L’ATM Milano: prossima fermata la ricarica sotterranea

ATM bus elettrici

L’ATM Milano: prossima fermata la ricarica sotterranea. L’azienda milanese dei trasporti festeggia nel week-end la sua svolta elettrica. E il direttore generale Arrigo Giana annuncia un progetto ambizioso.

Nascerà in zona università Bocconi

Da tempo si sapeva che l’ATM Milano aveva deciso di rendere sempre più elettrica la flotta dei bus (leggi qui). I 30 mezzi a emissioni ero di oggi diventeranno 120 l’anno prossimo e 1.200 entro il 2030. Ma Giana in un’intervista al Corriere spiega che i mezzi non bastano, senza un’adeguata struttura di di ricarica per bus che hanno 250 km di autonomia. Una sfida più ampia, da affrontare nel modo giusto: “Avremmo dovuto realizzare un piazzale molto ampio per le centraline di ricarica“, ha detto il dg. “Ma una lastra in cemento in città non avrebbe certo rappresentato una scelta nel segno della sostenibilità“.

ATM Porte aperte
La locandina del Porte aperte ATM del 19-20 ottobre.

Di qui l’idea di costruire un hub sotterraneo, in zona Università Bocconi, invisibile ai milanesi. Anzi, ricoperto in superficie da alberi e verde urbano. Con quali risorse? Questa domanda se la pongono un po’ tutte le altre aziende di trasporto locale. Che, davanti alla sfida dell’elettrico, allargano le braccia spiegando che “non ci sono soldi“. Risposta di Giana: “Tutto questo è possibile da un azionista come il Comune di Milano. Un socio pubblico che misura i risultati non solo in termini economici, ma anche come impatto sul territorio“. Amen.

Anche lo stile di guida dev’essere green

Ma c’è un altro aspetto di grande interesse nella strategia dell’ATM Milano. Ovvero l’idea che anche con l’elettrico gli stili di guida, ovvero i comportamenti, sono decisivi nel ridurre i consumi di energia. Tra un autista disattento e uno virtuoso la differenza nei costi dell’energia può arrivare fino al 30%.

Giana
Arrigo Giana, direttore generale di ATM

Ecco perché verranno introdotti dei parametri di efficienza “verdi”, con un impatto diretto in busta paga. “Riuscire a migliorare questi dati significa migliorare l’impatto ambientale e anche il conto economico“, ha aggiunto Giana al Corriere. Uno degli aspetti-chiave è l’uso della frenata rigenerativa, che nel traffico di Milano può essere frequentissima. L’attenzione dell’autista, e l’uso del piede, può essere decisiva.

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