le regole del giornalismo? Chi, come, dove, quando, perchè.” Strano che queste regole lei le applichi solo a me. Un moderatore deve essere imparziale, e lei è molto, molto lontano dall’esserlo. Cerchi di essere più professionale.

    1. Vorrei poterla chiamare con il suo nome, come lei può fare con me. Tanto per chiarire cosa siano professionalità e correttezza. Detto questo, la nostra conversazione avrà già scocciato i lettori, quindi sarà “professionalmente” interrotta.

    2. Non riesco a capire scusi lei ondeggia tra ragionevolezza e provocazione….
      Ma ci tenete cosi tanto a fsrvi “maltrattare ” dai moderatori?
      Se non sbaglio siamo a casa loro quindi ognuno tragga le Sue conclusioni no?
      C’è tanto spazio nel mondo….
      Saluti

  5. Alessandro io ho un bel V6 a trazione posteriore con 260CV a 610nm, per fortuna è ben insonorizzato, e si sente a malapena quando richiedo potenza.
    Odio le auto rumorose, ai miei tempi te le sequestravano e ti mandavano al collaudo, ultimamente più fanno rumore e più sono apprezzate, peccato che rumore non sia uguale a prestazioni.

    Poi non capisco perché per produrre un EV si fa di tutto per inquinare, per produrre in ICE si fa di tutto per non inquinare.
    Se mai è esattamente l’opposto, visto che le nuove fabbriche usano nuove tecnologie più efficienti.
    Detto questo 70k per un EV per andare a pareggio , ma nessuno dice che per una terminologia il pareggio non esiste, perché inquinerà anche ad un milione di km.
    Comunque i 70k mi sembrano un esagerazione, o un dato estratto dai Pro-ICE

    1. Corretto per T9

      Detto questo 70k per un EV per andare a pareggio , ma nessuno dice che per una endotermica il pareggio non esiste, perché inquinerà anche ad un milione di km.
      Comunque i 70k mi sembrano un esagerazione, o un dato estratto dai Pro-ICE

  6. Lauea baccarini buongiorno ma ti rendi conto?
    A soli 23 anni hai stimolato uno splendido dibattito rispondendo a tono a tutti quanti in maniera appropriata rimanendo on line per un sacco di tempo….
    Senti maaaaa….vorresti candidarti?????
    Maaaa…..un pensierino????
    Io ti voto di sicuro.
    Fuori dallo scherzo se anche avessi fatto riflettere un solo blogger dubbioso avresti fatto tantissimo complimenti.
    Papà e mamma Baccarini complimenti…..

    1. Laura Baccarini

      Grazie mille! Ho scritto a cuore aperto con nessuna pretesa ma vedete che è stato tanto apprezzato e ha stimolato una discussione educata e civile pur avendo punti di vista e opinioni differenti mi rende ancora più orgogliosa di essere una voce di questo mondo.

    2. Guido Baccarini

      Papà Baccarini ringrazia (ad interim anche per mamma) ma il nostro apporto è cessato da tanti anni, abbiamo fornito la cassetta degli attrezzi, i materiali e uno scarno libretto di istruzioni, quello che poi Laura è diventata (e diventerà) è da tempo fuori dal nostro controllo e merito, trattasi di opera dell’ingegno di sua esclusiva proprietà.

      1. Papà non fare il modesto.
        Ho due baldi giovani uno di 28 anni e l’altro di 24 che ancora pur essendo andati per la loro strada non si fanno remore ad abbracciarmi e baciarmi in pubblico suscitando le giuste rimostranze della genitrice a cui rispondo chi ben semina…rischiando di prenderle di santa ragione.
        Però, io ho fatto loro il primo bagnetto,
        Io ho fatto loro la prima vaccinazione
        Poi scarrozzamenti litigi pianti partite di basket amori adolescenziali delusioni problemi scolastici eccetera.quindi penso di essermelo meritato ( cosa non scontata),
        Remember do you?
        Loro i figli vanno per la loro strada ma noi siamo sempre li a dare un’occhiata da lontano non si sa mai abbiano bisogno ma non lo dicano.
        Se c’è una cosa che ho imparato in quasi sei decadi di vita è che non si finisce mai di essere figli di qualcuno( ho perso mio padre circa 5 anni fa ed è stata una botta mica male) e padri sempre di qualcuno.
        Si vigila e ci si preoccupa sempre.
        È la nostra natura fratello.

        1. Laura Baccarini

          Mi accodo. È da sempre e sarà per sempre copresidente del mio fan club.
          Parliamo di EV con gli occhi sognanti ma anche di gossip come delle “ciozze” di prima cateforia e non sarei dove e come sono ora se non fosse stato così per tutta la mia vita.
          Gli altri presidenti sono la mamma e la sorella che, pur non avendo capito tutto quello che ho scritto (testuali parole), hanno letto e condiviso l’articolo come se fosse stata la mia candidatura ad un Pulitzer.
          Il mio entusiasmo non sarebbe tale se non avessi avuto tutte queste persone a incoraggiarmi.

          1. Io appoggio sempre le scelte di mio figlio, ovviamente le valuto, se sono nel giusto ok, se le ritengo non corrette provo a parlare e a vedere se posso fargli cambiare obiettivo, sempre nel limite del possibile ma questo è il ruolo di un genitore, alche il mio mi abbraccia anche in pubblico, e tutt’ora usciamo io e lui per andarsi a mangiare un boccone, per me è aver fatto un buon lavoro, poi sicuramente ci sarà qualcuno che avrà da dissentire, ma ritengo che sia solo invidia.

  7. E brava Laura, un bel racconto, ed è vero una volta che prendi la strada del EV cambia tutto.
    Vedo con gioia che i giovani sono più coscienziosi dei più datati.

  8. Tiziano Fasolini

    Laura sei semplicemente fantastica!
    Leggere il tuo racconto mi ha fatto immergere in un mondo che adoro.
    Viaggiare rispettando l’ambiente, in piena sicurezza e comfort, nel silenzio, davvero fantastico!
    Goditela…….è proprio il caso di dirlo e di farlo………….e allora…………..buon viaggio!!!

  9. Questo articolo mi è piaciuto moltissimo, una ragazza di 23 anni ha capito tutto, brava Laura, condivido tutto ciò che hai detto, forse tra poco elimino anche la secona auto termica, l’auto elettrica mi ha xambiato la vita, se cerco un taxi, solo elettrico..

  10. Tiziano Fasolini

    Laura sei semplicemente fantastica!
    Ho letto il tuo racconto e mi sono immerso in un mondo che anche io adoro.
    Hai ragione: goditela!
    Per ogni chilometro che percorrerai, per le avventure che vivrai, viaggerai facendo bene all’ambiente e, come hai raccontato, nel silenzio, con relax e in totale sicurezza.
    Buon viaggio!!!

  11. Tiziano Fasolini

    Laura, sei semplicemente fantastica.
    Ho letto il tuo racconto e mi sono immerso in un mondo che anche io adoro.
    Goditi ogni chilometro che percorrerai perchè lo farai facendo bene all’ambiente ma anche alla tua serenità ed al tuo comfort.
    Buon viaggio!!!

    1. Laura Baccarini

      Esistiamo, è solo che spesso abbiamo a che fare con pregiudizi e qualche lingua lunga per cui restiamo nell’ombra. Sono felice di avere trovato una community alla quale non interessano dettagli come il genere di una persona e punta all’obbiettivo: condividere una passione comune e informare chi è curiosi di approcciarsi a questo mondo.

  12. Giuseppe Andrea Licata

    Buon per questa ragazza che ha avuto la possibilità di comprarsi un veicolo da oltre 50.000€ a 23 anni. La mia prima auto me la sono potuta permettere a 51 anni, l’anno scorso. Però elettrica.

    1. Perché stupirsi tanto che a 23 anni gli hanno regalato una macchina da 50.000€?
      C’é chi è benestante e si può permettere questo e altro e qualcosa che c’è sempre stato anche con le macchine termiche; sai quanti figli di papà ho visto andare su super sportive ben più costose appena neopatentati!

    2. Laura Baccarini

      Giuseppe, mi rammarica leggere che l’unica affermazione degna di nota di questo articolo sia questa.
      Non che cambi il senso di ciò che ho voluto condividere con le mie parole ma dato che è oggetto di commenti preciso: l’auto non è mia, non l’ho acquistata né mi è stata regalata. E’ l’auto che i miei genitori hanno deciso di acquistare e io la guido quando ne ho la possibilità.

  13. Bella testimonianza. COmunque una batteria da 70KWh ti permette di fare piu’ Km di una da 50KWh, in qualunque condizione (a parita’ di condizioni)

    1. Guido Baccarini

      Sì, ma una batteria da 70 kWh costa più di una batteria da 50kWh e non sempre è giustificabile portarsela in giro per usarla in tutta la sua capacità poche volte all’anno esattamente come non a tutti serve una macchina a 7 posti (come la Mazda 5 a GPL) che ora viene usata da una singola persona.
      Credo che Laura intendesse che se hai una Jaguar i-Pace con 90kWh di batteria ma percorri gli stessi chilometri della mia Model3 con 50kWh non hai alcun vantaggio, solo svantaggi: perchè a caricarla impieghi quasi il doppio del tempo e se anche il lato economico non fosse un problema, l’hai pagata quasi il doppio e giri con un peso quasi doppio… meglio lavorare sull’efficienza e adottare tagli proporzionali all’uso che se ne vuole fare.

    2. Subentrano anche altri fattori, quali peso, efficienza (del motore e del climatizzatore), cx, misure dei cerchi, etc. Una Aptera con batteria da 100 kWh fa 1600 km, la Nio ET5 con batteria da 150 kWh (tra l’altro più evoluta, di tipo semi-solido) ne fa a malapena 1000.

      La Tesla Model 3 SR+ con batteria da 50 kWh dichiara 448 km in WLTP, la VW id3 con batteria da 58 kWh dichiara 425 km, la MG ZS EV con batteria da 70 kWh arriva a 440 km in WLTP, la Mercedes EQC con batteria da 80 kWh si ferma a 421 km di autonomia.

      E’ chiaro che a parità di condizioni (ovvero 2 macchine assolutamente identiche ma con 2 diversi pacchi batterie con la stessa tecnologia) vince quella da 70 kWh, ma è anche vero che nell’articolo è scritto “non è sempre detto che un’auto con un pacco batterie da 70 kWh abbia un’autonomia maggiore di una con 50 kWh” e questo è corretto, ovvero per conoscere la reale autonomia di un’auto non basta affidarsi al solo pacco batterie, va guardato tutto.

  14. Chi paragona l’auto elettrica alla termica lo fa perchè il marketing ma anche la politica l’ha venduta da subito come alternativa, tendendo ad eliminare progressivamente (ma molto velocemente) l’auto tradizionale. E l’ hanno fatto perchè sarebbe stato impossibile altrimenti giustificare l’acquisto di qualcosa che fa le stesse funzioni di ciò che c’era prima, ma è meno pratico e spesso costa di più. Forse avrebbe funzionato per le supercar che sono belle e potenti ma alle quali non si richiede nè economicità, nè comodità d’uso, nè percorrenze estreme.
    All’ amante delle auto non è stato dato il tempo di farsela piacere, poi di invidiarla e infine di decidere di volerne una, pur con tutte le scomodità che si porta dietro. Si è calata l’elettrica dall’alto e bon, abituatevi; se la criticate è perchè siete vecchi e non capite. Infatti l’unica elettrica realmente “desiderabile” è la Tesla, che è quella che è sul mercato da più tempo, a cui la gente si è abituata e che ora vede un po’ come uno status symbol, un’ oggetto “strano” ma affascinante, figo – nonchè una delle poche ad avere un’autonomia adeguata.

    Io non sono un detrattore dell’elettrico, anzi invidio chi ha la possibilità di passarci. Per me poi che faccio pochi km sarebbe l’ideale, se avessi un box e se non avessi la necessità di un vano di carico enorme che significherebbe al momento un costo di acquisto proibitivo. E penso anche che a livello di emozioni di guida non abbiano niente da invidiare alle termiche, sebbene per demerito di queste ultime che negli anni sono diventate sempre più pesanti, piene di automatismi, “strozzate” e dal comportamento noioso e ultraprevedibile (chiaramente si parla di auto popolari e medie, non di segmenti superiori).

    Però l’utilizzatore medio dell’automobile, quello poco interessato a modello, prestazioni e allure del marchio, che acquista l’auto per andare comodamente da A a B e che vuole meno pensieri possibile, difficilmente passerebbe all’elettrico, perchè al momento manca di praticità. Viaggiare sotto i limiti, programmare ogni spostamento extraurbano come una caccia al tesoro, destreggiarsi tra offerte per la corrente, ricerca di colonnine, amperaggio della ricarica, velocità di carica variabili in base alle colonnine, app nel telefono, menù infiniti dell’auto, non è comodo come andare dal benzinaio, sono solo pensieri in più che non tutti sono disposti ad avere e non mi sento di condannarli o etichettarli come retrogradi.

    1. la fai troppo complicata, l’utilizzatore medio da A a B (che non sia Milano Palermo!) ci va comodamente anche con le elettriche

    2. Tommaso con la Tesla quando vai da A a B non devi fare nulla, imposti il navigatore e via. Le eventuali soste per la ricarica te le propone lei, ti fermi al supercharger, attacchi il cavo e via (non servono app, carte di credito e altre menate). Con le ricariche sempre più rapide (e con Tesla che si predispone a ricevere ricariche fast prima di arrivare al supercharger) per un viaggio di 500 km, in base al modello di Tesla, significa fare un paio di fermate da 20 minuti circa, non è un dramma. Se non vai su Tesla è tutto un po’ più scomodo, nulla comunque di irrisolvibile.

    3. ernesto grottaferrata

      nessuno che abbia capito che stai facendo un discorso in generale e non sulla tesla in particolare..
      quello che ha scritto tommaso è quello che pensano milioni di persone: ma è preferibile criticare chi lo dice che parlarne in modo obbiettivo

      1. No, ha sparato le solite minkiate da no Watt, smentite ripetutamente più e più volte anche su questo sito.
        Ma voi continuate a raccontarle come un mantra, sia mai che alla fine ci crederà anche voi.

    4. E aggiungo che i motori a combustione inquinano e non poco, quindi non si può più aspettare e lo sappiamo dal 1995 solo che tutti hanno fatto orecchie da mercante, ed ora si svegliano che si va troppo veloci con il cambiamento, mi sembra che siamo stati assenti per troppo tempo ed ora o si recupera o non ci sarà più un futuro come lo conoscevamo, perché già oggi si vedono i disastri ambientali.

  15. Eccolo il caro Gioele benvenuto amico no vatt discetamente prevenuto e benaltrista.
    Quindi che facciamo?
    Proviamo a darci tutti una mossa oppure apriamo l’ombrello ed aspettiamo l’ineluttabile ?
    Quando mi sono avvicinato a questa community in principio sono stato silente spettatore cercando di capire come funzionasse il sistema,poi mi sono iscritto ed abbiamo iniziato un bel dialogo fatto di educazione gentilezza e perché no….ironia e sarcasmo non offensivo.
    Questo per dire che alcune delle sue affermazioni sono luoghi comuni triti e ritriti e sono state ampiamente confutate dai moderatori che oserei dire si sono anche stancati .
    Su Gioele un po’ di buova volontà e di spirito critico e sarà il benvenuto tra noi .

  16. Complimenti per il racconto e per la carica di entusiasmo dimostrata ma… con una Tesla è tutto più semplice viaggiare in elettrico, chi non vorrebbe averne una?
    Solo i no watt convinti potrebbero obbiettare, tutti gli altri sarebbero ben felici di viaggiare in elettrico con Tesla senza avere paranoie legate a pianificazione delle ricariche o all’ansia da autonomia residua.
    Ad oggi la stragrande maggioranza delle persone comuni fa fatica ad acquistare anche l’utilitaria elettrica più economica ora che non ci sono più gli incentivi, figuriamoci se può pensare di investire 40-50.000€ per un’autovettura elettrica.

    Che dire.. speriamo che Tesla si decida a costruire la model 2 e perché no anche una model 1 in modo da coprire tutti i segmenti e acquisire anche il grosso dell’utenza automobilistica con meno risorse economiche.

    Senza la diffusione di massa l’elettrico non ha speranza di affermarsi in maniera decisa, rimarrà sempre qualcosa per pochi, forse molti ma non per tutti.

  17. Alessandro D.

    La cosa più bella e importante è che Laura sia felice della scelta fatta. Sono veramente felice di leggere il suo entusiasmo. Bravissima.

    Per il resto, cari amici appassionati nella “vecchia fede”… (e d’ora in avanti sto parlando solo a voi) cosa volete che vi dica? la strada è questa. Io da sempre ho l’abitudine di separare nettamente il giudizio fra ciò che mi piace e ciò che oggettivamente funziona. In soldoni, una cosa non va bene perchè piace a me, cerco sempre di stabilire se una cosa va bene o va male indipendentemente dai miei gusti. Il “problema” dell’auto elettrica oggi è la batteria. Perchè di per sè il motore elettrico ha un’efficienza talmente ottimale che negarlo sarebbe ipocrita. Le batterie? migliorano di anno in anno, venti anni fa facevano pietà, 10 anni fa facevano ridere… ma tra una risata e l’altra arriva l’oggi, e oggi non si può più negare che con la batteria adatta si passono fare alla peggio almeno 250 km di autostrada. Il resto arriverà col tempo, speriamo anche la possibilità di divertirsi più o meno nello stesso modo in cui noi “petrolhead” siamo abituati. E di cui non vorremmo farne a meno se possibile ogni tanto, sia con la Delta integrale sia con un bel 3.5 V6 (magari biturbo, dai). Come dicevo sopra, ho per forma mentis quella di separare nettamente l’oggettivo dal soggettivo. Quindi non ho nessun timore di affermare che da un lato sono convinto ed ho personalmente riscontrato che la guida in elettrico sia effettivamente più rilassante nel traffico ed efficiente all’atto pratico, ma veramente molto più efficiente. Non c’è paragone e penso non possa esserci. Oggettivamente è meglio. Ma dal lato soggettivo… Ohimè no, non riesco a trovarla divertente. Davvero non ci riesco. Ci ho provato, auto e moto, ma non ci riesco. Oggi come oggi lo spunto da fermo (veramente notevole) è l’unica cosa in cui il motore elettrico è oggettivamente “meglio” se si parla di “emozioni”. Il resto: non pervenuto. E’ come se il motore fosse “sganciato” dal telaio, tutto galleggia, è ovattato, soffice… hai sempre quella antipatica sensazione di scendere più o meno in folle dalla cima di una montagna. Per di più con un mezzo che percepisci come pesante e impacciato. Non sei tu che guidi, non sei tu che comandi, è lei che ti porta in giro. Non c’è nulla di eroico nel guidare un’ato elettrica, nemmeno quando ha “sotto” centinaia di cavalli. “Portare a casa” alla meno peggio le curve a causa del peso del veicolo e poi pestare a fondo il pedale della scossa sul dritto per far valere la potenza del motore è l’antitesi della “bella guida”.

    Ma come dicevo, il problema è dato dall’attuale stato dell’arte delle batterie. Oggi questo si può guidare per avere delle autonomie che abbiano almeno la parvenza di un buon senso. Perchè è solo oggi che si sta iniziando seriamente a lavorarci. Anche solo 5 anni fa nessuno (NESSUNO) avrebbe scommesso un euro sul fatto che le automobili elettriche sarebbero state qualcosa di più di una curiosità. Se e quando arriveranno delle batterie sufficientemente leggere, sufficientemente potenti e sufficientemente “rapide” da ricaricare senza disfarle in poco tempo, allora ci sarà da divertirsi parecchio anche per noi, perchè quando l’energia disponibile in ogni singola carica sarà teoricamente “ridondante” si potrà tornare a parlare di meccanica, di coppia inversa e quindi di ruote che trasmettono al volante qualcosa di “vero” e non di “simulato” , di ingresso curva, di percorrenza al giusto “tiro”, di trasferimenti di carico, di ripartizione dei pesi, di “gestione” del differenziale, di sottosterzo e di sovrasterzo, di regolazioni dell’assetto… E tutto il campionario che conosciamo alla perfezione e che ci piace fare a NOI (e non delegare a un computer nel più intelligente dei modi possibili), proprio perchè ogni volta che facciamo 50 litri di pieno riusciamo a stivare in un colpo solo come minimo 500 kw “di batteria”. Potenza ridondante che possiamo allegramente “sprecare” in un modo che da un punto di vista del buon senso è assolutamente il peggiore, ma che ancora oggi, sono costretto ad ammetterlo, mi fa godere come un riccio. Spero solo di arrivare abbastanza giovane a vedere delle batterie in grado di farci divertire davvero. Tanto vi dovevo amici pertolhead, fateci un pensierino prima di sparare a zero sull’elettrico e su chi lo sceglie, perchè non se lo merita e non ci fa onore se siamo appassionati “veri” e non “da bar”.

    1. Alessandro hai ragione ma io spero che non sarà sempre così. Alcune auto che potrebbero rappresentare un primo segno di svolta: Fisker Pear; Aptera da 200 cv (con meno di 1000 kg di peso e una sola ruota dietro promette divertimento); Model Q Performance (se dovesse montare un pacco batteria 4680 integrato e dovesse mantenere il truck mode della Model 3 Performance). E qui mi sono tenuto in quelle “economiche”. Poi ci sono le Lotus e via discorrendo. Le batterie hanno una densità energetica, sempre migliore, ormai ce ne sono di tradizionali che, in laboratorio, hanno raggiunto i 500 Wh/kg (NIMS + ALCA-SPRING + SoftBank), batterie litio-zolfo da 900 Wh/kg (LytCell) e quelle a stato solido potrebbero fare meglio: questo significa che, in futuro, le auto elettriche potrebbero essere, a parità di cv, più leggere di quelle a benzina, con tutti i vantaggi che ne derivano in termini di guidabilità.

      Sulla sportività è solo una scelta dei produttori che, si spera, prima o poi verrà rivista: fare sospensioni più rigide, uno sterzo più comunicativo, un differenziale autobloccante meccanico, un pulsantino per disattivare il controllo della trazione e dare la possibilità di trasferire la potenza solo alle ruote dietro (la Model 3 Performance lo fa!), quando sarà abbinato al peso inferiore delle elettriche, sarà un vero spasso.

      Io comunque la vedo come te: quando guido la mia Abarth da 1000 kg mi sembra di guidare un go-kart, è veramente tanto-tanto-tanto piacevole da guidare, è divertente senza per questo essere troppo impegnativa, perfetta per contesti anche urbani con poco traffico. So che passando all’elettrico perderei moltissimo: ma per quando passerò io, qualcosa di interessante spero sia uscito sul mercato …

  18. Gioele Tonella

    Le EV non sono comunque una soluzione:
    1) se tutti comprassero un’auto elettrica il mercato dell’energia e dei metalli rari collasserebbe
    2) se si viaggia molto per lavoro l’autonomia è proibitiva, e non tutti hanno 30-50k € per una EV non citycar, ossia qualcosa con almeno 300 km di autonomia effettivi
    3) se non si hanno impianti di accumulo e produzione a casa (altri 10k € se non di più) senza colonnine il tempo di ricarica è di nuovo proibitivo, e quest’ultime sono poco presenti, soprattutto in provincia
    4) finché si bruciano idrocarburi per produrre elettricità, non stiamo facendo alcuna transizione ecologica
    5) gran parte dell’inquinamento non è causato dalle auto, bensì dal traffico aereo, caldaie di vecchia generazione, produzione di elettricità tramite carbone ed altri idrocarburi.

    Una soluzione più realistica è quella di incentivare pompe di calore abbinate alla coibentazione e autonomia energetica, il settore del trasporto si affiderà agli idrocarburi ancora a lungo (pensate a camion, moto, trattori, aerei, autobus ed altri macchinari adibiti al lavoro e/o lavorazione di materiali)

    1. 1) NO, balle
      2) NI, nel senso che a pochi servono le autonomie che descrivi
      3) NO, niente di proibitivo e neanche difficile, anzi
      4) NO si chiama TRANSIZIONE apposta cioe’ un po per volta, senno’ non era transizione ma CAMBIO IMMEDIATO
      5) E quindi (vedi punto 4)? Chi mai inizia mai arriva

    2. Guido Baccarini

      1) il consumo di tutto il parco macchine (40 milioni) sarebbe pari a 60 TWh sui 310 annuali. Transizione che richiederà almeno 20 anni. Metalli rari? Quali metalli rari, scusi? Parla di rame? La mia Model 3 ha meno rame di una macchina termica, anche se è difficile da credere. Le mie batterie non hanno cobalto. Il litio non è un metallo raro, sa che in Italia sono attivi due progetti pilota per estrarlo dalle acque termali con limitatissimo impatto ambientale? Il telaio è in alluminio, costituisce il 15% della crosta terreste, secondo elemento più diffuso nel mondo.
      2) se si viaggia molto, ma tanto davvero, allora non si prende una elettrica: sicuramente non oggi, forse nemmeno domani. Magari si prende il treno (elettrico!). Chi ha esigenze particolari, userà veicoli particolari, qui si parla di “massa” (30 km al giorno…). Se viaggi tanto, prenderai una ibrida. Se devi trasportare armadi, non prendi una Smart, ma un furgone, giusto? Ad ognuno il suo mezzo.
      3) non ho capito il discorso. Io ricarico con Shuko, non ho wall box e nemmeno accumulo e il tempo è ZERO: attacco il cavo la sera quando rientro e la mattina quando riprendo la macchina lo stacco. Non sto lì a guardare la macchina che si carica. Lei guarda il telefono mentre si ricarica? Di che tempo parliamo?
      4) ha sbagliato tema: quello è il tema della transizione energetica delle FONTI di energia, qui parliamo della transizione nell’UTILIZZO di energia per spostamenti.
      5) le auto sono almeno il 25% del problema: se continuiamo a dire che non è quello il problema non otteniamo niente. Tra l’altro, la soluzione di quel 25% è esclusivamente in capo ai privati, nessun altro può eliminarlo, non certo lo Stato. Chi può cambiare oggi, lo faccia, o fra 20 anni saremo ancora qui a dire che il problema non sono le auto…

      1. Ancora con questi dati strampalati, le auto elettriche non vengono caricate tutte contemporaneamente h24, è come dire che tutte le auto termiche fanno riferimento in contemporanea, impossibile, non succede neanche quando sono annunciati gli scioperi.

        Detto questo quando il parco auto sarà completamente elettrificato, anche gli impianti di produzione energetica saranno adeguati, tenendo conto che anche le abitazioni dovranno diventare carbon free.

        Per il resto sempre le solite da Pro-ICE smentite una milione di volte 🤷

        1. Guido Baccarini 10 Febbraio 2022 at 13:02

          Ho visto solo ora che era una spiegazione mi perdoni, pensavo al solito discorso trito e ritrito

  19. Che bello che bello.
    Articolo splendido che conferma quanto sostengo da sempre.
    Questo sito è popolato da boomer( presente) che commentano come se non ci fossa un domani.
    Nel senso di ” Oddio devo cambiare la macchina e non ci sono più termiche…Oddio ci sono solo elettriche sono rovinato”.
    Ragazzi i giovani non si fanno problemi di rombi e prestazioni varie anzi non gliene importa proprio.
    Delle termiche vedono sono i disagi cioè il rumore, il puzzo,lo sbattimento di andare al rifornimento e dal meccanico per tagliandi ecc.
    Sono nati trafficando con smartphone internet app ecc è una seconda pelle.
    Altra lingua altra epoca altro mondo.
    A loro interessa ecologia sicurezza e risparmio.
    Semplificando:
    Ho bisogno di andare dal punto A al punto B nel minor tempo possibile con il minor sbattimento possibile.stop.
    Noi diversamente giovani per i prossimi venti anni circa( ho 56 anni compiuti quindi….)godiamoci le ultime termiche oppure accodiamoci entusiasti al nuovo verbo.
    Inutile opporsi comandano i giovani,hanno tempi davanti, e per fortuna direi.

    1. Abbiamo la stessa eta’. Un anno fa ho comprato una elettrica e ne sono felicissimo. Se la fai provare a un 70enne fai felice anche lui (quindi non e’ un problema di eta’)

      CHi prova una elettrica ne e’ felice e non torna indietro

  20. Stefano Heusch

    Articolo che trasuda amore per le elettriche da ogni riga. Il mondo è bello perché è vario e i gusti non si discutono. A me personalmente le parole “ pianificazione “ e “ imprevisti “ vanno di traverso. Devo essere libero di prendere l’auto e andare, per esempio, a mangiare il pesce a Maratea (abito a Roma) senza pianificazione, come se dovessi fare una spedizione al polo Nord, quindi finché le elettriche non si caricheranno in max cinque minuti e non saranno presenti punti di ricarica in quasi tutte le aree di servizio attuali, non sono per me anche se, devo ammetterlo, ogni tanto ci faccio un pensierino, soprattutto perché la potenza silenziosa mi affascina.

    1. Stefano buondì stia tranquillo la direzione è quella.
      Batterie super dense ad alta autonomia range durata carica 1200/ 2500 km con possibilità di ricarica super rapida come per le termiche circa da o a 100 in max 8 minuti tramite batterie piccole e leggere create con nuovi materiali:
      Gomma super densa, vetro,litio estratto dall’acqua di mare,grafite irraggiata e chissà quale altra diavoleria.
      Addio ansia sa ricarica app per ricarica punti di ricarica problemi e menate varie addio.
      Quello che oggi sembra fantascienza o al limite ricerca estrema da laboratorio tempo cinque anni sarà realtà.
      Questo effettivamente crea un problema di pianificazione di spesa.
      Staremo a vedere

      1. Il litio estratto dal mare è infattibile perché ha una resa ridicola in relazione all energia che serve a estrarlo. E fra l altro, c’è una moratoria internazionale per bloccare il Deep mining Sea, che rischia di devastare l oceano..
        Non esiste bacchetta magica

        1. Il deep mining non c’entra nulla con il litio, che si può estrarre invece dall’acqua di mare attraverso microfiltrazione con membrana ceramica, al costo di 5 dollari al kg. E’ però una tecnologia sperimentale. Resta il fatto che tutti i minerali utilizzati nelle batterie si possono riciclare e riutilizzare, litio compreso. Un’auto termica brucia in carburante sette volte il suo peso. Quel che resta è inquinamento (ossidi di azoto, particolato e gas clima alteranti). E mi dia pure del fanatico, se crede.

    2. “A me personalmente le parole “ pianificazione “ e “ imprevisti “ vanno di traverso”
      Quindi lei parte all’avventura quando va in Ferie?
      Non prenota nessun hotel, appartamento o piazzola che sia?
      Quando parte per un qualsiasi viaggio, pretende almeno 2 auto, sia mai che una si guasti nel tragitto, l’attesa del carroattrezzi potrebbe nuocerle molto alle coronarie.
      Devo continuare o si accorge da solo di aver sparato una cavolata grossa come il mondo?

  21. Esatto guidare una EV è un’esperienza rilassante , anche fare la coda è quasi piacevole. In montagna al mattino presto si sorprendono parecchi animali che non ti sentono arrivare (camosci-volpi-lepri-ecc.), in discesa non freni mai. per esempio ballabio-lecco cruise a 70KM (limite velocità) e scendi tranquillo senza freni. Era il mio sogno un pò come il tuo.

    1. “anche fare la coda è quasi piacevole.” Non c’è nulla da aggiungere, se arriviamo a questi punti. QUesto è fanatismo.

      1. Cambia , cambia: la sua auto termica, a meno che non abbia dispositivi di stop and start continuerà a bruciare carburante con emissioni in loco che si respira anche Lei, e comunque lo stop and go fa solo risparmiare qualche goccia di carburante ma ad ogni avvio i fumi di scarico, fino al completo riavvio del motore sono ben più inquinanti di quelli emessi dal motore che gira al minimo. É evidente che Lei non gira a piedi in cittá nelle ore di punta altrimenti avrebbe capito da solo quello che sto scrivendo.
        E se non ci crede la sfido a preriscaldare la sua auto col cambio automatico chiusa nel box con Lei dentro e mi dice per quanti minuti sopravvive.

  22. Sono felice che ci siano appassionati di ev ma per ora nessuno riesce a convincermi. Leggendo l’esperienza della ragazza mi viene da dire che probabilmente auto endotermiche divertenti e sportive non le ha mai guidato altrimenti il confronto sarebbe venuto fuori. Mi viene la.pelle d’oca a leggere che il rombo si è trasformato in un sibilo…. ma sono gusti. il discorso di pianificare ogni viaggio a tavolino come se dovessi invadere la Normandia e avere un piano b e un piano c di riserva mi fa accapponare la pelle perché non ha alcun senso logico. per non parlare dell’ecologia che come già detto sotto un vostro articolo in un mio commento, per ora la produzione di veicoli ev è tutt’altro che ecologica e secondo ultimi studi servono minimo i primi 70 mila km di vita di un ev per equiparare l’inquinamento di produzione. inoltre sono felice che il padre abbia la possibilità di spendere quei soldi che non tutti hanno. e sicuramente avessi quei soldi mi godrei ancora un bel 3.5 v6 a trazione posteriore finché ci permettono di girare 😉

    1. Con la Tesla la necessitá di pianificazione ce l’avete per viaggi lunghi e lontani dalle maggiori vie di comunicazione. Ovviamente Laura ha estremizzato sulla pianificazione , ma ripeto, per le principali direttrici basta e avanza il navigatore Tesla in auto. Poi il paragone col V6 3.5 solo per il rombo mi pare un po’ tirato per i capelli, non credo che lei si diverta a sgasare mel parcheggio dell’Esselunga o fare la spesa con motori del genere, in Tesla ci puó andare tranquillamente ed è anche auto per tutti i giorni, non solo per le “sgasate rumorose”.

    2. Guido Baccarini

      Sa, avendo una macchina a GPL (e non è la prima), la necessità di pianificare c’è sempre stata, dato che i distributori chiudono alla sera, non esiste self-service e nella mia città il rapporto tra distributori di GPL e colonnine è di 1 a 15 (cioè i distributori di GPL sono 1/15mo delle colonnine), il sorpasso c’è già stato 5 anni fa, anche se è difficile da credere. Le auto a GPL sono il 7% del parco circolante, quelle a Metano il 2%, non è di nicchia, quasi il 10% degli automobilisti è da sempre che “pianifica”.

      Le macchine non si buttano dopo 70.000 km, su questo spero saremo tutti d’accordo: da lì in poi già oggi è guadagno ambientale, pensi che per ogni punto percentuale di miglioramento del mix energetico nazionale quel traguardo si avvicina magicamente senza che io debba fare nulla, se domani tutta l’energia elettrica fosse prodotta da rinnovabili io potrei dire di avere impatto zero, con una termica è semplicemente impossibile. E non perchè ho Tesla, ma perchè ho elettrico.

      La pianificazione la fai se devi fare un viaggio di più di 400 km extraurbano o di 300 km autostradale, che consiste soltanto nel guardare se c’è un Supercharger sulla strada. E questo è soprattutto perchè ho Tesla, ma in pochi anni arriveremo al “roaming” tra i vari operatori e confido che basterà avere una singola APP e non essere iscritto a millemila gestori.

      Mi creda, ho guidato termico per decenni, bisogna provare: il sibilo che sale di frequenza è molto più inquietante… non creda a me, creda alle sue orecchie: provi.

      Chiudo con il riferimento all’essere “fortunato”: in Italia il 13% del parco circolante è costituito da BMW, Audi, Mercedes, Lexus, Maserati, Porsche, Land Rover, Ferrari, Tesla, giusto per prendere solo brand e non andare a cercare singoli modelli (tipo una normalissima VW Passat o una Golf GTS o certe Alfa Romeo) che superano abbondantemente i 50.000€ di prezzo.
      Con gli incentivi l’avrebbe pagata meno di 40.000€ su strada chiavi in mano, IPT inclusa, quello che costa una “normale” VW Passat che non mi avrebbe certo qualificato come “benestante”. E anche a prezzo pieno, ci sono pur sempre 2 milioni e mezzo di veicoli in circolazione che costano più di 50k, non è un club così esclusivo, spesso è più percezione che realtà: sono 350€ al mese per 10 anni, immaginando che dopo 10 anni il valore sia zero (e non sarà così). Con 350€ al mese ci prendi in leasing una Golf 1.0 eTSI EVO Life DSG (la 1.0 !!!), la più “scrausa” delle Golf. Messa in questi termini non è più così esclusiva, non trova?

    3. Buongiorno secondo me questo potrebbe essere un plus delle bev.
      Io non so se può essere tecnicamente possibile ma al posto del” fischio” potrei circolare scegliendo il sound volta per volta.
      Oggi esco per dire con il rombo di una ferrari f1 sentendomi un piccolo schumi( forza campione siamo tutti con te), domani magari circolo con il sound di una Maserati d’epoca o magari faccio il coatto ed esco al ritmo della cucaracha.
      Ricordate i tempi dei truzzi che si sentivano arrivare per il suono martellante dei bassi da kilometri di distanza?
      A proposito ma i truzzi coatti si sono estinti anche loro?
      In giro non vedo più macchine da quattro soldi con tanto di minigonne alettoni e super stereo a tutto volume
      Ecco

      1. si chiamano active sound generator, qui ne puoi trovare un po’:

        https://www.youtube.com/results?search_query=Active+Sound+Generator+tesla

        Questo mi pare bello cattivo: https://www.youtube.com/watch?v=6O5mbgjOaQU

        Va scelto bene, alcuni fanno un buon suono da fermi ma poi in movimento il suono risulta posticcio. Ci sono dei modelli che sono configurabili, consentendo di scegliere tra una serie di suoni preimpostati.

        Anche se l’idea sembra valida, a mio avviso alla fine “scoccia” un po’ perché poi inizi a pensarci che è tutto finto. Inoltre probabilmente emergono alcune limitazioni, esempio: immaginiamo che viaggi a 80 km/h a velocità costante, in un’auto normale potresti scegliere se essere in seconda con numero di giri alto, in terza con numero di giri medio e via via fino alla sesta. Con l’elettrica non puoi scegliere, sarà la centralina a decidere che marcia simulare e questo alla fine secondo me ti fa sbroccare perché sei tu che devi adattarti alla “marcia” simulata dalla centralina.

    4. “secondo ultimi studi servono minimo i primi 70 mila km di vita di un ev per equiparare l’inquinamento di produzione” non so che studi ha letto , la mia EV pareggia a 20.000KM (cioè tra 2.000 km).

    5. “sicuramente avessi quei soldi mi godrei ancora un bel 3.5 v6 a trazione posteriore finché ci permettono di girare”
      Mi auguro che le lo permettano ancora per poco. Molto poco.

  23. Mi piace l entusiasmo della ragazza. Ma mi è sembrata più una lettera di ovvietà. Ad oggi siamo tutti a conoscenza di quanto detto da lei. Ma come ho già detto ognuno ha il suo stile di vita (esigenze), non a tutti può calzare bene l elettrico. Io sono sicuramente a favore, ma ad oggi l Italia ancora non è pronta. Scarseggiano i punti di ricarica.

    1. Laura Baccarini

      In realtà sono contenta che le siano sembrate ovvie le mie affermazioni, significa che anche chi non è ancora convertito ha la possibilità di giudicare e valutare questa realtà.
      I punti di ricarica aumenteranno, così come le EV circolanti e magari tra qualche anno leggeremo di una suo prova proprio su questa community, io ci spero sicuramente.

      1. capisco, rispetto e apprezzo. Ma preferisco la vita reale, abbiamo già troppi impegni per dedicare tempo e mente alla gestione dei viaggi in elettrico. Se ne riparlerà tra qualche anno, quando non dovrà più essere necessario occupare una fetta di vita per la gestione delle ricariche. Tempo fa viaggiavo a metano e la ricerca delle stazioni mi divertiva, la vivevo come una distrazione. Ma si trattava di pochi minuti per fare il pieno..

    2. Be’ cosa doveva scrivere una ragazza di 23 anni? Quanto è bello il calesse a cavallo?
      Oppure che noia mettere avanti la manovella della mia bellissima Ford modello T.?
      Dai suvvia

  24. Capisco l’entusiasmo, ma arrivare a dover “studiare” un piano di viaggio (come si faceva forse solo prima dell’avvento del navigatore), per me (oggi) non ha senso:
    Non dovrei essere io ad adattarmi al viaggio, ma dovrei avere la libertà di prendere e partire. In ogni momento. “ma sai che c’è? Prendo e vado a Firenze”. Senza dovermi preoccupare del “dove sono le colonnine? Che potenza? L’attacco? Ho l’app? E se quella non va, dov’è la colonnina più vicina?”.
    Cosi diventa essere “schiavi” della tecnologia e invece la tecnologia dovrebbe (mica sempre lo è) essere al nostro servizio. Fa un esempio calzante con gli smartphone: io non ne ho rispetto, nel senso che lo uso come più mi aggrada, senza stare a “pianificare” l’uso dello stesso.
    Felice di essere smentito in un futuro prossimo…

    1. Laura Baccarini

      Questa realtà diventerà sempre più ingombrante in futuro quindi sono sicura che avrà la sua opportunità per ricredersi.

  25. Capisco una ragazza giovane, si appassioni all’elettrico. Purtroppo per chi come me ha avuto la fortuna di guidare auto e moto emozionanti come quelle degli anni 90 ( chi si ricorda della Delta integrale evo2 o della Ford Escort Cosworth), quando ho provato alcune elettriche attuali (id3, Leaf, Zoe), ho deciso che rimarrò sui motori endotermici. Senza il cambio, senza “il suono” del motore, senza il freno a mano meccanico, non c’è alcun gusto, troppa elettronica. Di endotermiche emozionanti oggi ne sono rimaste poche e tutte sopra i 50k (Porsche 718), per fortuna rimangono le moto,!

    1. Beh cero, il paragone tra Delta integrale e Nissan Leaf è assolutamente calzante…
      Continua pure a rombare, finché te lo permettono: il sound della Panda è davvero emozionante.

        1. Finalmente qualcuno fuori dal coro.
          Qui (chiaramente) tutti entusiasti per l’elettrico ma per me l’auto (ma più la moto) devono essere dei mezzi che provocano emozioni, non solo un mezzo per spostarsi da A a B.
          Peraltro, se spostarsi da A a B prevede tutta una serie di pianificazioni che potrei evitare, non vedo perché no.
          Viva il motore termico, finché avrà vita.

          1. Provi una bella avventura in enduro con una moto elettrica e si ricrederà.
            Dalle parti di Reggio Emilia c’è un ragazzo che organizza, provi ad informarsi.

          2. ernesto grottaferrata

            da chi dice che il sibilo dell’elettrico gli rizza i peli sul braccio, cosa pretendi?

          3. Il sibilo di cui parla nell’articolo non so su quali vetture si manifesta , ma nella mia Model 3 LR 2020 non c’è, c’è solo il rumore del rotolamento degli pneumantici, quindi solo silenzio…. ma una reattività all’acceleratore che sorprende veramente (in modalità standard).

    2. Ovviamente usa anche un bel telefono con selettore a rotella?
      Per Internet rimane ancorato ad un bel 46k?
      Sa, il mondo si evolve, chi non si adegua resta indietro e soccombe.
      Nei suoi maleodoranti gas di scarico.

    3. Laura Baccarini

      Sono una sognatrice perciò continuerò a tifare per lei e per la sua conversione anche se ora pare restio 🙂

    4. Dario Ferrari

      Dove trova posti dove divertirsi con un auto?
      Con il traffico che c’è mi sembra solo pericoloso farlo.
      In moto magari su qualche passo di montagna ancora si riesce.

  26. Da quando in casa abbiamo una Twingo elettrica in casa è una gara a chi la guida. Non so spiegare perché sia così piacevole guidarla.

    1. Quoto anche io! Mio padre ha acquistato a luglio scorso una ID.3 ed io non vedo l’ora che nei week end non la usi per poterne approfittare (risatina malefica da sorpasso elettrico).

  27. Roberto Alongi

    Cara Laura, anche per me tutto cominciò nel lontano 2014, quando un mio amico mi raccontava che in Svizzera giravano delle Tesla elettriche. Da lì, info su info, è nata la passione per il mondo elettrico a zero emissioni. Ed è vero, non posso più tornare indietro. Ho ritrovato la passione per le auto che avevo perso anni prima. La mia ID.3 vale per me come una Ferrari! Ottimo articolo

    1. Laura Baccarini

      Mi fa tanto piacere leggere che tramite l’elettrico abbia riscoperto questa passione. Ho visto alcune ID.3 in giro per la mia città ma molte meno rispetto a quelle che vorrei circolassero, spero che altro compieranno la sua scelta.

  28. Bellissima lettera che fa trasparire un grande entusiasmo per il mondo EV, a cui spero di poter aderire fra un paio di anni (al momento guido una plug in). Laura posso chiederti, ma la domanda è valida per tutte le persone nella tua stessa situazione, se avessi la possibilità di cambiare già domani la tua seconda auto a GPL con un altra elettrica da affiancare a yoda, lo faresti ?

    1. Laura Baccarini

      Certo, si. La mia intenzione è quella di sostituirla non appena avrò una vera indipendenza economica per potere compiere questo passo da sola. Se dovessi scegliere basandomi sui modelli presenti ora sul mercato, direi ID.3 o Twingo. La VW cura molto il lato aggiornamenti software e la connettività, l’hardware “invecchia” ma l’auto resta sempre all’avanguardia. La Twingo l’ho conosciuta meglio proprio grazie al racconto di qualcuno su VaiEletteico e penso che sarebbe perfetta per le mie esigenze. In ogni caso, vorrei valutare un modello usato per donarle una nuova vita e riservarmi la possibilità di cambiarla in caso cambiassero anche le mie prospettive.
      Detto questo, il mio sogno rimane quello di avere un giorno una Yoda tutta mia e magari per allora la famosa Model Q sarà concreta.

      1. La WV, lato software è una beta. Te lo dico da possessore di Golf 8 nuova di pacca, presa a luglio 2021. Il software è lo stesso per le serie ID e le termiche ed è tutto tranne che buono. E Guido VW, da sempre, in 24 anni di patente ne ho avute 7…

  29. Complimenti anche da parte mia per la qualità e l’efficacia del tuo modo di scrivere, che mi risulta essere una dote sempre più rara nei giovani, ma anche nei meno giovani.
    Entro qualche mese (non so esattamente quanti, data l’incertezza sul ritorno degli incentivi e sui tempi di consegna delle auto che caratterizza, purtroppo, questo periodo) entrerò finalmente anch’io a far parte della schiera dei possessori di un’auto elettrica.

    1. Se c’è una costante nell’universo, è quella di una generazione che reputa che la generazione più giovane è più ignorante. I supercomputer, i reattori nucleari e tutte le scoperte scientifiche di questi ultimi anni sono stati fatti da antichi ittìti immortali perché non si giustificherebbe come le generazioni successive siano riuscite in tali miracoli.

      1. Comprendo e condivido, in linea generale, il pensiero di Enzo, la cui risposta mi ha fatto capire che il mio commento necessitava di essere meglio precisato e contestualizzato.
        Mi premuro, quindi, di integrarlo precisando che non intendevo affermare che le nuove generazioni sono più ignoranti e, in generale, peggiori delle precedenti, ma solo riportare quella che è l’impressione che ho ricavato dalla mia esperienza personale, riferita esclusivamente al peggioramento che ho riscontrato essersi verificato in questi ultimi decenni nella qualità della scrittura da parte delle persone di cui ho modo, per lavoro, di leggere gli elaborati (principalmente laureati in economia e giurisprudenza).
        D’altra parte, mi risulterebbe che pure dal mondo dell’istruzione – e da quello della cultura in generale – si sia levata la voce secondo cui è andata via via peggiorando la capacità di scrivere, specie fra i più giovani. Non intendo – e, del resto, non mi sembra sia questa la sede più adatta per farlo – andare oltre e affrontare la questione di quali possano essere le cause di questo fenomeno, che non escludo affatto possa essere solo il frutto di quella che è la mia personale esperienza.

  30. Mi ritrovo nelle descrizioni dell’articolo di Laura, ho fatto esattamente lo stesso percorso che ha fatto lei.
    Solo che io desideravo l’auto elettrica da almeno 11 anni prima del suo acquisto, avevo predisposto addirittura in garage una presa CEE da 32 Ampere, ma fino a che non sono arrivati gli incentivi non mi sono spinto a guardarmi intorno.
    Da lì ho fatto un tour di tutte le marche che potevano offrire elettrico; avevo provato tutte le autovetture elettriche disponibili, cercando quelle con la migliore autonomia e le capacità di carica rapida.
    Scartate quasi tutte per batteria troppo piccola o indisponibilità nel breve termine (era fine 2019), rimanevano solo due modelli: Hyundai Kona e Tesla Model 3.
    Dopo una serie di trattative, quasi acquisto e rinunce, indovinate quale ho preso?

    1. Laura Baccarini

      Mi fa tanto piacere leggere di una storia simile alla mia, anzi, iniziata quando io probabilmente non sapevo neanche bene cosa fossero le auto.
      Avevamo valutato anche la Kona, addirittura la versione la plug-in quando all’inizio siamo stati affetti da ansia da autonomia.

  31. “l’elettrico è uno stile di vita che, una volta abbracciato, non ti permette di tornare indietro. ” Lo dirò ai miei due clienti che dopo aver avuto tesla model X e Volkswagen ID3 sono tornati al diesel.

          1. Le cavolate le sparerà lei! Si contenga e si vergogni di darmi del bugiardo! Uno è un gestore di impianti di risalita, l’altro il proprietario di un’autosalone (che detto per inciso ha installato in bella vista un accumulatore tesla nell’ingresso).

          2. Caro sedicente astuto. Conosce le regole del giornalismo? Chi, come, dove, quando, perchè. Gli insulti anonimi (solo suoi) e le esperienze anonime di anonimi gestori di impianti e anonimi proprietari di autosaloni non interessano a nessuno. Ma siamo sempre pronti a sentire dalla loro viva voce i motivi dei loro ripensamenti.

  32. Dalla sua ha l’entusiasmo dei 23 anni, il fatto di essere donna ed il papà che ha comprato una Model 3. Speriamo sia contagiosa…

    1. Hai colto il punto Laura. Tutti vogliono farsi adottare dal papà di Andrea. Io mi prenoto per una Xpeng Voyager X2 elettrica. La chiamerò Luke Skywalker (la capiranno in pochi questa …)

      1. Mica ho capito cosa c’entri mio padre (che gira con un VW Touareg diesel). Volevo solo sottolineare che non tutte le Laura di 23 anni hanno un padre che a) mette in garage una Tesla b) permette loro di guidarla considerata la potenza espressa. Se fosse stato poi un figlio maschio con il cavolo che gli faccio guidare un simile bolide…

        1. Guido Baccarini

          Sono il padre di Laura.
          a) vero, non tutti i padri possono, lei (quindi, io) è fortunata
          b) è una delle macchine più sicure al mondo, gliela offro tutte le volte che posso, che razza di padre sarei se non mettessi la sua incolumità davanti ad ogni altra cosa?

          È una macchina che invita ad andare piano: hai la calma del forte, non hai bisogno di sopraffare gli altri, fai i sorpassi quando è necessario in sicurezza, diversamente ti godi il silenzio inodore di un prodotto imperfetto ma al momento insuperato.

          PS: con la telemetria posso leggere la velocità massima raggiunta in ogni istante.. e limitare la velocità e l’accelerazione da APP: con Laura non serve e non servirà mai, sa quello che fa anche se fa quello che vuole!

          1. Guido ha fatto benissimo. La Tesla è sicura, un’ottima auto e sua figlia una ragazza con la testa sulle spalle. Siamo tutti un po’ invidiosi … se ci vuole adottare, ci dica dove dobbiamo firmare, vogliamo tutti Laura come sorella e soprattutto lei come papà (io mi prenoto per la Model 3 Performance rossa) 🙂

    2. Laura Baccarini

      Andrea, mi auguro anche io che questo mio entusiasmo sia contagioso e di vedere sempre più EV in giro.
      Sono stata fortunata ad avere un papà così non solo per l’auto dei miei sogni che avrei immaginato di guidare tra qualche decina di anni, ma per la pazienza che avuto nell’ascoltarmi parlare sempre e comunque dello stesso argomento e per il compagno in questo viaggio metaforico e non senza il quale, sono sicura, non sarebbe stato altrettanto magico.
      P.S. Enzo ottima scelta, il nome e la Performance rossa. Spero avrai l’opportunità di guidarla un giorno e perchè no anche portarla a casa.

      1. Effettivamente Laura sei abbastanza rara nel panorama. Ho a che fare quotidianamente con ragazzi di 20 anni (nel metalmeccanico il sesso femminile è molto minoritario) e di sicuro tra le priorità non c’è la tutela dell’ambiente. Anche se guardo indietro all’Andrea di 15 anni fa sicuramente avrei delle riserve, nel senso che con il senno di poi non darei al mio giovane alter ego un’auto così di valore e così potente. Ricordo bene come trattavo le auto e cosa ci facevo, incurante dell’inesperienza o più semplicemente con un approccio del rischio molto diverso da ora con moglie e due figli piccoli.
        Detto ciò, spero che tu sia contagiosa, perché su 130 dipendenti nell’azienda dove lavoro in EV non c’è nessuno (io non mi conto). Ma non c’è neanche nessuno che ha seguito il mio esempio di 7 anni di bici 365gg l’anno salvo quando nevica(va), anche se c’è da dire che la bici e la fatica non hanno lo stesso fascino di una Tesla.

        1. Laura Baccarini

          Io credo fermamente nelle EV e nello scopo della loro esistenza. Non utilizzo la bici (complimenti davvero perché quella si che è fatica) ma studio per lavorare nel campo dell’automazione (altra mia passione da sempre) fuori città e utilizzo i mezzi pubblici. Mi è stato chiesto perché preferisco aspettare al freddo autobus e treno quando potrei stare comodamente al caldo in auto impiegando anche meno tempo. La mia risposta è semplice: sarebbe ipocrita da parte mia cercare di convincere le persone ad acquistare elettrico per poi percorrere 70 km al giorno su una termica solo perché sarebbe più comodo. Le loro risposte sono esattamente in linea con quello che ha detto lei ma io persevero e continuo a sperare che prima o poi capiscano l’importanza di questa questione.

        2. Andrea 10 Febbraio 2022 at 19:53
          pure io ho a che fare con molti giovani in azienda, e li cambia l’approccio in base al percorso formativo, quindi mi trovo in disaccordo, il sesso femminile, lo trovo più presente e attento a tutto.

          Nel aziende dove lavoro c’è un ibrida e un EV la mia, ma è stata pianificata l’installazione di più punti di ricarica.

          A mio figlio ho dato senza nessun problema la mia V6 appena poteva guidarla perché lo conosco,
          ho cercato di far un buon lavoro nel allevarlo, con buoni valori, e paletti etici ben fissati, poi il resto lo devono fare loro, ma le basi fanno la differenza, ora di anni ne ha quasi 25 e da quello che ho letto è molto simile a Laura, lui ha puntato sempre al futuro perché sta facendo ingegneria informatica, con specializzazione in cyber security, e considerando che tutto sarà connesso, auto comprese , la sicurezza è d’obbligo.

          Per l’utilizzo Laura ha la possibilità di usare mezzi pubblici, noi in un paesino abbiamo necessità di usare l’auto, ma per raggiungere la città dove poi mio figlio usa il treno per raggiungere l’università, al arrivo una 30 una di minuti a piedi per raggiungere l’ateneo, anche mio figlio cerca di inquinare il meno possibile.

          Si non tutti i giovani sono così, ma degli adulti cosa dobbiamo dire, il pianeta è così per colpa nostra e dei nostri avi, i giovani sono chi subirà tutto questo.
          Quindi chi non è cosciente dei problemi ambientali e sempre a causa dei propri genitori, oltre al fatto che nelle scuole poco nulla si fa.

          1. Forse non è arrivato il messaggio che essere donna è un vantaggio in termini di attenzione all’ambiente? Molti 20-25enni XY ragionano con il pisello, è evidente. Una minoranza ha invece preso a cuore la questione ambientale (FFF ne è un esempio). Una minoranza che ha bisogno di esempi come quello di Laura.

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